Domenica 10 la Giornata del Creato

A Quarrata le iniziative della giornata che si svilupperà a Santa Maria al Colle

“C’è un tempo per ogni cosa” si trova scritto nel libro dell’Ecclesiaste. E c’è un tempo – divenuto sempre più urgente – per riflettere sul Creato, come ci ricorda Papa Francesco con l’enciclica Laudato Si’. Con questo spirito, per celebrare la Giornata del Creato la Diocesi di Pistoia, con il patrocinio dei Comuni di Quarrata e Carmignano, organizza nella giornata di domenica 10 settembre l’iniziativa “Prendersi cura della casa comune”, momento di riflessione sul tema della salvaguardia del creato, della conoscenza e della scoperta del territorio anche attraverso la condivisione di esperienze.

Quest’anno l’appuntamento è in un luogo ricco di storia e arte come la chiesa di Santa Maria Assunta a Colle di Quarrata. La mattina, alle ore 10.00, sono invitati i Circoli Laudato Si’ della Toscana per un incontro di conoscenza e condivisione di esperienze guidato dal coordinatore Lorenzo Orioli. A seguire la Santa Messa.

Dopo il pranzo al sacco, nel pomeriggio alle ore 15.00, dalla piazza della chiesa, partirà la “Passeggiata Laudato Si’” lungo l’antica viabilità per raggiungere Capezzana dove i partecipanti saranno ospiti della fattoria di proprietà della famiglia Contini Bonacossi. Per la visita alla storica cantina è gradita la prenotazione entro venerdì 8 settembre. A seguire una conversazione con dottor Ciro Amato – esperto in materia di aree protette e natura – dal tema “Proteggere, custodire, vivere un’area protetta: biodiversità come dono”. A conclusione rientro a Colle a piedi.

Per partecipare alla passeggiata – su strada bianca, di grado facile con dislivello non significativo – è consigliato abbigliamento e scarpe adatte. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’indirizzo email pastoralesocialelavoro@diocesipistoia.it




Celebrazioni per l’Assunta nel Centro storico

Martedì 15 agosto la chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Di seguito gli orari delle celebrazioni previste nel vicariato del Centro storico.

Lunedì 14 agosto

ore 21: Rosario meditato alla Basilica della Madonna dell’Umiltà

Martedì 15 agosto

8.00: San Paolo

8.30: San Francesco

9.00: SS. Annunziata / Sant’Ignazio

10.00: San Bartolomeo

10.30: Santo Stefano (Clarisse) / San Benedetto

11.00: Cattedrale di San Zeno

11.15: San Francesco

12.00: Sant’Ignazio

17.30: Basilica della Madonna

18.00: Cattedrale di San Zeno

21.00: San Paolo




Gmg 2023: Pistoia c’è!

Dal 1 al 6 agosto si svolge a Lisbona la Giornata Mondiale della Gioventù: un evento della fede che coinvolge numerosi gruppi di giovani cattolici provenienti da ogni parte del mondo.  Papa Francesco accompagnerà i giovani in diversi momenti di incontro e preghiera che culmineranno nella Messa di Domenica 6 agosto.

Dopo la Messa di apertura martedì 1 agosto, giovedì 3 è il giorno dell’accoglienza di papa Francesco, venerdì 4 il giorno dedicato alla preghiera della Via Crucis, Sabato 5 e domenica 6 agosto nel “Campo da Graca”, sulle rive del fiume Tago sarà celebrata la veglia col Papa e la Messa conclusiva della Gmg.

A Lisbona sono presenti due gruppi di giovani provenienti dalla Diocesi di Pistoia. I partecipanti sono 100 e provengono da 16 realtà parrocchiali della diocesi coordinate dal Servizio di Pastorale Giovanile. I giovani saranno accompagnati da 6 sacerdoti, tra i quali il Vicario generale della diocesi, don Cristiano d’Angelo, il neo diacono Andrea Torrigiani, 2 suore e 2 seminaristi della diocesi.

Da Pistoia è partito poi un altro gruppo di 90 ragazzi, tra cui 25 disabili, coordinato dall’Associazione Maria Madre Nostra che segue un diverso itinerario.

Sulla pagina Facebook della Diocesi è possibile seguire tutti gli aggiornamenti!




Archivi e Biblioteche. Chiusure estive

Informiamo studiosi e interessati che la Biblioteca Leoniana, Archivio Vescovile e Diocesano resteranno chiusi fino al 5 settembre 2023.




