Caritas: corso di formazione per volontari

Con il mese di aprile si apre un tempo di formazione sui temi di base e sulla metodologia

La proposta è aperta ai volontari dei Centri di ascolto parrocchiale, ma anche a quanti intendessero accostarsi per la prima volta ai servizi della Caritas.

La sede è ancora da definirsi in base al numero dei partecipanti, e viste le normative sulla formazione in presenza, è richiesta l’iscrizione entro e non oltre al 31 marzo. Per farlo occorre inviare una mail all’indirizzo caritas@diocesipistoia.it  e/o giovanni.cerri@diocesipistoia.it indicando in oggetto “formazione nuovi volontari” e nel corpo della mail: nome e cognome partecipante, centro di ascolto di appartenenza.

I corsi si svolgeranno in luogo da precisare dalle 20.45 alle 22.30.

Il programma è il seguente:

6 aprile, “Il centro di ascolto Caritas”;

20 aprile, “Cosa caratterizza un Centro d’ascolto? Indicazioni operative”;

27 aprile, “Ascoltare ed ascoltarsi”;

11 maggio, “Centro d’ascolto e temi attuali”.




Convocazione dei candidati al Servizio Civile Universale

La Caritas diocesana segnala la Convocazione dei candidati al Servizio Civile Universale (Progetti Italia).

Convocati e cORSO INFORMATIVO E DINAMICHE DI GRUPPO

I candidati che hanno presentato domanda per il Bando di Servizio Civile Universale con scadenza iniziale al 25 gennaio, poi prorogata in un primo momento al 10 febbraio e in seguito al 9 marzo 2022, sono invitati a presentarsi alla selezione nel giorno e nell’ora specificata, muniti di idoneo documento di identità in corso di validità.

Questa pubblicazione ha valore di notifica e si precisa che in caso di mancata presentazione alla selezione alla data, all’ora e nel luogo indicati, il candidato sarà considerato rinunciatario e pertanto verrà escluso dalla selezione.
Si precisa che per i candidati che non riceveranno comunicazione scritta in ordine alla loro esclusione dalle predette selezioni il presente avviso vale fin d’ora come convocazione (alla quale pertanto non necessariamente seguiranno ulteriori avvisi e/o comunicazioni). Ricordiamo che i criteri di selezione per i candidati ai progetti di Caritas si rifanno al sistema accreditato di selezione di Caritas Italiana.

Progetti:
PTCSU0020921012579NMTX Nessuno si salva da solo: disagio adulto-Pistoia e Pescia
PTXSU0020921012549NMTX Nessuno si salva da solo: disagio e esclusione sociale-Firenze
PTXSU0020921012564NMTX Nessuno si salva da solo: disagio e esclusione sociale-San Miniato

I convocati sono convocati per il “Corso informativo e dinamiche di gruppo” che si terrà Lunedì 21 Marzo 2022 dalle ore 09.00 alle ore 12.30 ONLINE al seguente link: https://us02web.zoom.us/j/86329677812?pwd=bkVFZ2NWTUJKT3pZUnpsd256VmlzZz09
ID riunione: 863 2967 7812 – Passcode: 915674

Qui è possibile trovare l’elenco dei convocati (scarica il pdf)

Attenzione: i candidati che non si presenteranno al Corso informativo e dinamiche di gruppo, pur avendo presentato la domanda, verranno esclusi e non saranno inseriti in graduatoria per non aver completato la relativa procedura di selezione come previsto dal Bando. Pertanto, non dovranno presentarsi al “colloquio”.

COLLOQUI DI SELEZIONE

I colloqui dei candidati presenti al corso inizieranno il giorno martedì 22 marzo per i candidati convocati al corso informativo e dinamiche di gruppo. Tutti i colloqui si svolgeranno in presenza, secondo le indicazioni che saranno date al termine del corso.
Attenzione: i candidati che non si presenteranno al “colloquio“, pur avendo partecipato al “Corso informativo e dinamiche di gruppo”, verranno esclusi e non saranno inseriti in graduatoria per non aver completato la relativa procedura di selezione come previsto dal Bando.




Emergenza Ucraina: le indicazioni della Caritas

PISTOIA – 28/02/2022. A fronte della escalation della guerra in Ucraina si stanno già moltiplicando le richieste di informazioni e la disponibilità della gente della diocesi ad offrire contributi, disponibilità all’accoglienza e generi di prima necessità per gli sfollati provenienti dai luoghi del conflitto. In queste ore Caritas Italiana, in stretto contatto con la Caritas Ucraina e con quelle delle nazioni limitrofe, stanno prestando soccorso e accoglienza ai primi profughi.

