Nuovi orari per le messe del Centro Storico

Con l’inizio dell’Avvento, e il nuovo anno liturgico, cambiano gli orari delle messe del Centro Storico.

Una svolta prevista da tempo che ha razionalizzato anche il numero delle celebrazioni e che si inserisce in un riordinamento generale della vita pastorale del Centro Storico. Da qualche anno, infatti, gli itinerari di preparazione alla comunione e alla cresima, le catechesi prebattesimali e altre iniziative sono coordinate tra le diverse chiese del Centro. Per questa ragione nel marzo scorso, il vescovo di Pistoia ha anche affidato a don Luca Carlesi, arciprete della cattedrale, il ruolo di vicario per il centro storico, «al fine di edificare – affermava mons. Tardelli – una comunità cristiana fortemente unita, sinodale, ministeriale e missionaria, pur nella molteplicità dei luoghi di culto e di aggregazione».

Con i nuovi orari del centro storico avremo «meno Messe, quindi, – precisa don Luca Carlesi – ma più Messa, cioè più partecipazione, più appartenenza alla comunità, più servizio nella stessa celebrazione eucaristica, più comunione, più testimonianza e, quindi, più missione».

I nuovi orari saranno attivi a partire da questo sabato, 30 novembre. È possibile consultarli anche sulla pagina FB della diocesi.




Io siamo noi: un cammino per giovani universitari

Un cammino di formazione spirituale e culturale per giovani studenti universitari guidato dal vescovo Tardelli

Venerdì 29 novembre ore 21. Seminario Vescovile. L’incontro tra le persone ha sempre precise coordinate di spazio e di tempo. Venerdì 29 inizia qualcosa di nuovo. Il Vescovo Fausto ha convocato tutti gli studenti universitari (19-26 anni) per dare il via, con loro, ad un cammino di formazione spirituale e culturale.

Come chiesa sentiamo il bisogno di fare almeno qualche tentativo perché i nostri ragazzi non siano lasciati soli di fronte alla complessità del mondo nel quale vivono. Servono chiavi di lettura potenti, tracciati forti di riflessione, perché in gioco c’è la loro felicità, la loro possibilità di essere domani persone libere e compiute, vera e propria risorsa per la società e per la chiesa.

Spesso si afferma che i giovani sono il futuro. È un’affermazione un po’ paternalista, che a volte diventa quasi un tentativo di ritenerli figli di un Dio minore e lasciare ad altri (cioè agli adulti) una delega totale per costruire il mondo e la Chiesa che poi domani si dovrà loro svendere. I giovani non sono il futuro, sono il presente. Il Santo Padre lo ha detto chiaramente: “Perché voi, cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”

Ritenerli il presente, in effetti, è più difficile: significa fare i conti per davvero con ciò che i giovani sono e con ciò che noi adulti siamo e diventiamo a confronto con loro; significa ammettere che li preferiamo obbedienti, silenziosi, allineati. Significa ammettere che noi adulti non vogliamo dare loro realmente spazio, significa rinunciare ad avere su loro e sulle loro vite e anche sui loro errori una forza plasmatrice, onnipotente, che invece è di Dio.

La chiesa di Pistoia sta dalla loro parte. Li vuole provocare con domande forti, li vuole aiutare a mettere seriamente in discussione se stessi e i meccanismi a volte assurdi che regolano questo tempo complesso, vuole operare per dare loro una forza critica capace di generare futuro nella loro vita e nel mondo.

Attorno al Vescovo Fausto, e ad altri esperti che con lui si confronteranno in seguito, venerdì 29 si apre con i giovani un dialogo, un cammino, un percorso che li conduca nel cuore delle cose, anche quelle scomode. Only the braves.

Edoardo Baroncelli, direttore Ufficio per la Pastorale della Scuola, dell’Educazione e dell’Università




Riabilitarsi alla vita attraverso il lavoro

Il progetto “Grappoli 2019” proposto dalla Cooperativa in Cammino ha offerto esperienze lavorative a minorenni segnalati dalla magistratura e a detenuti a fine pena. Una proposta di riscatto che porta frutto.

Con il mese di ottobre  la Cooperativa In Cammino ha concluso il progetto “Grappoli 2019” che ha attivato percorsi di inclusione lavorativa nei sei mesi da aprile a ottobre 2019. Il progetto – illustrato dalla Cooperativa in un comunicato stampa- è stato possibile grazie al finanziamento della fondazione Caript sul Bando socialmente 2018, della Caritas diocesana e della Fondazione Un Raggio di luce.

Il progetto ha attivato delle esperienze lavorative vere e proprie nel settore della carpenteria in ferro e nell’orticultura ed è rivolto a ragazzi giovanissimi seguiti dal tribunale dei minorenni (nel laboratorio) e persone che sono nella fase finale-semiliberi, in arresti o detenzione domiciliare, in affidamento in prova di un loro percorso giudiziario (negli orti). Pur avendo caratteristiche e condizioni di età differenti, quanti seguono il progetto sono purtroppo accomunati da un modo negativo di pensare il lavoro, mirato esclusivamente a un riscontro economico, mistificando tutti quegli aspetti positivi che il lavoro porta con sé, primo fa tutti un effettivo inserimento sociale.

Quanti sono stati coinvolti nel progetto – si legge nel comunicato – «hanno svolto la loro attività sotto la guida di un istruttore che ha curato l’aspetto organizzativo e l’acquisizione di competenze specifiche in un contesto in cui si assumono le regole e i comportamenti richiesti dal normale mercato del lavoro». Un aspetto, quest’ultimo che resta determinante per la Cooperativa In Cammino, in quanto favorisce: «una situazione nella quale è possibile verificare, correggere, stimolare quegli atteggiamenti che stanno alla base di un effettivo inserimento lavorativo positivo e di andare a intervenire sulle mentalità che generano marginalità». Il progetto ha poi previsto un contributo economico di presenza per andare incontro alle legittime necessità delle persone inserite.

La cooperativa In Cammino ha effettuato 16 inserimenti della durata media di tre mesi nel laboratorio di carpenteria in ferro e 22 inserimenti della durata media di tre mesi negli orti che la Cooperativa ha in affitto nei pressi della sede in via Seiarcole.

Al termine del corso è stata senz’altro più facile la ricerca di un’occupazione stabile; «alcuni hanno trovato impiego in aziende del territorio, altri sono ancora alla ricerca di un’occupazione all’altezza delle necessità»; in ogni caso la cooperativa ha accompagnato diverse persone al loro fine pena, mettendole nella condizione di poter cercare un lavoro liberi dai condizionamenti e dai possibili preconcetti legati alla loro storia di detenzione. Le attività proposte nel progetto “Grappoli” – si legge nel comunicato – «sono da considerarsi una sorta di “palestra” nella quale migliorare le proprie capacità lavorative, ma anche misurarsi con sè stessi e attivare quelle risorse e attitudini che rendono capaci di collaborare, progettare, costruire insieme».

Consistente, infine, il numero di giovanissimi in carico al tribunale dei minorenni, per i quali un approccio concreto con un lavoro manuale ha costituito motivo di rinnovato interesse e di partecipazione tale da mutare il loro atteggiamento di fronte alla vita e alla società. «Cogliamo l’occasione – conclude  la Cooperativa in cammino – per ringraziare quanti, con il loro finanziamento, hanno reso possibile questo progetto».

info: https://www.incamminocooperativa.org/

red.




L’importanza di fare rete

L’ufficio diocesano di pastorale con la famiglia organizza un importante appuntamento in seminario

Lorella Dolci presenta l’iniziativa in programma giovedì 28 novembre che intende raccogliere e condividere il lavoro svolto dalle diverse realtà diocesane a favore della famiglia.

Come nasce l’idea di questo incontro?

L’ufficio Diocesano di Pastorale con la famiglia organizza per giovedì 28 novembre alle ore 21 presso il Seminario un incontro rivolto a tutti coloro che si occupano di famiglia a vario titolo all’interno della Diocesi. Il titolo «Tutti insieme per la famiglia» racchiude in sè lo scopo dell’incontro che vuole essere un’occasione per conoscerci, ascoltarci e confrontarci, per fare rete fra noi e venire a conoscenza delle varie iniziative inerenti la famiglia presenti in diocesi.

Qual è lo scopo che vi prefiggete?

Spesso ci sfuggono eventi ed iniziative interessanti proprio per mancanza di uno scambio di notizie fra coloro che si interessano di famiglia a vari livelli. Noi membri dell’ufficio della Pastorale con la famiglia potremmo essere la cassa di risonanza delle varie iniziative presenti in Diocesi. Scopo dell’incontro è anche quello di raccogliere le varie richieste e sollecitazioni che verranno dai presenti.

In prossimità del Natale avete già un sussidio da distribuire alle parrocchie come lo scorso anno?

Stiamo ultimando, anche quest’anno, la preparazione del sussidio per la preghiera in famiglia nel tempo di Avvento e di Natale che sarà disponibile a breve presso la libreria San Jacopo e on line sul sito diocesano.

Avete dei nuovi progetti?

Come Ufficio per la famiglia stiamo lavorando al nuovo corso di preparazione al matrimonio che inizieremo a febbraio. Dall’Esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco ci giunge la sollecitazione a riconsiderare con particolare premura e attenzione il cammino delle coppie che chiedono il matrimonio sacramento alla comunità cristiana; noi ci stiamo sforzando di trovare uno “stile” autenticamente pastorale nell’accompagnare ed educare al matrimonio.

Per informazioni o contatti: ufficiofamiglia@diocesipistoia.it

D.R.




Devozione e preghiera per Santa Rita al Santonuovo

La reliquia di Santa Rita da Cascia sarà al centro di tre giorni di preghiera. Concluderà il programma la messa presieduta dal vescovo Tardelli

Gli organizzatori del concorso di poesia e narrativa intitolato a Don Cinotti, unitamente alla comunità parrocchiale di Santonuovo (Quarrata) guidata da Padre Luigi Procopio intendono accogliere la reliquia pellegrina di Santa Rita.

Nei giorni che precederanno l’inizio dell’Avvento il prezioso reliquiario sarà esposto nella chiesa parrocchiale di San Germano al Santonuovo dalle ore 8.00 alle 23.00 auspicando il risveglio fecondo della fede che ha sempre accompagnato Margherita Lotti, definita la santa dei miracoli impossibili. Affidiamo alla sua intercessione le suppliche di ogni uomo e donna bisognosi nel loro passaggio terreno.

La comunità invita quindi ad una visita, una sosta, una preghiera e presenta il programma previsto nei giorni di permanenza dal 26 novembre al 29 novembre 2019.
La chiesa parrocchiale resta altresì a disposizione per ulteriori celebrazioni oltre gli orari menzionati, previo appuntamento telefonico ai numeri presenti nel programma.

Come segno concreto dello spirito con il quale è nato e cresce il Concorso poesia e narrativa dedicato alla memoria di Don Cinotti, sarà consegnata la rimanenza attiva della IV edizione all’Alveare di Santa Rita, dove ogni giorno monache e educatori, si prendono cura delle “apette”, bambine e ragazze fino ai 18 anni con una storia difficile alle spalle. La donazione è una piccola goccia di speranza per farle crescere con l’augurio di un futuro ricco di amore.

PROGRAMMA

Martedì 26 novembre
ore 21: accoglienza della reliquia e santa messa

Mercoledì 27 novembre
ore 8.00: lodi mattutine e a seguire santo rosario
ore 17.00: vespri e santo rosario
ore 21.00: santa Messa

Giovedì 28 novembre
ore 8.00: lodi mattutine e a seguire santo rosario
ore 17.00: vespri e santo rosario
ore 21.00: santa messa con affidamento a Santa Rita presieduta dal vescovo monsignor Fausto Tardelli

Venerdì 29 novembre
ore 8.00: lodi mattutine e a seguire santo rosario
ore 17.00: vespri e santo rosario
ore 21.00: santa messa con conferimento del sacramento dell’unzione degli infermi e preghiera conclusiva

Padre Luigi Procopio e il diacono Lido sono disponibili a recarsi presso il domicilio dei malati, anziani e infermi che non possono partecipare a questa celebrazione. Si prega di contattare Padre Luigi cell. 348 2463038. Nei giorni 27/28/29 novembre la chiesa di San Germano resterà aperta dalle ore 8.00 alle 23.00.




Un anno santo straordinario nel segno di san Jacopo

Il vescovo Tardelli presenta i momenti centrali dell’Anno iacobeo. L’apertura della Porta Santa nella Cattedrale di San Zeno, concessa dalla Santa Sede, è prevista per il 9 gennaio 2021.

PISTOIA – La storia che lega Pistoia a Santiago de Compostela è fatta di spiritualità, di fede (e cammini che si intrecciano). Un legame che si arricchirà nel 2021  con la celebrazione dell’anno Santo Iacobeo e l’apertura della Porta Santa nella cattedrale di Pistoia. L’annuncio solenne è stato dato alla diocesi e alla città dal Vescovo Tardelli proprio davanti al reliquiario di San Jacopo, che conserva un frammento osseo dell’Apostolo giunto a Pistoia direttamente da Santiago nel XII secolo:

«è con grande gioia – ha fatto sapere il vescovo – che annuncio che la Santa Sede ha accordato alla chiesa di Pistoia la possibilità dell’apertura della Porta Santa e la concessione dell’indulgenza plenaria ai pellegrini che la attraverseranno».

Il programma presentato propone alcuni momenti salienti: l’apertura della porta Santa (il 9 gennaio 2021); il pellegrinaggio delle diocesi Toscane sulla reliquia di S. Jacopo (21 giugno, memoria liturgica di sant’Atto), le celebrazioni iacobee (18-25 luglio); la chiusura della porta Santa e dell’anno santo il 27 dicembre 2021, festa di S. Giovanni Evangelista, fratello di Giacomo.

L’Anno Santo iacobeo si svolgerà in parallelo con Santiago, dove si celebra ogni volta che la festa liturgica di San Giacomo apostolo – il 25 luglio – cade di domenica. «La sede principale del giubileo sarà Santiago de Compostela – ha spiegato il vescovo Tardelli – con cui la diocesi di Pistoia è storicamente legata fin dal 1145, quando l’allora vescovo Diego Gelmirez concesse al vescovo di Pistoia Atto, un’insigne reliquia del corpo di S. Giacomo. Dalla metà del dodicesimo secolo si è così stabilito in Pistoia un culto all’apostolo che ha inciso profondamente nella vita e nello sviluppo della città, facendo fiorire opere d’arte straordinarie, unite a grandi opere di carità».

«Questo Anno Santo – ha annotato Tardelli – permetterà di riscoprire la bellezza della fede testimoniata dagli apostoli: ci saranno tante occasione concrete di apertura alla grazia e alla misericordia di Dio attraverso l’indulgenza e quanto essa richiede: confessione, preghiera e partecipazione ai sacramenti».

«La memoria di un apostolo come San Giacomo – ha concluso il vescovo – ci accompagnerà verso la missione e spero vivamente che le celebrazioni dell’anno santo promuovano un grande fervore di fede e di carità in tutta la Diocesi.

L’anno 2021 sarà dunque un anno davvero speciale per la nostra chiesa: si aprirà – a Dio piacendo – con la celebrazione del Sinodo diocesano sul tema della evangelizzazione e si dipanerà nella memoria festosa e impegnativa di un grande apostolo, testimone della fede fino al dono della vita, esempio luminoso di quella gioia del vangelo a cui Papa Francesco ci ha di continuo richiamato in questi anni».

«Una vicinanza spirituale e fraterna lega la nostra chiesa a quella di Santiago – ha ricordato don Luca Carlesi, arciprete delle cattedrale di Pistoia -. Nei mesi scorsi ci sono stati molti contatti con i nostri confratelli Compostelani ed io stesso, con una delegazione di Pistoia, ho avuto modo di parlare con i rappresentanti del capitolo della Cattedrale di Santiago, che hanno da subito espresso grande gioia per la notizia dell’apertura della Porta Santa a Pistoia. Questo dialogo fraterno – aggiunge Carlesi – vuole essere il punto di partenza per avvicinare sempre di più le nostre realtà che sono a tutti gli effetti due grandi centri di spiritualità d’Europa».

Non mancherà l’attenzione anche alle iniziative culturali e di approfondimento del culto iacobeo: largo spazio al tema dell’accoglienza, dei pellegrinaggi e alla riscoperta dei cammini come esperienza pastorale di avvicinamento alla fede. Sempre nello spirito iacobeo, incentrato sull’attenzione e l’amore verso gli ultimi, la diocesi sta già riflettendo sulla possibilità di dare vita a un’opera segno concreta, come eredità dell’anno santo, in favore dei poveri e degli emarginati. Allo studio anche un pellegrinaggio diocesano a Santiago.

All’annuncio erano presenti le autorità civili e militari della città di Pistoia.




Dall’India per servire la Chiesa

Suor Amala, madre generale delle figlie di Sant’Anna racconta la storia e la missione della congregazione a cui appartengono le “suore del vescovo”.

 

In questi giorni è presente a Pistoia suor Amala, madre generale delle figlie di Sant’Anna, la congregazione religiosa a cui appartengono le suore che fanno servizio in episcopio e attività di catechesi nel centro storico. Le figlie di Sant’Anna arrivano dall’India dove sono state fondate all’inizio del secolo scorso.

Come nasce la vostra congregazione?

La nostra congregazione è nata in India a Morapai nel 1903, ad opera dal gesuita belga Brice Meuleman, secondo arcivescovo di Calcutta. All’inizio la nostra congregazione contava soltanto quattro ragazze del regione del Bengala. Siamo nate per aiutare i bambini orfani, le giovani madri rimaste vedove e per occuparci dell’educazione delle ragazze. Gli orfani venivano accolti nel convento di Morapai, dove trascorrevano la loro infanzia accuditi dalle suore, mentre le madri in difficoltà, che venivano a chiedere aiuto al convento sono state sostenute attraverso un avviamento al lavoro; in convento imparavano a lavorare la lana. Nel corso del tempo ci siamo prodigate nell’accoglienza e nell’educazione dei bambini. Il nostro impegno si è rivolto anche nei confronti delle altre persone in difficoltà.

Come siete arrivate in Italia?

Don Orson, un sacerdote indiano amico di don Armando Zappolini che studiava a Roma, ha chiesto alla madre generale di trasferirci in Italia in Toscana. I primi luoghi che abbiamo abitato sono Perignano e San Miniato. Ci hanno chiamate a San Miniato per svolgere un compito educativo in una scuola cattolica, ma anche per servire il vescovo e lavorare in Seminario. Siamo impegnate anche nel servizio di catechesi in alcune parrocchie di San Miniato. Nella casa di riposo a Fauglia offriamo un servizio pastorale in parrocchia e di assistenza agli anziani. A Orentano, Lari e Staffoli, abbiamo altre case. Infine siamo arrivate a Pistoia.

Qual è il carisma del vostro ordine?

Il carisma della nostra congregazione è incentrato sull’educazione dei bambini e delle ragazze. Ci dedichiamo anche a promuovere percorsi di spiritualità per i giovani. Allo stesso tempo siamo impegnate nella carità e nell’assistenza agli anziani.

La nostra congregazione ha avuto la gioia di accogliere Madre Teresa, che – a partire dal 1944 – è stata insegnante di geografia e catechismo in una nostra scuola, la St. Mary School di Calcutta. Madre Teresa all’epoca, apparteneva alle suore di Loreto, ma per questo suo servizio fu affidata alla nostra congregazione. Ci piace sottolineare la sua grande dolcezza e umanità e il suo spirito di fratellanza cristiana, per cui possiamo dirci “fratelli e sorelle”. Tra l’altro l’abito delle Missionarie della Carità fondata da Madre Teresa è molto simile al nostro: il sari bianco che indossiamo si differenzia dal loro perché ha due righe blu, invece di tre.

Quale servizio svolgono le suore che abita a Pistoia?

Attualmente a Pistoia abitano tre suore: Angela, Anna e Francesca. Si occupano del vescovo e di custodire il palazzo episcopale, ma soprattutto sono impegnate nell’opera di catechesi a San Paolo. Non vengono mai meno al loro compito di avvicinare i giovani all’amore di Cristo. Molti ragazzi non vengono al catechismo, altri sono un po’ distratti, noi vogliamo invogliarli a tornare in Chiesa, a seguire il Signore. Purtroppo anche in India non ci sono molte vocazioni perché i giovani sono distratti dai mezzi di comunicazione e dai modelli proposti dalla società di oggi.

Daniela Raspollini

Nella foto: da sinistra: Suor Anna, Suor Francesca, Suor Amala madre generale, Suor Angela




Una serata di preghiera e fraternità

Domenica 10 novembre, nella memoria di San Leone Magno è stata celebrata la festa del seminario diocesano

 

Si è svolta lo scorso 10 novembre la festa del santo patrono del Seminario diocesano san Leone Magno. Dallo scorso anno questa ricorrenza è divenuta occasione per creare un momento di preghiera e di convivialità tra i seminaristi e i sacerdoti della nostra diocesi.

La festa ha avuto inizio con la preghiera dei vespri nella chiesa di Santa Chiara, presieduta dal vescovo Tardelli. A seguire, nell’aula magna del seminario si è tenuto il saluto del rettore don Ugo Feraci che ha ricordato come quello appena trascorso sia stato un anno importante che ha visto un cambiamento di presenze all’interno del seminario con l’ordinazione presbiterale di don Alessio Bartolini e don Eusebiu Farcas, e l’ingresso di due nuovi allievi Daniele Masciotra e Giordano Cavallo che si sono aggiunti a Maximilien Baldi, Andrea Torrigiani e Alessio Biagioni. Dopo la presentazione dei due nuovi arrivati, i seminaristi hanno animato il pomeriggio con foto e video riguardanti sia la loro vita in seminario a Firenze in cui risiedono durante il periodo di studio, sia le varie esperienze vissute insieme nell’ultimo anno.

Con l’aiuto di alcune foto è stato possibile anche ripercorrere alcuni tratti di storia del nostro seminario, grazie anche all’aiuto e alla memoria dei sacerdoti più avanti negli anni presenti all’incontro.

La serata si è conclusa con una cena a cui hanno preso parte il vescovo Fausto Tardelli, il rettore, i seminaristi e tutti i sacerdoti intervenuti.

Significative le parole del “decano” del seminario Maximilien che, nel ringraziare i sacerdoti presenti, ha sottolineato quanto occasioni come questa contribuiscano a mantenere viva l’identità pistoiese anche se i seminaristi soggiornano e svolgono i loro studi Firenze, ed ha messo in evidenza l’importanza dell’aspetto comunitario dando testimonianza della bellezza della relazione che c’è fra seminaristi, i quali, più di una comunità costituiscono una fraternità in cui al primo posto c’è l’amore di Gesù che unisce. Sincera e profonda da parte dei seminaristi ai sacerdoti e a tutte le comunità, è la richiesta di preghiere per il loro cammino e il dono di nuove vocazioni.

Ogni sabato mattina alle ore 8, nella chiesa di Santa Chiara, i seminaristi pregano lodi mattutine e celebrano la santa Messa e invitano tutti coloro che lo desiderano ad andare a trovarli per unirsi a loro nella preghiera.

È possibile rimanere aggiornati sugli appuntamenti del nostro seminario attraverso i profili Facebook ed Instagram.

Daniele Masciotra

Una comunità che cambia e cresce

Nuovi ingressi in Seminario e lavori in corso nella struttura di via Puccini

Per il seminario diocesano quello passato è stato un anno di svolta: la comunità ha infatti accompagnato al presbiterato Alessio Bartolini ed Eusebiu Farcas. Oggi i seminaristi “quarratini” – cementati dall’esperienza del seminario in Diocesi – sono rimasti in due: Maximilien Baldi e Andrea Torrigiani. Alessio Biagioni nel frattempo prosegue la sua formazione presso l’Almo Collegio Capranica di Roma. Quest’anno sono invece arrivati a Pistoia due nuovi seminaristi. Dopo aver superato l’anno propedeutico, Daniele Masciotra e Giordano Cavallo hanno fatto il loro ingresso ufficiale in seminario.

Daniele (36 anni) arriva dalla parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa di Oste (Montemurlo) dove svolge da anni servizio pastorale ed è impegnato nella Caritas e nella pastorale giovanile, mentre Giordano (45 anni) è originario di Foggia. Dopo diversi anni a Torino con la famiglia si è poi trasferito per lavoro in Toscana. Da qualche anno frequenta la parrocchia di San Michele Arcangelo a Comeana.

I seminaristi frequentano il Seminario Interdiocesano di Firenze, dove portano avanti la loro formazione insieme ai seminaristi di molte altre diocesi toscane: Firenze, San Miniato, Siena, Grosseto, Montepulciano-Chiusi-Pienza, Pitigliano-Sovana-Orbetello. Da quest’anno anche Prato ha consegnato al Seminario Fiorentino l’ormai unico seminarista; così, dopo tanti anni, le due diocesi sorelle camminano di nuovo insieme nel percorso seminaristico.

Quest’anno poi, non poteva mancare un ricordo speciale di monsignr Frosini, che del seminario di Pistoia è stato rettore per diversi anni, per la precisione dal 1963 al 1977. Il ricordo è stato affidato ad copia di un suo articolo per «L’Attesa», il giornalino del seminario di Pistoia, scritto all’indomani della chiusura del Concilio nel dicembre 1965. Sappiamo quanto il Concilio Vaticano II sia stato decisivo per la vicenda di monsignor Frosini, per questo il suo articolo “Dopo il Concilio” tocca il tema delle vocazioni sacerdotali – fin dall’attacco: «il Concilio è finito, il Concilio comincia»- con quell’urgenza di appello che era un po’ una cifra del suo stile.

Un ultima nota è riservata ai lavori effettuati in questi mesi in Seminario. Qui, infatti, sono ormai quasi ultimate alcune camere riservate ai seminaristi nell’ala destinata a Foresteria. Gli ambienti, rinnovati nei servizi e rimbiancati, sono in comunicazione con il corridoio del primo piano e separati dalla zona riservata a Foresteria per mezzo di una parete tramezzo nel corridoio. In queste stanze – cinque camere e una grande sala comune, più i servizi – i seminaristi potranno alloggiare durante il tempo del rientro in Diocesi, nel fine settimana e durante i tempi forti dell’anno liturgico. Una realizzazione che rivitalizza il Seminario con la sua missione specifica.

Ricordiamo che il Seminario si sostiene anche grazie alla generosità e all’attenzione della diocesi stessa; come insegna il Concilio nel decreto Presbyterorum ordinis (n. 11) l’impegno nel promuovere e sostenere le vocazioni sacerdotali non tocca soltanto il clero, ma tutto il popolo cristiano, a cui « va insegnato che è suo dovere collaborare in vari modi – con la preghiera insistente e anche con gli altri mezzi a sua disposizione a far sì che la Chiesa disponga sempre dei sacerdoti di cui ha bisogno per compiere la propria missione divina».

Chi intendesse fare, o indirizzare un’offerta al Seminario vescovile per sostenere la formazione dei seminaristi può farlo contattando Stefano Mazzeschi (0573 359610) oppure inviando un bonifico a: Seminario Vescovile di Pistoia (Banca di addebito: BANCO BPM S.P.A. – Iban: IT 58 Z 050 34138 0000 0000 0022 03).

Ugo Feraci

 




La sicurezza per la parrocchia e l’oratorio

Un incontro di formazione per parroci e operatori pastorali

Spesso la parrocchia può trovarsi a gestire attività non di culto (accoglienza, attività oratoriali, feste, etc) direttamente o attraverso enti collegati di cui però solitamente il parroco è legale rappresentante. In capo ai parroci dunque vi è un sostanziale debito di sicurezza, secondo diversi aspetti.

Già da tempo Mons. Vescovo ha promosso nella Diocesi di Pistoia una riflessione sul tema della sicurezza e ha dato il via ad un cammino di adeguamento con la nomina di un referente e delle figure ad esso collegate. Anche le parrocchie, sia per ragioni di formale tutela nei confronti dei molti adempimenti e delle persone coinvolte, sia per una indispensabile crescita culturale su un tema così importante, devono necessariamente affrontare il tema con serietà.

Per questo lunedì 18 novembre alle ore 21 ci troveremo in Seminario per iniziare un cammino di riflessione e di crescita culturale e per fornire alcune necessarie informazioni.

Dott. Ing. Edoardo Baroncelli




Come vivere in parrocchia la Giornata mondiale dei poveri

Un sussidio per parrocchie, associazioni, gruppi e comunità religiose a cura della Caritas diocesana.

Un sussidio per celebrare la giornata mondiale dei poveri e non far cadere l’appuntamento proposto da papa Francesco nella caducità di una notizia o di un avviso parrocchiale. La Caritas diocesana ha infatti offerto alle parrocchie della Diocesi un vero e proprio libretto che prende spunto da alcune questioni molto concrete:

1) come valorizzare il messaggio di Papa Francesco?

2) Come animare la celebrazione eucaristica del 17 novembre?

3) Quali segni concreti possiamo promuovere, per caratterizzare la Giornata mondiale dei poveri e fare in modo che diventino segni permanenti della condivisione della vita dei poveri da parte delle nostre parrocchie?

«Le proposte – ricorda il sussidio – sono indicazioni e suggestioni, come dei segnali di un percorso, che ciascuno può utilizzare a partire dalla capacità, dalla sensibilità e dalla utilità per la vita della propria comunità parrocchiale». Il libretto è organizzato in tre parti: «suggerimenti liturgici e pastorali per parrocchie, comunità religiose, gruppi e associazioni»; «suggerimenti per l’animazione della celebrazione eucaristica»; «suggerimenti per l’animazione della comunità».

Nella prima sezione sono indicate soprattutto alcune “pillole” estratte dal messaggio di papa Francesco per la Giornata dei poveri da poter consegnare, far leggere, diffondere in parrocchia. Non mancano alcune domande che stimolano la riflessione personale e comunitaria.

Nella seconda, dedicata alla messa festiva del 17 novembre, domenica precedente la solennità di Cristo Re, sono indicati suggerimenti per animarla con “segni” liturgici appropriati, con monizioni o preghiere dei fedeli intonate al messaggio del papa.

Nella terza e ultima parte sono infine indicati suggerimenti per l’animazione della comunità. La Caritas diocesana resta disponibile per coordinare eventuali incontri di animazione, ma suggerisce anche di promuovere incontri con le caritas parrocchiali. Le indicazioni del sussidio sono numerose e anche molto creative, come attente a inaugurare possibili, nuovi, percorsi di carità; nel desiderio «infatti, che la “Giornata Mondiale del Povero” non sia un punto di arrivo, ma una tappa del cammino per la testimonianza della carità delle nostre comunità».

Il sussidio ricorda anche un appuntamento importante per tutta la diocesi. Sabato 14 dicembre 2019 alle ore 10 presso l’Aula Magna del Seminario sarà infatti presentato il “Dossier Caritas” per una lettura delle povertà del territorio e l’illustrazione dei servizi proposti dalla Caritas Diocesana.

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