A Pistoia “Camminare sul mare”. Un dialogo sul Mediterraneo

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, l’arcivescovo di Santiago e il patriarca latino di Gerusalemme a colloquio per “i linguaggi del divino 2021”

PISTOIA – Un incontro storico per Pistoia. Domenica 4 ottobre, all’interno del programma del festival teologico “I linguaggi del divino” si sono confrontati sul tema Mediterraneo come spazio di pace il presidente CEI Card. Bassetti, mons. Barrio Barrio, vescovo di Santiago di Compostella e mons. Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Ha coordinato il dibattito Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.

Ecco alcuni stralci del dialogo di domenica:

 

Card. Gualtiero Bassetti

«Non è più accettabile concepire il Mediterraneo come un cimitero di “migranti ignoti” che muoiono a migliaia imbarcati sulle carrette del mare. Non più accettabile neanche considerare questo bacino soltanto come un luogo della disparità economica tra Nord e Sud. E non è più accettabile continuare i vecchi scontri di civiltà tra culture, eserciti e religioni diverse.

Ero studente di teologia quando La Pira avviò i colloqui sul Mediterraneo. La Pira aveva intuito la vocazione del Mediterraneo. Quella di essere una profezia di pace.

Il Mediterraneo ha una vocazione unica. È un piccolo mare, ma che bacia tre continenti: Europa, Asia, Africa. Una culla provvidenziale per lo sviluppo delle civiltà. Ci sarà uno scopo della Provvidenza su questo mare. Il Mediterraneo è anche il mare di Abramo: ha una vocazione, voluta da Dio, ha una missione, quella di essere profezia di pace. Chiamare tutti i vescovi del Mediterraneo a Bari è stata un’idea importante. E tra qualche mese ci saranno i sindaci del Mediterraneo a Firenze. Sono piccoli segni di fraternità di pace e di comunione tra noi».

 

Mons. Pierbattista Pizzaballa

«Molti dicono che ci sarà pace nel mondo finché non ci sarà a Gerusalemme, ma il mondo non può aspettare. A Gerusalemme ogni tradizione ha una sua narrativa su Gerusalemme, ognuna ritenuta parziale dagli altri. Il primo impatto con Gerusalemme crea disorientamento: la città che non è generosa con chi ha fretta. Però chi occasione di trascorrere qui più tempo, di abitarci, si rende conto che è una città inclusiva, veramente “casa di preghiera per tutti i popoli”».

Mons. Pizzaballa prende spunto da questa immagine per fare riferimento al libro dell’Apocalisse, «dove si parla della Gerusalemme celeste che scende sulla terra. L’Apocalisse la presenta come città dove non c’è tempo né sole, che vive nella luce pasquale, le cui dodici porte sono sempre aperte per ricevere i popoli che arrivano da tutta la terra. Una visione di quella che dovrebbe essere la nostra vocazione».

Le tensioni e i contrasti che si registrano a Gerusalemme non possono essere risolti, d’altra parte, prescindendo delle identità di ogni comunità religiosa. «Le identità forti — spiega Pizzaballa — sono un problema ma fino a un certo punto. Nel dialogo, qui in Terra Santa, è bene custodire le identità, i confini identitari – ha aggiunto – non dobbiamo avere paura, finiscono linguaggi, certe abitudini, ma le esperienze crescono, forse col tempo si potrà vedere come si sviluppa un nuovo mondo. Forse — conclude — non andrà tutto bene, ma i capisaldi della nostra fede resteranno sempre».

 

Mons. Juliàn Barrio Barrio

«La grande maggioranza dei pellegrini che arrivano a Santiago accoglie il messaggio che gli offre la nostra Chiesa. Abbiamo bisogno di offrirglielo. Non dobbiamo avere paura. A chi non ha trovato diciamo: continua a cercare». Mons. Barrio Barrio parla della sua lunga esperienza di vescovo a Santiago (ben 29 anni) affermando che «il pellegrinaggio oggi è un segno dei nostri tempi a cui dobbiamo fare attenzione. Ma i pellegrini vengono a noi e noi abbiamo bisogno di offrirgli la nostra esperienza di fede. Tutti dobbiamo aiutarci, pur con il senso di povertà che avvertiamo».

«Papa Francesco — ha aggiunto —, in suo discorso ha ricordato come in Santiago si incontrino il centro e la periferia. Questa realtà è piena di ricchezza, perché l’Europa si è fatta pellegrinando, per le strade. Oggi, più che mai, mi sembra che noi europei ci stiamo affidando soltanto ai nostri sforzi e volontarismi. Il cammino di Santiago è una provvidenza che ci aiuterà a riscoprire la nostra identità. Purtroppo oggi, in Europa, abbiamo un’antropologia che non è nemmeno umana. Il cammino di Santiago è un aiuto per tutti. Anche per quanti non sono cristiani».

