Il 2 febbraio l’indizione del Sinodo Diocesano

Un importante passaggio di avvicinamento al Sinodo della Diocesi di Pistoia per il 2023

 

Con una comunicazione inviata a tutte le realtà diocesane, il Vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli, ha annunciato due momenti cruciali nell’avvicinamento al primo Sinodo diocesano pistoiese dopo oltre 85 anni. Un evento storico per la Chiesa locale che intende promuovere una nuova sensibilità di ascolto e coinvolgimento delle comunità e del territorio.

«Con grande gioia comunico alla Chiesa pistoiese la prossima indizione del 20° Sinodo diocesano. Dopo aver iniziato la sua preparazione, e mentre ancora la stiamo completando, è giunto il momento della sua celebrazione. Il prossimo 2 febbraio, festa della Presentazione al tempio del Signore Gesù, procederò all’indizione del Sinodo della Chiesa pistoiese, il primo dopo il Concilio Vaticano II e il primo dopo l’ultimo indetto dal mio predecessore Mons. Giuseppe Debernardi nel 1936».

Il Vescovo aveva reso noto l’avvio del cammino sinodale diocesano lo scorso anno, quando, nella Veglia di Pentecoste del 4 giugno celebrata in Piazza del Duomo, fu ufficialmente aperto dalla preghiera comune l’inizio di un tempo di ascolto e consultazione nelle parrocchie. Oggi, al termine di questa prima fase, grazie alla quale verrà preparato lo strumento di lavoro (Instrumentum laboris) per i “padri e le madri” sinodali, il Vescovo è chiamato a convocare formalmente il Sinodo con un decreto ufficiale di indizione.

L’indizione avverrà solennemente alle ore 12 nella chiesa di Santa Chiara del Seminario vescovile per tutto il clero, e nel pomeriggio alle 18 nella Cattedrale di San Zeno, per la cittadinanza tutta, in occasione della celebrazione liturgica della Presentazione al tempio del Signore e della Giornata della vita consacrata.

Sabato 4 pomeriggio e domenica 5 febbraio in tutte le parrocchie verrà letto il decreto di indizione del Sinodo diocesano. Il Sinodo vedrà il suo solenne ed ufficiale inizio liturgico il 25 marzo prossimo, solennità dell’Annunciazione del Signore, e si svolgerà poi con le assemblee sinodali nel tempo dopo Pasqua.




Domenica 29 la Giornata dei Cresimati

L’evento alle 15.30 in San Giovanni Fuorcivitas

Torna in presenza la Giornata diocesana dei Cresimati. L’evento, che vedrà la partecipazione del vescovo Fausto Tardelli, si svolgerà domenica 29 gennaio alle 15.30 nella Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia.

La preparazione all’incontro è stata affidata ad una Scheda consegnata ad animatori e catechisti.

Per partecipare all’incontro è raccomandata l’iscrizione entro il 22 gennaio per fornire un numero di massima dei ragazzi presenti contando anche gli animatori che li accompagnano. Per iscriversi occorre indicare le presenze al seguente link: Iscrizione Giornata Cresimati 2023

Ai gruppi è chiesto di arrivare con uno striscione o con un cartellone che presenti il gruppo di ragazzi e la loro parrocchia di appartenenza.

Per contatti: ufficiocatechistico@diocesipistoia.it.

 




GMG 2023: sono aperte le iscrizioni

Da Pistoia a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù: come fare per partecipare

Il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile ha aperto le iscrizioni alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. L’evento che raccoglie giovani partecipanti da tutto il mondo, propone momenti di preghiera e catechesi, ma anche di incontro e festa insieme al Papa. Ideate da Giovanni Paolo II, le Gmg sono diventate negli anni degli appuntamenti straordinari della fede, punti di svolta per generazioni di giovani e testimonianze di pace e fraternità per tutto il mondo.

Anche la diocesi di Pistoia parteciperà con numerosi gruppi giovanili.

Per chi volesse saperne di più e iscriversi è ora disponibile il modulo per le iscrizioni con il programma.

DATE DEL PELLEGRINAGGIO

Partiremo nel primo pomeriggio del 29 luglio 2023 (luogo da definire) e ritorneremo il 9 agosto 2023 (mattina). L’orario e il luogo di partenza e ritorno verranno indicati in seguito.

