L’ultimo saluto al diacono Antonio Marini

Ordinato nel 1998 aveva svolto per molti anni servizio presso il Centro di ascolto della Caritas Tra i suoi incarichi la cura pastorale presso la parrocchia di Montagnana

Il diacono Antonio Marini ci ha lasciato lunedì 10 ottobre. Aveva 87 anni, essendo nato ad Agliana nel 1935, ed ultimamente aveva grossi problemi di salute che lo avevano reso infermo. Era sposato con Maria Pia ed aveva un figlio di 62 anni, Luca, che ha sempre abitato con i genitori.

Iniziò a lavorare come operaio nella filatura dei “Fratelli Franchi”, ed arrivò a ricoprire il ruolo di capo reparto. Da sempre attivo nella chiesa cristiana con una fede semplice ma vissuta con un concreto impegno, aveva seguito per numerosi anni il Centro di Ascolto in via dell’Amorino insieme all’amico Sergio Logli, diacono anche lui.

Era molto conosciuto nella chiesa pistoiese perché col furgone della Caritas era sempre in giro e raccoglieva in tutte le parrocchie vestiario ed altri prodotti per il Centro di Ascolto.

Un altro amico, anche lui diacono, Gianni Zuccotti, lo invitò ad andare ad un incontro a Camaldoli e lì rimase colpito dalla irruenza con cui un sacerdote, don Stefano Lamera, presentava un modo diverso di vivere nella fede. Si consacrò per la santità della famiglia, insieme alla moglie Maria Pia, e fino alla morte è rimasto legato alla scelta di vita dell’Istituto Santa Famiglia, un Istituto Paolino di vita secolare consacrata per sposi cristiani.

Iniziò poi, insieme ad altri cinque candidati, il cammino di formazione verso il diaconato e l’8 dicembre 1998 fu ordinato dal vescovo Simone Scatizzi.

Successivamente ebbe l’incarico di seguire, come servizio pastorale, la parrocchia di Montagnana. Un ministero che ha svolto con passione e continuato fino a che la salute e la situazione familiare glielo hanno permesso.

Come ha ricordato il vescovo Tardelli nell’omelia delle esequie «negli ultimi anni il diacono Marini si è dovuto ritirare dall’attività pastorale diocesana. Ha però continuato a svolgere il suo servizio di diacono a servizio della propria famiglia, accanto alla moglie al figlio, bisognosi di cura e attenzione». La celebrazione delle esequie si è svolta nella chiesa parrocchiale di San Biagio in Cascheri a Pistoia martedì 11 ottobre. «Ora, Antonio — commenta il diacono Piero Pierattini, suo compagno di ordinazione — sei stato chiamato nell’amore del Signore e, anche se non hai più il furgone della Caritas da guidare, con tutti i fratelli che incontri saprai essere come sempre positivo e accogliente».

Piero Pierattini




Andrea Monda incontra gli insegnanti di religione

Venerdì 14 ottobre in Seminario un incontro di formazione

Quali sono i bisogni fondamentali di un bimbo o di un giovane, oggi? Con cosa intendiamo nutrire la loro interiorità? L’aver trascurato o banalizzato questa domanda, per troppo tempo, a volte pregiudizialmente, ha prodotto le conseguenze che non di rado vediamo davanti a noi. Ad ogni fatto negativo di cronaca sugli organi di stampa rintocca la medesima domanda: la scuola dov’era?

Una domanda che verrebbe voglia di rivolgere anche al legislatore per comprendere per quali motivi ha deciso di equiparare, ad esempio, un’ora di Rc ad un’ora di libera uscita. La scuola, quindi, dov’era? È una domanda non sbagliata la cui risposta è però ben chiara a chiunque abiti frequenti davvero le aule scolastiche. La scuola era lì, a cercare di svolgere faticosamente il suo compito, spesso in solitudine. In questa prospettiva che mette al centro i ragazzi e i loro bisogni fondamentali, ogni insegnante è una zattera di salvezza e una occasione di costruzione di un futuro abitabile e migliore. Venerdì 14 ottobre alle 17 gli Insegnanti di Religione cattolica della diocesi di Pistoia incontreranno Andrea Monda, già docente di religione nelle scuole secondarie di secondo grado e attualmente Direttore dell’Osservatore Romano.

Con lui inizieremo il cammino di formazione che ogni anno viene con serietà non comune portato avanti da tutti gli insegnanti di religione. In una sua recente intervista al Cardinale Zuppi, il direttore Monda ha riflettuto sulle sfide che stanno davanti a questa disciplina. «Malgrado le chiese sempre più vuote, e le pratiche sacramentali in disarmo, ha affermato Monda – l’ora di religione continua a essere scelta da una grande maggioranza di studenti. Per un solo giovane che frequenta una parrocchia ci sono cinquanta giovani che fanno religione a scuola. È la vera “Chiesa in uscita”. Il Cardinale Zuppi ha dato una risposta che non si limita alla riflessione astratta ma indica un sentiero da percorrere: “L’ora di religione può essere molto importante per il futuro della Chiesa in Italia. C’è bisogno dell’insegnamento della religione per capire il mondo dove siamo, le nostre radici. Ci serve un’alleanza con i laici anche atei – che ben comprendono l’importanza della conoscenza religiosa in un sistema culturale, come quello italiano, profondamente permeato dal fatto religioso. Farlo penso sia la migliore difesa dagli estremismi. Continuo spesso a dire: come si può capire veramente Manzoni, o Dante, o la storia dell’arte, o buona parte della filosofia, senza avere una formazione culturale (non catechetica) religiosa di base?».

La diocesi di Pistoia è fiera della ricchezza che i suoi insegnanti offrono ogni giorno nelle aule scolastiche di ogni ordine e grado, a tutte le latitudini del territorio diocesano. Una ricchezza silenziosa, tenace, coraggiosa e paziente, che merita la gratitudine sincera di tutti coloro che riescono a non avere sguardi pregiudiziali o ideologici ormai fatalmente anacronistici. In ciascuno di loro le scuole e le famiglie possono trovare alleati assolutamente irrinunciabili nella sfida educativa delle donne e degli uomini di domani. La scuola dov’era? Lì, ad attendere di essere riconosciuta nella dignità della sua missione educativa, ad attendere che l’educazione sia riconosciuta non solo a parole più importante di un’ora di nulla.

Edoardo Baroncelli, direttore ufficio scuola




Incontro con il vescovo Battaglia

Giovedì 13 ottobre un Seminario di riflessione e confronto sul Progetto Uomo. Parteciperà l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia

Un incontro che arricchisce il cammino sinodale della Chiesa diocesana

Sarà l’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, l’ospite d’onore di un Seminario di riflessione e confronto sul valore del “Progetto Uomo” organizzato dal Ceis di Pistoia e dalla Fondazione Sant’Atto, con il contributo del Cesvot e il patrocinio del Comune di Pistoia. L’arcivescovo Battaglia ha una vasta esperienze in materia. Da prete ha avuto un’attenzione particolare per deboli ed emarginati ed ha guidato il Centro calabrese di Solidarietà che svolge la sua missione nel recupero dei tossicodipendenti. Per nove anni è stato anche presidente nazionale della federazione italiana delle comunità terapeutiche. Vescovo dal 2016 è pastore della Chiesa di Napoli dal 2020.

Il programma della giornata prevede un primo intervento di Franco Burchietti, Presidente del Ceis di Pistoia dedicato al ricordo di Suor Geltrude Magnani, storica direttrice del Centro terapeutico pistoiese. Prenderà poi la parola il vescovo Fausto Tardelli con un intervento sull’impegno della diocesi a sostegno delle attività socio-sanitarie. Mons. Mimmo  Battaglia, proporrà invece una relazione dal titolo: “Il Progetto Uomo oggi. Il valore della sua attuazione”.

Seguiranno gli interventi di Luciano Squillaci, Presidente Fict sul tema: “Lotta alle dipendenze, il quadro nazionale e il ruolo della Fict” e di Marcello Suppressa, Presidente della Fondazione S. Atto.

L’incontro si svolgerà nell’Aula magna del Seminario vescovile di Pistoia giovedì 13 ottobre alle 15.




Incarico all’Istituto di scienze religiose per Baroncelli

Il Direttore dell’Ufficio scuola diocesano, Edoardo Baroncelli, è stato incaricato di un insegnamento presso la sede fiorentina dell’Istituto superiore di Scienze Religiose.

