Domenica delle Palme (9 aprile 2022)

Domenica delle Palme

Pistoia, Chiesa Cattedrale di San Zeno (9 aprile 2022)

 

La Settimana Santa è parabola della vita; anzi, paradigma della vita; percorso cioè che sintetizza il cammino che siamo chiamati a compiere per rispondere alla nostra vocazione. La nostra esistenza in fondo e una grande “settimana santa”. Come in sette giorni fu creato il mondo e in una settimana si concentro la redenzione dell’umanità, cosi gli anni della nostra vita si dipanano come in una unica, dilatata, Settimana Santa. Questo è ciò che ci ricorda la liturgia ogni anno, facendoci celebrare il mistero della nostra redenzione. Davanti ai nostri occhi pone la vita di Cristo nel suo momento supremo, ma e la nostra vita in Lui, l’obiettivo a cui essa punta. Quest’anno poi la Settimana Santa vive l’angoscia del mondo. Quella che stiamo sperimentando in questi tristi tempi. Giorno dopo giorno, la Settimana Santa ci conduce fino all’abisso del dolore e della tragedia. Dalla domenica delle palme, dal momento trionfale dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme, le cose peggiorano sempre di più. Si scende nell’abisso della crudeltà e della barbarie. Tradimento, condanna, calunnia, tortura e infine la morte crudele della croce con il silenzio assordante della tomba. Un’escalation di dolore disumano, quello che si vive nella settimana santa che fu la settimana atroce del sacrificio supremo del Cristo. La stessa escalation la stiamo vivendo nel dramma della guerra. Ogni giorno qualche orrore in più, verso un abisso che sembra un vicolo cieco senza speranza. Ma la Settimana Santa si apre alla fine alla speranza. Nel giorno dopo il sabato ecco l’inaudito giorno della risurrezione. Per questo vogliamo continuare a sperare.

Il Cristo entra come Re – Messia ma va, sapendo che sarà immolato. Entra in Gerusalemme e con questa azione abbraccia consapevolmente il suo destino per la salvezza di Gerusalemme e di tutto il popolo. L’entrata in Gerusalemme e un’accettazione piena e consapevole della sua missione, fino in fondo. E osannato – ma sa bene che poi sarà condannato.

Credo che anche per noi sia il momento di prendere dentro il cuore insieme con Cristo il dolore del mondo e di accettare fino in fondo di entrare con lui a Gerusalemme, perchè piangendo con chi piange, piangendo per i nostri peccati e quelli dell’umanità, partecipiamo alla redenzione del mondo. Forse questa partecipazione e già avvenuta altre volte nella nostra vita – senz’altro. Ma oggi occorre rinnovarla. Saggiamente la Chiesa ci fa rivivere ogni anno il mistero pasquale, perchè la nostra partecipazione si rinnovi. Oggi è particolarmente necessario in questo buio dolore della storia. Con la fede però nel cuore che ci fa dire che tanta sofferenza portata con Cristo non sarà vana. Con la fede che vede la luce della risurrezione anche dove sembra esserci solo tenebra. Celebrando l’ingresso a Gerusalemme del Signore Gesù, giunge l’ora di togliere di mezzo ogni indugio e di accettare di seguirlo; occorre “entrare”, buttarsi, decidersi di stare con lui – costi quello che costi – perchè il mondo ha da essere salvato – e se e Cristo che lo salva, Egli vuole che facciamo la nostra parte con Lui. Accogliendo la sofferenza di questo terribile momento, continuando però ad amare e a cercare sentieri di riconciliazione e di pace.