L’Avvento sia vera fraternità

Lettera della Caritas in occasione della raccolta fondi straordinaria prenatalizia

Nella prima domenica di Avvento è risuonata la Parola dell’apostolo Paolo «È ormai tempo di svegliarvi dal sonno. Gettiamo via le opere delle tenebre ed indossiamo le armi della luce».

Tutto il tempo dell’Avvento è un pressante invito alla vigilanza, al discernimento ad uno stile di vita che evidenzi come essere cristiani significa essere diversi, rispetto allo stile del mondo. In un tempo in cui come sottolinea Pannikar «la superficialità è il vizio supremo della nostra epoca», non possiamo permettere di farci sorprendere da ciò che è intorno a noi, come ai tempi di Noè (vangelo di Mt, 24,37-44), e scivolare verso una tiepidezza spirituale ed intellettiva che ci porta al sonno della ragione ma anche alla sclerosi del cuore. Abbiamo bisogno di riscoprire la presenza dello Spirito Santo perché ci impedisce di assopirci e ci permette di dilatare il cuore verso la fraternità, la generosità, la tolleranza, la presa in carico delle situazioni più drammatiche della dignità degli uomini.

Mentre i poteri del mondo con le spese folli per le armi, sprecano risorse che potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dei popoli e per la protezione dell’ambiente naturale, come ci ha ricordato Papa Francesco nel discorso tenuto a Nagasaki, noi siamo chiamati a donare il tempo, la mente, il cuore per operare nella carità verso i bisognosi. Sì, non possiamo prepararci al Natale senza un sussulto di indignazione verso le sempre maggiori ingiustizie che gravano sui più poveri e sugli impoveriti del nostro tempo e dei nostri territori.

La riflessione sull’impegno di carità e sulla Giornata della fraternità che si svolgerà il prossimo 15 dicembre, non deve però diventare un ritualismo tipico del buonismo natalizio, né solo un modo per fare un “fioretto spirituale”, ma una presa di coscienza per un chiaro impegno di tutta la chiesa e delle singole comunità parrocchiali, contro le povertà e verso le povertà.

Dai dati del nostro dossier Caritas emerge che tante famiglie, tanti anziani, tanti giovani, tanti disoccupati vivono tristezze, solitudini e disperazioni. Tanti ancora fra gli immigrati, non hanno ancora una casa, un lavoro, una dignità.

Fare la carità non è solo fare un’elemosina, per quanto necessaria, ma è rendersi conto che le povertà di ogni genere ci interpellano e ci chiedono scelte coraggiose, stili di vita più evangelici, capacità di condividere le nostre possibilità economiche per il bene comune.

La Caritas diocesana, pur sapendo che tante parrocchie e singoli credenti fanno molto per i poveri, chiede una giornata di raccolta di offerte per andare incontro a tante esigenze: potenziare le strutture di accoglienza e cercarne ancora perché ce n’è tanto bisogno; rispondere alle esigenze economiche di chi non ha il necessario per vivere o per chi non può pagare le bollette; cercare inserimenti appropriati per persone svantaggiate; andare incontro a tante altre necessità che con grande drammaticità noi riceviamo come esigenze dai nostri centri di ascolto.

È bene ricordarci che la Caritas non è un organo a sé nella Diocesi, ma fa parte integrante del cammino pastorale di questa Chiesa e per questo chiediamo a tutte le comunità parrocchiali di sensibilizzarsi sempre di più in questa raccolta per fare della nostra Diocesi il luogo privilegiato della accoglienza dei poveri. Papa Francesco instancabilmente esorta tutti noi credenti a non sprecare il nostro impegno pastorale in cose di poco spessore ma ad essere incentrati sul primato della carità semplicemente vivendo giorno dopo giorno quello che Gesù ci ha insegnato.

Le offerte che verranno raccolte durante la giornata di fraternità domenica 15 dicembre 2019, saranno devolute ai progetti in atto in CARITAS DIOCESANA, in particolare a:

EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ

Un vero e proprio market alimentare rivolto alle famiglie e persone che vivono in un temporaneo stato di difficoltà economica, che potranno ricevere gratuitamente i beni grazie ad una card punti.

