Il ricordo di Mons. Frosini nell’attenzione all’aggiornamento teologico

Sabato 14 dicembre ha avuto luogo il conferimento del primo premio intitolato a don Giordano Frosini

 

Un tributo di affetto e riconoscenza, ma anche la volontà di custodire e far crescere un’eredità preziosa. La prima edizione del premio nazionale di Teologia “don Giordano Frosini” ripresenta alla città e alla Diocesi il valore di «un vero protagonista della scena culturale pistoiese». Un teologo, come ha ricordato Andrea Amadori, presidente del Comitato Giordano Frosini, promotore e organizzatore dell’iniziativa, «che si è costantemente impegnato a ricordare il valore dell’aggiornamento teologico».

 

Basilio Petrà, teologo morale già preside della Facoltà teologica dell’Italia Centrale di Firenze e amico di Frosini ne ha tratteggiato un sintetico e lucido profilo. La conoscenza tra i due era nata nello Studio teologico fiorentino, ma anche nell’ambito degli scambi teologici e pastorali tra la diocesi di Pistoia e Prato, a partire dalla Fuci, «filo di legame tra me e Frosini» ha ricordato Petrà. Punto di riferimento per entrambi, per quanto Frosini appartenesse a una generazione precedente, il Concilio Vaticano II che ha segnato il percorso della riflessione teologica di ambedue, poi diventati colleghi presso lo Studio teologico fiorentino. Frosini non è stato un accademico puro, «perché le sue responsabilità pastorali — ha spiegato Petrà — non gli consentivano di svolgere un ruolo accademico più impegnativo. Il suo insegnamento è stato svolto per lo più a Pistoia, pur con esperienze all’estero, in Albania». «Frosini — ha aggiunto — era una forte tempra di intellettuale, animato da un pensiero sempre vigile»; «è stato maestro di tanti giovani, realmente impegnato nella storia dell’umanità e della sua città». «C’è poi una parola che torna in mente — ha concluso —, la parola parresia», la sua schiettezza nel parlare; «Frosini non temeva di dire quello che pensava»; «è un aspetto che esprime bene quelle qualità che segnano la vita di una persona».

 

Dopo il ricordo di Petrà il saluto della Fondazione Caript, che ha finanziato la pubblicazione della tesi vincitrice, attraverso le parole della prof.ssa Paola Bellandi, quindi il saluto di Marco Barbieri, vicepresidente di Chianti Banca, per il contributo dato nella pubblicazione della Bibliografia di don Frosini curata da Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia e Andrea Vaccaro.

Un lavoro illustrato dalla prof.ssa Beatrice Iacopini che rappresenta – ha commentato – «un omaggio doveroso» e che permette di cogliere, anche solo scorrendo i titoli delle pubblicazioni di Frosini, una varietà di interessi grandissima, con al centro la dottrina sociale della Chiesa e l’impegno della Chiesa nel mondo. «La sua opera è stata tutta finalizzata all’evangelizzazione al rinnovamento teologico. Dalla bibliografia — ha aggiunto Iacopini — emerge una profonda unità di intenti”: costruire il Regno che sentiva come impegno etico fondamentale e il continuo riferimento al Concilio. «La sua — ha concluso — era un’intelligenza mai asciutta o arida, ma sempre palpitante insieme al cuore».

 

Giovanna Frosini, promotrice insieme al fratello Giovanni della pubblicazione della Bibliografia, prendendo la parola ha plaudito all’iniziativa e ricordato che «un pensatore si onora pensando». Ed è pur vero che un pensatore lo si onora anche — ha commentato il teologo Giuseppe Lorizio — «dando spazio al futuro, ai giovani». Lorizio, insieme a Petrà, Armando Matteo, Brunetto Salvarani e Adriano Fabris è infatti membro della prestigiosa commissione scientifica del Premio Giordano Frosini che ha individuato il lavoro premiato in questa prima edizione.

 

«Mettere insieme ricerca e comunicazione è stato uno dei tratti tipici di don Frosini — ha commentato Lorizio —. Comunicare la scienza è un compito decisivo. Don Frosini lo ha fatto. Don Frosini è entrato sulla soglia dell’accademia. Ma il luogo della teologia non è l’università, ma è la Chiesa, la comunità, la sinodalità, ma anche e soprattutto la città. Frosini lo aveva compreso. Nel suo quotidiano spendersi per questa città lo ha dimostrato». Dopo una breve riflessione dell’intreccio tra scienza e teologia proposta da Lorizio è giunto il momento della premiazione di Giovanni Amendola, autore della tesi premiata e pubblicata per le edizioni Studium: “Antropo-logos. La ragione al crocevia di intelligenza artificiale, razionalità scientifica, pensiero filosofico e teologia cristiana” (Studium, pagine 368, euro 20,00).

 

Giovanni Amendola ha quindi sinteticamente illustrato il suo lavoro, donato in omaggio a tutti i presenti. Amendola è attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, dove è stato docente per gli insegnamenti di Fondamenti di informatica, Programmazione ad oggetti, Calcolo delle probabilità e statistica e Matematica per l’analisi dei dati. La sua ricerca verte principalmente sull’intelligenza artificiale basata sulla logica matematica.




Dossier Caritas: i numeri della crisi

Presentato il Dossier Caritas 2021 e l’opera segno dell’anno iacobeo “Unica: dalla parte delle donne”

“Non ho più nulla. Mangiamo da una settimana pasta in bianco. A mio figlio, per non dare l’idea della miseria, preparo una torta al cioccolato, ma tra pochi giorni non avremo più niente da mangiare”. Una telefonata, tra le tante – raccontata da Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – che descrive la storia di chi ha dovuto chiudere un’attività per la pandemia e si è trovato improvvisamente in difficoltà. Le risposte, per fortuna, sono arrivate con l’attivazione dei servizi Caritas. La pandemia ha fatto concentrare l’impegno sui beni primari, operando, in uno scenario drammatico, scelte emergenziali, modalità di ascolto inedite, spesso realizzate da volontari anche avanti con l’età.
Realtà illustrate sabato 11 dicembre, in occasione della presentazione del Dossier Caritas 2021, il rapporto annuale sulle risorse e le povertà del territorio. Un appuntamento che ha visto una larga partecipazione per fare il punto sulle povertà a Pistoia e nel territorio. L’incontro è stato aperto dal “grazie” di Marcello Suppressa, direttore della Caritas diocesana in un tempo difficile. Tanti i segni di generosità: da quella di volontari e operatori a quella della fondazione Caript, dai contributi delle parrocchie alla generosità di chi si è autotassato con l’iniziativa “Nessuno si salva da solo” (oltre 70mila euro raccolti).
“Un netto balzo in avanti delle persone che si affacciano ai centri di ascolto”. È il primo dato che emerge dal dossier, puntualmente illustrato da Giovanni Cerri, e che fa sintesi del lavoro dei 28 centri operativi Caritas sparsi in tutto il territorio diocesano. “Con la pandemia – afferma- è stato registrato un forte aumento”. E tra gli utenti si presentano sempre più “famiglie piuttosto giovani e persone che vivono una grave marginalità (emigrati senza permesso di soggiorno, senza fissa dimora..)”.
La pandemia ha chiaramente alterato ritmi e numeri delle presenze, ma ha anche inciso nella rilevazione dei dati a causa di chiusure e limitazioni per la sicurezza sanitaria. I numeri rilevati tuttavia, ampiamente illustrati nelle pagine del Dossier, offrono uno scenario molto chiaro sulle criticità emergenti. Tre le presenze, ad esempio, aumentano anche gli italiani, che sono almeno il 40% degli utenti, il resto è prevalentemente originario del nord Africa. Pur registrando aumento di persone provenienti da Gambia, Pakistan, Filippine, Nigeria. Nel territorio è soprattutto il Comune di Pistoia quello con maggiori criticità, segue Montemurlo, che comprende anche il centro di Oste. La maggior parte degli interventi è relativa a beni materiali (alimenti, generi di prima necessità). Tra tutto il 2020 e il 2021 sono stati erogati beni per il valore di circa 1milione di euro. Sono oltre 700 poi, le persone che ogni mese hanno usufruito dell’Emporio della Solidarietà. Aumentano dunque gli utenti, ma anche lo sforzo di erogazione dell’Emporio che ha accresciuto notevolmente la propria offerta grazie a importanti contributi (su tutti i fondi dell’8×1000).
Durante la pandemia alla mensa non sono state poste limitazioni e sono stati erogati pasti senza registrazioni a chiunque si fosse presentato. L’offerta è dunque aumentata e resa possibile grazie ai fondi 8×1000 e del Comune di Pistoia. Ma il Dossier  – spiega Cerri – rileva anche l’aumento delle spese per le utenze e per gli anticipi ai servizi sociali attivati dai centri di ascolto del territorio. Cerri ha poi concluso il suo intervento illustrando i vari servizi attivi in Diocesi e ringraziando i volontari per la loro disponibilità.
“Il Dossier – ha affermato il vescovo Tardelli – è sempre un pugno nello stomaco, perché evidenzia che il problema della povertà si è aggravato. Il nostro sistema economico produce povertà. Cos’è che non va nel nostro territorio? E chi non si rivolge ai centri di ascolto, quali criticità sta vivendo?”
“Il Dossier – ha aggiunto – è anche un atto di denuncia, di critica. Del sistema economico, bancario, amministrativo. La Caritas è un’opera importante, ma non è la soluzione di ogni problema. Spesso fa un’opera di supplenza. I volontari sono una forza grandiosa., ma non possono sostituirsi alle istituzioni. Li ringrazio di cuore; sono tanti, permettono anche questa rilevazione, che non è asettica, ma frutto di un dialogo ‘umano’. Tanti danno cuore, tempo, energie per i fratelli”.
Francesca Meoni, vice direttrice Caritas ha infine illustrato l’opera segno proposta dalla Diocesi per l’Anno Santo Iacobeo.
“Oggi i tempi – ha affermato Francesca Meoni, vice direttrice Caritas – ci chiedono di essere ‘sviluppatori di benessere’, pensando ai bisogni specifici della gente. Soluzioni generaliste non reggono. Abbiamo bisogno di entrare nella verità delle persone”. La svolta digitale anche nei servizi alla persone, per fare un esempio, ha di fatto marginalizzato ancora di più i marginali. Avere un cellulare in mano infatti, non significa avere competenze digitali per fruire di tanti servizi.
Va in questo senso ‘Unica. Dalla parte delle donne‘: l’opera segno realizzata dalla Diocesi.
Un risposta al disagio che vivono le donne in questo tempo. “Tante e in aumento – segnala Meoni – sono infatti le famiglie monoparentali, composte da donne sole con figli, divise tra lavoro, maternità, disagi. Situazioni di vita complesse che chiedono risposte per sostenere l’autonomia. Da domenica 12 dicembre prenderà il via una raccolta fondi, con l’Avvento di Fraternità nelle parrocchie. A gennaio arriverà invece un tavolo di concertazione per sviluppare al meglio i servizi di Unica.
Una iniziativa segno che sta molto a cuore del vescovo. “È un segno importante dell’Anno Santo iacobeo” ha sottolineato il vescovo, che va incontro al problema del femminicidio”.
In conclusione don Paolo Tofani, vice direttore Caritas che ha preso spunto dal tema della sinodalità. “Il punto principale è l’ascolto. Le nostre parrocchie sono molto autoreferenziali, hanno bisogno di aprirsi, di ascoltare chi è lontano, povero. Le comunità parrocchiali hanno bisogno di convertirsi sempre più in ascolto dei poveri”.
“Dobbiamo vincere l’indifferenza” – ha concluso il vescovo Tardelli. “Sempre più la nostra società produce scartati. Vincere l’indifferenza, prendersi cura, superare lo scarto è oggi sempre più necessario”. La diocesi ogni anno riceve 639mila euro derivati dall’8×1000 destinati esclusivamente alla Carità. “Non dimentichiamo – ha affermato – questo sforzo importante della Chiesa italiana. E’ una cifra pari a quella erogata per le attività pastorali. La metà di quanto arriva dall’8×1000 va incontro alle necessità della gente”.



Festività natalizie: indicazioni dall’ufficio liturgico

Comunicazione al Clero per le celebrazioni nella Solennità del Natale e del Tempo di Natale 2021/2022

Si avvicinano le festività natalizie, che quest’anno potremo tornare a vivere secondo orari più familiari, non sottoposti alla disciplina del “coprifuoco”. Non decadono però tutte le misure di prevenzione (distanziamento, mascherine, igienizzazioni…) che le parrocchie hanno praticato dall’inizio della pandemia.

L’ufficio liturgico diocesano ha indirizzato ai parroci alcune indicazioni utili per la celebrazione in sicurezza delle attività pastorali e di preghiera nelle festività. Non sarà possibile, com’è facile immaginare, baciare la statua di Gesù bambino al termine delle messa, così come sono sconsigliate attività che creino assembramenti (ad esempio Cavalcate dei magi..).

L’ufficio offre indicazioni puntuali per favorire la partecipazione senza cadere nel rischio di assemblee troppo affollate, o per celebrare in sicurezza il sacramento della riconciliazione. Si ribadisce tuttavia, un punto fondamentale: per partecipare alla messa o a qualche altra celebrazione liturgica o paraliturgica (Adorazione, Incontri di Preghiera, Veglie, Celebrazioni della Riconciliazione, Novena…) non c’è bisogno di Green pass, né di base, né rafforzato. Ciò però, obbliga a fare molta più attenzione nell’adozione di tutte misure di sicurezza.

Indicazioni per le celebrazioni nella Solennità del Natale e del Tempo di Natale 2021/2022

L’ufficio liturgico segnala anche il nuovo sussidio per il tempo di Natale della Conferenza episcopale italiana. Nel documento si trovano una traccia per la Novena di Natale e suggerimenti per la Veglia della notte di Natale.

Sussidio CEI 2021/2022

 

 




Ricerca teologica nel ricordo di don Frosini

Martedì 14 dicembre la premiazione della prima edizione del Premio nazionale di teologica “Don Giordano Frosini”

 

Il Comitato “Don Giordano Frosini” invita tutta la cittadinanza alla cerimonia di premiazione della I Edizione del Premio nazionale di teologia intitolato a Mons. Giordano Frosini. L’evento si terrà in data 14 dicembre, alle ore 21,00, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Via Puccini.

Il bando, a cadenza biennale, è rivolto a tutti i laureati di teologia che, con il loro lavoro di dottorato, si siano impegnati nel porre la disciplina in un utile dialogo con la cultura contemporanea per rispondere, con una rinnovata significatività, alle domande dell’umanità di oggi. I temi dell’aggiornamento e del rinnovamento teologico, sono stati, infatti, i pilastri dell’insegnamento che don Frosini ha generosamente impartito con le sue lezioni, le sue conferenze, i suoi libri.

La tesi vincitrice, premiata con la pubblicazione, è stata discussa da Giovanni Amendola, di Paola, Cosenza, ricercatore presso il Dipartimento di Matematica dell’Università della Calabria e si intitola: “Antropo-Logos. La ragione al crocevia di Intelligenza artificiale, razionalità scientifica e teologia cristiana”.

Per la selezione e la proclamazione della tesi vincitrice, il Comitato ha nominato una Commissione giudicatrice qualificatissima, composta da alcuni dei teologi più autorevoli a livello nazionale: Giuseppe Lorizio,  della Pontificia Università Lateranense, Adriano Fabris della Facoltà teologica di Lugano e dell’Università di Pisa, Armando Matteo della Pontificia Università Urbaniana, Brunetto Salvarani direttore di CEM Mondialità, Basilio Petrà, Preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale, che hanno accolto con grande disponibilità la proposta, anche in nome della stima e dell’amicizia che li legava a don Frosini.

Dopo il saluto del Vescovo, il teologo Giuseppe Lorizio terrà una lezione sul ruolo della teologia oggi, non mancando di ricordare il contributo che don Frosini ha apportato alla tematica. Quindi, il Comitato proclamerà il vincitore.

L’iniziativa si inserisce nella proposta formativa della Scuola di Formazione teologica della Diocesi di Pistoia, di cui don Frosini è stato promotore e direttore.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. A tutti i convenuti sarà fatto omaggio della pubblicazione della tesi vincitrice, dell’ultimo testo di don Frosini, Admirabile commercium. La divinizzazione nei Padri della Chiesa e della Bibliografia delle opere di Giordano Frosini, redatta per l’occasione.

Il Comitato “Don Giordano Frosini” è composto da ex membri della Fuci diocesana intenzionati a promuovere iniziative per mantenere vivi il ricordo e l’insegnamento di Mons. Frosini. Il comitato è composto da Andrea Amadori (presidente), Alessandro Suppressa, Beatrice Iacopini, Andrea Vaccaro.

Per la partecipazione sarà richiesto Green Pass.




Immacolata in Cattedrale

Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria 2021

Mercoledì 8 dicembre 2021 alle ore 18 Messa pontificale in Cattedrale presieduta da S. E. Mons. Fausto Tardelli vescovo di Pistoia.
L’8 dicembre 2014, sette anni fa, mons. Tardelli faceva ingresso a Pistoia come nuovo pastore di questa diocesi.
Non manchiamo di accompagnarlo con le nostre preghiere e il nostro affetto. Continuiamo a sostenerlo nel suo non facile ministero.
(foto di Mariangela Montanari)



Il vescovo rinnova il Consiglio Presbiterale

In data 8 novembre 2021 mons. Vescovo ha provveduto a rinnovare il Consiglio Presbiterale, che era giunto a scadenza, per il quinquennio 2021-2026.

Il Consiglio è composto da: membri eletti nei Vicariati, membri di diritto in ragione del loro ufficio e membri di nomina vescovile,

Di esso fanno parte:

  1. ANDREINI d. MAURIZIO
  2. BALDI d. FULVIO
  3. BARTOLINI d. ALESSIO
  4. BENESPERI d. ENZO
  5. BIANCALANI d. MASSIMO
  6. BRESCHI can. ROBERTO
  7. BULUNGO KASONGO d. MAURICE
  8. BUSHISHI d. TIMOTHEE
  9. CARLESI can. LUCA
  10. CRISTIANO mons. D’ANGELO
  11. D’AQUIN SANGOU d. GILDAS
  12. FABBRI mons. PATRIZIO
  13. FARCAS d. EUSEBIU
  14. FAVILLINI p. GIORDANO
  15. FERACI d. UGO
  16. FIRINDELLI can. PAOLO
  17. GASPERINI d. GIANNI
  18. HORLESCU d. DAMIAN
  19. IANCU d. PETRE
  20. JAKUBCZAK d. STANISLAW
  21. KAYUMBA d. DEO GRATIAS
  22. KLIMEK d. MATTIA
  23. MARINI d. ALESSANDRO
  24. PALCHETTI d. MICHELE
  25. PANCALDO can. DIEGO
  26. PANZERI p. SIMONE
  27. SGRILLI d. FRANCO
  28. SORESINA p. STEFANO
  29. TABISZEWSKI d. ADAM
  30. TEMPESTINI d. LUCIANO
  31. TOGNELLI mons. CESARE
  32. VILLA p. PIETRO



La Toscana di metà Ottocento tra Prato e Pistoia

Martedì 30 novembre alle 17 nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana di Pistoia sarà presentato il volume di Giovanni Bensi Cesare Guasti e Giovanni Breschi nella Toscana di metà Ottocento (Prato, Società pistoiese di Storia Patria, 2021).

Risultato di un’approfondita ricerca negli archivi pistoiesi e pratesi, il volume ricostruisce gli scambi epistolari intercorsi nel periodo compreso tra il 1844 e il 1857 tra l’archivista e tipografo Guasti e lo storico e canonico Breschi vicario diocesano, facente funzione episcopale tra il 1857 e il 1867.

Uno dei temi centrali dell’indagine è la genesi editoriale della Storia di san Atto, pubblicata da Breschi in occasione del centenario. Il volume di Bensi permette di approfondire la conoscenza del clima culturale di un momento storico segnato dagli ultimi anni del Granducato e dai movimenti risorgimentali.

Assieme all’autore, studioso di storia locale tra otto e novecento, interverranno la responsabile della Biblioteca Fabroniana e dell’Archivio capitolare di Pistoia, Anna Agostini, don Enrico Bini dell’associazione Culturale Guasti di Prato e Andrea Giaconi del Comitato pratese per la Promozione dei valori risorgimentali.

In occasione dell’evento sarà possibile visitare la mostra Libri su Atto. Una ricognizione in biblioteca fra erudizione storica sei-settecentesca e cultura ecclesiastica dell’Otto-Novecento. L’esposizione, allestita nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana, curata da Anna Agostini, permette di conoscere una serie di testi che a partire dal XVII secolo si occuparono di valorizzare la figura di Atto, canonizzato il 24 gennaio 1605 per interessamento dell’Ordine vallombrosano e della Chiesa pistoiese.

Per accedere in Biblioteca (Piazzetta san Filippo, 1 Pistoia) è richiesto il Green pass e il rispetto delle normative anti Covid.

Ingresso Libero.




Una prima tappa verso il Sinodo

Martedì 16 novembre incontro con Mons. Castellucci in Seminario

La riflessione sinodale ruota da quest’anno attorno a tre importanti percorsi sinodali: quello della Chiesa universale, con il sinodo dei vescovi dedicato proprio al tema della sinodalità, quello della Chiesa in Italia e, infine, quello della Chiesa diocesana. Tre percorsi che nel corso dell’anno saranno accompagnati da importanti momenti formativi aperti a tutti. Il primo è offerto da Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, che martedì 16 novembre proporrà una riflessione dal titolo «Chiesa popolo di Dio in comunione e missione».

Accanto al suo impegno pastorale monsignor Castellucci è anche vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, consultore della segreteria generale del Sinodo dei vescovi, consultore della congregazione per il clero. Per anni ha insegnato teologia dogmatica con particolare attenzione alla dimensione ecclesiologica e alla teologia del presbiterio.

«La sua formazione e il suo servizio — spiega il vicario generale don Cristiano D’Angelo — ne fanno una persona particolarmente qualificata per aiutarci ad entrare sempre di più nella preparazione del Sinodo e nella formazione ad una nuova mentalità e prassi missionaria delle nostre chiese».

«L’incontro con Mons. Castellucci — precisa don Cristiano — è aperto anche ai laici, in modo particolare a quelli che svolgono un servizio pastorale nelle parrocchie e realtà ecclesiali». L’evento, avrà luogo nell’aula magna del Seminario vescovile di Pistoia si svolgerà dalle 9.30 alle 12.30. Per tutti, compatibilmente con il numero di posti disponibili, è necessario esibire il green pass all’ingresso.

L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube della diocesi.




I nuovi vicari zonali e la riforma del Centro storico

i nuovi vicari zonali

Nella sua ultima lettera pastorale il vescovo Tardelli ha espresso la volontà di riformulare l’organizzazione del territorio diocesano in nuovi e più numerosi vicariati «per incrementare la collaborazione pastorale e il cammino sinodale». «Ogni vicariato — ha precisato poi il vescovo nella sua lettera — è chiamato a muoversi insieme: innanzitutto i presbiteri in servizio nel vicariato e poi tutti gli altri, collaboratori pastorali vari e laici del popolo di Dio».
In seguito alle consultazioni svoltesi tra i presbiteri di ogni nuovo vicariato il vescovo ha nominato i nuovi vicari zonali, chiamati a promuovere e coordinare l’attività pastorale comune nell’ambito del vicariato.

Il decreto vescovile promulgato dal vescovo nomina quindi, vicario foraneo:
1. del Vicariato foraneo di Città il Rev.do d. Luca Carlesi
2. del Vicariato foraneo del Suburbio Est il Rev.do d. Luciano Tempestini
3. del Vicariato foraneo del Suburbio Ovest il Rev.do d. Petre Iancu
4. del Vicariato foraneo di Quarrata il Rev.do d. Roberto Razzoli
5. del Vicariato foraneo di Vignole il Rev.do d. Ioan Marius Vorga
6. del Vicariato foraneo di Poggio a Caiano il Rev.do d. Elia Matija
7. del Vicariato foraneo di Montemurlo il Rev.do d. Jaroslaw Ziarkiewicz
8. del Vicariato foraneo di Agliana – Montale il Rev.do d. Paolo Tofani
9. del Vicariato foraneo di Bottegone il Rev.do d. Michele Palchetti
10. del Vicariato foraneo del Vincio il Rev.do d. Juvenal Mapendano
11. del Vicariato foraneo di Casalguidi il Rev.do d. Andrea Mati
12. del Vicariato foraneo di Capostrada il Rev.do d. Alessio Bartolini
13. del Vicariato foraneo di Gello il Rev.do d. Paul Guy Devreux
14. del Vicariato foraneo di Limite il Rev.do d. Franco Sgrilli
15. del Vicariato foraneo di Lamporecchio il Rev.do d. Antonio Velotto
16. del Vicariato foraneo della Montagna il Rev.do d. Sergio Agostini

a decorrere dal 1 di novembre 2021 e per la durata di un quinquennio.

Vedi il decreto vescovile (pdf)

 

Riforma pastorale del Centro storico

Allo stesso tempo Mons. Vescovo ha anche provveduto a riordinare l’organizzazione pastorale del Centro Storico cittadino.

Considerato che le otto parrocchie del Centro storico di Pistoia insistono su un territorio piuttosto ridotto e hanno chiese parrocchiali a poca distanza le une dalle altre e visto lo spopolamento del centro cittadino, in particolare di famiglie giovani, Mons. Vescovo, «volendo rinnovare l’impegno corale di una concorde testimonianza da parte della Chiesa nel cuore della città e tenendo altresì conto delle mutate circostanze in cui ci si trova oggi ad operare» ha ritenuto, a decorrere dal 7 novembre 2021, di affidare in solido la cura pastorale delle parrocchie di S. Andrea, S. Paolo, S. Bartolomeo, S. Giovanni Fuorcivitas, SS. Annunziata, Madonna dell’Umiltà, S. Filippo, Spirito Santo, nel Vicariato urbano, ai seguenti presbiteri:

«il rev. don Luca Carlesi, che costituisco Moderatore nell’esercizio della cura pastorale e legale rappresentante e i reverendi mons. Umberto Pineschi, Can. Leonildo Toni, fra Giordano Favillini, fra Antonio Sorrentino, quali Parroci in solido», coinvolgendo così le suddette parrocchie in un progetto di unità pastorale.
Tra i presbiteri suindicati, «il moderatore — spiega inoltre il vescovo — ha l’incarico di dirigere l’attività comune e di rispondere di essa di fronte al Vescovo» come di guidare «nei negozi giuridici le Parrocchie anche relativamente agli effetti civili».

Vedi il decreto vescovile (pdf)




Domenica 7 il Giubileo dei Migranti

Alle 18 la celebrazione eucaristica, alle 16.30 un incontro con le storie e i canti dei migranti

 

«Il Giubileo di domenica 7 sarà anche l’occasione, spiega don Elia Matija direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, per ringraziare il Signore di tutto il bene che è stato fatto per i fratelli e le sorelle migranti. Infatti sono tante le realtà che ancora oggi vengono in aiuto concreto a chi ha più bisogno».

La celebrazione di domenica è prevista alle 18 in Cattedrale. Presiederà la liturgia eucaristica P. Fabio Baggio, Sotto-Segretario per la sezione Migranti e Rifugiati della Santa Sede.

La giornata sarà preceduta da un incontro con i migranti davanti al Battistero in piazza Duomo a partire dalle 16.30, nel quale racconteranno le loro storie e proporranno i canti tradizionali.