Monsignor Pizzaballa, rispondendo alla domanda: “Nella bisaccia del pellegrino cosa metterebbe?” ha risposto: «Una signora molto povera arrivata dal Messico qui in Terrasanta aveva portato questo con sé soltanto due cose: una coperta e una Bibbia. Ecco mi sentirei di dire che aveva preso tutto».

 




Ragione e dialogo: teologia dell’incontro

Tutte le novità dei corsi proposti dalla Scuola di Formazione teologica diocesana

 

di Andrea Vaccaro

Il nuovo anno accademico della Scuola teologica diocesana si apre martedì 19 ottobre, con la prolusione dedicata al libro di Giuseppe Lorizio Semi di Logos – segni dei tempi (San Paolo, 2021). Lorizio, della Pontificia Università Lateranense, è uno dei massimi teologi italiani. Saranno presenti, oltre all’autore, anche il giornalista Mimmo Muolo di Avvenire e il prof. Francesco Gaiffi. Nel corso della serata, il Vescovo consegnerà i diplomi agli studenti che, nell’anno accademico 2020-21, hanno terminato il triennio e redatto la tesina finale.

 

Il libro Semi di Logos – segni dei tempi funge anche da introduzione al corso di approfondimento incentrato proprio sul tema dei ‘semina Verbi’. L’idea dei semi del Logos ( Logos spermatikos, semina Verbi) è stata ispirata ai Padri della Chiesa quando il cristianesimo è venuto ad incontrare le diverse religioni e le varie culture. Anziché riproporre l’antico scontro con gli altri dèi, i primi cristiani furono guidati sulla via dell’incontro. A parlare di “semi del Logos” in ambito cristiano, per la prima volta, è stato san Giustino, filosofo e martire, a rappresentare l’azione diffusa di Dio nel mondo anche prima e anche aldilà della Rivelazione cristiana. Il simbolo dei “semi” rifrange l’idea di frammenti di verità in nuce, di barlumi di Dio, di spiragli del Bene, gettati “a spaglio” sull’umanità di ogni dove e di ogni quando e raccolti dagli esseri umani al prezzo di ricerche razionali faticose e difficili.

Il termine “Logos” è preso direttamente dal prologo del Vangelo di Giovanni: «In principio era il Logos», poi tradotto in italiano con il “Verbo” o, ancora, la “Parola”. Alle orecchie degli ellenici e degli ellenizzati, tuttavia, questo termine non poteva suonare che come “Ragione”. San Giustino, intento a presentare ai romani il Cristianesimo come la vera filosofia procede su questa via dell’incontro. Il Logos, infatti, prosegue Giustino, era presente nel mondo ancor prima della sua Incarnazione avvenuta in Galilea e, ancor prima della sua Incarnazione, gli esseri umani ne parteciparono.

Il fatto che ne partecipassero non implica che vi aderissero, ovvero che agissero tutti secondo la guida della ragione. Coloro che, tuttavia, si lasciarono guidare dalla ragione, ovvero dal Logos, che poi si incarnerà in Cristo Gesù, possono anche denominarsi ‘cristiani’ ante litteram.

Con l’Incarnazione, poi, i puntiformi semi di Logos vengono assorbiti nella Rivelazione, come fiammelle alla luce del Sole di mezzogiorno. A partire dal IV secolo, alla visione universale delle varie forme di sapienza come semi di Logos, si viene a sostituire il principio extra ecclesiam nulla salus, che sembrò restringere la Grazia di Dio al solo perimetro della Chiesa e, come tale, fu assunto nella dottrina ufficiale con il Concilio Lateranense IV (1215) e la Bolla Unam sanctam di Bonifacio VIII del 1302. L’impostazione già si elasticizzò con il Concilio di Trento e si andrà via via allentando fino al Concilio Vaticano II, in un periodo in cui le cosiddette “teologie delle religioni” avevano già dato segno della loro presenza.

Oggi, il dialogo interreligioso, sempre in virtù del Logos, scorre a pieno regime e tale tendenza trova uno delle sue vette nell’affermazione contenuta nel Documento sulla Fratellanza umana per la pace e la convivenza comune, redatto da papa Francesco nel corso del viaggio apostolico negli Emirati arabi uniti nel febbraio 2019 e co-firmato anche dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.

