Per l’Unità dei Cristiani

Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Ecco il programma di incontri tra le comunità delle diverse confessioni presenti sul territorio

 

Una settimana di preghiera che accomuna le tante realtà cristiane del territorio, da sempre collaborative e attive nella costruzione di un percorso comune. Dal 18 al 25 gennaio torna la “Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani” organizzata dalla Diocesi di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Battista di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Valdese di Firenze, dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Pistoia e dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato rumeno a Pistoia. Una costruzione collettiva che aspira sempre più a diventare diffusa – cercando di raggiungere tutte le parrocchie del territorio – ed operativa, con progetti avviati già da tempo tra le varie realtà cristiane, come ad esempio quello sulla costituzione delle comunità energetiche.

«Questa Settimana di Preghiera – sottolinea il delegato per l’Ecumenismo della Diocesi di Pistoia, don Roberto Breschi – arriva dopo la collaborazione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti nella stesura del programma. Non vi è un soggetto che chiede la partecipazione: la creazione della Settimana avviene realmente con il pieno coinvolgimento da parte delle varie realtà cristiane. Un percorso di condivisione che non è estemporaneo. La cura del creato è un elemento che va oltre le differenze religiose ed è un fronte comune del nostro tempo, un argine per non spingere l’umanità troppo oltre quel limite di salvaguardia del pianeta che appare sempre più vicino, se non abbondantemente superato».

IL PROGRAMMA

La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2023 segna il ritorno agli appuntamenti in presenza dopo l’ultimo biennio di fermo per via della pandemia. Il programma si svilupperà nella settimana dal 18 al 25 gennaio e vedrà cinque momenti di riflessione e preghiera con tutte le realtà cristiane che porteranno la loro testimonianza.

Il primo incontro è quello in calendario per giovedì 19 gennaio, alle ore 21, presso la Chiesa del Tempio (via S. Pietro) con la Celebrazione ecumenica della Parola di Dio a cura del Pastore della Chiesa Valdese, Francesco Marfé.

Venerdì 20 gennaio alla Chiesa di San Paolo, sempre alle ore 21, la presentazione del libro di don Roberto Breschi “Un prete al Sinodo Valdese”.

Nel fine settimana gli altri tre appuntamenti: si inizia sabato 21 gennaio (ore 21) con l’illustrazione teologica dell’Icona del Battesimo di Gesù Cristo a cura dell’Igùmeno Andrea della Chiesa ortodossa russa; domenica 22 gennaio alle ore 10.45 ed alle ore 17.00 rispettivamente il Culto di adorazione presso la Chiesa evangelica Battista (via Porta San Marco 11) e il Vespro ortodosso rumeno alla Chiesa ortodossa di via San Bartolomeo 14.

 




Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi 2023

Una giornata di preghiera e di solidarietà per i piccoli del mondo

Il 6 gennaio, solennità dell’Epifania, la Chiesa celebra la Giornata mondiale dell’Infanzia Missionaria. Quest’anno il tema scelto è “La missione si fa insieme”.

«Il tema – afferma Don Timoteo Bushishi, direttore dell’Ufficio missionario diocesano – evidenzia il protagonismo dei ragazzi nel vivere la missione, la solidarietà reciproca, l’importanza di fare insieme, perché i ragazzi aiutino i ragazzi e bambini in tutto il mondo. Lo scopo della giornata è quello di aiutare i più piccoli a sviluppare uno spirito e un protagonismo missionario e a condividere la fede e i mezzi materiali specialmente con i bambini più bisognosi, oltre a promuovere e incoraggiare e sostenere le vocazioni missionarie ad gentes».

«Ogni bambino o adolescente, in quanto è battezzato – spiega don Bushishi – diventa un missionario, ed ha la possibilità in questa giornata di essere un vero missionario pregare e donare una piccola somma di denaro per propri coetanei che hanno bisogno. Come tradizione nelle parrocchie è promossa una raccolta per le giovani chiese».

Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi

Caro Gesù,
siamo in cammino verso di Te,
e non vogliamo lasciare indietro nessuno,
perché il mondo è la nostra casa comune
e noi siamo fratelli.
Ascolta il grido dei piccoli e degli indifesi,
costretti a subire le regole ingiuste
di questo tempo.
Ricordati dei bambini soldato
costretti a sparare,
di quelli sfruttati nelle miniere e nei campi,
degli schiavi della tratta di esseri umani.
Ti preghiamo perché a nessuno
manchi il cibo e un riparo.
Fa’ che gli adulti mostrino più attenzione
verso di noi;
donaci una vita serena e un futuro dignitoso.
E, soprattutto, insegnaci che insieme
si può costruire la pace, aiutare gli altri,
modellare con Te un mondo più umano,
giusto e fraterno.




