Lettera del vescovo alla diocesi di Pistoia

Venerdì 21 settembre l’apertura dell’anno pastorale con il pellegrinaggio diocesano al Santuario della Madonna di Valdibrana

Carissimi fedeli della Diocesi,

la Madonna detta “di Valdibrana” ci aspetta!

Come già preannunciato, venerdì 21 settembre prossimo, da tutte le parrocchie della diocesi ci muoveremo in pellegrinaggio verso il nostro Santuario diocesano, dove si venera l’antica immagine della Madonna di Valdibrana. Spero davvero che ci sia una larga e sentita partecipazione. Ho voluto questo pellegrinaggio per esprimere l’attaccamento della nostra chiesa locale a Maria Santissima. Ci teniamo a Lei; per noi è madre e sorella; fulgido esempio di ciò che è chiamata ad essere la chiesa; consolazione nel cammino della vita e sostegno nella sequela amorosa ed esigente di Cristo.

Ho desiderato questo pellegrinaggio diocesano per affidare in modo del tutto particolare alla Madonna di Valdibrana, tutta la nostra chiesa: i laici tutti, le religiose e i religiosi, i presbiteri, i diaconi, i nostri seminaristi. Tutti coloro che soffrono e son in mezzo alle difficoltà, i nostri fratelli immigrati che sono tra noi in cerca di un futuro migliore, i nostri anziani e i nostri giovani e in modo tutto speciale le nostre famiglie.
Alla Madonna affidiamo anche il nostro anno pastorale, dedicato alla “comunità fraterna e missionaria”. Per questo, il 21 settembre daremo anche inizio ufficiale all’anno pastorale, con il mandato ai catechisti e ai vari responsabili parrocchiali.

Che ci si muova da ogni angolo della diocesi per convenire nel santuario di Valdibrana è un bel segno di comunione e di quel “camminare insieme” che è ciò che ci prefiggiamo di fare, in quello stile e pratica sinodale che è caratteristica tipica della chiesa. Il pellegrinaggio sarà l’occasione per benedire la nuova, grande aula liturgica che è stata costruita accanto al Santuario e per inaugurare anche i locali annessi. Ambienti che sono a servizio della diocesi e offrono belle opportunità di incontro e di formazione.

A tal proposito chiedo anche ad ogni parrocchia un gesto di generosità: un contributo economico perché si possano ripianare al più presto i debiti fatti per realizzare quest’opera di utilità comune. Chiedo quindi a tutte le parrocchie un impegno straordinario il cui frutto deporremo proprio il 21 prossimo ai piedi della Madonna di Valdibrana.

Ogni parrocchia può organizzarsi come meglio credere, scegliendo la modalità di pellegrinaggio che ritiene più opportuna.

La celebrazione eucaristica inizierà alle 21.30 nella nuova aula liturgica.
Alle 20.00, per tutti coloro che vi si vorranno unire, partirà dal nuovo parcheggio un breve pellegrinaggio che girando dietro la chiesa di San Romano raggiungerà il Santuario per la S.Messa.

Prima della celebrazione, a partire dalle ore 20.00, ci sarà la possibilità di confessarsi presso lo stesso Santuario.

Cercate di non mancare e anche coloro che non potranno venire si uniscano quella sera in preghiera, per i bisognosi, per la conversione dei peccatori, per la nostra chiesa, per un mondo di giustizia e di Pace.

Pistoia, 1 settembre 2018
+ Fausto Tardelli


La lettera pastorale del Vescovo Tardelli “L’anno della comunità fraterna e missionaria” è disponibile presso la Libreria San Jacopo in via Puccini 32, oppure presso la segreteria degli Uffici Pastorali (Sig.ra Daniela, Seminario Vescovile, Via Puccini, 36). Il testo può essere scaricato anche in pdf dal sito web diocesano.




I Cavalieri del Tau si presentano alla Montagna Pistoiese

Venerdì 31 agosto un convegno a San Marcello Pistoiese con la partecipazione del vescovo Tardelli.

Il 31 agosto, presso la Chiesa parrocchiale di San Marcello Pistoiese, la Storica Compagnia degli insigniti cavalieri del Tau e la Magione di Cutigliano hanno organizzato un convegno per presentare e promuovere la propria missione sulla montagna pistoiese.

Il convegno, infatti, avrà lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle vie di comunicazione della montagna con una particolare attenzione alla riscoperta degli antichi tracciati della Via Francigena e Romea.

Il convegno si aprirà alle 16.30 con i saluti dei sindaci di San Marcello-Piteglio e Cutigliano-Abetone. Seguiranno gli interventi del gran Cancelliere della Compagnia Alessandro Valiani, del custode della Magione di Cutigliano Carlucci Ceccarelli e del vescovo di Pistoia  Mons. Fausto Tardelli.  Tra i relatori anche il prof. Sandro Danesi, Economista della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che affronterà il seguente tema: “Passato e presente della Via Romea. Quali opportunità per il futuro?”. È previsto un momento di dibattito al termine. La serata si concluderà con un’apericena offerta ai partecipanti nella piazzetta antistante la Chiesa.

Il convegno evidenzierà l’importanza della Magione aperta da qualche anno a Cutigliano. La Magione di Cutigliano ha sede nei locali della Chiesa di Pian degli Ontani ed è composta da 11 persone di cui due donne a cui si aggiungono due sacerdoti: Don Cipriano Farcas, vicario della Montagna e il parroco locale Don Sergio Agostini.

Il vescovo Fausto Tardelli, protettore della Magione, in occasione della sua inaugurazione ebbe modo di sottolineare come la Magione sia «collocata in un luogo privilegiato per il transito dei pellegrini» e svolga «nel contesto territoriale un opera di valorizzazione delle reti storiche di comunicazione».

I cavalieri del Tau sono una confraternita riconosciuta dalle diocesi di San Miniato e di Pistoia che oltre alla valorizzazione delle vie sacre e delle antiche tradizioni, vive l’antico ruolo di accoglienza e assistenza a pellegrini e viandanti.

Daniela Raspollini

 




«Preti di montagna»: quando la cultura arrivava dal Pievano

Sabato 25 agosto a Cutigliano la presentazione del nuovo libro di Maria Valbonesi “Preti di montagna”. L’Appuntamento in piazzetta Ferrucci alle ore 17.30; interverrà il vescovo di Pistoia Mons. Tardelli.

Dopo Rusticane di montagna (2014), Maria Valbonesi dedica alla montagna pistoiese una nuova fatica, – “Preti di montagna” – frutto della ricerca sui preti, anzi, sui rettori delle pievi, che per molti secoli hanno costituito il fondamentale riferimento religioso, sociale e culturale per la gente che viveva nei borghi, tra i boschi e i pascoli dell’Appennino.

Cosa è possibile rintracciare negli archivi? Cosa ha scoperto sulla storia dei pievani della montagna?

Per quanto riguarda la loro specifica funzione di ecclesiastici, negli archivi è molto più facile trovare attestazioni sulle carenze, infrazioni e trasgressioni dei pievani piuttosto che i loro normali svolgimenti, generalmente sottintesi proprio per la loro ripetitiva normalità. Risulta invece sufficientemente documentata l’attività culturale con cui, al di là delle tradizioni e improvvisazioni popolari, i pievani – e praticamente soltanto loro – hanno aperto alla gente della montagna gli orizzonti della bellezza, della conoscenza e della memoria storica.

È questo che li distingue dai loro colleghi della pianura e delle città?

Almeno fino alla metà del XVIII secolo direi proprio di sì. Ed è soprattutto sotto questo aspetto che li ho presi in considerazione. Ovviamente non tutti, ma solo alcuni che meglio si prestano a rappresentare comportamenti più o meno comuni: provvedere al decoro della propria chiesa e delle celebrazioni religiose, insegnare a leggere e scrivere ai ragazzi del paese, ricordarne gli eventi nei registri parrocchiali e in eventuali relazioni, lettere, cronache e diari. Perché questa è, appunto, la conclusione emersa dai dati documentari: che, almeno sulla montagna pistoiese e fino alla metà del XVIII secolo, depositari della cultura sono stati soltanto, o quasi, i pievani.

Ma non c’erano in montagna uomini di cultura, oltre ai pievani?

Certo che c’erano, sia ecclesiastici che laici, ma, per bravi e capaci che fossero, alla montagna non ne veniva niente perché andavano a fare carriera altrove: a Firenze, a Roma e anche più lontano; e se tornavano, era soltanto per qualche breve visita o, ormai vecchi, per morire. Mentre invece i pievani restavano.

E chi sono quelli dei quali più specificamente si parla in “Preti di montagna”?

Sono tre: Girolamo Magni di Popiglio, che nel ‘500 per quarant’anni lavorò al restauro, riordinamento e abbellimento della sua pieve, facendone un sensibile esempio di ordine e di armonia che, attraverso i sensi, avviasse la sua gente alla religiosa dimensione spirituale di questi valori.
Andrea Busoni di Cutigliano, che nella prima metà del ‘600 si dedicò ad un insegnamento di alto livello letterario, scientifico e teologico, aperto anche alle donne.
Jacopo Lori di San Marcello, che verso le metà del ‘700 ha “salvato” gli usi e costumi e il linguaggio popolare in un gran numero di composizioni poetiche riunite sotto il titolo di “Tangheri della Montagna”.

Il volume è disponibile presso la libreria S. Jacopo di Pistoia.

Daniela Raspollini




In ricordo di Suor Giovanna Teresa del monastero della Visitazione

Venerdì 17 agosto scorso, si è spenta suor Giovanna Teresa Bevilacqua. Il generoso cuore dell’anziana superiora del Monastero della Visitazione di Pistoia, si è arreso nella Casa di Cura Barbantini di Lucca dove era ricoverata da tempo.

Era nata a San Pietro a Vico di Lucca. Nella sua terra natale ebbe modo di forgiare e consolidare la sua indiscutibile vocazione allo stato religioso. Sin da ragazzina, infatti, appariva ben chiara ed evidente la sua inclinazione a seguire Gesù nella Chiesa.
Dopo aver maturato una esperienza comunitaria religiosa, nel 1959, fece il suo ingresso nel secolare Monastero della Visitazione di Pistoia, dove le venne affidata l’infermeria per curare e sollevare le sofferenze fisiche delle monache inferme, pur sempre consapevole della importante missione alla quale era stata scelta e chiamata.
Era la metà degli anni ‘70 del secolo scorso, quando venne eletta superiora per la prima volta. E in questo ruolo, mai ambito e nè ricercato, è stata riconfermata fino ai nostri giorni con i dovuti intervalli previsti dalle costituzioni dell’Ordine visitandino. Durante i suoi superiorati, mantenne inalterato pure il servizio all’infermeria monastica e per un po’ di tempo si occupò anche della formazione delle novizie.

È nella veste di madre, dolce, mite e premurosa, che si riflette, soprattutto, la sua personalità poliedrica. Si prodigava con particolare sensibilità e impegno autentico alle esigenze dell’intero cenobio claustrale e anche a chi aveva modo di incontrarla, al di là della grata, mostrava sempre ascolto, comprensione e un cuore aperto e disponibile.
La sua missione si è sempre concentrata nella preghiera e nell’amore al prossimo. Non potremo mai dimenticare la sua intelligenza vivace, il suo amore alla Chiesa, e, in particolar modo, al glorioso Ordine della Visitazione di Santa Maria, del quale conosceva quasi a memoria tutta la storia. La madre Giovanna Teresa era ben voluta da tutti. Tutti ne parlavamo con accenti di profonda stima e di affetto sincero. A Gesù aveva donato tutta se stessa, e mai nella sua fede granitica notammo un cenno di perplessità o di oscillazione.

I funerali si sono svolti lunedì pomeriggio, 20 agosto scorso, alle ore 16.00, nella chiesetta del Monastero della Visitazione di Pistoia quasi incapace di accogliere i numerosi presenti.
Ha presieduto l’Eucaristia il cappellano del monastero stesso, don Roberto Breschi, cancelliere vescovile, che ha sostituito il vescovo impossibilitato a parteciparvi. Con don Breschi ha concelebrato don Pier Luigi Biagioni della Fraternità Apostolica di Gerusalemme.
Nell’omelia il celebrante, prendendo spunto dal brano del Vangelo di Matteo, ha richiamato l’attenzione dei fedeli sulla parabola delle dieci vergini paragonandole alla nostra cara madre Giovanna Teresa che sempre ha mantenuto accesa la sua lampada in attesa dell’arrivo dello sposo.
Il servizio liturgico è stato curato dagli accoliti Graziano Borelli e Roberto Natali, mentre Alessio Tagliafierro ha coordinato i canti liturgici accompagnati dal suono dell’organo.
Era presente la madre federale con le rispettive superiori dei Monasteri della Visitazione di Lucca e di san Pancrazio (Lucca).
Al termine, la salma è stata tumulata nel cimitero di Massa e Cozzile in diocesi di Pescia, luogo da cui, nel lontano 26 febbraio 1737, partirono le tre religiose visitandine alla volta di Pistoia dove fondarono il Monastero della Visitazione.

Carlo Pellegrini




San Bartolomeo: due giorni di festa per il santo dei bambini

Leggi l’omelia del vescovo Tardelli


Tra il 23 e il 24 agosto torna la tradizionale festa di San Bartolomeo Apostolo.

La festa è dedicata in particolare ai bambini e l’unzione di San Bartolomeo, tracciata con olio benedetto sulla fronte dei piccoli, ma anche dei fedeli che lo desiderano, vuole proteggerli per tutto l’anno dai più o meno gravi incidenti dell’infanzia.

L’insolita tradizione si affermò in città quando la comunità benedettina di S.Bartolomeo venne sostituita dai Canonici Regolari Lateranensi che diffusero una tradizione di origine umbra subito accolta con grande fervore dal popolo pistoiese.

La ricorrenza di San Bartolomeo per Pistoia rappresenta una festa grande ed attesa. Per la festa i bambini (e non solo), insieme all’unzione ricevono la Corona di San Bartolomeo: una “corona” del Rosario decisamente gustosa e colorata, fatta di pastafrolla e decorata con zucchero colorato.

Ecco il programma della festa:

Giovedì 23, alle 17.30 saranno celebrati i Vespri solenni di San Bartolomeo cui seguirà, alle ore 18.00, la Santa Messa con la benedizione dell’olio per le unzioni. Le unzioni avvieranno subito dopo la messa e proseguiranno fino a mezzanotte.

Venerdì 24, alle ore 8.00 saranno celebrate le lodi mattutine seguite dalla Santa Messa; poi, dalle 9.00 alle 10.00 proseguiranno le unzioni.

La Santa Messa delle ore 10 sarà presieduta dal vescovo di Pistoia S.E. Mons. Fausto Tardelli. Una terza messa sarà celebrata nel pomeriggio alle ore 18.00.

Le unzioni saranno effettuate nei seguenti orari: dalle 11.00 alle 13.00, dalle 14.30 alle 18.00 e dalle 19.00 alle 24.00.

All’interno dei locali parrocchiali sarà visitabile la mostra sui Miracoli Eucaristici nel mondo ideata e realizzata dal venerabile Carlo Acutis, giovane morto a 15 anni di una leucemia fulminante e il cui processo di canonizzazione è in corso. Per l’occasione sarà allestita una cappella dove sarà esposto il Santissimo sacramento la sera del 23 agosto dalle 19.00 alle 24.00 e il 24 agosto, dalle 8.00 alle 24.00 (L’adorazione sarà sospesa soltanto durante la messa delle 10.00), con la presenza continua degli adoratori della Adorazione Eucaristica Perpetua di San Paolo Apostolo.

Accanto al programma religioso anche quest’anno la festa prevede numerosi momenti ricreativi dedicati ai bambini: giovedì 23 e venerdì 24 agosto nel parcheggio dietro la chiesa, dalle 10 alle 24, giochi gonfiabili per i più piccoli.

Dalle 18 di giovedì e venerdì prossimi e per tutta la serata, giochi di strada dei nostri nonni e genitori (trampoli, giochi di carta, campana, origami…) con gli Arceri del Micco e i pony di Mmhorses, ma anche l’angolo delle “Nove novelle di Picio Pacio”.

Giovedì 23 dalle 14.00 alle 17.30 l’oratorio San Domenico Savio ha organizzato un torneo di calcio nello spazio restrostante la chiesa di San Bartolomeo. Il torneo proseguirà la mattina di venerdì 24 dalle ore 11.00 alle ore 13.00. La finale è prevista per venerdì pomeriggio dalle ore 16.00 alle 17.00.

Venerdì 24 la Croce Rossa Italiana si è resa disponibile per l’assistenza medica, ma anche per l’animazione di altri eventi per i più piccoli: dalle 10.00 alle 18.00 nella piazza di San Bartolomeo: Truccabimbi e altri giochi con i volontari della Croce Rossa. Alle ore 17.00 è previsto il concerto della Banda Borgognoni di Pistoia.

La conclusione della giornata è affidata, a partire dalle ore 21.00, allo spettacolo con giochi di prestigio “C’era una volta …San Bartolomeo”.

Anche per quest’anno, infine, è stata organizzata una lotteria il cui ricavato sarà devoluto al sostentamento della Parrocchia di San Bartolomeo e per l’assistenza ai più bisognosi. L’estrazione dei numeri vincenti avverrà venerdì 24 agosto dalle 23.30 alle 24 nel parcheggio retrostante la chiesa.

 




Giovani toscani verso Roma: i giorni dell’accoglienza

Venerdì 9 e sabato 10 agosto si è svolta a Pistoia l’accoglienza dei giovani toscani verso l’appuntamento dei giovani italiani con Papa Francesco. «Pistoia infatti – ricorda Mons. Tardelli – è una città che accoglieva e accoglie i pellegrini perché custodisce una reliquia importante dell’apostolo San Giacomo. Con questo appuntamento – prosegue il vescovo – si rinnova l’antica tradizione del pellegrinaggio. Oggi è bello vedere questi giovani in cammino. Il loro è un cammino faticoso, che impegna, ma da anche senso alla vita. Sono giovani in cammino verso Roma, ma soprattutto verso la pienezza della vita».

Suor Daniela, della fraternità apostolica di Gerusalemme, fa parte dell’equipe di pastorale giovanile diocesana che ha organizzato l’accoglienza dei pellegrini toscani a Pistoia. «Giovedì 9 agosto, – racconta suor Daniela – abbiamo accolto un gruppo di Vicenza che ha percorso il tracciato della Romea Strata, dall’appennino Modenese fino alla Croce Arcana e di lì, per varie tappe fino a Pistoia. Il loro gruppo, formato da 40 ragazzi, ha celebrato la messa in cattedrale, quindi i giovani pellegrini sono stati accolti a San Paolo mentre le ragazze, con alcune Suore che le accompagnavano, sono state alloggiate a casa nostra alla Basilica della Madonna dell’Umiltà. L’indomani mattina ho accompagnato tutto il gruppo alla scoperta del centro storico e delle sue meravigliose chiese».
Venerdì si sono aggiunti ai giovani di Vicenza anche gli altri 320 ragazzi provenienti da diverse diocesi toscane. «Con loro – prosegue suor Daniela – ci siamo ritrovati alla messa a San Francesco alle 11.30 presieduta dal vescovo di Pistoia (leggi qui l’omelia del vescovo Tardelli) e concelebrata dal vescovo di Montepulciano Chiusi Pienza Stefano Manetti e da vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca.

Il pomeriggio di venerdì 10 è stato dedicato alla scoperta della città di Pistoia e a un momento di preghiera davanti alla reliquia di San Giacomo apostolo in Cattedrale. «Un vero e proprio ‘tour jacopeo’ che a partire dalla Cattedrale si è sviluppato in altre sette tappe: il Battistero, San Giovanni Fuorcivitas, San Paolo, la Basilica della Madonna dell’Umiltà, Sant’Andrea, l’ospedale del Ceppo e San Bartolomeo. In ogni luogo un giovane volontario ha atteso i pellegrini suddivisi in cinque gruppi, in una sorta di “caccia al Tesoro” che li ha aiutati a riconoscersi pellegrini sui passi di Cristo».

La conclusione della serata è stata affidata al concerto del gruppo di rock cristiano i Reale in piazza San Francesco. Al termine del concerto c’è stato anche un inedito momento di preghiera di adorazione eucaristica: «un momento forte e bellissimo con tutti i giovani in silenzio adoranti davanti a Gesù! Indimenticabile e toccante!».

La mattina di sabato 11, dopo un momento di preghiera guidato dal vescovo Manetti, tutti i pellegrini sono ripartiti alla volta di Roma per la veglia al Circo Massimo con Papa Francesco e la Messa in Piazza San Pietro.

Nella nostra Diocesi anche la parrocchia di Valenzatico è stata impegnata nell’accoglienza di tanti giovani in cammino verso Roma. «È stato un momento forte di condivisione e di gioia – racconta Don Roberto Razzoli-; hanno bussato alla nostra porta giovani pellegrini con i loro rispettivi parroci provenienti da San Giovanni Valdarno e Grosseto. Ci hanno chiesto ospitalità e noi li abbiamo accolti volentieri. Sono arrivati a Valenzatico 42 giovani pellegrini stremati. Appena arrivati li abbiamo ricevuti con un grande abbraccio di fraternità da parte della nostra comunità che ha fatto trovare loro subito una cena a base di Pizza. È stato un momento forte di condivisione. I parrocchiani si sono prodigati per fare accoglienza, nel preparare loro la cena e la colazione. Dopo cena abbiamo si è celebrata la messa, abbiamo quindi letto e condiviso il Vangelo vivendo un momento di riflessione nella piazzetta della parrocchia. Al mattino li abbiamo accompagnati a piedi da Valenzatico a Pistoia. È stata una bella esperienza – conclude don Roberto – un momento forte di condivisione e di gioia».

Tra i volontari che si sono attivati nell’accoglienza dei giovani pellegrini abbiamo raccolto una breve testimonianza di chi ha collaborato a distribuire la cena nel convento di San Francesco a Pistoia. «È stato un bel momento di chiesa. Nei giovani, nonostante la fatica ed i piedi piagati, si percepiva la gioia di essersi ritrovati tutti insieme con altri ragazzi di altre diocesi per essere Chiesa. Questo è il sentimento forte che scaturiva dalla loro gioia di condividere anche con fatica un cammino. È stata indubbiamente una bella esperienza di Chiesa».

«Mi sembra giusto esprimere un ringraziamento a tutti i componenti del servizio diocesano di Pastorale Giovanile guidati da don Fulvio e don Marius». Alessio Bartolini, seminarista della nostra diocesi che ha collaborato con l’equipe di pastorale giovanile per l’organizzazione dell’evento, intende ricordare quanti si sono impegnati per la riuscita dell’evento: «Un caloroso ringraziamento va alla curia diocesana per il prezioso supporto amministrativo e al Comune di Pistoia che ha fatto la sua parte supportando l’organizzazione dell’evento e concedendo spazi e attrezzature. Un grande grazie va infine a tutti i volontari giovani e meno giovani che ci hanno aiutato con il loro lavoro silenzioso e discreto e ci hanno fatto vivere la bellezza della fraternità. Un grazie particolare anche ai volontari del CISOM e della Polizia in congedo. Un doveroso ringraziamento va ad alcune imprese del territorio che ci hanno sostenuto con la loro generosità e con la donazione di acqua e generi alimentari: la CONAD di Pistoia e gli stabilimenti ACQUA SILVA».

Daniela Raspollini




Il rock che accende la sete di Dio: i Reale in concerto a Pistoia

In piazza San Francesco a Pistoia un concerto rock dedicato ai giovani che parteciperanno al pellegrinaggio verso Roma

Il 10 agosto i Reale in concerto a Pistoia. Abbiamo incontrato Alessandro Gallo, il leader del gruppo, per conoscere la loro storia e il loro cammino musicale e di fede. I Reale, infatti, sono ad oggi una delle poche realtà musicali in Italia in grado di coniugare ottime produzione musicali travolgenti e fede.

Alessandro, chi sono i Reale?

I Reale sono una rock band di christian music italiana, un gruppo di amici che mette la sua professione al servizio di una missione: nel nostro piccolo, rendere il mondo un posto migliore, essendo felici e portando chi ascolta la nostra musica, nel luogo in cui si trova, un pò di felicità. Cerchiamo di farlo testimoniando che credere in Dio non distrugge i sogni, ma al contrario li amplifica e porta alla felicità vera.

Tu e tua moglie vi siete incontrati nella Comunità Cenacolo di Suor Elvira. È grazie a lei che aveva scelto questa strada di vita e testimonianza. Da allora ad oggi com’è cambiata la vostra vita?

Sicuramente l’esempio di Suor Elvira ci ha dato il coraggio di fare le scelte che abbiamo fatto e stiamo facendo oggi. Noi diciamo sempre che Elvira è stata una grazia, perché ci ha fornito le “armi”, formandoci come credenti, e ci ha insegnato a credere in Dio in un modo che salva la vita e la semplifica anche nella quotidianità, attraverso tante piccole scelte concrete. Abbiamo capito che sarebbe inutile pregare se questo non aiutasse a superare i momenti di difficoltà e le tantissime porte in faccia che abbiamo trovato in questi anni. La nostra vita è cambiata a partire dal momento in cui abbiamo incontrato Elvira e ci siamo fidati di come lei ci ha riportato a Dio. Poi, una volta incontrato Gesù, è Lui che si fa strada nella nostra vita sostenendoci e aiutandoci a cambiarla ogni giorno.

Il vostro è uno straordinario percorso musicale costellato da tanti successi. Quali sono i pezzi a cui siete più affezionati e perché?

“Straordinario percorso musicale costellato da tanti successi” è una frase molto ricca, anche se in verità per il momento ci sentiamo degli operai in una missione che usano la musica e le canzoni (ringraziando ogni giorno Dio che continua ad ispirarle). Nei pezzi a cui siamo più affezionati rientra sicuramente “Alla porta del cielo”, che è la canzone che ci ha fatti conoscere maggiormente; poi quando siamo sul palco e dobbiamo decidere la scaletta, ci accorgiamo subito che ci sono alcuni pezzi a cui siamo più legati, come “Da sopra i tetti”, “Ogni mia scelta”… canzoni che in modo particolare caratterizzano ciò che siamo. In realtà dipende molto dalla situazione in cui ci troviamo, perché ci siamo resi conto che queste canzoni parlano veramente alla nostra vita e agli stati d’animo che stiamo attraversando. Dio ha ispirato davvero una canzone per ogni momento: quando c’è da gioire, si gioisce bene; quando c’è da soffrire, si comincia a sperare, e così via.

 La particolarità del vostro concerto è che al centro della vostra proposta musicale c’è Gesù stesso. I giovani che vi seguono o ascoltano i vostri concerti come vivono questa vostra identità cristiana?

Il consiglio che ci permettiamo di dare è quello di chiedere proprio ai giovani, al termine del concerto, come hanno vissuto ciò che hanno appena visto ed ascoltato. Per quelle che sono le nostre esperienze, ciò che facciamo non è mai un problema per i giovani; direi che forse troviamo maggiori ostacoli nei cuori più adulti, talvolta proprio in chi ha la responsabilità dei giovani stessi. C’è spesso molta difficoltà, da parte di chi ci chiama per un concerto, a vivere magari un quarto d’ora di Adorazione, mentre nei giovani abbiamo trovato molto sostegno, rispetto ed accoglienza, anche se non sempre condividono o pensano a Dio nella stessa maniera. Abbiamo visto che quando i giovani incontrano coerenza e rispetto, rispondono con coerenza e rispetto, e si avvicinano. Quando trovano una felicità vera non si allontanano! Queste sono spesso le paure degli adulti, dei formatori, degli educatori, di chi ha la responsabilità dei giovani, che pensa che Gesù sia passato di moda, che non vada più bene, che li allontani. Per la paura di questo molte volte non si nomina più Gesù, non Lo si porta più, non si fa più Adorazione, ma noi vi diciamo: siamo pieni di messaggi e testimonianze di giovanissimi e giovani, soprattutto dai 16 ai 30 anni, che condividono e appoggiano quello che facciamo.

 Come avete accolto l’invito di venire a Pistoia per tenere un concerto rock nel cuore della città per comunicare a tanti giovani la bellezza di credere in Dio?

L’invito l’abbiamo accolto con grande gioia, nell’essere nel cuore di Pistoia in un evento così bello insieme a tanti ragazzi e ragazze della Toscana e non solo! Vi dico però, ciò che abbiamo nel cuore: che ci sia un pubblico numeroso o no, oppure che l’evento abbia portata nazionale o locale, per noi è sempre una grande opportunità in due direzioni: in primo luogo è un’opportunità per noi di superarci ancora una volta, salendo sul palco e dando il meglio delle nostre possibilità, per dimostrare che anche suonando canzoni che parlano di Dio si può testimoniare la gioia, la ribellione, la rivoluzione, la felicità della Fede, testimoniando che si può vivere da vivi. Inoltre è un’opportunità di ricevere la bellezza del condiviVere questa esperienza, nel vedere che anche nel cuore di una sola persona che vive il concerto insieme a noi sorga almeno il dubbio che Dio esista, o che magari qualcuno possa trovare le risposte che sta cercando in quel periodo della sua vita.

 Attualmente la band è al lavoro per la produzione del nuovo album ..quando uscirà?

Ormai siamo agli sgoccioli dell’attesa per il nuovo album, che uscirà il 15 agosto in digitale e anche in formato CD. Abbiamo fatto una scelta sicuramente anti-discografica e non commerciale, perché in quel giorno tutto è chiuso e moltissimi sono via per le vacanze. Ma ogni lavoro lo abbiamo sempre affidato a Maria e non potevamo certamente far uscire questo album per noi fondamentale se non nel giorno più importante per Lei. Inoltre non ci siamo affidati ad alcuna distribuzione se non la nostra: il nostro CD si potrà ordinare esclusivamente attraverso la piattaforma di e-commerce presente nel nostro sito: come qualsiasi altro store online, si potranno aggiungere al carrello i CD per vederli poi recapitati direttamente a casa propria. Anche questa è una scelta sicuramente non commerciale (…non ho capito se coraggiosa o incosciente…) che ci permette di rimanere coerenti e liberi da qualsiasi vincolo di distribuzione che possa far spostare l’asse dalla diffusione del messaggio a quanto stiamo guadagnando: non vogliamo che la paura dell’introito vada ad inquinare la diffusione del messaggio che stiamo portando. L’album si potrà comunque pre-ordinare già a partire dal 1 agosto su iTunes (in digitale) e sul nostro sito (formato CD).

 Che cosa ti sentiresti di consigliare a chi si trova a lavorare con i giovani?

Capisco che non sia un compito facile, se penso che ogni suggerimento che io potrei dare ai giovani suonerebbe ipocrita…io alla loro età ho sbagliato tanto, cercando la felicità. Direi a chi lavora con i giovani di dir loro: cerchiamo la felicità. Se l’obiettivo non è svegliarsi al mattino felici della vita che si sta vivendo, la vita non ha più senso. E direi loro che la vita non ha senso di essere vissuta per se stessi. Purtroppo però, certe cose le capisci sbattendoci la testa. Direi ai giovani: alzatevi dal divano, spegnete il cellulare due ore al giorno e uscite, magari andando a dare da mangiare alla Caritas, o facendo viaggi, andando in missione, guardando con i vostri occhi cosa succede nel mondo là fuori. Però capisco che oggi la battaglia con internet, con il telefonino, è quasi “impari” oserei dire, però i giovani cercano la rivoluzione, la “lotta”…direi loro che se cercano la rivoluzione, non è dentro un telefonino o a dei commenti, bisogna alzarsi ed uscire di casa, cominciare ad aprire gli occhi su quello che sta succedendo e vedere cosa io posso fare per rendere il mondo un posto migliore. Facendo questa cosa io ho trovato la felicità, e la felicità è coincisa con l’incontro con Dio: nei posti in cui io stavo bene, c’era Gesù. Come ho detto prima, certamente mi sento di dire a chi vive ogni giorno con i giovani di parlare loro di Gesù, del suo coraggio, del suo amore, con passione e coerenza, senza paura di vederli andare via.

 Visto che incontrerete i giovani in cammino verso il sinodo che proseguiranno per Roma cosa vorreste che rimanesse nei loro cuori?

Vorrei che rimanessero la gioia e la rivoluzione della Fede. Però più di ogni altra cosa, vorrei che proprio i giovani sentissero per primi il bisogno che nel loro cuore rimanga qualcosa, di non andare a Roma cercando tre giorni di gita, vivendo passivamente quello che altri hanno pensato che loro debbano vivere, ma che vadano a Roma per alzare la mano e dire che hanno bisogno di non sentirsi da soli, che hanno bisogno di essere felici davvero, bisogno di cose nuove, bisogno di una vicinanza nuova e vera, bisogno di essere accolti, spronati ed illuminati, bisogno di una casa che diventi il loro futuro, come noi desideriamo che la Chiesa sia la casa del nostro futuro, per noi e per i nostri figli… vorrei che nel loro cuore nascesse questo desiderio di felicità vera, non il fatto che i Reale hanno suonato bene o no…che resti nei loro cuori la sete di Dio!

Daniela Raspollini

 




Il cammino dei giovani: a Pistoia due giorni di festa e preghiera

Pistoia, la Santiago minor, riscopre l’antica vocazione di città di pellegrinaggio e accoglienza con l’arrivo di oltre 400 giovani in cammino verso Roma

Si avvicina il mese di Agosto e con esso si avvicina un evento importante per la Chiesa in Italia: l’incontro dei giovani italiani con Papa Francesco a Roma, l’11 e 12 agosto; un appuntamento significativo nel cammino della Chiesa verso il prossimo Sinodo dei vescovi [Roma 2-3 ottobre 2018] che avrà come tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

I giovani di alcune diocesi toscane, su invito del servizio di pastorale giovanile regionale, faranno tappa a Pistoia nel loro cammino verso Roma in vista dell’incontro con Papa Francesco.

Pistoia, nella cui Cattedrale si custodisce una preziosa reliquia dell’apostolo Giacomo il Maggiore, lungo i secoli è stata meta tradizionale di pellegrinaggi, in collegamento con Roma e Santiago di Compostella. La nostra città è infatti la “Santiago minor”, cresciuta attorno al culto di san Jacopo Apostolo, inserita in una rete di antiche e importante strade sempre più riscoperte e valorizzate.
Il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, coordinato da don Fulvio Baldi, è impegnato nell’accoglienza di questi giovani pellegrini. Alessio Bartolini, seminarista e collaboratore del gruppo di lavoro che si occupa dell’organizzazione dell’accoglienza, ci descrive in dettaglio l’evento.

Quale sarà il programma dell’evento?

L’evento riguarderà principalmente il giorno 10 agosto. Abbiamo cercato di non moltiplicare le attività, ma di offrire ai pellegrini occasioni di riposo, perché molti arriveranno a Pistoia a piedi, ma anche momenti di preghiera, riflessione e svago. Abbiamo previsto anche un percorso in cui fede e cultura dialogano insieme per far scoprire ai giovani pellegrini i tesori di arte e fede che la nostra città custodisce.
Ovviamente una tappa fondamentale sarà la Santa Messa la mattina del 10 agosto alle 11.30 nella chiesa di San Francesco, presieduta dal Vescovo Fausto e concelebrata da alcuni vescovi che accompagnano i giovani delle proprie diocesi . Altro momento importante sarà la visita alla Cattedrale di san Zeno in cui è custodita la preziosa reliquia di San Giacomo.
La sera alle 21.00, infine, in piazza San Francesco ci sarà un concerto del Gruppo “I Reale”.

Come sarà impegnata la nostra diocesi nell’accoglienza dei pellegrini?

La nostra Diocesi, secondo quella che da secoli è sempre stata la vocazione all’accoglienza dei pellegrini, sarà impegnata nell’accogliere i pellegrini presso il Convento di San Francesco.
I pellegrini saranno poi alloggiati in strutture messe a disposizione dall’Amministrazione Comunale e da alcune Comunità Religiose e nell’animazione dei vari momenti che saranno proposti ai giovani ospiti.

Da quali diocesi provengono i giovani pellegrini?

Ospiteremo oltre 300 giovani provenienti dalle Diocesi di Firenze, San Miniato, Grosseto, Lucca, Fiesole, Livorno e Montepulciano. Avremo inoltre un centinaio di pellegrini provenienti dalla Diocesi di Vicenza.

Altro particolare appuntamento sarà il concerto del gruppo i Reale?

Si, sarà un momento forte di musica e preghiera in cui i membri del Gruppo proporranno brani di musica rock scaturiti dalla loro esperienza di vita e dal loro cammino di fede. Una nella occasione per riflettere sul nostro essere giovani cristiani ma anche per ascoltare un po’ di buona musica.

Daniela Raspollini




Nomine in Diocesi

1.

In data 4 agosto 2018, Mons. Vescovo, in seguito alla rinuncia del rev. don Claudio Ciurli, ha nominato parroco di San Michele in Carmignano, Santa Cristina in S.Cristina a Mezzana, San Pietro in Verghereto e San Lorenzo in Montalbiolo, il rev. sac. don Elia Matija, fino ad oggi Amministratore parrocchiale delle parrocchie di S.Teresa di Gesù Bambino in Mastromarco, Santi Baronto e Desiderio in San Baronto e S. Giorgio in Porciano. La predetta nomina diverrà efficace dal 1° di settembre 2018.

2.
Sempre in data 4 agosto 2018, Mons. Vescovo ha nominato Vicario parrocchiale di Santa Maria Assunta in Gavinana, San Marcello in San Marcello Pistoiese, San Biagio in Mammiano, Madonna della Neve in Limestre, il rev. P. Cyrille Atitung Kalom fin’ora in servizio presso la parrocchia di San Giuseppe Artigiano in Violina. La predetta nomina diverrà efficace dal 1° di settembre 2018.

3.
Si comunica che i sacerdoti don Isaac D. Georges Sagna e don Bonaventure Sambou in servizio nella nostra diocesi a seguito di convenzione CEI “fidei donum” con la loro diocesi di Ziguinchor in Senegal, avendo trascorso il tempo massimo previsto per tali convenzioni di 9 anni, con settembre faranno ritorno nella loro diocesi. Ringraziandoli per il prezioso servizio prestato tra noi in questi anni, gli auguriamo ogni bene nel nuovo cammino che si apre davanti a loro.

4.
Don Fulvio Baldi è stato nominato parroco di Quarrata con decreto del 5 maggio 2018. La nomina diverrà efficace dal 9 settembre 2018.
Don Roberto Razzoli è stato nominato parroco di Violina con decreto del 9 giugno 2018. La nomina diverrà efficace dal 1° settembre 2018.
P. Luigi Procopio è stato nominato parroco di Santonuovo con decreto del 9 giugno 2018. La nomina diverrà efficace dal 1° settembre 2018.

5.
Don Roberto Breschi il 1° ottobre 2017 è stato nominato Assistente “ad triennium” dell’Apostolato della preghiera.




Il vescovo saluta il nuovo prefetto Zarrilli

L’ingresso del nuovo prefetto di Pistoia, la dott.ssa Emilia Zarrilli, è stato salutato la mattina di venerdì 4 agosto dal vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli. Il vescovo ha accolto il nuovo prefetto dandole il benvenuto a nome di tutta la Chiesa pistoiese. Un saluto particolarmente gradito perché rivolto al primo prefetto donna della città di Pistoia.

Prefetto e vescovo si sono quindi intrattenuti in una conversazione privata. Mons. vescovo ha poi offerto in omaggio alla dott.ssa Zarrilli un recente volume dedicato ai pulpiti medievali pistoiesi, augurandole una piacevole permanenza e un fruttuoso lavoro per il bene di tutto il nostro territorio. La dott.ssa Zarrilli ha alle spalle una lunga esperienza nel ministero degli interni ed ha già svolto questo incarico nelle città di Fermo e Frosinone.

Con l’occasione la Chiesa pistoiese esprime riconoscente anche la sua gratitudine e i suoi auguri per il nuovo incarico al prefetto uscente dott. Angelo Ciuni, chiamato a svolgere il proprio lavoro a nome dello Stato nella città di Udine.

(redazione) 05/08/2018