Un progetto scolastico per superare la globalizzazione dell’indifferenza

L’impegno dell’Ufficio Scuola diocesano e Caritas Pistoia per far riflettere le nuove generazioni sulle nuove povertà, le migrazioni, lo stato sociale

Dal 2015 l’Ufficio Scuola diocesano (Servizio per l’I.R.C.) e Caritas Pistoia collaborano con gli Istituti superiori nella formazione degli studenti all’interno della Diocesi di Pistoia.

Nel corso degli ultimi anni gli sviluppi e le radicali trasformazioni all’interno del nostro contesto sociale hanno portato alla necessità di aprire una riflessione con le nuove generazioni, con la finalità di educarle a leggere con attenzione e spirito critico l’ambiente circostante. Per questa ragione agli insegnanti sono stati proposti alcuni percorsi da presentare ai ragazzi con tematiche estremamente attuali come le nuove povertà, l’intercultura, le nuove migrazioni e infine una riflessione sullo stato sociale, verso una prospettiva di welfare generativo.

Gli incontri in classe, realizzati e condotti da due operatori sociali, hanno sia avuto il metodo della lezione frontale sia quello più interattivo di dialogo con i ragazzi, anche grazie all’uso di proiezioni di filmati, diapositive e testimonianze.

L’oggetto di studio, come detto, ha interessato diversi ambiti; il primo dei quali ha riguardato la presentazione e la sensibilizzazione verso la tematica delle nuove povertà, in particolare attraverso l’illustrazione del metodo Caritas, volto alla promozione umana delle persone in difficoltà, e la presentazione delle opere segno attive sul territorio.

In secondo luogo la riflessione ha riguardato il fenomeno storico, culturale e politico delle migrazioni; da un lato attraverso la conoscenza delle rotte migratorie che vanno dall’Africa al Mar Mediterraneo, dall’altra verso la prospettiva dell’intercultura come scambio e non solo scontro nei confronti di tutto ciò che è diverso da noi.

Infine l’analisi sullo stato sociale, specialmente quello italiano, ha portato alla necessità di una nuova visione di welfare, verso un’ottica generativa in cui la persona prima di tutto è portatrice di risorse che può mettere a disposizione nella propria comunità.

Tutte queste riflessioni sono state stimolate e portate avanti durante l’anno scolastico dai vari insegnanti, che hanno visto in questo progetto il possibile punto di partenza verso un pensiero che stimoli il ragazzo ad essere ancora più consapevole e protagonista dei propri spazi e di conseguenza dell’intera comunità.




Il nostro impegno di IdR

“Il nostro impegno di IdR …”

 L’ATTUALITÀ DEL PENSIERO DEL PAPA SULL’EDUCAZIONE

Continua la riflessione del direttore Armando Bartolini sull’attualità del pensiero del papa sull’educazione.

Il nostro impegno di IdR (3) (Scarica file .pdf)




Lettera ai genitori per la scelta dell’insegnamento di religione cattolica

Novità in vista per l’insegnamento della religione cattolica.

Da quest’anno infatti, i genitori che intendono far frequentare l’ora di insegnamento della religione cattolica ai propri figli dovranno farlo on-line. Una scelta riservata a chi per l’anno scolastico 2019-2020 si iscrive alla classe 1ˆ di ogni ogni scuola, dalla primaria alla secondaria.

L’Ufficio Scuola Diocesano, Servizio per l’IRC e la Commissione scuola diocesana hanno indirizzato una lettera ai genitori, per guidarli nella conoscenza di questa nuova modalità, ma anche per ricordare a tutti il valore dell’Insegnamento della Religione cattolica.

La lettera sgombra il campo da pregiudizi e luoghi comuni e intende proporre con chiarezza il valore di questo insegnamento.

L’insegnamento della religione cattolica – ricorda l’Ufficio Scuola – è una disciplina scolastica vera e propria; un’opportunità culturale ed educativa preziosa, che aiuta i ragazzi a scoprire le radici della nostra storia e identità e a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che tutti – donne e uomini appartenenti ad ogni popolo, cultura e religione – portiamo nel cuore: “Chi sono io? Che senso ha la vita? Perché esiste la morte? Come affrontare la vita?”

Il contento multi religioso in cui viviamo – si legge ancora nella lettera – assume un aspetto del tutto rilevante nella vita di ogni giorno, investe le pratiche quotidiane del buon vivere, gli orientamenti di pensiero, le relazioni. Durante l’ora di Religione Cattolica si conoscono anche le altre culture e Religioni, per educare i nostri ragazzi a confrontarsi, dialogare e rispettare ogni persona.

Insomma, un testo che invitiamo a leggere con attenzione e meditare, per chi ha a cuore la formazione delle nuove generazioni.

Scarica la lettera in pdf : Lettera ai genitori 2019

(red)

 

 




Messaggio dei Vescovi italiani in vista della scelta di avvalersi o meno dell’IRC

Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana




auguri di Natale

Il Servizio diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica rivolge i propri auguri a tutti i suoi insegnanti.

Scarica gli auguri: Natale-2018 (pdf)




“Il nostro impegno di IdR alla luce della proposta educativa di Papa Francesco”

Come vi ho preannunciato nell’incontro del 23 novembre, è mia intenzione fare con voi un percorso di approfondimento sul tema dell’educazione. Ma non saremo soli, il percorso è quello tracciato da Papa Francesco attraverso i suoi numerosi interventi specifici su questo tema e più in generale, sulla scuola.

Periodicamente inserirò alcune riflessioni.

IL NOSTRO IMPEGNO DI IDR. (1)doc

Il nostro impegno di IdR. (2)docx

 




COL GIOCO NON SI SCHERZA: UN INCONTRO CON GLI STUDENTI SU GIOCO D’AZZARDO, MAFIE, CITTADINANZA ATTIVA

La mattina di mercoledì 21 febbraio, presso il Liceo scientifico di Pistoia, si svolgerà il secondo incontro del Progetto “Società e Cittadino” che, giunto alla 20° edizione, quest’anno affronta la tematica “Gioco d’azzardo, mafie, cittadinanza attiva”.

Il primo incontro, alla presenza di circa 300 studenti delle Scuole Superiori pistoiesi, ha avuto luogo la mattina del 25 gennaio presso il Piccolo Teatro Mauro Bolognini dove è andato in scena lo spettacolo di Teatro Civile “Gran Casinò. Storie di chi gioca con la pelle degli altri” della Compagnia Itineraria Teatro. Uno spettacolo per dire no al gioco d’azzardo legale o illegale che sia.

Nel prossimo appuntamento gli studenti incontreranno il Dott. Luca Gorrone Funzionario Direzione Divisione Anticrimine Questura di Pistoia, la Dott.ssa Simona Neri Responsabile Anci Toscana Progetto Ludopatie e Bullismo e Don Armando Zappolini Presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), impegnato con l’associazione Libera, Portavoce nazionale della campagna contro il gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”.

Una bella occasione per approfondire il fenomeno della diffusione del gioco d’azzardo e dei connessi problemi di dipendenza la cui gravità non è ancora adeguatamente percepita.

Il progetto “Società e Cittadino” è nato nell’a.s. 1998/99 dalla collaborazione dei due Licei pistoiesi, Liceo classico “N. Forteguerri” e Liceo scientifico “A. di Savoia Duca d’Aosta” con il Servizio Istruzione della Provincia di Pistoia con l’intento di promuovere una cultura dei diritti umani, della solidarietà e della cittadinanza responsabile.

La rete di scuole attualmente comprende oltre al Liceo “N. Forteguerri” (scuola capofila) l’Istituto Professionale “L. Einaudi”, il Liceo scientifico “Amedeo di Savoia”, l’Istituto Tecnico “S. Fedi/E.Fermi”, il Liceo Paritario “Suore Mantellate”, il Liceo “C. Salutati” di Montecatini Terme e l’Istituto Omnicomprensivo di San Marcello Pistoiese.

