Risorse aggiuntive per il restauro di S. Michele a Carmignano

Grazie alla legge sull’Art Bonus, per il restauro del complesso parrocchiale di San Michele a Carmignano, si potrà contare, oltre al contributo nazionale, anche su risorse in arrivo dalla Regione Toscana. Per presentare l’iniziativa è stata convocata una presentazione per la stampa che si terrà il 31 ottobre alle ore 12 presso la Chiesa di San Michele. Saranno presenti la consigliere regionale Ilaria Bugetti, Mons. Fausto Tardelli Vescovo di Pistoia, Don Elia Matija Parroco di Carmignano, Edoardo Prestanti Sindaco di Carmignano, e l’Arch. Tommaso Londi curatore del progetto. In quella sede sarà possibile visionare il progetto e i contributi che saranno destinati per il restauro.




Nomine in diocesi

Rendiamo note le seguenti nomine:

In data 29 settembre 2019 il vescovo ha nominato don Gianni Gasperini parroco “ad novem annos” della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Montemurlo

In data 7 ottobre 2019 il vescovo ha nominato:

il rev. don Charles Urbain Badji, amministratore parrocchiale delle parrocchie di San Lorenzo a Pracchia e San Prudenzio a Lagacci;

il rev. don Fiacre Gilles Gambadatoun Yémadjiro, amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Niccolò in Marliana;

il rev. don Ugo Feraci, moderatore pastorale e legale rappresentante della parrocchia di San Bartolomeo a Lanciole;

il  diacono Sauro Gori, responsabile della cura pastorale della parrocchia di San Bartolomeo a Lanciole.




30 anni di MOICA: convegno in seminario

In occasione del 30° anniversario del Movimento italiano Casalinghe di Pistoia nell’aula magna del Seminario Vescovile (Via Puccini, 36 -Pistoia) è organizzato un evento dedicato alla storia dell’associazione e aperto alle riflessioni di alcuni amici del Movimento.

Il titolo dell’incontro è: “La curiosità non invecchia. Affrontare ad occhi aperti il tempo che passa”.

Programma

ore 9.30: Trent’anni di MOICA a Pistoia

Introduzione di Annamaria Michelon Palchetti, presidente MOICA Pistoia
Breve storia del Moica a Pistoia, a cura di Lucia Agati, giornalista della Nazione
Saluti delle autorità presenti e di S. E. Mons. Fausto Tardelli.

ore 10.30: La curiosità non invecchia

Riflessioni di:
Ivano Paci
Piera Petracchi
Marco Leporatti
A seguire, interventi liberi sul tema da parte dei cittadini presenti.

ore 12.00: Presentazione di un’opera di ricamo

L’opera, realizzata da cinque artiste del filo, iscritte al MOICA, dimostrerà, ancora una volta, l’attualità di quest’arte.

Per info sull’associazione e l’evento: 0573 368576

 




Un tavolo istituzionale per superare l’emergenza Vicofaro

PISTOIA – Da molti mesi la situazione relativa all’accoglienza dei migranti nella parrocchia di Vicofaro è all’attenzione dei media locali, nazionali e dei cittadini. Nelle ultime interviste rilasciate Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, ha reso noto che i migranti presenti nel complesso parrocchiale superano le duecento presenze.

Ormai da tempo il numero degli ospiti e l’organizzazione del servizio appaiono difficilmente compatibili con le caratteristiche minime di un’accoglienza dignitosa, sicura e volta alla progressiva e necessaria integrazione nella comunità pistoiese, ed è assolutamente urgente superare con rapidità – per quanto possibile – la situazione di emergenza costante che si è venuta a creare nel corso degli ultimi mesi.

Per questo motivo il vescovo Tardelli ha voluto costituire un “tavolo di lavoro” istituzionale finalizzato ad esaminare e proporre tutte le soluzioni che permettano di superare l’emergenza dell’accoglienza a Vicofaro.

Al “tavolo” oltre al Vescovo, sono stati invitati don Biancalani con alcuni collaboratori della parrocchia, il comune di Pistoia, la Regione Toscana e la Caritas diocesana di Pistoia. La prima riunione del gruppo è prevista per i prossimi giorni.

«Credo che soltanto tutti insieme potremo davvero fare qualcosa per superare questa situazione – esorta il vescovo – e questo tentativo vuole essere concreto e di svolta per una vicenda complessa che ha interessato tutta la comunità pistoiese».

23/10/2019




Restauri in archivio

Saranno presentati giovedì 24 ottobre i restauri di alcuni importanti manoscritti dell’Archivio capitolare di Pistoia. Come tutelare la storia della nostra città e della nostra lingua.

Da alcuni anni l’Archivio Capitolare, situato all’interno del complesso del Duomo di Pistoia, è sostenuto dalla Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista per le improrogabili necessità di restauro che interessano importanti manoscritti medievali. Gli interventi interessano codici che costituiscono l’eccezionale testimonianza dell’antica biblioteca dei canonici (la maggiore biblioteca di Pistoia fra la fine dell’undecimo secolo e gli inizi del Cinquecento) e antichi registri di amministrazione, che documentano la gestione dei beni della cattedrale in una ininterrotta serie che da fine Duecento arriva ai nostri giorni.

In questo incontro si espongono, anche alla semplice curiosità degli interessati, le fasi dei restauri assai complessi del registro F.20, appartenente al fondo Massa Canonici e del manoscritto C.57 databile poco prima del 1476, restauri curato dalla dott.ssa Simonetta Rosatelli, docente di restauro della carta presso l’Istituto per l’Arte e il restauro di Firenze e titolare di un laboratorio accreditato presso la Soprintendenza. Saranno inoltre dichiarati i motivi che hanno consigliato di dare priorità a questi restauri a preferenza di numerosi altri possibili interventi. La prof.ssa Giovanna Frosini (Università per Stranieri di Siena e Accademia della Crusca) illustra la straordinaria importanza dei registri della Massa Canonici (e del registro restaurato) per documentare la lingua parlata a Pistoia nell’età di Dante e di Cino, il prof. Stefano Zamponi (Università di Firenze) presenta la complessa natura del ms. C.57, in cui si alternano testi classici e testi umanistici, e che inoltre reca alla fine un ricordo dei miracoli di san Felice, santo contitolare del duomo di Pistoia nel X e XI secolo, il cui corpo fu rinvenuto in cattedrale il 12 agosto 1414.

La presentazione dei restauri e l’incontro di studio avrà luogo giovedì 24 ottobre 2019 alle ore 17 presso la Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista di Pistoia (Corso Gramsci, 37).

Per informazioni: archiviocapitolarept@virgilio.it; www.fondazionesangiovanni.it

Stefano Zamponi




Un nuovo organo “antico” per l’oratorio di San Rocco

Sabato 26 ottobre un concerto per l’inaugurazione. L’organo Agati del settecento è stato restaurato e rinnovato dall’organaro Samuele Maffucci.

L’inaugurazione del nuovo (e antico) organo dell’Oratorio di San Rocco avrà luogo sabato 26 ottobre alle ore 16.30. Dopo i saluti delle autorità civili sarà presentato il nuovo strumento realizzato da Pietro Agati alla fine del Settecento e ora restaurato e rinnovato da Samuele Maffucci.
Seguirà un concerto dell’organista Umberto Pineschi accompagnato dalla flautista Lucia Fronges. La conclusione è affidata al coro Parrocchiale di San Rocco, composto da adulti e bambini con l’accompagnamento musicale di Matteo Totaro.
I lavori all’organo dell’Oratorio sono stati finanziati dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta a San Rocco, con l’aiuto della Fondazione CARIPT e il contributo dell’8×1000 della Chiesa Cattolica.

A proposito dell’organo di San Rocco

Una delle caratteristiche dei toscani, e perciò anche dei pistoiesi, è la parsimonia. Essa, con le dovute eccezioni, è stata da sempre ricercata anche alla costruzione di un organo, eseguito con il minimo possibile di materiale e di spazio, ma cercando di farlo apparire più grande e ricco di quanto oggettivamente lo sia.
Samuele Maffucci è stato obbligato a seguire, per il nuovo organo dell’oratorio di San Rocco, questa filosofia. Lo spazio era infatti ridottissimo ed il materiale sonoro di Pietro Agati reimpiegato era niente più che essenziale. Il risultato è pero stupefacente perché l’organo offre le prestazioni pari a quelle di uno strumento più grande. Questo lo si avverte soprattutto nel ripieno che suona praticamente come intero, nonostante che nella serie di file dal Principale 8’ alla Vigesimanona ne manchino due, cioè la Decimanona e la Vigesimaseconda.
Le piccole dimensioni dell’organo di San Rocco non pongono ostacoli alla ricerca del colore, caratteristica della scuola organaria pistoiese e abbiamo pertanto ben tre registri di concerto, mentre da altre parti d’Italia magari ce ne sarebbe stato uno solo o addirittura niente: Flauto in ottava, la Voce umana battente ed un Cornetto a due file che inizia dal Sol della terza ottava, come nell’organo Hermas della chiesa di San Ignazio a Pistoia.
L’organaro Maffucci ha genialmente sfruttato lo spazio laterale della facciata per collocarvi due canne non previste da Agati, cioè il Do e il Do diesis della seconda ottava del Principale che prima appariva solo dal Re, e soprattutto ha completato comprimendo ulteriormente i già angusti spazi, la prima ottava, che pertanto è cromatica e che permetterà un ampliamento notevole del repertorio eseguibile.
Un organo, però, vale, alle fine, soprattutto per il suo suono. Questa è davvero la carta vincente di quell’organo dell’oratorio di San Rocco: potente di volume, ricco di colore ed affascinante per la sua raffinata qualità.
Don Umberto Pineschi




Un anno per meditare i “misteri del Rosario”

Il programma degli incontri per la pastorale della terza età

Giovedì 24 ottobre si terrà il primo degli incontri mensili che la pastorale della terza età ha programmato per il 2019-2020. Con questi incontri si completa il mini corso di teologia svolto attraverso le meditazioni sui misteri del rosario.
Come nella prima parte dei misteri già presentati, le relazioni degli incontri mensili saranno accompagnate dalla illustrazione di opere pittoriche, relative all’argomento, che grandi artisti hanno prodotto nei secoli.

Le meditazioni ci aiuteranno a riflettere che nella recita del rosario «la vera devozione alla Madre di Dio è cristocentrica, è profondissimamente radicata nel mistero trinitario di Dio, e nei misteri dell’incarnazione e della redenzione (…) Ciascuno di noi deve aver chiaro quindi che la devozione a Maria non è soltanto un bisogno del cuore e una inclinazione sentimentale (Giovanni Paolo II)».

L’augurio è che questo programma, in cui la Parola si amalgama con le immagini, aiuti a riscoprire la gioia per aver ricevuto il dono della fede e l’entusiasmo per desiderare di condividere questa gioia con i fratelli, per realizzare nella nostra vita quotidiana la richiesta che Gesù ci ha fatto: «..e di me sarete testimoni» (atti 1,8).

Alberto Niccolai

Gli incontri si svolgeranno presso i locali del Seminario di via Puccini, alle ore 16.

Programma degli incontri 2019/2020




Il tempo nuovo della catechesi

Concluso l’itinerario formativo per catechisti proposto dall’ufficio catechistico diocesano

Le stagioni degli uomini, non coincidono temporalmente con quelle atmosferiche e nemmeno con quelle anagrafiche. All’improvviso accade qualcosa che sovverte l’ordine consueto della logica delle azioni umane, stupisce e destabilizza. Fu così anche per Simone (Lc 5,5-6) che stanco dopo aver faticato tutta la notte e non aver pescato niente, sceglie di rinunciare all’evidenza dei fatti e dice: «sulla tua Parola getterò le reti»

Da tempo nella Diocesi si avvertiva la necessità di “fare comunità” intorno alla catechesi, di “ri-scoprire” il nostro essere catechisti al servizio della Parola di Dio, di essere capaci di fare gruppo e trovare la nostra bellezza nella diversità dei talenti di ciascuno. Traghettare cioè la catechesi da una dimensione parrocchiale in cui le difficoltà ma anche le esperienze positive sono condivise fra pochi, ad una più ampia, diocesana.

In questo contesto la proposta dell’Ufficio Catechistico Diocesano di un breve itinerario formativo rivolta a tutti i catechisti, prima dell’inizio delle loro attività, è stato un’ottima opportunità di crescita e confronto.

Sono stati tre incontri densamente partecipati in cui fin dall’inizio è apparso chiaro a tutti che fare esperienza di comunità è fare esperienza di Dio. Abbiamo provato il piacere di stare insieme di riconoscere la nostra vocazione nelle parole dell’altro. Se questa è stata l’emozione che per tre sere ci ha portati fuori dalle nostre case, i temi affrontati con grande competenza da Suor Giovanna e don Cristiano sono stati motivo di profonda riflessione.

Il primo, “Essere catechisti oggi” ovvero non fare il catechista ma essere catechista ovvero il megafono della parola di Dio, il testimone di un amore straordinario. Questo ci interroga su quale sia il nostro dialogo con Dio, sulla natura della nostra vocazione che dovrebbe essere per i ragazzi che ci sono affidati un laboratorio di pro-vocazione significativa.

Successivamente “La Parola di Dio al centro della catechesi”. Ascolto della Parola di Dio non vuol dire prescindere dal tempo dell’ascolto rispettoso dell’altro, anzi si parte da questo per rileggere gli eventi secondo il pensiero di Dio, come è accaduto ai discepoli di Emmaus. Se il Vangelo parla all’umanità, massima dovrà essere la cura dei sentimenti, delle emozioni, massima la capacità di «far ardere i cuori» durante gli incontri di catechesi. L’incontro con il Signore cambia la vita, ma la vita cambia quando cambiano i sentimenti ed il dolore diventa speranza. Non possiamo testimoniare ciò di cui per primi non si è fatto esperienza personale.

Infine l’ultimo: “L’incontro di catechismo settimanale” dove si è trattato della condivisione di un progetto catechistico per cui la programmazione è a servizio della collaborazione e della comunione.

Grazie a questo progetto unitario di catechesi è possibile fare alle famiglie una proposta chiara ed educare la loro richiesta di servizio. Non si tratta di offrire alle famiglie un’altra agenzia di servizi come sport, musica o lingue straniere, tutte declinate sul modello scolastico, ma piuttosto presentare esperienze significative, anche di gioco, dove la diversità è far comunità e con la vita e nella vita possiamo presentare Gesù ai più piccoli. La famiglia è il grande alleato da non trascurare, che seppure distante continua a chiedere i Sacramenti per i figli.

Cosa ci siamo portati a casa, i famosi take home message:

1- Familiarizzare con la Parola di Dio, non dare niente per scontato, leggere meditare e pregare le Scritture. Ricalibrare il nostro tempo di catechisti e entrare nella “consuetudine di Dio”. Questo vale per la nostra vita e per gli incontri con i nostri ragazzi dai quali non possiamo escludere l’ascolto della Parola.

2- La speranza che anche in un contesto sociale difficile, di famiglie allargate, di relazioni fluide, annunciare Cristo è colmare la vita di nuovo splendore anche nelle prove e la nostra forza è essere comunità con al centro Dio.

Si dice che la forza di una catena si misura dall’anello più debole, ebbene siamo tutti anelli fragili che hanno bisogno di stare insieme, pertanto questa esperienza di formazione seppur breve non dovrebbe terminare.

È necessario infatti coltivare con costanza l’arte dell’accompagnamento perché come ci ricorda Papa Francesco spesso il volto del Vangelo e della Chiesa che i ragazzi e le famiglie ricorderanno sarà quello della catechesi.

Patrizia Beacci, catechista




Centro Famiglia Sant’Anna: è sempre tutta colpa della famiglia?

Un convegno per affrontare il delicato tema dell’educazione familiare. I temi dell’incontro saranno ulteriormente sviluppati in incontri mensili a cura di specialisti.

La famiglia viene presentata dai mezzi di comunicazione come la causa prima di ogni forma di disagio, allo stesso tempo è lì che troviamo presentata un’immagine di famiglia ideale dove tutto funziona alla perfezione, dove le relazioni interpersonali sono serene, i figli sono tranquilli e bravi a scuola: ne deriva una percezione a volte confusa e insicura del ruolo dei genitori.
I padri e le madri si sentono colpevoli in prima persona di ogni “errore” dei figli o reagiscono cercando colpevoli nel contesto in cui vive il proprio figlio, senza riuscire a definire il problema e a trovare soluzioni. Tale problematica emerge sistematicamente nel lavoro di consulenza alle famiglie condotto dai professionisti, psicologi, pedagogisti, psicoterapeuti, consulenti familiari ed avvocati che operano, come volontari, nel Centro Famiglia Sant’Anna.

È utile quindi aprire il dibattito sulle “colpe della famiglia” per evidenziare le responsabilità che il ruolo di genitori impone, facilitandone la presa in carico, e nello stesso tempo evitare colpevolizzazioni.

Il Centro Famiglia Sant’Anna in collaborazione con AGeSC (associazione genitori scuole cattoliche – sez. provinciale di Pistoia ), AIMC (associazione italiana maestri cattolici – sez. provinciale di Pistoia) e l’ordine degli avvocati di Pistoia promuove un convegno al fine di delineare un’immagine chiara della famiglia offrire spunti per un’onesta riflessione su responsabilità e ruoli.

Il convegno già nel titolo «È sempre tutta colpa della famiglia?» si pone come un momento fortemente dialogico. Apriranno i lavori i saluti di S. E. monsignor Fausto Tardelli, del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e di Chiara Romagnani, presidente del centro famiglia Sant’Anna.

Introduce e modera il dibattito l’avvocato Massimo Chiossi, coordinatore del servizio legale del Centro Sant’Anna. Gli interventi vanno ad indagare i contesti in cui vivono figli e genitori ed offrono spunti di riflessione innovativa sul problema posto.

  • Famiglia tra pubblicità e cronaca, a cura del professor Francesco Zini, università degli studi di Siena, presidente del forum toscano delle associazioni familiari e presidente dell’unione giuristi cattolici sezione di Firenze;
  • Famiglia e scuola, costruire una collaborazione, a cura della professoressa Annamaria Corretti, dirigente scolastico;
  • Famiglia e sport, a cura del dottor Sergio Teglia, psicologo psicoterapeuta, responsabile della “scuola per genitori” dell’ASL Toscana Centro;
  • Reati minorili: di chi la colpa? A cura del dottor Alessandro Geloso, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Firenze.

Gli argomenti affrontati in sede di convegno saranno approfonditi in una serie di quattro incontri con cadenza mensile da realizzarsi il sabato mattina nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile presso il Centro Famiglia Sant’Anna. Questo il programma:

Gennaio: Famiglia, scuola e ….ragazzi (prof. Tiziano Lombardi)
Febbraio: Autonomia e regole… perchè obbedire? (dott. Francesco Zini)
Marzo: La giustizia rigenerativa (dott. Alessandro Geloso)
Aprile : Fare sport, una dimensione di crescita (Gabriele Magni)

Gli approfondimenti consentono di tener vivo il dibattito e offrono nuovi spazi di dialogo tra genitori e figli, sono infatti pensati in un orario accessibile alle scuole ed ai genitori con impegni di lavoro durante la settimana. Il convegno e gli approfondimenti sono aperti a: genitori, studenti, professionisti.
Daniela Mezzani

Il convegno si svolgerà il prossimo venerdì 25 ottobre, dalle ore 15 alle 18.30 nell’aula magna del seminario vescovile (via Puccini, 36).
Per informazioni rivolgersi alla segreteria del convegno: tel. 0573 368780 – 366 4116236. centrofamigliasantanna@virgilio.it

D. R.




Una diocesi unita sulle orme di San Francesco

Ad Assisi lo storico pellegrinaggio regionale della diocesi Toscane. Le esperienze e le testimonianze dei fedeli

C’era anche una folta rappresentanza della chiesa di Pistoia, guidata dal vescovo Tardelli, tra le tante che hanno affollato le basiliche di Assisi in occasione del pellegrinaggio regionale sulla tomba di San Francesco dello scorso 4 ottobre. Una giornata storica, che ha visto la partecipazione delle delegazioni di tutte le diocesi della Toscana e una nutrita rappresentanza delle comunità civili, tutti, per un giorno, stretti attorno all’insegnamento del poverello di Assisi.

Abbiamo raccolto alcune testimonianze tra i pellegrini presenti ad Assisi provenienti dalla nostra diocesi.

Parrocchia del Sacro Cuore di Serravalle

In onore del santo patrono d’Italia, Francesco, il giorno 4 ottobre 2019, la Toscana è arrivata ad Assisi per offrire in dono l’olio che alimenta la lampada votiva, affinchè arda presso la tomba del Santo Poverello. Noi della comunità parrocchiale di Serravalle Pistoiese, insieme alla diocesi di Pistoia, abbiamo partecipato a questo pellegrinaggio.
Alla presenza delle più alte cariche dello Stato, insieme ad una folla numerosissima di pellegrini devoti al Santo Francesco, nella Basilica Superiore è stata celebrata dall’arcivescovo di Firenze il cardinale Giuseppe Betori, e concelebrata da tutti i vescovi della Toscana, la santa messa con l’accensione della lampada. È stata una cerimonia molto suggestiva, in una cornice -quella della basilica- dove la bellezza delle opere raffigurate e la sacralità del luogo, hanno fatto sì che i pellegrini e noi tutti, ci siamo trovati immersi in una preghiera condivisa. C’era silenzio, si vedeva gente che con gli occhi chiusi, che pregava e assaporava la pace che quel luogo sa dare. Un paesaggio bellissimo, una pace e un profumo di fiori, fanno di Assisi un luogo di preghiera e di rinnovamento cristiano. Proprio qui noi tutti, abbiamo chiesto a San Francesco di insegnarci a rimanere davanti al Crocifisso, a lasciarci guardare da lui, a lasciarci perdonare dal suo amore. «Con Francesco il Vangelo divenne come più luminoso, attraverso di lui la Persona di Gesù sembrò riprendere vita e risuscitò nel cuore di molti che lo avevano dimenticato».

Anna Maria Abbatantuoni

Parrocchia di San Francesco di Bonistallo

«Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno, con amore e umiltà potrà custodirlo
Se con fede ti saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente». Faccio tesoro delle strofe di questo meraviglioso canto per elogiare la meraviglia del mio pellegrinaggio ad Assisi che ho avuto l’opportunità di condividere con il mio parroco don Cristiano e un gruppo di parrocchiani.
Venerdì 4 ottobre siamo partiti da Poggio a Caiano e ci siamo diretti ad Assisi, dove alle ore 10 del mattino si teneva la santa messa nella Basilica superiore intitolata a san Francesco. Per immergerci totalmente nella spiritualità della giornata, don Cristiano già in autobus ci ha parlato di questa figura straordinaria che è stata San Francesco.
Francesco era un ragazzo come tanti, come uno di noi con il comune desiderio di fama, ricchezza e divertimento ma dopo tanta fatica nel voler realizzare questo sogno fu un’altro il sogno vero che lo spinse a desiderare una ricchezza immateriale e infinita. Francesco abbandonò tutti i suoi idoli e i suoi sogni mondani e si mise al servizio di Dio cambiando la sua vita per sempre.
San Damiano con la sua frase «va’ e ripara la mia casa», ha cambiato per sempre la vita del giovane.
La prima tappa della giornata fu la visita alla Basilica superiore e inferiore con la consueta sosta alla Tomba del Santo che si trova nella cripta sottostante. Il sentimento che ho provato inginocchiandomi è stato quello di un’abbraccio pieno di amore, forza e sostegno: un accumularsi di sensazioni delle quali mi nutro sempre tanto volentieri.
Dopo pranzo la visita alla basilica di Santa Chiara, raggiunta attraversando i numerosi vialetti di Assisi che fanno respirare continuamente aria di santità. L’idea di camminare là dove ha camminato Francesco ha destato in me tanta curiosità e senso di protezione. Meraviglioso il crocefisso di San Damiano davanti al quale Francesco compose il cantico delle creature. Per ultima tappa, ma non certo la meno importante, la magnifica Santa Maria degli angeli con la piccola Porziuncola: una chiesa dentro un’altra chiesa …che emozione! Ci sono stata due o tre volte, ma ogni volta resto sempre tanto affascinata da tutto ciò che mi circonda. Quello che l’ha resa tanto nota nel mondo è sicuramente il privilegio dell’indulgenza o perdono d’Assisi. Ogni volta che varco questa porta, ritrovo tranquillità e pace. Alle 18 siamo ripartiti con il cuore pieno di speranza: quella speranza che puoi ricevere solo in questi luoghi e soprattutto nei luoghi in cui puoi fare silenzio in te stessa e puoi riscoprire la serenità spesso offuscata dalla vita mondana. Assisi è l’esempio eclatante di silenzio e di spiritualità, un abbraccio particolare va a tutti i componenti del gruppo ma in particolare a don Cristiano senza il quale niente sarebbe stato possibile.
Carlotta Cipriani

Vicariato della Bure Bassa

Il giorno 4 ottobre, festività di San Francesco, in molti abbiamo partecipato alla cerimonia di consegna dell’olio, dono della Regione Toscana, che alimenterà per l’anno 2019/2020 la lampada alla tomba di San Francesco. Il viaggio a mezzo pullman, ha avuto inizio alle ore 6.00 con i migliori auspici, con l’incontro delle comunità di Montemurlo, Chiesina e di San Piero Agliana sotto la guida di don Paolo e di don Gianni. La giornata, caratterizzata da un sole stupendo e da un cielo terso e azzurro, ci ha permesso di seguire sul mega schermo, posto sul prato antistante l’ingresso della basilica superiore, l’intera funzione religiosa, presenziata da monsignor Betori, coadiuvato dai vescovi e presbiteri delle diocesi toscane. Nell’omelia, Betori ha ricordato il cammino di conversione di Francesco, il suo amore per Cristo e per gli ultimi.
La nostra comunità di San Piero Agliana, ci trova impegnati nella ricerca del bene comune prestando attenzione agli ultimi e ai piccoli, che si esprime attraverso un centro di ascolto caritas, una scuola d’italiano per stranieri, un dopo scuola per ragazzi in aiuto al disagio scolastico, una casa accoglienza per donne con bambini, una bottega del mercato equo e solidale con l’intento di richiamare l’attenzione verso il lavoro di piccole comunità agricole ed artigianali allo scopo di dare loro dignità e giusto guadagno. E che dire dell’amore di San Francesco per la sacralità del creato. L’attenzione alla biodiversità e alla salvaguardia dello stesso, più volte sollecitata da papa Francesco, ci trova impegnati nella catechesi giovanile attraverso l’insegnamento, con la collaborazione delle famiglie, di scelte e consumi etici, volti a produrre meno rifiuti, spreco d’acqua, rispetto degli ambienti scolastici, sportivi e altro ancora. La giornata, conclusasi in un clima gioioso, non ha escluso in ognuno di noi riflessioni e condivisione dell’esperienza vissuta.