«Credo?» A ottobre la terza edizione dei linguaggi del divino

Il festival di teologia, che si svolgerà il prossimo ottobre in città, avrà per tema la domanda cruciale: “Credo?”

«Credo. Aiutami nella mia incredulità». Questa affermazione fragile ma colma di attesa, fiduciosa e consapevole allo stesso tempo, dà il titolo all’edizione 2019 de “i linguaggi del divino”, un evento giunto ormai alla sua terza edizione e che si configura come un vero e proprio festival di teologia.

La proposta di questa nuova edizione dei Linguaggi del divino offre l’opportunità di approfondire il tema del credere oggi con l’aiuto di figure di primo piano della riflessione teologica italiana. L’apertura del programma, prevista per il 5 ottobre alle 17, è affidata a monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che tratterà il tema “credere oggi”. La stessa sera, alle 20.30, Andrea Gambetta, produttore cinematografico, racconterà della sua esperienza a fianco di Wim Wenders, nella produzione del docufilm «Papa Francesco. Un uomo di parola» (Pope Francis – A Man of His Word, 2018).

Ricordiamo, tra i relatori la prof.ssa Cecilia Costa (10 ottobre ore 21) sociologa, nominata recentemente da papa Francesco consultore della segreteria generale del sinodo dei vescovi; don Luigi Maria Epicoco (venerdì 11 ottobre ore 17), lo scrittore Davide Rondoni (sabato 19 ottobre ore 10.30).

«Parlare del “credere” oggi – afferma il vescovo Tardelli – a dispetto di quanto sembrava dominare il pensiero qualche decennio fa, non significa affatto affrontare un tema marginale o del tutto secondario. Nel mondo plurale di oggi le dinamiche “credenti” custodiscono una evidente vivacità, non soltanto per le tensioni –purtroppo anche drammatiche – che hanno animato l’inizio del nuovo millennio, ma anche per le diverse “credenze” diffuse oggi: da quelle legate alle fake news, a quelle di una politica manipolatoria; da quanto si lega a temi più o meno attuali (ad esempio la polemica sui vaccini) ai diversi tipi di dieta (vegetarianesimo, veganesimo), fino agli orizzonti più incredibili (terrapiattisti, teorici del sospetto). Insomma, “credere” appartiene, forse anche nella sua forma più secolarizzata, all’uomo contemporaneo. Oggi il vero nemico del credere non è più l’ateismo militante o l’ideologia, ma l’indifferenza. Papa Francesco aggiungerebbe “la tristezza individualista” dell’uomo immerso nel mondo dei consumi, la “coscienza isolata” di chi resta sulla superficie delle realtà e delle relazioni».

Anche quest’anno gli eventi saranno ospitati in alcuni – unici – ambienti ecclesiali della città di Pistoia: la chiesa romanica di San Bartolomeo in Pantano, l’ex refettorio del convento di San Domenico con la sua splendida galleria di affreschi, la sala capitolare tardogotica del convento di San Francesco.

A fianco degli eventi ordinari è in programma lo spettacolo “Oltre me”, una performance completamente ideata e prodotta da un gruppo di giovani che “andrà in scena” il 19 e 20 ottobre nella suggestiva cornice del battistero di San Giovanni in Corte.

I dettagli del programma, le riflessioni, i materiali informativi dei singoli eventi saranno disponibili sul sito diocesano (ww.diocesipistoia.it) e sui nostri canali social.

(foto di Mariangela Montanari)

 

Documentazione

i linguaggi del divino 2019 booklet

volantino linguaggi 2019




Un’altra opportunità

L’augurio per il nuovo anno scolastico dell’Ufficio per la pastorale della Scuola e dell’Educazione.

Un nuovo anno scolastico è ormai all’inizio. Ci sentiamo di rivolgere agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti, ai dirigenti, a tutto il personale della scuola di ogni ordine i nostri più sinceri auguri.

Ogni inizio porta con sé un carico di attese, di programmi, ma anche di questioni irrisolte. Ogni inizio è una opportunità. Cerchiamo di non perderla.

Agli studenti auguriamo di trovare nella scuola il meglio che per loro essa possa rappresentare. La vita dei nostri ragazzi è meno semplice che nel passato, sta dentro la complessità. A loro auguriamo di trovare amicizie di quelle che durano una vita intera. Di trovare un tessuto relazionale accogliente che li metta in salvo da situazioni difficili, tese, arrabbiate, violente in cui sono costretti a vivere. Auguriamo a qualcuno di incontrare il primo sguardo buono, a qualcuno di incontrare il primo sguardo esigente, senza uno dei quali restiamo miseri ed irrisolti. Auguriamo a tutti gli studenti di cogliere in questo anno scolastico l’occasione di capire che la fragilità è un diritto ma non deve diventare un alibi; che non essere perfetti è un male comune, che la felicità è fatta di momenti, che la vita ha sapore solo se ci liberiamo dalla paura di sbagliare, dall’ansia di comperare, di possedere cose, di avere un’immagine. Auguriamo di capire che capita a tutti quelli con un cuore di sentirsi soli, inadeguati, non all’altezza del compito. Che il successo è sempre temporaneo, che il fallimento non è mai definitivo.

Agli insegnati auguriamo di avere un anno pieno di “senso”, di avere almeno una occasione in cui sentirsi significativi nella vita di qualcuno. Auguriamo di non essere e di non avere colleghi ambiziosi, pettegoli, smaniosi di incarichi. Auguriamo di percepire la stima almeno di qualcuno; di costruire e operare in un clima sereno. Auguriamo di non cedere alla tentazione (a volte fondata) di pensare che non faccia nessuna differenza e che a nessuno interessi se si fa il proprio dovere bene oppure no. Auguriamo di sentire che la scuola è sostanza e non solo forma. Auguriamo il coraggio di fare autocritica, di mettersi in discussione, di non sentirsi perfetti, di non pensare di avere una risposta per tutto, di saper perdere. Auguriamo di sentire l’importanza del proprio ruolo, anche se da molti e da molte cose screditato. Auguriamo di sentire che fare l’insegnante è, nonostante tutto, nonostante tutti, il mestiere più bello del mondo e non un modo qualsiasi di guadagnare uno stipendio; che insegnare è generare, non accomodare sé; che insegnare è servire, non trovare visibilità e piccolo potere. Auguriamo di percepire che possiamo essere punti di riferimento per la vita di qualcuno, anche quando scegliamo cosa indossare, anche quando siamo sulla Sala, anche quando scriviamo su Facebook, su Instagram, ovunque. Di capire che solo chi non ama nessuno può fare come gli pare. Di trovare il coraggio di dire agli studenti che siamo tutti, tutti, tutti, degli esseri umani, e cioè fallibili, e cioè imperfetti, e che l’unica forza che abbiamo è ammettere le nostre debolezze ed essere gli uni per gli altri palmo di mano accogliente e tenero in cui riversare le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre fragilità. Auguriamo di non dimenticare che siamo lì per insegnare, che l’ignoranza è un danno irreversibile nella vita degli studenti; di non mollare, di non indietreggiare, di tenere alta l’asticella per il bene dei ragazzi, anche di fronte alle pressioni spesso sconsiderate dei loro genitori, anche di fronte alle battute e ai pettegolezzi da lavatoio dei colleghi, anche di fronte alle disapprovazioni sottili dei dirigenti.

Ai genitori auguriamo di avere fiducia nella scuola, di riuscire a comprendere gli insegnanti e le loro scelte. Auguriamo di imbattersi in insegnanti esigenti, che non fanno sconti, che non si accucciano e che tenacemente stanno dalla parte del futuro dei loro figli. Auguriamo di trovare un clima sereno, accogliente, di non incontrare insegnanti torturatori, frustrati, infelici di sè, psicologicamente a pezzi, in competizione coi colleghi. O menefreghisti, assuefatti a tutto, incapaci di autorevolezza. Auguriamo di ascoltare dai loro figli racconti di episodi, di spiegazioni, di vicende scolastiche carichi di cultura e di saggezza. Auguriamo di avere la forza di protestare per pretendere per i loro figli una preparazione più seria e più vera, ed ore di lezione che non siano ore di ricreazione. Auguriamo di sentire come ortica sulla loro pelle i voti regalati, le interrogazioni facilitate, le materie abbonate, le facilitazioni ottenute o concesse. E di fuggire da tutto questo come si fugge da un pozzo avvelenato.

Ai dirigenti auguriamo di sentirsi stimati dai loro insegnanti e dai loro studenti. Auguriamo di percepire l’utilità dei loro sforzi. Auguriamo il coraggio delle scelte buone e giuste, quale che sia il costo. Auguriamo la tenacia per resistere, senza perdersi, là, in cima, sulla guglia. Auguriamo di saper riconoscere in tempo gli adulatori, i rabdomanti di incarichi, i cercatori di visibilità, i valvassini. Auguriamo di non dover sperimentare la solitudine che spesso accompagna ogni posto di potere: ossequiati, ma nessuno che ti dice la verità. Auguriamo di avere la forza di apprezzare chi, con rispetto e franchezza, sa dissentire. Auguriamo la capacità di ascolto. Auguriamo il discernimento sulle persone e sulle cose. Auguriamo di sentire che il potere ci è dato da chi sta più in alto di noi esattamente per-fare-il-bene. Auguriamo di non barcamenarsi, di non avere l’ossessione dei tatticismi e degli equilibri felpati da mantenere, di non cedere alla tentazione di insabbiare. Auguriamo di sentire che la scuola è a servizio anzitutto degli studenti, e che loro hanno diritto ad avere insegnanti seri, preparati, accoglienti, capaci di tenere le classi. Auguriamo di non soffocare di progetti, di attività, di slogan. Auguriamo di non dimenticare che la scuola serve anche ad imparare; che la mancanza di solide basi, di cultura è una mutilazione nella vita degli studenti per la quale non c’è protesi; che in questa epoca di ignoranze dilaganti insegnare torna ad essere il primario compito della scuola, imparare il primario dovere degli studenti, determinare ciò la primaria responsabilità di insegnanti e dirigenti. Auguriamo di avere la tenacia per non morire di carte, di burocrazie. Auguriamo di incontrare meno insegnanti assurdi e meno genitori pretenziosi e arroganti che sia possibile. Auguriamo di essere accoglienti, di saper ascoltare, di restare sempre appassionati cercatori della verità, a qualsiasi costo. Perché la verità ne ha sempre uno.

Al personale della scuola auguriamo di sentirsi famiglia. Di sentire che tutto, in modo invisibile e non sempre adeguatamente conosciuto, poggia su di loro. Auguriamo di sentire che disponibilità, generosità, compostezza, serietà di comportamento sono le cose che danno valore al loro operato. Auguriamo di non arrendersi mai a credere, anche quando sembrerà così, che nessuno veda, riconosca il valore, apprezzi un lavoro ben svolto. Che la scuola non è uno stipendificio, è una vocazione.

A tutti, buon anno scolastico.

Edoardo Baroncelli

Direttore della Pastorale per l’Educazione, la Scuola e l’Università




Verso il II Confirmed Day

Primo incontro in seminario per accompagnare dalla cresima al gruppo giovanile

Il 16 settembre 2019 alle ore 21.15, in seminario a Pistoia, invitiamo tutti coloro – catechisti con i prossimi animatori – che hanno accompagnato i ragazzi nell’ultima tappa del percorso catechistico con la celebrazione della Cresima in questo anno 2019.

Ci troviamo per condividere la prima fase del cammino che porta dalla cresima al gruppo giovanile e preparare così un appuntamento importante che ci ha dato il vescovo per il 26 gennaio 2020 dal titolo «II Confirmed Day».

Passeremo il pomeriggio con il nostro vescovo, per confermare il nostro cammino di amicizia ispirato dal Vangelo. Si tratta di un primo incontro, il secondo si terrà il 25 novembre. Una prima fase del nostro itinerario permetterà di riprendere con stile nuovo la vita di gruppo; una seconda fase ci permetterà di impostare il periodo dell’Avvento-Natale in vista di questo bellissimo appuntamento. Passare dalla catechesi al gruppo giovanile non è cosa facile, questo piccolo itinerario avvia a tale realizzazione con un passaggio graduale dal sapore mistagogico: dopo aver celebrato il sacramento della cresima, cerchiamo dentro con l’esperienza -scoprendo con i ragazzi quanto cambia la vita- quale sguardo nuovo possiamo lanciare su di essa se attiviamo la gioia di vivere che la fede ci riconsegna, ogni giorno, come risposta alla solitudine e al disorientamento. C’è una voglia di vivere, di liberare le migliori energie da ogni ragazzo. Questo itinerario ci offre la possibilità non solo di constatarlo, ma di prendere per mano tanta potenzialità, offrendo ai ragazzi l’occasione di un’esperienza bella di incontro e di cammino nella Chiesa, con la luce del Vangelo.

«W la vita», il percorso già sperimentato l’altro anno, torna quindi di nuovo ad interpellarci. Mettiamo in campo le migliori energie perché, appunto, la vita di ogni ragazzo viva!
Suor Giovanna Cheli per l’ufficio catechistico




Camminare insieme per la nostra casa comune

Domenica 15 si svolgerà la camminata ecumenica di preghiera per il creato

Una tratto di strada assieme per scoprire che quello che ci unisce è più che quello che ci divide, e che la della cura nostra bella terra è sicuramente un tema che accomuna tutta l’umanità.
L’idea della camminata ecumenica, in programma per la domenica 15 settembre alle 21 è nata dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Pistoia, che ha intravisto in questa proposta una modalità inedita per trovarsi insieme e farlo pubblicamente, nel desiderio di uscire, andare insieme, aprirsi.
Tutti possono infatti partecipare, perché la difesa del pianeta, che è anche la nostra casa comune, coinvolge trasversalmente tutta l’umanità.

La camminata ecumenica è il risultato di un altro cammino, fatto di incontri e di amicizia, che ha visto – uno accanto all’altro, i rappresentanti delle diverse chiese cristiane presenti a Pistoia. Padre Gabriel Dumitru della chiesa ortodossa romena, Valdo Pasqui di quella valdese, Manoel Florencio Filho per la chiesa Battista, l’igumeno p. Andreas Wade per la chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, don Roberto Breschi e Selma Ferrali per la diocesi di Pistoia, hanno preparato insieme l’organizzazione della serata, condividendone le motivazioni e stilando un documento che sarà letto e sottoscritto da tutti al termine della camminata di Domenica 15.

L’appuntamento è alle 21 in piazza San Francesco; da lì i presenti si sposteranno, attraverso le vie del centro verso i diversi luoghi di culto cristiani della città. Da credenti i rappresentanti della diverse chiese alterneranno il cammino alla preghiera e in ogni luogo di culto sarà tenuta una preghiera secondo le diverse tradizioni spirituali. Alla fine, dopo la preghiera cattolica nel Battistero di San Giovanni, i rappresentanti delle diverse chiese leggeranno insieme un documento nel quale sono indicati alcuni impegni che riguardano la sensibilità e la cura per la casa comune.

All’appuntamento saranno presenti il vescovo di Pistoia monsignor Tardelli e, tra le autorità civili, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.




Un ritiro in montagna per l’inizio del nuovo anno formativo

Con il nuovo anno pastorale nella nostra diocesi e nelle nostre parrocchie riprendono gli impegni e le attività: anche il Seminario diocesano si prepara a vivere un nuovo anno di formazione.

Dopo l’ordinazione presbiterale di don Alessio Bartolini e don Eusebiu Farcas avvenuta lo scorso 30 giugno, quest’anno due nuovi allievi, Daniele Masciotra e Giordano Cavallo, vanno ad aggiungersi a Maximilien Baldi, Andrea Torrigiani e Alessio Biagioni.

Nei giorni scorsi i seminaristi, accompagnati dal rettore, hanno vissuto tre giornate di ritiro visitando alcune comunità della montagna pistoiese.

L’esperienza ha avuto inizio da Avaglio e Calamecca con la visita ad anziani e malati e un momento di preghiera e condivisione alla Macchia Antonini.

Il secondo giorno, dopo l’escursione alla Pievaccia, i resti dell’antica pieve di sant’Andrea di Furfalo, c’è stata la visita alla suore di nostra Signora regina dell’Africa che abitanoa a Marliana e l’adorazione eucaristica con la santa messa a Panicagliora.

L’ultimo giorno è stato riservato alla visita di Piteglio e di Popiglio con sosta alla suggestiva Pieve di Santa Maria assunta e al Museo diocesano di arte sacra. Il ritiro si è concluso con la celebrazione eucaristica nella chiesetta di san Luigi a La Valle e la cena in piazza con la comunità di Pian del Meo.

Questi tre giorni sono stati un’importante occasione per i nostri seminaristi, sia per ritrovarsi all’inizio di un nuovo anno, accogliendo i nuovi compagni, pregando insieme e meditando la Parola di Dio, ma è stata anche l’occasione per apprezzare le bellezze paesaggistiche ed artistiche della nostra montagna pistoiese ed incontrare tante persone di quelle piccole comunità che hanno voluto pregare per e con i nostri seminaristi.

Daniele Masciotra




La vecchia chiesa di San Biagio riapre i battenti

Dopo anni di danni e lavori è finalmente riaperta ai fedeli

Terminati i lavori di restauro ha finalmente riaperto i battenti la vecchia chiesetta di San Biagio in Cascheri. La chiesa fu edificata sul finire del XIX secolo, al posto di un antico luogo di culto medievale. L’edificio attuale fu consacrato dal vescovo Sozzifanti nel 1879. È davvero sorprendente e sconcertante scoprire come nell’ultimo cinquantennio ben quattro volte la chiesetta abbia subito ferite micidiali. Sul finire degli anni sessanta del secolo scorso cadde una grossa parte del tetto e la chiesa per anni rimase chiusa; nel 1995 un incendio devastò tutto l’interno fondendo fra l’altro l’antico organo a canne della ditta Tronci collocato sulla cantoria di ingresso; un tremendo fulmine nel maggio del 2001 distrusse il campanile e danneggiò le coperture di tutto il complesso parrocchiale; infine, nel marzo 2018, si è verificata la caduta di una parte notevole della volta del tetto con la necessità di mettere sicurezza tutta la superficie. A seguito di questo incidente la chiesa è stata chiusa immediatamente in attesa delle indagini statiche e dei permessi delle autorità preposte.

Finalmente, dopo la gara di appalto e l’affidamento dei lavori alla ditta Cesare di Città di Castello, sotto la direzione dell’architetto Marco Biagini e la consulenza alla sicurezza dell’architetto Gabriele Niccolai, il tetto è stato ripristinato. Completati i lavori restano da coprire le spese; a tal proposito è stata indetta una speciale sottoscrizione popolare.

La parrocchia di San Biagio in Cascheri celebra la riapertura della vecchia chiesa e festeggia il cinquantesimo anniversario della nuova chiesa parrocchiale. La nuova chiesa prossima a Viale Adua, progettata dall’architetto Roberto Nardi, fu aperta ai fedeli nel 1969.

La nuova chiesa di San Biagio ha 50 anni: un pezzo importante di storia della popolazione di San Biagio punteggiato di luci ed ombre, eventi lieti e tristi, soddisfazioni e problemi come nelle vicende di ogni persona, di una famiglia e di una comunità.

La chiesa parrocchiale, d’altra parte, non è un edificio a sé stante avulso dalla vita reale della gente: è un po’ la cassa di risonanza dei sentimenti e degli eventi di un popolo: è una casa comune,un luogo che ci appartiene, una tenda che ci offre una sosta benefica nel cammino variegato e spesso complicato della vita. Ed è per questo che ripercorrere momenti significativi di questa storia collettiva potrebbe essere l’occasione per riscoprire o rarrivare il nostro senso comunitario, per gustare la bellezza e utilità di sentirsi membri di una grande famiglia. Nella vita di una famiglia, nello svolgersi delle situazioni familiari, accanto al padre c’è sempre una mamma, così sullo sfondo delle nostre riflessioni delle varie iniziative c’è lei: la Vergine Santa!

Don Piero Vannelli

PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI

Sabato 7 settembre, ore 20
Cena su prenotazione; ore 21 serata musicale con il coro polifonico di San Biagio. Festeggiamo con i brani che hanno fatto cantare più di una generazione.

Domenica 8 settembre
sante messe alle ore 9 ,11 e 19.
La Santa messa delle ore 11 sarà presieduta da Monsignor vescovo Fausto Tardelli. Alle ore 12 benedizione della chiesina vecchia e pranzo comunitario.

Da Lunedì 9 a giovedì 12 settembre, ore 21
Preghiera del Rosario nel giardino della chiesa, con riflessione sulla Madonna e sulla chiesa di Papa Francesco a cura del prof. Andrea Vaccaro

Giovedì 12 e venerdì 13 settembre, ore 21
Santa messa in suffragio di tutti i parrocchiale parrocchiani defunti, con particolare menzione di quelli deceduti nel 2018.

Sabato 14 settembre, ore 15.30
Pomeriggio di giochi con i ragazzi: ore 20 cena. A seguire serata animata dal duo Claudio e Stefania.

Domenica 15 settembre
Santa messa ore 9 e 11. Al termine della messa delle 11, benedizione delle automobili.
ore 15.30: Santa messa con processione accompagnata dalla banda Borgognoni sul seguente itinerario: Piazza della Chiesa, via fratelli Rosselli, via Allende, via San Biagio in Cascheri; alla vecchia chiesa ritorno in via Masaccio e poi in Piazza della Chiesa.

 




L’addio a un vero maestro. Il vescovo ricorda mons. Frosini

Non ho conosciuto don Frosini che in questi ultimi tempi, quando ormai gli anni si facevano sentire senza però riuscire ad intaccare la sua mente, sempre pronta e vigile nel domandare e domandarsi, curiosa e incline a questionare e a combattere, fino all’ultimo. Mente e cuore coinvolti insieme, intelligenza acuta e passione, risvolti di fanciullo e profondità di pensiero. Un mix originale e indubbiamente oltre la banalità della mediocrità.

Come il cavaliere del “Settimo sigillo” di Bergman, da sempre si è confrontato col mistero della morte e lo ha fatto ogni giorno di più con l’avanzare degli anni e dell’infermità, in una lotta dura che era nello stesso tempo combattimento e abbraccio, rispetto a quella che era percepita come una minaccia ma insieme come il necessario passaggio per il compimento in pienezza della vita in Dio.

Avevo letto di lui soprattutto le prime opere dedicate alla teologia delle realtà terrestri e ne avevo apprezzato la chiarezza, la lucidità e l’impostazione apertamente conciliare. È stato sicuramente uno dei maestri che ha segnato anche la mia formazione, quella di chi troppo giovane nei giorni del Concilio, ha avuto però modo di approfondire il mistero cristiano e la testimonianza della chiesa nel mondo in quello straordinario e complesso tempo che fu il post concilio. E proprio del Concilio don Frosini è stato un appassionato cultore, un instancabile comunicatore, direi quasi bruciato interiormente dal desiderio di vederne fluire le intuizioni nella vita della chiesa e della sua diocesi; amareggiato ma mai rassegnato quando, secondo il suo giudizio, ne vedeva ostacolata la sua attuazione o tradita l’ispirazione. E l’altra sua grande passione è stata indubbiamente l’insegnamento, al quale ha dedicato una vita insieme allo studio continuato nel tempo fino in fondo. Molti lo hanno avuto come maestro e sicuramente lo è stato, anche per i discepoli che hanno poi preso la loro strada, segno distintivo questo del vero maestro.

Chiamato a servire la chiesa di Pistoia come vescovo, solo a quel punto ho avuto modo di incontrare don Frosini di persona e di riconoscerne così lo spessore umano e teologico che ne ha fatto un protagonista di primo piano della vita della chiesa pistoiese. Ho incontrato un uomo ancora ferocemente giovane, attaccato alla vita, mai domo o rassegnato, anche se duramente provato e attraversato da qualche tristezza e sconforto. E’ stato sicuramente un grande e lascia una traccia profonda e indelebile nella nostra chiesa. Un uomo inquieto e pensoso, sognatore e concreto al tempo stesso, testardo e orgoglioso ma con un cuore di bambino e una profonda e timorosa nostalgia di Dio, alla ricerca continua del suo volto pieno di misericordia. Questo Dio ora lo accolga nelle sue braccia, mentre per noi sarà eredità tutto il bene che egli è riuscito a seminare.

+ Fausto Tardelli, vescovo




Mons. Giordano Frosini è tornato alla casa del Padre

Mons. Giordano Frosini è tornato alla casa del Padre nel pomeriggio del 2 settembre 2019, circondato dall’affetto dei suoi amici e collaboratori, nella sua abitazione all’interno del seminario vescovile di Pistoia.

Nato a Casalguidi  il 4 giugno 1927, don Giordano entra in seminario a Pistoia e viene ordinato sacerdote dal vescovo Debernardi il 29 giugno del 1950. Frequenta in seguito la facoltà di filosofia alla Pontificia Università Gregoriana, dove consegue la laurea in Teologia.

Apprezzato teologo, saggista e giornalista, mons. Frosini ha ricoperto molti incarichi di rilievo in  diocesi. A partire dal 1953 inizia ad insegnare filosofia in seminario e dal 1957 assume l’incarico di prefetto degli studi del liceo ginnasio del seminario. Nel 1963 diventa rettore del seminario di Pistoia. Dal 1965 entra a far parte del capitolo dei canonici della Cattedrale di Pistoia e nel 1968 è chiamato ad insegnare Teologia Canonico nel seminario interdiocesano di Firenze.

Nel 1975 viene nominato vicario per la pastorale. Dal 1982 al 2008 è stato Vicario Generale. Dal 1998 al 2015 è anche Proposto del Capitolo della Cattedrale.

Molte le sue collaborazioni giornalistiche, da Famiglia Cristiana ad Avvenire a Radio Rai, mons. Frosini ha diretto anche il settimanale La Vita, dal 1986 ad oggi.

Fondamentale anche il suo contributo culturale alla chiesa di Pistoia: sua l’intuizione di puntare sulla formazione permanente del clero e dei laici che si realizzerà con la fondazione della scuola di formazione teologica e delle “settimana teologiche” giunte, quest’anno, alla 32ma edizione.

L’ultimo saluto a mons. Frosini è fissato per il 4 settembre alle ore 16 nella Cattedrale di Pistoia. La salma è esposta presso la chiesa di Santa Chiara all’interno del Seminario Vescovile di Pistoia. La chiesa sarà aperta stasera fino alle ore 22.30. Domani, martedì 3 settembre, tutto il giorno dalle ore 9.00 alle 22.30. Mercoledì dalle ore 9.00 fino alle 15.30.




Ufficio Catechistico: gli appuntamenti per il nuovo anno pastorale

Suor Giovanna Cheli, direttrice dell’Ufficio Catechistico presenta il calendario delle principali attività

L’inizio dell’anno pastorale 2019-2020 è il momento di presentare il calendario degli incontri diocesani: alcuni riuniscono tutta la chiesa diocesana di cui i catechisti, gli animatori della Parola, coloro che aiutano la preparazione del battesimo e altri operatori pastorali sono parte integrante. Questi incontri esprimono il senso di questi preziosi servizi: non esistono catechisti per hobby, né per fare volontariato, ma perché inviati dalla Chiesa a compiere un servizio unico di trasmissione del vangelo alle nuove generazioni e alle famiglie.

I principali appuntamenti per tutti sono: la presentazione della lettera pastorale del vescovo per il 2019-2020, il pellegrinaggio ad Assisi per l’offerta dell’olio della lampada collocata di fronte alla tomba del santo e il mandato ai catechisti.

Ci sono anche degli incontri che sono rivolti più specificatamente ai catechisti. Prima di tutto la formazione rivolta a tutti per rivisitare alcuni punti fondamentali di questo compito. Tutti possono trovare motivi sufficienti per partecipare: chi fa la catechesi da anni ha bisogno di confrontarsi per rinnovare il metodo e lo slancio, chi inizia trova le prime indicazioni di base, anche chi si trova già avviato può rinforzarsi e rimotivarsi. Trattandosi di un ciclo di incontri tutti sono invitati a parteciparvi in modo continuo.

I catechisti troveranno poi occasioni specifiche di incontro, ad esempio per chi conclude il ciclo della catechesi e si trova a dover accompagnare i ragazzi al tempo dopo la Cresima. Si tratta di una novità sperimentata l’anno scorso che è sfociata nella giornata dei cresimati (W la vita!), ribattezzata dal vescovo «Confirmed day» e che quest’anno viene riproposta rivolgendosi in modo più stretto a tutti i ragazzi che hanno fatto la cresima nel 2019 (se nei gruppi vi fosse qualche altro ragazzo che ha fatto la cresima precedentemente non va certo escluso). All’inizio del 2020 è poi previsto un momento per i catechisti della cresima per accompagnarli nella preparazione prossima del sacramento e all’incontro con il vescovo; così per i catechisti della prima comunione a cui l’Ufficio intende offrire un sostegno per la preparazione prossima alla celebrazione del sacramento.

Gli anni intermedi di catechesi non vanno interrotti e durante gli incontri di formazione sarà possibile parlarne e  confrontarsi su particolari esigenze. Il vescovo nella sua visita pastorale ha insistito sul fatto che il ciclo della catechesi deve svolgersi senza interruzioni da una fase iniziale di precatechesi alla cresima post-cresima, accompagnando i ragazzi nel cammino della vita fino alle soglie della preadolescenza.

I gruppi di ascolto del Vangelo andranno rilanciati e i catechisti sono invitati, laddove è possibile, ad individuare famiglie che vogliono fare questa bella esperienza che genera il tessuto della vita parrocchiale. L’ufficio catechistico presenta anche il cammino di formazione per gli adulti che devono ricevere il sacramento della Cresima, di cui sono indicate di seguito le date.

Già da ora ci preme ricordare i primi appuntamenti per tutti, animatori dei Gruppi di Ascolto del Vangelo,  catechisti e operatori pastorali:

Lunedì 23 Settembre 2019 alle ore 21, in seminario, l’incontro di formazione nel quale sarà presentata la lettera pastorale del vescovo alla diocesi dedicata al tema: «E di me sarete testimoni» e il nuovo Sussidio per i gruppi di ascolto sull’ultima parte degli Atti degli Apostoli (At 21-28).

L’apertura dell’anno pastorale con il mandato ai catechisti e agli operatori pastorali venerdì 18 ottobre 2019 alle ore 21 in cattedrale.

Suor Giovanna Cheli

CALENDARIO ANNUALE 2019/2020




Custodire la casa comune a partire dalla fraternità

In occasione della 14° giornata nazionale del creato la CEI invita a coltivare la ricchezza della biodiversità. A Pistoia il 15 settembre una camminata ecumenica per testimoniare insieme, tra cristiani, l’importanza della custodia del creato.

La conferenza episcopale italiana, in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee, anche quest’anno -come ormai da 14 anni-, ha invitato a celebrare il 1° settembre la «giornata dedicata a riaffermare l’importanza e la responsabilità dei credenti chiamati ad essere custodi del creato e a operare per salvaguardarlo e proteggerlo».

I vescovi delle due commissioni interessate – quella per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e quella dell’ecumenismo e il dialogo-, hanno individuato il tema specifico dal titolo “«Quante sono le tue opere, Signore» (Sal 104,24), Coltivare la biodiversità”, lasciando alle singole diocesi l’iniziativa di sviluppare attività locali durante tutto il mese.

I nostri vescovi ci invitano, dunque, ad imparare a guardare alla biodiversità per prendercene cura: è uno dei richiami dell’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco: (nn. 32-42): «Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri». La Giornata per la Custodia del Creato diventa allora quest’anno per la Chiesa italiana un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità di cui anche la nostra terra è così ricca. Proprio il territorio italiano, infatti, è caratterizzato da una varietà di organismi e di specie viventi acquatici e terrestri: un disegno di ecosistemi che si estendono dagli splendidi boschi delle Alpi – le montagne più alte d’Europa – fino al calore del Mediterraneo.

Tale messaggio è diventato, purtroppo, di grandissima attualità proprio in questi giorni in cui la cronaca ci vede, sgomenti e attoniti, davanti allo smisurato disastro della foresta amazzonica in fiamme: si fa dunque davvero profetica la sollecitudine della Chiesa non solo per la Giornata del creato, ma anche il documento preparatorio per il sinodo che nel prossimo mese di ottobre sarà dedicato all’Amazzonia, una regione che è «un polmone del pianeta e uno dei luoghi in cui si trova la maggior diversità nel mondo» (“Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’Ecologia Integrale”, n.9).

Come ci ricordano i vescovi nel messaggio indirizzato alla Chiesa italiana in occasione della giornata per il creato di quest’anno occorre, come credenti, assumere uno «sguardo contemplativo rivolto ad alcune aree chiave del pianeta: – dal bacino del Congo, alle barriere coralline, fino alla foresta dell’Amazzonia – sedi di una vita lussureggiante e differenziata, componente fondamentale dell’ecosistema terrestre».

Che fare allora? La stessa Laudato Sì’ ricorda che «siamo chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre, perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace bellezza e pienezza» (n. 53). Siamo chiamati, dunque, a convertirci, facendoci custodi della terra e della biodiversità che la abita.
La lettera ai Romani (8,19) ci ricorda che «la creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio»: attende cioè, che finalmente gli esseri umani manifestino la loro realtà profonda di figli, anche in comportamenti di amore e di cura per la ricchezza della vita. «Solo un’umanità così rinnovata- prosegue il messaggio dei vescovi- sarà all’altezza della sfida posta dalla crisi socio-ambientale. Che lo Spirito creatore guidi ogni uomo e ogni donna ad un’autentica conversione ecologica, secondo la prospettiva dell’ecologia integrale della Laudato Si’, perché – nel dialogo e nella pace tra le diverse fedi e culture – la famiglia umana
possa vivere sostenibilmente sulla terra che ci è stata donata».

Nella nostra diocesi ha preso avvio da alcuni mesi, sui temi della custodia del creato, l’idea di dare corso ad un’iniziativa che coinvolga tutti i cristiani appartenenti alle varie confessioni religiose presenti ed attive sul territorio diocesano: è così che è stata “costruita” l’idea di “camminare insieme” per le strade di Pistoia pregando per la terra, per il nostro pianeta. L’idea è quella di farlo tutti insieme, (cattolici, evangelici battisti, evangelici valdesi, ortodossi del Patriarcato di Mosca, ortodossi del Patriarcato rumeno), nella consapevolezza di riconoscersi figli dello stesso Creatore, riconoscenti per quanto di bello e meraviglioso ha operato per noi e, al tempo stesso, per essere di stimolo alla tutela e alla salvaguardia del creato. Per questo domenica 15 settembre alle ore 21, partendo da Piazza S. Francesco, la “camminata ecumenica” attraverserà via di Ripalta, via Porta san Marco e via s. Bartolomeo, per raggiungere il Battistero in piazza Duomo, “visitando e toccando” tutti i luoghi in cui, da cristiani, esercitiamo e professiamo il nostro culto.

L’evento è promosso da: (in ordine alfabetico) Chiesa cattolica diocesi di Pistoia, Chiesa cristiana evangelica battista di Pistoia, Chiesa evangelica valdese di Firenze, parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Pistoia, parrocchia ortodossa del Patriarcato rumeno a Pistoia.
Ci preme dunque invitare la popolazione a questo appuntamento di fraternità e sensibilizzazione verso la nostra casa comune.

Quest’anno, inoltre, nella nostra diocesi, tramite il vicario per la pastorale don Cristiano d’Angelo, sono state invitate alle singole parrocchie alcune brevi riflessioni sul tema proposto dalla Cei, unite al testo di alcune intenzioni di preghiera da usare nella messa domenicale del 1° settembre, curate dalla rete interdiocesana “nuovi stili di vita”.

Selma Ferrali

 

Intenzioni di preghiera per la custodia del Creato

1 settembre CUSTODIA CREATO 2019 (pdf)