L’oratorio riparte dalla formazione

La pastorale giovanile diocesana propone un corso online per prepararsi alle attività estive. È ora di iscriversi

Tradizionalmente il mese di maggio, per la nostra Diocesi, è da anni dedicato alla preparazione degli oratori e delle esperienze estive. Come pastorale giovanile non vogliamo che questo nostro tempo, contrassegnato ancora da tante incertezze, rimanga un tempo vuoto o sospeso, ma che sia, a suo modo, un tempo pieno e significativo per tutti. Per questo abbiamo voluto proporre questo corso di formazione chiedendo aiuto ai formatori esperti di Creativ.

La proposta non è quella di lanciare un sussidio per gli oratori, ma di formare gli animatori, puntando quindi l’attenzione sui giovani che sono o saranno chiamati in futuro a svolgere questo servizio nelle loro parrocchie o realtà ecclesiali. Lavoriamo quindi sul futuro, preparandoci con speranza alle riaperture. Il corso verrà proposto dalla e-academy di Creativ che ci guiderà in modalità “a distanza” usando diverse piattaforme interattive, perché chi parteciperà agli incontri sia coinvolto direttamente nei laboratori proposti. Avremo a disposizione due formatori che avranno cura di dividere i partecipanti tra chi è alle prime armi nell’animazione, e chi invece è un po’ più esperto in questo campo.

Gli animatori o i gruppi che vorranno partecipare a questo corso potranno iscriversi contattando il servizio diocesano di pastorale giovanile tramite il numero WhatsApp 3317543787 che fornirà un link a cui accedere per l’iscrizione online al corso. Il corso inizierà giovedì 20 maggio alle ore 20.30 e durerà per 4 giovedì consecutivi per concludersi il 10 giugno. Nei quattro incontri tratteremo, in modalità sincrona e asincrona, dei vari aspetti dell’animazione: dal significato dell’essere animatore, alla gestione delle dinamiche di gruppo, all’organizzazione dei giochi fino alla progettazione di un oratorio o campo estivo.

A tutti i partecipanti verrà data la possibilità di accedere al materiale online Creativ E-Box Giochiamo! contenente materiale da utilizzare per l’animazione dei gruppi di bambini e ragazzi.

 




In famiglia verso il Natale

Disponibile in libreria e online il sussidio per il tempo di Avvento e Natale dell’Ufficio per la pastorale con la famiglia

«Il piccolo sussidio per la preghiera in famiglia nel tempo di Avvento e di Natale è senz’altro una piccola cosa, un piccolo semino, eppure ha la forza delle cose grandi agli occhi di Dio». Una piccola cosa – per usare le parole di presentazione di Mons. Tardelli – che sta diventando però anche una bella tradizione per la diocesi di Pistoia. Nella presentazione del sussidio per l’Avvento realizzato dall’Ufficio per la Pastorale con la Famiglia il vescovo evidenzia l’utilità di questo agile libretto che «contribuisce a far crescere nella fede, nella speranza e nella carità le famiglie che vorranno utilizzarlo».

Il Sussidio è disponibile presso la Libreria San Jacopo di Pistoia (via Puccini, 38), ma si può anche scaricare in pdf dal seguente link. Alcune parrocchie ne hanno già fatto richiesta per offrirlo alla proprie famiglie; in particolare il sussidio è indirizzato a famiglie giovani, con bambini fino ai 12 anni, ma può comunque aiutare la riflessione e la preghiera di tutti.

Il sussidio è composto da sei capitoli corrispondenti alle Domeniche di Avvento, alla festa dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria e al Natale. Ognuno di questi capitoli è diviso in cinque sezioni:
(sez.1) Vangelo del giorno;
(sez.2) commento alla Parola;
(sez.3) gioco per bambini;
(sez.4) storia per i bambini;
(sez.5) i santi bambini.
In particolare nell’ultima sezione sono presentate brevi biografie di alcuni bambini che hanno vissuto un percorso di santità. La sezione si conclude con una preghiera ispirata alle figure presentate. Anche quest’anno la copertina presenta un bel disegno originale realizzato da Grazia Sgrilli e ispirato alla devozione francescana per il presepio.

Per ulteriori informazioni e contatti: ufficiofamiglia@diocesipistoia.it




Il Vangelo della famiglia gioia per il mondo

Il viaggio di Papa Francesco a Dublino per l’Incontro mondiale delle famiglie

Un programma intenso i due giorni della visita di Papa Francesco in Irlanda, il 25 e 26 agosto a Dublino, in occasione della nona edizione dell’Incontro mondiale delle famiglie; incontri che hanno avuto il loro esordio nel 1994 a Roma, per volontà di Giovanni Paolo II. Quest’anno il titolo è stato “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”, affrontato alla luce dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia.

I maggiori temi che hanno caratterizzato la visita del Papa sono stati l’importanza della famiglia per la Chiesa e per la società e la richiesta di perdono per le vittime degli “abusi su minori da parte di membri della Chiesa incaricati di proteggerli ed educarli”.

Il primo evento a cui il Papa ha partecipato è stato il Festival delle Famiglie che si è svolto il sabato sera nello stadio di Croke Park a Dublino; nell’atmosfera gioiosa di spettacoli musicali e danzanti si sono susseguite alcune testimonianze di sposi provenienti da tutto il mondo, che hanno condiviso la propria esperienza di fede vissuta, raccontando come la fede li abbia aiutati a ritrovare l’unità coniugale, a superare crisi di vario genere e ad aprirsi all’accoglienza.

Nel suo discorso Papa Francesco ha ringraziato Dio perché la Chiesa è «una sola famiglia in Cristo» nel Battesimo e ha incoraggiato i genitori a far battezzare i figli il prima possibile, perché un bambino battezzato «ha la forza di Dio dentro!». Il messaggio principale è stato l’invito alla santità rivolto alle famiglie, per essere un “faro” che irradia la gioia dell’amore di Dio nel mondo, manifestandolo nella vita quotidiana e ordinaria, facendosi «santi della porta accanto». Ha ricordato che la bellezza e la forza attrattiva del matrimonio cristiano e della vita familiare si possono comprendere soltanto «se sono ancorati all’amore di Dio». Non esiste infatti una famiglia perfetta, ma la sua unità e stabilità dipendono dall’abitudine al perdono, che è un dono speciale di Dio, capace di guarire le ferite e di riavvicinare agli altri e a Dio: «piccoli e semplici gesti di perdono, rinnovati ogni giorno, sono il fondamento sul quale si costruisce una solida vita familiare cristiana». Ha terminato il suo intervento dicendo che le famiglie sono «la speranza della Chiesa e del mondo», perché «generano pace, insegnano l’amore, l’accoglienza, il perdono, i migliori antidoti contro l’odio, il pregiudizio e la vendetta che avvelenano la vita di persone e di comunità».

Domenica mattina, sulla spianata del Santuario di Knock, dopo la visita alla Cappella dell’Apparizione, il Santo Padre ha invitato gli irlandesi a continuare la tradizione di pregare il Rosario in famiglia, come il mezzo più sicuro per tenere la famiglia unita. Davanti alla statua della Madonna ha poi affidato tutte le famiglie a Maria e ha pregato per le «vittime di abusi da parte di membri della Chiesa in Irlanda», invocando la «ricerca della verità e della giustizia» e implorando il perdono del Signore per questa «piaga aperta», affinché non accadano mai più crimini del genere.

Una ulteriore richiesta di perdono è stata pronunciata da Papa Francesco nell’atto penitenziale che ha introdotto la Messa al Phoenix Park di Dublino, facendosi portatore delle sofferenze e delle aspettative delle persone vittime di abusi «da parte di membri qualificati della Chiesa», otto delle quali aveva precedentemente incontrato.

Nell’omelia della Messa ha incoraggiato le famiglie cristiane a diventare testimoni della Buona Notizia, anche se non è facile perché le parole di Gesù sono ‘dure’, tuttavia, come ci hanno insegnato i santi, in particolare San Colombano e i suoi compagni, occorre non lasciarci scoraggiare «dallo sguardo gelido dell’indifferenza o dai venti burrascosi dell’ostilità». Le sfide dell’attualità ci devono interrogare se anche noi troviamo duri gli insegnamenti di Gesù: «Quanto è sempre difficile perdonare quelli che ci feriscono! Che sfida è sempre quella di accogliere il migrante e lo straniero! Com’è doloroso sopportare la delusione, il rifiuto o il tradimento! Quanto è scomodo proteggere i diritti dei più fragili, dei non ancora nati o dei più anziani, che sembrano disturbare il nostro senso di libertà».

Il Papa ha concluso l’omelia esprimendo l’esigenza di una Chiesa in uscita «per portare le parole di vita eterna alle periferie del mondo», per «condividere la gioia del Vangelo”, auspicando di “condividere il Vangelo della famiglia come gioia per il mondo!».

Al termine della celebrazione è stato annunciato che fra tre anni l’Incontro Mondiale si terrà a Roma.

Laura Corrieri (Ufficio per la Pastorale con la Famiglia)