VIAGGO IN BUS

Il viaggio sarà fatto interamente in autobus con una sosta presso la città di Azpeitia (nel nord della Spagna, vicino a San Sebastian) sia in andata che al ritorno. Durante la sosta saremo ospitati nella struttura del Collegio Iraurgi ikastetxea della Diocesi di San Sebastian. Nella comune di Azpeitia si trova anche Loyola, luogo di nascita di Sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti.

TAPPE DEL VIAGGIO

• 29 luglio: PARTENZA nel primo pomeriggio da un luogo della Diocesi ancora da definire.
• 30 luglio: arrivo ad Azpeitia (riposo, pranzo e cena in tavola calda, Messa al Santuario di Sant’Ignazio di Loyola). Dopo cena: partenza per LISBONA (avremo il pranzo al sacco compreso).
• 31 luglio – 7 agosto: partecipazione alla GMG di Lisbona (il programma non è stato ancora presentato).
• 7 agosto: dopo colazione, partenza per Azpeitia.
• 7 agosto: arrivo a Azpeitia per cena (presso tavola calda) e pernottamento.
• 8 agosto: si prevede una giornata distensiva sull’oceano a San Sebastian (pranzo al sacco compreso).
Rientro a Loyola per cena (presso tavola calda) e dopo cena ripartenza per Pistoia.
• 9 agosto: arrivo a casa per la mattina.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

La quota di partecipazione, a persona, prevede una variabile in base al numero dei partecipanti: quota a persona da 800 euro (con 100 partecipanti e due bus) fino a 880 euro (con meno di 100 partecipanti o con necessità di terzo bus non completo).

ISCRIZIONI

Ci si può iscrivere alla GMG dai 17 anni ai 30 anni (oltre i 30 anni è aperta l’iscrizione solo per i responsabili/accompagnatori dei gruppi o per i sacerdoti e religiosi/e).

Modulo per l’iscrizione e tutti i dettagli (pdf)

Info

P. Simone Panzeri (responsabile PG): 339 29 09 086
Don Maximilien Baldi (vice responsabile PG): 340 07 37 733
e-mail: restiamoinsiemepg@gmail.com




Caritas diocesana: apre il bando per il servizio civile universale

Sono otto i posti disponibili nelle Diocesi di Pistoia e di Pescia

Prorogato al 20 febbraio, alle ore 14, il bando nazionale per la selezione di 71.550 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale. Sui territori dove sono attive le Caritas diocesane di Pistoia e di Pescia saranno 8 i posti a disposizione, rispettivamente sei e due, rinnovando così la possibilità di intraprendere una nuova occasione formativa e lavorativa importantissima da offrire a giovani con il desiderio e la motivazione per avviare un anno di attività nell’aiuto al disagio adulto dei due territori.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL e questo avviene, per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero, esclusivamente con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). con credenziali di livello di sicurezza 2 (cioè con un doppio passaggio di sicurezza in accesso ai portali pubblici).

Per gli aspiranti operatori di Paesi appartenenti all’Unione europea o extra-UE regolarmente soggiornanti in Italia, qualora non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo la procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

I riferimenti territoriali per i cittadini che volessero intraprendere il percorso sono:

Per la Caritas Diocesana di Pistoia, il numero di telefono 0573 768685 (da contattare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30), l’indirizzo email caritas@diocesipistoia.it o giovanni.cerri@diocesipistoia.it.

Per la Caritas Diocesana di Pescia è invece possibile chiamare lo 0572 477916 (il lunedì mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30), chiedendo di Mariasole, o scrivendo all’indirizzo mail segreteriacaritas@diocesidipescia.it.

Tutte le informazioni tecniche sul Bando sono disponibili sul sito del Ministero delle Politiche giovanili (www.politichegiovanili.gov.it) nella sezione Comunicazione – Avvisi e Bandi – Servizio Civile.




L’omaggio della Diocesi a Papa Ratzinger

Martedì 3 gennaio alle 18, nella Cattedrale di San Zeno, il vescovo Tardelli presiederà una Santa Messa in Suffragio del papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, deceduto il 31 dicembre u.s.

Il Vescovo Tardelli, appena ricevuto la comunicazione ufficiale della morte del Papa emerito ha invitato la Chiesa pistoiese a innalzare «preghiere in tutte le parrocchie e a celebrare Messe in suffragio dell’anima sua e per ringraziare il Signore del dono che ci ha fatto attraverso il suo pontificato».

 

Pubblichiamo di seguito questa nota della Conferenza episcopale italiana:

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha invitato le comunità a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».

Il Messale Romano precisa che “questa Messa si può utilizzare dopo aver ricevuto la notizia della morte o per la sepoltura definitiva del defunto, anche nei giorni fra l’Ottava di Natale e nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria o un giorno feriale che non sia il Mercoledì delle Ceneri o nella Settimana Santa. Le Messe “quotidiane” dei defunti si possono utilizzare nelle ferie del Tempo Ordinario, anche se ricorre una memoria facoltativa, purché siano realmente applicate per i defunti» (MR, p. 976).
Il colore liturgico da usare per la celebrazione eucaristica è il viola.

Avvenire, ha reso disponibile un’edizione straordinaria gratuita tutta dedicata alla figura di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.

 

 




Il messaggio di Natale del Vescovo Tardelli

Nelle parole di Monsignor Tardelli un invito alla riscoperta dalla gioia

Sono belle le feste di Natale. C’è chi brontola e si arrabbia, chi le critica ed è scontento. Si può dire tutto il male che si vuole delle luci, degli addobbi, degli auguri che sanno di ipocrisia. Però, nel fondo di noi stessi, le feste di Natale ci piacciono, non ci lasciano indifferenti. E il motivo è molto semplice: il buon Dio ci ha fatto per la gioia, per la felicità, per lo star bene insieme, per volerci bene, per la vitalità della vita. E le feste di Natale, almeno per un attimo, ci rivelano questa nostra vocazione profonda, radicata in tutte le fibre del nostro essere. Solo che poi, basta un attimo e il nostro io presuntuoso e superbo riprende il sopravvento; la paura di essere defraudati di qualcosa ci rende ostili, il dio denaro che ci permette di fare ciò che si vuole in realtà ci fa schiavi e odiosi. La società diventa allora una giungla ed è la guerra di tutti contro tutti.

Perché non sia questo il destino del mondo, nacque un bambino tanti secoli fa a Betlemme di Giudea che per i cristiani è Dio stesso venuto a restituirci la gioia di vivere. Anche per chi non crede, celebrare la nascita di un bambino è un inno alla vita e un invito a stringersi insieme per accogliere chi ha bisogno di tutto.

Ecco allora il mio messaggio per il Natale: viviamo intensamente e con entusiasmo la festa, tutti, condividendo la gioia; ma facciamo in modo di costruirla ogni giorno questa festa che sia il trionfo della vita nell’amore donato e ricevuto.

Fausto Tardelli, vescovo

 

(foto di Mariangela Montanari)




Gli orari delle Messe di Natale nel centro della città

Gli orari delle Messe e delle altre celebrazioni per la solennità

Per vivere bene il Natale c’è bisogno di celebrarne il Mistero, di lasciarsi condurre dalla liturgia nella contemplazione della Natività e del mistero di salvezza che racchiude. Un mistero che prende sostanza alla luce della Pasqua e affascina con importanti e significativi elementi narrativi: la nascita a Betlemme, l’annuncio notturno ai pastori, la stella e i re magi, la fuga in Egitto.

Novena

Per prepararsi al Natale i canonici della Cattedrale propongono quest’anno una Novena nella chiesa di San Leone alle ore 21.

Confessioni

A tutti è poi sempre raccomandata la confessione, per arrivare a vivere il Natale in stato di grazia.

In Cattedrale sarà possibile confessarsi negli orari consueti: dal Lunedì al Sabato (escluso il giovedì), dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 17.30.

Da giovedì 22 a sabato 24 dicembre nella chiesa di San Bartolomeo le confessioni sono dalle 15.30- alle 18.

Sabato 24 dicembre confessioni anche nella chiesa di San Francesco dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19; nella chiesa di San Paolo dalle 9.30 alle 12.30.

Giovedì 22 dicembre alle 16, presso la Basilica della Madonna dell’Umiltà è invece prevista una Celebrazione penitenziale per chi è più avanti negli anni.

Messe natalizie

In città le Messe natalizie saranno celebrate sabato 24 dicembre ai seguenti orari:

16.30: San Benedetto;
17: Santissima Annunziata;
18: Cattedrale
18.30: San Paolo
21: chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
21.15: Basilica della Madonna dell’Umiltàù
21.30: pieve di Sant’Andrea /  San Benedetto
22: San Francesco
23: chiesa di San Bartolomeo in Pantano
23.15: Cattedrale, dove la Messa della Notte sarà presieduta dal vescovo Tardelli. Il vescovo celebrerà il pontificale del giorno di Natale alle 11 del 25 dicembre.

Gli orari del giorno di Natale seguono quelli festivi e quindi:

8: San Paolo
8.30: San Francesco
9: SS. Annunziata / Sant’Ignazio di Loyola
9.30: Chiesa dei SS. Filippo e Prospero
10: San Bartolomeo
10.30: pieve di Sant’Andrea / San Benedetto / chiesa di Santo Stefano del monastero delle Clarisse
11.15: San Francesco
11.30: San Paolo
12: Sant’Ignazio di Loyola.
17: Madonna dell’Umiltà / San Benedetto
18: Cattedrale / San Francesco
19: chiesa di San Domenico.

Sabato 31 dicembre, l’anno si chiude in preghiera: alle 18 la messa di ringraziamento e il Te Deum presieduta dal vescovo Tardelli. La sera alle 21 prende il via una serata di adorazione e preghiera per la pace proposta dalla Fraternità apostolica di Gerusalemme: alle 21 preghiera di adorazione a San Bartolomeo, alle 22 processione verso la Basilica della Madonna dell’Umiltà, alle 22.30 preghiera di adorazione alla Basilica della Madonna dell’Umiltà seguita, alle 23.15 dalla Santa Messa.




Il progetto Crisalide a sostegno dei minori

Un percorso per accogliere le vittime di traumi e costruire sinergie

Presentato alla Fondazione Sant’Atto il servizio Crisalide, l’ultimo in ordine di tempo della fondazione della Diocesi di Pistoia. Si tratta di un centro anti-maltrattamento, tra i pochi in Italia, completamente volto al recupero di bambine e bambini. Un progetto che ha collaborazioni importanti sul territorio pistoiese potendo contare sul supporto della Fondazione Caript, della Fondazione un Raggio di luce Onlus e di Toscodata, partner tecnico.

«La Fondazione Sant’Atto si pone sul territorio come una azienda di servizi alla persona di carattere innovativo con l’obiettivo di realizzare una rete di cura alla persona – ricorda il direttore generale della Fondazione, Michael Cantarella. Per Crisalide la fondazione, con il contributo dei partner, ha messo a disposizione le stanze del piano terra dell’immobile strutturandole secondo le necessità dell’attività: riservate, insonorizzate, dotate di impianti di videoregistrazione. Ci sono tutte le condizioni per garantire sicurezza e riservatezza. Per noi si apre una prospettiva nuova. Sicuramente questo servizio già da oggi ha una utilità interna alle nostre strutture perché segue i casi che abbiamo nelle nostre comunità».

«La creazione degli spazi – sottolinea Alessio Genito, direttore amministrativo della Fondazione – è stata strutturata seguendo la normativa, con riferimento all’ascolto critico in favore dei minori. Sono spazi accoglienti perché l’accoglienza qui non è una cosa di stile ma una nota profonda che deve caratterizzare il servizio. Crisalide si avvarrà della collaborazione di professionisti, di psicoterapeuti abilitati e con lunga esperienza specifica nel settore dell’abuso e dei maltrattamenti su bambine e bambini».

«Quando un bambino o una bambina incontra una esperienza sfavorevole che arreca un trauma evidenzia Lisa Petruzzi, psicologa e presidente dell’associazione Crisalide e referente del servizio – si produce un danno psichico, curabile a patto che quella esperienza negativa venga interrotta e che gli effetti del trauma possano essere riparati. Aiutare o bambini che hanno vissuto gravi traumi quali abusi, maltrattamenti, violenze, grave trascuratezza, violenza assistita, bullismo e anche gravissima conflittualità di coppia genitoriale. Aiutare un adolescente autore di reato significa anche curare i loro genitori gravemente in difficoltà e sostenere i genitori affidatari e adottivi. Sostenere le famiglie che hanno vissuto gravi lutti significa operare in modo efficacemente preventivo rispetto allo strutturarsi di gravi problematicità negli anni, nei decenni e nelle generazioni successive».

«I gravi traumi – conclude Petruzzi – comportano un alto livello di attivazione della dissociazione che tende a separare pensiero e emozione, mente e corpo, percezione e realtà.

Il servizio Crisalide

Il servizio Crisalide propone ascolto professionale e cura psicoterapeutica per le sindromi post traumatiche conseguenti alle esperienze di abuso e maltrattamenti, grave trascuratezza, violenza assistita, gravissima conflittualità di coppia che generano: 1 – problematiche psicopatologiche del bambino e dell’adolescente quali disturbi dell’umore, stati dissociativi, difficoltà cognitive; 2 – problematiche psichiatriche dell’adulto; 3 – in disturbi di personalità che sfociano in tossicodipendenze e devianze.




Dossier Caritas 2022. Uno scenario di crisi

Superata per la prima volta quota 2000 assistiti solo nel I semestre 2022. Il 60% degli accessi ai Centri è costituito da donne, età media in aumento. Per l’immediato futuro preoccupano le condizioni abitative

Accessi ai centri Caritas diocesani in ascesa dal 2019, in aumento di oltre il 20% nell’ultimo triennio confrontando i primi semestri, con il 2022 che – secondo le ultime stime – potrebbe diventare in assoluto l’anno con il maggior numero di persone assistite.
Questo uno dei principali dati che emerge dall’annuale Dossier Caritas presentato alla cittadinanza ed alla stampa dal Vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, dal direttore della Caritas diocesana di Pistoia, Marcello Suppressa, dalla vice direttrice Caritas, Francesca Meoni, dal responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas, Giovanni Cerri, con l’intervento di Mauro Banchini, referente dell’iniziativa “Pistoia nessuno si salva da solo”, che con i suoi oltre 80 aderenti ha contribuito con una somma totale di oltre 95 mila euro alle attività della Caritas diocesana, andando a supportare oltre 280 famiglie.

“La pubblicazione del dossier è un grido di dolore – evidenzia il Vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli – È chiaramente il segno che la nostra società non va bene e deve cambiare. Un mondo che produce “scarti” umani è un mondo ingiusto e violento; la cosa che più inquieta e che più di ogni altra chiede risposte è la mancanza di lavoro e di un lavoro che permetta di vivere dignitosamente. Davanti ai risultati del dossier annuale della Caritas ognuno di noi, come anche la politica e le varie Istituzioni o realtà sociali, si deve semplicemente chiedere: cosa posso fare, cosa devo fare perché le cose cambino?”.

“Il nostro Dossier – sottolinea il direttore della Caritas, Marcello Suppressa – è presentato quest’anno in un contesto generale di estrema precarietà, con un senso di forte incertezza del futuro e paura di non riuscire a farcela nel quotidiano. Questo sentimento è presente in molte, in quasi la totalità di coloro che abbiamo ascoltato. Come Caritas Diocesana abbiamo messo a disposizione tutte le risorse possibili per sostenere e stare accanto a quante più persone e ciò è stato possibile solo con l’aiuto di tanti volontari, istituzioni e cittadini. Da questa situazione ne possiamo uscire solo tutti insieme. Questo tempo che stiamo vivendo ha prodotto forti disuguaglianze che rischiano di provocare tensioni sociali molto forti. C’è bisogno di rimettere al centro le persone e i loro bisogni, non gli interessi di pochi.”

Pandemia e crisi energetica spingono l’aumento degli accessi: oltre 2.000 assistiti nel primo semestre 2022, +25,8% rispetto allo stesso periodo del 2019

La pandemia da Covid-19 è stata un evento che ha radicalmente cambiato il lavoro dei Centri della rete di Caritas Pistoia, e non solo. Oltre a lasciare tutta una serie di precauzioni e timori che mai erano stati ravvisati in passato, la pandemia lascia in carico a Caritas un numero di famiglie sempre maggiore. Nel primo semestre 2022 la rete dei Centri della Caritas diocesana di Pistoia ha assistito ben 2.012 individui/famiglie, superando per la prima volta il tetto dei 2.000 assistiti nel primo semestre, aumentando del 2% rispetto all’anno precedente (1.970).
Per contestualizzare meglio questo valore si consideri come nel primo semestre 2019 gli assistiti fossero 1.599 mentre quelli dell’intero anno fossero 2.137.

Richieste in aumento da parte delle donne, superato il 60%

Un’ulteriore dato, che prima della pandemia si stava assottigliando, è la forbice della richiesta tra donne ed uomini. Le prime sono sempre state la maggioranza nei Centri della rete Caritas pistoiese, tuttavia la differenza registrata nel primo semestre del 2022 porta le donne al 60,5% (39,5% gli uomini) delle persone incontrate da Caritas, in aumento del 6% rispetto a due anni fa.

L’andamento delle provenienze straniere: al 3,7% l’Ucraina

Una tendenza che invece si conferma per il primo semestre 2022 è l’aumento percentuale degli stranieri, ormai costante dal 2018. Parte dell’aumento è ascrivibile alla crescita di presenza di ucraini, a causa del conflitto bellico, ma il dato si consolida su molte altre provenienze. Sono oltre 60 i paesi di provenienza dell’utenza straniera dei centri Caritas diocesani, con – in termine assoluto – Albania e Marocco le più rappresentate (rispettivamente 24,9% e 23,9%), seguite a distanza dalla Nigeria (13,1%), Romania (5,6%) e da Ucraina e Gambia (3,7% per entrambe).

Età media in aumento, titolo di studio medio basso nel 75% dei casi e condizione abitativa come elemento di maggiore criticità nel prossimo futuro

In leggero aumento il dato dell’età media dei richiedenti, che torna su valori simili a quelli pre-pandemia. L’età media generale delle persone incontrate nel primo semestre 2022 è di 47,5 anni, con l’innalzamento dovuto a causa della presenza di cittadini italiani, mediamente sempre più anziani degli stranieri, che quest’anno superano i 55 anni. Anche gli stranieri raggiungono un’età media piuttosto alta rispetto a quanto rilevato nel recente passato, arrivando a sfiorare i 42 anni di età. Una differenza così netta è dovuta anche al fatto che la quasi totalità degli over 75 sia italiano, così come sono italiani oltre l’80% degli over 65.
Situazione critica, in ottica di reinserimento lavorativo, per quanto riguarda la rilevazione dei titoli di studio. Il 75% degli intervistati ha un titolo pari o inferiore alla licenza media, con un 25% di richiedenti con la licenza elementare e con il 5% di analfabeti (dato identico a quello dei laureati). La richiesta dell’informazione del titolo di studio diventa strategica per poter operare un reinserimento lavorativo e costruire progettualità di lungo periodo per la piena integrazione sociale.

Il disagio legato all’abitazione è tra i problemi più urgenti rilevati. Se pure è vero che buona parte delle persone assistite nel primo semestre del 2022 può usufruire di una abitazione stabile, la maggioranza, oltre la metà, vive sempre in casa in affitto sul mercato privato (52,1%). Questa condizione abitativa espone le persone ad un rischio potenzialmente alto: su una così alta percentuale di richiedenti in affitto, sono ben pochi quelli che riuscirebbero a ritrovare un’abitazione temporanea sul mercato privato oggigiorno qualora ne avessero la necessità. Il costo medio dei canoni di locazione sul nostro territorio (in particolare nelle zone urbane), le sempre maggiori garanzie economiche richieste (spesso uno stipendio non è sufficiente e ne vengono richiesti due full time a tempo indeterminato, talvolta vengono richieste fideiussioni bancarie o addirittura il pagamento in anticipo di 1 anno di affitto), e la forte diffidenza nei confronti di alcune categorie di persone, ritenute appunto non affidabili, in primo luogo gli stranieri, in particolare gli africani, ma in generale qualunque persona si presenti con aiuti di Caritas, dei servizi sociali o di altre realtà del territorio.

 




Domenica 11 è la Giornata di Fraternità

Con una lettera ai parroci il Direttore della Caritas Diocesana Marcello Suppressa presenta la Giornata di Fraternità 2022

 

Rivolgendosi ai parroci della Diocesi di Pistoia Marcello Suppressa, direttore della Caritas Diocesana evidenzia un panorama di grande incertezza e precarietà. «Quello che stiamo vivendo è davvero il periodo più duro e più incerto dal dopoguerra ad oggi in un contesto generale di caos e di estrema precarietà! Non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dagli anni della pandemia (ancora in corso), la guerra in Ucraina e la crisi economica, sociale e politica del nostro paese.

La maggior parte di noi sta vivendo davvero un senso di forte incertezza del futuro e soprattutto di estrema paura di riuscire a farcela nel quotidiano. Le storie che ascoltiamo attraverso i nostri servizi di prossimità ci raccontano di quel mare silenzioso (uomini e donne, italiani e stranieri), che vive sempre più ai margini della società, sempre più povero, che si barcamena ogni giorno tra lavoretti di fortuna, quasi sempre non in regola, nella costante ricerca di una casa, di una residenza, in una estenuante corsa ad ostacoli per la ricerca della normalità, in un paese che sembra ancora molto, molto lontano dall’aver imboccato la strada per l’abolizione della povertà. Si inaspriscono le disuguaglianza, e con esse l’ondata di ‘nuovi poveri’: tra questi anche chi il lavoro ce l’ha ma non basta per mandare avanti la famiglia.

Tra gli “anelli deboli” ci sono i giovani, colpiti da molte forme di povertà, dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio” (per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito); alla povertà educativa (tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario).

In occasione della Giornata della Fraternità, che si celebrerà l’11 Dicembre 2022, vi invitiamo pertanto a riflettere, insieme alle vostre comunità parrocchiali sul tempo che stiamo vivendo. Come Diocesi siamo in un tempo propizio: il cammino sinodale.

In questo contesto Caritas ha il compito di contribuire a rendere possibile che il Sinodo parta realmente dal basso, che sia uno spazio aperto in cui i diversi carismi possano essere messi a frutto con responsabilità e generare percorsi di dialogo, confronto e condivisione, indispensabili per una reale esperienza ecclesiale. Un altro modo di parlare dei “segni dei tempi”, così come ci ha più volte suggerito il nostro Vescovo Fausto, ma con una particolare attenzione ai più poveri.

Nella III Domenica di Avvento nella quale celebriamo la Giornata della Fraternità leggeremo dal Vangelo questa frase: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». (Lc 3,10-18).  Ecco ciò che bisogna fare in vista della venuta del Signore: condividere l’essenziale: cibo, vestiti, casa, risorse, vicinanza.

La carità è la prima risposta: è andare verso gli altri, che diventano nostri fratelli. In tutto il Vangelo il verbo “amare” si traduce nel verbo “dare”. È la legge della vita, per stare bene l’uomo deve dare. Non si può vivere la gioia da soli, in maniera egoista. Una gioia che non è condivisa, appassisce e muore, come una pianta che è rimasta senza luce per troppo tempo. Non riusciamo ad essere veramente felici da soli: la gioia ha bisogno di espandersi, di circolare, di moltiplicarsi nei cuori.

Allegato alla lettera vi inviamo l’elenco delle attività di sostegno agli ultimi che la Caritas diocesana ha messo in atto nel tempo. A questo vanno aggiunte le tante iniziative di prossimità dei vostri territori. Questa rete è un segno tangibile di attenzione nei confronti dei poveri o di quanti stanno attraversando un momento di difficoltà.

Le necessità sono molteplici e richiedono di “investire” non solo in aiuti concreti ma anche nel creare relazioni significative di condivisione e di accompagnamento. Sappiamo di poter contare sull’aiuto e sulla sensibilità delle nostre comunità.

Il frutto della vostra condivisione ci permetterà di continuare a farci carico di chi si accosta a noi cercando ascolto e aiuto».

Fai la tua parte con…

VOLONTARIATO: chiamando al 0573.359620 o scrivi una mail a caritas@diocesipistoia.it

RISORSE: dona alimenti a lunga conservazione e prodotti per igiene personale e degli ambienti. Puoi portare il tuo contributo direttamente alla sede della mensa in via San Pietro 36, oppure all’Emporio della Solidarietà in Ferraris 7… così è una buona occasione per conoscersi!

CONTRIBUTO: puoi donare a Caritas Diocesana attraverso bonifico
◊ IBAN IT76 A 05034 13800 000000002795 BANCO BPM
◊ IBAN IT62G0760113800001062220445 POSTE ITALIANE
O presso l’ufficio della Caritas Diocesana in via Puccini 36, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 – tel 0573 359620.