La Caritas di Pistoia, seguendo le linee guida della Caritas nazionale, rende noto che al momento non sono in corso raccolte straordinarie di vestiario o generi alimentari e che ogni iniziativa di accoglienza verrà decisa e resa nota tra qualche giorno, dopo che le istituzioni forniranno indicazioni e modalità più chiare.

Per il momento è possibile fare un’offerta economica che confluirà nelle raccolte di Caritas nazionale, utilizzando questi due conti dedicati:

IBAN CARITAS DIOCESANA DI PISTOIA

BANCO BPM IBAN IT76 A 05034 13800 000000002795

POSTE ITALIANE IBAN IT43T0760113800000010900512

specificando nella causale: emergenza guerra in Ucraina.




Caritas: 8 posti per il servizio civile volontario

Bando volontari per le Caritas diocesane di Pistoia e Pescia per il progetto “Nessuno si salva da solo: disagio adulto – Pistoia e Pescia”

Il 14 dicembre 2021 il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale ha emanato un Bando volontari per la selezione di 56.205 giovani da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’estero. Per la Caritas diocesane di Pistoia e per la Caritas diocesana di Pescia è una nuova occasione importantissima da offrire a giovani con desiderio e motivazione ad intraprendere un anno di attività nell’aiuto al disagio adulto dei due territori.

I posti a disposizione sono 8, due a Pescia e sei a Pistoia. La scheda che troverete al link sottostante mostrerà sinteticamente le caratteristiche del progetto:

Nessuno si salva da solo: disagio adulto – Pistoia e Pescia

Per ogni informazione, potete contattare i seguenti numeri:
a. per la Caritas Diocesana di PISTOIA: telefono 0573 768685 (Lun-Ven: 9/12.30), caritas@diocesipistoia.it e giovanni.cerri@diocesipistoia.it

b. per la Caritas Diocesana di PESCIA: chiamate 0572 70301 (Lun, Mer, Ven e Sab: 9.45/11.30), chiedendo di Antonino, o scrivete a centroascoltomontecatini@virgilio.it

La scadenza per le domande da parte dei giovani è fissata al 26 gennaio 2022 alle ore 14.00. Tutte le informazioni tecniche sul Bando sono disponibili sul sito:

Bando per la selezione di 56.205 operatori volontari da impiegare in progetti relativi a programmi di intervento di Servizio civile universale

Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo

https://domandaonline.serviziocivile.it

Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2. I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.




Dossier Caritas: i numeri della crisi

Presentato il Dossier Caritas 2021 e l’opera segno dell’anno iacobeo “Unica: dalla parte delle donne”