L’omaggio della Diocesi a Papa Ratzinger

Martedì 3 gennaio alle 18, nella Cattedrale di San Zeno, il vescovo Tardelli presiederà una Santa Messa in Suffragio del papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, deceduto il 31 dicembre u.s.

Il Vescovo Tardelli, appena ricevuto la comunicazione ufficiale della morte del Papa emerito ha invitato la Chiesa pistoiese a innalzare «preghiere in tutte le parrocchie e a celebrare Messe in suffragio dell’anima sua e per ringraziare il Signore del dono che ci ha fatto attraverso il suo pontificato».

 

Pubblichiamo di seguito questa nota della Conferenza episcopale italiana:

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha invitato le comunità a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».

Il Messale Romano precisa che “questa Messa si può utilizzare dopo aver ricevuto la notizia della morte o per la sepoltura definitiva del defunto, anche nei giorni fra l’Ottava di Natale e nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria o un giorno feriale che non sia il Mercoledì delle Ceneri o nella Settimana Santa. Le Messe “quotidiane” dei defunti si possono utilizzare nelle ferie del Tempo Ordinario, anche se ricorre una memoria facoltativa, purché siano realmente applicate per i defunti» (MR, p. 976).
Il colore liturgico da usare per la celebrazione eucaristica è il viola.

Avvenire, ha reso disponibile un’edizione straordinaria gratuita tutta dedicata alla figura di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.

 

 




Preghiamo per il Papa emerito

Accogliendo l’invito di Francesco il Vescovo Tardelli invita tutti a pregare per Joseph Ratzinger, in gravi – ma stabili – condizioni di salute

Al termine dell’udienza generale di mercoledì 28 dicembre, papa Francesco ha chiesto ai fedeli una “preghiera speciale” per il suo 95enne predecessore. Il direttore della Sala Stampa vaticana Bruni: “Nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici”.

In occasione dell’Udienza il Papa ha invitato tutti a ricordarlo nella preghiera: “Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”.

Il vescovo Tardelli accoglie e rilancia l’appello di papa Francesco, invitando tutta la Chiesa di Pistoia a pregare per il papa emerito per accompagnarlo in questo momento di estrema fragilità.

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Preghiera per la Pace in Ucraina

Mercoledì 14 una preghiera davanti al Santissimo Sacramento per invocare la fine del conflitto

Anche il Vescovo Tardelli rilancia l’iniziativa promossa delle Conferenze episcopali d’Europa per chiedere, nella preghiera, il dono della pace.

Aderendo all’iniziativa lanciata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), la Conferenza Episcopale Italiana partecipa al gesto comunitario di solidarietà per l’Ucraina con un momento di adorazione eucaristica che si terrà nel pomeriggio del 14 settembre.

Nelle parrocchie e nelle diocesi di tutta Italia, si invocherà il dono della pace per l’Ucraina, terra martoriata da una guerra che dura ormai da vari mesi. “In questo giorno in cui la liturgia della Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della santa Croce, ci uniamo con tutte le Chiese d’Europa per implorare da Dio il dono di una pace duratura nel nostro continente. In modo particolare, vogliamo pregare per il popolo ucraino perché sia liberato dal flagello della guerra e dell’odio”, sono le parole della preghiera contenuta nel sussidio preparato per l’occasione dall’Ufficio Liturgico Nazionale.

Scarica il Sussidio di Preghiera




Sinodo diocesano: la lettera pastorale del vescovo

Convocati dallo Spirito: le indicazioni del Vescovo

È disponibile la lettera pastorale “Convocati dallo Spirito“. La Chiesa di Pistoia in Sinodo (2022/2023), consegnata ai fedeli presenti in occasione della Veglia e Messa di Pentecoste in Piazza del Duomo a Pistoia sabato 4 giugno.

Il libretto, scaricabile online, presenta la lettera pastorale del Vescovo “Convocati dallo Spirito“, alcune indicazioni pratiche per la creazione dei gruppi sinodali e la formazione di moderatori e segretari e, in più, due schede di ascolto per il lavoro dei gruppi sinodali.




Sette giorni in cammino verso la Pentecoste

Disponibile il Sussidio di preghiera per prepararsi all’apertura del Sinodo diocesano di Sabato 4 giugno

Per “sintonizzare” le realtà diocesane all’evento di apertura del Sinodo, ma anche per aprire comunità e cuori all’azione dello Spirito, l’Ufficio liturgico della Diocesi di Pistoia ha preparato un sussidio per vivere in preghiera l’ultima Settimana del tempo di Pasqua e prepararsi alla Solennità della Pentecoste.

Il sussidio può essere utilizzato nelle parrocchie, ma anche in famiglia o personalmente.

Per la preghiera parrocchiale, spiega l’Ufficio Liturgico, «ogni giorno (dal lunedì al sabato) vengono proposte una “introduzione”, una intenzione per la Preghiera Universale, il Canto (o la recita) dell’Inno o della Sequenza di Pentecoste, alcune invocazioni allo Spirito e una preghiera finale, il tutto da potersi utilizzare all’inizio, durante e al termine della Messa quotidiana o di una Liturgia della Parola o anche di incontri pastorali e di catechesi».

«Ogni giorno viene suggerito anche un breve schema di Adorazione Eucaristica che può essere utilizzato comunitariamente oppure lasciato in Chiesa a disposizione dei Fedeli che si raccolgono personalmente in preghiera di fronte al Tabernacolo».

«Ogni momento di preghiera e ogni incontro — ha raccomandato infatti il vescovo Tardelli — sia comunque sempre accompagnato dall’Inno, recitato o cantato, del Veni Creator o dalla Sequenza di Pentecoste».

Per chi prega individualmente o intende farlo in famiglia, sono proposti due schemi per la preghiera e la riflessione per le Domeniche dell’Ascensione e di Pentecoste: «vengono riportati anche alcuni brani della Liturgia della Parola ascoltata in chiesa con una breve spiegazione. Per gli altri giorni delle settimana (dal lunedì al sabato) la traccia quotidiana proposta può essere utilizzata all’inizio, durante e al termine della preghiera personale di ognuno e/o della Famiglia riunita».

Il sussidio è il modo migliore per prepararsi alla Veglia e alla messa di apertura del Sinodo diocesano in piazza del Duomo sabato 4 giugno alle 21.

 

 




Amministrative 2022: una lettera aperta ai candidati

In un documento della Pastorale sociale e del lavoro e Caritas, scritto in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali e cultura, la diocesi intavola un dialogo con i candidati sindaco. Sul piatto le emergenze del territorio una prospettiva diversa all’approccio politico: quella del Vangelo.

PISTOIA – 19 maggio 2022. Una lettera aperta a tutti i candidati per rappresentare il pensiero e il contributo della comunità diocesana nella contesa elettorale. È questa l’iniziativa dell’ufficio della pastorale sociale e del lavoro, pensata per portare ai candidati una lettura della realtà del territorio da un punto di vista alternativo.

Economia in crisi

«Questa tornata elettorale amministrativa coinvolgerà circa 140.000 residenti, oltre la metà di coloro che abitano nella Diocesi di Pistoia – si legge nel testo – e rappresenta un momento alto di democrazia interessando l’istituzione più prossima ai cittadini. Stiamo attraversando un periodo complesso, che stenta a trovare una via significativa di rigenerazione e nutriamo aspettative per il ruolo che le amministrazioni svolgono, quale collante per una ricomposizione nello smarrimento e nella frammentazione che la comunità intera sta attraversando. L’economia – si afferma – è in cronica stagnazione, se non addirittura in decrescita e registra un tasso disoccupazione fra i più bassi della Toscana (10%): un dato che è raddoppiato in 15 anni. La disoccupazione giovanile è arrivata a toccare il 44%, ben al di sopra delle medie regionali (22,9%) e nazionali (32,9%); il tasso di inattività rasenta il 30%. Abbiamo un esercito di pensionati (circa 85.000); sono 2.000 le imprese in meno rispetto a 15 anni fa e il tasso di crescita imprenditoriale è sceso a 0 (zero). In altre parole i cittadini che non lavorano stanno superando il numero dei cittadini che lavorano.

Le marginalità e l’emergenza demografica

Una disamina di dati che lascia dietro di sé le difficoltà delle famiglie e le nuove marginalità: «Le situazioni si sono ampliate e approfondite: a vecchie criticità se ne aggiungono nuove che colpiscono e in taluni casi affondano gli anziani, i giovani e le famiglie. I dati dei Dossier Caritas ce lo dicono con chiarezza. Esiste poi un’emergenza demografica imponente – si legge ancora nel documento – che riguarda in particolare la montagna ma estende i suoi effetti anche in città. L’indice di vecchiaia (quello che si calcola moltiplicando per 100 il numero dei residenti over 65 per poi dividere il risultato per il numero dei giovani under 14) raggiunge una cifra stratosferica: 432,6. Più del doppio rispetto all’indice di vecchiaia dell’intera Provincia di Pistoia che, con 47 anni di media, è già uno fra i più alti in una Regione, che a sua volta è una fra le più vecchie in Italia».

I migranti

«Nell’elenco delle problematiche di questo territorio c’è da annoverare anche il problema dei migranti. Le crisi internazionali hanno spostato l’attenzione sui flussi migratori dall’Ucraina, ma la pressione migratoria sulle rotte marittime è ancora altissima. Chi amministrerà i comuni si troverà nuovamente ad affrontare questa emergenza cronica, con strumenti amministrativi ed economici certamente limitati e che senz’altro costringeranno a fare appello anche all’umanità e alla coscienza di ciascuno.

Nuovi scenari

A fianco dell’analisi dei dossier più problematici, il documento pone anche le basi per suggerire un metodo nuovo perché «non è più il tempo di consolarsi con rendite di posizione che imprigionano opportunità. Se vogliamo uscire da questa situazione è impellente fare i conti con la realtà, mettendo in discussione, e anche mutare quei paradigmi di sviluppo che fino ad ora ci hanno accompagnato e ai quali siamo affezionati. Vorremmo quindi pensare che le prossime amministrazioni comunali possano trarre ispirazione da quel documento, ovvero considerino importante attivare politiche significative all’insegna della solidarietà, della sussidiarietà e della cura del creato, in grado di rimettere in moto quella essenziale generatività che è vera ricchezza e motore di crescita per le comunità amministrate».

Le priorità

Il lavoro: «stabile, dignitoso, creativo deve impegnare gli amministratori come priorità. Il dramma delle morti bianche, inoltre, è una ferita anche nei nostri comuni».

La sostenibilità: «un altro tema centrale che si ramifica in molti degli snodi del nostro ragionamento e che prende le mosse dal presupposto che “tutto è connesso”. Agire sulla sostenibilità significa ripensare gli stili di vita e le abitudini, soprattutto lavorare per una politica che rimetta al centro l’uomo, i suoi bisogni.

La cura: «che non si riferisce soltanto ai significati sanitari o ambientali, che pure sono primari, ma fa riferimento anche al tema della relazioni nelle comunità: tra istituzioni, ambienti, famiglie, generazioni, culture».

Impegno contro lo scarto, ovvero: «la lotta alla cultura dello scarto. Questo impegno significa un cambio radicale di prospettiva, una svolta educativa, che parla in modo diverso delle persone, del creato, delle fasi e degli accadimenti della vita».

Una serie di propositi e scelte «faticose, a volte impopolari e non prive di rischi per chi amministra. Ma lo scatto che vi è richiesto è proprio questo: che siate donne e uomini di un futuro che rimetta al centro le persone, meno arido e divisivo, sicuramente più fraterno».

Scarica la lettera integrale




Un piccolo segno una grande missione

Non è mai solo una firma. È di più, molto di più

L’ 8xmille non è una tassa in più, e a te non costa nulla. Con la tua firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica potrai offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo, e molto altro ancora. Come e dove firmare sulla tua dichiarazione dei redditi è molto semplice. Segui le istruzioni riportate sul sito www.8xmille.it/come-firmare.

Firmare per l’8xmille non costa niente. Non è una tassa in più, ma è l’opportunità di sostenere chi decidi tu tramite la Scheda allegata al Modello CU, al Modello 730 ed al Modello Redditi. Se non firmi, l’8xmille verrà comunque ripartito tra i vari destinatari in proporzione alle scelte compiute dagli altri cittadini. Ecco perché è importante esprimere la propria scelta: se non firmi, gli altri decideranno per te.

Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo. La Chiesa chiede ai fedeli ed ai contribuenti italiani di riconfermare con la destinazione dell’8xmille la fiducia e il sostegno alla sua missione per continuare ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo.

Scopri uno dei progetti diocesani sostenuti con i fondi dell’8×1000!

Per informazioni e aggiornamenti:

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Una sintesi della sinodalità da cui vogliamo ripartire

Nei punti emersi nei lavori per il Sinodo dei vescovi le difficoltà di comunicazione, l’importanza dell’ascolto e la valorizzazione dei laici

 

Una prima, positiva, occasione di incontro in cui vivere «la gioia del ritrovarsi, la “grazia” di condividere momenti di dialogo, di maturare percorsi di riflessione comune ». L’elaborazione del documento di sintesi redatto dalla Diocesi di Pistoia in vista del cammino sinodale della chiesa italiana e del prossimo sinodo dei vescovi (il documento è il risultato della -“fase diocesana”) si è concentrato su due interrogativi di ampio respiro:

1) Come si realizza oggi nella propria realtà ecclesiale di appartenenza quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata?

2) Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?

Dalla prima domanda sono emerse luci e ombre, sia di orizzonte più generale che diocesano. La complessità del contesto socio culturale odierno appare segnata, infatti, da «un avanzato processo di secolarizzazione » che indebolisce le principali realtà formative (scuola, chiesa, famiglia) e vede crescere «una generazione di adolescenti e di giovani adulti in gran parte indifferente alla dimensione di fede». Tra le ombre più propriamente locali emerge «una mancata conoscenza e armonia tra le varie realtà ecclesiali, e una carente attenzione ai “segni” e ai bisogni espressi dal contesto sociale, economico, culturale», punti che, significativamente, «sono percepiti come una mancanza di fedeltà alla natura della Chiesa».

C’è poi «la fatica del camminare insieme all’interno delle realtà parrocchiali». «Sul piano concreto si è segnalato come non in ogni realtà siano stati costituiti consigli pastorali, consigli economici, organi di partecipazione e che, laddove siano presenti, non sempre risultino luogo effettivo di dibattito, di confronto, di proposta».

Un dato che è spia del «disagio», registrato da più voci, «nel rapporto tra parroci e fedeli». Qui emergono le differenze tra le diverse anime consultate: i laici, da un lato, lamentano le «difficoltà di occasioni di vero ascolto» da parte dei parroci, spesso deboli «nella capacità di suscitare e coinvolgere l’impegno dei laici»; i presbiteri, dall’altro lato, evidenziano il problema «della mancanza di laici formati e responsabili ». A questo quadro va infine aggiunta «la marcata autoreferenzialità di gruppi religiosi e di preghiera diversi» che spesso non comunicano nemmeno tra loro. In definitiva «appare chiaro che la sinodalità è percepita come un valore, ma non è adeguatamente realizzata nello stile, nel metodo e nei contenuti della pastorale e della vita ecclesiale di oggi».

Accanto alla lettura della realtà la seconda domanda invitata a pensare anche passi concreti per crescere nella sinodalità. Le risposte si sono indirizzate sull’esigenza di ascolto, a partire dalla Parola di Dio, ma anche «tra le diverse realtà operanti nella comunità; ascolto tra parrocchie diverse, tra gruppi interparrocchiali, e anche tra uffici pastorali di diverse diocesi», come ascolto dei lontani e di quanti si sentono emarginati.

E ancora, le proposte si indirizzano verso la «necessità di una maggiore formazione spirituale, culturale, teologica, pastorale», «la necessità di rilanciare il valore della cultura e l’attitudine al pensiero», magari incentivando la frequenza alla Scuola diocesana di teologia». «Sempre più urgente appare la necessità di una revisione dell’iniziazione cristiana, da ripensare con coraggio coinvolgendo le famiglie. «la necessità di riconoscere maggiormente il ruolo dei laici» e in particolare «il carisma e il ruolo della donna nella Chiesa». Un ultimo aspetto, avvertito con maggior forza dopo gli anni della pandemia è l’attenzione «alla centralità della liturgia, perché si riscopra «il gusto e la gioia della partecipazione », «perché si ritraducano parole, segni, azioni in linguaggi accessibili all’umanità contemporanea».

Leggi il documento completo: Contributo Sinodo Diocesi Pistoia 30 4 2022

d. Ugo Feraci