Nessuno si salva da solo, appuntamento il 7 giugno

Incontro a Pistoia con proiezione del documentario Rai dedicato a Don Milani, riletto con la musica di Fabrizio De Andrè e l’europeismo di David Sassoli

Si terrà nella Sala Soci della Coop.Fi di Pistoia (viale Adua 6) l’appuntamento in programma venerdì 7 giugno 2024 organizzato da Nessuno si salva da solo. L’incontro pomeridiano del 7 giugno – inizio ore 16.45 – si intitola “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria – Don Lorenzo Milani riletto con la musica di Fabrizio De André e l’europeismo di David Sassoli”.

Dopo l’iniziale proiezione del documentario Rai “Don Lorenzo Milani”, a cura di Alberto Melloni, Fabio Nardelli e Federico Ruozzi, in un momento di confronto moderato da Mariangela Maraviglia, sarà proprio il professor Ruozzi – docente di storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia – a rispondere alle domande. L’evento, in collaborazione con Agesci, Cngei e il Centro Documentazione Pistoia, si inserisce nell’ambito delle iniziative territoriali che caratterizzano il fondo di solidarietà Nessuno si salva da solo fin dalla sua nascita.

Riportando su Pistoia un’esperienza avviata con successo a Pavia, Nessuno si salva da solo si rivolge a chi gode di un reddito garantito o di una rendita di devolvere, a beneficio di chi si trova in difficoltà, una quota delle proprie entrate. Una cifra pari al 5% mensile per un periodo minimo di 6 mesi (che può prolungarsi a un anno), o una percentuale anche minore, purché fissa e per un periodo di tempo continuativo, in base alle intenzioni e alle possibilità di ognuno. Così come avvenuto nell’esperienza lombarda, anche a Pistoia è la Caritas diocesana il soggetto che raccoglie e distribuisce gli aiuti, riconoscendo in questa istituzione gli strumenti, la professionalità e la credibilità per svolgere un compito tanto delicato e importante. I rendiconti dell’intera operazione sono pubblici.

Pistoia nessuno si salva da solo” vuole ricordare che le tasse pagate, purtroppo non da tutti, sostengono, e in questo tempi difficili hanno sostenuto, i servizi a beneficio di tutti. Vuole suggerire che contribuire a costruire una comunità un po’ più solidale farà bene non solo ai più fragili ma renderà più salda, oltre che più giusta, la società in cui tutti viviamo.

Per il versamento a Nessuno si salva da solo è possibile indicare l’Iban IT98 B030 6913 8301 0000 0005 117 indirizzato a Diocesi di Pistoia Fondo Solidarietà causale “Pistoia nessuno si salva da solo”.




Archivio e Biblioteca: chiusura straordinaria

Informiamo gli utenti che la Biblioteca Leoniana e gli Archivi Diocesano e Vescovile resteranno chiusi al pubblico il giorno martedì 30 aprile p.v.

Ci scusiamo per il disagio. Per eventuali richieste o informazioni: leoniana@diocesipistoia.it




Democrazia tra presente e futuro

Democrazia tra presente e futuro, confronto su diritto e intelligenza artificiale il 20 aprile a Pistoia sabato 20 aprile alle 9.15 incontro al Seminario Vescovile di Pistoia con il costituzionalista prof. Leonardo Bianchi e l’esperto di IA prof. Andrea Tomasi

La produzione normativa insegue sempre più velocemente le tecnologie, in una corsa che negli ultimi anni ha visto una legiferazione sempre più attenta alla tutela dei dati che ciascuno di noi, in modo più o meno consapevole, si ritrova a rilasciare nel mondo digitale.

L’incontro “Democrazia tra storia e futuro” che si terrà sabato 20 aprile alle ore 9.15 presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile, in via Puccini 36 a Pistoia, è una delle iniziative che l’ufficio Pastorale Sociale e Lavoro diocesano ha organizzato in vista e in preparazione della 50a Settimana Sociale che si terrà dal 3 al 7 luglio a Trieste.

I lavori vedranno il saluto iniziale del Vescovo di Pistoia e Pescia, mons. Fausto Tardelli, e l’intervento dei proff. Leonardo Bianchi ed Andrea Tomasi.

Il prof. Leonardo Bianchi è docente di Diritto costituzionale, generale ed avanzato, presso l’Università di Firenze ed in passato per l’Università di Siena e la Lumsa di Roma. Il prof. Andrea Tomasi è professore associato e ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e si è occupato di progetti nazionali ed internazionali a sostegno dell’innovazione digitale e di analisi e studio di social network e comunità virtuali.

L’incontro, organizzato dall’ufficio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Pistoia, vede il patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di scienze giuridiche, dell’Aiart – Associazione cittadini mediali e dell’AIDU – Associazione italiana docenti universitari.

Info: pastoralesocialelavoro@diocesipistoia.it




Pastorale giovanile e vocazionale, i prossimi eventi

Una testimonianza su Caterina Morelli in occasione della prossima Giornata Mondiale delle Vocazioni, un pellegrinaggio a piedi a Valdibrana, le attività estive della Pg diocesana

Venerdì 19 aprile, alle 21 nella chiesa di San Paolo a Pistoia il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile e il Centro diocesano per le Vocazioni offriranno l’opportunità di ascoltare la testimonianza di Jonata Fallani, marito di Caterina Morelli.
Il racconto di Jonata è un’avventura dello Spirito che edifica e stupisce. Un’occasione unica per conoscere le svolte sorprendenti della loro storia e riflettere sulla vocazione che accompagna ogni esistenza.

 

L’incontro di venerdì 19 aprile segna il punto di incontro tra il ciclo di appuntamenti promosso dal Servizio diocesano di Pastorale giovanile, dedicato quest’anno al tema “Costruire il nostro fragile Sì” e quello del Centro diocesano per la vocazioni. Il Centro diocesano vocazioni ha infatti proposto per quest’anno pastorale alcuni eventi in collaborazione con il Seminario Diocesano. La testimonianza del 19 aprile si colloca in prossimità della Giornata mondiale delle vocazioni che la Chiesa celebra quest’anno domenica 21 aprile, dedicata al tema: “Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace”.

L’ultimo incontro si svolge invece nel pomeriggio di giovedì 9 maggio, con un pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna di Valdibrana. Il ritrovo sarà alle 17 nel parcheggio di piazza Oplà a Pistoia (Zona stadio). Per informazioni: cdv@diocesipistoia.it.

Servizio diocesano di pastorale giovanile

Il Servizio diocesano di pastorale giovanile, concluderà invece il suo ciclo di incontri domenica 16 giugno con una serata dal titolo “Prendere il volo”, aperta a tutti i gruppi giovanili delle parrocchie e a quanti vorranno partecipare.
È poi arrivato il momento di cominciare a pensare alle attività estive. L’équipe di pastorale giovanile ne propone
due: una dedicata agli adolescenti dalla seconda alla quinta superiore e prevede un campo estivo a Santo Stefano di Cadore dal 15 al 20 luglio 2024. Il costo della proposta – tutto compreso – è di 250 euro.

La seconda attività estiva riguarda i giovani universitari e lavoratori che sono invitati a un pellegrinaggio “Sui passi di san Benedetto” tra vari luoghi significativi della vita del santo monaco, in programma dal 28 luglio al 1 agosto e per il costo di 250 euro a persona.

I posti disponibili per il campo estivo sulle Dolomiti sono 50 in totale. Per iscriversi è necessario compilare un modulo online . Per le iscrizioni occorre affrettarsi così da garantire una migliore organizzazione.

Per info: 340 0737733 o restiamoinsiemepg@gmail.com




Celebrazioni pasquali in città. Gli orari del Triduo

In vista delle celebrazioni del Triduo pasquale rendiamo noti gli orari delle principali chiese del Centro Storico.

TRIDUO PASQUALE

GIOVEDÌ SANTO
Giovedì 28 marzo
16.00: Santo Stefano (Clarisse)
18.00: Cattedrale di San Zeno
18.00: San Francesco
19.00: San Paolo
21.00: San Bartolomeo
(Presiede il Vescovo)

VENERDÌ SANTO
Venerdì 29 marzo
9.00: Cattedrale di San Zeno
Ufficio delle Letture e Lodi Mattutine
15.30: San Paolo
Liturgia della Passione del Signore
16.00: Santo Stefano (Clarisse)
Liturgia della Passione del Signore

17.30: Via Crucis con i ragazzi del Catechismo lungo le strade del Centro Storico. Partenza dalla chiesa di San Paolo
18.00: San Francesco. Liturgia della Passione del Signore
21.00: Cattedrale di San Zeno
Liturgia della Passione del Signore
Presiede il Vescovo Tardelli