“Non ho più nulla. Mangiamo da una settimana pasta in bianco. A mio figlio, per non dare l’idea della miseria, preparo una torta al cioccolato, ma tra pochi giorni non avremo più niente da mangiare”. Una telefonata, tra le tante – raccontata da Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – che descrive la storia di chi ha dovuto chiudere un’attività per la pandemia e si è trovato improvvisamente in difficoltà. Le risposte, per fortuna, sono arrivate con l’attivazione dei servizi Caritas. La pandemia ha fatto concentrare l’impegno sui beni primari, operando, in uno scenario drammatico, scelte emergenziali, modalità di ascolto inedite, spesso realizzate da volontari anche avanti con l’età.
Realtà illustrate sabato 11 dicembre, in occasione della presentazione del Dossier Caritas 2021, il rapporto annuale sulle risorse e le povertà del territorio. Un appuntamento che ha visto una larga partecipazione per fare il punto sulle povertà a Pistoia e nel territorio. L’incontro è stato aperto dal “grazie” di Marcello Suppressa, direttore della Caritas diocesana in un tempo difficile. Tanti i segni di generosità: da quella di volontari e operatori a quella della fondazione Caript, dai contributi delle parrocchie alla generosità di chi si è autotassato con l’iniziativa “Nessuno si salva da solo” (oltre 70mila euro raccolti).
“Un netto balzo in avanti delle persone che si affacciano ai centri di ascolto”. È il primo dato che emerge dal dossier, puntualmente illustrato da Giovanni Cerri, e che fa sintesi del lavoro dei 28 centri operativi Caritas sparsi in tutto il territorio diocesano. “Con la pandemia – afferma- è stato registrato un forte aumento”. E tra gli utenti si presentano sempre più “famiglie piuttosto giovani e persone che vivono una grave marginalità (emigrati senza permesso di soggiorno, senza fissa dimora..)”.
La pandemia ha chiaramente alterato ritmi e numeri delle presenze, ma ha anche inciso nella rilevazione dei dati a causa di chiusure e limitazioni per la sicurezza sanitaria. I numeri rilevati tuttavia, ampiamente illustrati nelle pagine del Dossier, offrono uno scenario molto chiaro sulle criticità emergenti. Tre le presenze, ad esempio, aumentano anche gli italiani, che sono almeno il 40% degli utenti, il resto è prevalentemente originario del nord Africa. Pur registrando aumento di persone provenienti da Gambia, Pakistan, Filippine, Nigeria. Nel territorio è soprattutto il Comune di Pistoia quello con maggiori criticità, segue Montemurlo, che comprende anche il centro di Oste. La maggior parte degli interventi è relativa a beni materiali (alimenti, generi di prima necessità). Tra tutto il 2020 e il 2021 sono stati erogati beni per il valore di circa 1milione di euro. Sono oltre 700 poi, le persone che ogni mese hanno usufruito dell’Emporio della Solidarietà. Aumentano dunque gli utenti, ma anche lo sforzo di erogazione dell’Emporio che ha accresciuto notevolmente la propria offerta grazie a importanti contributi (su tutti i fondi dell’8×1000).
Durante la pandemia alla mensa non sono state poste limitazioni e sono stati erogati pasti senza registrazioni a chiunque si fosse presentato. L’offerta è dunque aumentata e resa possibile grazie ai fondi 8×1000 e del Comune di Pistoia. Ma il Dossier  – spiega Cerri – rileva anche l’aumento delle spese per le utenze e per gli anticipi ai servizi sociali attivati dai centri di ascolto del territorio. Cerri ha poi concluso il suo intervento illustrando i vari servizi attivi in Diocesi e ringraziando i volontari per la loro disponibilità.
“Il Dossier – ha affermato il vescovo Tardelli – è sempre un pugno nello stomaco, perché evidenzia che il problema della povertà si è aggravato. Il nostro sistema economico produce povertà. Cos’è che non va nel nostro territorio? E chi non si rivolge ai centri di ascolto, quali criticità sta vivendo?”
“Il Dossier – ha aggiunto – è anche un atto di denuncia, di critica. Del sistema economico, bancario, amministrativo. La Caritas è un’opera importante, ma non è la soluzione di ogni problema. Spesso fa un’opera di supplenza. I volontari sono una forza grandiosa., ma non possono sostituirsi alle istituzioni. Li ringrazio di cuore; sono tanti, permettono anche questa rilevazione, che non è asettica, ma frutto di un dialogo ‘umano’. Tanti danno cuore, tempo, energie per i fratelli”.
Francesca Meoni, vice direttrice Caritas ha infine illustrato l’opera segno proposta dalla Diocesi per l’Anno Santo Iacobeo.
“Oggi i tempi – ha affermato Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – ci chiedono di essere ‘sviluppatori di benessere’, pensando ai bisogni specifici della gente. Soluzioni generaliste non reggono. Abbiamo bisogno di entrare nella verità delle persone”. La svolta digitale anche nei servizi alla persone, per fare un esempio, ha di fatto marginalizzato ancora di più i marginali. Avere un cellulare in mano infatti, non significa avere competenze digitali per fruire di tanti servizi.
Va in questo senso ‘Unica. Dalla parte delle donne‘: l’opera segno realizzata dalla Diocesi.
Un risposta al disagio che vivono le donne in questo tempo. “Tante e in aumento – segnala Meoni – sono infatti le famiglie monoparentali, composte da donne sole con figli, divise tra lavoro, maternità, disagi. Situazioni di vita complesse che chiedono risposte per sostenere l’autonomia. Da domenica 12 dicembre prenderà il via una raccolta fondi, con l’Avvento di Fraternità nelle parrocchie. A gennaio arriverà invece un tavolo di concertazione per sviluppare al meglio i servizi di Unica.
Una iniziativa segno che sta molto a cuore del vescovo. “È un segno importante dell’Anno Santo iacobeo” ha sottolineato il vescovo, che va incontro al problema del femminicidio”.
In conclusione don Paolo Tofani, vice direttore Caritas che ha preso spunto dal tema della sinodalità. “Il punto principale è l’ascolto. Le nostre parrocchie sono molto autoreferenziali, hanno bisogno di aprirsi, di ascoltare chi è lontano, povero. Le comunità parrocchiali hanno bisogno di convertirsi sempre più in ascolto dei poveri”.
“Dobbiamo vincere l’indifferenza” – ha concluso il vescovo Tardelli. “Sempre più la nostra società produce scartati. Vincere l’indifferenza, prendersi cura, superare lo scarto è oggi sempre più necessario”. La diocesi ogni anno riceve 639mila euro derivati dall’8×1000 destinati esclusivamente alla Carità. “Non dimentichiamo – ha affermato – questo sforzo importante della Chiesa italiana. E’ una cifra pari a quella erogata per le attività pastorali. La metà di quanto arriva dall’8×1000 va incontro alle necessità della gente”.