Il Direttore dell’Ufficio scuola diocesano Edoardo Baroncelli, accanto all’impegno in Diocesi, è stato incaricato della docenza di un corso di insegnamento presso la sede di Firenze dell’Istituto superiore di Scienze Religiose “Santa Caterina da Siena”.

Di cosa si tratta?

Anzitutto voglio ringraziare il Direttore dell’Istituto Prof. Don Stefano Grossi e il Vicedirettore Prof. Marco Cerruti assieme al quale terrò il corso di Laboratorio di Tirocinio Indiretto.
Si tratta di un corso caratterizzante della Laurea Magistrale che si propone di accompagnare e fornire le competenze necessarie sia agli studenti che verranno inviati a svolgere la loro prima esperienza nella scuola di tirocinio diretto sia per supportare coloro che hanno già ricevuto incarichi di supplenza e stanno lavorando nella scuola.
Il corso si propone di tradurre gli apprendimenti teorici, acquisiti o in via di acquisizione, nella prassi della azione del docente. L’intenzione condivisa dei docenti è di creare, sullo sfondo di un solido inquadramento teorico, un’occasione di confronto e di concretezza sul “mestiere dell’insegnare”, sulle sue sfide, sulle sue problematiche, sulle sue potenzialità.

Il corso in quale percorso di studi si inserisce? A chi è rivolto?

Come dicevo il corso è inserito nell’indirizzo pedagogico-didattico della Laurea Magistrale in Scienze Religiose, ovvero il percorso di studi volto a fornire le competenze necessarie per l’insegnamento di RC nelle scuole di ogni ordine e grado. Sono lieto di dare un contributo alla formazione dei nuovi insegnanti e di poter portare in una sede così qualificata una traccia del grande lavoro degli insegnanti della nostra Diocesi.

Oggi le iscrizioni all’ora di religione sono in calo un po’ ovunque. Ci sono segnali di controtendenza? Quali punti di forza caratterizzano l’insegnamento della Religione cattolica?

In calo ma molto significative. Con gli insegnanti della nostra diocesi stiamo avviando un lavoro importante per mettere a fuoco sempre meglio le grandi potenzialità dell’insegnamento della religione cattolica ponendoci anche la questione del numero degli avvalentesi. Posso affermare con sicurezza che un accorto lavoro progettuale potrà dare frutti evidenti anche nei numeri. Ci sono, infatti, a questo proposito importanti e solidi segnali in controtendenza. Numeri che comunque non sono nè l’unico nè il principale criterio per analizzare la questione.
RC è una disciplina sfidata, anche normativamente, ma posso testimoniare che gli insegnati di religione, grazie alla loro generosità e alla loro preparazione umana, sprituale e professionale, sono una ricchezza inestimabile per i loro alunni. Silenziosi e tenaci seminatori di bene, tra mille difficoltà e perfino qualche amarezza. Costruttori appassionati del futuro degli alunni; indicatori di orizzonti più puliti e più belli; annunciatori di speranza, essenziali soprattutto in un tempo in cui il futuro rischia di apparire ai nostri ragazzi incerto e minaccioso.




Corso d’organo all’istituto diocesano “Giustini”

Aperte le iscrizioni alla scuola diocesana per amanti della musica e per quanti intendono accompagnare il servizio liturgico Non sono richieste competenze specifiche

Riprendono le attività dell’Istituto Musicale Diocesano “Don Lodovico Giustini”. Tutti gli amanti della musica d’organo possono iscriversi, ma in modo particolare sono invitati a farlo gli organisti parrocchiali o quelli che desiderano diventarlo. Alla scuola, infatti, possono ricevere una valida educazione musicale e prepararsi nello stesso tempo a svolgere il servizio liturgico nelle parrocchie.

Le lezioni dell’Istituto Musicale Diocesano “Don Lodovico Giustini” si svolgono presso la chiesa di S. Ignazio di Loyola (Piazza dello Spirito Santo 8, 51100 Pistoia). A disposizione degli studenti vi sono tre organi, pianoforti, fortepiani, clavicembali, occasionalmente anche agli organi presenti presso la cappella Maria Madre Nostra della Fondazione MAiC di Pistoia.

Il corso si articola in lezioni settimanali che possono essere ciascuna o di 45 minuti (costo 15 euro) o di un’ora (costo 20 euro). Il costo di iscrizione annuale è di 50 euro. Una lezione di prova (di circa 30 min.) è offerta gratuitamente. La docente dei corsi è Michiko Kato.

Per partecipare ai corsi non sono richieste conoscenze particolari, né limiti di età. Anche chi non avesse conoscenze di base può comunque iscriversi. Unico requisito è il desiderio di imparare.

Per maggiori informazioni: istitutogiustini@gmail.com, telefono: 327 773 5735 oppure 335 682 5318.




Due nuovi preti per la Chiesa di Pistoia

Domenica 25 settembre nella Cattedrale di Pistoia, il vescovo Fausto Tardelli ha ordinato presbiteri don Maximilien Baldi e don Alessio Biagioni

Pistoia, 27 settembre 2022 – La Chiesa di Pistoia accoglie due nuovi sacerdoti. Domenica 25 settembre il vescovo Fausto Tardelli ha infatti ordinato presbiteri Maximilien Baldi e Alessio Biagioni. Il dono dei due nuovi sacerdoti è stato accompagnato dal calore di una presenza numerosa di fedeli, desiderosa di manifestare affetto e amicizia, ma anche carica di attesa per quanto potranno donare alla Chiesa locale. Parenti, amici e fedeli di diverse parrocchie e realtà ecclesiali hanno accompagnato i due preti novelli nel giorno più importante della loro vita, ultima tappa di un percorso di condivisione e preghiera, ma anche di formazione umana e spirituale che non passa soltanto dalle mura del Seminario, ma anche tra le parrocchie, le case e le piazze.

Nella sua omelia il vescovo ha invitati Maximilien Baldi e Alessio Biagioni a essere “uomini dai grandi desideri”: «Non desideri di piccolo cabotaggio, limitati, sbiaditi, bensì grandi come l’orizzonte sul mare». «Che siate dunque — ha spiegato Mons. Tardelli — uomini animati da questi desideri potenti, forti; che siate sempre in cammino, tesi a vivere il presente ma con l’ardore del cuore che vi fa guardare avanti in una tensione continua e gioiosa».

Ai novelli presbiteri il Vescovo ha raccomandato tre “grandi desideri”: il primo; «essere una cosa solo con Cristo, di configurarsi pienamente a lui in tutto, di partecipare con ogni fibra del vostro essere, alla morte e alla resurrezione del Signore»; il secondo «è il desiderio dell’apostolo. E cioè che ogni persona possa incontrare e conoscere il Signore Gesù e trovare la pienezza della vita». «Questo desiderio, sappiatelo — ha aggiunto il vescovo — vi porterà inevitabilmente a piangere, qualche volta. Constatando la vostra opacità, il vostro essere strumenti inefficaci a causa dei vostri peccati, oppure scontrandovi – impotenti – con la durezza dei cuori e la refrattarietà alle parole di Cristo». «Le vostre lacrime non si dovranno però trasformare in rabbia o sconforto ma in preghiera … Soprattutto dovrete continuare ad amare; ad amare tutti»; il terzo, infine, «quello cioè di un mondo che diventa Regno di Dio. Quello cioè di un mondo trasformato e trasfigurato dall’amore».

Vista l’età non più giovanissima, il vescovo ha chiamato don Alessio e don Maximilien ad assumere fin da subito l’ufficio di parroco. I due preti novelli saranno attivi in montagna dove prenderanno servizio con il mese di ottobre. Mons. Tardelli ha infatti designato don Alessio Biagioni come parroco di Avaglio, Amministratore parrocchiale di Marliana e moderatore delle parrocchie di Calamecca, Crespole e Lanciole. Qui svolgerà servizio coadiuvato dal diacono Sauro Gori che continuerà la sua preziosa opera a vantaggio delle parrocchie della zona.

Don Alessio Biagioni è nato a Pistoia ed ha 43 anni. Dopo essersi laureato in legge ha esercitato per qualche anno la professione di avvocato coltivando anche la passione per la regia di cortometraggi. Entrato in Seminario nel 2016 ha frequentato inizialmente la Facoltà teologica dell’Italia Centrale; poi è stato inviato a Roma alla Pontificia Università Gregoriana per completare gli studi teologici, divenendo anche alunno dell’Almo Collegio Capranica, sempre in Roma. Rientrato in diocesi, ha fatto esperienza pastorale presso la parrocchia di Casalguidi e, divenuto diacono, ha esteso il suo servizio pastorale alle parrocchie di San Pantaleo, Collina e Vinacciano. Attualmente sta conseguendo la licenza in teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale.