Quest’anno l’attenzione è rivolta prevalentemente al gioco d’azzardo legale e illegale e alla connessa problematica della diffusione della ludopatia.

Oltre alla Provincia di Pistoia promotrice del progetto, collaborano “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, il Comune di Pistoia e la sottosezione pistoiese dell’Associazione Nazionale Magistrati firmatari di un protocollo di intesa, con le scuole in rete, al fine di programmare in modo congiunto attività di educazione alla legalità democratica dirette agli istituti superiori della nostra provincia. Negli ultimi anni ha offerto il proprio contributo anche il Gruppo Biblioteca degli Avvocati del Tribunale di Pistoia e per l’anno in corso si è sviluppata una collaborazione anche con l’Equipe Nuovi Stili di Vita della Diocesi di Pistoia.

All’inizio di maggio è previsto l’evento conclusivo, in cui gli studenti porteranno il frutto del loro percorso di studio e riflessione.

(Alessandra Pastore – Libera)




AL VIA LE VISITE GUIDATE DAGLI STUDENTI NELLE CHIESE DEL CENTRO DI PISTOIA

PISTOIA – “Chiese Aperte” nel centro di Pistoia con i ragazzi delle scuole che faranno da guida ai turisti e ai cittadini che vorranno godere del patrimonio di arte e fede delle Chiese di Pistoia. A partire da martedì 13 giugno prende il via il ciclo di visite gestite direttamente dagli studenti che hanno partecipato al percorso di formazione ideato nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. Saranno 82 gli studenti provenienti dal Liceo Scientefico “Amedeo di Savoia”, dal Liceo Statale “Forteguerri” e il Liceo Scientifico e Scienze applicate delle “Mantellate”che animeranno le visite nelle chiese.

«Dopo una formazione durata diversi mesi, i nostri ragazzi stanno per raggiungere l’obbiettivo: saranno le ‘piccole guide’ delle nostre belle Chiese – spiega la prof.ssa Edi Natali, coordinatrice del progetto –. L’invito è rivolto a ogni cittadino perché nei giorni di apertura si senta spinto ad entrare nelle chiese e a domandare ai nostri giovani indicazioni, scoprendo e riscoprendo tesori, curiosità e aneddoti sul nostro patrimonio artistico. Un grazie di cuore a tutti i docenti che gratuitamente hanno dato il loro contributo – continua Natali – e alla diocesi, in specifico, nella persona del Vescovo e della dottoressa Lucia Cecchi, senza l’aiuto della quale il progetto non si sarebbe potuto realizzare concretamente; infine grazie ai sacerdoti che ospiteranno i ragazzi e che lasceranno aperte alcune delle Chiese del centro storico».
Ecco le chiese e gli orari delle visite alle Chiese interessate dal progetto:
Cattedrale di San Zeno
Dal lunedì al venerdì, ore 10 – 13, fino al 14 luglio
Ogni i giovedì, dalle 20.30 al 23.30, fino al 14 luglio
Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas
Dal lunedì a venerdì, ore 9 – 12, fino al 21 luglio

Chiesa di San Paolo
Dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, fino al 5 luglio
Ogni i giovedì, dalle 20.30 al 23.30, fino al 29 giugno

Basilica della Madonna dell’Umilità
Dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13, fino al 14 luglio
Chiesa del Carmine Dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 13 per tutto il mese giugno

Chiesa di Sant’Ignazio
Dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13, fino al 12 luglio
Chiesa di Sant’Andrea
Dal lunedì al venerdì, ore 10 – 13, fino al 14 luglio
Ogni i giovedì, dalle 20.30 al 23.30, fino al 14 luglio




CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO UN CORSO DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

La diocesi di Pistoia in campo per la prevenzione delle dipendenze da gioco. Tra i relatori del corso anche il Vescovo Mimmo Battaglia.

PISTOIA – «Giocarsi la vita, vivere la vita», questo il titolo del corso di aggiornamento – ma è molto di più – riservato  agli insegnanti di religione della diocesi di Pistoia.

Il ciclo di incontri, unico nel suo genere, vede coinvolti la Diocesi di Pistoia, il gruppo “Stili di vita” (formato dall’Ufficio Caritas, l’Ufficio Scuola Diocesano, l’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro, Ufficio Pastorale giovanile e l’Ufficio della Famiglia), il CEIS di Pistoia, l’AIART di Pistoia, l’Associazione LIBERA, la Campagna “Mettiamoci in gioco”, e si colloca nell’ambito dell’educazione degli adolescenti e dei giovani della scuole e delle varie associazioni presenti sul territorio (parrocchie, gruppi, scout) alle problematiche del nostro tempo.

L’obiettivo principale del corso è quello di sensibilizzare gli insegnati di religione,  che ogni mattina entrano in contatto con i giovanissimi, sul gravissimo problema della dipendenza dal gioco d’azzardo e dar loro strumenti per la prevenzione di questo particolare disagio.

Alcuni dati

Nei dati diffusi dall’Associazione Libera l’Italia è la nazione dove si spendono, ogni anno, tra i 1200 e i 1400 euro pro-capite per tentare la fortuna al gioco; dove le persone dipendenti da gioco sono un 1 milione e 2 milioni i giocatori a rischio, e il giro d’affari legale è stimato tra 70/80 miliardi di euro, a cui si aggiungono 10/15 miliardi degli affari illegali. «Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che siamo di fronte ad una vera e propria piaga sociale ­– afferma Armando Bartolini, direttore dell’ufficio scuola diocesano – l’azzardo è un’industria e un business che invece di creare valore lo brucia, lo consuma desertificando legami sociali e dissipando il risparmio».

«Il fenomeno del gioco d’azzardo – spiega don Armando Zappolini, presidente del CNCA nazionale e responsabile della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” – ha raggiunto ormai dei livelli impressionanti. I dati (usciti oggi) ci dicono che nel 2016 sono stati giocati quasi 96 miliardi di euro e persi più di 19 miliardi. Dietro a queste cifre c’è la sofferenza di centinaia di migliaia di persone (e delle loro famiglie) e per molte di loro la presenza di una vera e propria patologia. Si diventa dipendenti un po’ per volta, come con la droga e l’alcool, e quando ce ne accorgiamo siamo già nel problema. Occorre – continua Zappolini – prima di tutto conoscere e far conoscere la pericolosità del gioco d’azzardo nelle sue varie forme ed attivare percorsi strutturali di prevenzione. Dobbiamo partire dal basso, perché lo stato in questo è assente e complice.

La prevenzione più efficace è quello educativa: non si può pensare di legare la nostra vita alla fortuna o ad un uso speculativo del denaro».

«Questa iniziativa rappresenta indubbiamente una importante occasione non solo di approfondimento delle caratteristiche sociali, sanitarie ed economiche che ruotano intorno a questa crescente piaga che porta spesso a vere e proprie forme patologiche – afferma il presidente del CEIS Pistoia Franco Burchietti – ma anche di proporre un percorso di “lavoro a rete” tra vari soggetti, ognuno dei quali già svolge un proprio compito di prevenzione, educazione, denuncia, proposta, cura degli aspetti patologici, ecc., ma che tutti insieme possono rappresentare un vero “valore aggiunto” nella lotta contro il diffondersi del problema in questione».

Il percorso che viene proposto tiene conto anche delle parole contenute negli “Orientamenti Pastorali per il triennio 2016-2019” del Vescovo Tardelli: «siamo chiamati a guardarci intorno e scoprire le povertà, le attese, i sogni. Quelli materiali, certo, ma anche quelli di dignità e quelli , ancora più profondi, di liberazione dal male e di vita nuova nell’amore».

Il documento del Vescovo pone l’attenzione sul malessere della società, facendo un lungo elenco di situazioni di povertà, tra le quali spiccano alle le propensione alle dipendenze, in particolare quella dal gioco.

 

Il programma del corso

1.- martedì 14 febbraio 2017 ore 17.00

Don Zappolini Armando, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza) e portavoce della campagna Mettiamoci in gioco, interviene su:

L’intervento educativo a partire dalla conoscenza della realtà: “Con l’azzardo non si gioca … anzi, più giochi più perdi, è matematico. Una fotografia della situazione”.

 

2.- martedì 21 febbraio 2017, ore 17.00

Dott. Franco Burchietti, presidente del CEIS di Pistoia e Dott.ssa Simona Gori, psicoterapeuta Ceis Pistoia, intervengono su: Come la riflessione psico-sociologica aiuta l’IdR a comprendere il fenomeno del gioco d’azzardo:  “Aspetti socio-psicologici del gioco d’azzardo”.

 

3.- martedì 28 febbraio 2017, ore 17.00

Dott. Antonino Di Giovanni e Dott. Massimo Torricelli, presidio LIBERA “Emanuela Loi” di Sant’Andrea in Percussina (FI), intervengono su: “Azzardo: la mafia non gioca”

 

4.- mercoledì 08 marzo 2017, ore 17.00

Dott. Massimiliano Padula, presidente nazionale dell’ AIART, interviene su: L’IdR e la ricerca della verità nella comunicazione: “Il gioco d’azzardo nei media. Problematiche e prospettive di analisi”.

 

5.- martedì 14 Marzo 2017, ore 17.00

Dott. Luca Gaggioli (D.S. SS 1° grado) e Dott. Paolo Biagioli (D.S. SS 2° grado) intervengono  su:  “La Scuola in ricerca. Colloquio tra DD.SS. e Insegnanti di Religione cattolica sulle strategie educative in merito al tema del gioco d’azzardo”.

 

6.- martedì 21 Marzo 2017, ore 17,00

S.E. Mons. Mimmo Battaglia, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de Goti,

Ex Presidente nazionale FICT, interviene su: “Tra fortuna e speranza nel futuro”, alla luce della dottrina sociale della Chiesa.

 

Tutti gli incontri si svolgeranno nel Seminario Vescovile di Pistoia

(comunicato – Michael Cantarella)




IRC: UN’ORA PER COSTRUIRE IL FUTURO: LETTERA A GENITORI E STUDENTI

È tempo di iscrizione a scuola e di scelta di nuovi indirizzi per chi accede alla Scuola Superiore. È anche il tempo in cui, voi, genitori e figli, avete il diritto  di scegliere se partecipare o no all’Insegnamento della Religione Cattolica (=IRC).

 

Permettete alcune considerazioni in proposito per scegliere, e aiutare a scegliere, con più consapevolezza l’IRC.

In questi tempi c’è chi ha teorizzato l’irrilevanza delle religioni per scongiurare lo scontro di civiltà e il ripetersi di tragedie, alle quali abbiamo assistito e che sempre più vengono fatte passare, con molta semplificazione deviante, come scontri di matrice religiosa.

Pensare di marginalizzare la dimensione religiosa sarebbe ingenuo e antiumano, perché vorrebbe dire privare l’uomo di una dimensione essenziale che proprio oggi si rivela indispensabile.

Come scrive il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana nel messaggio ai genitori, in occasione dell’appuntamento annuale delle iscrizioni scolastiche, “… la ricchezza e la complessità dell’esistenza, se non è armonica diventa dispersione, disorientamento … Anche il ricco mondo della scuola … chiede un punto di sintesi, perché il giovane non diventi un’’enciclopedia’, ma una persona matura”.

Allora, la scelta dell’IRC, continua il messaggio, “…anche per la sua valenza culturale, può essere per tutti un momento di chiarificazione e di equilibrio: i suoi contenuti, la sua lunga storia, il continuo confronto con le civiltà, sono un riferimento necessario per comprendere il tempo e la società che abitiamo, uno strumento per dialogo con tutti.”.

Questo permette di fare chiarezza su alcuni punti:

 

  1. La scelta dell’IRC non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di nessuno.

E non vuol essere un’affermazione teorica, ma un dato di fatto: da quanto risulta dai risultati  dell’indagine, presentati a Roma il 17 gennaio scorso, l’88% degli studenti si avvale dell’IRC. Il che fa comprendere che la stragrande maggioranza degli studenti, anche di religione non cristiana-cattolica, continua ad avere un’esperienza positiva rispetto al rapporti con gli Insegnanti, ai contenuti e alle modalità con cui viene svolto l’IRC.

 

  1. L’IRC, inoltre, come prevedono le indicazioni nazionali, è una proposta di contenuti che parte dalla “chiarezza dell’identità”.

L’IRC, che rientra a pieno titolo tra le discipline scolastiche, è un’offerta di contenuti di tipo culturale che si rivolge a tutti, anche agli studenti appartenenti ad altre culture, etnie o religioni, per accompagnarli nel cammino di costruzione di questa identità.

Siamo ormai alla seconda e terza generazione di immigrati e la strada da percorrere sempre più quella dell’interazione/integrazione, attraverso la conoscenza dei reali caratteri della cultura italiana di cui la religione cristiana-cattolica è una componente essenziale e qualificante, presente nella storia, nella letteratura, nell’arte, nella musica della nostra nazione.

 

  1. L’Insegnante di Religione (=IdR) può diventare un aiuto a fare “chiarezza” sull’identità non solo del cristianesimo, ma anche delle altre religioni.

L’IRC, quindi, come occasione per valorizzare, scoprire, accrescere il senso dell’identità di ciascun studente come persona, proprio nei momenti in cui, a vari livelli, si cerca di rispondere alla domanda su chi sia veramente l’uomo, chi siamo noi.

L’IdR ha una chiara identità, resa viva dall’idoneità, ma, in quanto docente della Scuola italiana, si rivolge a tutti: ha una sua identità, ma non vuole imporla ai suoi studenti, non svolge un’opera di indottrinamento. E proprio seguendo le indicazioni nazionali sull’IRC, compito del docente è di offrire una presentazione equilibrata e autentica di tutte le altre religioni, servendosi di sussidi, testi e incontri.

 

  1. “L’educazione non può essere neutra”, ha detto il papa.

In materia di educazione, la pretesa di neutralità non solo non aiuta, ma è controproducente. Teorizzare l’irrilevanza delle religioni rispetto al contesto sociale è un concetto assurdo, perché di fatto ogni religione – anche quella più laica e positivista o la ‘religione dell’io’ oggi predominante – ha una fortissima risonanza sociale e produce conseguenze talvolta drammatiche, come abbiamo potuto constatare.

Pensare di marginalizzare la dimensione religiosa è ingenuo, perché, oggi, appare sempre più indispensabile conoscere e far conoscere i valori religiosi e quanto sia assurdo pensare di uccidere in nome di Dio. Va sempre favorita una conoscenza autentica della dimensione religiosa, ma anche dei valori di libertà e responsabilità che vanno sempre coniugati insieme.

E’ davvero triste che alcuni genitori o gli studenti ricevano il consiglio di NON far frequentare l’ora di religione per fare un’ora meno a scuola!

Nessuno deve influenzarvi in questa scelta. Ci viene spesso comunicato che dei genitori (e anche degli studenti delle SS 2° grado)  hanno ricevuto “pressioni”, affinché di fronte a difficoltà nello studio,  non si frequenti l’ora di religione con la scusa  di potenziare la conoscenza di un’altra disciplina.

Lasciamo ci guidare da un semplice slogan: “Chi invita a fare di meno vuole che voi siate … meno!”.

 

Ecco anche alcune chiarificazioni in merito alla scelta dell’IRC.

La procedura di iscrizione on-line prevede anche una sezione specifica per effettuare la scelta dell’IRC. (v. in calce alla presente le disposizioni della C.M. n. 10 del 15.11.2016 § 10)

  • Tale scelta – per chi si iscrive alla classe 1^, sia della Scuola Primaria sia Secondaria di 1° e 2° grado, per l’anno scolastico 2017-18 – avverrà attraverso la modalità on-line ed è prevista anche una sezione specifica, in cui si dovrà scegliere di avvalersi o no.

Non è prevista la compilazione di nessun modulo cartaceo e non vi dovranno proporre la scelta dell’alternativa all’IRC.

  • Per chi frequenterà classi successive alla 1^, non è prevista alcuna iscrizione: questa avviene d’ufficio e la scelta dell’IRC viene confermata in automatico, salvo la possibilità di cambiare scelta entro il termine delle iscrizioni.
  • Chi già frequenta le Scuole Superiori vedrà confermata la propria iscrizione d’ufficio e con questa anche la scelta di avvalersi o no dell’IRC.
  • Chi vuol cambiare la scelta fatta l’anno passato deve recarsi in Segreteria della Scuola e farsi consegnare il modulo predisposto. Perché la scelta sia valida per il prossimo anno, si deve compilare il modulo e riconsegnarlo in Segreteria entro la fine di febbraio.
  • Se, per caso, un compagno o un amico avesse scelto di non avvalersi dell’IRC, non dovrà scegliere ora l’alternativa: lo farà entro il mese di settembre, all’inizio della scuola, quando gli sarà dato il modulo con le quattro opzioni.

Questo perché – come dicono le disposizioni di legge – si deve tener separato il momento della scelta di coscienza (al momento dell’iscrizione) dal momento delle attività  (a settembre, quando il Collegio docenti avrà scelto le attività alternative da proporre).

Questo Ufficio Scuola della Diocesi e gli IdR siamo al vostro servizio e abbiamo a cuore il vostro futuro, perché possiate crescere come persone libere, consapevoli, responsabili. Soltanto con la conoscenza è possibile capire e scegliere con libertà. Poiché è appena iniziata la seconda parte dell’anno scolastico, auguriamo ogni successo per il vostro percorso di studio.

Prof. Armando Bartolini

Direttore Ufficio Scuola- Servizio IRC

 

 

 

 

 

C.M: n. 10 del 15.11.2016 in merito alle iscrizioni per l’a.s. 2017-2018.

(le sottolineature sono nostre)

 

10 – Insegnamento della religione cattolica e attività alternative

La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica è esercitata dai genitori degli alunni che si iscrivono alla prima classe della scuola primaria o secondaria di primo grado al momento dell’iscrizione, mediante la compilazione dell’apposita sezione on line.

 

La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado è esercitata dagli stessi all’atto dell’iscrizione da parte dei genitori nella compilazione del modello on-line, ovvero, per le iscrizioni che non siano presentate on line, attraverso la compilazione del modello nazionale di cui alla scheda B allegata alla presente circolare.

 

La scelta ha valore per l’intero corso di studi e in tutti i casi in cui sia prevista l’iscrizione d’ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni, esclusivamente su iniziativa degli interessati.

 

La scelta di attività alternative è operata, all’interno di ciascuna scuola, attraverso il modello nazionale di cui alla scheda C allegata alla presente circolare. Si ricorda che tale allegato deve essere compilato, da parte degli interessati, all’avvio dell’anno scolastico, in attuazione della programmazione di inizio d’anno da parte degli organi collegiali, e trova concreta attuazione nelle seguenti opzioni:

  • attività didattiche e formative;
  • attività di studio e/o di ricerca individuale con assistenza di personale docente;
  • libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado);

• non frequenza della scuola nelle ore di inse