 

DAL 26 OTTOBRE

Il nuovo anno accademico

Da martedì 26 ottobre riprendono regolarmente i corsi della Scuola di formazione teologica diocesana. Quest’anno la Scuola propone anche due corsi complementari. La prof.ssa Edi Natali proseguirà il suo corso di Introduzione alla filosofia, mentre il prof. Giovanni Ibba inizierà a marzo il suo corso di Ebraico di I livello, con 8 incontri e un minimo di 10 iscritti.

Il 14 dicembre, con lezione congiunta di tutte le classi, si terrà la cerimonia di premiazione del I Concorso nazionale “Mons. G. Frosini” che, a cadenza biennale, premia la tesi in Teologia che, in Italia, ha maggiormente contribuito all’aggiornamento teologico, uno dei temi che stavano maggiormente a cuore al fondatore della Scuola diocesana.

Per iscrizioni: scuolateologia@diocesipistoia.it.

I corsi si svolgono il martedì dalle 21 alle 22.20 nel Seminario vescovile.

Per maggiori informazioni sui corsi




“Pellegrini”: al via il festival teologico

Primo fine settimana ricco di appuntamenti imperdibili. Inaugura il festival la direttrice dei musei Vaticani.

Domenica si parlerà di Mediterraneo come spazio di pace e dialogo con il vescovo di Santiago Barrìo Barrìo, il Patriarca di Gerusalemme Pizzaballa e il presidente Cei Bassetti.

PISTOIA 28/9/2021 – Una tre giorni davvero prestigiosa per l’avvio de “I linguaggi del divino” 2021, che ruota e riflette sul tema cardine dell’Anno Santo Iacobeo: “Pellegrini”, rimettersi in movimento, riaccendere desideri.

Venerdì 1 ottobre alle 16.30 nella Cattedrale di San Zeno, si apre un pomeriggio inedito tra fede, arte e cultura per la comunità di Pistoia: ospite della rassegna teologica sarà Barbara Jatta, direttrice dei musei Vaticani.

Dopo l’inaugurazione della mostra fotografica “Pistoia piccola Compostella, L’altare argenteo di San Jacopo”, curata e allestita dalla Giorgio Tesi Editore all’interno della chiesa di San Leone, la dott.ssa Jatta avvierà il festival, con una prolusione dal titolo “Il Viaggio spirituale all’interno dei Musei Vaticani”.

Sabato 2 ottobre il festival continua con una giornata ricca di appuntamenti. Alle ore 10, nella chiesa della Madonna del Carmine, avremo il piacere di accogliere Federico De Rosa con la testimonianza: “L’isola di noi. Un viaggio dentro e oltre il limite”. Federico è una persona autistica ad Alto Funzionamento (HFA). Non è verbale (si esprime poco a voce) ma scrive usando il computer. Opera nel mondo della diversa abilità, come scrittore e giornalista.

Alle 17, sempre alla Chiesa della Carmine, interverrà sul tema “Carità e Sinodalità, l’amore è un movimento”, don Dario Vitali, professore di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana.

La serata si chiude con l’incontro intervista a Lorenzo Cipriani, “Love, hopes and dreams: Il giro del mondo di Milanto ai tempi della pandemia”. Lorenzo, pistoiese doc, storico dell’arte, lavora da anni nel campo della divulgazione culturale come scrittore, curatore di mostre, conferenziere e organizzatore di progetti rivolti al mondo della creatività e della promozione sociale. Come skipper naviga da più di venti anni. Ultimamente ha realizzato un giro del mondo in barca a vela della durata di 18 mesi. L’appuntamento, sempre nella Chiesa del Carmine, è per le ore 21.

Il week end si chiude con l’evento più atteso del festival: domenica 3 ottobre, alle 17 nel Piccolo Teatro Bolognini è in programma la tavola rotonda “Camminare sul mare” Roma, Santiago e Gerusalemme per un nuovo spazio Euromediterraneo”.

Il dibattito sarà animato da Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme (in diretta da Israele), dall’arcivescovo di Santiago de Compostela Julián Barrio Barrio e da Gualtiero Bassetti, Presidente CEI, con la moderazione di Marco Tarquinio (Direttore Avvenire).

La sera alle 21, nella Chiesa della Madonna del Carmine, spazio alle musiche e ai canti dei pellegrini con il concerto “Pellegrini dell’anima: Antichi canti d’Europa e del Mediterraneo” dell’Ensemble dialogo.

Il gruppo è formato da Francesca Breschi: canto, organo portativo, harmonium indiano, percussioni; Sara Maria Fantini: canto, liuto, oud, chitarrino, percussioni; Giulia Zeetti: canto, voce recitante, percussioni.

«Essere pellegrini, rimettersi in movimento è il messaggio cardine di quest’anno Santo – ricorda il vescovo Tardelli -. Per ripartire veramente però è urgente rimettersi in cammino sulla strada giusta, alla scuola dell’apostolo Jacopo, alla scuola dell’Amore. Mi auguro con tutto il cuore che questo cammino di riflessione che proponiamo – in particolare quest’anno – sia utile a tutti noi, alla nostra città, per ripartire decisi, verso un futuro diverso».

Per partecipare agli eventi è necessario il Green Pass. È obbligatoria la prenotazione, nel caso di disponibilità di posti liberi all’interno dei luoghi del festival sarà possibile accedere alle conferenze previa iscrizione all’ingresso.

Per Info e prenotazioni: 351 73 91 480

ilinguaggideldivino@diocesipistoia.it

I luoghi del Festival

Cattedrale di San Zeno

Piazza del Duomo (Pistoia)

Piccolo Teatro Bolognini

Via del Presto, 5 (Pistoia)
(a due passi da Piazza del Duomo)

Chiesa del Carmine

Piazza del Carmine – Pistoia
(Parcheggi vicini: in Piazza del Carmine, oppure sul Viale Matteotti)

Aula liturgica del Santuario di Valdibrana

c/o Santuario della Madonna delle Grazie di Valdibrana
Via di Valdibrana (7 km da Pistoia)




Pellegrini: la nuova edizione dei linguaggi del divino

Al via l’edizione 2021 del festival teologico della diocesi di Pistoia, quest’anno dedicato al tema del viaggio e del desiderio

Molti gli ospiti di rilievo internazionale. Il 1 ottobre apre il festival la direttrice dei musei vaticani Barbara Jatta. Domenica 3 ottobre tavola rotonda di riflessione sulla situazione nel Mediterraneo con il presidente della Cei Bassetti, l’arcivescovo di Santiago Barrio Barrio, il patriarca latino di Gerusalemme Pizzaballa e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Da non perdere la testimonianza di Federico de Rosa e lo spettacolo di Giovanni Scifoni.

L’edizione dei Linguaggi del divino 2021 “Pellegrini” ci aiuterà a pensarci con l’aiuto di ospiti di primo piano della cultura e del mondo ecclesiale. Sarà l’occasione per confrontarsi insieme su quello che ci rende, oggi come ieri, pellegrini. Il percorso di quest’anno, articolato in due fine settimana in cui sviluppare due suggestioni: “rimettersi in movimento” (1-3 ottobre) e “riaccendere desideri” (8-10 ottobre).

«Oggi più che mai, l’umanità intera avverte il bisogno di rimettersi in movimento – afferma il vescovo Tardelli – molte delle certezze che avevamo si sono sgretolate con la pandemia e la lettura della nostra esistenza, del nostro camminare su questa Terra, deve essere ripensato. Mai come in questo tempo uscire, mettersi in cammino, semplicemente spostarsi sono diventate esperienze “limite”, fonti di inquietudine e di possibile contagio, ma anche oggetti di desiderio, necessità improrogabili dopo mesi di chiusure più o meno severe.

Non è scontato rimettersi in moto. Tornare a muoversi, d’altra parte, non è sufficiente. C’è un’esigenza più profonda, dettata dal sentirsi smarriti di fronte a un domani fosco e indecifrabile. Capire “dove” andare, riorientare il (nostro) mondo è un’urgenza globale. Per questo ci sembra una priorità “riaccendere desideri” che facciano fiorire l’umano e aprano un orizzonte diverso per il mondo».

Per partecipare

Per tutti gli eventi è necessaria la prenotazione ed è richiesto Green Pass.
Per prenotazioni chiamare (lunedì-venerdì 9-13/15-18) o inviare messaggio (WhatsApp o sms) indicando evento e numero partecipanti al: 351 73 91 480

ilinguaggideldivino@diocesipistoia.it
www.diocesipistoia.it

SCARICA IL PROGRAMMA (pdf)

Con il contributo di ViValBanca

 




Fama e santità del vescovo Atto: una mostra in Fabroniana

Dal 25 giugno al 27 luglio una mostra per scoprire e ripercorrere la fama e la santità del vescovo Atto attraverso immagini e libri antichi.

La mostra “Libri su Atto”, allestita nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana a cura di Anna Agostini, permetterà di conoscere una serie di testi che a partire dal XVII secolo si occuparono di valorizzare la figura del santo monaco e vescovo di Pistoia, canonizzato il 24 gennaio 1605 per interessamento dell’Ordine vallombrosano e della Chiesa pistoiese.

La mostra, che si aprirà venerdì 25 giugno e rimarrà aperta fino al 27 di luglio, è uno degli eventi collaterali del Convegno di studi promosso dalla diocesi di Pistoia, Monaci Vallombrosani, Comune di Pistoia e Dipartimento Sagas Università di Firenze: «Atto abate vallombrosano e vescovo di Pistoia. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca sulla vita e l’opera di un protagonista del XII secolo» curato da Francesco Salvestrini che si svolgerà a Pistoia nei giorni 26 e 27 giugno.

L’esposizione è divisa in tre sezioni che presentano nell’ordine:

  1. opere storiche generali pistoiesi a partire dal XVII secolo,
  2. opere di storia religiosa e memorialistica ecclesiastica che dal primo ventennio del Seicento arrivano alla fine dell’Ottocento.
  3. La terza sezione dell’esposizione, che si occupa delle memorie e dell’iconografia di S. Atto, è composta da materiale eterogeneo sia per qualità dei documenti che per la loro datazione. Si parte da un codice miscellaneo del XIII secolo dell’Archivio Capitolare che nel calendario obituario attesta alla data del 21 giugno 1153 la morte di Atto, per dare poi spazio alle Vite del santo e relative immagini xilografiche e terminare con inediti documenti ottocenteschi sulle feste centenarie del 1855.

Tra le opere presenti in mostra segnaliamo la presenza del volume quinto del mese di maggio della monumentale pubblicazione, oltre sessanta tomi, degli Acta Sanctorum, la raccolta critica di documenti e dati coevi relativi ai santi iniziata dal gesuita belga Jean Bolland. Nell’opera completa che inizia dal mese di gennaio i santi sono inseriti secondo l’ordine liturgico e ogni voce è accompagnata da un commento. La lunga trattazione sul vescovo pistoiese, alla data 22 maggio, prende in esame molti documenti e si basa anche sulla visita a Pistoia del gesuita Papebroch del 1662 e del bollandista Ianningo che fu a Pistoia nel 1685 e volle vedere personalmente il corpo del santo.

La mostra sarà visibile nell’orario di apertura della Biblioteca Fabroniana, il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 12.30 con possibilità di visite guidate con il curatore e contemporaneamente sarà fruibile sul sito youtube della diocesi un tour virtuale realizzato da Lorenzo Marianeschi.




Novità e riletture sul vescovo Atto

Sabato 26 e domenica 27 il convegno dedicato a una figura decisiva della storia di Pistoia e non solo. Due giorni di studi con i maggiori esperti. L’evento sarà trasmesso online sul canale You Tube diocesano

 

Un vescovo poco conosciuto ma che ha contribuito a scrivere la storia di Pistoia e non solo. Proprio su di lui, Sant’Atto, monaco vallombrosano e vescovo di Pistoia (+ 1153), è incentrata una due giorni di approfondimento tutta scoprire. Il convegno, organizzato dalla Chiesa Cattedrale in collaborazione con il Comitato di San Jacopo di Pistoia e l’Università di Firenze, avrà luogo i prossimi 26 e 27 giugno nella Sala Maggiore del Comune di Pistoia.

L’evento, che è compreso nel cartellone ufficiale dell’Anno Santo Iacobeo, è stato curato da Francesco Salvestrini, professore associato di storia medievale dell’Università degli studi di Firenze, uno dei massimi esperti dell’Ordine benedettino vallombrosano, con la collaborazione tecnica di Anna Agostini e Silvia Gualandi.

Attraverso la partecipazione di molti relatori di livello, che negli anni hanno analizzato la figura del vescovo e del suo contesto culturale ed ecclesiale, si cercherà di far chiarezza sulle scelte politico-religiose dell’epoca con uno sguardo prospettico sul territorio italiano e sui legami con Santiago de Compostela.

Il convegno tratterà della figura di Atto come agiografo di San Giovanni Gualberto (il fondatore dell’Ordine di Vallombrosa) e protettore della sua congregazione, del monachesimo riformato dell’Italia centro-settentrionale e descriverà alcuni aspetti chiave della Chiesa pistoiese in quel periodo. L’ultima sessione del convegno illustrerà i risultati dell’indagine antropologica e paleopatologica effettuata sul corpo del Santo nel dicembre 2019. I resti di Atto, perfettamente mummificati, si custodiscono nella Cattedrale di Pistoia, nella cappella di San Rocco, nella testata destra della chiesa, accanto alla Sacrestia.

Tra i relatori, accanto a Salvestrini saranno presenti docenti universitari come Luca Mannori (Università di Firenze – Società pistoiese di storia patria), Nicolangelo D’Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia) e Mauro Ronzani (Università di Pisa), storici locali esperti dell’epoca come Lucia Gai (Centro italiano di Studi Compostellani), Giampaolo Francesconi (Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma) ed Elena Vannucchi. Le altre sessioni dedicate alla fama postuma di Atto saranno accompagnate dalla riflessioni di Antonella Degl’Innocenti (Università di Trento) e Jacopo Righetti (Università di Trento). Una sessione sarà dedicata alle indagini eseguite sul suo corpo mummificato avviate da Rossana Cecchini (Università di Pisa) e portate avanti da un’equipe di studiosi composta da Agata Lunardini, Simona Minozzi, Antonio Fornaciari, Gino Fornaciari, Valentina Giuffra. Paolo Peri (Università del Salento, Lecce) interverrà a illustrare le vesti episcopali di Atto, mentre chiuderà il convegno Maria Valbonesi con una relazione dedicata al rapporto che lega Sant’Atto e i pistoiesi.

La diretta streaming del convegno sarà disponibile sul canale YouTube della Diocesi di Pistoia.

Il convegno è stato realizzato con il prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia.

26-27 giugno 2021 – 10-17.30

Atto abate vallombrosano e vescovo di Pistoia.

Bilancio storiografico e prospettive di ricerca sulla vita e l’opera di un protagonista del XII secolo

webinar: youtube.com/c/DiocesidiPistoiavideo

 

Programma convegno (pdf)

 




La Bellezza della Fede. Un cammino tre le chiese del centro di Pistoia

PISTOIA – Riaprire alla gente un patrimonio condiviso di arte e fede e approfondire storie e luoghi del culto iacobeo nell’anno giubilare dedicato al santo apostolo. Questi gli intenti di una serie di incontri organizzati dall’ufficio comunicazioni sociali e cultura della Diocesi di Pistoia che prenderanno il via il prossimo 4 giugno. Il programma, che si snoda in diversi appuntamenti tutti di venerdì, intende accompagnare le riaperture delle chiese del centro storico avviate con il sistema Pistoia Sacra e offrire spunti di riflessione proposti da giovani studiosi ed esperti. Ecco il programma definitivo:

Venerdì 4 giugno, ore 21

San Giovanni Fuorcivitas

Spazi, tempi e messaggi di una chiesa medievale

Don Ugo Feraci

Max 20 persone. Il ritrovo è alle 20.45, così da iniziare alle 21 in punto. Per prenotazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it

 

Venerdì 11 giugno, ore 21

Chiesa Cattedrale di San Zeno

Una lettura teologica dell’altare argenteo di San Jacopo

Don Luca Carlesi

Max 20 persone. Il ritrovo è alle 20.45, così da iniziare alle 21 in punto. Per prenotazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it

 

Venerdì 18 giugno. Ritrovo ore 9.30 (1h. circa)

Luoghi e storie dei festeggiamenti iacobei in Pistoia

Caterina Bellezza

Il ritrovo sarà in Piazza San Francesco e prevede max 15 partecipanti.

Per prenotazioni contattare: 320 0768294 (Caterina)

 

Venerdì 25 giugno, ore 17.30

Chiesa di Sant’Andrea

Eliana Princi

Una lettura del pulpito di Giovanni Pisano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 2 luglio, ore 17

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Alessandro Grassi

Pellegrinaggio, arte e Controriforma a Pistoia

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 23 luglio. Ritrovo ore 18 (1h. circa)

Clara Begliomini

Una passeggiata tra i luoghi del culto iacobeo

Il ritrovo sarà in Piazza del Duomo e prevede max 15 partecipanti.

Per prenotazioni: 340 112 3952 (Clara)

 

Venerdì 10 settembre, ore 17.30

Santuario della Madonna del Letto

Lorenzo Agnoletti

Arte e forme della devozione: Santa Maria delle Grazie a Pistoia nelle testimonianze artistiche di età moderna.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 17 settembre, ore 17

Chiesa di Sant’Andrea

Benedetta Chiesi

Viaggiare nel Medioevo

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Per informazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it.

www.diocesipistoia.it – www.annosantoiacobeo.it

Tutti gli incontri sono totalmente gratuiti. L’augurio è che queste occasioni di visita e approfondimento possano aiutare a “sentire” la città e la sua storia come un patrimonio che accompagna e nutre la vita e lo spirito. Informazioni più approfondite saranno proposte nei prossimi giorni sui nostri canali.

 




Inaugurazione del punto informativo Pistoia Sacra

Il nuovo sistema di valorizzazione dei luoghi di arte e fede della Chiesa di Pistoia

Apre il punto informativo e bookshop della Diocesi che coordinerà le informazioni ufficiali sull’Anno Santo, le visite e la gestione delle aperture delle chiese monumentali appartenenti alla rete.

PISTOIA – Nasce nei pressi di piazza del Duomo, in Ripa del Sale il punto informativo/bookshop diocesano “Pistoia Sacra” che guiderà fedeli e turisti alla scoperta degli itinerari sacri della città e del territorio. Qui da sabato 15 maggio, i turisti potranno acquistare i ticket per l’ingresso nelle chiese di Sant’Andrea e San Giovanni Fuorcivitas, trovare alcune informazioni sulle attività della diocesi per l’Anno Santo e un piccolo spazio per la promozione e l’esposizione di prodotti editoriali ed articoli religiosi.

«È un momento importante per la nostra diocesi e per la città – afferma il vescovo Tardelli -. Il progetto che oggi ci mostra il primo concreto risultato è frutto del lavoro di molte persone e della collaborazione tra diversi enti. Una scommessa per la nostra diocesi che ci permette di rendere visibili le straordinarie bellezze delle chiese più belle proprio in questo Anno Santo. Una possibilità di crescita spirituale e culturale che siamo certi riscuoterà grande successo».

Le aperture saranno garantite da collaboratori della diocesi e alcuni volontari coordinati dal neonato sistema “Pistoia Sacra”. Ricordiamo che il sistema prevede al momento la valorizzazione delle chiese di Sant’Andrea e San Giovanni Fuorcivitas, alle quali se ne aggiungeranno altre alle porte della stagione estiva.

Gli orari di apertura saranno i seguenti:
Chiesa di Sant’Andrea: 9:30-12:30/ 15:00-18:00 (giorno di chiusura lunedì)
Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas: 9:30-12:30/ 15:00-18:00 (giorno di chiusura martedì)
Punto informazioni/ Bookshop Pistoia Sacra: 9:30 – 16:30 (giorno di chiusura lunedì).

Ricordiamo anche gli orari di apertura della Cattedrale di San Zeno per il passaggio dalla Porta Santa attualmente in vigore: 9:30 – 12:30; 15:30 – 18:00.

La richiesta di contributo è formulata in diverse opzioni: la visita a entrambe le chiese prevede un biglietto unico a 4 euro. Visitarle singolarmente è sempre possibile al costo di 2,5 euro. Sono previsti sconti per i gruppi e le famiglie. I residenti nella comune di Pistoia hanno accesso gratuito.

Per informazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it




Arriva l’inno iacobeo

Un brano dedicato al patrono di Pistoia per accompagnare la liturgia. Su YouTube un video sottotitolato per impararlo nelle parrocchie. La musica è opera di Mons. Umberto Pineschi, il testo di Ernesto Ferretti.

 

Un inno per accompagnare l’anno santo iacobeo. Lo ha composto mons. Umberto Pineschi, presbitero e maestro d’organo, affidandolo alle parole di Ernesto Ferretti, paroliere e poeta di molti canti catechistici.

Il brano, pensato in primo luogo per la liturgia, è donato alla Diocesi di Pistoia perché possa diventare patrimonio condiviso e accompagnare i momenti più significativi dell’anno giubilare.

Le strofe del testo raccontano sinteticamente la vita di San Giacomo il maggiore, dalla vocazione alla sua missione di apostolo fino al suo martirio, ricordando anche la sua identità di patrono della città di Pistoia.

Nelle strofe ritorna l’espressione “Santo Jacopo fratello” che, con immediata freschezza, consente di sentire particolarmente vicino l’apostolo Giacomo. «Una parola — commenta Ernesto Ferretti — che c’è più bisogno di pronunciare perché nel mondo in cui viviamo, lavoriamo, amiamo e soffriamo è quella che meglio descrive il nostro stare accanto a tutti gli altri».

L’inno si può ascoltare online sul canale YouTube diocesano dove è accompagnato da un suggestivo videoclip a cura di Lorenzo Marianeschi. Nella registrazione Mons. Pineschi è all’organo, mentre le due voci sono del can. Luca Carlesi e di don Alessio Bartolini. La registrazione audio è a cura di Francesco Biadene.

Mons. Umberto Pineschi (1935) è professore emerito di organo e composizione organistica dei Conservatori statali di musica “G. Rossini” di Pesaro e “G.B. Martini” di Bologna, organista della cattedrale di Pistoia, direttore emerito della Scuola Comunale di Musica “T. Mabellini” di Pistoia, fondatore nel 1975 dell’Accademia di Musica Italiana per Organo, fondatore e presidente dell’associazione “Accademia d’organo Giuseppe Gherardeschi” di Pistoia. Da molti anni svolge attività formativa in Giappone nella città di Shirakawa. Recentemente sono stati pubblicati cinque volumi che raccolgono le sue composizioni per organo (edizioni VigorMusic). Pineschi ha anche curato il volume “Canti per la Liturgia” per la Diocesi di Pistoia. Attualmente è proposto del Capitolo della Cattedrale, parroco della Parrocchia dello Spirito Santo e di Serra Pistoiese.

 

Ernesto Ferretti (1937) ha una lunga esperienza di paroliere per canti religiosi e catechistici. La sua attività è nata nel 1965 con una trentina di canti per il Catechismo dei Fanciulli della Diocesi di Pistoia. Nella sua lunga carriera ha composto i testi per oltre 140 canti. Molti sono raccolti in “Se non sei bella tu … : immagini, canti e lettere della comunità Maria Madre Nostra” (Pistoia, Edizioni Ora insieme 1995), altri, con audio cd, sono in “Il Signore mi chiama ogni giorno. Canti catechistici per fanciulli” (Elledici, Torino 2004). A questi si possono aggiungere testi non religiosi, ma lirici, che si trovano in due volumi: “Le lucenti vittorie” (Forum Quinta Generazione, Forlì 1988) e “Le terre della neve” (Il Papirus, Pistoia 2002). Con Pineschi Ferretti aveva già collaborato traducendo e riadattando alcuni testi per i “Canti per la Liturgia” della Diocesi di Pistoia.




La Cattedrale di San Zeno: tour 3d online

Una visita virtuale che viene in aiuto a fedeli, pellegrini e amanti dell’arte

Pellegrini in zona rossa? Da oggi si può, grazie a un nuovo e innovativo strumento online. Per chi non può muoversi a causa della pandemia o per qualche altro motivo personale, è oggi possibile vivere una visita virtuale alla Cattedrale di San Zeno. Il tour, accessibile dal sito dell’anno santo iacobeo della Diocesi di Pistoia è stato realizzato recentemente dal pistoiese Daniele Grieco con la collaborazione dell’ ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi.

Una proposta che intende offrire nell’anno iacobeo l’opportunità di “visitare” la Cattedrale, «sia a chi ne ha il desiderio ma ha difficoltà per le limitazioni agli spostamenti, — spiega Grieco — che a coloro che non ci sono mai entrati, soprattutto se ancora non conoscono Pistoia».

Una visita che può trasformarsi anche in un’esperienza dello Spirito, in primo luogo per sentirsi parte di un percorso nella fede che attraversa i secoli e continua a raccontare la vitalità del Vangelo, poi perché la visita virtuale può diventare supporto a momenti di raccoglimento o preghiera per coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, come anziani e infermi, per oltrepassare, almeno virtualmente la Porta Santa.

Un altro aspetto, certamente non trascurabile, viste le limitazioni dettate dalla pandemia è che con il tour si rendono visibili e facilmente fruibili delle zone della Cattedrale che, quando si accede per motivi liturgici o brevi visite, vengono normalmente trascurate. La visita, ad esempio, permette di scendere nella Cripta, un luogo suggestivo dove sono visibili resti antichissimi della Cattedrale medievale e dove sono sepolti numerosi vescovi diocesani.

La visita virtuale della Cattedrale si propone anche come strumento suggestivo capace di trasmettere l’invito a visitare la nostra città, la sua storia e i suoi tesori, «un invito — aggiunge l’autore — grazie al web facilmente estendibile a tutto il mondo, e senza il bisogno di tante spiegazioni». In Cattedrale, d’altronde, hanno lasciato il segno Filippo Brunelleschi e Giorgio Vasari, sono custodite opere di Andrea del Verrocchio, memorie di personaggi illustri e capolavori di oreficeria che forse non tutti conoscono.

Il progetto è sviluppato attraverso la tecnologia Matterport, che compone una sequenza di fotografie a 360° usando una speciale fotocamera e un software di acquisizione dedicato. «Il tutto — spiega Grieco — è processato su una piattaforma da uno specifico algoritmo per alcune ore, che restituisce poi il link al quale collegarsi via internet per vedere il tour. La visita avviene in modo abbastanza naturale, e vorrei dire quasi emozionante. Da smartphone si utilizzano le dita sullo schermo per muoversi nella scena o cambiare direzione, e con i “tocchetti” si procede avanti. Da un computer queste operazioni si fanno con il mouse o le freccette. Basta una iniziale presa di confidenza». Nello spazio della Cattedrale alcuni tag segnalano i principali punti di interesse, in verde quelli legati al percorso dell’anno santo, in blu tutti gli altri.

La visita virtuale è disponibile qui: www.annosantoiacobeo.it/cattedrale