Venerdì 14 ottobre in Seminario un incontro di formazione
Quali sono i bisogni fondamentali di un bimbo o di un giovane, oggi? Con cosa intendiamo nutrire la loro interiorità? L’aver trascurato o banalizzato questa domanda, per troppo tempo, a volte pregiudizialmente, ha prodotto le conseguenze che non di rado vediamo davanti a noi. Ad ogni fatto negativo di cronaca sugli organi di stampa rintocca la medesima domanda: la scuola dov’era?
Una domanda che verrebbe voglia di rivolgere anche al legislatore per comprendere per quali motivi ha deciso di equiparare, ad esempio, un’ora di Rc ad un’ora di libera uscita. La scuola, quindi, dov’era? È una domanda non sbagliata la cui risposta è però ben chiara a chiunque abiti frequenti davvero le aule scolastiche. La scuola era lì, a cercare di svolgere faticosamente il suo compito, spesso in solitudine. In questa prospettiva che mette al centro i ragazzi e i loro bisogni fondamentali, ogni insegnante è una zattera di salvezza e una occasione di costruzione di un futuro abitabile e migliore. Venerdì 14 ottobre alle 17 gli Insegnanti di Religione cattolica della diocesi di Pistoia incontreranno Andrea Monda, già docente di religione nelle scuole secondarie di secondo grado e attualmente Direttore dell’Osservatore Romano.
Con lui inizieremo il cammino di formazione che ogni anno viene con serietà non comune portato avanti da tutti gli insegnanti di religione. In una sua recente intervista al Cardinale Zuppi, il direttore Monda ha riflettuto sulle sfide che stanno davanti a questa disciplina. «Malgrado le chiese sempre più vuote, e le pratiche sacramentali in disarmo, ha affermato Monda – l’ora di religione continua a essere scelta da una grande maggioranza di studenti. Per un solo giovane che frequenta una parrocchia ci sono cinquanta giovani che fanno religione a scuola. È la vera “Chiesa in uscita”. Il Cardinale Zuppi ha dato una risposta che non si limita alla riflessione astratta ma indica un sentiero da percorrere: “L’ora di religione può essere molto importante per il futuro della Chiesa in Italia. C’è bisogno dell’insegnamento della religione per capire il mondo dove siamo, le nostre radici. Ci serve un’alleanza con i laici anche atei – che ben comprendono l’importanza della conoscenza religiosa in un sistema culturale, come quello italiano, profondamente permeato dal fatto religioso. Farlo penso sia la migliore difesa dagli estremismi. Continuo spesso a dire: come si può capire veramente Manzoni, o Dante, o la storia dell’arte, o buona parte della filosofia, senza avere una formazione culturale (non catechetica) religiosa di base?».
La diocesi di Pistoia è fiera della ricchezza che i suoi insegnanti offrono ogni giorno nelle aule scolastiche di ogni ordine e grado, a tutte le latitudini del territorio diocesano. Una ricchezza silenziosa, tenace, coraggiosa e paziente, che merita la gratitudine sincera di tutti coloro che riescono a non avere sguardi pregiudiziali o ideologici ormai fatalmente anacronistici. In ciascuno di loro le scuole e le famiglie possono trovare alleati assolutamente irrinunciabili nella sfida educativa delle donne e degli uomini di domani. La scuola dov’era? Lì, ad attendere di essere riconosciuta nella dignità della sua missione educativa, ad attendere che l’educazione sia riconosciuta non solo a parole più importante di un’ora di nulla.
Edoardo Baroncelli, direttore ufficio scuola