Fama e santità del vescovo Atto: una mostra in Fabroniana

Dal 25 giugno al 27 luglio una mostra per scoprire e ripercorrere la fama e la santità del vescovo Atto attraverso immagini e libri antichi.

La mostra “Libri su Atto”, allestita nelle storiche sale della Biblioteca Fabroniana a cura di Anna Agostini, permetterà di conoscere una serie di testi che a partire dal XVII secolo si occuparono di valorizzare la figura del santo monaco e vescovo di Pistoia, canonizzato il 24 gennaio 1605 per interessamento dell’Ordine vallombrosano e della Chiesa pistoiese.

La mostra, che si aprirà venerdì 25 giugno e rimarrà aperta fino al 27 di luglio, è uno degli eventi collaterali del Convegno di studi promosso dalla diocesi di Pistoia, Monaci Vallombrosani, Comune di Pistoia e Dipartimento Sagas Università di Firenze: «Atto abate vallombrosano e vescovo di Pistoia. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca sulla vita e l’opera di un protagonista del XII secolo» curato da Francesco Salvestrini che si svolgerà a Pistoia nei giorni 26 e 27 giugno.

L’esposizione è divisa in tre sezioni che presentano nell’ordine:

  1. opere storiche generali pistoiesi a partire dal XVII secolo,
  2. opere di storia religiosa e memorialistica ecclesiastica che dal primo ventennio del Seicento arrivano alla fine dell’Ottocento.
  3. La terza sezione dell’esposizione, che si occupa delle memorie e dell’iconografia di S. Atto, è composta da materiale eterogeneo sia per qualità dei documenti che per la loro datazione. Si parte da un codice miscellaneo del XIII secolo dell’Archivio Capitolare che nel calendario obituario attesta alla data del 21 giugno 1153 la morte di Atto, per dare poi spazio alle Vite del santo e relative immagini xilografiche e terminare con inediti documenti ottocenteschi sulle feste centenarie del 1855.

Tra le opere presenti in mostra segnaliamo la presenza del volume quinto del mese di maggio della monumentale pubblicazione, oltre sessanta tomi, degli Acta Sanctorum, la raccolta critica di documenti e dati coevi relativi ai santi iniziata dal gesuita belga Jean Bolland. Nell’opera completa che inizia dal mese di gennaio i santi sono inseriti secondo l’ordine liturgico e ogni voce è accompagnata da un commento. La lunga trattazione sul vescovo pistoiese, alla data 22 maggio, prende in esame molti documenti e si basa anche sulla visita a Pistoia del gesuita Papebroch del 1662 e del bollandista Ianningo che fu a Pistoia nel 1685 e volle vedere personalmente il corpo del santo.

La mostra sarà visibile nell’orario di apertura della Biblioteca Fabroniana, il martedì e il giovedì dalle 8.30 alle 12.30 con possibilità di visite guidate con il curatore e contemporaneamente sarà fruibile sul sito youtube della diocesi un tour virtuale realizzato da Lorenzo Marianeschi.




Novità e riletture sul vescovo Atto

Sabato 26 e domenica 27 il convegno dedicato a una figura decisiva della storia di Pistoia e non solo. Due giorni di studi con i maggiori esperti. L’evento sarà trasmesso online sul canale You Tube diocesano

 

Un vescovo poco conosciuto ma che ha contribuito a scrivere la storia di Pistoia e non solo. Proprio su di lui, Sant’Atto, monaco vallombrosano e vescovo di Pistoia (+ 1153), è incentrata una due giorni di approfondimento tutta scoprire. Il convegno, organizzato dalla Chiesa Cattedrale in collaborazione con il Comitato di San Jacopo di Pistoia e l’Università di Firenze, avrà luogo i prossimi 26 e 27 giugno nella Sala Maggiore del Comune di Pistoia.

L’evento, che è compreso nel cartellone ufficiale dell’Anno Santo Iacobeo, è stato curato da Francesco Salvestrini, professore associato di storia medievale dell’Università degli studi di Firenze, uno dei massimi esperti dell’Ordine benedettino vallombrosano, con la collaborazione tecnica di Anna Agostini e Silvia Gualandi.