Don Maximilien Baldi invece, stato designato come parroco di S. Marcello Pistoiese, Gavinana, Mammiano e Limestre. Egli sarà coadiuvato come coparroco in solido da p. Cyrille Atitung Kalom. Don Maximilien Baldi è nato a Verdun in Francia, nel 1984, da madre francese e padre italiano. Trasferitosi in giovane età in Italia è cresciuto a Brusciana, vicino Empoli e ha presto avviato la professione di imbianchino. Ha frequentato per diversi anni la parrocchia di San Paolo apostolo a Pistoia dove ha maturato la propria vocazione, facendo ingresso in Seminario nel 2015. Dopo aver completato gli studi teologici alla Facoltà dell’Italia Centrale di Firenze, nello scorso anno scolastico ha insegnato religione cattolica presso l’istituto professionale Pacinotti e il liceo N. Forteguerri. Da diacono ha svolto servizio presso la parrocchia di Santa Maria del Rosario di Poggio a Caiano.

Entrambi saranno preti in una stagione di cambiamenti e di crisi: «Oggi come ieri – spiega invece Alessio Biagioni – la missione è sempre quella di portare Gesù. In questi ultimi tempi vi sono sicuramente molte preoccupazioni e tensioni ed è importante perciò il rapporto personale con le persone che talvolta soffrono di solitudine o comunque hanno necessità di sentirsi accolte e ascoltate. Credo che l’immagine scelta per il santino, Cristo buon pastore, riassuma questa missione: prendere su di sé e condurre a Gesù».

Da Maximilien Baldi arriva invece un messaggio per tutti: «Lasciatevi amare dal Signore. Egli non toglie nulla, anzi, vi dona tutto ciò di cui avete bisogno e chi si sente amato è forte, perché indipendentemente dagli eventi della vita sapere che Lui mi ama dà senso a tutto e porta luce anche alla notte più oscura. Dona una gioia che non passa a differenza delle cose effimere che il mondo offre».

Alla concelebrazione in Cattedrale era anche presente don Gianluca Bitossi, rettore del Seminario di Firenze dove i seminaristi pistoiesi sono accompagnati nella loro cammino di formazione. Con lui anche il padre spirituale don Dante Carolla e i seminaristi di altre diocesi toscane residenti presso del Seminario Vescovile Fiorentino. Numerosi anche i presbiteri del Clero pistoiese e amici dei due preti novelli.




Alla ricerca della gioia del Vangelo

La lettera del vescovo per l’anno pastorale 2022/2023

Tardelli: «Ecco perché siamo in viaggio per il Sinodo diocesano. Non per fare discorsi o perdere tempo, ma per ritrovare l’Evangelii gaudium, cioè la gioia che ci renda testimoni di speranza»

 

Il Vescovo Tardelli consegna alla Diocesi la sua nuova lettera pastorale intitolata “Alla ricerca della gioia del Vangelo”. Il riferimento evidente, pur nella traduzione italiana, è al documento programmatico di papa Francesco, l’Evangelii gaudium, dove sono espressi i punti chiavi del pontificato: dall’esigenza di riscoprirsi =Chiesa missionaria evangelizzatrice, naturalmente “in uscita”, alla “gioia evangelizzatrice”, al “non lasciamoci rubare la speranza!”.

Ritrovare la gioia del Vangelo, ricorda il vescovo Tardelli, è la finalità stessa del sinodo diocesano che la Chiesa di Pistoia sta elaborando attraverso il lavoro nelle parrocchie. «Ecco perché, carissimi, — scrive il vescovo Tardelli —siamo in viaggio per il Sinodo diocesano. Non per fare discorsi o perdere tempo ma per ritrovare l’Evangelii gaudium, cioè la gioia del Vangelo, che ci coinvolga pienamente e ci renda umili testimoni e messaggeri di speranza. Vogliamo metterci in ascolto di quello che lo Spirito Santo dice alla nostra Chiesa in questo contesto sociale locale e del mondo.

