Anniversari sacerdotali

Giovedì 29 giugno, nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, il vescovo Tardelli ha invitato tutto il clero a celebrare gli anniversari sacerdotali in una Messa all’aperto nel giardino del palazzo episcopale. La concelebrazione, prevista per le ore 18, sarà seguita da un momento di convivialità e di augurio per i festeggiati di quest’anno.

Accanto ai presbiteri che celebrano i loro giubilei sacerdotali, don Cristoforo Dabrowski (25 anni) parroco di Fognano e Tobbiana, don Vincenzo Moro (50 anni) parroco di Santa Maria Assunta in Gora o chiesa nuova, don Piero Sabatini (parrocchia di San Rocco) e padre Mario Franchi (60 anni), parroco di S. Stefano a Campiglio di Quarrata.

Il vescovo ricorderà anche gli “ultimi arrivati”: don Maximilien Baldi e don Alessio Biagioni, ordinati presbiteri poco meno di un anno fa, attualmente parroci rispettivamente a San Marcello e ad Avaglio, Calamecca, Crespole e Lanciole.

 




Decifrare le sfide del presente

Le votazioni dei sinodali e le modifiche emerse nell’ultima assemblea generale straordinaria

Martedì 20 giugno i sinodali si sono ritrovati nell’aula liturgica di Valdibrana per l’assemblea generale straordinaria chiamata a ultimare la votazione delle proposizioni e delle modifiche al testo emerso dai Circoli minori.

Dopo la lettura del Vangelo che riportava il brano di Giovanni della vite e dei tralci, il Vescovo ha proposto una breve riflessione introduttiva. «Il Vangelo – ha ricordato — è una persona: Gesù Cristo. Egli è la nostra speranza, il nostro salvatore; la sua linfa vitale ci fa essere tutti membra del suo stesso corpo. Staccati dalla sua vite non c’è più Chiesa. Il cammino sinodale che nella sua prima sessione sta muovendo al termine, è un percorso di consolidamento del nostro attaccamento alla vite buona, perché possiamo portare buoni frutti, come singoli, comunità parrocchiali, Chiesa diocesana. Il Sinodo è un’occasione unica per vivere il nostro attaccamento al Signore che è il senso della nostra esistenza».

Il Vescovo ha poi voluto congratularsi con i sinodali per il lavoro svolto e, allo stesso tempo ammonirli sul valore e la serietà della votazione. Don Cristiano D’Angelo, il Vicario generale, riassumendo le modalità del voto ha subito introdotto i lavori e la votazione delle singole proposizioni. I sinodali hanno quindi passato in rassegna le proposizione rimaste fuori dalla votazione di giovedì 15 giugno (dalle 6 alla 9: la Donna. Dono e corresponsabilità; Le attese dei giovani e degli anziani: ascolto, cura e intergenerazionalità, Le attese dei migranti, L’attesa di una Chiesa “nuova”) e i paragrafi dell’introduzione al testo ( Una memoria riconoscente).

Le proposizioni erano accompagnate da 15 “modi”, proposti da 12 sinodali equamente ripartiti tra uomini (6) e donne (6). Come per i modi discussi giovedì 15 giugno, la maggior parte dei promotori era costituita da laici: soltanto 2 le proposte suggerite dai presbiteri, 2 quelle suggerite da una religiosa; segno del desiderio di partecipazione e dell’attenzione che il laicato ha dedicato ai lavori del Sinodo. Resta il fatto che il numero dei promotori dei “modi”, tenendo conto dell’ampiezza dell’assise non è stato molto ampio.

Tra i modi si rilevano posizione più inclini all’apertura verso il ruolo e il protagonismo della donna o attente all’inclusività verso realtà “imperfette”, altre più desiderose di ribadire i caratteri “propri” della Chiesa cattolica (l’Eucarestia, il matrimonio indissolubile tra uomo e donna) e la difesa della dottrina sociale (la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale). Il ruolo del laicato è emerso nelle richieste legate al protagonismo degli sposi, nel ruolo dei movimenti e delle aggregazioni laicali, nell’impegno per l’accompagnamento delle coppie come per la pastorale giovanile, in una testimonianza attiva e attenta alla lettura di una società complessa, segnata da fenomeni drammatici e violata da sistemi di potere iniqui.

La modalità delle votazione ha richiesto alla segreteria del Sinodo un complesso lavoro organizzativo su cui ha forse pesato la novità dell’esperienza sinodale. Le votazioni chiedevano il raggiungimento del quorum dei due terzi dell’assemblea per accogliere le proposizioni e i “modi” nel testo definitivo. I “modi” passati soltanto a maggioranza relativa dopo una prima votazione sotto il quorum dei due terzi non entreranno nel testo definitivo, ma saranno aggiunti in calce al documento finale, per evidenziare comunque l’orientamento dell’assemblea.

Il criterio invocato per le votazioni è stato quello della convergenza, l’invito cioè a convogliare il proprio voto verso una soluzione improntata alla comunione e all’intesa aldilà di ogni particolarismo o pretesa.

Anche martedì 20 il lavoro è stato lungo e impegnativo. L’assemblea ha svolto il proprio compito con attenzione, pur manifestando una certa, inevitabile stanchezza, nella seconda parte della serata. Prima di congedare tutti il vescovo ha ricordato all’assemblea l’appuntamento per l’ultima votazione, che ha accompagnato l’Eucarestia di sabato 24 giugno, quando il voto dei sinodali ha ratificato il testo uscito dalle ultime due assemblee generali.

«Le proposizioni – ha spiega in conclusione il vescovo – illustrano le sfide che la Chiesa di Pistoia è chiamata ad affrontare, propongono una lettura sapienziale dei segni dei tempi. La seconda sessione inviterà a formulare delle concrete proposte pastorali. Da ottobre riprenderà quindi una consultazione per individuare le risposte su larga scala».

 

Così il voto nell’ultima consultazione

Nelle votazioni di martedì 20 l’assemblea è stata chiamata a concludere la discussione delle ultime 4 proposizioni (6-9) e a decidere se accogliere i paragrafi dell’introduzione.

Proposizione 6. La Donna. Dono e corresponsabilità

I lavori sono avviati con la proposizione 6 e l’intervento di don Diego Pancaldo che ha illustrato la sua proposta riguardante l’ultimo parte del paragrafo 6.1, dedicato al diaconato femminile, sostenendo che tale argomento esula dalle facoltà decisionali del Sinodo diocesano. Il modo è stato accolto alla seconda votazione, quando è stato superato il quorum dei due terzi dei presenti. È quindi seguito l’intervento congiunto di Alessandro Galardini e Michela Cinquilli, promotori di un nuovo “modo” che armonizzava le proposte di modifica per il paragrafo 6.1 ( Corresponsabilità) già presentate separatamente, ed era orientato a sottolineare con maggiore decisione il ruolo della donna nella vita delle Comunità cristiane alla luce del magistero del Concilio. La proposta non è stata accolta.

Proposizione 7. Le attese dei giovani e degli anziani

Circa la proposizione 7 il primo paragrafo (Il mondo giovanile e i suoi orizzonti) è stato accolto nella sua interezza, il secondo (I giovani e il tempo libero) vedeva una proposta di Laura Dabizzi per ribadire l’esigenza di proporre ai giovani una testimonianza attenta alla verità della fede e percorsi educativi che vadano alla “sostanza delle cose”. Il modo non è accolto. Il paragrafo 7.3 (Gli anziani, i giovani e l’intergenerazionalità) è stato votato in larga maggioranza.

Proposizione 8. Le attese dei Migranti.

La proposizione 8, dedicata alle “attese dei Migranti” vedeva una sola proposta di modifica relativa allo spostamento di un paragrafo, dalla proposizione numero 1 alla numero 8. L’intento, chiarito da Galardini, era quello di approfondire le cause che determinano le migrazioni, così da esprimerne la complessità. La proposta è stata accolta con maggioranza relativa.

Proposizione 9. L’attesa di una Chiesa “nuova”

Nella proposizione n. 9, sono confluite diverse proposte di modifica. Il paragrafo 9.1 (Una Chiesa in ascolto e accogliente) vedeva due modi con integrazioni. Il primo, a cura di Piero Pierattini e Paola Brachi proponeva di inserire un paragrafo per sottolineare l’esigenza di una più vera e viva presenza dei presbiteri nella vita della Chiesa. Il modo è stato accolto a maggioranza relativa. L’altra proposta, accolta pienamente, era a cura di Mauro Banchini e Mariangela Maraviglia i quali proponevano di inserire un riferimento alla testimonianza che scaturisce dal patrimonio culturale della Chiesa locale. Il paragrafo successivo (9.2. Una Chiesa laboratorio di fraternità e comunità) non prevedeva “modi” ed è stato approvato dall’assemblea. Il punto successivo (9.3. Il ruolo dei laici) ha visto le proposte di Andrea Mattonelli, Laura Dabizzi e Luca Biagini.

Mattonelli e Dabizzi proponevano due integrazioni, mentre Biagini intendeva sostituire l’intero paragrafo con un brano del documento I laici dopo il Concilio. Dichiarazione finale della 3° Assemblea dei Vescovi Italiani (1968), che il promotore riteneva non ancora compreso e accolto. Dabizzi proponeva di inserire una frase relativa all’impegno per la tutela della vita e della famiglia e Mattonelli un paragrafo in cui ribadire la necessaria conoscenza, teorica e kerigmatica, da parte del laicato della Dottrina sociale della Chiesa. Il voto dell’assemblea ha escluso il modo proposto da Biagini. Quello di Dabizzi è accolto in seconda votazione a maggioranza relativa, quello di Mattonelli superava i due terzi del quorum.

Nel paragrafo 9.3 un nuovo modo portato avanti da Dabizzi chiedeva di valorizzare la testimonianza e la formazione del laicato. La proposta è stata accolta con la maggioranza dei due terzi.

Nel paragrafo 9.4 (Una Chiesa ministeriale) Alessandro Gori proponeva un’integrazione legata all’inserimento nelle parrocchie di figure specializzate nella formazione dei giovani (il modo non è stato accolto).

Laura Pozzi proponeva di integrare la proposizione con un nuovo paragrafo dedicato alla valorizzazione dell’Eucarestia, perchè lo stesso cammino sinodale chiede di essere sostenuto e illuminato dall’Eucarestia. Il modo è stato accolto.

In ultima battuta i sinodali hanno votato anche l’introduzione al testo, per la quale erano state presentate tre proposte di modifica, tutte e tre respinte dai presenti.

ugo feraci

(Pubblicato sul settimanale “La Vita Pistoia Sette” inserto di Avvenire del 25 giugno 2023)




In aiuto del territorio: il rendiconto diocesano 2022

Dove sono destinati i contributi derivanti dall’8xmille nella Chiesa di Pistoia

L’8xmille non sostiene solamente la Chiesa cattolica, ma anche tanti progetti dei territori di appartenenza e l’intero tessuto socio-economico. La presentazione del rendiconto 2022 della Diocesi di Pistoia è l’occasione per approfondire i progetti e le aree finanziate direttamente ma anche per vedere gli effetti ad ampio raggio dello strumento principale per poter contribuire a tutto ciò, cioè le firme dell’8xmille in sede di dichiarazione dei redditi.

«Con l’8xmille riusciamo a sostenere tutti i progetti di carità sul territorio sottolinea l’economo diocesano, Elisabetta Fedi – ma anche la parte pastorale e strutturale che ha, anch’essa, un importante impatto sul territorio. In questa seconda voce rientrano ad esempio anche i fondi per la manutenzione e l’apertura delle chiese, per i quali non riceviamo alcun altro tipo di sostegno, ma che si rendono necessari per poter fruire del patrimonio artistico-culturale, e dunque sono fondamentali anche per sostenere il turismo».

Come sottolineato anche nella nota a sostegno del rendiconto 2022, i fondi Cei costituiscono la risorsa fondamentale per il sostentamento della Chiesa locale e la realizzazione dei progetti pastorali e caritativi. Le assegnazioni effettuate purtroppo non hanno potuto rispondere a tutte le numerose e motivate richieste pervenute in Curia, per cui nella scelta è stata privilegiata la scelta dell’alternanza e dell’urgenza.

I fondi destinati alla Diocesi di Pistoia nel 2022 sono stati: per culto e la pastorale complessivamente 645.310,16 euro e per la carità 614.056,62 euro. Nelle azioni di carità è stato privilegiato il criterio progettuale, secondo un percorso intrapreso già da anni, in particolare verso quelle realtà che intervengono a sostegno delle famiglie e dei singoli per fronteggiare il perdurare della crisi economica.

«Il numero di interventi – sottolinea la nota – sia in diocesi che nelle realtà locali parrocchiali, continua a evidenziare il perdurare delle situazioni di difficoltà descritte nel dossier Caritas annuale, per le quali il sostegno dei fondi dell’8xmille è fondamentale. Un contributo significativo è stato erogato alle associazioni che si occupano di disagio e marginalità come il recupero degli ex detenuti, il sostegno alle persone diversamente abili o con difficoltà di inserimento sociale, l’assistenza agli extracomunitari. Continua l’impegno diretto nei confronti dell’accoglienza agli immigrati, alcuni ospitati in strutture in uso alla diocesi, realizzato con il coordinamento della Caritas diocesana.

A livello di Caritas si è continuato a prestare una particolare cura a tutte le attività ormai consolidate: mensa dei poveri, centro distribuzione vestiario, Emporio solidale, centri di ascolto diocesano e zonali. È attivo un supporto sanitario, psicologico, legale. Sono stati finanziati inoltre progetti rivolti alla tutela della persona: dai minori, alle ragazze madri e al recupero delle donne vittime della tratta.

Riguardo il sostegno alle famiglie sono stati erogate somme importanti per far fronte all’aumento delle spese energetiche e al caro affitti». Importante il supporto di molti privati che hanno aderito con offerte continuative a sostegno dei progetti solidali proposti dalla Caritas diocesana. Una parte dei fondi disponibili sono stati destinati a enti diocesani ed una parte alle parrocchie, con particolare attenzione a quelle in difficoltà perché situate in zone economicamente disagiate o di piccola dimensione. Preoccupa, infine, il costante aumento delle parrocchie che incontrano difficoltà anche nel sostenere la gestione economica ordinaria.




Chiusa temporaneamente la Chiesa di Carmignano

Causa controlli di sicurezza strutturale la chiesa dei SS. Michele e Francesco di Carmignano (Prato), dove è custodita la celebre Visitazione di Pontormo, non è accessibile fino a nuova comunicazione.

Le celebrazioni sono spostate nella adiacente Compagnia di San Luca con i seguenti orari: Martedì-sabato: ore 18
Domenica 8-11.

Per info:

el_logos@live.it




Nuovi orari di apertura per Archivi e Biblioteca Leoniana

A partire dal 5 giugno 2023 cambiano gli orari di apertura della Biblioteca Leoniana, Archivio Diocesano/Vescovile.

Dal 6 giugno archivi e biblioteca saranno aperti Martedì e Mercoledì nel seguente orario: 9-13 / 15-18.

Per informazioni e contatti: leoniana@diocesipistoia.it




Un aiuto per l’Emilia Romagna

La vicinanza della Cei, il sostegno di Caritas italiana. Come aiutare la popolazione colpita dalle inondazioni e dal dissesto idrogeologico

Nei giorni scorsi l’Emilia Romagna è stata funestata da un’ondata di maltempo che ha causato inondazioni, allagamenti e – purtroppo – tante vittime e migliaia di sfollati.

La Cei esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. «Di fronte a questa nuova calamità – si legge in una nota della Presidenza Cei – capiamo con chiarezza come dobbiamo essere uniti nell’emergenza, come scegliere insieme di curare la nostra casa comune e ci impegniamo a fare quanto necessario per collaborare con i soccorsi e nel garantire accoglienza e solidarietà a chi si trova nel bisogno.

La risposta anche da parte del territorio toscano è stata immediata; in particolare le Misericordie si sono attivate come colonna mobile regionale per la  movimentazione dei container e il trasporto di 10 container per un totale di 2000 posti letto. Fin da subito si sono infatti mobilitate le Misericordie di Pistoia, Firenze e Albinia, con la squadra specializzata in soccorso acquatico proveniente dalla Misericordia di Quarrata che sta operando a Cesena e Forlì.

Oltre ai primi aiuti, già in funzione i canali di supporto di Caritas. «Quella in corso è una emergenza che interpella tutti e dobbiamo prendere atto di questa realtà. Come scrive papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ – aggiunge don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – dobbiamo sempre ricordarci che non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale».

«Per questo come Caritas Italiana siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone, in particolare di quelle che vivevano già situazioni di disagio sociale ed economico e che rischiano di rimanere escluse da altre forme di supporto» continua il Direttore di Caritas Italiana.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza utilizzando il conto corrente postale numero 347013, o con una donazione online tramite il sito https://donazioni.caritas.it/ o a mezzo di bonifico bancario nei riferimenti indicati sul portale Caritas, facendo attenzione di specificare nella causale Emergenza alluvione 2023.

(D.C)




Domenica 7 maggio la Giornata Nazionale dell’8xmille

La firma per l’8xmille è innanzitutto una scelta: la tua.

Non è una tassa in più, ma semplicemente una tua libera scelta di destinare una percentuale della quota totale IRPEF allo Stato per scopi umanitari e sociali, o a confessioni religiose per scopi religiosi e caritativi. Non ti costa niente, ma è un piccolo gesto che può fare la differenza.

Domenica 7 maggio si celebra la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica che quest’anno è accompagnata dallo slogan della nuova campagna appena lanciata dalla CEI: “Una firma che fa bene”. Il claim fa riferimento ai gesti di altruismo che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie e che, attraverso la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, possono moltiplicare la sensazione di benessere per migliaia di volte.

“Firmare è importante perché permette di riscoprire i valori fondamentali dell’8xmille: il bene comune, la condivisione, la corresponsabilità, il sostegno economico delle Chiese nella loro missione. È fondamentale comprendere il significato che questo gesto rappresenta per tutti, credenti e non, in termini di solidarietà e democrazia.

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è una scelta di libertà per lo Stato e non di convenienza economica. Con le risorse a disposizione si va incontro ai bisogni delle persone indigenti, dei migranti, di chi cerca una casa, di chi ha necessità di curarsi, dei più poveri, italiani e stranieri”, afferma il Segretario Generale della CEI, Mons. Giuseppe Baturi.

Al contribuente la firma non costa nulla e possono apporla tutti coloro che concorrono al gettito Irpef: chi presenta il 730 o il Modello Redditi, ma anche chi dispone solamente del Modello CU, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Come è noto, la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma.

Nell’anno 2022 chi firma per la Chiesa cattolica ha contribuito a rendere possibile lo stanziamento di 150 milioni di euro per la carità delle Diocesi italiane (mense, centri di ascolto, soccorso a disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati); 53 milioni di euro per altre esigenze di rilievo nazionale; 80 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel Sud del mondo; 84 milioni per la manutenzione e il restauro delle chiese e 410 milioni per mantenere dignitosamente i circa 32.000 sacerdoti che operano nelle Diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei Paesi più poveri.

possibile visionare un rendiconto dettagliato su www.8xmille.it oppure su https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/.




Nomina per la Segreteria Vescovile

In data 22 aprile 2023 S. E. Mons. Fausto Tardelli, ha incaricato il dott. Tommaso Di Niso di coadiuvare le attività della Segreteria Vescovile in particolare per quanto riguarda i rapporti con le autorità civili e militari, a decorrere dal 1° maggio 2023, per un triennio.




Corso di preparazione alla Cresima per adulti

Il Corso di preparazione alla Cresima per adulti si svolge nell’aula magna del Seminario Vescovile di Pistoia (via Puccini 36) alle 21 nelle seguenti date: mercoledì 26 aprile, martedì 2, lunedì 8, lunedì 15 e lunedì 22 Maggio 2023 e culminerà nella Solennità di Pentecoste, domenica 28 Maggio, con il sacramento della Cresima nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia alle ore 11.

Per le iscrizioni

Chiamare il numero: 0573 359613 oppure inviare mail a: ufficiocatechistico@diocesipistoia.it.

È proprio necessario ricevere la Cresima?

No, ma è senz’altro un aiuto decisivo per la nostra vita cristiana. La Cresima, infatti, rafforza il nostro rapporto con la Chiesa e ci dà una speciale forza dello Spirito Santo. Come ha ricordato in una catechesi papa Francesco «quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace. Pensate quanto è importante questo: per mezzo dello Spirito Santo, Cristo stesso viene a fare tutto questo in mezzo a noi e per noi».

Ricordiamo che la Cresima perfeziona la grazia battesimale; è il sacramento che dona lo Spirito Santo per radicarci più profondamente nella filiazione divina, incorporarci più saldamente a Cristo, rendere più solido il nostro legame con la Chiesa, associarci maggiormente alla sua missione e aiutarci a testimoniare la fede cristiana con la parola accompagnata dalle opere.

Il Sacramento della Cresima è richiesto per svolgere il compito di padrino o madrina del Battesimo e in vista del Matrimonio sacramentale.




All’Emporio il contributo dei dipendenti Conad

Donati 10mila euro al “negozio” solidale. La struttura benefica nel 2022 ha fornito oltre 244 tonnellate di aiuti alle famiglie. Le richieste in aumento

Una felpa che ha scaldato l’inverno di molti. Grazie al supporto del gruppo Conad Nord Ovest e in particolar modo alla generosità dei suoi dipendenti, il ricavato della vendita delle felpe aziendali, avvenuto durante le ultime festività natalizie, è stato interamente devoluto a sostegno delle attività dell’Emporio della Solidarietà di Pistoia, gestito dalla diocesi di Pistoia, dalla Fondazione Sant’Atto e dalla Caritas diocesana in collaborazione con la Misericordia di Pistoia.

L’iniziativa ha visto coinvolti i dipendenti di tutte le sedi territoriali della Cooperativa Conad Nord Ovest che, con il contributo simbolico di 10 euro a felpa, hanno destinato l’intero ricavato di 10.040 euro all’Emporio della Solidarietà di Pistoia.

«La solidarietà è una disposizione dell’anima che corrisponde alla natura umana – sottolinea il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli – così come l’ha creata Dio. Metterla in pratica dà autenticità alla nostra vita e realizza la nostra vocazione di esseri umani. Gesti di concreta solidarietà come quello compiuto dai dipendenti Conad, non solo vanno a sostenere chi è nel bisogno che purtroppo sono molti, ma danno anche speranza. La speranza che si possa realizzare un mondo più solidale e quindi più umano».

«Ringraziamo la generosità dei tanti dipendenti Conad – affermano Marcello Suppressa, direttore Caritas, e Mario Tuci, referente dell’Emporio della Solidarietà per la diocesi – che hanno risposto con entusiasmo e con il loro sostegno a questa iniziativa, in un momento delicato che vede sempre più persone rivolgersi alle nostre strutture per il perdurare delle difficoltà economiche anche sul nostro territorio. L’Emporio della solidarietà è una realtà che vive grazie alla vicinanza del territorio e il sostegno di realtà come Conad ai nostri progetti ci consentono di avere ancora più fiducia e slancio nella ricerca di sistemi e strumenti di solidarietà che possano far sentire le persone meno sole e – per quanto possibile – al sicuro». I 10.040 euro raccolti saranno destinati all’acquisto di beni di prima necessità da inserire negli scaffali dell’Emporio che da oltre 5 anni rappresenta un punto di riferimento per la spesa alimentare per chi è in difficoltà.

Nel 2022 sono stati distribuiti 2.445 quintali di prodotti per una media di 690 tessere, per circa 2500 persone che hanno usufruito del servizio. L’Emporio della Solidarietà nato nel novembre 2018 è un progetto nato in collaborazione tra Caritas Pistoia, Fondazione Sant’Atto e Misericordia di Pistoia, e sostenuto da Fondazione Caript e da Conad Nord Ovest. L’Emporio della Solidarietà – progetto già presente e attivo in molte città italiane – nasce con l’obiettivo di alleviare o superare le situazioni di disagio sociale di molte famiglie economicamente svantaggiate e consentire loro l’approvvigionamento gratuito, o a condizioni di particolare favore, di derrate alimentari e di altri beni di consumo di prima necessità.

L’Emporio si trova in via Ferraris 7, nella zona industriale di Sant’Agostino a Pistoia.