Attraverso la partecipazione di molti relatori di livello, che negli anni hanno analizzato la figura del vescovo e del suo contesto culturale ed ecclesiale, si cercherà di far chiarezza sulle scelte politico-religiose dell’epoca con uno sguardo prospettico sul territorio italiano e sui legami con Santiago de Compostela.

Il convegno tratterà della figura di Atto come agiografo di San Giovanni Gualberto (il fondatore dell’Ordine di Vallombrosa) e protettore della sua congregazione, del monachesimo riformato dell’Italia centro-settentrionale e descriverà alcuni aspetti chiave della Chiesa pistoiese in quel periodo. L’ultima sessione del convegno illustrerà i risultati dell’indagine antropologica e paleopatologica effettuata sul corpo del Santo nel dicembre 2019. I resti di Atto, perfettamente mummificati, si custodiscono nella Cattedrale di Pistoia, nella cappella di San Rocco, nella testata destra della chiesa, accanto alla Sacrestia.

Tra i relatori, accanto a Salvestrini saranno presenti docenti universitari come Luca Mannori (Università di Firenze – Società pistoiese di storia patria), Nicolangelo D’Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia) e Mauro Ronzani (Università di Pisa), storici locali esperti dell’epoca come Lucia Gai (Centro italiano di Studi Compostellani), Giampaolo Francesconi (Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma) ed Elena Vannucchi. Le altre sessioni dedicate alla fama postuma di Atto saranno accompagnate dalla riflessioni di Antonella Degl’Innocenti (Università di Trento) e Jacopo Righetti (Università di Trento). Una sessione sarà dedicata alle indagini eseguite sul suo corpo mummificato avviate da Rossana Cecchini (Università di Pisa) e portate avanti da un’equipe di studiosi composta da Agata Lunardini, Simona Minozzi, Antonio Fornaciari, Gino Fornaciari, Valentina Giuffra. Paolo Peri (Università del Salento, Lecce) interverrà a illustrare le vesti episcopali di Atto, mentre chiuderà il convegno Maria Valbonesi con una relazione dedicata al rapporto che lega Sant’Atto e i pistoiesi.

La diretta streaming del convegno sarà disponibile sul canale YouTube della Diocesi di Pistoia.

Il convegno è stato realizzato con il prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia.

26-27 giugno 2021 – 10-17.30

Atto abate vallombrosano e vescovo di Pistoia.

Bilancio storiografico e prospettive di ricerca sulla vita e l’opera di un protagonista del XII secolo

webinar: youtube.com/c/DiocesidiPistoiavideo

 

Programma convegno (pdf)

 




Una Porta Santa nel segno della Beata Caiani

Il prossimo 8 agosto ricorre il primo Centenario dalla morte delle Beata Maria Margherita Caiani. In occasione della Solennità del Sacro Cuore e per sottolineare l’importanza di questo anno giubilare (8 agosto 2020- 8 agosto 2021) la Santa Sede ha concesso l’apertura tra l’8 e l’11 giugno di una Porta Santa nella sede dell’istituto fondato dalla Beata. A quanti varcheranno la Porta Santa è concessa l’indulgenza plenaria alle condizioni stabilite dalla Chiesa.

La Porta Santa sarà aperta solennemente dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli martedì 8 giugno alle ore 17.30 (La messa sarà in diretta su TV Prato – canale 74 digitale terrestre).

Di seguito il programma ufficiale dell’iniziativa.




La Bellezza della Fede. Un cammino tre le chiese del centro di Pistoia

PISTOIA – Riaprire alla gente un patrimonio condiviso di arte e fede e approfondire storie e luoghi del culto iacobeo nell’anno giubilare dedicato al santo apostolo. Questi gli intenti di una serie di incontri organizzati dall’ufficio comunicazioni sociali e cultura della Diocesi di Pistoia che prenderanno il via il prossimo 4 giugno. Il programma, che si snoda in diversi appuntamenti tutti di venerdì, intende accompagnare le riaperture delle chiese del centro storico avviate con il sistema Pistoia Sacra e offrire spunti di riflessione proposti da giovani studiosi ed esperti. Ecco il programma definitivo:

Venerdì 4 giugno, ore 21

San Giovanni Fuorcivitas

Spazi, tempi e messaggi di una chiesa medievale

Don Ugo Feraci

Max 20 persone. Il ritrovo è alle 20.45, così da iniziare alle 21 in punto. Per prenotazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it

 

Venerdì 11 giugno, ore 21

Chiesa Cattedrale di San Zeno

Una lettura teologica dell’altare argenteo di San Jacopo

Don Luca Carlesi

Max 20 persone. Il ritrovo è alle 20.45, così da iniziare alle 21 in punto. Per prenotazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it

 

Venerdì 18 giugno. Ritrovo ore 9.30 (1h. circa)

Luoghi e storie dei festeggiamenti iacobei in Pistoia

Caterina Bellezza

Il ritrovo sarà in Piazza San Francesco e prevede max 15 partecipanti.

Per prenotazioni contattare: 320 0768294 (Caterina)

 

Venerdì 25 giugno, ore 17.30

Chiesa di Sant’Andrea

Eliana Princi

Una lettura del pulpito di Giovanni Pisano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 2 luglio, ore 17

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Alessandro Grassi

Pellegrinaggio, arte e Controriforma a Pistoia

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 23 luglio. Ritrovo ore 18 (1h. circa)

Clara Begliomini

Una passeggiata tra i luoghi del culto iacobeo

Il ritrovo sarà in Piazza del Duomo e prevede max 15 partecipanti.

Per prenotazioni: 340 112 3952 (Clara)

 

Venerdì 10 settembre, ore 17.30

Santuario della Madonna del Letto

Lorenzo Agnoletti

Arte e forme della devozione: Santa Maria delle Grazie a Pistoia nelle testimonianze artistiche di età moderna.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

 

Venerdì 17 settembre, ore 17

Chiesa di Sant’Andrea

Benedetta Chiesi

Viaggiare nel Medioevo

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Per informazioni: pistoiasacra@diocesipistoia.it.

www.diocesipistoia.it – www.annosantoiacobeo.it

Tutti gli incontri sono totalmente gratuiti. L’augurio è che queste occasioni di visita e approfondimento possano aiutare a “sentire” la città e la sua storia come un patrimonio che accompagna e nutre la vita e lo spirito. Informazioni più approfondite saranno proposte nei prossimi giorni sui nostri canali.

 




Pentecoste in Cattedrale

Gli appuntamenti con il Vescovo per la Solennità che chiude il tempo Pasquale

Sabato 23 maggio il vescovo celebrerà la Veglia di Pentecoste alle ore 18 in Cattedrale.
Quest’anno la veglia sarà accompagnata dalla presenza dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro che vivranno una giornata di ritiro e di preparazione in occasione dell’Anno Santo Iacobeo.
I cavalieri e le dame del Santo Sepolcro si daranno appuntamento alle 16.40 in Battistero per ascoltare una riflessione spirituale proposta dal vescovo Tardelli. Il vescovo e i cavalieri dell’Ordine entreranno in corteo in Cattedrale attraverso la Porta Santa.

Alle ore 11 di domenica 24 maggio il vescovo celebrarà la messa pontificale della Solennità di Pentecoste e amministrerà la cresima degli adulti.

Nel giorno di Pentecoste si conclude il tempo sacro dei cinquanta giorni di Pasqua e, con l’effusione dello Spirito Santo sui discepoli a Gerusalemme, si fa memoria dei primordi della Chiesa e dell’inizio della missione degli Apostoli fra tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni.
Con la celebrazione della Veglia di Pentecoste la liturgia propone più letture che preparano a desiderare e ad attendere il compimento di tutto il disegno salvifico di Dio: la partecipazione alla vita divina.




L’oratorio riparte dalla formazione

La pastorale giovanile diocesana propone un corso online per prepararsi alle attività estive. È ora di iscriversi

Tradizionalmente il mese di maggio, per la nostra Diocesi, è da anni dedicato alla preparazione degli oratori e delle esperienze estive. Come pastorale giovanile non vogliamo che questo nostro tempo, contrassegnato ancora da tante incertezze, rimanga un tempo vuoto o sospeso, ma che sia, a suo modo, un tempo pieno e significativo per tutti. Per questo abbiamo voluto proporre questo corso di formazione chiedendo aiuto ai formatori esperti di Creativ.

La proposta non è quella di lanciare un sussidio per gli oratori, ma di formare gli animatori, puntando quindi l’attenzione sui giovani che sono o saranno chiamati in futuro a svolgere questo servizio nelle loro parrocchie o realtà ecclesiali. Lavoriamo quindi sul futuro, preparandoci con speranza alle riaperture. Il corso verrà proposto dalla e-academy di Creativ che ci guiderà in modalità “a distanza” usando diverse piattaforme interattive, perché chi parteciperà agli incontri sia coinvolto direttamente nei laboratori proposti. Avremo a disposizione due formatori che avranno cura di dividere i partecipanti tra chi è alle prime armi nell’animazione, e chi invece è un po’ più esperto in questo campo.

Gli animatori o i gruppi che vorranno partecipare a questo corso potranno iscriversi contattando il servizio diocesano di pastorale giovanile tramite il numero WhatsApp 3317543787 che fornirà un link a cui accedere per l’iscrizione online al corso. Il corso inizierà giovedì 20 maggio alle ore 20.30 e durerà per 4 giovedì consecutivi per concludersi il 10 giugno. Nei quattro incontri tratteremo, in modalità sincrona e asincrona, dei vari aspetti dell’animazione: dal significato dell’essere animatore, alla gestione delle dinamiche di gruppo, all’organizzazione dei giochi fino alla progettazione di un oratorio o campo estivo.

A tutti i partecipanti verrà data la possibilità di accedere al materiale online Creativ E-Box Giochiamo! contenente materiale da utilizzare per l’animazione dei gruppi di bambini e ragazzi.

 




«Persona e comunità: intreccio vincente»: incontro Cral online

«Persona e comunità: intreccio vincente». Un importante incontro online per la Consulta delle aggregazioni laicali delle Diocesi Toscane.  «L’appuntamento — spiega un comunicato della Cral toscana — è organizzato per sabato 8 maggio dalle 9 alle 12 su piattaforma Zoom e prevede una relazione del prof. Ezio Aceti, psicopedagogista, dottore in scienze religiose, direttore di centri d’ascolto per la famiglia e i giovani, docente presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, formatore ed esperto collaboratore anche per la Cei».

Introdurrà l’incontro il vescovo Mons. Fausto Tardelli, segretario della Cet e delegato regionale per il laicato e interverrà la Segretaria Generale della Cral prof.ssa Maddalena Pievaioli.

«Questa Cral — fa presente la segretaria Sandra Cavallini — desidera porsi in ascolto e in aiuto, raccogliere e valorizzare, mettere in rete i frutti dell’albero della Chiesa come corpo unico. Pertanto dopo la relazione sarà dato spazio agli interventi in chat dei partecipanti tramite questioni poste al relatore, ai fini di apportare nelle nostre comunità semi di speranza, vie percorribili alla luce del Cristo Risorto».

Resta poco tempo per partecipare: è gradita la iscrizione entro il 5 maggio alla mail craltoscana@gmail.com; verrà inviato a breve il link di accesso.

Ai partecipanti e docenti richiedenti, verrà rilasciato su richiesta un attestato di partecipazione (AIMC ed UCIIM sono Soggetti qualificati per la formazione presso il MIUR).




Una donna al vertice dell’Istituto per il sostentamento clero

di Michael Cantarella

Ancora una nomina di rilievo all’interno dell’organigramma della diocesi appannaggio di una donna. Pochi giorni fa monsignor Tardelli ha voluto Carla Tarani alla guida dell’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero.

Tarani, che succede a don Fiorenzo Battistini, è la prima donna in assoluto a ricoprire la carica di presidente dell’Istituto, una delle poche, se non l’unica in Italia. «Ho ricevuto con gratitudine e grande sorpresa la richiesta del vescovo, che ho accettato con gioia e in piena obbedienza rispetto alle indicazioni date – confida Tarani -. Mi sono fin da subito interessata per capire le prime questioni che mi troverò a affrontare, assieme al presidente uscente, che ringrazio per la preziosa collaborazione».

Carla Tarani, è una persona molto conosciuta in diocesi: in passato è stata consigliere e poi presidente dell’associazione Casa dell’anziano-Monteoliveto, che gestiva l’omonimo centro, fino al suo ingresso nei servizi della Fondazione Sant’Atto.