HOSPITIUM “MANSUETO BIANCHI”

Nuova sede per il Centro di ascolto diocesano e di un dormitorio per senza fissa dimora o situazioni di grave emergenza abitativa con 12 posti.

MENSA DON SIRO BUTELLI

Aperta 365 giorni all’anno e fornisce 2800 pasti mensili tra pranzo e cena.

CENTRO MIMMO

Fornisce alle persone che ne hanno necessità di un servizio importante come il vestiario.

TENDA DI ABRAMO e PROGETTO VOLA

Case di accoglienza con 15 posti rivolte a giovani profughi e rifugiati e neo maggiorenni usciti dal sistema di accoglienza.




Un anno dell’Emporio di solidarietà

Un anno di vita del progetto di market alimentare per le persone in stato di difficoltà economica

PISTOIA – Un anno di vita per l’Emporio della solidarietà, inaugurato esattamente un anno fa da Fondazione Caript, Caritas Diocesana di Pistoia e Misericordia di Pistoia per aiutare chi è in difficoltà anche nell’acquisto dei generi di prima necessità.

L’emporio, con sede nella zona industriale di Sant’Agostino, è un vero e proprio market alimentare rivolto a famiglie e persone che vivono in un temporaneo stato di difficoltà economica, che potranno ricevere gratuitamente i beni grazie a una card punti.

“Nel corso del 2018 – afferma il presidente della Fondazione Caript, Luca Iozzelli – il settore che riguarda le attività sociali è fra quelli in cui la Fondazione ha investito maggiormente, finanziando progetti e iniziative per un totale di oltre 4.3 milioni di euro. Fra questi progetti rientra evidentemente l’Emporio della Solidarietà, che esprime appieno uno degli scopi del nostro lavoro:accrescere l’autonomia e l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, contrastare la povertà e sostenere il superamento dell’emarginazione”.

I numeri del progetto sono molto positivi: la rilevazione dello scorso mese di ottobre conta in 1.594 gli utenti, pari a 464 tessere, che hanno utilizzato l’emporio per fare la spesa e che in totale hanno beneficiato 91 quintali di derrate alimentari. Un incremento notevole, visto che nel primo mese di apertura – a novembre 2018 – gli utenti erano poco più di 200. In un solo anno di attività l’Emporio ha avuto quasi 11.000 accessi, arrivando a distribuire oltre 574 quintali di generi alimentari.

Interessanti anche i numeri relativi alla nazionalità degli assistiti: 211 sono di origine italiana, mentre 81 provengono dal Marocco, 72 sono di nazionalità albanese e 39 sono nigeriani. Uno spettro di presenze che conferma anche il trend delle nuove povertà: “quelle di chi ha perso il lavoro – afferma Marcello Suppressa, direttore della Caritas diocesana– i separati, le ragazze madri, le famiglie monoreddito che non arrivano a fine mese e chi ha contratti precari”.

«Un’esperienza molto positiva – prosegue Suppressa – perché frutto della collaborazione tra il mondo del volontariato pistoiese. Oggi possiamo dire con soddisfazione che il progetto è ben avviato e risponde alle esigenze delle tante persone che nel tempo si sono avvicinate ai centri Caritas». A questo si aggiunge anche il Presidente della Misericordia Sergio Fedi ringraziando i volontari dello ex Spaccio della Misericordia che sono confluiti in questa nuova e bellissima esperienza.

Un importante contributo per l’Emporio della solidarietà è arrivato dalle raccolte alimentari realizzate in Diocesi con l’aiuto di tanti volontari e delle principali realtà della grande distribuzione alimentare, con particolare riferimento a Conad che hanno donato oltre 186 quintali di alimenti e generi di prima necessità.

Ad oggi continua anche il lavoro di educazione alimentare portato avanti dai volontari e dagli operatori Caritas, che, assieme ai giovani in servizio civile, forma un’equipe di 30 persone.

Emporio della Solidarietà – Città di Pistoia

Via Galileo Ferraris, 7 – zona Sant’Agostino, Pistoia

INFO: emporio.solidarieta.pistoia@gmail.com telefono 0573/767923




Come vivere in parrocchia la Giornata mondiale dei poveri

Un sussidio per parrocchie, associazioni, gruppi e comunità religiose a cura della Caritas diocesana.

Un sussidio per celebrare la giornata mondiale dei poveri e non far cadere l’appuntamento proposto da papa Francesco nella caducità di una notizia o di un avviso parrocchiale. La Caritas diocesana ha infatti offerto alle parrocchie della Diocesi un vero e proprio libretto che prende spunto da alcune questioni molto concrete:

1) come valorizzare il messaggio di Papa Francesco?

2) Come animare la celebrazione eucaristica del 17 novembre?

3) Quali segni concreti possiamo promuovere, per caratterizzare la Giornata mondiale dei poveri e fare in modo che diventino segni permanenti della condivisione della vita dei poveri da parte delle nostre parrocchie?

«Le proposte – ricorda il sussidio – sono indicazioni e suggestioni, come dei segnali di un percorso, che ciascuno può utilizzare a partire dalla capacità, dalla sensibilità e dalla utilità per la vita della propria comunità parrocchiale». Il libretto è organizzato in tre parti: «suggerimenti liturgici e pastorali per parrocchie, comunità religiose, gruppi e associazioni»; «suggerimenti per l’animazione della celebrazione eucaristica»; «suggerimenti per l’animazione della comunità».

Nella prima sezione sono indicate soprattutto alcune “pillole” estratte dal messaggio di papa Francesco per la Giornata dei poveri da poter consegnare, far leggere, diffondere in parrocchia. Non mancano alcune domande che stimolano la riflessione personale e comunitaria.

Nella seconda, dedicata alla messa festiva del 17 novembre, domenica precedente la solennità di Cristo Re, sono indicati suggerimenti per animarla con “segni” liturgici appropriati, con monizioni o preghiere dei fedeli intonate al messaggio del papa.

Nella terza e ultima parte sono infine indicati suggerimenti per l’animazione della comunità. La Caritas diocesana resta disponibile per coordinare eventuali incontri di animazione, ma suggerisce anche di promuovere incontri con le caritas parrocchiali. Le indicazioni del sussidio sono numerose e anche molto creative, come attente a inaugurare possibili, nuovi, percorsi di carità; nel desiderio «infatti, che la “Giornata Mondiale del Povero” non sia un punto di arrivo, ma una tappa del cammino per la testimonianza della carità delle nostre comunità».

Il sussidio ricorda anche un appuntamento importante per tutta la diocesi. Sabato 14 dicembre 2019 alle ore 10 presso l’Aula Magna del Seminario sarà infatti presentato il “Dossier Caritas” per una lettura delle povertà del territorio e l’illustrazione dei servizi proposti dalla Caritas Diocesana.

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Borse di studio dalla Fondazione CARIPT: un contributo per studenti meritevoli

Ottava edizione per il bando che premia gli studenti meritevoli della provincia di Pistoia. Tra i partners del progetto anche le Caritas diocesane di Pistoia e Pescia.

Considerando quello all’istruzione un diritto fondamentale, la Fondazione Caript si impegna per contribuire a migliorare la qualità della formazione scolastica e accademica degli studenti residenti nella provincia di Pistoia. In questo senso, l’ottava edizione del bando Borse di studio si inserisce nel complesso degli interventi destinati al settore dell’educazione, istruzione e formazione per il quale la Fondazione ha previsto per il 2019 un investimento totale di 1.440.000 euro (di cui 570mila erogati attraverso tre bandi specifici).

Con questa iniziativa si mettono a disposizione di studenti capaci e meritevoli e delle loro famiglie di modeste condizioni economiche, 200 borse di studio – e comunque quante saranno fino a concorrenza dell’importo di 150mila euro – destinate all’acquisto di testi scolastici, alla copertura delle tasse universitarie e in generale al sostenimento di tutte le spese direttamente o indirettamente necessarie allo svolgimento dell’attività formativa. L’iniziativa, attuata in collaborazione con la Caritas Diocesana di Pistoia e la Caritas Diocesana di Pescia, ha l’obiettivo di dare ai giovani un’opportunità di proseguire e completare il loro percorso formativo.

L’importo delle borse è di € 500 per gli studenti delle scuole medie, € 700 per quelli delle scuole superiori ed € 900 per gli universitari.

Per poter presentare domanda occorre possedere una certificazione ISEE non superiore ai 15mila euro, avere una media di almeno 7/10 (per gli studenti delle medie e delle superiori), aver conseguito la maturità con la votazione di almeno 80/100 (per chi si iscrive al primo anno di università) o aver sostenuto gli esami previsti dal piano di studi con una media di almeno 27/30 (per gli universitari iscritti agli anni successivi al primo).

La domanda di partecipazione può essere scaricata dai siti www.fondazionecrpt.it e www.diocesipistoia.it / www.diocesidipescia.it oppure richiesta presso il Centro di Ascolto Diocesano (via San Pietro 36, Pistoia), l’Ufficio Caritas Diocesana di Pescia (Piazza Garzoni 2, Pescia), il Centro di Ascolto di Montecatini Terme (via Mazzini 1, Montecatini Terme).

Le domande, compilate e complete di tutti gli allegati, dovranno essere inviate per raccomandata alla Fondazione Caript (via de’ Rossi 26, 51100 Pistoia) o consegnate agli uffici Caritas sopra indicati, dal 1° al 31 luglio 2019 compresi. Le graduatorie con i vincitori delle borse di studio saranno pubblicate sul sito della Fondazione entro il 15 ottobre 2019. Info: interventi@fondazionecrpt.it.

(comunicato)

Borse di studio 2019

Modulo A – Richiesta per: Scuola media
Modulo B – Richiesta per: Scuola superiore (studenti maggiorenni)
Modulo C – Richiesta per: Scuola superiore (studenti minorenni)
Modulo D – Richiesta per: Università
Modulo E – Autodichiarazione universitari
Informativa privacy

Scadenza 31 luglio 2019




Progetto Traghetto, ponte per nuove opportunità

Una seconda possibilità per chi ha sbagliato e vuole di nuovo inserirsi nella comunità. Questo il senso del progetto “Traghetto 2017”, coordinato dalla Cooperativa in Cammino e finanziato dalla Caritas diocesana, che ha impiegato 24 detenuti in veri e propri corsi professionali e avviamento al lavoro.

L’idea progettuale si fondava sulla creazione di percorsi di formazione che volevano ricreare una condizione lavorativa come quella aziendale, senza però i vincoli e le pressioni tipiche dei contesti aziendali.

I contesti lavorativi hanno privilegiato aree d’impiego: i corsi formazione lavoro sulla carpenteria in ferro; corsi di orticultura all’interno del terreno denominato “orto di Paolo” e attività di pulizia generica all’interno di giardini pubblici.

«Questa impostazione ha permesso a tutti coloro che sono stati inseriti di ripresentarsi di fronte al lavoro dopo un periodo di pausa forzata – ha affermato Sauro Gori, responsabile del progetto – e di rimisurarsi concretamente con quelle che sono le dinamiche e le necessità che il lavoro impone senza dover sottostare alla selezione e alle esigenze strette che un rapporto lavorativo normale prevede. Il target di persone a cui ci siamo rivolti – ha continuato – è particolarmente fragile, perchè quanti al termine della loro pena hanno un contesto familiare e lavorativo già definito indirizzano i loro sforzi in tale direzione che sono ad un livello superiore della nostra proposta; noi ci siamo presentati come una esperienza “ponte” (appunto Traghetto) attraverso la quale passare in assenza di altre opportunità più favorevoli.

M.C.




Servizio civile: sei posti per i progetti della Caritas diocesana

Entro il 7 giugno è possibile inviare la propria richiesta di partecipazione. La Caritas diocesana ha disponibilità per sei posti (1 Ufficio Caritas, 3 Mensa Don Siro Butelli, 2 Centro Mimmo)

Servizio civile in Caritas? Ascolta lo Spot!

Con decreto dirigenziale n. 6584 del 29 aprile 2019 (pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana (BURT) n. 19 – parte III supplemento n. 70 dell’ 8/5/2019) è stato emanato l’avviso per la selezione di 3.150 giovani da impiegare nei progetti di servizio civile regionale finanziati con decreto n. 5845 del 16/4/2019, con risorse del POR FSE 2014-2020.

Scadenza per la presentazione della domanda: venerdì 7 giugno 2019 ore 14:00.

Le domande pervenute oltre tale termine non saranno prese in considerazione.

Domanda di partecipazione

La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente on line, accedendo al sito: https://servizi.toscana.it/sis/DASC e seguendo le apposite istruzioni.

È possibile presentare la domanda:

– tramite carta sanitaria elettronica (CNS- carta nazionale servizi sanitari) rilasciata da Regione Toscana, munita di apposito PIN, tramite un lettore di smart card; la carta sanitaria elettronica (CNS) deve essere stata preventivamente attivata. Per informazioni su come attivare la carta ed ottenere il relativo PIN consultare il sito: http://www.regione.toscana.it/servizi-online/servizi-sicuri/carta-sanitaria-elettronica

In caso di accesso al sito per la domanda on line con CNS non è necessario allegare copia di un documento di identità;

– con accesso senza carta sanitaria elettronica (CNS) accedendo al sito sopra indicato, seguendo le istruzioni fornite sul sito medesimo; in questo caso è necessario allegare alla domanda copia fronte retro di un documento di identità in corso di validità.

Devono essere compilati tutti i campi indicati nel format della domanda. Prima dell’invio della domanda deve essere allegato il curriculum vitae (completo di data e firma autografa per esteso).

Una volta inviata la domanda, il candidato riceverà all’indirizzo di posta elettronica comunicato nella domanda una email di conferma di avvenuto invio della domanda e conseguente ricezione della stessa da parte dell’ente titolare del progetto prescelto.

La mancata ricezione della email indica che la domanda non è stata ricevuta correttamente: in tal caso il candidato deve rientrare nel sistema per verificare che tutti i dati siano stati inseriti correttamente, gli allegati richiesti siano stati caricati secondo le modalità indicate e procedere nuovamente all’invio, avendo cura di verificare la ricezione della email di conferma.

Può essere presentata domanda solo per un progetto.

Requisiti per la domanda

Può fare domanda chi, alla data di presentazione della domanda:

sia regolarmente residente in Toscana o ivi domiciliato per motivi di studio propri o per motivi di studio o di lavoro di almeno uno dei genitori

sia in età compresa fra diciotto e ventinove anni (ovvero fino al giorno antecedente il compimento del trentesimo anno);

sia non occupato, disoccupato, inattivo; sia in possesso di idoneità fisica;

non abbia riportato condanna penale anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo.

Tutti i requisiti, ad eccezione del limite di età, devono essere mantenuti sino al termine del servizio.

Possono partecipare coloro che stanno frequentando un qualunque corso di studi.

Non può presentare domanda chi:

già presta o abbia svolto attività di servizio civile nazionale o regionale in Toscana o in altra regione in qualità di volontario, ovvero che abbia interrotto il servizio prima della scadenza prevista, ad eccezione di coloro che hanno cessato il servizio per malattia, secondo quanto previsto dall’articolo 11 comma 3 della legge regionale 35/06;

abbia avuto nell’ultimo anno e per almeno sei mesi con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo.

Caritas Diocesana Pistoia
Direzione e Amministrazione
via Puccini 36 – 51100 Pistoia (PT)
tel 0573 359610 fax 0573 359635




Caritas Pistoia: novità nei servizi

Con il mese di maggio è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio

Con il mese di Maggio è cambiata l’organizzazione di Caritas Pistoia. Come previsto, dopo l’inaugurazione dell’Hospitium “Mansueto Bianchi” nel Luglio 2018, la Caritas ha lavorato per riportare nei locali del Tempio gli uffici e i servizi di ascolto alle persone.

Dal 6 Maggio, quindi, è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio.
La Cittadella comprende la mensa “don Siro Butelli”, il Centro di Ascolto Diocesano, l’Hospitium “Mansueto Bianchi”. La mensa è aperta tutti i giorni dell’anno, sia a pranzo che a cena, mentre l’Hospitium attualmente accoglie 12 persone.
A breve distanza, nei locali della Parrocchia di San Bartolomeo, in via del Bottaccio 19, si trova poi il Centro Mimmo per la distribuzione del vestiario.
L’intento di questa riorganizzazione generale è di offrire alle persone in difficoltà una risposta sempre più organizzata e meno burocratica, più vicina ai bisogni della gente e, certamente, in collaborazione con i Servizi del Territorio.

Riportiamo di seguito le nuove modalità di accesso ai nostri servizi di Ascolto:

Il Centro di Ascolto (via San Pietro, 36) è aperto dalle 9 alle 12 per :
– prenotare appuntamenti
– ricevere informazioni
– lasciare bollette autorizzate al pagamento
– lasciare documentazione richiesta (ad es. ISEE…)
– ritirare ricevute delle bollette pagate

Il mercoledì è riservato al Centro di Ascolto per Rom Sinti e Camminanti. Si accede senza appuntamento, dalle 9 alle 12.

Il sabato è riservato al Centro di Ascolto Orientamento Legale. Si accede solo su appuntamento.

Per prenotare un appuntamento:
– per il Centro di Ascolto o il Centro di Ascolto Orientamento legale: telefonare allo 0573 768685 oppure presentarsi di persona negli orari di apertura del CDA.
– per il Centro Mimmo: presentarsi di persona, preferibilmente il lunedì e il venerdì, dalle 9 alle 12 presso il Centro di Ascolto. Non si accettano prenotazioni telefoniche o per altre persone.

Per accedere all’Hospitium “Mansueto Bianchi”, presentarsi il martedì mattina presso il Centro di Ascolto Diocesano dalle 9 alle 12 o, in emergenza, tenere come riferimento la mensa “don Siro Butelli” e chiedere agli operatori, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30.

Presso il Seminario di via Puccini restano soltanto la Direzione e la segreteria amministrativa.




Rom e Sinti oltre il pregiudizio

La Chiesa di Pistoia organizza da anni attività di sostegno, momenti di scambio e incontro con la comunità Rom e Sinti. Un cammino di comunione oltre la paura e l’avversione.

Le parole Rom e Sinti sono per ciascuno di noi, ormai molto famigliari, evocano immagini, sentimenti, opinioni diverse e contrastanti. Destano curiosità, paura, avversione, giudizio?

Ma Rom e Sinti non sono solo parole, ma sono persone, volti, storie. Sono le etnie diverse di uno stesso popolo, proveniente originariamente dall’India, che pur riconosciuto dall’antichità e presente fin dagli inizi del millennio passato in tutti gli stati europei, non ha mai avuto l’onore di vedersi citato nei nostri testi scolastici. Eppure ne avrebbe avuto motivo, visto che sono molte le persecuzioni che hanno subito: dalle accuse di stregoneria fino al culmine raggiunto con il nazismo dove mezzo milione di persone rom e sinti sono morte nei lager. Sono cristiani evangelici o cattolici, musulmani o praticano culti sincretici, hanno anticamente praticato lo spettacolo viaggiante o l’artigianato. Praticavano il nomadismo perché era necessario per le loro attività lavorative. Come avrebbero potuto praticare il commercio, lo spettacolo, le prestazioni artigiane, se non si fossero mantenuti in movimento? Ora tendono ad essere sedentari e qui a Pistoia molti vivono in abitazioni o nei diversi campi della città, da più di 40 anni.

Come Caritas Diocesana da molti anni si ha a cuore la realtà dei Rom e Sinti della città, con il desiderio di porsi in ascolto dei loro bisogni e di trovare occasioni di scambio ed incontro, nel quotidiano, ma anche in momenti più straordinari. Suor Mara (Suore Francescane dei Poveri), suor Alix (Fraternità di Gerusalemme) e un gruppetto di volontarie, Cristina, Selene, Lucia, Maria, Paola, Cristina e suor Floriana (Suore Mantellate) frequentano regolarmente il campo e svolgono, in una casetta in legno donata dalla Diocesi di Pistoia, posta al centro del campo, un’attività di dopo scuola. Donne di età, professione e provenienze diversa, espressione dei tanti volti della Chiesa di Pistoia (congregazioni religiose, parrocchie, movimenti ecclesiali) che desidera essere accanto a questi fratelli e sorelle.

Una sfida, quella del dopo scuola, lanciata due anni fa, dalla Caritas diocesana e accolta dalle famiglie del campo: spazio ricreativo, di studio e sostegno scolastico, ma soprattutto spazio di incontro tra generazioni e culture diverse. Eh si, perché due pomeriggi a settimana, i volti, i colori dei vestiti, le lingue si mescolano: bambini, ragazze e donne rom e italiane diventano una piccola “fraternità”: si disegna, si legge, si scrive, ci si scambiano ricette, consigli di salute, notizie sui figli e sui nipoti, idee e modi di vedere il mondo.

E quando i bambini corrono a giocare si condividono anche sofferenze, preoccupazioni, disagi, il desiderio di un lavoro per sostenere la propria famiglia e di una vita diversa, dove non essere emarginati e considerati diversi, dove poter vivere in luogo bello e dignitoso, o dove d’inverno non si soffra il freddo o i disagi causati dal fango.
Proprio per rispondere a questo bisogno di sostegno e condivisione, come Caritas si è costituito uno sportello di ascolto aperto ogni mercoledì mattina, dedicato in particolare alle famiglie rom e sinti della città di Pistoia.

Generalmente ogni mercoledì si incontrano circa 15 famiglie: è un momento libero di ascolto, di aiuto concreto, di informazione, di monitoraggio dei bisogni e dei progressi di ciascuno. Naturalmente, dopo aver valutato se ne abbiano diritto, come altre famiglie della città bisognose di aiuto, le famiglie rom che lo richiedano, possono accedere anche alla realtà dell’Emporio della Solidarietà di Sant’Agostino.

Sappiamo bene che, siamo in un momento storico e politico, in cui l’accoglienza di chi è altro da noi, è emergenza, profezia, sfida, scelta contro corrente. Continuiamo con coraggio e speranza a camminare su questa strada!
Suor Mara




Fare rete per il bene dell’umanità

PISTOIA – «Non chiediamo alle istituzioni di andare contro alle leggi dello Stato, ma attenzione verso le persone in difficoltà prese in carico dalla Chiesa e dalle realtà della società civile» così il Vescovo Tardelli nel suo intervento di questa mattina “Dopo il Decreto Sicurezza”, come cambia il sistema di accoglienza con la Legge 132/2018, davanti ad oltre 200 persone nella Sala conferenze del convento di San Domenico a Pistoia.

L’incontro, aperto dalla prof.ssa Biondi del Sant’Anna di Pisa, ha visto la partecipazione del prefetto di Pistoia Zarrilli, del Vescovo Tardelli, di Vittorio Bugli assessore regionale all’immigrazione, degli operatori del Caritas pistoiesi e di rappresentanti del mondo dell’associazionismo e della cooperazione.

«Il Decreto sicurezza, partiamo di qui – ha affermato il vescovo –  ci vogliamo domandare, vogliamo discutere sul che fare. Prendiamo atto che questo decreto è legge approvata dal parlamento e ci interroghiamo su come possiamo reagire positivamente. Voglio esser chiaro: a me questo decreto non piace perché – e prendo a prestito le parole dei vescovi siciliani – mette in grave insicurezza, sulla strada, tanti figli di Dio, a iniziare dai più deboli, dalle donne e dei bambini. Non ho timore a dirlo chiaramente. Tra l’altro – ha continuato Tardelli –  sono anche altre le leggi che non mi piacciono, perchè la bontà di una legge non è data dal fatto che sia approvata da una maggioranza ma dal fatto che corrisponda alla verità e dignità della persona umana. Quindi si può e anche si deve contestare una legge, ma finchè in un paese esiste un parlamento eletto democraticamente, l’unico modo per cambiarla o farne di nuove è acquisire consenso. A poco servono, lasciatemelo dire – i proclami e le prese di posizione sbandierate. L’unica cosa da fare è convincere e creare consenso e per far questo occorre saper ascoltare le ragioni anche di chi non la pensa come noi, confrontarsi aldilà degli schieramenti politici, discutere, alla ricerca sincera di ciò che è meglio per lo sviluppo dell’umanità. E sicuramente, il fronte del cambiamento della legge è sicuramente un fronte su cui impegnarsi. Detto questo ecco allora il senso dell’incontro di stamani. Penso che dobbiamo discutere della situazione che si è creata e, almeno da parte di tutti coloro che hanno a cuore sinceramente il bene della nostra umanità, cercare soluzioni.

Come chiesa ci sentiamo innanzitutto impegnati in un’opera educativa che coinvolga tutto il popolo di Dio in un cammino di autenticità evangelica, superando paure e ristrettezze mentali che non possono appartenere ai discepoli di Cristo. Nello stesso tempo, ci sentiamo impegnati, facendo tutto quello che ci è possibile, per non lasciare per strada nessuno. Accogliere le persone che sono nel bisogno è per la chiesa non una scelta ma una insopprimibile necessità e per farlo non abbiamo paura se necessario di pagare anche di persona. Certo che la sostenibilità economica è un problema, ma non sarà il venir meno di questa che ci impedirà fino all’estremo, di venire incontro alle necessità di chi è in difficoltà. Inoltre, come chiesa, vorremmo lanciare un appello a fare rete sociale da parte di tutti coloro, lo ripeto, che sinceramente hanno a cuore il bene dell’umanità e la soluzione dei problemi – perché va anche detto purtroppo che per qualcuno non è importante cercare di risolverli i problemi, ma solo denunciarli ed evidenziarli. Stringersi insieme e appunto fare rete. Individuando bene le falle del decreto sicurezza e quindi cercando di vedere insieme come poter metter una toppa a queste falle, sfruttando al massimo quello che ancora è consentito. Questo presuppone anche uno scambio costante di informazioni e di esperienze che penso potrà permettere di arginare almeno un po’ le situazioni di disagio.

Credo infine – ed la linea sulla quale ci stiamo muovendo come diocesi e sulla quale invitiamo a camminare anche gli altri – occorre incrementare molto le iniziative volte alla integrazione, all’inserimento delle persone in difficoltà nel tessuto delle nostre comunità e paesi, accompagnandole in percorsi di acquisizione di autonomia e responsabilità. Un’ultima parola la rivolgo alle istituzioni. Ad esse non chiediamo certo di andare contro le leggi dello stato e sinceramente apprezziamo tutto quanto si fa per far rispettare la legalità. Nello stesso tempo però chiediamo attenzione per favorire al limite del possibile, la presa in carico delle persone in difficoltà da parte della chiesa o di altre realtà della società civile».




Un incontro di approfondimento sul “decreto sicurezza”

La diocesi, con la Caritas diocesana, propone un tavolo di confronto dove istituzioni, chiesa e mondo della cooperazione e del volontariato si interrogheranno sui problemi e proporranno delle soluzioni operative sul futuro del sistema di accoglienza.

PISTOIA – Quali sono gli elementi innovativi del “decreto sicurezza”? Come cambia il sistema dell’accoglienza? Quali conseguenze e quali risposte potranno essere date dal mondo dell’associazionismo e del volontariato? Quali conseguenze avrà sul territorio e quale potrà essere il ruolo della Chiesa?

A queste e altre domande verrà data risposta all’incontro “Dopo il Decreto Sicurezza”, come cambia il sistema di accoglienza con la Legge 132/2018, che avrà luogo sabato 2 marzo alle ore 10 presso sala conferenza del convento San Domenico, Piazza San Domenico 1, a Pistoia.

L’incontro, promosso dalla diocesi di Pistoia, da Caritas e dall’ufficio Migrantes, è un’occasione di riflessione importante per le realtà impegnate nel complesso sistema di accoglienza, per fare luce sulle dinamiche e sugli effetti scaturiti dall’approvazione della legge 132/2018 – il cd “Decreto Sicurezza” – che modifica in maniera sostanziale le attuali procedure legate all’accoglienza dei migranti.

Aprirà la mattinata di lavori Francesca Biondi Dal Monte, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna, che spiegherà le principali novità e conseguenze introdotte dalla decreto. A seguire avrà luogo un tavolo di confronto operativo a cui prenderanno parte il vescovo Tardelli; Vittorio Bugli, assessore regionale con delega all’immigrazione, rappresentanti della Caritas diocesana, del mondo associativo e del volontariato che si occupa di accoglienza e di supporto ai servizi di integrazione dei migranti.

L’incontro sarà moderato da Luigi Vicinanza, direttore del quotidiano “il Tirreno” che sarà anche media partner dell’evento.

(comunicato ucs)

Locandina (pdf)

Comunicato Stampa (.doc)