VEGLIA PASQUALE
Sabato 30 marzo
9.00: Cattedrale – Ufficio Letture e Lodi
20.00: Santo Stefano (Clarisse)
21.00: San Francesco
21.00: Sant’Ignazio
21.30: San Paolo
22.00: Cattedrale. Presiede il Vescovo
22.30: San Bartolomeo

PASQUA DI RESURREZIONE
Domenica 31 marzo
8.00: San Paolo
8.30: San Francesco
9.00: SS. Annunziata /Sant’Ignazio
9.30: SS. Filippo e Prospero
10.00: San Bartolomeo
10.30: Sant’Andrea / Santo Stefano
11.00: Cattedrale di San Zeno
11.15: San Francesco
11.30: San Paolo
12.00: Sant’Ignazio di Loyola
17.00: Madonna dell’Umiltà
18.00: Cattedrale di San Zeno
18.00: San Francesco
19.00: San Domenico

LUNEDÌ DI PASQUA
Lunedì 1 aprile
9.00: Sant’Ignazio
10.30: Basilica della Madonna / Santo Stefano
11.00: Cattedrale di San Zeno
12.00: Sant’Ignazio di Loyola
17.30: San Paolo
18.00: Cattedrale di San Zeno
18.30: San Bartolomeo

CONFESSIONI
Cattedrale di San Zeno
Lunedì – Sabato:  10-12.30 / 15.30-17.30

San Bartolomeo
Martedì – Venerdì: 15.30-18

Madonna dell’Umiltà
Martedì e Mercoledì: 11-12

San Paolo
Sabato Santo: 10.30-12.30/ 16.30-18.30

San Francesco
Sabato Santo: 9.00-12.00/ 15.00-19.00




Proposte e riflessioni per una Pastorale corale

Una sintesi degli interventi dell’assemblea di giovedì 14 marzo

L’Assemblea di giovedì 14 marzo ha offerto una prima occasione per riflettere insieme sul testo dell’Instrumentum laboris. Dopo la presentazione da parte del Vicario generale don Cristiano D’Angelo è arrivato il tempo degli interventi dei sinodali. In avvicinamento alla serata era possibile prenotarsi per avere a disposizione i tre minuti concessi a ogni sinodale. Uno spazio breve ma comunque sufficiente per articolare una proposta o una riflessione. Complessivamente gli interventi sono stati tredici. L’esperienza dello scorso anno ha facilitato i lavori dei sinodali, già consapevoli dello stile e della necessaria asciuttezza per restare nel limite temporale di tre minuti.

Negli interventi ha attirato la riflessione dei sinodali il tema del ruolo della donna, sia nella possibilità di far pronunciare alle donne l’omelia (proposta 5.1.2.: «consentire in tempi brevi alle donne di curare e tenere le omelie), sia nella tema ancora aperto del diaconato femminile (proposta 5.2.1.: «diffondere l’approfondimento della comprensione della dottrina e della prassi ecclesiale, domandandosi se sia ipotizzabile il riconoscimento della possibilità anche per le donne di accedere al diaconato permanente, pur consapevoli che questo tema non è di competenza del Sinodo diocesano» ).

Da una parte si è invocata una più profonda riflessione sul ministero del diaconato in genere e del diaconato femminile (Pierattini, Livi, Pratesi) e sull’esigenza di leggere la rilevanza di questo tema nell’ascolto dell’opinione dei fedeli (Pieri), dall’altra sono stati segnalati i documenti magisteriali che affidano al solo ministro ordinato il servizio dell’omelia (Benesperi, Palchetti), infine c’è stata anche la posizione di chi ha inteso aprire la possibilità dell’omelia non solo alle donne, ma a uomini e donne, cioè a tutti i laici ben preparati a svolgere questo compito (Galardini). Un altro intervento (Banchini) si è concentrato sul tema dell’attenzione ad un uso consapevole dei social media (proposta 3 .2.1: «Educare all’uso consapevole dei mezzi di comunicazione »), attraverso tre punti: critica (per non subirne eventuali intenti manipolatori e seguire una corretta informazione), alternativa (per conoscere canali informativi diversi e di qualità, anche in ambito cattolico), media (per conoscere e produrre contenuti nel mondo dei social). Una madre sinodale (Petiti) ha toccato diversi punti dell’Instrumentum laboris dalla necessità di ripensare i percorsi catechistici, evitando soluzioni troppo rigide e poco duttili, all’esigenza di individuare carismi adeguati per avvicinare e riavvicinare tante famiglie al Vangelo, al bisogno di relazioni umane più significative anche in ambito intraecclesiale per «non dare per scontato che ci si senta fratelli e sorelle nelle nostre comunità».

Qualcuno (Maranelli) ha sottolineato l’assenza di interesse da parte della diocesi nel proporre incontri con i migranti accolti a Vicofaro, per conoscerne le storie e superare i pregiudizi. Altri ancora (Bardelli, Palazzi) hanno proposto di rileggere il Sinodo come un’occasione per un rinnovato annuncio ad extra e un invito a coinvolgere quanti, anche fuori dalla Chiesa, operano per il bene comune. Infine (Breschi) è stato proposto di tenere presenti alcune domande di fondo: «vogliamo continuare a insistere su una Chiesa monocentrica incentrata sul presbitero o su una Chiesa di ministeri? Stiamo lavorando per una pastorale corale, e non di solisti?». Siamo convinti che sia finita una stagione della Chiesa iniziata con il Concilio di Trento e che sia necessario – sulla scia del Concilio – attingere a fonti anche più antiche per ritrovare nuove piste per il tempo che stiamo vivendo?

Insomma, il quadro generale evidenzia la tensione tra posizioni diverse, talvolta un po’ distanti caratteristiche della Chiesa contemporanea, ma anche il bisogno di fondare proposte e riflessioni da un lato su una maggiore conoscenza della tradizione e della dottrina della Chiesa, dall’altra sull’ascolto autentico del popolo di Dio. Infine il bisogno di confrontarsi e saper portare l’annuncio del Vangelo a una realtà complessa e in cambiamento, in cui codici linguistici e sistemi valoriali sono profondamente mutati.

ugo feraci




Il Sinodo riparte dal nuovo “Strumento di lavoro”

Il testo raccoglie venticinque proposte corrispondenti alle attese di Vangelo individuate nella prima parte del Libro Sinodale

Dopo mesi di ascolto, condivisioni e riflessione svolti nelle parrocchie e nelle realtà ecclesiali della Diocesi di Pistoia è finalmente pronta la sintesi elaborata dalla Segreteria del Sinodo. Quanto è emerso dal lavoro sul territorio è stato consegnato ai sinodali nello Strumento di lavoro (Instrumentum laboris) della seconda sessione del Sinodo Diocesano. Il testo, infatti, è il frutto del lavoro svolto sul Libro sinodale prodotto dalla prima sessione del Sinodo dedicata all’individuazione delle «attese di Vangelo, cioè ai bisogni e alle attese presenti nel mondo e nella Chiesa».

Se la prima sessione era orientata soprattutto all’analisi e alla lettura della realtà, l’obiettivo della seconda sessione del Sinodo è rispondere a quanto è stato fissato nel Libro sinodale con delle concrete risposte pastorali.

Di fatto si tratta di confrontarsi con le proposizione emerse nel Libro sinodale con i seguenti interrogativi? «Quale conversione ci chiede il Signore perché ai bisogni individuati si possa dare una risposta? Quale cambio di mentalità, quali atteggiamenti, quali scelte pastorali concrete siamo chiamati a compiere?».

«Domande – si legge nell’introduzione dello Strumento di lavoro – che sono rivolte non solo all’ambito ecclesiale, ma anche al nostro essere nel mondo come cristiani e come comunità, membri attivi e partecipi della vita del nostro tempo». Nell’introduzione il Vescovo mette in luce il compito che accompagna il lavoro del Sinodo: «Come cristiani siamo convinti che il Vangelo è un dono per noi e per il mondo; una forza vivificante di bene. Il nostro impegno a rinnovarci come Chiesa non è un modo per sopravvivere al cambiamento dei tempi, né un tentativo di piacere al mondo, ma l’impegno a essere fedeli al Vangelo che ci ha fatto sperimentare la grazia della salvezza, la bellezza di sentirsi amati che ci apre al dono e alla condivisione per il bene di tutti e di tutto».

Come è organizzato il testo dello strumento di lavoro? Lo strumento di lavoro raccoglie venticinque proposte corrispondenti alle attese di Vangelo individuate nella prima parte del Libro Sinodale: 1) L’attesa di Vangelo e di nuovi cammini educativi; 2) Il tempo che stiamo vivendo; 3) L’attesa di fraternità e di relazioni umane significative; 4) Le attese della famiglia; 5) La donna. Dono e corresponsabilità; 6) Le attese dei giovani; 7) Le attese dei migranti; 8) L’attesa di una Chiesa “nuova”.

Le proposte enunciano in forma sintetica una serie di risposte possibili alle “attese di Vangelo” individuate nella prima sessione del Sinodo. Questo spiega la forma asciutta dello strumento di lavoro che non riporta di nuovo la lettura della realtà, dei bisogni e delle attese, perché queste sono già state individuate nella prima parte del Libro Sinodale. Le proposte sono quelle emerse dai contributi giunti che si è cercato di rispettare cercando di ridurre all’essenziale, al fine di favorire i lavori dell’Assemblea sinodale della seconda sessione del Sinodo.

Ora il lavoro passa ai padri e alle madri sinodali che cominceranno a confrontarsi con proposte e interventi sul testo fin da giovedì 14 marzo, in una prima Assemblea generale a Valdibrana, cercando di capire «quali scelte, tra quelle raccolte nel presente testo o tra quelle nuove individuate attraverso i lavori assembleari, siano prioritarie per una conversione missionaria della nostra vita personale ed ecclesiale».

 

 




Colletta nazionale per la Terra Santa

«La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana indice per domenica 18 febbraio (I di Quaresima) una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane, quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa.

Le offerte raccolte, da inviare a Caritas Italiana entro il 3 maggio, renderanno possibile una progettazione unitaria degli interventi anche grazie al coordinamento con la rete delle Caritas internazionali impegnate sul campo.

“Caritas Italiana – spiega il direttore, don Marco Pagniello – è in costante contatto con la Chiesa locale: dopo aver sostenuto, nella fase iniziale dell’emergenza, gli interventi di Caritas Gerusalemme, continua a seguire l’evolversi della situazione, accompagnando le Chiese locali nell’organizzazione delle diverse iniziative per far fronte ai bisogni dei più poveri e favorire un clima di pace e riconciliazione”.

La colletta del 18 febbraio rappresenta, inoltre, una preziosa occasione di sensibilizzazione e animazione delle comunità parrocchiali italiane».

Colletta nazionale – Scheda informativa 8.2.2024




Il 2 febbraio in Cattedrale

Venerdì 2 febbraio alle 18 nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia, il Vescovo presiede la Messa della festa della Presentazione al tempio di Gesù.

Nella festa della Candelora ricorre anche la Giornata mondiale per la vita consacrata, un’occasione per conoscere un mondo che è vicino a poveri, malati e “piccoli”. Nella celebrazione saranno ricordati anche gli anniversari di vita consacrata. Quest’anno festeggiano il 60° di professione religiosa due Suore della Congregazione delle Mantellate serve di Maria residenti in Agliana alla scuola Mario Baldi, cioè suor Ilaria Colbachini e suor Claudina Sofia.

Appartengono all’Istituto delle Mantellate, serve di Maria, anche altre tre figure storiche della congregazione che festeggiano invece il 70° di professione religiosa: Suor Aureliana Pagani, suor Costantina Nassetti e Suor Deodata Trevisan.

Alle 19.15 ci sarà il rito della consegna delle Credenziali del Pellegrino a quanti, nel corso dell’anno, si dirigeranno in pellegrinaggio a Santiago de Compostela.




Insieme per la Giornata del malato

Domenica 11 gennaio la celebrazione in Diocesi nel primo pomeriggio

Domenica 11 febbraio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato. La diocesi vivrà questo appuntamento secondo uno schema ormai tradizionale. Alle 15.30 è previsto il ritrovo nella Cattedrale di San Zeno per la preghiera del Santo Rosario. Qui alle 16 il Vescovo presiederà la concelebrazione eucaristica a cui sono invitati malati, infermi, membri della cappellania ospedaliera, operatori socio sanitari, associazioni di volontariato impegnate in ambito socio-sanitario, l’Unitalsi, le Misericordie, il Cisom, e quanti sono sensibili al mondo della malattia.

Come ogni anno papa Francesco indirizza ai fedeli un messaggio per animare questa ricorrenza e suscitare una riflessione in linea con le attese e le difficoltà presenti. Quest’anno il messaggio è intitolato «”Non è bene che l’uomo sia solo”. Curare il malato curando le relazioni”. Il testo sottolinea l’importanza delle relazioni nella cura dei più fragili.

«Fratelli e sorelle – scrive il Papa – la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre.

Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo».

Infine, rivolgendosi ai malati papa Francesco scrive: «A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi».