Pistoia Sacra: una guida alla scoperta dei luoghi d’arte e spiritualità

La mattina di sabato 23 luglio a Sant’Ignazio la presentazione del volume edito dalla diocesi Interverrà lo storico dell’arte Andrea De Marchi

 

Uno strumento indispensabile per decifrare la città e i suoi capolavori. “Pistoia Sacra” (Edizioni San Jacopo, pp. 336) è il volume realizzato dalla Diocesi di Pistoia pensato per accompagnare curiosi e turisti, ma anche catechisti e operatori pastorali alla scoperta del patrimonio di arte e fede della città. Il volume, realizzato grazie al determinante contributo di Fondazione Caript, sarà presentato ufficialmente sabato 23 luglio, alle ore 10 nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Pistoia.

La presentazione sarà accompagnata dalla presenza di Andrea De Marchi, storico dell’arte, uno dei massimi esperti di Gotico e Rinascimento, ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Firenze, che offrirà una riflessione sul tema: “La comunità ecclesiale, gli storici dell’arte, la città: come avviare una riappropriazione culturale e una rigenerazione dei luoghi?

Interverranno il vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli e il curatore del volume don Ugo Feraci. Un’occasione speciale per riflettere sul valore religioso, sociale e culturale del patrimonio diocesano.

“Pistoia Sacra” è una guida unica nel suo genere per più ragioni: per l’organizzazione a schede e il taglio descrittivo, che si sofferma in maniera chiara ed esauriente sui contenuti spirituali e teologici di opere e monumenti, per gli approfondimenti dedicati a figure chiave della storia della Chiesa pistoiese, per la possibilità di comporre dei percorsi tematici all’interno della città e ricostruire una storia della spiritualità e della vita diocesane.

Le foto, tutte realizzate da Silvio Moresi offrono uno sguardo inedito, capace di incuriosire e di suggerire una visita diretta ai luoghi. Le schede sono tutte realizzate da esperti che garantiscono, pur nell’approccio molto divulgativo, solidità di riferimenti e contenuti.

“Pistoia Sacra” offre l’opportunità di restituire la città ai suoi cittadini dopo due anni difficili per la pandemia, invitando a scoprire o riscoprire luoghi antichi, ma anche contemporanei della fede e della cultura: dalle chiese romaniche, al culto iacobeo, dai crocifissi di Jorio Vivarelli ai mosaici di Marko Ivan Rupnik. Il volume affianca il sito web “Pistoia Sacra”, online nelle prossime settimane: un nuovo portale in cui esplorare i capolavori cittadini attraverso letture attente al senso religioso e simbolico, pensato per accompagnare e guidare la visita.

“Pistoia Sacra” è il frutto di un lavoro collettivo a cui hanno preso parte: Anna Agostini, Caterina Bellezza, Clara Begliomini, Veronica Bucelli, Lucia Cecchi, Alessandro Cortesi, Ugo Feraci, Lucia Gai, Massimo Carlo Giannini, Alessandro Grassi, Elisa Guscelli, Nicoletta Matteuzzi, Paola Michelini, Maria Camilla Pagnini, Umberto Pineschi, Francesca Rafanelli, Francesco Salvestrini, Alessandra Vezzosi, Stefano Zamponi.




Concluso il secondo lotto di restauro della Chiesa di San Leone

Sabato 7 maggio presentazione del secondo lotto dei lavori di restauro. Il primo lotto, inaugurato nel 2017, diede spunto per la storica mostra de “La Visitazione” in occasione di Pistoia Capitale della Cultura.

PISTOIA 05/05/2022 – San Leone prosegue rapidamente verso il suo completo recupero ponendosi nel prossimo futuro come uno dei principali luoghi della cultura, protagonista nella città di Pistoia e non solo. Dopo una prima fase di restauri portati a termine nell’estate del 2017, sabato 7 maggio alle ore 11 verrà presentato il secondo lotto di lavori di recupero del complesso della Chiesa di San Leone che ha visto collaborare gli stessi enti ed istituzioni del territorio già protagonisti cinque anni fa.

Anche per questa seconda tranche di interventi – promossa dalla Diocesi di Pistoia, Chiesa Cattedrale di San Zeno e dalla Soprintendenza Archeologica per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato – è stato determinante il finanziamento di Conad Nord Ovest e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Il progetto, del valore di 250.000 euro per il solo secondo lotto, è stato curato dall’architetto Simone Martini, con il supporto dell’architetto Valerio Tesi, precedentemente responsabile SABAP della Provincia di Pistoia e della dr.ssa Cristina Masdea, anche con la supervisione del sovrintendente, dr. Andrea Pessina.

«Questo ulteriore passo verso il recupero del patrimonio culturale ecclesiastico della Chiesa di Pistoia è davvero importante per la città e la nostra diocesi – spiega il Vescovo Tardelli -. L’impegno dei partner di questo progetto e la loro dedizione significa voler bene a questa città e soprattutto lavorare per promuoverla e farla conoscere al mondo. Una connotazione di città di arte e cultura che è ormai chiara e che rappresenta il frutto di anni di lavoro e di sforzo comune. La Chiesa – continua Tardelli – si fa promotrice di queste iniziative e sostiene l’avvicinamento alla bellezza e alla verità».

«Il lavori di recupero di questo gioiello delle chiese di Pistoia – afferma don Luca Carlesi, arciprete della Cattedrale – affondano le radici in un lungo percorso che parte dai lavori effettuati dalla Cattedrale sul tetto della chiesa, all’epoca ridotta in un cattivo stato di cura e manutenzione. Nel corso degli anni, con l’interessamento del Fai e con l’instancabile lavoro dei collaboratori della Chiesa Cattedrale, San Leone torna al suo splendore grazie al fondamentale contributo dei nostri finanziatori e di tutti i tecnici che hanno contribuito alla riuscita di questo bellissimo progetto».

«La Fondazione è stata protagonista, sin dalle prime fasi, dell’importante progetto di recupero e valorizzazione della chiesa di San Leone – sottolinea il presidente di Fondazione Caript Lorenzo Zogheri – investendo, nelle due tappe dell’intervento, 350mila euro. Si tratta di un progetto per riconsegnare alla comunità pistoiese un luogo straordinario per la presenza di opere d’arte e per la bellezza che trasmette a chiunque lo frequenti. Le potenzialità di questo spazio si sono sperimentate appieno nell’anno di Pistoia capitale italiana della cultura, quando vi è stata esposta La Visitazione di Luca Della Robbia in una mostra che è stata visitata da decine di migliaia di persone. Recuperiamo, dunque, un luogo significativo non solo dal punto di vista storico, artistico e culturale ma anche in grado di fare da magnifica cornice a iniziative che contribuiscano a far conoscere il nostro territorio, dando impulso al suo sviluppo. Con la convenzione sottoscritta per attuare il progetto di restauro, la Fondazione ha anche l’opportunità di promuovere proprie iniziative in San Leone e, sicuramente, non mancherà anche da questo punto di vista il nostro impegno per valorizzare un vero scrigno di bellezza».

«Tutti insieme abbiamo contribuito a restituire la Chiesa di San Leone alla città di Pistoia, ai suoi cittadini e ai tanti turisti: un gioiello del patrimonio artistico e culturale della Diocesi pistoiese, rimasto chiuso al pubblico per troppo tempo e sconosciuto a molti degli stessi pistoiesi – dichiara Adamo Ascari, Direttore Generale Conad Nord Ovest -. È stato un grande lavoro di squadra, di partecipazione collettiva e di condivisione di questo importante progetto, convinti e certi che il sostegno alla comunità e al territorio, alla cultura e alle tradizioni, rappresentino una responsabilità intrinseca del nostro percorso di sostenibilità, che portiamo avanti quotidianamente insieme ai nostri soci. Un lungo percorso – continua Ascari – che ci ha visto in questi anni a fianco alla Diocesi e alla Fondazione Cassa di Risparmio con l’obiettivo comune di valorizzare un eccellenza del nostro territorio e di confermare il costante e attento contributo alla crescita della nostra città e delle comunità in cui operiamo. San Leone ha già ospitato importanti eventi e mostre come “La Visitazione” di Luca della Robbia e la mostra fotografica dell’Altare Argenteo e l’impegno per il futuro è quello di continuare a valorizzare questi scrigni di bellezza indiscussi. Oggi – conclude – ufficializziamo la chiusura dei lavori di restauro conservativo della Chiesa e ne siamo orgogliosi. Vediamo finalmente concretizzarsi in maniera tangibile e visibile uno dei nostri più importati valori: essere impresa nella comunità, sostenerne la crescita e accompagnarla verso un futuro migliore.

Per noi di Conad accompagnare è un valore, reale e tangibile, racchiuso nello spirito di “Persone oltre le cose”. Siamo felici di aver dato il nostro contributo – pari a 360 mila euro – e di accompagnare i cittadini e le future generazioni in questo percorso di bellezza conservativo, che valorizzerà ancora di più la storia della nostra meravigliosa Città. Sosteniamo il futuro!».

«Questa fase di restauro – annota l’architetto Simone Martini, responsabile tecnico dei lavori – ha visto il completo recupero dell’apparato decorativo dell’aula, solo restaurata nella parte della volta nel primo lotto, gli altari, le pareti laterali, consolidato e restaurato il coro ligneo decorato assieme alla cassa dell’organo ed è stata dotata di una cancellata in linea con la struttura il portico esterno prospiciente l’ingresso. A questo si aggiunge la nuova dotazione dei servizi e l’ammodernamento degli impianti, elettrici e d’illuminazione, che consentiranno di poter usufruire della chiesa anche per ospitare mostre temporanee o eventi culturali coerenti con il valore culturale ed artistico della struttura».

La chiesa di San Leone, collocata nel cuore di Pistoia immediatamente alle spalle della Cattedrale di San Zeno, dapprima Chiesa dello Spirito Santo, è nelle proprietà della Chiesa cattedrale di Pistoia. La struttura originaria è del XIV secolo ma deve il suo aspetto attuale agli interventi realizzati nel XVII e soprattutto nel secolo successivo, che l’hanno trasformata in uno degli edifici più importanti del Settecento pistoiese. Pareti, soffitto e catino absidale sono rivestiti di una decorazione pittorica a cui si sono succeduti i più importanti protagonisti della cultura figurativa del Settecento, come Vincenzo Meucci e Giuseppe Del Moro, a cui si sono aggiunte e opere di Mauro Tesi che decorò la parte centrale della volta.

 




Un corso per conoscere le radici della nostra fede

Il prof. Giovanni Ibba propone un corso di introduzione alla cultura ebraica. Un’iniziativa della Scuola di Formazione Teologica diocesana

Un’originale proposta formativa dedicata alla conoscenza della cultura ebraica a cura di Giovanni Ibba. Un corso inserito nell’offerta della Scuola di formazione teologica diocesana, che nasce dall’idea di poter offrire un’occasione di arricchimento e dal desiderio di aprire una finestra su un mondo in gran parte sconosciuto e sul quale dominano ancora moltissimi fraintendimenti e ignoranza.

«Inizialmente avevo pensato di dare delle basi di lingua ebraica a partire dalle quali introdurre il testo biblico. Ma la grammatica ebraica è complessa, richiede più tempo. Ecco che mi sono orientato sull’idea di un corso che debba costituire in primis un’introduzione all’ebraismo, comprendendo anche alcuni essenziali elementi di cultura e lingua ebraica»: così il prof. Ibba presenta il corso, che comincerà lunedì 14 marzo alle 21 nell’Aula Magna del Seminario Vescovile (Pistoia, via Puccini, 36) e proseguirà fino a maggio con 8 lezioni tenute sempre di lunedì alla stessa ora. Covid permettendo, le lezioni si terranno in presenza. «Chiunque può seguire il corso, non è necessario alcun requisito. Saranno i testi della Bibbia a guidarci in questo viaggio attraverso la cultura ebraica, le cui fondamenta non possono essere ricercate in nessun altra fonte scritta. È la Bibbia la culla dell’ebraismo».

Il corso si svilupperà a partire da elementi dell’alfabeto e della grammatica ebraica, indispensabili poi per andare ad approfondire concetti proprio a partire dal cuore pulsante dei testi biblici, dalle parole che sono state usate per costruire la cultura ebraica. Il corso si soffermerà anche su molteplici tematiche teologiche, a cominciare, ad esempio, da problema del male, o da quello della giustizia.

Giovanni Ibba, dottore di ricerca in Ebraistica e in Teologia Biblica, scrittore e traduttore, è docente stabile presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Toscana «Santa Caterina da Siena», struttura interna alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, Firenze.

Iscrizioni

Il corso prevede 8 incontri che si svolgeranno nel Seminario di Pistoia il lunedì alle 21 a partire dal 14 marzo 2022 (il corso sarà attivato solo con un minimo di 10 iscritti). 

Per iscrizioni: scuolateologia@diocesipistoia.it – oppure 338 3603133 (Giacomo Poncini). Costo dell’iscrizione: 20 euro.




Aprono i corsi d’organo all’Istituto “Giustini”

Le lezioni si svolgono presso la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Pistoia. La proposta è aperta anche a chi non ha formazione musicale di base

Riprendono le attività dell’Istituto Musicale Diocesano “Don Lodovico Giustini”. Tutti gli amanti della musica d’organo possono iscriversi, ma in modo particolare sono invitati a farlo gli organisti parrocchiali o quelli che desiderano diventarlo. Alla scuola, infatti, possono ricevere una valida educazione musicale e prepararsi nello stesso tempo a svolgere il servizio liturgico nelle parrocchie.

Tutti gli amanti della musica d’organo possono iscriversi, ma in modo particolare sono invitati a farlo gli organisti parrocchiali o quelli che desiderano diventarlo. Le lezioni si svolgono presso la chiesa di S. Ignazio di Loyola (Piazza dello Spirito Santo 8, 51100 Pistoia).

A disposizione degli studenti vi sono tre organi, pianoforti, fortepiani, clavicembali, occasionalmente andremo anche agli organi presso la cappella della MAiC. Per partecipare ai corsi non sono richieste conoscenze particolari, né limiti di età. Anche chi  non avesse conoscenze di base può comunque iscriversi. Unico requisito è il desiderio di imparare!

Il corso si articola in lezioni settimanali che possono essere ciascuna o di 45 minuti (spesa 15 euro) o di un’ora (spesa 20 euro). Il costo di iscrizione annuale è di 50 euro. Una lezione di prova (di circa 30 min.) è offerta gratuitamente. La docente dei corsi è Michiko Kato.

Don Lodovico Giustini (1685-1743), musicista pistoiese, fu organista della Congregazione dello Spirito Santo, succedendo allo zio, don Niccolò, e al padre, Francesco. Fu organista anche della Cattedrale di Pistoia. È celebre nella storia della musica per essere stato il primo a comporre e pubblicare (nel 1732 a Firenze) suonate per il neonato pianoforte, molto belle e tuttora eseguite.

Per maggiori informazioni: e-mail. istitutogiustini@gmail.com, telefono: 327 773 5735 oppure 335 682 5318.

(25/09/2022)




Una bibliografia della opere di Giordano Frosini

Una pubblicazione dedicata ad amici e studiosi aperta a integrazioni e suggerimenti

 

In occasione della Cerimonia di premiazione del primo concorso nazionale di Teologia ‘Mons. Giordano Frosini’, è stata redatta una bibliografia delle opere di don Frosini.

Gli autori – Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia e Andrea Vaccaro – precisano nell’Introduzione che tale bibliografia non può considerarsi definitiva: “alcune informazioni bibliografiche risultano incomplete, poiché non è stato possibile accedere al documento originale; la consultazione di ulteriori riviste può rivelare collaborazioni finora non emerse; la scelta di escludere alcune testate ‘pastorali’ può essere ripensata alla luce di considerazioni più inclusive”.

Mettendo online tale lavoro, gli autori invitano alla collaborazione tutti coloro che possono fornire informazioni, indicazioni o suggerimenti al fine di rendere l’opera quanto più completa possibile.

È possibile segnalare suggerimenti al seguente indirizzo: scuolateologia@diocesipistoia.it

 




Il ricordo di Mons. Frosini nell’attenzione all’aggiornamento teologico

Sabato 14 dicembre ha avuto luogo il conferimento del primo premio intitolato a don Giordano Frosini

 

Un tributo di affetto e riconoscenza, ma anche la volontà di custodire e far crescere un’eredità preziosa. La prima edizione del premio nazionale di Teologia “don Giordano Frosini” ripresenta alla città e alla Diocesi il valore di «un vero protagonista della scena culturale pistoiese». Un teologo, come ha ricordato Andrea Amadori, presidente del Comitato Giordano Frosini, promotore e organizzatore dell’iniziativa, «che si è costantemente impegnato a ricordare il valore dell’aggiornamento teologico».

 

Basilio Petrà, teologo morale già preside della Facoltà teologica dell’Italia Centrale di Firenze e amico di Frosini ne ha tratteggiato un sintetico e lucido profilo. La conoscenza tra i due era nata nello Studio teologico fiorentino, ma anche nell’ambito degli scambi teologici e pastorali tra la diocesi di Pistoia e Prato, a partire dalla Fuci, «filo di legame tra me e Frosini» ha ricordato Petrà. Punto di riferimento per entrambi, per quanto Frosini appartenesse a una generazione precedente, il Concilio Vaticano II che ha segnato il percorso della riflessione teologica di ambedue, poi diventati colleghi presso lo Studio teologico fiorentino. Frosini non è stato un accademico puro, «perché le sue responsabilità pastorali — ha spiegato Petrà — non gli consentivano di svolgere un ruolo accademico più impegnativo. Il suo insegnamento è stato svolto per lo più a Pistoia, pur con esperienze all’estero, in Albania». «Frosini — ha aggiunto — era una forte tempra di intellettuale, animato da un pensiero sempre vigile»; «è stato maestro di tanti giovani, realmente impegnato nella storia dell’umanità e della sua città». «C’è poi una parola che torna in mente — ha concluso —, la parola parresia», la sua schiettezza nel parlare; «Frosini non temeva di dire quello che pensava»; «è un aspetto che esprime bene quelle qualità che segnano la vita di una persona».

 

Dopo il ricordo di Petrà il saluto della Fondazione Caript, che ha finanziato la pubblicazione della tesi vincitrice, attraverso le parole della prof.ssa Paola Bellandi, quindi il saluto di Marco Barbieri, vicepresidente di Chianti Banca, per il contributo dato nella pubblicazione della Bibliografia di don Frosini curata da Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia e Andrea Vaccaro.

Un lavoro illustrato dalla prof.ssa Beatrice Iacopini che rappresenta – ha commentato – «un omaggio doveroso» e che permette di cogliere, anche solo scorrendo i titoli delle pubblicazioni di Frosini, una varietà di interessi grandissima, con al centro la dottrina sociale della Chiesa e l’impegno della Chiesa nel mondo. «La sua opera è stata tutta finalizzata all’evangelizzazione al rinnovamento teologico. Dalla bibliografia — ha aggiunto Iacopini — emerge una profonda unità di intenti”: costruire il Regno che sentiva come impegno etico fondamentale e il continuo riferimento al Concilio. «La sua — ha concluso — era un’intelligenza mai asciutta o arida, ma sempre palpitante insieme al cuore».

 

Giovanna Frosini, promotrice insieme al fratello Giovanni della pubblicazione della Bibliografia, prendendo la parola ha plaudito all’iniziativa e ricordato che «un pensatore si onora pensando». Ed è pur vero che un pensatore lo si onora anche — ha commentato il teologo Giuseppe Lorizio — «dando spazio al futuro, ai giovani». Lorizio, insieme a Petrà, Armando Matteo, Brunetto Salvarani e Adriano Fabris è infatti membro della prestigiosa commissione scientifica del Premio Giordano Frosini che ha individuato il lavoro premiato in questa prima edizione.

 

«Mettere insieme ricerca e comunicazione è stato uno dei tratti tipici di don Frosini — ha commentato Lorizio —. Comunicare la scienza è un compito decisivo. Don Frosini lo ha fatto. Don Frosini è entrato sulla soglia dell’accademia. Ma il luogo della teologia non è l’università, ma è la Chiesa, la comunità, la sinodalità, ma anche e soprattutto la città. Frosini lo aveva compreso. Nel suo quotidiano spendersi per questa città lo ha dimostrato». Dopo una breve riflessione dell’intreccio tra scienza e teologia proposta da Lorizio è giunto il momento della premiazione di Giovanni Amendola, autore della tesi premiata e pubblicata per le edizioni Studium: “Antropo-logos. La ragione al crocevia di intelligenza artificiale, razionalità scientifica, pensiero filosofico e teologia cristiana” (Studium, pagine 368, euro 20,00).

 

Giovanni Amendola ha quindi sinteticamente illustrato il suo lavoro, donato in omaggio a tutti i presenti. Amendola è attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, dove è stato docente per gli insegnamenti di Fondamenti di informatica, Programmazione ad oggetti, Calcolo delle probabilità e statistica e Matematica per l’analisi dei dati. La sua ricerca verte principalmente sull’intelligenza artificiale basata sulla logica matematica.




Ricerca teologica nel ricordo di don Frosini

Martedì 14 dicembre la premiazione della prima edizione del Premio nazionale di teologica “Don Giordano Frosini”

 

Il Comitato “Don Giordano Frosini” invita tutta la cittadinanza alla cerimonia di premiazione della I Edizione del Premio nazionale di teologia intitolato a Mons. Giordano Frosini. L’evento si terrà in data 14 dicembre, alle ore 21,00, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Via Puccini.

Il bando, a cadenza biennale, è rivolto a tutti i laureati di teologia che, con il loro lavoro di dottorato, si siano impegnati nel porre la disciplina in un utile dialogo con la cultura contemporanea per rispondere, con una rinnovata significatività, alle domande dell’umanità di oggi. I temi dell’aggiornamento e del rinnovamento teologico, sono stati, infatti, i pilastri dell’insegnamento che don Frosini ha generosamente impartito con le sue lezioni, le sue conferenze, i suoi libri.

La tesi vincitrice, premiata con la pubblicazione, è stata discussa da Giovanni Amendola, di Paola, Cosenza, ricercatore presso il Dipartimento di Matematica dell’Università della Calabria e si intitola: “Antropo-Logos. La ragione al crocevia di Intelligenza artificiale, razionalità scientifica e teologia cristiana”.

Per la selezione e la proclamazione della tesi vincitrice, il Comitato ha nominato una Commissione giudicatrice qualificatissima, composta da alcuni dei teologi più autorevoli a livello nazionale: Giuseppe Lorizio,  della Pontificia Università Lateranense, Adriano Fabris della Facoltà teologica di Lugano e dell’Università di Pisa, Armando Matteo della Pontificia Università Urbaniana, Brunetto Salvarani direttore di CEM Mondialità, Basilio Petrà, Preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale, che hanno accolto con grande disponibilità la proposta, anche in nome della stima e dell’amicizia che li legava a don Frosini.

Dopo il saluto del Vescovo, il teologo Giuseppe Lorizio terrà una lezione sul ruolo della teologia oggi, non mancando di ricordare il contributo che don Frosini ha apportato alla tematica. Quindi, il Comitato proclamerà il vincitore.

L’iniziativa si inserisce nella proposta formativa della Scuola di Formazione teologica della Diocesi di Pistoia, di cui don Frosini è stato promotore e direttore.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. A tutti i convenuti sarà fatto omaggio della pubblicazione della tesi vincitrice, dell’ultimo testo di don Frosini, Admirabile commercium. La divinizzazione nei Padri della Chiesa e della Bibliografia delle opere di Giordano Frosini, redatta per l’occasione.

Il Comitato “Don Giordano Frosini” è composto da ex membri della Fuci diocesana intenzionati a promuovere iniziative per mantenere vivi il ricordo e l’insegnamento di Mons. Frosini. Il comitato è composto da Andrea Amadori (presidente), Alessandro Suppressa, Beatrice Iacopini, Andrea Vaccaro.

Per la partecipazione sarà richiesto Green Pass.




La Toscana di metà Ottocento tra Prato e Pistoia

Martedì 30 novembre alle 17 nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana di Pistoia sarà presentato il volume di Giovanni Bensi Cesare Guasti e Giovanni Breschi nella Toscana di metà Ottocento (Prato, Società pistoiese di Storia Patria, 2021).

Risultato di un’approfondita ricerca negli archivi pistoiesi e pratesi, il volume ricostruisce gli scambi epistolari intercorsi nel periodo compreso tra il 1844 e il 1857 tra l’archivista e tipografo Guasti e lo storico e canonico Breschi vicario diocesano, facente funzione episcopale tra il 1857 e il 1867.

Uno dei temi centrali dell’indagine è la genesi editoriale della Storia di san Atto, pubblicata da Breschi in occasione del centenario. Il volume di Bensi permette di approfondire la conoscenza del clima culturale di un momento storico segnato dagli ultimi anni del Granducato e dai movimenti risorgimentali.

Assieme all’autore, studioso di storia locale tra otto e novecento, interverranno la responsabile della Biblioteca Fabroniana e dell’Archivio capitolare di Pistoia, Anna Agostini, don Enrico Bini dell’associazione Culturale Guasti di Prato e Andrea Giaconi del Comitato pratese per la Promozione dei valori risorgimentali.

In occasione dell’evento sarà possibile visitare la mostra Libri su Atto. Una ricognizione in biblioteca fra erudizione storica sei-settecentesca e cultura ecclesiastica dell’Otto-Novecento. L’esposizione, allestita nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana, curata da Anna Agostini, permette di conoscere una serie di testi che a partire dal XVII secolo si occuparono di valorizzare la figura di Atto, canonizzato il 24 gennaio 1605 per interessamento dell’Ordine vallombrosano e della Chiesa pistoiese.

Per accedere in Biblioteca (Piazzetta san Filippo, 1 Pistoia) è richiesto il Green pass e il rispetto delle normative anti Covid.

Ingresso Libero.




Ragione e dialogo: teologia dell’incontro

Martedì 19 ottobre la prolusione di inizio anno accademico con il prof. Giuseppe Lorizio. Appuntamento nell’Aula Magna del Seminario alle 21; saranno presenti Mimmo Muolo (Avvenire) e il prof. Francesco Gaiffi. Nel corso della serata la consegna dei diplomi da parte del vescovo Tardelli.

 

Il nuovo anno accademico della Scuola teologica diocesana si apre martedì 19 ottobre, con la prolusione dedicata al libro di Giuseppe Lorizio Semi di Logos – segni dei tempi (San Paolo, 2021). Lorizio, della Pontificia Università Lateranense, è uno dei massimi teologi italiani. Saranno presenti, oltre all’autore, anche il giornalista Mimmo Muolo di Avvenire e il prof. Francesco Gaiffi.

Nel corso della serata, il Vescovo consegnerà i diplomi agli studenti che, nell’anno accademico 2020-21, hanno terminato il triennio e redatto la tesina finale.

Il libro Semi di Logos – segni dei tempi funge anche da introduzione al corso di approfondimento incentrato proprio sul tema dei ‘semina Verbi’. L’idea dei semi del Logos (Logos spermatikos, semina Verbi) è stata ispirata ai Padri della Chiesa quando il cristianesimo è venuto ad incontrare le diverse religioni e le varie culture. Anziché riproporre l’antico scontro con gli altri dèi, i primi cristiani furono guidati sulla via dell’incontro.

A parlare di “semi del Logos” in ambito cristiano, per la prima volta, è stato san Giustino, filosofo e martire, a rappresentare l’azione diffusa di Dio nel mondo anche prima e anche aldilà della Rivelazione cristiana. Il simbolo dei “semi” rifrange l’idea di frammenti di verità in nuce, di barlumi di Dio, di spiragli del Bene, gettati “a spaglio” sull’umanità di ogni dove e di ogni quando e raccolti dagli esseri umani al prezzo di ricerche raziona- li faticose e difficili. Il termine “Logos” è preso direttamente dal prologo del Vangelo di Giovanni: «In principio era il Logos», poi tradotto in italiano con il “Verbo” o, ancora, la “Parola”. Alle orecchie degli ellenici e degli ellenizzati, tuttavia, questo termine non poteva suonare che come “Ragione”. San Giustino, intento a presentare ai romani il Cristianesimo come la vera filosofia procede su questa via dell’incontro. Il Logos, infatti, prosegue Giustino, era presente nel mondo ancor prima della sua Incarnazione avvenuta in Galilea e, ancor prima della sua Incarnazione, gli esseri umani ne parteciparono.

Il fatto che ne partecipassero non implica che vi aderissero, ovvero che agissero tutti secondo la guida della ragione. Coloro che, tuttavia, si lasciarono guidare dalla ragione, ovvero dal Logos, che poi si incarnerà in Cristo Gesù, possono anche denominarsi ‘cristiani’ ante litteram.

Con l’Incarnazione, poi, i puntiformi semi di Logos vengono assorbiti nella Rivelazione, come fiammelle alla luce del Sole di mezzogiorno. A partire dal IV secolo, alla visione universale delle varie forme di sapienza come semi di Logos, si viene a sostituire il principio extra ecclesiam nulla salus, che sembrò restringere la Grazia di Dio al solo perimetro della Chiesa e, come tale, fu assunto nella dottrina ufficiale con il Concilio Lateranense IV (1215) e la Bolla Unam sanctam di Bonifacio VIII del 1302. L’impostazione già si elasticizzò con il Concilio di Trento e si andrà via via allentando fino al Concilio Vaticano II, in un periodo in cui le cosiddette “teologie delle religioni” avevano già dato segno della loro presenza.

Oggi, il dialogo interreligioso, sempre in virtù del Logos, scorre a pieno regime e tale tendenza trova uno delle sue vette nell’affermazione contenuta nel Documento sulla Fratellanza umana per la pace e la convivenza comune, redatto da papa Francesco nel corso del viaggio apostolico negli Emirati arabi uniti nel febbraio 2019 e co-firmato anche dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.

Andrea Vaccaro




Secondo fine settimana di appuntamenti ai Linguaggi del divino

Tra gli appuntamenti l’intervento del prof. Andrea Di Maio, uno dei massimi esperti del pensiero di San Bonaventura da Bagnoregio. A Pistoia anche i sociologi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi. Domenica 10 conclude il festival la relazione del filosofo Silvano Petrosino e lo spettacolo di Giovanni Scifoni

 

Il nuovo fine settimana del festival di teologia “i linguaggi del divino” si apre venerdì mattina con una relazione a metà tra filosofia e teologia dal suggestivo titolo: “Avanti sì, ma verso dove?”. Cammino, pellegrinaggio, itinerario.

«Il “Cammino di Santiago”, — spiega il relatore, ANDREA DI MAIO, professore di filosofia alla Pontificia Università Gregoriana, uno dei massimi esperti del pensiero di San Bonaventura da Bagnoregio — è metafora del cammino della vita, è quindi un costante invito ad andare Oltre (“Ultreya” e “Suseya”, ossia più in là e più in alto), ma anche ad addentrarsi sempre più alla ricerca del centro unificante della vita e del punto di contatto con Dio. Anche senza muoverci fisicamente, possiamo tutti sempre effettuare questo viaggio interiore muovendoci con la riflessione e il desiderio, secondo un semplicissimo itinerario ben descritto da San Bonaventura: raccogliersi dall’esteriorità all’interiorità per slanciarsi verso l’ulteriorità». Introdurrà la relazione, programmata alla Chiesa del Carmine alle ore 10, il prof. Francesco Gaiffi.

Riparte dal viaggio interiore, che chiede l’uscita da sé e procede incontro all’altro (e all’oltre) la relazione del prof. MARCO STRONA (Chiesa del Carmine, ore 17), dal titolo: “La mistica del pellegrinaggio da Ignazio di Loyola a papa Francesco”. Un incontro che proverà a leggere il discernimento di Papa Francesco, sul fenomeno della migrazione, a partire da una doppia matrice: la mistica ignaziana e la recezione latino-americana dell’ecclesiologia del “popolo di Dio”. Modererà l’incontro la prof.ssa Mariangela Maraviglia.

Sabato pomeriggio un altro appuntamento con due personalità di primo piano del mondo cattolico: MAURO MAGATTI e CHIARA GIACCARDI, entrambi docenti di sociologia all’Università Cattolica di Milano. «Il grande sistema tecno/economico, con la sua neutralità etica e le sue pretese di controllo — spiegano i due sociologi — vorrebbe rendere superflua la questione religiosa, ingabbiando la vita e il suo rischio in gabbie e schemi, ma dobbiamo scommettere che vale la pena metterci in cammino senza già sapere dove arriviamo: è il modo per rendere la vita un’avventura e non semplicemente un ripetere degli schemi già consolidati». Che cosa significa, per un cattolico, stare davvero nel proprio tempo, accettandone le sfide? Ci aiuteranno a pensarci Mauro Magatti e Chiara Giaccardi nell’incontro di sabato 9 ottobre alle 17 alla chiesa del Carmine a Pistoia. Introdurrà la prof.ssa Edi Natali.

Sabato sera alle 21, sempre nella Chiesa del Carmine, spazio per la presentazione evento del volume “Ritrovata Umanità” (Gli Ori, Pistoia 2021). Un testo nato dall’ispirazione di alcuni giovani, a partire dall’esperienza di una via Crucis, raccontata dalle fotografie in bianco e nero di MARIANGELA MONTANARI. La serata proporrà letture, suoni, visioni che scaturiscono dalle limpide profondità d’animo dei giovani.

La conclusione del Festival, domenica 10 ottobre prevede altri due appuntamenti di assoluto rilievo: alle 17, ancora nella Chiesa del Carmine, il filosofo SILVANO PETROSINO che proporrà una relazione dedicata a uno dei suoi ultimi lavori: “Il vivente e l’al di là dell’uomo: la logica del desiderio” (Vita e Pensiero, Milano 2019). Petrosino è filosofo internazionalmente noto per i suoi studi sul pensiero di Lévinas e Derrida, è professore ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Antropologia filosofica. Introdurrà la relazione la prof.ssa Edi Natali.

Conclude il cartellone degli eventi lo spettacolo di GIOVANNI SCIFONI “Anche i santi hanno i brufoli”. Lo spettacolo, contrariamente a quanto indicato in precedenza, avrà luogo presso il Piccolo Teatro Bolognini di Pistoia Domenica 10 ottobre alle ore 21. Restano ancora pochi posti disponibili.

Per le prenotazioni a questo e agli altri eventi, inviare un messaggio whatsapp o sms al numero 351 73 91 480 | ilinguaggideldivino@diocesipistoia.it. È necessario il Green Pass.

Segui gli eventi del festival attraverso i nostri approfondimenti su: www.settimanalelavita.it e il programma su www.diocesipistoia.it, ma anche attraverso le nostre pagine Facebook e Instagram (Diocesi di Pistoia).
Alcuni degli eventi in cartellone saranno disponibili sul canale You Tube diocesano nella playlist: Linguaggi del divino – Edizione 2021. (https://www.youtube.com/c/DiocesidiPistoiavideo )

PISTOIA 6 ottobre 2021