L’istituto Diocesano di Sostentamento è un ente autonomo della chiesa che nasce con lo specifico obiettivo di stare vicino ai sacerdoti, per aiutarli e sostenerli, con funzioni previdenziali, assistenziali, per le necessità particolari e permettere loro un’esistenza dignitosa e decorosa. «È un mondo nuovo e da esplorare – conclude la neo presidente dell’Isdc Tarani. Mi auguro che vada tutto bene, sento una grande responsabilità ».

Questa nomina è in linea con le altre già effettuate da monsignor Tardelli nell’ottica di valorizzare e integrare al meglio le competenze femminili all’interno della Chiesa. Solo due anni fa il vescovo chiamava a dirigere l’economato della diocesi Elisabetta Fedi, risale poi al 2020 la nomina di Annamaria Corretti alla guida del servizio diocesano per la tutela dei minori e a poche settimane fa quella di Michela Cinquilli per il servizio diocesano di consulenza giuridico-pastorale.

Da pochi giorni è in carica anche il nuovo consiglio di amministrazione dell’Istituto. Ecco la composizione: Don Piergiorgio Baronti, don Paul Guy Devreux, don Luciano Tempestini, Alessio Alessi, Franco Benesperi, Lucia Cecchi, Massimo Benedetti, Stefano Panconesi, Carla Tarani (presidente).

Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da: Giorgio Federighi, Maurizio Baccellini, don Paolo Firindelli.




La pillola abortiva e l’illusione del falso progresso

La Consulta diocesana delle aggregazioni laicali interviene sulla campagna pro aborto farmacologico che tappezza le città

 

Un manifesto in questi giorni, in questo tempo pasquale durante il quale i cristiani celebrano la resurrezione e la vita, pubblicizza l’aborto farmacologico. Un’iniziativa promossa dall’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti con la quale hanno tappezzato le principali città d’Italia e anche Pistoia. Un’evidente provocazione presentata come una “scoperta scientifica meravigliosa” a favore della donna. In questi tempi si invoca la tutela dell’ambiente, degli animali, il rispetto di tutte le forme di vita, ed è cresciuta anche l’attenzione alla salute dell’umanità, messa in pericolo dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del cibo per opera dell’uomo stesso. Quindi perché sostanze chimiche che, come un veleno, hanno la capacità di uccidere un embrione possono essere reclamizzate come un farmaco sicuro e da assumere senza problemi? Non si tratta piuttosto di una falsificazione della realtà e di un messaggio fuorviante e menzognero soprattutto per le giovani donne?

Giuseppe Noia, docente di Medicina dell’età prenatale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttore dell’Unità operativa perinatale del Policlinico Gemelli afferma che la pillola Ru486 «non è né sicura, né indolore, né semplice da usare». Allo stesso modo, i progressi medici scientifici legati alle nuove tecnologie mettono in evidenza il meraviglioso – questo sì che è meraviglioso – processo di sviluppo della vita umana e la relazione tra madre e figlio che inizia fin dal grembo materno. «Ancora una volta – sottolinea il professor Noia – non si vuole vedere il grande miracolo della relazione tra madre e figlio che si instaura fin dai primi istanti, dimostrato dalla scienza e testimoniato dalla sofferenza di tante donne dopo un aborto spontaneo a 7-8 settimane di gestazione. Ne ho seguite più di 400 e tutte mi hanno confidato un profondo dolore incompreso dagli altri».

Una mamma aiutata dal Movimento per la Vita racconta come la sua scelta iniziale di abortire fosse determinata dall’angoscia per una situazione familiare precaria e racconta: «i fatti della vita possono anche portarci alla disperazione, ma bisogna cercare aiuto e non rimanere chiusi in una stanza come volevo fare io! Grazie a chi mi ha voluto bene, sono riuscita a fare la scelta che già dentro di me era scritta». La scelta della vita. Non serve avere una fede religiosa per capire ciò che la ragione e il buon senso possono vedere con evidenza: che giudicare l’aborto -a prescindere dalla metodica con la quale esso sia compiuto – una conquista è una grande mistificazione della realtà.

L’aborto farmacologico consiste nella somministrazione di una pillola, la Ru 486, che provoca la morte del nascituro e, con ulteriori farmaci, ne avviene l’espulsione: un processo che talvolta «può durare fino a due settimane – afferma ancora Noia – mentre il British Medical Journal riferisce che nel 56 % dei casi in età gestazionale elevata la donna subisce l’esperienza devastante di vedere l’embrione espulso con tutto il sacchetto gestazionale ». Un’esperienza del genere come non può non avere effetti negativi sulla salute della donna?

In conclusione, propagandare l’aborto come un progresso non può che essere frutto di un modo di pensare del tutto ideologizzato, «che l’aborto sia un diritto e una conquista – scrive il nostro vescovo* – per questi è una verità incontrovertibile, non negoziabile, una tetragona sicurezza dogmatica » dalla cui posizione ci dissociamo proprio in nome della scienza e della ragione, nonché della fede, che percepisce la vita un grande dono di Dio. «Io credo – continua – che anche uno spirito laico autenticamente tale, pur non credente, dovrebbe essere abitato dal dubbio; dovrebbe porsi delle domande e giungere per lo meno a dire che l’aborto è comunque sempre un dramma che andrebbe evitato e che migliore sarebbe una società dove non ci fosse più».

Consulta delle aggregazioni laicali

 

* Il riferimento è alla rubrica del vescovo In punta di penna sul settimanale “La Vita”: del 18 aprile 2021.




Un mosaico di bellezza che riempie il cuore

Domenica 11 si è svolto l’incontro in remoto di cresimandi e cresimati con il vescovo Tardelli

di Valentina Brachi

Domenica 11 aprile catechisti, animatori parrocchiali assieme a ragazze e ragazzi della diocesi si sono ritrovati, seppur da remoto, per l’annuale “incontro dei cresimati e dei cresimandi” presieduto da sua eccellenza Fausto Tardelli.

L’evento, sebbene fosse stato inizialmente pensato all’interno della Cattedrale di San Zeno – vista anche l’importante ricorrenza dell’anno iacobeo -, si è necessariamente dovuto svolgere sulle piattaforme online della diocesi. Dopo il periodo complesso che ha coinvolto anche il mondo giovanile, tanta era la speranza di poterlo celebrare in presenza, ma le precauzioni e restrizioni legate alla pandemia non lo hanno reso possibile. Tuttavia, le nuove modalità comunicative hanno permesso una più capillare trasmissione – attraverso un ripensamento creativo della presentazione dei contenuti – del messaggio dell’apostolo Giacomo. Fin da subito è stata ben visibile una grande partecipazione all’iniziativa che ha visto, contemporaneamente connesse, più di 750 persone. L’incontro è stato animato da suor Giovanna Cheli, direttrice dell’Ufficio catechistico diocesano e dal vicario generale don Cristiano d’Angelo, parroco di Bonistallo. All’inizio della diretta i ragazzi si sono subito uniti in un saluto al vescovo Tardelli, il quale dando il suo benvenuto, ha ricordato come negli anni precedenti fosse abituato a vederli dal vivo, in una Cattedrale gremita e animata da canti, striscioni e dal gioioso entusiasmo che contraddistingue i giovani.

Una festa, quella in presenza, che è stata rimandata al prossimo anno, con la speranza e l’augurio di tempi migliori. «Siete un mosaico di bellezza che riempie il cuore di gioia» ha detto il vescovo, «tanti volti che formano un mosaico, legati ad altrettante storie, uniti dalla gioia dello stare insieme e dal guardare avanti con coraggio e fiducia». Agli occhi dei presenti lo schermo appariva composto

da tessere, ciascuna delle quali raffigurava un giovanissimo partecipante, dipingendo una vivace immagine di comunità.

L’obiettivo dell’evento era far sentire la diocesi vicina ai ragazzi, una Chiesa in cammino che accompagna la comunità sul proprio percorso di fede. Proprio per questo motivo il filo rosso dell’iniziativa è stato “lo spirito del pellegrino” che ha caratterizzato gli incontri di catechesi online svolti dai gruppi in preparazione all’evento. L’evento ha messo in luce il mondo catechistico, bene prezioso per le realtà parrocchiali, permettendo l’incontro tra la comunità dei ragazzi e il vescovo. Al momento della benedizione monsignor Tardelli ha invitato i partecipanti a vivere questo tempo con gioia incoraggiandoli a guardare avanti: con un ulteriore rimando all’apostolo Giacomo, ha richiamato l’antico messaggio di saluto tra pellegrini “Ultreya” e “Suseya”, un augurio ad andare oltre, più in alto, fino alle stelle!

(tratta da “La Vita” del 18 aprile 2021)