Mons. Vescovo, in data 10 luglio 2022 ha costituito la Commissione preparatoria per il Sinodo diocesano con il compito principale di predisporre, sulla base della consultazione diocesana avviata il 4 giugno e che si protrarrà fino al mese di dicembre, l’Instrumentum laboris e cioè le proposizioni da sottoporre alla discussione e alle deliberazioni sinodali. Col compito inoltre di approvare il Regolamento del Sinodo.
Qui di seguito i nomi di coloro che sono stati chiamati a far parte di detta commissione preparatoria:
Atitung Don Cyrille
Bardelli Luigi
Beacci Patrizia
Bianchi Davide
Bindi Paola
Bini Mezzanotte Luca
Bonaiuti Don Carlo
Boscolo Paolo
Breschi Can. Roberto
Carlesi Can. Luca
Cecchini Francesco
Corretti Anna Maria
D’Angelo Mons Cristiano
Fabbri Can. Patrizio
Feraci Don Ugo
Frosini Giovanni
Gaiffi Francesco
Giacomelli Giovanni
Guerrieri Massimo
Innocenti Leonardo
Lio Sr. Teresa
Maraviglia Mariangela
Mati Don Andrea
Michelozzi Elisabetta
Montedoro Pierluigi
Morandi Grazia
Natali Edi
Pacini Franco
Palazzi Mons Paolo
Palchetti Don Michele
Pancaldo Can Diego
Pierattini Diacono Piero
Pocchiola Sr. Delfina
Pucciani Francesca
Romagnani Chiara
Sangou D’Aquin Don Gildas
Simonetti Cristina
Suppressa Marcello
Tofani Don Paolo
Tognelli Mons. Cesare
Torrigiani Pola
Trinci Andrea
Ulivagnoli Antonella
Vaccaro Andrea
Vienni Luca
Villa P. Pietro
Nella stessa data, Mons. Vescovo ha costituito la Segreteria che coordinerà tutta la preparazione alla celebrazione del Sinodo, chiamando a dirigerla Mons. Cristiano D’Angelo, Vicario generale.
Qui di seguito i nomi di coloro che sono stati chiamati a far parte della Segreteria:
Baroncelli Edoardo
Beacci Patrizia
Cantarella Michael
Carlesi Can. Luca
Cheli Suor Giovanna
Feraci Don Ugo
Ferrali Selma
Marconi Claudia
Palchetti Don Michele
Panzeri P. Simone
Suppressa Marcello
Pistoia Sacra: una guida alla scoperta dei luoghi d’arte e spiritualità
La mattina di sabato 23 luglio a Sant’Ignazio la presentazione del volume edito dalla diocesi Interverrà lo storico dell’arte Andrea De Marchi
Uno strumento indispensabile per decifrare la città e i suoi capolavori. “Pistoia Sacra” (Edizioni San Jacopo, pp. 336) è il volume realizzato dalla Diocesi di Pistoia pensato per accompagnare curiosi e turisti, ma anche catechisti e operatori pastorali alla scoperta del patrimonio di arte e fede della città. Il volume, realizzato grazie al determinante contributo di Fondazione Caript, sarà presentato ufficialmente sabato 23 luglio, alle ore 10 nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Pistoia.
La presentazione sarà accompagnata dalla presenza di Andrea De Marchi, storico dell’arte, uno dei massimi esperti di Gotico e Rinascimento, ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Firenze, che offrirà una riflessione sul tema: “La comunità ecclesiale, gli storici dell’arte, la città: come avviare una riappropriazione culturale e una rigenerazione dei luoghi?”
Interverranno il vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli e il curatore del volume don Ugo Feraci. Un’occasione speciale per riflettere sul valore religioso, sociale e culturale del patrimonio diocesano.
“Pistoia Sacra” è una guida unica nel suo genere per più ragioni: per l’organizzazione a schede e il taglio descrittivo, che si sofferma in maniera chiara ed esauriente sui contenuti spirituali e teologici di opere e monumenti, per gli approfondimenti dedicati a figure chiave della storia della Chiesa pistoiese, per la possibilità di comporre dei percorsi tematici all’interno della città e ricostruire una storia della spiritualità e della vita diocesane.
Le foto, tutte realizzate da Silvio Moresi offrono uno sguardo inedito, capace di incuriosire e di suggerire una visita diretta ai luoghi. Le schede sono tutte realizzate da esperti che garantiscono, pur nell’approccio molto divulgativo, solidità di riferimenti e contenuti.
“Pistoia Sacra” offre l’opportunità di restituire la città ai suoi cittadini dopo due anni difficili per la pandemia, invitando a scoprire o riscoprire luoghi antichi, ma anche contemporanei della fede e della cultura: dalle chiese romaniche, al culto iacobeo, dai crocifissi di Jorio Vivarelli ai mosaici di Marko Ivan Rupnik. Il volume affianca il sito web “Pistoia Sacra”, online nelle prossime settimane: un nuovo portale in cui esplorare i capolavori cittadini attraverso letture attente al senso religioso e simbolico, pensato per accompagnare e guidare la visita.
“Pistoia Sacra” è il frutto di un lavoro collettivo a cui hanno preso parte: Anna Agostini, Caterina Bellezza, Clara Begliomini, Veronica Bucelli, Lucia Cecchi, Alessandro Cortesi, Ugo Feraci, Lucia Gai, Massimo Carlo Giannini, Alessandro Grassi, Elisa Guscelli, Nicoletta Matteuzzi, Paola Michelini, Maria Camilla Pagnini, Umberto Pineschi, Francesca Rafanelli, Francesco Salvestrini, Alessandra Vezzosi, Stefano Zamponi.
Novena di preghiera e celebrazione della Madonna dell’Umiltà
Domenica 17 luglio è la festa della Madonna dell’Umiltà. Il vescovo Tardelli presiede la Messa delle 17 alla Basilica
«Nel 1492 – spiega don Giordano Favillini, della Fraternità Apostolica di Gerusalemme – mentre in Pistoia perversava l’odio fra i cittadini, la violenza e gli omicidi, da un’immagine posta nella Chiesa di Santa Maria Forisportam, a mezzogiorno del 17 luglio iniziò a scendere un sudore rossastro dalla fronte della Madonna. Era un messaggio con il quale la Vergine indicava l’umiltà come via per trovare la pace e la concordia in quella città così tormentata dalla violenza».
«Questo messaggio è attualissimo anche per oggi. Nel cuore dell’Europa c’è la guerra, si assiste a una ricorsa agli armamenti, divisioni nella società, contrapposizioni anche nelle comunità ecclesiali, molte famiglie vivono i drammi delle separazioni. La Regina della Pace ci indica la via dell’umiltà come strada regale per trovare la pace, la riconciliazione, il bene comune. La sapienza dei Padri del deserto così si esprime in un detto: “L’umiltà non è uno dei cibi della festa ma il condimento di tutte le vivande”».
«In questa novena dell’umiltà – spiega don Giordano – preghiamo insieme con Maria per ottenere il dono della pace e la salute per i tanti ammalati di questo tempo. Da venerdì 8 luglio fino a sabato 16 va avanti la Novena della Madonna dell’Umiltà: fino a lunedì 11 alle 18.30, seguita dalla Messa, dal 12 luglio alle 18, seguita da Vespri e Messa. Sabato 16 di nuovo alle 18.30 seguita dai Vespri. La Festa della Solennità prevede alle 17 la Messa, alle 18 l’adorazione eucaristica e alle 19 i Vespri».
Sabato 16 luglio, prende il via anche la novena di San Jacopo apostolo. Alle 17 don Luca Carlesi presiede la Santa Messa alla Basilica della Madonna dell’Umiltà. A seguire la processione e la vestizione della statua di San Jacopo sulla facciata della Cattedrale.
Domenica 17 luglio alle ore 17, S. E. Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia presiede la Santa Messa per la Solennità della Madonna dell’Umiltà.
Nuovo parroco a Poggio a Caiano
In data 1 luglio 2022, Mons. Vescovo ha nominato a tutti gli effetti Parroco “ad novem annos” della Parrocchia di S.Maria del Rosario in Poggio a Caiano il rev. don Sergio CRISTO, fin ora Amministratore parrocchiale della medesima parrocchia.
Un sostegno per ripartire
Approvato il rendiconto dei fondi Cei crescono le richieste delle parrocchie e i progetti a favore degli ultimi. Attenzione ai più colpiti dalla pandemia
Un sostegno importante per le opere della diocesi e per la vita della Chiesa locale.
Questa in breve è la descrizione del rendiconto annuale dei fondi Cei 8xmille che periodicamente ogni diocesi è chiamata ad inviare alla Conferenza Episcopale, e che è anche il momento per fare il punto sulle azioni svolte, sulla scelte effettuate e sulla allocazione dei contributi che sono fondamentali per lo sviluppo di progetti, soprattutto negli ambiti della carità e della tutela e salvaguardia dei beni culturali.
«I fondi Cei costituiscono la fonte di finanziamento più rilevante per il sostentamento della Chiesa locale – afferma Elisabetta Fedi, economa diocesana – e la realizzazione di molti progetti. Ogni anno le richieste di intervento aumentano e purtroppo non è possibile accoglierle tutte. Nella scelta si è tenuto presente, ove possibile, il criterio dell’alternanza. In questo esercizio finanziario sono state accreditate alla Diocesi di Pistoia le seguenti somme: per il culto e la pastorale 644.234,21 euro; per la carità 613.216,69 euro.
Nel capitolo “Carità” – continua – si è privilegiato il criterio progettuale, secondo un percorso intrapreso già da anni. In particolare ci siamo indirizzati verso quelle realtà che intervengono a sostegno delle famiglie e dei singoli individui per fronteggiare il perdurare della crisi economica. Il numero di interventi in favore dei bisognosi, sia in diocesi che nelle realtà locali parrocchiali ha evidenziato l’aumento delle situazioni di difficoltà, descritte nel dossier Caritas presentato lo scorso anno, mettendo in evidenza l’importanza dei fondi otto per mille, senza i quali non sarebbe possibile aiutare così tante persone e realtà. Si è continuato a prestare una particolare cura a tutte quelle attività che gravitano intorno la Caritas diocesana: Centro Caritas, mensa dei poveri, centro distribuzione vestiario, emporio solidale, centri di ascolto diocesano e zonali. Rilevante è anche il sostegno dato alle associazioni sulla base di vari progetti: recupero degli ex detenuti, centri aiuto alla vita, sostegno persone diversamente abili o con difficoltà di inserimento sociale, assistenza degli extracomunitari.
Sono stati finanziati inoltre doposcuola e progetti rivolti alla tutela della persona: dai minori, alle ragazze madri e alle famiglie in genere, fino al recupero delle donne vittime della tratta».
È importante l’impegno nei confronti dell’accoglienza agli immigrati – annota ancora Fedi – alcuni ospitati in strutture in uso alla diocesi, realizzato con il coordinamento della Caritas diocesana.
Nel capitolo “Culto e pastorale”, un contributo è stato assegnato alla curia diocesana per il funzionamento degli apparati amministrativi e dei locali ove il vescovo abita, esercita la sua attività di ascolto del clero, dei bisognosi, delle autorità; parte del contributo è stato assegnato alle strutture diocesane, parte alle attività pastorali e culturali sempre con eventi di assoluto rilievo; una quota è stata assegnata a enti collegati con la Diocesi ed una parte alle parrocchie, con particolare attenzione a quelle con problemi economici e/o di piccola dimensione – trend in crescita – che non riescono più ad avere i mezzi necessari nemmeno per la gestione ordinaria.
San Jacopo 2022: il Cardinale Zuppi presiede la Messa della Solennità
Conclusione del Giubileo iacobeo e chiusura della Porta Santa. La Messa pontificale presieduta dal neo-presidente Cei, cardinale Zuppi
PISTOIA 24/06/2022 – Dal 16 al 25 luglio tanti gli appuntamenti che porteranno alla Solennità di San Jacopo e alla Chiusura della Porta Santa presso la Cattedrale di San Zeno a Pistoia.
La Santa Messa alla Madonna dell’Umiltà, con inizio alle ore 17.00, aprirà i festeggiamenti iacobei – come sempre nella giornata di sabato 16 luglio – a cui seguirà il rito della tradizionale vestizione della statua di San Jacopo, con i figuranti in vesti storiche che dalla Madonna dell’Umiltà partiranno in processione solenne. Arrivati al Duomo – attorno alle ore 18.30 -, i Vigili del fuoco si spingeranno con l’autoscala fino alla sommità della facciata per rivestire la statua del santo patrono con il mantello rosso, simbolo che nella curiosa tradizione pistoiese vede San Giacomo debitore insolvente a favore dei poveri.
La prima domenica della novena iacobea, il 17 luglio, è il giorno della Santa Messa per la Solennità della Madonna dell’Umiltà (ore 17.00), compatrona della Diocesi di Pistoia, che sarà presieduta da Mons. Tardelli. In serata, alle ore 21.30 nella Cattedrale di San Zeno, primo appuntamento musicale con il concerto a ingresso libero per la “Vestizione di San Jacopo” a cura dell’Accademia d’Organo e Musica Antica G. Gherardeschi. L’ensemble “il Rossignolo” (Antonio Giovannini contralto, Martino Noferi flauto dolce e oboe, Marica Testi traversiere, Marco Bianchi violino, Ottaviano Tenerani clavicembalo) proporrà musiche di G. P. Telemann, J. S. Bach, S. Bodinus.
I giorni feriali della novena saranno caratterizzati dalla presenza di tanti vescovi toscani che celebreranno le messe delle ore 18.00 alla Cattedrale di San Zeno.
Lunedì 18 luglio sarà Mons. Mario Vaccari, vescovo di Massa Carrara – Pontremoli ad officiare la messa a cui farà seguito, alle ore 21.00 sempre in Cattedrale, una serata di preghiera con i giovani in partenza per Santiago a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile. Mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno, presiederà la messa di martedì 19 luglio, mentre alle ore 21.00 la comunità pistoiese è invitata alla Veglia di preghiera per la Pace, sempre alla Cattedrale di San Zeno. Mercoledì 20 luglio Santa Messa con l’abate vallombrosano Giuseppe Casetta, che presiederà anche l’appuntamento serale dal titolo “Con Atto in ascolto della Parola”.
Saranno Mons. Carlo Ciattini – vescovo di Massa Marittima/Piombino – e Mons. Mario Meini – vescovo emerito di Fiesole, a presiedere le messe di giovedì 21 e venerdì 22 luglio. Per quanto riguarda gli eventi serali, invece, giovedì 21 luglio alle 21 appuntamento alla Chiesa del Carmine con il monologo di Giuseppe Fochi “Lo chiamavano Giacomo, Figlio del Tuono”, mentre venerdì 22 luglio l’arciprete don Luca Carlesi farà da guida in una visita alla Cattedrale (ingresso libero).
Il secondo fine settimana della novena iacobea si apre sabato 23 luglio con la messa presieduta da Mons. Alberto Silvani, vescovo emerito di Volterra, a cui seguirà la Veglia di preghiera per la II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.
La giornata di domenica 24 luglio prevede alle 17.30 in Cattedrale i primi Vespri della Solennità di San Jacopo, a cui seguirà la Santa Messa Capitolare (ore 18.00) e alle ore 21.00 il solenne Pellegrinaggio diocesano da Piazza San Francesco alla Cattedrale, con – al termine – la benedizione con la reliquia del Santo Apostolo.
Il giorno della solennità di San Jacopo Apostolo, lunedì 25 luglio, inizierà come sempre alle 9.30 con la processione dei Ceri e il Corteggio storico, quindi con la Santa Messa Pontificale che si terrà a partire dalle ore 11.00 in Cattedrale e che sarà officiata dal Card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e, dallo scorso mese di maggio, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Pomeriggio con la Santa Messa (ore 16.00) dove è prevista la benedizione dei giovani pellegrini toscani in partenza per Santiago de Compostela, mentre il solenne momento conclusivo – con la Santa Messa di Chiusura della Porta Santa per la fine dell’Anno Santo Iacobeo alle 18 – sarà presieduto da Mons. Fausto Tardelli.
Convocati dallo Spirito
Sabato 4 giugno la celebrazione della Veglia di Pentecoste ha aperto il cammino sinodale diocesano
Un’indimenticabile celebrazione corale per la Veglia di Pentecoste ha inaugurato l’apertura del primo Sinodo della Chiesa pistoiese dopo il Concilio Vaticano II; un evento storico che il vescovo Tardelli ha presentato alla diocesi nell’omelia della Messa. «Papa Francesco — ha spiegato il vescovo — ce lo ha ricordato più volte, parlando di Sinodo e di sinodalità: in questo nostro mondo lacerato da contese e discordie, frantumato nelle ingiustizie, in preda a un grande individualismo e ora anche in una guerra che ci coinvolge tutti, la testimonianza fondamentale dei discepoli del Signore, quella cioè della sua Chiesa, è l’unità nella comunione. Un’unità fraterna, variegata e molteplice, segno nel mondo di quel progetto di comunione e di amore che Dio ha sull’umanità».
«Gli uomini e le donne del nostro tempo — ha aggiunto — hanno infatti bisogno di fiducia, di speranza, di amore vero e solo un’umile ma gioiosa fraternità di uomini e donne che hanno sperimentato la misericordia di Dio, può essere un’oasi di pace e di resurrezione della vita». L’avvio del Sinodo diocesano è il momento culminante di un percorso di ascolto e di un cammino condiviso che inizia da lontano, fin dai primi passi dell’episcopato di monsignor Tardelli, quando nel 2015 fu convocata in San Francesco l’Assemblea sinodale diocesana. «Da essa nacque — spiega Tardelli — il programma pastorale con il quale abbiamo cercato di camminare insieme in questi anni. Lo ricordo: Sulle ali dello Spirito: il Padre, i poveri, una comunità fraterna e missionaria.
Credo che qualche frutto ci sia stato. A me pare che la nostra Chiesa in questi anni, raccogliendo una seminagione che veniva da ancor prima che io giungessi a Pistoia, abbia cercato sinceramente di camminare sulle vie del Signore e lo abbia fatto, seppur a volte con fatica, insieme».
Un tentativo che oggi diventa assolutamente necessario, per superare «divisioni e frammentarietà », «per essere Chiesa viva, capace di dare testimonianza dell’amore di Dio». «In forza del Battesimo e della Cresima — ha aggiunto —, siamo tutti discepoli del Signore e condividiamo la stessa chiamata e la stessa missione. Mi è sembrato giunto perciò il momento di convocare in vero e proprio Sinodo tutte le varie componenti della Chiesa diocesana, perché ci si sentisse quello che in realtà siamo, per la potenza dello Spirito: cioè un corpo organico e vitale, proteso all’annuncio del Vangelo. Un organismo vivente, fatto cioè di membra diverse, di doni e carismi molteplici dati per il bene comune; un popolo dove ministri sacri, laici, religiosi, camminano insieme per rispondere all’amore del Signore e al compito missionario da Lui affidatoci, nel rispetto della diversità dei compiti ma unificati dallo stesso amore».
La convocazione del Sinodo chiede il coinvolgimento di tutti, nessuno escluso.
«Non è facile, me ne rendo conto – commenta Tardelli -. La stessa variegata configurazione geografica e culturale della diocesi, lo rende problematico. Non è sempre agevole la comunicazione interna. Dobbiamo poi vincere resistenze ed abitudini isolazionistiche che si sono consolidate in decenni. La tendenza a rinchiudersi nel proprio orticello pensando così di essere più bravi o di poter fare le cose al meglio, ci frena. Oltre che ad essere antistorica e sciocca, perché oggi come oggi, da soli non si va davvero da nessuna parte, questa tendenza contraddice la stessa natura della chiesa che è appunto sinodale, unitaria e comunionale. La missione della Chiesa nel mondo richiede l’apporto di ciascuno, perché ognuno è depositario di un dono dello Spirito per la testimonianza del Vangelo».
L’apertura del percorso sinodale nella Veglia di Pentecoste offre l’orizzonte su cui portare avanti i lavori: «Tutta intera la Chiesa diocesana, a partire dalle parrocchie, fino ad arrivare a ogni altra articolazione, è chiamata, come gli apostoli nel cenacolo, ad invocare lo Spirito Santo, perché «Sine tuo numine nihil est in homine, nihil est innoxium» (Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa). Il processo sinodale non si identifica infatti con un qualsiasi procedimento di tipo assembleare dove si conteggiano le varie opinioni. È invece ascolto dello Spirito, per capire, insieme, dove Egli vuole condurci. È evento dello Spirito e quindi ha bisogno di preghiera, di invocazione, di disponibilità alla sua azione. Guai a pensare di essere noi a guidare la Chiesa!».
«Seppure lo si sia detto tante volte in passato — conclude Tardelli —, è ora davvero il momento in cui i laici, donne e uomini, assumano con gioia il dono e la responsabilità di essere parte viva della Chiesa».
Un momento che ha il sapore di una grande sfida e che esprime l’esigenza di riscoprire con più chiarezza e radicalità l’impegno per un rinnovato annuncio del Vangelo.
Sinodo diocesano: la lettera pastorale del vescovo
Convocati dallo Spirito: le indicazioni del Vescovo
È disponibile la lettera pastorale “Convocati dallo Spirito“. La Chiesa di Pistoia in Sinodo (2022/2023), consegnata ai fedeli presenti in occasione della Veglia e Messa di Pentecoste in Piazza del Duomo a Pistoia sabato 4 giugno.
Il libretto, scaricabile online, presenta la lettera pastorale del Vescovo “Convocati dallo Spirito“, alcune indicazioni pratiche per la creazione dei gruppi sinodali e la formazione di moderatori e segretari e, in più, due schede di ascolto per il lavoro dei gruppi sinodali.
Sette giorni in cammino verso la Pentecoste
Disponibile il Sussidio di preghiera per prepararsi all’apertura del Sinodo diocesano di Sabato 4 giugno
Per “sintonizzare” le realtà diocesane all’evento di apertura del Sinodo, ma anche per aprire comunità e cuori all’azione dello Spirito, l’Ufficio liturgico della Diocesi di Pistoia ha preparato un sussidio per vivere in preghiera l’ultima Settimana del tempo di Pasqua e prepararsi alla Solennità della Pentecoste.
Il sussidio può essere utilizzato nelle parrocchie, ma anche in famiglia o personalmente.
Per la preghiera parrocchiale, spiega l’Ufficio Liturgico, «ogni giorno (dal lunedì al sabato) vengono proposte una “introduzione”, una intenzione per la Preghiera Universale, il Canto (o la recita) dell’Inno o della Sequenza di Pentecoste, alcune invocazioni allo Spirito e una preghiera finale, il tutto da potersi utilizzare all’inizio, durante e al termine della Messa quotidiana o di una Liturgia della Parola o anche di incontri pastorali e di catechesi».
«Ogni giorno viene suggerito anche un breve schema di Adorazione Eucaristica che può essere utilizzato comunitariamente oppure lasciato in Chiesa a disposizione dei Fedeli che si raccolgono personalmente in preghiera di fronte al Tabernacolo».
«Ogni momento di preghiera e ogni incontro — ha raccomandato infatti il vescovo Tardelli — sia comunque sempre accompagnato dall’Inno, recitato o cantato, del Veni Creator o dalla Sequenza di Pentecoste».
Per chi prega individualmente o intende farlo in famiglia, sono proposti due schemi per la preghiera e la riflessione per le Domeniche dell’Ascensione e di Pentecoste: «vengono riportati anche alcuni brani della Liturgia della Parola ascoltata in chiesa con una breve spiegazione. Per gli altri giorni delle settimana (dal lunedì al sabato) la traccia quotidiana proposta può essere utilizzata all’inizio, durante e al termine della preghiera personale di ognuno e/o della Famiglia riunita».
Il sussidio è il modo migliore per prepararsi alla Veglia e alla messa di apertura del Sinodo diocesano in piazza del Duomo sabato 4 giugno alle 21.
Amministrative 2022: una lettera aperta ai candidati
In un documento della Pastorale sociale e del lavoro e Caritas, scritto in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali e cultura, la diocesi intavola un dialogo con i candidati sindaco. Sul piatto le emergenze del territorio una prospettiva diversa all’approccio politico: quella del Vangelo.
PISTOIA – 19 maggio 2022. Una lettera aperta a tutti i candidati per rappresentare il pensiero e il contributo della comunità diocesana nella contesa elettorale. È questa l’iniziativa dell’ufficio della pastorale sociale e del lavoro, pensata per portare ai candidati una lettura della realtà del territorio da un punto di vista alternativo.
Economia in crisi
«Questa tornata elettorale amministrativa coinvolgerà circa 140.000 residenti, oltre la metà di coloro che abitano nella Diocesi di Pistoia – si legge nel testo – e rappresenta un momento alto di democrazia interessando l’istituzione più prossima ai cittadini. Stiamo attraversando un periodo complesso, che stenta a trovare una via significativa di rigenerazione e nutriamo aspettative per il ruolo che le amministrazioni svolgono, quale collante per una ricomposizione nello smarrimento e nella frammentazione che la comunità intera sta attraversando. L’economia – si afferma – è in cronica stagnazione, se non addirittura in decrescita e registra un tasso disoccupazione fra i più bassi della Toscana (10%): un dato che è raddoppiato in 15 anni. La disoccupazione giovanile è arrivata a toccare il 44%, ben al di sopra delle medie regionali (22,9%) e nazionali (32,9%); il tasso di inattività rasenta il 30%. Abbiamo un esercito di pensionati (circa 85.000); sono 2.000 le imprese in meno rispetto a 15 anni fa e il tasso di crescita imprenditoriale è sceso a 0 (zero). In altre parole i cittadini che non lavorano stanno superando il numero dei cittadini che lavorano.
Le marginalità e l’emergenza demografica
Una disamina di dati che lascia dietro di sé le difficoltà delle famiglie e le nuove marginalità: «Le situazioni si sono ampliate e approfondite: a vecchie criticità se ne aggiungono nuove che colpiscono e in taluni casi affondano gli anziani, i giovani e le famiglie. I dati dei Dossier Caritas ce lo dicono con chiarezza. Esiste poi un’emergenza demografica imponente – si legge ancora nel documento – che riguarda in particolare la montagna ma estende i suoi effetti anche in città. L’indice di vecchiaia (quello che si calcola moltiplicando per 100 il numero dei residenti over 65 per poi dividere il risultato per il numero dei giovani under 14) raggiunge una cifra stratosferica: 432,6. Più del doppio rispetto all’indice di vecchiaia dell’intera Provincia di Pistoia che, con 47 anni di media, è già uno fra i più alti in una Regione, che a sua volta è una fra le più vecchie in Italia».
I migranti
«Nell’elenco delle problematiche di questo territorio c’è da annoverare anche il problema dei migranti. Le crisi internazionali hanno spostato l’attenzione sui flussi migratori dall’Ucraina, ma la pressione migratoria sulle rotte marittime è ancora altissima. Chi amministrerà i comuni si troverà nuovamente ad affrontare questa emergenza cronica, con strumenti amministrativi ed economici certamente limitati e che senz’altro costringeranno a fare appello anche all’umanità e alla coscienza di ciascuno.
Nuovi scenari
A fianco dell’analisi dei dossier più problematici, il documento pone anche le basi per suggerire un metodo nuovo perché «non è più il tempo di consolarsi con rendite di posizione che imprigionano opportunità. Se vogliamo uscire da questa situazione è impellente fare i conti con la realtà, mettendo in discussione, e anche mutare quei paradigmi di sviluppo che fino ad ora ci hanno accompagnato e ai quali siamo affezionati. Vorremmo quindi pensare che le prossime amministrazioni comunali possano trarre ispirazione da quel documento, ovvero considerino importante attivare politiche significative all’insegna della solidarietà, della sussidiarietà e della cura del creato, in grado di rimettere in moto quella essenziale generatività che è vera ricchezza e motore di crescita per le comunità amministrate».
Le priorità
Il lavoro: «stabile, dignitoso, creativo deve impegnare gli amministratori come priorità. Il dramma delle morti bianche, inoltre, è una ferita anche nei nostri comuni».
La sostenibilità: «un altro tema centrale che si ramifica in molti degli snodi del nostro ragionamento e che prende le mosse dal presupposto che “tutto è connesso”. Agire sulla sostenibilità significa ripensare gli stili di vita e le abitudini, soprattutto lavorare per una politica che rimetta al centro l’uomo, i suoi bisogni.
La cura: «che non si riferisce soltanto ai significati sanitari o ambientali, che pure sono primari, ma fa riferimento anche al tema della relazioni nelle comunità: tra istituzioni, ambienti, famiglie, generazioni, culture».
Impegno contro lo scarto, ovvero: «la lotta alla cultura dello scarto. Questo impegno significa un cambio radicale di prospettiva, una svolta educativa, che parla in modo diverso delle persone, del creato, delle fasi e degli accadimenti della vita».
Una serie di propositi e scelte «faticose, a volte impopolari e non prive di rischi per chi amministra. Ma lo scatto che vi è richiesto è proprio questo: che siate donne e uomini di un futuro che rimetta al centro le persone, meno arido e divisivo, sicuramente più fraterno».