Vogliamo cogliere – come ci ha insegnato il concilio nella Gaudium et spes – «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce » che sono prima di tutto dentro di noi come uomini e donne del mondo e insieme nel cuore dei fratelli e delle sorelle – dei poveri soprattutto – che ci stanno accanto, di questa nostra umanità, del mondo intero. Si tratta di assumere lo sguardo di Gesù sull’umanità, come ci viene riferito nel vangelo, quando guardando la folla che lo seguiva, ne ebbe compassione perché erano come pecore che non hanno pastore (Mc 6,30-34)».

L a lettera del vescovo Tardelli si articola in 5 punti: il primo propone una lettura del momento presente, il secondo esprime le finalità del Sinodo, sottolineando l’esigenza di recuperare la gioia del Vangelo e la natura missionaria della Chiesa. Negli altri il vescovo indica tre aspetti su cui insistere come Chiesa locale:

1. la necessità di sentirsi una “cosa sola”, una sola famiglia;

2. l’invito alla preghiera e a riscoprirne la forza;

3. l’importanza dell’ascolto attraverso la creazione di gruppi sinodali ed esperienze di ascolto dei “lontani”.

La lettera è disponibile sul sito diocesano e alla libreria San Jacopo di Pistoia (via Puccini, 34 – orario: mar-ven 9-13; 16-19.30; sab 9-13).




Nomine e spostamenti in città e montagna

Si comunica che in data 24 agosto 2022, il Vescovo Fausto ha nominato Parroco della parrocchia del Centro Storico di Pistoia con sede in S. Paolo, don Ugo Feraci, trasferendolo dalle parrocchie di Avaglio, Calamecca, Crespole e Lanciole. Inizierà il suo ministero il 1° di ottobre prossimo.

Il Vescovo Fausto ha inoltre designato come Parroco di Avaglio, Amministratore parrocchiale di Marliana e Moderatore delle parrocchie di Calamecca, Crespole e Lanciole, il diacono don Alessio Biagioni che sarà ordinato presbitero il 25 settembre prossimo.

Il Vescovo ha altresì designato come Parroco di S. Marcello Pistoiese, Gavinana, Mammiano e Limestre il diacono don Maximilien Baldi che sarà ordinato presbitero il 25 settembre prossimo. Egli sarà coadiuvato come coparroco in solido da p. Cyrille Atitung Kalom. I predetti presbiteri saranno nominati in data 1° di ottobre 2022.

 

 

 




Lutto in diocesi

Sabato 17 settembre è morto don Leonildo Toni

Nella mattina di sabato 17 settembre, è morto don Leonildo Toni, già parroco di San Giovanni Fuorcivitas e canonico della Cattedrale di San Zeno.
Don Leonildo era ospitato in Seminario da alcuni mesi per una grave malattia.
Sarà esposto dal pomeriggio di sabato 17 nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas. Amici e conoscenti potranno visitarlo per un estremo saluto anche domani, domenica 18 settembre, dalle 10 alle 19 e lunedì mattina.
Le esequie saranno celebrate in Cattedrale lunedì 19 alle ore 15.
La Diocesi esprime tutto il suo cordoglio per la perdita di don Toni, ringraziandolo per il servizio svolto alla Chiesa di Pistoia, specialmente nel Centro Storico e come insegnante di religione. Il Signore lo accolga nel Suo Regno di luce e di pace.

Don Toni era nato il 6 maggio 1948. Ordinato presbitero il 24 settembre 1978, fu prima cappellano alla parrocchia di Santa Maria Assunta a Quarrata dal 1978 al 1981, dal 1981 al 1987 parroco di Santomoro e dal dicembre di quell’anno fino al 6 novembre 2021 parroco di San Giovanni Fuorcivitas. Per molti anni è stato docente di Religione Cattolica all’istituto professionale Pacinotti di Pistoia.




«Una missione urgente»: il messaggio del Vescovo per il mondo della Scuola

Il vescovo Tardelli rivolge un messaggio di saluto e augurio al mondo scolastico

«Non è il momento della mediocrità. Ora più che mai occorre credere alla funzione educativa della scuola. Direi che, proprio in questo tempo, serve l’impegno generoso di tutti».

 

PISTOIA 13/09/2022 – All’inizio del nuovo anno scolastico vorrei far arrivare a tutte le componenti della scuola il mio saluto e il mio augurio.

Prima di tutto a voi ragazzi, dai più piccini ai più grandi: avete tra le vostre mani un tempo prezioso e speciale che non tornerà più. Vorrei che non vi fermaste al “ci devo andare” ma che l’entrare in classe fosse carico di belle aspettative: amici, incontri, saperi, occasioni di futuro. Impegnatevi, datevi da fare, nella convinzione che state costruendo la vostra vita e che l’esperienza scolastica resterà comunque importante nella vostra vita. Non cercate scorciatoie e scuse. Non perdete le occasioni di crescita. Non schivate l’impegno. Ci si forma anche superando le difficoltà. Si gioisce nel raggiungere i risultati con le proprie forze.

Poi il mio saluto e augurio va a tutti i docenti di ogni ordine e grado e vuole avere le caratteristiche di un incoraggiamento. Non è mai abbastanza il sostegno che tutta la comunità civile dovrebbe assicurarvi sotto tutti gli aspetti e il vostro lavoro dovrebbe avere un riconoscimento speciale perché siete determinanti per la maturazione di giovani uomini. Non è solo un lavoro l’essere insegnanti: in-segnare infatti significa lasciare un segno che possa essere assieme ago di una bussola che orienta, e traccia di bene che resta nell’animo. Ogni giorno, ogni scelta sta assieme nel passato e nel futuro degli alunni. Non può mancare in questo momento un saluto affettuoso e riconoscente a voi, insegnanti di religione cattolica che portate avanti il vostro servizio con dedizione, competenza e responsabilità.

Penso poi ai voi, cari genitori, primi responsabili della educazione dei vostri figli. Nella scuola voi trovate un aiuto al vostro compito, non un ostacolo. Voi portate a scuola i vostri figli per garantirgli un futuro, perché possano ricevere una formazione integrale, solida e approfondita. Vi attendete giustamente una scuola all’altezza della sua missione ma perché questa attesa si compia occorre un’alleanza positiva e costruttiva tra genitori, insegnanti e alunni, come un’attenzione concreta da parte del parlamento e dei governi.

Voglio salutare in questo momento anche il personale della scuola che ogni mattina dà il proprio contributo ad un futuro migliore: un banco sistemato, un ambiente decoroso, una pratica snellita, un laboratorio attrezzato saranno parte del futuro degli uomini e delle donne di domani. Si fonderanno nei loro ricordi. Orienteranno scelte ed orizzonti.

Infine un augurio grande ai dirigenti scolastici: un lavoro difficile che richiede tanta competenza, tanta pazienza e disponibilità al servizio. A voi il compito certamente non facile ma importantissimo di contribuire a costruire un ambiente educativo e formativo, in un clima di gratitudine e di rispetto nei confronti degli sforzi di ciascuno, quando sono orientati al bene.

Oltre al saluto e ai miei auguri, vorrei invitare tutti quanti a guardare alla scuola come a una grande opportunità per costruire un mondo migliore di quello che, purtroppo, in questo tempo stiamo conoscendo. La situazione generale potrebbe davvero portarci allo scoramento. Ma ora più che mai occorre credere alla funzione educativa della scuola. Direi che, proprio in questo tempo, ci vuole l’impegno generoso di tutti, richiamando dal profondo dell’animo i valori più alti, le motivazioni più nobili, i sogni più arditi. Non è il momento della mediocrità! E un rischio non va trascurato: quello di una scuola che rilascia titoli ma non forma. A pagare per primi il prezzo di una scuola poco o meno capace di attrezzare alle sfide vere del futuro sarebbero coloro per i quali esso non è garantito, cioè i più deboli e i più fragili, esposti così rischi e incertezze crescenti e a volte definitivi. Sarebbe comunque un fallimento per tutti

Credo allora che un modo giusto di iniziare il nuovo anno scolastico – e così termino il mio messaggio – sia quello di farci una domanda solo apparentemente banale: perché si va a scuola? In altri termini, qual è lo scopo che porta studenti e docenti ad entrare in classe ogni mattina e i genitori ad accompagnare i propri figli? Una domanda densa la cui risposta potrebbe ridonarci quello slancio e quell’entusiasmo che è indispensabile per vivere appieno l’avventura bella della scuola.

+ Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia