Mario Longo Dorni: uomo di fede e di comunione

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Una piccola biografia dedicata al vescovo che governò la diocesi per ventisette anni, dal dopoguerra al post concilio.

Per chi lo riconosce fa quasi un certo effetto. I libretti blu della casa editrice Velar sono noti infatti per raccontare in forma stringata, ma comunque seria e accessibile allo stesso tempo, le biografie di santi e beati di ogni dove e di ogni tempo. Tra gli oltre seicento libretti trova ora posto anche una pubblicazione dedicata a due “testimoni della fede”, due vescovi di Ornavasso, piccola cittadina della Val d’Ossola di cui erano originari Monsignor Edoardo Piana e Mario Longo Dorni, vescovo di Pistoia. Fa dunque un certo effetto riconoscere il profilo di Longo Dorni di fronte a una veduta della cittadina natale incorniciata da un improbabile arcobaleno. Il libretto – fuori da ogni intento agiografico- rappresenta un significativo (e più unico che raro) ricordo del vescovo che resse la diocesi di Pistoia dal 1953 fino al 1981: una lunga e irripetibile stagione della società e della chiesa pistoiesi; dalla ripresa dal dopoguerra, agli anni del Concilio Vaticano II, dalle contestazioni del ’68 alla crisi degli anni di piombo. Un arco di tempo formidabile in cui la diocesi ha cambiato profondamente il suo volto.

Il libretto dell’editrice Velar è uscito dalla penna di Giannino Piana, teologo moralista di rango nazionale, noto anche ai pistoiesi per le frequentazioni della Settimana Teologica, nativo pure lui di Ornavasso. La biografia di Longo Dorni è accompagnata da quella di Edoardo Piana (1896-1976), zio dell’autore e interessante figura sacerdotale impegnata in ambito sociale, attiva nei duri anni della resistenza antifascista (sono le terre della repubblica partigiana dell’Ossola) e nel riscatto delle donne dal giro della prostituzione. Nominato vescovo ausiliare di Novara Edoardo Piana è ricordato per il suo impegno nei confronti del clero e degli ammalati, ma anche per le sue posizioni concilianti nei confronti della sinistra; fu “reo”, tra l’altro, di aver celebrato una messa in suffragio di Palmiro Togliatti.

A noi interessa soprattutto, però, il sintetico ritratto di monsignor Longo Dorni (1907-1985). La biografia di Piana risulta particolarmente interessante per ripercorrere gli anni precedenti l’ordinazione episcopale. Ne emerge, infatti, il profilo di un sacerdote brillante, capace organizzatore, attento interprete delle esigenze di giustizia sociale e impegno ecclesiale. Longo Dorni fu pienamente consapevole delle potenzialità delle organizzazioni ecclesiali del tempo: dall’Azione Cattolica, alla San Vincenzo de’ Paoli, a un assistenzialismo cattolico aperto ai più poveri come alle esigenze del Terzo mondo. Un tratto che costituisce l’ossatura del suo futuro episcopato, come tratteggia un passo della sua lettera indirizzata alla diocesi di Pistoia per il suo ingresso: «interpretando a modo mio lo stemma della città di Pistoia, vedo nella scacchiera dei riquadri un muro di massi sagomati, un giuoco ad arte di blocchi atti ad erigere una diga, a costruire un fortilizio dello spirito e un edificio santo che porta sul frontone, a caratteri d’oro, inciso: “Diocesi di Pistoia” e i blocchi e le pietre vive sono: Clero, Azione Cattolica, Istituti Religiosi, ACLI, S. Vincenzo ecc.. strutture del Regno di Dio amalgamate dal cemento che è l’amore, e, se volete, il vostro vescovo».

Uomo colto e dotato di un’oratoria brillante, almeno secondo i canoni della retorica sacra dell’epoca, Longo Dorni mostrava anche un’umanità sollecita, paterna – almeno nelle intenzioni-, di vero pastore. Vale la pena ricordare un episodio del tempo dell’occupazione nazifascista segnalato nel libretto di Piana. Nel dicembre 1943, infatti, l’allora don Mario «assistette alla fucilazione di undici martiri, tra i quali un ragazzo di quindici anni»; in quella circostanza «non esitò ad affrontare, incurante del pericolo, il sanguinario colonnello tedesco, offrendosi come ostaggio allo scopo di risparmiare i propri cittadini». I suoi cittadini erano gli abitanti di Borgosesia, dove Longo Dorni era allora parroco, che mai dimenticarono questo gesto di eroismo, tributandogli nel 1972 la cittadinanza onoraria e intitolandogli nel 2014 una piazza.

A Pistoia era arrivato ancora giovane nel 1954, ad appena 47 anni. Gli anni dell’episcopato pistoiese corrono rapidi nella biografia di Piana, lasciando l’impressione di una descrizione inevitabilmente “fatta da lontano”. Un contributo comunque prezioso che permette di rileggere l’episcopato di Longo Dorni dentro un sintetico ma coerente disegno della diocesi di Pistoia allora da poco “separata” della parte pratese. Di Longo Dorni si ricorda la passione per la liturgia e la catechesi, ma anche il “fervore delle opere”, segnato dalla creazione di numerose nuove parrocchie, la costituzione della Caritas diocesana, la creazione della “Missione Pistoia” nella diocesi di Manaus in Brasile. La biografia si chiude con un capitolo dedicato alla sofferenza degli ultimi anni e alle sue dimissioni dall’episcopato nel 1981 per ragioni di salute.

Il testo non manca di accennare alle difficoltà di un ministero segnato anche da «resistenze», «intemperanze e conflitti», citando in chiusura le parole di monsignor Frosini che molto tacendo molto lasciano intuire: «in queste condizioni il vescovo è diventato soprattutto il simbolo della sofferenza della Chiesa che non riesce ad amalgamare in armoniosa sintesi il vecchio e il nuovo. Al di là di ogni realizzazione, forse questo è il suo più grande merito e il maggior titolo di riconoscenza da parte della comunità cristiana».

Un ultimo capitolo, più personale e coinvolto, consegna un “ritratto interiore” di monsignor Longo Dorni, così come lo stesso Giannino Piana ricava dai suoi ricordi. Il vescovo ci viene descritto come uomo di fede profonda: «una fede che puntava all’essenziale e che era espressione di un grande lavorio interiore, un cui rivestivano un ruolo determinante passione e ragione, sentimento e volontà», ma anche uomo pronto al servizio, vescovo e “ufficiale” insieme; «uomo – conclude Piana – di fede e di comunione».

Giannino Piana, Mario Longo Dorni – Edoardo Piana. In memoria di due vescovi ornavassesi, Editrice Velar, Gorle (BG) 2019, pp. 72; euro 5.00.

Ugo Feraci

Mario Longo Dorni

Nato a Ornavasso in provincia di Novara l 11 settembre 1907. Ordinato il 27 giugno 1930. Fu all’inizio cappellano a Villa d’Ossola, poi proposto, prima a Pieve Vergante e poi a Borgosesia. Fu vicario generale e canonico teologo. Fu nominato vescovo di Pistoia il 24 aprile 1954 e consacrato il 6 giugno 1954. Il 6 luglio 1981 si ritirò presso la casa di riposo San Francesco a Bonistallo dove morì il 17 agosto 1985. È sepolto nella cripta della Cattedrale di Pistoia.