Un aiuto concreto per il territorio

L’assegnazione dei fondi 8xmille 2020 ha privilegiato le nuove povertà, le famiglie e le parrocchie

 

di Elisabetta Fedi*

I fondi Cei costituiscono la fonte economica più significativa per il cammino della Chiesa locale e la realizzazione di molti progetti. Nella distribuzione si è tenuto presente, ove possibile, il criterio dell’alternanza, così da farne beneficiare anche quelle realtà che nel passato non ne hanno usufruito. In questo esercizio finanziario sono state accreditate alla Diocesi di Pistoia le seguenti somme: per l’emergenza Covid-19, la Cei ha erogato un contributo straordinario di € 634.554,17 che è stato assegnato prevalentemente alle parrocchie per le emergenze del territorio ed è già stato rendicontato separatamente; per la carità sono stati erogati € 614.533,38; per il culto e la pastorale sono stati erogati € 645.821,56.

Per quanto riguarda il capitolo Carità, si è privilegiato il criterio progettuale. In particolare, visto il momento storico contingente, ci siamo indirizzati maggiormente verso quelle realtà che intervengono a sostegno delle famiglie e dei singoli individui per fronteggiare il perdurare della dura crisi economica accentuata anche dalle ripercussioni dovute alla pandemia. Il numero di interventi in favore dei bisognosi, sia in diocesi che nelle realtà locali parrocchiali ha evidenziato ancora una volta l’aumento delle situazioni di difficoltà, mettendo in evidenza l’importanza di questi fondi otto per mille, senza i quali non sarebbe possibile arrivare in aiuto di così tante persone e realtà. L’azione della Caritas diocesana e delle associazioni che con essa collaborano e progettano, è stata di vitale importanza in un anno così difficile. Particolare attenzione, quindi, è stata rivolta a tutte quelle attività che gravitano intorno la Caritas in concomitanza con il progressivo impoverimento delle famiglie: mensa dei poveri, centro distribuzione vestiario, fondi di solidarietà, centri di ascolto zonali. Rilevante è anche il sostegno alle associazioni, sulla base di progetti indirizzati al recupero degli ex detenuti; ai centri aiuto alla vita; al sostegno per le persone diversamente abili o con difficoltà di inserimento sociale; all’assistenza degli extracomunitari. Sono stati finanziati inoltre doposcuola e progetti rivolti alla tutela della persona: dai minori, alle ragazze madri e alle famiglie in genere, fino al recupero delle donne vittime della tratta. È importante l’impegno nei confronti dell’accoglienza agli immigrati, alcuni ospitati in strutture di proprietà diocesana, realizzato con il coordinamento della Caritas diocesana.

Nel capitolo Culto e pastorale, parte del contributo è assegnata ai centri diocesani, parte alle attività pastorali e culturali sempre con eventi di assoluto rilievo; una quota è stata assegnata ad enti collegati con la Diocesi ed una parte alle parrocchie. Confermato il graduale aumento delle Parrocchie che non riescono, nel corso dell’anno solare, a reperire le risorse per la normale gestione ordinaria. In aumento anche i casi di Parrocchie, dove il contributo è servito a fronteggiare gli interventi in emergenza di manutenzione straordinaria e in tutte quelle situazioni in cui la Parrocchia stessa è impegnata, suo malgrado, in spese che superano le fonti di entrata e quindi necessitano di aiuti anche per la gestione ordinaria.

È evidente che i contributi CEI rappresentano l’entrata principale del bilancio diocesano. Queste erogazioni sono attualmente indispensabili per continuare a sostenere le realtà del territorio e la Chiesa locale.

* economo diocesano




Un aiuto per i migranti sulla rotta balcanica

Domenica 21 marzo una raccolta straordinaria nelle parrocchie per i fratelli e le sorelle dei campi profughi in Bosnia

Una terra già martoriata negli anni 90 da guerre, massacri e sfollamenti, oggi è la nuova frontiera dell’immigrazione, ad est del nostro continente. Una vicenda che la diocesi sta seguendo con attenzione assieme alle altre chiese Toscane. In questo quadro nasce l’iniziativa di Caritas, Migrantes e Ufficio Missionario che insieme propongono un’iniziativa di sostegno alle zone colpite dall’emergenza umanitaria.

«Quello che sta succedendo in Bosnia è una questione drammatica e dolorosa – si legge in una nota Caritas – che si trascina da anni. Molti migranti restano intrappolati dalla neve, dal gelo, dalle frontiere chiuse, dalle violenze delle diverse polizie di frontiera, dai respingimenti, dal silenzio e dall’ambiguità politica dell’Unione Europea che hanno di fatto annientato i diritti di queste persone. Questa situazione necessita, oltre che di una sana indignazione e denuncia, anche di una forte risposta di generosità. Per questo motivo i tre uffici pastorali a livello diocesano (Migrantes, Caritas e Missionario) in accordo con il nostro Vescovo Fausto, si fanno promotori di una iniziativa di raccolta fondi per domenica 21 marzo da svolgere presso le parrocchie nella liturgia domenicale».

Famiglie in fuga, tra guerre e violenze

La rotta balcanica è ufficialmente chiusa dal marzo 2016 da quando l’accordo tra Ue e Turchia è entrato in vigore; in realtà nel corso del 2018, più di 60mila migranti sono stati registrati dalle autorità dei paesi dei Balcani occidentali. Si tratta di famiglie in fuga da guerre e violenze nei loro paesi d’origine: Siria, Afghanistan e Pakistan; che si dirigono verso la frontiera con la Croazia per cercare di attraversare i confini con l’Unione Europea. La sorveglianza dei confini e la brutalità della polizia ungherese contro i migranti hanno spalancato le porte a una nuova rotta attraverso i Balcani, che attraversa Albania, Montenegro e Bosnia. E così il commercio clandestino di essere umani ha raggiunto anche la Bosnia. Qui i rifugiati pagano i contrabbandieri per il passaggio in Croazia o in Slovenia, altri tentano di attraversare il confine su camion o treni. La maggior parte ancora cerca di entrare in territorio croato a piedi.

In Bosnia stiamo assistendo oggi a una gravissima violazione dei diritti umani nei confronti dei migranti

La gestione dei migranti in Bosnia è infatti precipitata negli ultimi giorni. La chiusura del campo profughi “Bira” a Bihac e il trasferimento forzato di circa 600 persone nella tendopoli di Lipa ha saturato la struttura. Il campo Lipa era inizialmente pensato come una sistemazione provvisoria e si trovava già in condizioni largamente inadeguate per affrontare l’inverno: situato in una zona impervia di montagna è senza acqua potabile, elettricità, riscaldamento. Il campo, non più utilizzabile e interamente distrutto da un recente incendio, è l’unico riparo per le oltre 900 persone rimaste al Lipa.

I fondi raccolti dovranno pervenire alla nostra Caritas diocesana che li girerà a Caritas Italiana, che è presente da anni ed è impegnata con i propri operatori e volontari nella distribuzione di cibo e di abbigliamento invernale (scarpe, giacche a vento, sciarpe, cappelli) e soprattutto di legna da ardere, per consentire ai migranti di scaldarsi.

I versamenti sul conto della Caritas, specificando la causale “Emergenza umanitaria migranti in Bosnia”:

Banco BPM: IT19E0503413801000000001343

Poste: IT43T0760113800000010900512.

Grazie per la vostra generosità.




La spesa per chi è anziano o in difficoltà

La carità si reinventa: sono già diverse le realtà impegnate a portare aiuto agli ultra 65enni e alle persone in difficoltà

A Pistoia ci pensa la Misericordia

Un servizio di spesa a domicilio dei beni di prima necessità per persone ultra 65 è stato attivato a partire da lunedi 16 marzo. Il servizio è sostenuto dalla Società della Salute Pistoiese che ha ricevuto dalla Regione i fondi necessari ed è svolto in accordo con Misericordie, Croce Rossa e Auser.

Il servizio, di cui è capofila la Misericordia, prevede la copertura della spesa mentre l’onere dell’acquisto sarà a carico degli utenti. Il servizio sarà attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20.

Nella sede della Misericordia di Via Can Bianco 33 un volontario sarà presente per raccogliere le richieste. Si prevede la consegna della spesa al massimo due volte a settimana per richiedente. Destinatari sono le persone già in carico ai servizi territoriali, ma potranno essere presentate altre richieste da parte di anziani. Per accedere al servizio telefonare a 0573 3505243.

 

Quarrata: un prezioso servizio del Pozzo di Giacobbe

Essere di sostegno a chi fa più fa più fatica è la mission dell’associazione Il Pozzo di Giacobbe. In questi giorni così delicati l’associazione ha pensato di adoperarsi per consegnare spesa e farmaci a domicilio a tutti coloro che non hanno modo di spostarsi e che ne faranno richiesta (anziani, persone con disabilità, ecc…). In accordo con il Centro Operativo Comunale di Quarrata il Pozzo di Giacobbe si è dunque organizzato secondo le seguenti modalità:

Dal lunedì al venerdì. Prenotazioni: dalle 10.00 alle 13.00. Consegne: dalle 15.00 alle 18.00

Per prenotare telefonare ai seguenti numeri: 0573 739626 — 0573 790203 — 324 7990392. Il servizio è gratuito.

Sarà richiesto solo il rimborso della spesa effettuata, da dare in contanti al momento della consegna, a fronte dello scontrino fiscale. Non sarà possibile effettuare resti. Per info: www.pozzodigiacobbe-onlus.com

 

La Caritas di San Marcello in prima linea per tutta la montagna

Dalla montagna un aiuto per chi è più in difficoltà. La Caritas Parrocchiale di San Marcello in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Marcello Pistoiese — Piteglio ha organizzato un’iniziativa di solidarietà per portare la spesa a chi è anziano, malato o in una difficoltà tale da non poter uscire da solo. Il servizio riguarda la montagna intera e non solo il comune di San Marcello Piteglio. A questo progetto collaborano le Pubbliche assistenze della Montagna, la Croce rossa italiana di San Marcello Pistoiese e le Misericordie. Il servizio è gratuito.

Don Cipriano Farcas suggerisce a tutti di verificare la disponibilità di tanti negozi che offrono la possibilità di portare la spesa a domicilio gratuitamente. Resta per tutti, l’invito a stare in casa per evitare la diffusione del contagio e risolvere tutto il prima possibile. Il numero da chiamare è quello di don Cipriano: 320 8962651.

 

A Lamporecchio prosegue l’aiuto per chi è in difficoltà

La Comunità solidale di Lamporecchio di cui fanno parte le parrocchie nel comune di Lamporecchio, il Comune di Lamporecchio, la pubblica assistenza Croce Verde e altre associazioni di volontariato hanno promosso un servizio di consegna a domicilio di generi di prima necessità per anziani, indigenti e disabili.

La Caritas parrocchiale, in particolare si dedica ad un gruppo di famiglie indigenti (circa 35/40), individuate in un lavoro congiunto fra centro d’ascolto Caritas  e servizio sociale pubblico alle quali veniva preparato e consegnato un aiuto alimentare (pacco)  settimanale. Nei prossimi giorni il servizio continua con la  consegna a domicilio tramite i volontari della Pubblica Assistenza Croce Verde.

Ricordiamo, inoltre, che il centro di ascolto Caritas è sospeso, anche se è possibile contattare il seguente numero 0573 1716889.




Dossier Caritas: la nuova emergenza è la casa

Presentati i dati dell’attività della Caritas per l’anno 2019. Tra le tante criticità emerge sempre più una zona grigia di difficoltà che riguarda trasversalmente tutte le famiglie: l’acquisto, la ricerca, il mantenimento di un’abitazione sta diventando un serio problema.

La mancanza di lavoro e l’instabilità delle relazioni sono gli altri fattori determinati nella marginalità. Ne abbiamo parlato con Marcello Suppressa, delegato regionale e direttore di Caritas Pistoia

di Michael Cantarella

Le relazioni familiari, il lavoro, la casa. Sono questi tre i pilastri che quasi sempre determinano la vita delle persone, le tengono al sicuro, prospettano futuro e dignità. Se crolla anche solo uno di questi tre sostegni ecco si affaccia lo spettro dell’emarginazione, della difficoltà. Il dossier Caritas di quest’anno ci propone una lettura molto complessa della realtà, che va al di là dei numeri e che per la prima volta pone al centro la questione della “casa”.

Quest’anno il Dossier parla del “problema casa”, quali sono i segnali più preoccupanti?

«In questo Dossier abbiamo approfondito il tema della casa in quanto risulta essere una questione che necessita di essere primo piano messa al centro dell’attenzione non solo in relazione al sostanziale aumento di persone e famiglie senza casa, ma soprattutto in relazione alla mancanza di risposte adeguate. La povertà sempre più si afferma come evidenza di una società in crisi dal punto vista strutturale, una società in cui i diritti diventano sempre più insostenibili. Le problematiche legate all’abitare non rimandano, infatti, solamente alla necessità di aumentare gli interventi alle persone, ma al fatto che per molte persone la casa è diventata insostenibile economicamente. Questa considerazione specifica sulla casa, crediamo debba essere seriamente considerata in relazione alla povertà, quindi, come ambito in cui si perdono i diritti».

Come si strutturano le povertà in diocesi?

«Come ribadito sia nel dossier di quest’anno che alla presentazione, il territorio della diocesi di Pistoia è molto eterogeneo e le attività dei centri Caritas incontrano povertà diverse a seconda del contesto territoriale. I centri che operano sul territorio cittadino di Pistoia sono sicuramente quello che hanno il carico maggiore, si tenga conto infatti che circa i 2/3 delle persone incontrate risiedono a Pistoia, il Centro d’Ascolto diocesano in 6 mesi ha incontrato quasi 800 persone, si tratta per lo più di famiglie con a carico figli minori e non. Una parte di queste persone si affacciano ai nostri centri per la prima volta proprio quest’anno (circa un sesto) e per loro la Caritas è una sorta di ultima spiaggia per così dire, infatti, soprattutto per gli italiani, riscontriamo una certa ritrosia nel rivolgersi ad un Centro Caritas, per vergogna o anche semplice orgoglio. Spesso le persone quando arrivano ai nostri centri presentano problemi ormai incancreniti e quasi irrimediabili (uno sfratto esecutivo imminente, una situazione debitoria ormai irrecuperabile ad esempio). Dall’altro lato purtroppo assistiamo ad una cronicizzazione delle situazioni, non di rado capita che figli di assistiti, una volta messa su famiglia, accedano a loro volta al Centro d’Ascolto per richiedere quelli che sono sempre stati gli aiuti di cui hanno goduto i genitori, diventa cioè una prassi rivolgersi a Caritas per chiedere aiuto, un’azione quotidiana normalissima come andare a fare la spesa o andare alle poste per pagare una bolletta. Queste due tipologie di persone possono essere riscontrate però in tutti i Centri d’Ascolto degli altri comuni della diocesi, non solo in quello di Pistoia, ci preme sottolineare però come alcuni territori presentino peculiarità uniche, come ad esempio i comuni della provincia di Prato, soprattutto Montemurlo, dove incontriamo in maggioranza persone di cittadinanza straniera, con gravi problematiche con maggiore frequenza rispetto anche a territori adiacenti (ad esempio problematiche legate alla mancanza di un regolare permesso di soggiorno, sfruttamento e lavoro nero). Poi ci sono tutte quelle persone che vivono in una situazione di grave marginalità, persone senza dimora, o con un alloggio di fortuna e precario, con molteplici disagi, sia dato di vista delle dipendenze che della salute e della disabilità (sia fisica che mentale)».

L’esperienza dell’emporio è positiva?

«L’esperienza dell’emporio è molto positiva. In quanto raccoglie dentro di sé davvero tante realtà pistoiesi. La Caritas ne il capofila, ma rimane senza dubbio il vero valore aggiunto che all’interno di questa esperienza sia confluita Misericordia con l’eredità esperienziale dello Spaccio della Solidarietà, le Caritas parrocchiali del Centro e molti volontari che si sono avvicinati a questa esperienza spontaneamente. L’Emporio è stato fortemente sostenuto, nella sua realizzazione, dalla Fondazione Caript, che con generosità ci ha fornito i mezzi, gli spazi e le risorse iniziali per avviare il servizio.
Conad ci ha generosamente offerto l’allestimento dei beni da consegnare alle famiglie e un buon accordo commerciale per le risorse da acquistare via via. Sottolineiamo però la collaborazione con Coop, che sia a livello Regionale che locale, ha da sempre sostenuto le attività di Caritas, con le raccolte alimentari, le iniziative della Sezione Soci di Pistoia e della Fondazione il Cuore si scioglie.

Le raccolte sono state, inoltre, una risorsa fondamentale, non solo per il reperimento dei beni, ma anche e soprattutto per la sensibilizzazione del territorio pistoiese. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le catene commerciali che, piccole o grandi, ci hanno permesso questa attività: Tuodì, Esselunga, Lidl.

Dopo un anno di attività dell’Emporio della Solidarietà, nato per rispondere alle molte esigenze di famiglie e singole persone che si trovano in povertà alimentare, ci avviamo a fare il primo resoconto di questa importante attività. Alla fine di novembre le tessere attive, caricate a punti, per accedere all’Emporio erano 483 per un totale di assistiti di 1677. Accedono all’Emporio dopo una valutazione da parte del nostro Centro di Ascolto».

Riscontra una mutazione, al di là dei numeri, del tipo di richieste?

L’emporio è certamente un esempio di come i servizi della Caritas si siano adeguati, con il passare del tempo, alle richieste delle persone che si affacciano nei nostri servizi. La povertà – lo abbiamo sottolineato più volte – è un concetto trasversale che interessa un po’ tutti. Non possiamo parlare di povertà senza pensare alla normalità delle famiglie, che si trovano davanti a spese impreviste o malattie: chi di noi non si riconosce in questo? Pur permanendo una netta fascia di povertà assoluta che cerchiamo di contrastare con servizi basilari (mensa, accoglienza notturna, vestiario..) rimane la grande sfida che ci viene imposta da queste nuove povertà, tanto normali e tanto vicine, che c’interrogano quotidianamente. Quindi la nostra progettazione sarà rivolta a cercare misure a sostegno delle famiglie, degli uomini soli, delle persone più fragili. Le richieste alle quali far fronte? Bollette, affitti, sostegno economico per i figli, cure mediche».

Qual è il ruolo dei volontari oggi?

«Il volontario – oggi è sempre più in futuro – ha un ruolo importantissimo, il volontario è colui che – in un’ottica generativa – deve stimolare le persone a ripartire: dopo una caduta, dopo un lutto, dopo un disastro economico o più semplicemente nell’affrontare le sfide del quotidiano. Il volontario deve uscire da un’ottica assistenziale e generare resilienza. Le persone che si rivolgono a Caritas hanno bisogno di ritrovare fiducia e speranza. Riuscire ad essere credibili, competenti e preparati: crediamo sia la sfida più importante che lanciamo a chi si affaccia nei nostri servizi e ci chiede di far parte della squadra. Non a caso diamo particolare importanza alla formazione. All’interno del nostro dossier abbiamo detto che il volontariato puro è forse la risposta più coraggiosa ad una società che ci vuole tutti più consumatori e tutti più impegnati a produrre. I nostri volontari, in silenzio e senza troppi clamori mediatici, sono costantemente impegnati a produrre gesti di amore verso coloro che ne hanno più bisogno. A loro non diciamo grazie, perché sarebbe fin troppo scontato e non è il grazie che cercano, gli diciamo: andiamo avanti, insieme c’è bisogno ancora e ancora di persone coraggiose, di folli che credono ancora in un mondo migliore e possibile, fatto di giustizia e diritti per tutti».

Cosa significa e significherà fare carità oggi e nei prossimi anni?

«Il rischio più forte che corriamo è che la carità si riduca solo ad una dimensione di risposte ai bisogni, con una scarsa dimensione di advocacy, limitate forme di collaborazione con altri soggetti, con rischi non marginali di approcci giudicanti sulle condizioni delle persone in difficoltà. Questo c’impone una ragionevole verifica della proposta pastorale Caritas rispetto al territorio; non si tratta di rinunciare a presidi ecclesiali territoriali, ma di rileggere innanzitutto il senso della proposta Caritas in termini di animazione per le nostre comunità parrocchiali.
Soprattutto, confrontandosi con un diverso tessuto parrocchiale, attraversato da strategie di ricomposizione dell’impianto ecclesiale tradizionale (zone, comunità pastorali, riduzione delle parrocchie, accorpamenti diocesani, etc.) dobbiamo ripensare probabilmente diversi approcci animativi e le aspettative di esito. Si tratta di rileggere l’indicazione circa la consonanza “ai tempi e ai bisogni”, nel senso di far emergere la capacità della Caritas di cogliere le tendenze culturali, sociali e politiche, innervandole di Vangelo in modalità creativa e di confine, e in qualche modo profetiche. La carità dovrà farci riscoprire il “carisma della soglia”. Dobbiamo essere consapevoli e preoccupati della distanza, che noi per primi registriamo, tra un atteggiamento diffuso di non accoglienza e di intolleranza nelle nostre comunità ecclesiali nei confronti dell’altro e del diverso e la lettera e lo spirito del Vangelo di Gesù. Per questo siamo sempre più convinti che dobbiamo diventare sempre di più una chiesa in uscita, una chiesa, cioè, che sa da dove viene e dove va, una chiesa estroversa, che esce per le strade del mondo, là dove l’uomo vive, capace di stare in compagnia di tutti gli uomini e le donne di buona volontà».




Misericordia e Caritas in aiuto del popolo albanese

Come offrire un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal terremoto in Albania

In aiuto alla popolazione albanese duramente colpita dal terremoto, la Misericordia di Pistoia e la Caritas Diocesana di Pistoia promuovono una raccolta di offerte sia in denaro che in prodotti di prima necessità.

Le organizzazioni sul posto interfacciate con i nostri centri italiani, chiedono in particolare prodotti per la pulizia ed igiene personale, oltre a pannolini per bambini, assorbenti e coperte da portare direttamente all’Emporio della Solidarietà in via G. Ferraris n. 7 (zona Sant’Agostino) nei giorni di apertura il lunedì e giovedì al pomeriggio ed il mercoledì al mattino.

Le offerte in denaro invece potranno essere raccolte presso gli uffici della Misericordia in via del Can Bianco n. 35 oppure con accredito sul seguente codice iban IT 21V030 6913 8301 0000 000 1541

Per la Caritas si raccolgono le somme di denaro presso la sede in Via Puccini, 36 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30 oppure con accredito sul seguente codice iban IT43T0760113800000010900512

Misericordia e Caritas si faranno garanti di consegnare quanto raccolto presso le rispettive organizzazioni locali albanesi.

Caritas Diocesana Pistoia