Premiato il “coraggio di amare”: una bella storia di aiuto alla vita

È andato a TV Libera il premio nazionale per il concorso annuale FISC “8×1000 senza frontiere”. Il video vincitore, a cura di Paola Bardelli e Andrea Palumbo, racconta una bella e toccante storia di maternità.

Andrea Palumbo, videomaker da anni attivo a TV Libera Pistoia, ci presenta la storia e le sue impressioni su questo lavoro.

Com’è nata l’idea di partecipare a questo concorso nazionale?

L’idea è nata da un invito, ma appena abbiamo deciso di partecipare ci è venuto in mente di fare qualcosa su un tema forse un po’ dimenticato rispetto a questioni più presenti sui mezzi di comunicazione. Il tema della vita ci è sembrato più in secondo piano e così abbiamo seguito questa pista.

Quali sono state le tue impressioni nell’ascoltare e filmare questa storia? Cosa ti ha colpito di più?

La cosa che mi ha toccato di più è stato il fatto che “Maria” avesse superato un momento difficile proprio dopo il parto. Un parto avvenuto ad un’età importante, in un momento familiare complicato che chiedeva di mettere davvero in discussione ogni cosa. Eppure questa nuova nascita è stata una svolta. Ciò che mi ha colpito è stata la forza di questa famiglia, che ha vissuto la sfida, diventando “più famiglia”.

Qual è stata la cosa più difficile nel realizzare il video?

Indubbiamente la cosa più difficile è stata proprio far raccontare questa storia alla mamma. Un conto era parlare con lei a quattrocchi, un conto farle dire quanto detto in privato davanti alla telecamera pur senza inquadrarle il volto per tutelare la sua privacy.

Realizzare filmati è il tuo lavoro quotidiano. Hai sperimentato qualcosa di nuovo nel realizzare questo video?

Per me è stato nuovo l’approccio verso un problema così delicato. Ho compreso come il tema della vita rimanga comunque al centro, sia davvero più che attuale. Ascoltare le storie di persone che si sono trovate nella situazione di dover scegliere -e forse di aver già scelto- ma che hanno poi trovato il coraggio di cambiare, beh, questo mi ha toccato parecchio..

Conoscevi il servizio offerto del movimento per la vita?

No, non conoscevo l’impegno del movimento per la vita. Ho trovato donne coraggiose che con tanto impegno e poveri mezzi sono in grado di fare del bene a tante persone. Da loro ho conosciuto storie di successi, ma anche di fallimenti: non con tutti riescono, però, con tanto impegno continuano ad andare avanti.

L’obiettivo del video, secondo il concorso, era quello di far conoscere le finalità dell’8×1000..

Alla fine quando uno parla di 8×1000 pensa sempre ai fondi destinati ad aggiustare le chiese, a quelli per le missioni e a quelli per la carità; eppure anche quel poco che viene destinato a questi centri diventa fondamentale. Credo che sia importante far vedere questi piccoli frammenti di bene. Francamente non credevo che contribuisse anche a questo. A fronte di problemi più grandi il contributo dell’8×1000 riesce comunque a fare molto anche con piccole cose.

Dove è possibile vedere il tuo lavoro?

Il video è stato mandato in onda su TVL, ma è possibile vederlo anche online sul canale Youtube di TVL.

A chi vorresti farlo vedere?

A me piacerebbe che lo vedessero tutti quelli che hanno deciso di non portare avanti una gravidanza; come se si trovassero a parlare con una donna che ha scelto il sì. E poi forse, sarebbe bello farlo vedere al figlio che nasce, magari quando è più grande.

Che cosa avete vinto?

Dal bando dovremmo aver vinto un contributo economico, ma anche un viaggio …lavorativo. Ci porteranno, me e Paola Bardelli, in una missione sostenuta dall’8×1000 impegnandoci a realizzare un reportage.

Vuoi ringraziare qualcuno?

Ringrazio la Diocesi che mi ha aiutato a individuare le persone giuste. Ma in primo luogo mi sento di ringraziare soprattutto chi ci ha concesso l’intervista. Per lei è stata l’opportunità di dare una mano ad altre donne. Si è sentita aiutata e desiderosa di aiutarne altre.

Daniela Raspollini

Raccontati nel video di TVL i frutti più belli dell’8×1000

La Federazione italiana settimanali cattolici (FISC) ha presentato recentemente i vincitori del concorso annuale 8×1000 senza frontiere. Il concorso intende contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Finora l’8xmille nelle diocesi italiane e nei Paesi in via di sviluppo ha permesso di mettere in campo volontari, risorse e servizi per oltre 25.000 interventi. Ad essere raggiunti sono milioni di persone, alle quali è stato possibile ridonare fiducia e speranza. Per la sezione video il premio è andato a TV Libera di Pistoia con il filmato di Paola Bardelli e Andrea Palumbo dal titolo “Il coraggio di amare”.

«Per Maria il Natale non sarebbe stato più lo stesso – si legge nella presentazione che accompagna il video- se avesse dato ascolto alla disperazione che le aveva portato la scoperta della quarta gravidanza: il momento economico difficile, il marito che non ne voleva sapere, gli altri figli già grandi. L’incontro con le volontarie del Centro di Aiuto alla Vita porterà alla svolta: a quell’appuntamento già preso per l’interruzione volontaria della gravidanza, Maria non si presenta e si fida delle promesse di aiuto delle volontarie e il suo coraggio è stato ripagato. La sua bella famiglia oggi è più unita che mai e adesso l’obiettivo di Maria è poter aiutare altre donne a trovare il coraggio di amare».

Nel video si racconta anche l’impegno del Centro di Aiuto alla vita di Quarrata, presente in diocesi da anni e che,  anche in questo caso, grazie all’aiuto dell’8×1000 ha potuto far fronte a situazioni  difficili. Un servizio svolto «con pudore, senza clamore, ma che le volontarie del Centro di Aiuto alla vita sentono anche il bisogno di raccontare perché possa essere di aiuto a chi vive una maternità difficile».

Centro di Aiuto alla vita di Quarrata
Gravidanza inattesa? Un aiuto gratuito e tanta amicizia…
cell. 329 8031903 – 0573 775959 – Orario di ricevimento il lunedì pomeriggio dalle ore 15 alle 18.




Servizio civile: sei posti per i progetti della Caritas diocesana

Entro il 7 giugno è possibile inviare la propria richiesta di partecipazione. La Caritas diocesana ha disponibilità per sei posti (1 Ufficio Caritas, 3 Mensa Don Siro Butelli, 2 Centro Mimmo)

Servizio civile in Caritas? Ascolta lo Spot!

Con decreto dirigenziale n. 6584 del 29 aprile 2019 (pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana (BURT) n. 19 – parte III supplemento n. 70 dell’ 8/5/2019) è stato emanato l’avviso per la selezione di 3.150 giovani da impiegare nei progetti di servizio civile regionale finanziati con decreto n. 5845 del 16/4/2019, con risorse del POR FSE 2014-2020.

Scadenza per la presentazione della domanda: venerdì 7 giugno 2019 ore 14:00.

Le domande pervenute oltre tale termine non saranno prese in considerazione.

Domanda di partecipazione

La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente on line, accedendo al sito: https://servizi.toscana.it/sis/DASC e seguendo le apposite istruzioni.

È possibile presentare la domanda:

– tramite carta sanitaria elettronica (CNS- carta nazionale servizi sanitari) rilasciata da Regione Toscana, munita di apposito PIN, tramite un lettore di smart card; la carta sanitaria elettronica (CNS) deve essere stata preventivamente attivata. Per informazioni su come attivare la carta ed ottenere il relativo PIN consultare il sito: http://www.regione.toscana.it/servizi-online/servizi-sicuri/carta-sanitaria-elettronica

In caso di accesso al sito per la domanda on line con CNS non è necessario allegare copia di un documento di identità;

– con accesso senza carta sanitaria elettronica (CNS) accedendo al sito sopra indicato, seguendo le istruzioni fornite sul sito medesimo; in questo caso è necessario allegare alla domanda copia fronte retro di un documento di identità in corso di validità.

Devono essere compilati tutti i campi indicati nel format della domanda. Prima dell’invio della domanda deve essere allegato il curriculum vitae (completo di data e firma autografa per esteso).

Una volta inviata la domanda, il candidato riceverà all’indirizzo di posta elettronica comunicato nella domanda una email di conferma di avvenuto invio della domanda e conseguente ricezione della stessa da parte dell’ente titolare del progetto prescelto.

La mancata ricezione della email indica che la domanda non è stata ricevuta correttamente: in tal caso il candidato deve rientrare nel sistema per verificare che tutti i dati siano stati inseriti correttamente, gli allegati richiesti siano stati caricati secondo le modalità indicate e procedere nuovamente all’invio, avendo cura di verificare la ricezione della email di conferma.

Può essere presentata domanda solo per un progetto.

Requisiti per la domanda

Può fare domanda chi, alla data di presentazione della domanda:

sia regolarmente residente in Toscana o ivi domiciliato per motivi di studio propri o per motivi di studio o di lavoro di almeno uno dei genitori

sia in età compresa fra diciotto e ventinove anni (ovvero fino al giorno antecedente il compimento del trentesimo anno);

sia non occupato, disoccupato, inattivo; sia in possesso di idoneità fisica;

non abbia riportato condanna penale anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo.

Tutti i requisiti, ad eccezione del limite di età, devono essere mantenuti sino al termine del servizio.

Possono partecipare coloro che stanno frequentando un qualunque corso di studi.

Non può presentare domanda chi:

già presta o abbia svolto attività di servizio civile nazionale o regionale in Toscana o in altra regione in qualità di volontario, ovvero che abbia interrotto il servizio prima della scadenza prevista, ad eccezione di coloro che hanno cessato il servizio per malattia, secondo quanto previsto dall’articolo 11 comma 3 della legge regionale 35/06;

abbia avuto nell’ultimo anno e per almeno sei mesi con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo.

Caritas Diocesana Pistoia
Direzione e Amministrazione
via Puccini 36 – 51100 Pistoia (PT)
tel 0573 359610 fax 0573 359635




Pellegrinaggio a Montenero: informazioni utili e libretto

Ormai prossimi al pellegrinaggio diocesano a Montenero, al quale si prevede una buona affluenza di pellegrini, rendiamo disponibili alcune informazioni utili per i presbiteri e diaconi e il libretto per le preghiere e la liturgia del pellegrinaggio (formato pdf).

I presbiteri e diaconi che parteciperanno  al pellegrinaggio diocesano sono invitati a portare camice e stola bianca.
Il servizio diaconale durante la celebrazione eucaristica sarà svolto dai diaconi Raffaello Pratesi e don Eusebiu Farcas.
All’arrivo presso il piazzale dei pullman vi saranno degli incaricati che distribuiranno i libretti per la partecipazione alle celebrazioni liturgiche e per il canto.
Buona preparazione e buon pellegrinaggio!

Libretto pellegrinaggio pdf

Programma

Ogni Parrocchia è invitata a partecipare al pellegrinaggio per portare questo omaggio di venerazione e affidamento alla Santa Vergine. Ci sono due possibilità di partecipazione: una tutto il giorno, un’altra solo il pomeriggio.

La prima prevede:

ore 9.30: arrivo al mattino
ore 10.00: nella sala san G. Gualberto: canto delle Lodi e catechesi di P. Antoine Emmanuel (Fraternità Monastica di Gerusalemme) “Affidiamoci a Maria per divenire comunità fraterne e missionarie”. A seguire: tempo di silenzio personale e confessioni.
ore 12.30: ora media. A seguire pranzo a sacco nelle sale predisposte o in ristorante.

La seconda possibilità prevede:

arrivo per le 14.45 nel piazzale dei pullman.

PER TUTTI:

ore 15.00: inizio della processione verso il Santuario pregando il Rosario guidato dal Vescovo.
ore 15.30: Al santuario saluto ai convenuti da parte del priore della comunità monastica custode del Santuario.
Liturgia penitenziale-battesimale guidata dal Vescovo Fausto Tardelli
Tempo per la confessione
ore 17.00Solenne liturgia Eucaristica e offerta dell’olio.




Davide e Mical nel libro di Samuele. Pubblicato il lavoro di dottorato di don Cristiano d’Angelo

È stata pubblicato in questi giorni il lavoro di dottorato di don Cristiano d’Angelo, parroco di Bonistallo, Vicario Episcopale per la Pastorale e docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia centrale. Qui don Cristiano ha conseguito il Dottorato in Teologia, “summa cum laude” nel marzo 2017. Oggi, con la pubblicazione della sua tesi ottiene pienamente il titolo di dottorato in qualità di “doctor creatus”.

Il suo lavoro, dato alle stampe per la casa editrice “La Cittadella” nella collana Studi e ricerche Sezione Biblica è intitolato: Davide e Mical. (ISBN 9788830816886) Prezzo euro 19.90.

La prima parte del libro si propone si indagare come si è formato il libro di Samuele, cercando di riconoscere nel testo attuale i segnali delle versioni precedenti. Il Libro di Samuele è infatti il frutto di un’opera di scrittura che va dall’VIII secolo fino all’epoca ellenistica.

La seconda parte riguarda in particolare le storie di Davide che lo mettono in relazione con le figlie di Saul, e soprattutto di Mical che diventò sua moglie; un testo attuale dal punto di vista narrativo e letterario. Lo studio infatti, si sofferma nel ripercorrere la storia di una donna che si innamora ma che il padre usa come una pedina per attirare Davide a corte ed eliminarlo. Usata dallo stesso Davide per acquisire il diritto al trono, Mical salverà anche la vita alla sposo, ma varie traversie allontaneranno sempre di più i due. Resta celebre, ed esempio, l’episodio in cui Mical arriva a disprezzare Davide che balla semi nudo davanti all’arca dell’alleanza. La storia di Mical è dunque il racconto di una trasformazione: dall’obbedienza al padre alla disobbedienza, dall’amore per Davide al disprezzo.

In conclusione si arriva a comprendere come la redazione finale del testo proponga una critica aspra e disincantata della monarchia e del potere.

Don Cristiano è collaboratore di diverse riviste: Vivens Homo, Parole di Vita, Parola spirito e vita. Tra le sue pubblicazioni: Il libro di Rut. Commento teologico e letterario (2004); L’amore del trafitto (2007); Non è per caso. Sussidio per la catechesi con i fidanzati (2008).

 




Caritas Pistoia: novità nei servizi

Con il mese di maggio è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio

Con il mese di Maggio è cambiata l’organizzazione di Caritas Pistoia. Come previsto, dopo l’inaugurazione dell’Hospitium “Mansueto Bianchi” nel Luglio 2018, la Caritas ha lavorato per riportare nei locali del Tempio gli uffici e i servizi di ascolto alle persone.

Dal 6 Maggio, quindi, è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio.
La Cittadella comprende la mensa “don Siro Butelli”, il Centro di Ascolto Diocesano, l’Hospitium “Mansueto Bianchi”. La mensa è aperta tutti i giorni dell’anno, sia a pranzo che a cena, mentre l’Hospitium attualmente accoglie 12 persone.
A breve distanza, nei locali della Parrocchia di San Bartolomeo, in via del Bottaccio 19, si trova poi il Centro Mimmo per la distribuzione del vestiario.
L’intento di questa riorganizzazione generale è di offrire alle persone in difficoltà una risposta sempre più organizzata e meno burocratica, più vicina ai bisogni della gente e, certamente, in collaborazione con i Servizi del Territorio.

Riportiamo di seguito le nuove modalità di accesso ai nostri servizi di Ascolto:

Il Centro di Ascolto (via San Pietro, 36) è aperto dalle 9 alle 12 per :
– prenotare appuntamenti
– ricevere informazioni
– lasciare bollette autorizzate al pagamento
– lasciare documentazione richiesta (ad es. ISEE…)
– ritirare ricevute delle bollette pagate

Il mercoledì è riservato al Centro di Ascolto per Rom Sinti e Camminanti. Si accede senza appuntamento, dalle 9 alle 12.

Il sabato è riservato al Centro di Ascolto Orientamento Legale. Si accede solo su appuntamento.

Per prenotare un appuntamento:
– per il Centro di Ascolto o il Centro di Ascolto Orientamento legale: telefonare allo 0573 768685 oppure presentarsi di persona negli orari di apertura del CDA.
– per il Centro Mimmo: presentarsi di persona, preferibilmente il lunedì e il venerdì, dalle 9 alle 12 presso il Centro di Ascolto. Non si accettano prenotazioni telefoniche o per altre persone.

Per accedere all’Hospitium “Mansueto Bianchi”, presentarsi il martedì mattina presso il Centro di Ascolto Diocesano dalle 9 alle 12 o, in emergenza, tenere come riferimento la mensa “don Siro Butelli” e chiedere agli operatori, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30.

Presso il Seminario di via Puccini restano soltanto la Direzione e la segreteria amministrativa.




Addio a Buscioni, contemplativo dell’anima segreta delle cose

L’artista, nato a Pistoia il 13 luglio 1931 è scomparso il 6 maggio. A lui dedichiamo un breve ricordo.

La Gerusalemme Celeste nel rosone della Chiesa di San Paolo apostolo è una delle ultime opere consegnate da Umberto Buscioni alla città di Pistoia. Una vetrata che completa un ciclo avviato nel 1992 con la conversione di San Paolo nella vetrata dietro l’altare, ma che è anche il sigillo della spiritualità dell’artista a cui oggi Pistoia e la nostra diocesi consegnano l’estremo saluto e un affettuoso ricordo.

Anche ad uno sguardo profano, chi ha potuto osservare la bella retrospettiva – quasi il diario di un’anima- ospitata recentemente a Palazzo Fabroni era in grado di cogliere nelle diverse tappe del percorso artistico di Buscioni un’originale carica spirituale. Una nota che attraversa le svolte del suo stile, personalissimo e mutevole com’è proprio dei grandi, che soli sono capaci di cambiare, mettersi in discussione, percorrere nuove strade.

Buscioni ha descritto in pittura, nella sua stagione più pop, oggetti quotidiani illustrati nella pubblicità e nella vita quotidiana, consegnandoli alla poesia del colore, della forma e dell’immaginazione. Un viaggio limpido, a tratti ironico e familiare, ma in cui è anche possibile cogliere un lento e contemplativo riacquisire le cose: “l’anima segreta delle cose” come riportava felicemente il titolo della mostra a lui dedicata qualche mese fa. Una spiritualità del quotidiano, in cui camicie, cravatte, motociclette, hanno la capacità di ribaltare la prospettiva, riportare all’attenzione l’assente, aprire a forze e movimenti ulteriori che smuovono lo spirito con le cose.  Un mondo in cui cogliere la ventata «che non sai dove viene e dove va», ma anche la luce che è dentro la realtà.

Negli ultimi dipinti c’è il pathos dolente di una meditazione sull’esistenza che prende il tono dell’elegia, come nel dipinto “il cappotto dei nostri inverni”: una giaccone attorniato da croci, dove la gruccia stessa si fa croce e la veste memoria, guscio di vita vissuta, rimando alla fragilità di chi la indossa.

Un itinerario di arte e di vita che anche a San Paolo è possibile cogliere dalla conversione di San Paolo, con i suoi rimandi alla grande pittura in una traduzione pop che pure mantiene una carica spirituale e una tensione emotiva altissime, fino alle poesie in figura delle vetrate, dove l’elemento religioso è nella metafora del fiore e della luce, da intendersi nei diversi momenti del giorno e della storia della salvezza; fino alla Gerusalemme celeste, sintesi di un percorso umano e artistico: con le sue geometrie e i movimenti delle forme e dei colori ormai proiettati nell’eterno.

U.F.




Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio

Domenica 12 maggio si celebra la 56° giornata di preghiera per le vocazioni. Per l’occasione Papa Francesco ha preparato un messaggio dal titolo che qui presentiamo in sintesi.

In questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni vorrei riflettere su come la chiamata del Signore ci rende portatori di una promessa e, nello stesso tempo, ci chiede il coraggio di rischiare con Lui e per Lui.
Vorrei soffermarmi brevemente su questi due aspetti – la promessa e il rischio – contemplando insieme a voi la scena evangelica della chiamata dei primi discepoli presso il lago di Galilea (Mc 1,16-20).

La promessa

Presso il lago di Galilea, Gesù è andato incontro a quei pescatori spezzando la «paralisi della normalità» e subito ha rivolto a loro una promessa: «Vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17).

La chiamata del Signore allora non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante.

Se qualche volta ci fa sperimentare una “pesca miracolosa”, è perché vuole farci scoprire che ognuno di noi è chiamato – in modi diversi – a qualcosa di grande, e che la vita non deve restare impigliata nelle reti del non-senso e di ciò che anestetizza il cuore. La vocazione, insomma, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto.

Il rischio

Naturalmente, abbracciare questa promessa richiede il coraggio di rischiare una scelta. I primi discepoli, sentendosi chiamati da Lui a prendere parte a un sogno più grande, «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18). Ciò significa che per accogliere la chiamata del Signore occorre mettersi in gioco con tutto sé stessi e correre il rischio di affrontare una sfida inedita; bisogna lasciare tutto ciò che vorrebbe tenerci legati alla nostra piccola barca, impedendoci di fare una scelta definitiva…
In sostanza, quando siamo posti dinanzi al vasto mare della vocazione, non possiamo restare a riparare le nostre reti, sulla barca che ci dà sicurezza, ma dobbiamo fidarci della promessa del Signore.

Vocazione battesimale

Penso anzitutto alla chiamata alla vita cristiana, che tutti riceviamo con il Battesimo e che ci ricorda come la nostra vita non sia frutto del caso, ma il dono dell’essere figli amati dal Signore, radunati nella grande famiglia della Chiesa.

Vocazioni diverse

Penso alla scelta di sposarsi in Cristo e di formare una famiglia, così come alle altre vocazioni legate al mondo del lavoro e delle professioni, all’impegno nel campo della carità e della solidarietà, alle responsabilità sociali e politiche, e così via … i contesti sociali e culturali in cui viviamo … hanno bisogno di cristiani coraggiosi e di autentici testimoni del Regno di Dio.

Nell’incontro con il Signore qualcuno può sentire il fascino di una chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato. (…) Non c’è gioia più grande che rischiare la vita per il Signore! In particolare a voi, giovani, vorrei dire: non siate sordi alla chiamata del Signore!

Quale impegno?

Carissimi, non è sempre facile discernere la propria vocazione e orientare la vita nel modo giusto. Per questo, c’è bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutta la Chiesa – sacerdoti, religiosi, animatori pastorali, educatori – perché si offrano, soprattutto ai giovani, occasioni di ascolto e di discernimento. C’è bisogno di una pastorale giovanile e vocazionale che aiuti la scoperta del progetto di Dio, specialmente attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica e l’accompagnamento spirituale.

Guardare a Maria con una domanda

Come è emerso più volte durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Panamá, dobbiamo guardare a Maria (…) La sua missione non è stata facile, eppure lei non ha permesso alla paura di prendere il sopravvento… domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa? Quale promessa porto nel cuore, da portare avanti?

In questa Giornata, ci uniamo in preghiera chiedendo al Signore di farci scoprire il suo progetto d’amore sulla nostra vita, e di donarci il coraggio di rischiare sulla strada che Egli da sempre ha pensato per noi.

 

PREGHIERA PER LA 56° GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI

Gesù buono,
tu vedi in noi
il germinare misterioso del buon seme
che hai gettato nella nostra vita
e il grano che cresce
insieme alla zizzania:
donaci di essere
terra fertile e spighe feconde
per portare il frutto da Te sperato.

Tu vedi in noi il lievito silente
da impastare nella massa del mondo
e l’acqua semplice che diventa
vino nuovo:
donaci di essere fermento vivo
ed efficace
per gonfiare di Te
l’umanità del nostro tempo
e di poter gustare
quel sapore buono ed allegro
della comunione
e del reciproco dono di sé.

Tu vedi in noi il tesoro nascosto
per il quale hai rinunciato
a tutti i tuoi averi
e la perla di grande valore
che hai comprato
a prezzo del tuo sangue:
donaci di desiderare e cercare la santità
come ricchezza inestimabile
per la nostra vita.

Signore Gesù,
guarisci il nostro sguardo
perché nella realtà,
che già ci chiama
ad essere tuoi discepoli,
possiamo vedere l’Invisibile:
illumina i nostri occhi
affinché tutti
riconosciamo
e scegliamo
la bellezza della nostra vocazione.
Amen.




Un giorno da ricordare a lungo, nel segno di Leonardo da Vinci

A 500 anni dalla morte del genio rinascimentale il vescovo Tardelli ha celebrato una messa di suffragio nella chiesa di Santa Croce a Vinci. L’occasione per visitare i luoghi natali di Leonardo e ricordare il suo profilo umano e spirituale.

Il 2 maggio del 1519 Leonardo da Vinci lasciava la vita terrena in terra di Francia, nel castello di Cloux (oggi Clos Lucé) presso la residenza reale di Amboise, dove era stato accolto con dignità regale e onori degni di un grandissimo da Francesco I re di Francia tre anni prima.

Nel quinto centenario della morte, giovedì 2 maggio a Vinci si sono tenuti alcuni eventi commemorativi, fra i quali ricordiamo l’apertura dei due nuovi musei, il Museo Ideale Leonardo da Vinci, – che riapre dopo nove anni in pieno centro storico -, e il museo del Rinascimento del vino a villa da Vinci, nella zona di Streda; altro evento importante, la messa a dimora nella tenuta di Villa Dianella delle barbatelle realizzate con i cloni estratti dalla vigna milanese di Leonardo nella casa degli Atellani, recentemente riscoperta attraverso un progetto di grande rilevanza scientifica.

La giornata si è conclusa con la messa solenne celebrata nella chiesa di Santa Croce a Vinci da sua eccellenza monsignor Fausto Tardelli vescovo di Pistoia. Accolto dalla popolazione accorsa numerosa e dal parroco titolare della chiesa monsignor Renato Bellini, che ha concelebrato, monsignor Tardelli ha prima visitato la casa natale di Leonardo ad Anchiano e poi è sceso a Vinci per la celebrazione; ad accoglierlo nella città del Genio ha trovato il sindaco Giuseppe Torchia, accompagnato dal vice sindaco e dall’assessore alla cultura, che hanno poi partecipato alla funzione religiosa, svoltasi in orario serale, alle 21.

Il vescovo, durante la sua omelia, si è soffermato a lungo sulla figura di Leonardo tratteggiandone i caratteri in quanto uomo, con tutte le sue debolezze, le sue fragilità, solitudini e dubbi. Un’analisi profonda condotta da un’angolazione che spesso viene lasciata in ombra, ma assolutamente necessaria per poter comprendere la complessità della figura del Vinciano. Al termine della celebrazione, monsignor Bellini ha invitato il sindaco all’ambone per un saluto alla comunità riunita in chiesa per onorare il figlio più illustre della città. Il sindaco si è soffermato sulla necessità di scavare nell’animo del Genio, indagando in profondità sul suo personale rapporto con la fede e con Dio; un tema suggestivo, spesso accostato ad alcuni scritti individuati nel suo immenso lascito, ma soprattutto ad alcuni enigmatici dipinti. Vogliamo ricordarne uno su tutti, il San Giovanni Battista conservato al Louvre, dove quell’indice rivolto verso il cielo è l’esito di una serie di ritocchi compiuti sul quadro fino agli ultimi giorni di vita da Leonardo. Quell’indice levato in un gesto enigmatico di altissima spiritualità fece esclamare a Pablo Picasso: «Da Vinci promette il Paradiso».

Dopo la messa, il vescovo ha salutato i fedeli presenti e si è recato in processione verso il fonte battesimale al quale è stato probabilmente battezzato Leonardo, sempre nella chiesa di Santa Croce. Infine, insieme al sindaco ed ai presenti, monsignor Tardelli è stato accompagnato dall’assessore alla cultura del comune di Vinci all’interno del castello dei Conti Guidi per visitare la mostra “Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio”, che ospita l’originale del disegno di paesaggio del 1473 di Leonardo e diversi documenti inerenti la vita del giovane artista nel borgo natio. Un giorno da ricordare a lungo.

Paolo Santini




Scopri la tua vocazione e sii te stesso!

Domenica 12 maggio è la Giornata di preghiera per le vocazioni

«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». C’è qualcosa di prezioso, di unico e irripetibile nella tua esistenza che il Signore conosce e ti ha donato. La lapidaria espressione del giovane Carlo Acutis, ce lo ricorda con evidenza. Carlo è morto a 16 anni, ma la sua esistenza aveva trovato una forma già compiuta, era fiorita e maturata sotto il segno della santità. Perché anche la tua vita fiorisca, si compia e porti frutto, hai bisogno di scoprire la tua vocazione. Ma cos’è la vocazione?

Papa Francesco, nella sua esortazione post-sinodale “Christus vivit” ce lo spiega.

«La parola “vocazione” può essere intesa in senso ampio, come chiamata di Dio. Comprende la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via. Questo ha un grande valore, perché colloca tutta la nostra vita di fronte a quel Dio che ci ama e ci permette di capire che

nulla è frutto di un caos senza senso, ma al contrario tutto può essere inserito in un cammino di risposta al Signore, che ha un progetto stupendo per noi.

Ma cosa devo fare per realizzare la mia vocazione?

«Per realizzare la propria vocazione è necessario sviluppare, far germogliare e coltivare tutto ciò che si è. Non si tratta di inventarsi, di creare sé stessi dal nulla, ma di scoprirsi alla luce di Dio e far fiorire il proprio essere: nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. La tua vocazione ti orienta a tirare fuori il meglio di te stesso per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Non si tratta solo di fare delle cose, ma di farle con un significato, con un orientamento. (…)

Gesù cammina in mezzo a noi come faceva in Galilea. Passa per le nostre strade, si ferma e ci guarda negli occhi, senza fretta. La sua chiamata è attraente, è affascinante. Oggi, però, l’ansia e la velocità di tanti stimoli che ci bombardano fanno sì che non ci sia spazio per quel silenzio interiore in cui si percepisce lo sguardo di Gesù e si ascolta la sua chiamata. (…)

Nel frattempo, riceverai molte proposte ben confezionate, che si presentano belle e intense, ma con il tempo ti lasceranno svuotato, stanco e solo. Non lasciare che questo ti accada, perché il turbine di questo mondo ti trascina in una corsa senza senso, senza orientamento, senza obiettivi chiari, e così molti tuoi sforzi andranno sprecati.

Cerca piuttosto quegli spazi di calma e di silenzio che ti permettano di riflettere, di pregare, di guardare meglio il mondo che ti circonda, e a quel punto, insieme a Gesù, potrai riconoscere quale è la tua vocazione in questa terra».

Da dove partire?

La parola del Papa ci suggerisce alcune domande da prendere sul serio. Domande per chi è giovane e per chi forse comincia a non esserlo più. Domande che forse vale la pena tenere presenti in ogni stagione della vita.

Conosci te stesso, al di là delle apparenze e delle tue sensazioni?

Sai cosa dà gioia al tuo cuore e che cosa lo intristisce?

Ti sei mai preso tempo, magari in silenzio o in preghiera, per capire dove va la tua vita?

Quali sono i punti fermi della tua esistenza?

Come puoi servire meglio ed essere più utile al mondo e alla Chiesa?

Per chi sei tu?

Il Signore ti domanda: «Mi vuoi come amico?»; tu cosa gli rispondi?

Chiamate speciali

Esistono anche “chiamate diverse” di speciale consacrazione: sono le vocazioni al sacerdozio o alla vita religiosa. Anche nella nostra diocesi il Signore continua a rivolgere la sua chiamata.

Il Seminario offre il tempo e lo spazio necessari a discernere questa chiamata, a crescere nell’amicizia con il Signore e così formarsi al ministero sacerdotale.

Ti invitiamo a pregare il Signore perché la chiamata che il Signore rivolge possa essere riconosciuta ed accolta. Una preghiera speciale la chiediamo, in questo giorno, per i seminaristi della nostra diocesi.

Il Seminario di Pistoia

Maximilien Baldi ha 34 anni, è nato in Francia e cresciuto in Toscana. Svolge servizio pastorale a Poggio a Caiano ed è al suo quarto anno di seminario.

Alessio Biagioni ha 39 anni ed è nato a Pistoia. Attualmente Alessio, al suo terzo anno di formazione, è alunno dell’Almo Collegio Capranica di Roma, dove frequenta la Pontificia Università Gregoriana. Svolge servizio pastorale presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e presso la parrocchia di San Mattia Apostolo.

Andrea Torrigiani è nato a Pistoia 27 anni fa. Svolge attività pastorale presso le parrocchie di Vignole e Casini, ma anche accompagnando il vescovo nelle celebrazioni per le cresime e la visita pastorale. Questo è il suo terzo anno di seminario.

Il prossimo 30 giugno saranno ordinati sacerdoti due alunni del nostro seminario, oggi diaconi. Ti invitiamo ad accompagnarli con la preghiera in questo tempo di preparazione imminente al sacerdozio.

Alessio Bartolini (39 anni), presta il suo servizio pastorale presso la Parrocchia di Quarrata come cerimoniere vescovile e membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

Eusebiu Farcas ha 25 anni ed è nato in Romania. Attualmente svolge il suo servizio pastorale presso la parrocchia di San Francesco d’Assisi a Bonistallo.

Dallo scorso anno è stato attivato anche l’anno propedeutico, un percorso di discernimento in vista dell’ingresso in seminario strutturato a livello regionale e diocesano. Il responsabile diocesano è Padre Simone Panzeri, dei Padri di Betharram. Attualmente il corso propedeutico accoglie tre alunni.

Ti chiediamo un preghiera anche per loro.

E ora?

La comunità del Seminario ti invita ad un’esperienza di preghiera e ascolto di Dio all’aria aperta. Una camminata verso il Santuario di Valdibrana venerdì 24 maggio. Se hai voglia di condividere con noi un po’ del tuo tempo, se cerchi un po’ di silenzio e un momento diverso per rompere il ritmo della distrazione o della fatica, se hai bisogno di una sosta di preghiera o di semplice contemplazione e ascolto …ti aspettiamo!

Partiremo alle 16.45 da Piazza Oplà (Pistoia) per incamminarci a piedi verso il Santuario di Valdibrana dove alle 18.00 celebreremo insieme la santa messa. Dopo, per chi vuole, ci fermiamo a mangiare una pizza insieme al circolo. Ti aspettiamo!

Per informazioni: pistoiaseminario@gmail.com –  338 6509437 (don Ugo Feraci)

http://seminariopistoia.blogspot.com/Facebook: Seminario Di Pistoia




Il Papa autorizza i pellegrinaggi a Medjugorje

CITTA DEL VATICANO – Papa Francesco ha deciso di autorizzare i pellegrinaggi a Medjugorje, che dunque potranno d’ora in poi essere ufficialmente organizzati dalle diocesi e dalle parrocchie e non avverranno più soltanto in forma “privataˮ come accaduto finora.

Il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha detto che «Considerati il notevole flusso di persone che si recano a Medjugorje e gli abbondanti frutti di grazia che ne sono scaturiti tale disposizione di Papa Francesco rientra nella peculiare attenzione pastorale che il Santo Padre ha inteso dare a quella realtà, rivolta a favorire e promuovere i frutti di bene».

Tale autorizzazione papale non fa però venir meno la cura di evitare che i pellegrinaggi siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.