Festa in Seminario

Il 10 novembre il lettorato di Alessio Biagioni. La celebrazione si svolgerà in forma privata.

Il 10 novembre è la memoria  liturgica di San Leone Magno, patrono del Seminario di Pistoia. La situazione di emergenza sanitaria non permette i consueti festeggiamenti, ma la giornata avrà comunque un significativo momento liturgico. Martedì 10 alle ore 18 infatti, nella chiesa di Santa Chiara, il seminarista Alessio Biagioni, riceverà il ministero del lettorato.

Il vescovo Tardelli presiederà la messa che si svolgerà in forma privata alla sola presenza dei genitori e dei seminaristi. La comunità del Seminario è oggi composta da cinque candidati: Giordano Cavallo, Daniele Masciotra, Andrea Torrigiani, Maximilien Baldi e Alessio Biagioni.

Il rito del Lettorato prevede la consegna delle Sacre Scritture, per ribadire con un segno visibile la centralità della Parola nella vita del lettore, ma anche come rimando a una precisa responsabilità: «Sì, — spiega Alessio —ricevere e proclamare la Scrittura comporta che stai vivendo veramente quello che proclami. Lo vedo quindi come un altro “sì” importante verso il sacerdozio, nell’impegno a meditare più spesso la Scrittura perché da essa tragga l’orientamento delle mie azioni».




In ascolto dei Giovani: il nuovo volto della PG diocesana

Presentata la nuova squadra diocesana di Pastorale giovanile Alla guida Padre Simone Panzeri, parroco di San Francesco

Il cammino della pastorale giovanile prosegue anche con la pandemia, che in realtà ha portato una serie di eventi: Possiamo dire di aver vissuto un tempo fecondo per la nostra equipe – afferma padre Simone Panzeri, direttore dell’ufficio -. Abbiamo davvero fatto esperienza che Dio può scrivere dritto sulle linee storte di un virus che mina la nostra salute. È stato, infatti, proprio nel tempo del lockdown, che è germinato e cresciuto questo progetto di formare una nuova equipe di Pastorale Giovanile composta, per la maggior parte da giovani provenienti da diverse realtà della Diocesi.

L’occasione – continua – è nata dal comune desiderio di vivere dei momenti di incontro e di condivisione anche durante il periodo della chiusura totale della scorsa primavera. Così è nata l’iniziativa restiamoinsieme che ha coinvolto alcuni giovani della Diocesi nella preparazione di video collettivi di riflessione su una parola chiave dei Vangeli domenicali». «L’Equipe ha come figura di riferimento Padre Simone Panzeri – prosegue Clarissa Rizzuto, una giovane volontaria – insieme a lui collaboriamo in dodici, provenienti da varie parrocchie della Diocesi». «Da subito ci siamo resi conto dell’impossibilità di fare piani a lungo termine – continua Padre Panzeri –.

Per ora ci siamo dati due punti che ci servono da binari su cui montare e smontare le iniziative. Il primo binario è quello relativo alle relazioni da stabilire e mantenere con i vari gruppi giovani e anche con i singoli giovani. Questo primo obiettivo ci pare molto importante e fondamentale per combattere soprattutto una situazione che il coronavirus ci sta facendo vivere: quella dell’impoverimento e della paura delle relazioni.

Un secondo binario che ci guida è quello di fornire dei contenuti a supporto dei gruppi e dei singoli giovani. Questo ci porterà a metà novembre a mettere a disposizione dei giovani un sussidio di riflessione e preghiera per l’Avvento e a creare eventi (in presenza o in video) con dei testimoni, per il prossimo anno.

Un’operazione che nasce in un tempo che inasprisce e rende più evidente la distanza dei giovani dalla Chiesa, che domanda un cambiamento di approccio. «Credo che il cambiamento più importante sia delineato dal Sinodo sui giovani, nel passaggio in cui si chiede in “cosa possiamo fare come Chiesa per i giovani” al “cosa possono dire i giovani alla Chiesa” – sottolinea ancora Panzeri –. Già nell’Instrumentum Laboris del Sinodo era chiara questa impostazione segnata da tre verbi: riconoscere – interpretare – scegliere. Il primo verbo, riconoscere, in particolare, ci chiede di metterci in ascolto dei giovani in modo serio e approfondito per poi poter interpretare i loro bisogni e desideri alla luce del Vangelo e fornire loro risposte adeguate. Occorre lasciarsi interpellare e sollecitare da un mondo e da dei linguaggi, quelli giovanili, che mutano molto rapidamente e che spesso dobbiamo inseguire. Se da un lato questo momento può farci sembrare di non avere più punti di riferimento, al contrario, esso ci indica che questo è il tempo giusto per offrire e cercare punti di riferimento solidi e validi. Come ci insegna San Francesco di Sales: quando sei nel mare in tempesta, è allora che, per salvarti, ti aggrappi alla cosa più salda che trovi sulla barca della tua vita, Gesù».

Restiamo insieme grazie ai social

Nonostante le difficoltà del periodo, la nuova èquipe di pastorale giovanile ha ideato un progetto di animazione, tutto digitale, attivo già nelle prossime settimane. «Abbiamo pensato di utilizzare i vari social – afferma Clarissa Rizzuto – in particolare la nostra pagina Facebook e il nostro profilo Instagram, ovvero restiamoinsiemepg, per proporre challenge e creare video, come è avvenuto durante il lockdown in primavera.

Per il prossimo anno ci stiamo mettendo in contatto con dei testimoni famosi che incontreremo, se possibile, in presenza o altrimenti tramite social. Per l’estate, sperando in un miglioramento della situazione attuale, organizzeremo alcuni cammini, come quello fatto lo scorso 24 agosto in occasione della festa di San Bartolomeo. Abbiamo inoltre intenzione, quando sarà possibile, di incontrare i vari gruppi giovani e post cresima nelle loro realtà parrocchiali o associative per condividere insieme idee e progetti e per conoscerci meglio. Infine, per il tempo di Avvento e per il Natale abbiamo ideato un Sussidio: in questo modo saremo tutti uniti nella preghiera e nella condivisione».

La nuova squadra di pastorale giovanile è composta da: Clarissa Rizzuto, Agnese De Marco, Jacopo Porru, Gloria Mazzi e Vanni Bechelli, Camilla Neri, Alessandra Corti, Veronica Brigandì, Ilaria Giusti, Eleonora Pacini, Francesco Greco.

Info: 3317543787

Facebook: https://www.facebook.com/pastoralegiovanilediocesipistoia

 

 




Mansueto racconta “i volti” del Vangelo di Giovanni

In uscita il 4 novembre, data di nascita del vescovo Bianchi, le catechesi ai giovani di un grande predicatore. Con l’acquisto del libro è anche possibile scaricare audio e video degli incontri.

Il 4 novembre Mansueto Bianchi avrebbe compiuto 71 anni. Quattro anni dopo la sua morte resta ancora vivo in Diocesi il ricordo e l’affetto di molti. Il carisma del vescovo Mansueto, indimenticato esegeta e “servo” della Parola è oggi ben illustrato da un nuovo libro pubblicato dalla Diocesi di Pistoia.

La pubblicazione, intitolata Volti incontro a Gesù. Il Vangelo di Giovanni (Edizioni San Jacopo, pp. 184, euro 7) segue il volume dedicato al Vangelo di Matteo (Matteo, la storia di uno sguardo, Edizioni San Jacopo) edito appena un anno fa. Questo nuovo libro, riporta la trascrizione di un’altra stagione della Scuola della Parola e riporta il titolo scelto dal vescovo Bianchi per le catechesi ai giovani proposte nell’anno pastorale 2008- 2009.

Il volume propone dieci capitoli dedicati a diversi personaggi del Vangelo di Giovanni: da Nicodemo alla Samaritana, da Lazzaro a Giuda, dalla Madonna a San Pietro. Una carrellata di volti che Mansueto Bianchi ha saputo tratteggiare in profondità ma anche con grande facilità di ascolto e oggi di lettura. «Quei volti — esordiva il vescovo Mansueto — sono i nostri, quei volti siamo noi, ritrovati, ripercorsi, riconfigurati attraverso alcuni personaggi di un Vangelo nuovo (….) forse, se così si può dire, il più bello dei Vangeli, il Vangelo di Giovanni».

«Nelle parole del vescovo — riporta la breve prefazione al testo — si percepiva la solennità e l’affabilità di chi annuncia una Verità che ti oltrepassa; e ti coinvolge; e ti rimette in cammino verso un di più ed un oltre, che sperimentavamo non essere miraggio ma promessa di compimento».

Questo nuovo libro è impreziosito dalla possibilità di scaricare gli audio e i video di quelle catechesi. Gli incontri infatti furono in quell’anno tutti registrati e trasmessi in televisione dall’emittente Tvl. In terza di copertina saranno disponibili le istruzioni per scaricare in files formato mp3 ed mp4 con un codice personalizzato.

«Il contenuto di queste pagine — scrive nell’Introduzione il Vescovo Fausto Tardelli, amico di una vita di Mansueto — è veramente ricco, prezioso, gustoso, nutriente. Penso che farà un gran bene a tutti coloro che le leggeranno. È come una fonte di acqua fresca che zampilla e disseta».

Mercoledì 4 novembre alle 21 il libro sarà presentato in diretta streaming sul canale YouTube diocesano e per l’occasione sarà anche riproposto il video di una catechesi di Mansueto. Da Mercoledì Volti incontro a Gesù sarà comunque in vendita alla Libreria San Jacopo di Pistoia (via Puccini, 36).




Indulgenze per defunti. Come cambiano con il Covid

La Penitenzieria apostolica ha diffuso un decreto in cui si introducono concessioni per conseguire le indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio nella necessità di evitare assembramenti nei cimiteri e osservare le misure di sicurezza per tutelare la salute pubblica. Qui il testo del decreto.

Due i punti principali del decreto.

1. L’indulgenza plenaria che di norma si può ottenere visitando un cimitero e pregando per i defunti tra il 1° e l’8 novembre, è quest’anno estesa a tutto il mese di Novembre.

2. «L’indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e recitino il Padre Nostro e il Credo, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche a un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli».

Anziani e malati e coloro che «per gravi motivi non possono uscire di casa» – ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità pubblica come lockdown e coprifuoco – costoro «potranno conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei defunti, il Rosario, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita».

 

«Per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’Indulgenza, si ricorda di ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota “Circa il Sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di pandemia”, emessa da questa Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020 e cioè che:

«Laddove i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali».

 




Lutto in Diocesi: è morto don Carlo Goffredi

Giovedì 29 ottobre, è morto don Carlo Goffredi, già parroco di Sant’Alessio e Germinaia. Da qualche giorno si trovava in Ospedale per le conseguenze di un infarto e per un quadro clinico già compromesso da altre patologie.

Un nuovo lutto che addolora la Diocesi ma che invitiamo a vivere alla luce della fede in Cristo risorto. Esprimiamo il più sincero cordoglio alla famiglia, ai fedeli che ha accompagnato in questi anni, come ad amici e conoscenti che hanno potuto apprezzare le sue qualità, il suo impegno e la sua fedeltà al Vangelo.

Dal primo pomeriggio di venerdì 30 sarà esposto nella chiesa di Sant’Alessio, dove saranno anche celebrate le esequie, presiedute dal vescovo Tardelli, sabato 31 alle ore 10.

Don Carlo Goffredi era nato il 9 dicembre 1942 a Villa d’Adige, presso Rovigo. Formatosi nel Seminario Diocesano era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1967. Prete novello fu vicario alla Ferruccia, poi cappellano a Montemurlo tra il 1968 il 1970. Successivamente è stato parroco di Saturnana fino al 1977, anno in cui ricevette l’incarico di parroco per la parrocchia di Sant’Alessio, dove ha svolto il suo ministero sacerdotale per oltre quarant’anni. In questo ultimo anno, per l’aggravarsi delle sue condizioni, era stato ospitato in Seminario a Pistoia.

Recentemente era tornato nella Casa di Accoglienza il Granello di Senape, da lui fondata a Collegigliato per l’accoglienza per minori con disagio. Don Carlo aveva anche desiderato spendere il proprio ministero in missione in Brasile, ma a causa delle sue condizioni di salute dovette rinunciare a questo progetto.




In ricordo di don Piero Vannelli

Le testimonianze di fedeli e amici. Il ritratto di un pastore accanto alla quotidianità dei suoi parrocchiani che ha sempre creduto nel valore dell’amicizia. L’età non aveva spento il suo entusiasmo

(dal settimanale La Vita di Domenica 25 ottobre)

Il ricordo di Nicola Ponsillo

Mi è stato chiesto di ricordare don Piero Vannelli ma non mi riesce. Posso invece parlare di don Piero, del mio rapporto con lui. Ora si legge e si dice che era un uomo buono, sì, ma era anche un uomo di carattere che difendeva con decisione i propri valori e le proprie decisioni: ricordo gli incontri/scontri anche all’interno del Consiglio pastorale. Perseguiva con determinazione i propri obiettivi però era anche tollerante. Non condivideva che all’interno della Parrocchia ci fossero tanti gruppi: il gruppo del Rosario di Fatima, quello della Coroncina, quello… «La Madonna è una sola!» diceva e si augurava che tutti confluissero in un unico gruppo, però non ha mai proibito nulla e ha accolto sempre tutti. Io ricordo di aver cominciato a frequentare la parrocchia di S. Biagio alla fine degli anni novanta ed allora don Piero definiva i fedeli delle altre parrocchie “extracomunitari”. Ridendo e scherzando facevo notare a don Piero che non mi ritenevo tale, anche se gli avvisi per la benedizione delle famiglie e per le altre ricorrenze non venivano recapitati nella mia cassetta delle lettere. Ma si accettava tutto di buon grado per don Piero. Sempre leale con tutti e sempre in buona fede, come ad esempio quando si era impegnato nella tutela del piccolo cimitero parrocchiale, quando si è dovuto rimboccare le maniche per far fronte più volte ai danni arrecati alla chiesina di S. Biagio (il fulmine che ha colpito il campanile, poi l’incendio e da ultimo il crollo della volta). Sempre con accanimento non ha mai voluto abbandonare la chiesina ma ha sempre spronato tutti a ripartire ed a darsi da fare per raccogliere fondi con feste e pranzi: ripeteva a tutti che la cucina sanbiagina era eccellente.

Nell’ultimo anno però era un po’ abbattuto perché non poteva più stare in mezzo alla gente, il distanziamento sociale impediva il contatto, niente più gite, niente più pranzi e per un periodo niente più messe con fedeli. Ricordo che in quei mesi diceva spesso che la cosa gli pesava, ed ora ultimamente diceva anche di iniziare a sentire la pesantezza degli anni, a essere stanco, che gli impegni erano tanti, che cominciava a porsi dei problemi circa una sistemazione futura. Gli si rispondeva di non pensarci, di fare il parroco finché la salute lo manteneva in forze. E per certi aspetti reagiva: avevamo cominciato a elaborare nuovi progetti; le gite infrasettimanali in visita alle altre città potevano essere sostituite dalla visita, con guide, alle chiese fiorentine con mezzi di trasporto pubblico. L’idea gli era piaciuta. E che dire dell’attività caritatevole che lo ha visto impegnato fin da ultimo: ha chiesto e ottenuto che la Caritas parrocchiale svolga una raccolta di generi alimentari presso la Conad che si trova nel territorio della parrocchia. Nessuno che si sia rivolto a don Piero è mai andato via a mani vuote.

«Un uomo buono e mite». Le parole del vescovo e dei confratelli

Sono profondamente addolorato — riferisce il Vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli — per la scomparsa di don Piero, un uomo buono e mite, di cui ho potuto apprezzare le qualità umane e sacerdotali. Ai parrocchiani rivolgo il mio più sentito cordoglio e la mia paterna vicinanza. Una preghiera particolare, poi, per l’altra vittima dell’incidente e quanti vi sono rimasti coinvolti». Tanti i messaggi di cordoglio anche dal clero pistoiese, rattristato e sconcertato per vicenda: «Io lo so che non ho perso un amico — scrive don Paolo Palazzi — perché lo sei ora più di prima. Ciao don Piero, ci rivedremo presto nella bellezza eterna e santa della Gerusalemme celeste». «Ho perso un fratello» afferma don Leonardo Giacomelli, uno dei sacerdoti più anziani della Diocesi, molto amico di don Piero.

I giovani. In lui «una dimensione di infinita disponibilità»

Pur arrivando da un altra parrocchia un nutrito gruppo di giovani animatori, tra cui Laura Simonetti, ha potuto apprezzare la disponibilità e l’accoglienza di don Piero che ha saputo coinvolgere, guidare, sostenere nella progettualità. «È difficile salutare questo Parroco che ci ha amati senza conoscerci, che ha avuto fiducia in noi dal primo momento e che ci invitava a metterci in moto con lui nonostante le difficoltà. Siamo tristi, di una tristezza improvvisa, profonda quanto inaspettata, ma sappiamo bene che lui ci sarà vicino come ha sempre fatto e che adesso la sua vita sta solo brillando ancora più forte del solito perché risplende della vera luce».

Maic. Era da sempre una delle figure di supporto fondamentali

«Ci ha sempre voluto un gran bene». Don Diego Pancaldo, assistente ecclesiastico della Fondazione Maria Assunta in Cielo ricorda così don Vannelli, che da tanti anni offriva il suo servizio liturgico in estate presso la struttura del Maic di Marina di Massa. «Da sempre è stato vicino ai ragazzi disabili, anche prima del suo arrivo a San Biagio, nel cui territorio parrocchiale sorge il nostro Centro. Qui per diversi anni ha infatti svolto anche l’attività di educatore». Con i genitori e i ragazzi don Piero aveva un rapporto semplice e diretto, amava stare con loro, ascoltare storie, offrire una parola giusta e misurata. «Un dispiacere che accomuna tutta la realtà del Maic: genitori, disabili, operatori e volontari» ha commentato il presidente del Maic Luigi Bardelli.

 

Il suo ministero sacerdotale.

Nato il 28 maggio 1937 a Pistoia don Piero Vannelli era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1962. Il suo primo incarico fu da cappellano in San Bartolomeo, dove prestò servizio per due anni, dal 1962 al 1964; è stato parroco a Pianosinatico dal 1964 al 1967, quindi a Sarripoli dal 1967 al 1974, poi a Canapale dal 1974al 1982. In quell’anno fu spostato nella parrocchia di San Biagio. Don Piero è stato anche insegnante di religione nella scuola media e Assistente della associazione Genitori della Scuola cattolica, amministratore del Seminario Vescovile e direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi; dal 2011 era assistente ecclesiastico dei Coltivatori diretti. Le esequie, presiedute dal vescovo, si svolgeranno domani, lunedì 26 nella chiesa di San Biagio alle 10. Causa Covid, la partecipazione dovrà essere molto limitata.

 

 




L’anno pastorale parte tra i timori e le speranze

Le nuove indicazioni per la Diocesi nell’incertezza per la ripresa dei contagi

La recrudescenza della pandemia di Covid–19 sta mostrando il suo volto più duro. Con l’esplosione del numero di contagiati anche la Chiesa di Pistoia, in via precauzionale, ha indicato ai sacerdoti e ai fedeli una serie di chiarimenti e limitazioni delle attività pastorali in presenza.

In particolare il vescovo ha condiviso con tutta la Diocesi una serie di sottolineature.

Riguardo la catechesi dei fanciulli e dei ragazzi (6–17 anni) al momento si svolgerà in modalità a distanza, attraverso i mezzi web e le piattaforme online. L’ufficio catechistico diocesano predisporrà materiali e indicazioni. La catechesi in presenza riprenderà nei mesi estivi, a partire dalla settimana dell’Ascensione (sabato 15 maggio 2021).

La preparazione e la celebrazione delle cresime e delle prime comunioni previste per questo ottobre e novembre 2020 è consentita, anche se la Diocesi sottolinea che viene lasciata ai genitori la possibilità di scegliere se fare ora il sacramento o rimandarlo successivamente.

Riguardo la catechesi degli adulti, è preferibile e consigliato spostare online le attività. Nel caso in cui si decidesse di continuare a fare in presenza gli incontri degli adulti, si abbia cura di applicare scrupolosamente le raccomandazioni e le norme dei protocolli governo – Cei, le indicazioni dell’ufficio giuridico della Cei e quelle del vescovo come indicato in una sua ultima comunicazione ai parroci del 18 ottobre scorso.

La celebrazione dell’eucarestia e delle altre forme liturgiche continua regolarmente nelle modalità attualmente in essere e previste dal protocollo governo–Cei e secondo le indicazioni diocesane.

«Purtroppo stanno tornando giorni difficili – afferma Tardelli – Se da una parte non possiamo perdere la speranza e anzi dobbiamo cercare di incoraggiare e sostenere nella prova la nostra gente, come deve fare un buon pastore, dall’altra occorre renderci conto che bisogna fare molta attenzione.

Per molti versi – aggiunge – oggi la situazione è peggiore che a marzo e aprile. A settembre, avevamo pensato di poter riavviare le nostre attività, ripartendo proprio dalla celebrazione di prime comunioni e cresime. Rimaniamo per ora con queste indicazioni».

L’invito, per la celebrazione delle messe, è quello di agire con la massima attenzione e seguire le norme di sicurezza: evitare la partecipazione ai riti se si manifestano sintomi influenzali, anche senza febbre, rispettare il limite di presenze segnalato per ogni chiesa, igienizzarsi le mani, indossare sempre la mascherina, mantenere le distanze in entrata e uscita dalla chiesa, ricevere la comunione solo sulla mano, procedere alla sanificazione dopo l’uso degli ambienti.

Il mandato del Vescovo a Catechisti e operatori pastorali

 




Apertura dell’anno pastorale. Novità per il Covid

La messa vedrà una partecipazione limitata ma andrà in onda in diretta su TVL

A seguito della nuova ondata di Covid–19 il vescovo Tardelli ha disposto che la Messa per l’apertura dell’Anno Pastorale con il mandato ai catechisti e agli operatori, prevista per domenica 25 ottobre alle 18 in Cattedrale, sarà celebrata dal Vescovo stesso con solo una rappresentanza limitata di preti e di laici del centro storico.

La Messa sarà trasmessa in diretta tv su Tvl dalle 18, così che tutti possano partecipare e ricevere il messaggio e la benedizione del vescovo.

Monsignor vescovo ha anche raccomandato ai parroci di celebrare domenica 25 il mandato agli operatori pastorali nelle loro comunità.

A tal proposito l’Ufficio liturgico diocesano ha predisposto il seguente sussidio con il rito del mandato.

Rito del Mandato agli Operatori Pastorali (PDF)

 

 

 




Don Vannelli muore in un tragico incidente

Grave lutto in Diocesi

Nella notte di Domenica 18 ottobre, alle ore 21 circa, in un tragico incidente automobilistico è morto don Piero Vannelli (83 anni), parroco di San Biagio in Cascheri a Pistoia.
Nell’incidente è stata coinvolta un’altra automobile, il cui conducente è morto sul colpo. Altri due i feriti.

La Diocesi accompagna con la preghiera entrambe le vittime e i due feriti coinvolti in questa terribile circostanza ed esprime un sincero messaggio di condoglianze a familiari, amici e conoscenti.

Le esequie di Don Piero Vannelli saranno celebrate lunedì 26 alle 10 nella chiesa di San Biagio in Cascheri.
Sarà possibile dare un estremo saluto a don Vannelli a partire da sabato in tarda mattinata nella vecchia chiesa di San Biagio.
Causa Covid, la partecipazione sia dei sacerdoti che dei fedeli dovrà essere molto limitata e sottoposta alle regole sanitarie di questo momento. Si consiglia pertanto di valutare la possibilità di restare a casa e di unirsi spiritualmente alle esequie.

«Sono profondamente addolorato – riferisce il Vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli — per la scomparsa di don Piero, un uomo buono e mite, di cui ho potuto apprezzare le qualità umane e sacerdotali. Ai parrocchiani rivolgo il mio più sentito cordoglio e la mia paterna vicinanza. Una preghiera particolare, poi, per l’altra vittima dell’incidente e quanti vi sono rimasti coinvolti».

La Chiesa di Pistoia è in lutto per la perdita di questo sacerdote, molto conosciuto e apprezzato.
Nato il 28 maggio 1937 a Pistoia don Piero si era formato presso il Seminario vescovile di Pistoia ed era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1962. Il suo primo incarico fu quello di cappellano presso la parrocchia di San Bartolomeo, dove prestò servizio per due anni, dal 1962 al 1964; successivamente è stato parroco a Pianosinatico dal 1964 al 1967, quindi a Sarripoli dal 1967 al 1974, poi a Canapale dal 1974 al 1982. In quell’anno fu spostato presso la parrocchia di San Biagio in Cascheri dove svolgeva tuttora servizio. Accanto all’ufficio di Parroco don Piero ha svolto anche l’insegnamento della religione cattolica nella scuola media. Dal 2011 era assistente ecclesiastico dei Coltivatori diretti. Tra gli altri incarichi è stato anche amministratore del Seminario Vescovile e direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi diocesano.

(comunicato UCS)




Veglia missionaria a Poggio a Caiano

Il vescovo Tardelli presiede la preghiera per la Giornata Missionaria Mondiale

«Eccomi, manda me. Tessitori di fraternità». Questo è il tema della 94ª Giornata Missionaria Mondiale che in diocesi sarà celebrata con una veglia di preghiera, organizzata come ogni anno a cura del Centro Missionario. L’appuntamento per la veglia, presieduta da Mons. Fausto Tardelli, è venerdì 16 ottobre alle 21 presso la parrocchia di Poggio a Caiano. Invitiamo a partecipare, soprattutto i giovani, per rendere più bella e partecipata questa veglia di preghiera che rappresenta, per la nostra Diocesi, il momento culminante del mese di ottobre dedicato alla Missio ad Gentes.

In questa occasione, nell’ambito delle celebrazioni dell’anno giubilare per il centenario della nascita (8 agosto 2021), sarà ricordata la Beata Madre Maria Margherita Caiani, Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Minime Suore del Sacro Cuore. Domenica 18 il ricordo della Giornata Missionaria Mondiale è accompagnato da una raccolta di offerte.

Il Centro Missionario Diocesano, invita ad essere generosi in questo giorno speciale perché se è vero la pandemia del Covid–19 ha colpito duramente la nostra nazione, sia da punto di vista sanitario che da quello economico e sociale, non possiamo dimenticare che in modo ancora più drammatico ha colpito i paesi più poveri dove la popolazione manca di tutto dal cibo, alla scuola, al lavoro alla sanità a causa delle devastazioni causate dai cambiamenti climatici, ma soprattutto dalle guerre e dal terrorismo che vengono portate avanti, anzi alimentate, dal traffico delle armi prodotte nei paesi occidentali, Italia compresa. Questo complesso di situazioni viene messo in evidenza dai migranti, nei confronti dei quali, come cristiani, abbiamo il dovere di essere accoglienti, così come ci esorta a fare continuamente Papa Francesco, anche con l’ultima enciclica intitolata Fratelli tutti. Non possiamo che rifiutare quelle ideologie fondate sull’odio che vedono in questi “poveri cristi” un pericolo per la nostra civiltà.

CMD