Il Vescovo consegna alla Diocesi il Libro Sinodale

Frutto della prima sessione del Sinodo costituirà il punto di partenza della seconda sessione, dedicata a individuare nuove piste pastorali per la Chiesa di Pistoia

Un documento politico, nel senso che analizza le vicende della vita pubblica, frutto del lavoro di una platea di 400 sinodali composta per almeno il 75% da laici, proporzione che aumenta se si considerano le circa 2.000 persone coinvolte, a vario titolo, in tutte le parrocchie della diocesi di Pistoia.

Il 25 luglio, giorno di San Jacopo, nella Messa pontificale per il Santo Patrono, il Vescovo Tardelli ha presentato e consegnato alla Diocesi la prima parte del “Libro sinodale”, testo contenente le proposizioni generate nelle varie assemblee territoriali.

«Il Sinodo – sottolinea il Vicario, don Cristiano d’Angelo – ha rappresentato e rappresenta uno dei pochi momenti di ritrovo e di confronto dell’intera comunità dei nostri territori. Vedere la partecipazione attiva di oltre 2000 persone sintetizzata nelle proposizioni emerse dei 400 sinodali direttamente partecipanti ai lavori di assemblea, ha portato alla stesura di un documento che è politico nel senso che realmente analizza e indaga le vicende della vita pubblica. Emerge nelle pagine una forte necessità di essere ascoltati, di trovare un luogo dove potersi raccontare, dinamica ormai quasi del tutto scomparsa negli ultimi decenni nei nostri territori».

Un momento storico, a distanza di quasi 90 anni dall’ultimo Sinodo Diocesano, significativamente inserito nella solennità del Santo patrono della città e della Diocesi di Pistoia. La consegna del Libro sinodale è accompagnata da un breve video che riporta le testimonianze di alcuni membri dei cinque i circoli minori, cercando di riassumere le quasi 400 voci dei sinodali intervenuti nei lavori di questa prima sessione in poco più di 120 secondi.

La promulgazione del Libro Sinodale è un atto solenne con cui, alla luce del suo discernimento di Vescovo, Mons. Tardelli condivide e ripropone alla Chiesa di Pistoia, con tutta l’autorevolezza del suo ministero episcopale, le proposizioni elaborate nei lavori della prima sessione del Sinodo.

Un cammino che viene da lontano

«L’idea della celebrazione di un Sinodo diocesano – sottolinea il Vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, nel suo Decreto di Promulgazione in apertura del Libro sinodale – aveva cominciato a farsi strada sin dalla prima assemblea a carattere sinodale celebrata in San Francesco nel 2015, da cui scaturì il percorso pastorale della nostra Diocesi andato sotto il nome di “Sulle ali dello Spirito”. Successivamente, dietro anche all’impulso dato da Papa Francesco che ha indetto il prossimo sinodo dei vescovi proprio sul tema della sinodalità, sono stati coinvolti dapprima il Consiglio pastorale diocesano, il consiglio presbiterale e la Consulta delle aggregazioni laicali. Si è poi aperta una fase di ampia consultazione del popolo di Dio e anche di realtà non ecclesiali: un vero discernimento comunitario che si è intensificato con il lavoro svolto negli ultimi 13 mesi».

Il cammino che ci attende

In questa prima sessione del Sinodo diocesano, aperta il 4 giugno 2022 e chiusa il 24 giugno 2023, si trattava – afferma il Vescovo Tardelli nel decreto di promulgazione del libro sinodale «di ascoltare e condividere nello Spirito Santo le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne con cui condividiamo la vita nei nostri territori e che ci interpellano, riconoscendo in esse la voce del Signore».

Le dichiarazioni sinodali raccolte nella prima parte del Libro Sinodale, dovranno essere ben conosciute e assimilate da tutte le componenti del popolo di Dio che vive nella diocesi di Pistoia, in modo particolare dai presbiteri e diaconi. Esse costituiscono la base della nuova consultazione diocesana che condurrà alla individuazione delle risposte concrete alle sfide evidenziate.

Con la solennità di San Jacopo, infatti, si apre la seconda sessione che si concluderà il prossimo anno, nella quale la Chiesa di Pistoia sarà chiamata a individuare «quanto lo Spirito Santo ci chiede di operare per essere autentici testimoni ed annunciatori della gioia del Vangelo che è il Signore Gesù».

 

Le attese di Vangelo

Le circa 80 pagine del Libro proseguono poi con l’individuazione delle principali attese: dall’attesa di Vangelo, buona notizia volta a colmare i vuoti generati dal malessere diffuso e dalle difficoltà dei tempi che viviamo, all’attesa delle relazioni umane significative, di una fraternità reale, fatta di incontro autentico e non solo mediale tra persone, relazioni da persona a persona perché la solitudine sembra un rischio concretissimo, in tutte le generazioni. E poi l’attenzione alla donna, nella Chiesa e nella società, spesso non accolta in tutto il suo valore e in tutte le sue potenzialità di umanizzazione del mondo.

Questi i titoli delle nove proposizione emerse dai lavori del Sinodo:

  • L’attesa di Vangelo e di nuovi percorsi educativi
  • Il tempo che stiamo vivendo
  • L’attesa di relazioni umane significative
  • L’attesa di fraternità
  • Le attese della famiglia
  • La donna. Dono e corresponsabilità
  • Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità
  • Le attese dei migranti
  • L’attesa di una Chiesa “nuova”

 

Il video

Per cercare di sintetizzare il grande lavoro svolto dalle assemblee, generali e territoriali, la Diocesi di Pistoia ha realizzato un breve video di 130 secondi con i volti e le voci di alcuni dei protagonisti delle varie riunioni di lavoro. Cinque sinodali, uno per ogni “circolo minore”, che hanno riportato la loro attesa: Alessandra Corti (circolo Pistoia città), Alessandro Gori (circolo Casalguidi), Valentina Brachi (circolo Fornacelle), Letizia Vannucchi (circolo Capostrada) e Franco Pacini (circolo Poggio a Caiano).




Festeggiamenti iacobei 2023

Martedì 25 luglio il Vescovo consegnerà la prima parte del Libro Sinodale e avvierà la Seconda Sessione.

 

Con il mese di Luglio la Diocesi di Pistoia si apre ai festeggiamenti iacobei che quest’anno vedranno importanti novità.

 

Una tappa fondamentale del Sinodo Diocesano

La Chiesa di Pistoia aprirà infatti la seconda sessione del Sinodo Diocesano proprio in occasione della Solennità di San Giacomo apostolo, con la consegna e la promulgazione della prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie il lavoro emerso in questo primo anno di ascolto e condivisione, dedicato alla lettura delle attese presenti fuori e dentro la Chiesa locale.

Il vescovo Tardelli, con una circolare rivolta ai parroci, ha ribadito l’importanza del 25 luglio: «la festa di San Jacopo non può essere passata sotto silenzio dall’intera Diocesi, da Serravalle a Montemurlo, dall’Abetone a Capraia Fiorentina. Tutt’altro. È infatti la festa di tutta la Chiesa particolare che trova nella testimonianza apostolica di Giacomo il maggiore, il suo punto di riferimento, lo stimolo all’impegno missionario, la forza della propria coesione comunitaria. Particolarmente in questo tempo di cammino sinodale».

Proprio nell’intento di valorizzare la celebrazione di San Jacopo in tutto il territorio diocesano il vescovo Tardelli ha dichiarato Il giorno 25 luglio “Solennità” in tutta la Diocesi. «Pertanto, — ha affermato — si celebrerà la Santa Messa di San Jacopo con il Gloria e il Credo».

 

La Vestizione di San Jacopo e la Festa della Madonna dell’Umiltà

I festeggiamenti avranno un preambolo già sabato 15 luglio con il Forum Natura, convegno organizzato dall’Arciconfraternita Parte Guelfa e dedicato ai temi della salvaguardia ambientale che si svolgerà nella mattina (ore 10.30-13) nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas e che sarà preceduta dalla marcia per l’ambiente tra Serravalle e Pistoia.

Domenica 16 le solennità iacobee si incrociano con la festa della Madonna dell’Umiltà, compatrona della Chiesa e della Diocesi di Pistoia.

Domenica 16 il programma prevede alle 17.30 i Vespri Vigiliari della festa della Madonna dell’Umiltà e alle 18 la Messa presieduta dall’arciprete della Cattedrale don Luca Carlesi. Al termine della Messa prenderà il via la processione in costume storico verso la Cattedrale per la cerimonia di vestizione di San Jacopo. Dalla Basilica della Madonna, infatti, l’arciprete porterà alla Cattedrale il mantello con cui – grazie all’aiuto dei Vigili del Fuoco – sarà rivestita la statua di San Giacomo. L’evento sarà trasmesso in diretta da Tvl a partire dalle 19 circa.

Il giorno della Solennità, lunedì 17 luglio, il programma prevede alle 9 la preghiera delle lodi, alle 10 il Rosario e alle 10.30 la Messa presieduta da S. E. Mons. Tardelli e concelebrata dai preti del Centro Storico.

 

La settimana Iacobea

Da lunedì 17 prende il via la Novena iacobea, che coinvolgerà tutta la Diocesi. Dal 17 al 21 luglio sono infatti previsti i pellegrinaggi delle parrocchie in Cattedrale, dove alle ore 21 i fedeli parteciperanno alla Messa concelebrata dai loro parroci. I pellegrinaggi saranno organizzati per “zone sinodali”, cioè sulla base di quel gruppo di vicariati che si sono riuniti insieme nello stesso luogo durante i circoli minori durante il Sinodo.

Il calendario delle celebrazioni è il seguente: Lunedì 17 luglio, ore 21: Zona sinodale di Poggio a Caiano (vicariati di Poggio-Carmignano, Quarrata, Vignole, Limite sull’Arno); martedì 18 luglio, ore 21: Zona sinodale di Capostrada (Capostrada, Gello, Montagna); Mercoledì 19 luglio, ore 21: Zona sinodale di Fornacelle (Montemurlo, Montale-Agliana); Giovedì 20 luglio, ore 21: Zona sinodale di Casalguidi (Casalguidi, Vincio, Lamporecchio, Bottegone); Venerdì 21 luglio, ore 21: Zona sinodale di Pistoia (Centro storico, Suburbio est, Suburbio ovest).

 

La Vigilia e il giorno della Solennità

La vigilia della festa, lunedì 24 luglio è prevista la processione di San Jacopo che prenderà il via alle 21.30 dalla chiesa di San Francesco. La processione attraverserà le vie del Centro per raggiungere Piazza del Duomo dove il Vescovo impartirà la benedizione solenne con la Reliquia di San Jacopo. Interverrà la Banda di Montemurlo diretta da Liana Lascialfari che eseguirà l’Inno di San Jacopo.

Martedì 25 luglio alle 9.30 prende il via la tradizionale processione dei Ceri con i figuranti in costumi storici. Alle 11 il Vescovo Tardelli presiederà la Messa pontificale. Sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi e una rappresentanza di laici da ogni vicariato a cui il vescovo consegnerà una copia del libro sinodale. Nella celebrazione sarà anche benedetto lo stendardo del Palio.

Nel pomeriggio, alle 17.30 i secondi Vespri della Solennità e alle 18 la Messa solenne presieduta dall’Arciprete don Luca Carlesi.

 

Visite in Cattedrale

A complemento della Festa ricordiamo anche due appuntamenti per conoscere la Cattedrale e approfondire il culto iacobeo a cura di don Luca Carlesi:

Sabato 22 luglio alle 21: “Il simbolismo del tempio cristiano”, visita guidata alla Cattedrale di San Zeno; Domenica 23 luglio: “La Gloria di Dio è l’uomo vivente”, visita guidata all’altare argenteo di San Jacopo.

 

Per informazioni sulle celebrazioni: cattedraledipistoia.2@gmail.com




Sinodo Diocesano: nuove vie per il Vangelo

Un bilancio della prima tappa del cammino sinodale che si è chiusa sabato 24 giugno

Il Sinodo diocesano ha chiuso ufficialmente la sua prima sessione sabato 24 giugno, con la concelebrazione in Cattedrale presieduta dal Vescovo e la votazione del testo emerso dai lavori.

Iniziata la Messa, dopo la lettura del Vangelo, il Vicario generale don Cristiano D’Angelo ha rivolto al vescovo un discorso per accompagnare la chiusura della prima sessione e la consegna del testo approvato dall’assemblea. In primo luogo il Vicario ha espresso, a nome di tutti i Sinodali e della comunità diocesana, i ringraziamenti al Vescovo per aver convocato il Sinodo diocesano. «Grazie — ha detto don D’Angelo — per averci spinto in un cammino, quello sinodale, che ci ha fatto sperimentare la gioia e la responsabilità di ascoltare e di ascoltarsi. Soprattutto ci ha dato l’occasione di sentirci partecipi come non mai della missione che il Signore Gesù ha affidato ai suoi prima di salire al cielo: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19)».

L’avventura del Sinodo ha chiesto alla Chiesa di Pistoia di mettersi in ascolto dello Spirito: «La realtà, “l’umana esperienza”, insieme al Vangelo e alla Tradizione vivente della Chiesa, — ha ricordato don D’Angelo — sono le grandi scuole attraverso le quali lo Spirito ci parla e ci rivela la volontà di Dio. Troppe volte ci siamo contentati di un Vangelo ripetuto meccanicamente o della sicurezza della Tradizione, senza il coraggio di lasciarsi interpellare dal nostro tempo, dagli uomini e dalle donne concrete, quelle che, con le loro gioie e le loro fatiche, incontriamo ogni giorno».

La stagione di cambiamenti in cui si inserisce l’appuntamento del Sinodo chiede il coraggio di intraprendere strade inedite:

«Il nostro è il tempo di “nuove Vie” per il Vangelo, nuove soprattutto nello stile e nel metodo (…). “Nuova” è stata l’esperienza di questa prima sessione del Sinodo che ci ha “obbligati” ad imparare un modo nuovo di lavoro e di ascolto. “Nuovo” è anche uno degli aggettivi più significativi di queste Proposizioni, dove emerge il desiderio di una nuova stagione ecclesiale, di una nuova fioritura dell’annuncio, di una nuova freschezza nelle relazioni umane e nella pastorale».

Confrontarsi con la novità, andare oltre i rassicuranti steccati del “si è sempre fatto così” non è scontato: «A volte, come gli otri vecchi della parabola evangelica (Mc 2,22), — aggiungeva don D’Angelo — abbiamo sperimentato anche noi la fatica della novità, quella che fa scricchiolare le sicurezze personali, che mette in discussione le proprie visioni pastorali, che domanda l’attenzione paziente per capirsi e riconoscersi nella diversità. In questa fatica, che certo ci domanda di migliorare e di capire come far funzionare sempre meglio il cammino del Sinodo e del lavoro comune, in questa fatica c’è la novità a cui lo Spirito chiama la Chiesa del nostro millennio».

In ultimo il Vicario si è riferito al Vescovo come principio di unità della Chiesa locale: «La sua presenza e il suo ministero in mezzo a noi — ha concluso — sono fondamentali perché ci richiamano agli argini del Vangelo, tengono vivo lo sguardo sull’orizzonte comune del Regno di Dio, ricuciono le differenze che a volte ci abitano, alimentano la consapevolezza dell’unità che nasce dalla Fede e dalla Carità, e di cui l’Eucarestia è fondamento e nutrimento. In questi argini abbiamo camminato e vogliamo camminare, consegnandole il testo delle proposizioni sinodali. Un lavoro che forse nessuno di noi avrebbe scritto così come glielo offriamo, ma che proprio perché di tutti ha il sapore della famiglia e la forza della comunione. Sta a lei adesso discernere se e come questo testo possa aiutare la nostra Chiesa a camminare da discepola, dietro il Signore Gesù, crescendo nella disponibilità a farsi strumento del suo Amore nel mondo».

Un testo, quello consegnato al Vescovo Tardelli sabato scorso che rappresenta un punto fermo, pur nella consapevolezza di non aver realizzato una sintesi perfetta: «siamo agli inizi, e molte sono ancora le cose su cui possiamo migliorare, molte forse anche le urgenze e i bisogni del nostro tempo che magari non abbiamo saputo ascoltare o riconoscere. Ne siamo consapevoli. Però dobbiamo prendere atto che la gioia che ha accompagnato questo nostro riunirsi insieme costituisce un prezioso patrimonio di esperienza condivisa nella fede su cui possiamo costruire un futuro nuovo per la nostra Chiesa e per il nostro tempo».




Anniversari sacerdotali

Giovedì 29 giugno, nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, il vescovo Tardelli ha invitato tutto il clero a celebrare gli anniversari sacerdotali in una Messa all’aperto nel giardino del palazzo episcopale. La concelebrazione, prevista per le ore 18, sarà seguita da un momento di convivialità e di augurio per i festeggiati di quest’anno.

Accanto ai presbiteri che celebrano i loro giubilei sacerdotali, don Cristoforo Dabrowski (25 anni) parroco di Fognano e Tobbiana, don Vincenzo Moro (50 anni) parroco di Santa Maria Assunta in Gora o chiesa nuova, don Piero Sabatini (parrocchia di San Rocco) e padre Mario Franchi (60 anni), parroco di S. Stefano a Campiglio di Quarrata.

Il vescovo ricorderà anche gli “ultimi arrivati”: don Maximilien Baldi e don Alessio Biagioni, ordinati presbiteri poco meno di un anno fa, attualmente parroci rispettivamente a San Marcello e ad Avaglio, Calamecca, Crespole e Lanciole.

 




Sinodo Diocesano: prossima tappa il 25 luglio

Sinodo diocesano. Il Vescovo Tardelli: «Lo stile sinodale caratterizzi d’ora in poi tutta la nostra Chiesa». Il 25 luglio, per la solennità di San Jacopo, la promulgazione dei risultati della prima sessione.

La festa del santo patrono aprirà la seconda sessione del Sinodo diocesano per rispondere alle attese e alle sfide individuate finora. La promulgazione dei risultati della prima sessione del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia – che raccoglie le proposizioni frutto del lavoro svolto nelle parrocchie e dei circa 400 sinodali – avverrà nel giorno di San Jacopo, il santo patrono della città e della Diocesi, il prossimo 25 luglio. In quel giorno avvierà la seconda sessione del Sinodo dedicata a elaborare concrete risposte ai contenuti emersi finora.

Questi, in sintesi, i prossimi passaggi del XX Sinodo della Chiesa di Pistoia annunciati dal Vescovo, Monsignor Fausto Tardelli, in occasione della concelebrazione eucaristica per la chiusura della prima sessione che si è svolta sabato 24 giugno in Cattedrale.

«Ho chiesto a tutta la diocesi, convocandola in Sinodo – ha affermato il Vescovo Tardelli – di imparare ad assumere lo sguardo di Cristo sull’umanità e sul mondo. Quello sguardo pieno di misericordia e di tenerezza che commuove il cuore di Cristo e lo spinge alla missione di salvezza».

Nell’omelia pronunciata sabato 24 luglio il vescovo ha fatto ricordato alcuni punti importanti del lavoro svolto dal Sinodo: «Abbiamo sperimentato di essere Chiesa, popolo santo di Dio, pur con tutti i nostri limiti»; «Insieme abbiamo cercato di ascoltare le attese di Vangelo presenti nella nostra vita e in quella delle persone che vivono nei nostri territori. Abbiamo individuato quindi alcune sfide che lo Spirito del Signore ci mette davanti e alle quali occorrerà rispondere con generosità e fantasia». «L’esperienza che abbiamo fatto insieme e che ripeteremo ancora – ha aggiunto – non passerà facilmente nel dimenticatoio della nostra Chiesa. Rimarrà anzi come una pietra miliare che l’ha segnata in un passaggio storico decisivo ed epocale.

Nella sua omelia il vescovo è stato perentorio: «è l’ora veramente di finirla di andare avanti ognuno per conto suo, come se fossimo un organismo sezionato in mille pezzi. Pensiamo forse di poter vivere, staccandosi e non relazionandosi con gli altri? La morte dell’organismo è il destino di un organismo sezionato e disperso! L’esperienza sinodale che stiamo facendo è illuminante in proposito: conta il camminare insieme. Conta il mettersi insieme in ascolto dello Spirito che parla a noi in tanti modi, anche nella storia, nella vita dei nostri fratelli e di noi stessi, come nella chiesa universale guidata dal santo Padre».

Questo l’indice del testo votato e approvato definitivamente sabato scorso che sarà reso noto il 25 luglio: Introduzione. Una memoria riconoscente; Le proposizioni: 1. L’attesa di Vangelo; 2. Il tempo che stiamo vivendo; 3. L’attesa di relazioni umane significative; 4. L’attesa di comunità fraterna e missionaria; 5. L’attesa di famiglia; 6. La donna. Dono e corresponsabilità; 7. Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità; 8. Le attese dei migranti; 9. L’attesa di una Chiesa “nuova”.

Il documento finale che verrà presentato il 25 luglio – spiega il Vicario don Cristiano D’Angelo – «non è un trattato di teologia né una legge. Le indicazioni che contiene servono ad aiutare il Vescovo nel suo lavoro di discernimento. Il testo è importante, proprio perché frutto del lavoro comune; ma non dobbiamo aspettarci che esso rifletta tutte le questioni della vita della Chiesa, né che sia espressione dell’opinione di uno o di un altro».

«Con la seconda sessione del Sinodo che si apre tra poco, il 25 di luglio – precisa Tardelli – cercheremo anche noi di fare esattamente quello che fece Gesù: rispondere cioè alle sfide, con la missione di tutta la nostra Chiesa; con una conversione missionaria».




Decifrare le sfide del presente

Le votazioni dei sinodali e le modifiche emerse nell’ultima assemblea generale straordinaria

Martedì 20 giugno i sinodali si sono ritrovati nell’aula liturgica di Valdibrana per l’assemblea generale straordinaria chiamata a ultimare la votazione delle proposizioni e delle modifiche al testo emerso dai Circoli minori.

Dopo la lettura del Vangelo che riportava il brano di Giovanni della vite e dei tralci, il Vescovo ha proposto una breve riflessione introduttiva. «Il Vangelo – ha ricordato — è una persona: Gesù Cristo. Egli è la nostra speranza, il nostro salvatore; la sua linfa vitale ci fa essere tutti membra del suo stesso corpo. Staccati dalla sua vite non c’è più Chiesa. Il cammino sinodale che nella sua prima sessione sta muovendo al termine, è un percorso di consolidamento del nostro attaccamento alla vite buona, perché possiamo portare buoni frutti, come singoli, comunità parrocchiali, Chiesa diocesana. Il Sinodo è un’occasione unica per vivere il nostro attaccamento al Signore che è il senso della nostra esistenza».

Il Vescovo ha poi voluto congratularsi con i sinodali per il lavoro svolto e, allo stesso tempo ammonirli sul valore e la serietà della votazione. Don Cristiano D’Angelo, il Vicario generale, riassumendo le modalità del voto ha subito introdotto i lavori e la votazione delle singole proposizioni. I sinodali hanno quindi passato in rassegna le proposizione rimaste fuori dalla votazione di giovedì 15 giugno (dalle 6 alla 9: la Donna. Dono e corresponsabilità; Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità, Le attese dei migranti, L’attesa di una Chiesa “nuova”) e i paragrafi dell’introduzione al testo ( Una memoria riconoscente).

Le proposizioni erano accompagnate da 15 “modi”, proposti da 12 sinodali equamente ripartiti tra uomini (6) e donne (6). Come per i modi discussi giovedì 15 giugno, la maggior parte dei promotori era costituita da laici: soltanto 2 le proposte suggerite dai presbiteri, 2 quelle suggerite da una religiosa; segno del desiderio di partecipazione e dell’attenzione che il laicato ha dedicato ai lavori del Sinodo. Resta il fatto che il numero dei promotori dei “modi”, tenendo conto dell’ampiezza dell’assise non è stato molto ampio.

Tra i modi si rilevano posizione più inclini all’apertura verso il ruolo e il protagonismo della donna o attente all’inclusività verso realtà “imperfette”, altre più desiderose di ribadire i caratteri “propri” della Chiesa cattolica (l’Eucarestia, il matrimonio indissolubile tra uomo e donna) e la difesa della dottrina sociale (la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale). Il ruolo del laicato è emerso nelle richieste legate al protagonismo degli sposi, nel ruolo dei movimenti e delle aggregazioni laicali, nell’impegno per l’accompagnamento delle coppie come per la pastorale giovanile, in una testimonianza attiva e attenta alla lettura di una società complessa, segnata da fenomeni drammatici e violata da sistemi di potere iniqui.

La modalità delle votazione ha richiesto alla segreteria del Sinodo un complesso lavoro organizzativo su cui ha forse pesato la novità dell’esperienza sinodale. Le votazioni chiedevano il raggiungimento del quorum dei due terzi dell’assemblea per accogliere le proposizioni e i “modi” nel testo definitivo. I “modi” passati soltanto a maggioranza relativa dopo una prima votazione sotto il quorum dei due terzi non entreranno nel testo definitivo, ma saranno aggiunti in calce al documento finale, per evidenziare comunque l’orientamento dell’assemblea.

Il criterio invocato per le votazioni è stato quello della convergenza, l’invito cioè a convogliare il proprio voto verso una soluzione improntata alla comunione e all’intesa aldilà di ogni particolarismo o pretesa.

Anche martedì 20 il lavoro è stato lungo e impegnativo. L’assemblea ha svolto il proprio compito con attenzione, pur manifestando una certa, inevitabile stanchezza, nella seconda parte della serata. Prima di congedare tutti il vescovo ha ricordato all’assemblea l’appuntamento per l’ultima votazione, che ha accompagnato l’Eucarestia di sabato 24 giugno, quando il voto dei sinodali ha ratificato il testo uscito dalle ultime due assemblee generali.

«Le proposizioni – ha spiega in conclusione il vescovo – illustrano le sfide che la Chiesa di Pistoia è chiamata ad affrontare, propongono una lettura sapienziale dei segni dei tempi. La seconda sessione inviterà a formulare delle concrete proposte pastorali. Da ottobre riprenderà quindi una consultazione per individuare le risposte su larga scala».

 

Così il voto nell’ultima consultazione

Nelle votazioni di martedì 20 l’assemblea è stata chiamata a concludere la discussione delle ultime 4 proposizioni (6-9) e a decidere se accogliere i paragrafi dell’introduzione.

Proposizione 6. La Donna. Dono e corresponsabilità

I lavori sono avviati con la proposizione 6 e l’intervento di don Diego Pancaldo che ha illustrato la sua proposta riguardante l’ultimo parte del paragrafo 6.1, dedicato al diaconato femminile, sostenendo che tale argomento esula dalle facoltà decisionali del Sinodo diocesano. Il modo è stato accolto alla seconda votazione, quando è stato superato il quorum dei due terzi dei presenti. È quindi seguito l’intervento congiunto di Alessandro Galardini e Michela Cinquilli, promotori di un nuovo “modo” che armonizzava le proposte di modifica per il paragrafo 6.1 ( Corresponsabilità) già presentate separatamente, ed era orientato a sottolineare con maggiore decisione il ruolo della donna nella vita delle Comunità cristiane alla luce del magistero del Concilio. La proposta non è stata accolta.

Proposizione 7. Le attese dei giovani e degli anziani

Circa la proposizione 7 il primo paragrafo (Il mondo giovanile e i suoi orizzonti) è stato accolto nella sua interezza, il secondo (I giovani e il tempo libero) vedeva una proposta di Laura Dabizzi per ribadire l’esigenza di proporre ai giovani una testimonianza attenta alla verità della fede e percorsi educativi che vadano alla “sostanza delle cose”. Il modo non è accolto. Il paragrafo 7.3 (Gli anziani, i giovani e l’intergenerazionalità) è stato votato in larga maggioranza.

Proposizione 8. Le attese dei Migranti.

La proposizione 8, dedicata alle “attese dei Migranti” vedeva una sola proposta di modifica relativa allo spostamento di un paragrafo, dalla proposizione numero 1 alla numero 8. L’intento, chiarito da Galardini, era quello di approfondire le cause che determinano le migrazioni, così da esprimerne la complessità. La proposta è stata accolta con maggioranza relativa.

Proposizione 9. L’attesa di una Chiesa “nuova”

Nella proposizione n. 9, sono confluite diverse proposte di modifica. Il paragrafo 9.1 (Una Chiesa in ascolto e accogliente) vedeva due modi con integrazioni. Il primo, a cura di Piero Pierattini e Paola Brachi proponeva di inserire un paragrafo per sottolineare l’esigenza di una più vera e viva presenza dei presbiteri nella vita della Chiesa. Il modo è stato accolto a maggioranza relativa. L’altra proposta, accolta pienamente, era a cura di Mauro Banchini e Mariangela Maraviglia i quali proponevano di inserire un riferimento alla testimonianza che scaturisce dal patrimonio culturale della Chiesa locale. Il paragrafo successivo (9.2. Una Chiesa laboratorio di fraternità e comunità) non prevedeva “modi” ed è stato approvato dall’assemblea. Il punto successivo (9.3. Il ruolo dei laici) ha visto le proposte di Andrea Mattonelli, Laura Dabizzi e Luca Biagini.

Mattonelli e Dabizzi proponevano due integrazioni, mentre Biagini intendeva sostituire l’intero paragrafo con un brano del documento I laici dopo il Concilio. Dichiarazione finale della 3° Assemblea dei Vescovi Italiani (1968), che il promotore riteneva non ancora compreso e accolto. Dabizzi proponeva di inserire una frase relativa all’impegno per la tutela della vita e della famiglia e Mattonelli un paragrafo in cui ribadire la necessaria conoscenza, teorica e kerigmatica, da parte del laicato della Dottrina sociale della Chiesa. Il voto dell’assemblea ha escluso il modo proposto da Biagini. Quello di Dabizzi è accolto in seconda votazione a maggioranza relativa, quello di Mattonelli superava i due terzi del quorum.

Nel paragrafo 9.3 un nuovo modo portato avanti da Dabizzi chiedeva di valorizzare la testimonianza e la formazione del laicato. La proposta è stata accolta con la maggioranza dei due terzi.

Nel paragrafo 9.4 (Una Chiesa ministeriale) Alessandro Gori proponeva un’integrazione legata all’inserimento nelle parrocchie di figure specializzate nella formazione dei giovani (il modo non è stato accolto).

Laura Pozzi proponeva di integrare la proposizione con un nuovo paragrafo dedicato alla valorizzazione dell’Eucarestia, perchè lo stesso cammino sinodale chiede di essere sostenuto e illuminato dall’Eucarestia. Il modo è stato accolto.

In ultima battuta i sinodali hanno votato anche l’introduzione al testo, per la quale erano state presentate tre proposte di modifica, tutte e tre respinte dai presenti.

ugo feraci

(Pubblicato sul settimanale “La Vita Pistoia Sette” inserto di Avvenire del 25 giugno 2023)