Le celebrazioni natalizie con il Vescovo e in città

Gli appuntamenti liturgici nel centro storico per le festività. Monsignor Tardelli presiederà la Messa di Natale in Cattedrale mercoledì 25 alle ore 11.

Il Vescovo Tardelli celebrerà la solennità del Natale in Cattedrale mercoledì 25 dicembre alle ore 11 con la Messa pontificale. L’altro appuntamento importante è previsto domenica 29 alle 17.30 per la Messa di apertura del Giubileo. Il ritrovo sarà presso la chiesa di San Bartolomeo da cui il vescovo, i concelebranti e i fedeli presenti si muoveranno in pellegrinaggio presso la Cattedrale di San Zeno. Per la fine dell’anno il Vescovo presiederà anche la Messa di ringraziamento con il canto del Te Deum nei primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio il 31 dicembre alle 18.

Per l’Epifania (6 gennaio 2025) il Vescovo presiederà invece la Messa pontificale delle ore 11 in Cattedrale. La celebrazione sarà preceduta dalla prima edizione del Corteo dei Re Magi, che vedrà coinvolti numerosi figuranti coordinati dalla Cattedrale di San Zeno con la collaborazione del Comitato cittadino, i quattro rioni, la Compagnia dell’Orso e la partecipazione della parrocchia di San Paolo. L’iniziativa ha anche il patrocinio del Comune di Pistoia.

Per arrivare preparati al Natale segnaliamo anche gli orari delle confessioni nel vicariato di città. In Cattedrale dal lunedì al sabato (escluso il giovedì) nei seguenti orari: 10.00-12.00 /16.30- 17.30; in parrocchia a San Paolo, martedì 24 dicembre dalle 16.30 alle 18.30; alla Basilica della Madonna ogni sabato dalle 11 alle 12.30; presso la chiesa di San Bartolomeo venerdì 20 dalle 15.30 alle 18.00. Alla chiesa di San Francesco le confessioni sono previste lunedì 23 dicembre dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00; martedì 24 dicembre dalle 15.00 alle 19.00.

Ricordiamo anche i seguenti orari durante l’ottava di Natale: giovedì 26 dicembre, per la Festa di Santo Stefano, gli orari della Messa sono quelli festivi in Cattedrale di San Zeno (orari 11.00 – 18.00) e presso la chiesa di Santo Stefano del Monastero delle Clarisse (ore 10.30).

Segnaliamo, infine, la celebrazione natalizia della Comunità albanese, presieduta del responsabile della pastore dei cattolici albanesi in Italia don Anton Kodrari e in programma mercoledì 25 dicembre alle 16.30 nella chiesa di San Paolo apostolo in Pistoia.

Per conoscere gli orari delle Messe di Natale nelle parrocchie della Diocesi clicca qui:

https://messe.diocesipistoia.it/




Avvento di fraternità 2024

Domenica 15 dicembre 2024 la Diocesi invita a vivere l’Avvento di Fraternità per sostenere i servizi Caritas a favore di chi è in difficoltà.

Il tempo liturgico dell’Avvento, mentre invita ad attendere la venuta del Salvatore e il compimento del disegno divino di Salvezza, sollecita le nostre comunità a testimoniare la speranza con la “carità operosa”, ricordando che “già ora” è il tempo dell’ incontro del volto del Cristo nei poveri e nei sofferenti.

La terza domenica di Avvento, tradizionalmente considerata “la Giornata della Fraternità”, oltre a raccogliere fondi per la Caritas Diocesana, può essere l’occasione per sensibilizzare le comunità cristiane alle necessità di chi vive situazioni di disagio e di sofferenza qui nel nostro territorio.

Le necessità sono molteplici e richiedono di “investire” non solo in aiuti concreti, ma anche nel creare relazioni significative di condivisione e di accompagnamento. Sappiamo di poter contare sull’aiuto e sulla sensibilità delle nostre comunità.
Il frutto della vostra condivisione ci permetterà di continuare a farci carico di chi si accosta a noi cercando ascolto e aiuto. Le offerte raccolte nelle celebrazioni eucaristiche saranno destinate per supportare l’azione della Caritas diocesana.

Le offerte possono essere inviate alla Caritas utilizzando il seguente iban:

IT76 A 05034 13800 000000002795 BANCO BPM causale “Giornata della Fraternità”

Oppure possono essere portate direttamente all’ufficio Caritas presso il Seminario dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30.

Il prossimo 21 Dicembre alle ore 10 presso l’Aula Magna del Seminario alla presenza di S. E. Mons. Fausto Tardelli verrà presentato il Dossier Caritas 2024 che vede insieme le Caritas Diocesana di Pistoia e Pescia.

Direzione / Sede Amministrativa: via Puccini 36 – 51100 Pistoia, tel 0573359620
Cittadella della Carità al Tempio, sede dei Servizi : via San Pietro 36 – 51100 Pistoia, tel 0573367685 – caritas@diocesipistoia.it




I dieci anni di Mons. Tardelli a Pistoia

Domenica 8 dicembre alle 18, nella solennità dell’Immacolata Concezione una celebrazione nel ricordo di 10 anni di episcopato pistoiese

Il vescovo Tardelli ha fatto il suo ingresso a Pistoia l’8 dicembre del 2014. Domenica 8 dicembre alle 18 in Cattedrale sarà celebrata la Messa solenne per il 10 anniversario del suo ingresso a Pistoia. Tante le sfide da subito raccolte dal nuovo vescovo: già a partire dai primi mesi del suo episcopati si stagliavano all’orizzonte alcune sfide che poi hanno  caratterizzato gli ultimi anni.

Il fenomeno migratorio e l’impatto sulla nostra società, la crisi economica e del lavoro, l’invecchiamento della popolazione, l’incrinarsi dei modelli di sviluppo, di partecipazione politica che per generazioni ha plasmato la vita dei nostri paesi, delle nostre città. Tante le iniziative, dalla costituzione del Consiglio delle donne, la partecipazione attiva al comitato promotore di Pistoia capitale della cultura 2017, l’impulso al cammino sinodale, i tanti interventi sul tema delle morti bianche e delle crisi aziendali, l’indizione dell’Anno Santo Iacobeo e la riscoperta del culto dell’apostolo Giacomo. Un cammino di dieci anni che ha convolto la diocesi e il suo territorio.

Durante la celebrazione di domenica 8 dicembre saranno istituiti accoliti Franco Pacini e Giuseppe Topia e lettori Gianmarco Marianelli e Marco Lo Bracco; tutti e quattro sono candidati al diaconato permanente.

 




Sostenere la Mensa e l’Emporio di solidarietà

Con l’avvicinarsi del periodo natalizio la Caritas diocesana lancia una duplice iniziativa di raccolta fondi per la mensa don Siro Butelli e per l’Emporio della solidarietà.

Si chiamano “Adotta una famiglia a poca distanza” e #Natalepertutti, le due raccolte della Caritas Diocesana di Pistoia in collaborazione con la Misericordia di Pistoia. Lo scopo è raccogliere fondi per sostenere due importanti servizi rivolti alla lotta contro la povertà alimentare.

«Ci rivolgiamo alla cittadinanza perché chiedere un aiuto per mandare avanti queste due realtà che rispondono alla povertà alimentare – afferma il direttore Caritas Suppressa -. Oggi diventa sempre più difficile sostenere questi tipi di servizi perché le persone che richiedono sono sempre di più e perché le spese di gestione sono diventati importanti, soprattutto a causa agli aumenti del costo dei prodotti». «Si pensi – ha continuato – che attualmente per l’emporio le tessere attive sono oltre 600 che sono pari a 2500 persone che tutti i mesi possono accedere all’emporio per “acquistare” attraverso i punti messi a loro a disposizione, i prodotti alimentari compresa la carne, prodotti per l’igiene personale e per la casa. Lo stesso vale per la mensa dove oltre 300 persone hanno usufruito del servizio oltre 1900 pasti il mese».

Modalità di donazione:
Per la Mensa Don Siro Butelli:

  • 1 pasto: 5 €
  • 1 settimana di pasti: 50 €
  • 1 mese di pasti: 200 €

È possibile effettuare un bonifico bancario a:

IBAN IT76 A 05034 13800 000000002795 (non deducibile fiscalmente).
Causale: “Mensa Don Siro”. È possibile contribuire anche direttamente presso l’ufficio Caritas in via Puccini 36, Pistoia.

Per l’Emporio della Solidarietà:

  • Spesa piccola: 15 €
  • Spesa grande: 25 €
  • Spesa per bambini: 45 €

È possibile effettuare bonifico a:

IBAN IT76 A 05034 13800 000000002795 (non deducibile fiscalmente).

IBAN IT21 V030 6913 8301 0000 0001 541 (deducibile fiscalmente) con causale “Donazione per Emporio della Solidarietà”. Inserire il codice fiscale per usufruire della deducibilità fiscale.

 




Scuola e territorio di fronte all’emergenza educativa

“Costruire proposte di speranza”: il convegno promosso dall’Ufficio scuola diocesano

Il convegno organizzato il 26 novembre 2024 dall’Ufficio Scuola diocesano ha raccolto nell’Aula Magna del Seminario tante e diverse presenze per una mattinata di riflessione e confronto sul tema dell’emergenza educativa.

L’incontro, introdotto dal vicario episcopale don Cristiano D’Angelo, è stato aperto da un dialogo con don Maurizio Patriciello, il parroco anti camorra di Caivano e ha poi visto l’alternarsi di voci di rilievo del territorio e del mondo educativo: il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Toscana Ernesto Pellecchia, la dirigente dell’Usp di Pistoia e Prato Ilaria Baroni, il consigliere provinciale per la delega alla scuola Matteo Giusti, il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.

«I nostri studenti e i nostri ragazzi – spiega Edoardo Baroncelli, direttore dell’Ufficio scuola diocesano e organizzatore del Convegno – hanno davanti a sè molti ostacoli e tutti gli educatori e gli insegnanti sanno bene che possono pregiudicare il loro futuro. La letteratura scientifica di settore raggruppa questa molteplicità di ostacoli e inciampi in un’espressione: “povertà educativa”. Un tema che non riguarda solo la scuola – che non è la sola casa dell’educare – ma certamente la investe e la interessa. L’art. 3 della Costituzione dice che compito della Repubblica “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Siamo quindi responsabili di organizzare e riflettere sulle modalità con le quali liberare la strada verso il futuro dei nostri giovani.

Uno studio dell’Università di Tor Vergata dice che non si tratta solo di ostacoli di natura economica, e che la risposta va trovata in una formazione e in un’azione formativa di alta qualità. Questi ostacoli vanno dalla dispersione esplicita alla dispersione implicita, dall’esclusione dai circuiti culturali, all’espansione dei livelli d’ansia, ad altissimi e crescenti livelli di disuguaglianza. Come diocesi, già da oltre due anni riflettiamo, studiamo e operiamo su questo tema con uno stile particolare che deriva da una consapevolezza: mettere insieme tutti i soggetti del territorio, perché non possiamo fare tutto da soli. Questo stile vale per tutti, deve valere per tutti. Perché l’emergenza educativa è una sfida che possiamo affrontare soltanto insieme. A piccoli passi, senza pretendere di risolvere tutto immediatamente, con la fatica di tutti coloro che costruiscono, ma con la determinazione a camminare nella direzione giusta.

Il documento che l’Ufficio scuola ha emanato tratteggia e dettaglia possibili risposte che hanno tra loro in comune un nuovo approccio educativo: consentire ai ragazzi di fare esperienze positive, a scuola e fuori da scuola. Soltanto la forza dell’esperienza può costruire persone libere, autonome, capaci di scelte giuste in grado di affrontare il loro futuro».

«A conclusione del convegno di martedì 26, l’impressione è quella di una profonda condivisione e sintonia, testimoniata dal direttore generale dall’Ufficio regionale, dai sindaci presenti, dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti, dalle istituzioni. Il convegno ha evidentemente intercettato il bisogno e la voglia di tentare qualcosa di nuovo tutti insieme».

 




Le buone prassi pastorali: incontro in Seminario

Lunedì 18 novembre don Gianluca Marchetti, sottosegretario della Cei, propone un incontro di formazione dedicato a presbiteri, catechisti e operatori pastorali

Cosa si aspetta un bambino dagli adulti?
Di essere amato, protetto e tutelato e se lo aspetta, a maggior ragione, negli ambienti che di per sé dovrebbero essere i più sicuri: la famiglia, la scuola e la parrocchia. La conoscenza e la diffusione di buone prassi è un passaggio fondamentale perché questi ambienti di vita e cura dei più piccoli e vulnerabili siano sempre più capaci di tutelarli.

Alle buone prassi è dedicato l’incontro a cura di don Gianluca Marchetti, in programma lunedì 18 novembre. Lo stesso giorno in cui la Chiesa italiana celebra la Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, invitando alla sensibilizzazione e alla preghiera.

Il programma dell’incontro prevede:

  • ore 16: nella chiesa di Santa Chiara (c/o Seminario Vescovile di Pistoia, accesso da via Puccini, 34).
    Incontro di preghiera presieduto da S. E. Mons. Fausto Tardelli in occasione della Giornata europea per la protezione dei minorenni contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale.
  • ore 16.30: nell’Aula magna del Seminario Vescovile di Pistoia. Relazione di don Gianluca Marchetti: Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia.

Info: serviziotutelaminori@diocesipistoia.it

L’incontro è rivolto principalmente a presbiteri, catechisti ed educatori.




La sfida alla povertà educativa

di Edoardo Baroncelli*

Da due anni la Diocesi di Pistoia, attraverso l’ufficio scuola diocesano, sta riflettendo e lavorando su un tema fondamentale, quello dell’educazione e delle sue sfide. Si è trattato di un cammino che abbiamo voluto condividere, fino ad apparire insistenti e pressanti, con le istituzioni del territorio: Ufficio scolastico regionale, Ufficio scolastico provinciale, Amministrazioni comunali, Fondazione Caript e molte realtà associative e del terzo settore. Semmai può avere un merito, l’azione che la Diocesi di Pistoia ha svolto e intendere continuare a svolgere è stato quello di richiamare l’attenzione di tutti su un tema decisivo: attraverso le scelte di oggi sulla possibilità di istruire ed educare, di apprendere e di crescere si costruisce o si lascia sgretolare il presente ed il futuro della città degli uomini di domani.

Abbiamo cercato di avviare un processo di riflessione e di coinvolgimento che favorisse e stimolasse dibattiti e luoghi di progettazione che conservassero l’intenzione della concretezza, incontrando disponibilità a convergere con la riflessione e con l’azione, a incamminarci dietro l’idea forte di educazione come bene comune. Perché “Se il pensiero è sicuramente inefficace senza azione, l’azione senza pensiero lo è altrettanto.” (Z.Bauman). Scuola, istituzioni pubbliche e terzo settore sanno di avere davanti una sfida cruciale e decisiva dal cui esito dipende l’esistenza delle nostre comunità. Ciascuna di queste realtà ha già tentato con buona volontà azioni anche lodevoli. Si tratta adesso di percepire l’esigenza di una strategia di azione comune nella quale prevalga la volontà di concretezza sul senso di appartenenza a mondi diversi.

«In tale contesto, vediamo che non bastano le ricette semplicistiche né i vani ottimismi. (…) Nella storia esistono momenti in cui è necessario prendere decisioni fondanti, che diano non solo un’impronta al nostro modo di vivere, ma specialmente una determinata posizione davanti ai possibili scenari futuri. Nella presente situazione di crisi sanitaria — gravida di sconforto e smarrimento — riteniamo che sia questo il tempo di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature.» (Videomessaggio del Santo Padre Francesco in occasione dell’incontro Global compact on education)

Non dobbiamo nasconderci che serve una nuova mentalità per orientare le scelte che si possono e si devono fare. La progettazione delle azioni possibile deve partire dall’analisi completa ed accurata dei problemi, dei bisogni, dei destinatari possibili dai quali non possono essere escluse le situazioni maggiormente diffuse. La povertà educativa è un fenomeno di massa, come ci ricorda Marco Rossi Doria, Presidente della fondazione Con i Bambini. I progetti e le azioni scelte non devono essere un giustificativo di ciò che si fa o che si preferisce fare. Si tratta di uno stile inefficace ed errato le cui conseguenze ricadono naturalmente su chi dovrebbe beneficiare dei progetti e delle iniziative.

La parola progetto poi ha ormai assunto un significato scivoloso e ambiguo. Si scrive “presentare un progetto”, si legge “cerco finanziamenti e soldi”. Va inoltre precisato che non poche realtà faticano a mantenere attiva la propria azione nel territorio in mancanza di sostegni economici costanti e sono costrette a procedere di progetto in progetto, tentando di rivalorizzare se non di conservare quanto realizzato negli anni. Ne consegue un orizzonte temporale limitato e un indebolimento dell’azione e della possibilità di elaborare strategie durature nel tempo. Ed in alcuni casi la sovversione dello scopo. Il fine del progetto è se stesso, o il finanziamento della realtà o del gruppo di esperti o di insegnanti che lo propongono. In tale prospettiva i destinatari sono, nella migliore delle ipotesi, il pretesto, e l’efficacia dell’azione non è quindi un criterio interessante. Scarsa rilevanza hanno quindi, in questo scenario, le domande implicite o esplicite nelle quali si imbattono tutti coloro che hanno a che fare con i ragazzi in realtà non ovattate o di nicchia.

“Ho 16 anni (o 13, o 21 non fa differenza), dondolo dentro pomeriggi vuoti con qualche straccio di amico, non ho con me la mia famiglia a seguirmi perchè i miei lavorano tutto il giorno per farmi sopravvivere o sono cannibalizzati dall’idea di un certo tenore di vita e dalla carriera; sono una anche io una vittima della follia postmoderna e mostruosa di lavoro che o manca, ricercato e sottopagato, o non lascia spazio a nient’altro divorando famiglia, amici, figli, vita; o si sono separati quando ero piccolo e si detestano da allora; o altro ancora. Cosa c’è per me da poter fare? Quali alternative (plausibili) ho al degrado? Quali esperienze mi saranno proposte e da chi? Quale scuola curerà la mia formazione ed i miei apprendimenti e cioè mi darà qualcosa di più di un diploma di cartone che mi aiuterà a costruirmi un futuro dignitoso e felice? Chi mi aiuterà a diventare grande non troppo presto o non troppo tardi? Chi mi darà motivi plausibili o orizzonti che valgano il prezzo del biglietto della vita?”

Per contrappesare il rischio di invertire la finalità delle azioni educative, quindi, e cercare così di rispondere a queste domande ed altre simili, si rendono necessari altri strumenti che ci rendano capaci di muoversi in alleanza tra tutti i soggetti della comunità.

Nel documento Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro, redatto dal Comitato di esperti istituito dal Ministro dell’Istruzione in risposta all’emergenza Covid-19, la percezione della necessità di cammini condivisi è centrale e nel documento si fa costante riferimento al ruolo decisivo che possono assumere le alleanze territoriali.

È su questa via che possiamo vedere segni concreti di speranza. Azioni comuni e condivise stanno muovendo i primi passi e lasciano la sensazione che si possa ancora incidere. Il prossimo convegno del 25 novembre, a cui la Diocesi di Pistoia sta lavorando da tempo, che riunirà scuola, istituzioni, associazioni è senz’altro uno di questi segni. Tornano alla mente, e di guidano, le parole del Concilio: «Si può legittimamente pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza.» (Gaudium et Spes, 31)

*Direttore ufficio scuola diocesano




In spe fortitudo: la nuova lettera pastorale del Vescovo

Nel testo le indicazioni per l’anno giubilare e l’attuazione del Sinodo diocesano

Con la consegna del Libro sinodale si apre una nuova fase per la vita diocesana, in cui conoscere, divulgare i risultati del Sinodo e attuarli nella vita delle diverse realtà ecclesiali. Il percorso di quest’anno è tracciato nella lettera pastorale del Vescovo Fausto Tardelli. Un testo che introduce anche alla grazia del prossimo anno, l’anno santo 2025, che papa Francesco ha dedicato al tema “Pellegrini di speranza“.

Il tema della speranza ricorre infatti anche nel titolo della lettera del vescovo Tardelli “In spe fortitudo, un’espressione che accompagna il suo stemma episcopale e che è stata ripresa dal libro di Isaia (30,15) «nell’abbandono confidente sta la nostra forza».

Nella lettera il vescovo offre indicazioni su come vivere il Giubileo della Speranza, che si aprirà in ogni diocesi di tutto il mondo domenica 29 dicembre prossimo, e che sarà vissuto soprattutto con il pellegrinaggio a Roma, attraverso il passaggio della Porta Santa. Per chi non potrà recarsi a Roma «il pellegrinaggio alla reliquia di San Jacopo in Cattedrale è la meta di pellegrinaggio giubilare diocesano indicato dalle norme generali della Santa Sede per acquisire l’indulgenza giubilare».

«Il lavoro pastorale di questo anno – precisa il vescovo – sarà dunque tutto centrato sulla riflessione sulla Speranza e nel dare compimento a quanto emerso dal Sinodo diocesano».

La conoscenza del Libro sinodale, sarò accompagnata «da un’apposita Commissione diocesana che farà riferimento al Consiglio pastorale diocesano, e che elaborerà, a partire dai Decreti sinodali, le indicazioni operative concrete perchè quando è stato promulgato diventi conversione concreta della nostra Chiesa».

Dal febbraio 2025 alle fine di aprile 2025, entreranno nuovamente in funzione “i gruppi sinodali”, da incrementare in base alle competenze e che daranno luogo a un programma di conversione pastorale.

Dal Sinodo diocesano la Chiesa di Pistoia è chiamata anche ad aprirsi al cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, attraverso la partecipazione – con una delegazione diocesana-  alle Assemblee sinodali nazionali e l’approfondimento dei risultati raggiunti.

Infine la lettera pastorale invita a realizzare, nei mesi di maggio e giugno, un pellegrinaggio alla reliquia di San Jacopo in Cattedrale delle cinque aree sinodali della diocesi.

Le lettera pastorale del vescovo è scaricabile qui.




Una nuova “Vita” su Toscana Oggi

Torna il settimanale della Diocesi di Pistoia. Michael Cantarella il primo laico alla guida del settimanale cattolico pistoiese

Una nuova veste grafica ma una continuità editoriale per proseguire il lavoro di racconto delle comunità parrocchiali diocesane e per offrire uno spunto, anche polemico se necessario, al dibattito locale.

Con il numero in distribuzione domenica 6 ottobre, il settimanale cattolico diocesano pistoiese “La Vita” approda all’interno delle edizioni toscane di Toscana Oggi.
La presentazione è avvenuta quest’oggi al Palazzo Vescovile di Pistoia in una conferenza che ha visto gli interventi del Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli, del direttore di Toscana Oggi, Domenico Mugnaini, e del coordinatore editoriale de La Vita, Michael Cantarella.

«L’inserimento della diocesi pistoiese in quella che è la voce dei vescovi e delle chiese di Toscana – sottolinea il vescovo Tardelli – è un fatto oltremodo positivo ed un approdo in una realtà che a questo punto rappresenta la quasi totalità delle diocesi toscane. Un nuovo inizio di un cammino bello e prezioso che è stato fatto, con una voce ancora più unita e significativa all’interno del nostro territorio».

«Toscana Oggi è una voce importante ed è la voce delle chiese toscane – ribadisce Domenico Mugnaini – all’interno di un giornale a tutto tondo, che vive l’attualità di questo mondo. L’approdo de La Vita all’interno delle nostre pagine è una grande soddisfazione, che rafforza la voce delle chiese di tutta la Toscana».

«Per me è una grande gioia e allo stesso tempo una grossa responsabilità essere il primo laico alla guida di questo settimanale – evidenzia Michael Cantarella – Rimarremo nel solco delle esperienze del passato, con uno sguardo attento alla società civile, continuando a dare spazio alle comunità cristiane e anche, quando necessario, sferzando con la polemica il dibattito del nostro territorio».

(comunicato)




Sinodo diocesano: pubblicato il Libro sinodale

Il testo uscito dall’assemblea dei padri e delle madri sinodali sarà al centro del Cammino pastorale diocesano

Giovedì 26 settembre il Vescovo Tardelli ha consegnato alle madri e ai padri sinodali convocati nella chiesa di San Francesco in Pistoia il testo frutto di due anni di Sinodo diocesano.

Il contenuto, articolato in dichiarazioni e decreti, riunisce in nove capitoli le proposizioni elaborate e votate dall’assemblea sinodale nelle due sessioni del Sinodo.

«Il discernimento comunitario – afferma il Vescovo nel Decreto di promulgazione – ha portato nella prima sessione ad alcune dichiarazioni sinodali: nove per la precisione, precedute da una introduzione comunque gradita all’assemblea. Si è operata una lettura attenta dei segni dei tempi e quindi delle sfide che lo Spirito Santo pone alla nostra Chiesa».
Dalla prima sessione è emersa in primo luogo: «l’attesa di Vangelo e di nuovi cammini educativi», cioè l’esigenza di un rinnovato annuncio della buona notizia del Vangelo, «l’altra sfida importante è stata colta proprio nel tempo che stiamo vivendo. Confuso ed incerto, attraversato da ombre nere di morte, però sempre tempo di Grazia e di opportunità per la testimonianza evangelica. Esso va saputo cogliere come un’occasione importante per ritrovare l’essenziale che da vera speranza alla vita». La prima sessione ha poi evidenziato l’attesa di «relazioni umane significative, di una fraternità reale, fatta di incontro autentico tra persone, relazioni da persona a persona», l’importanza dell’attenzione alla famiglia, «e poi la questione della donna, nella Chiesa e nella società». «Il discernimento comunitario ha poi indicato altre sfide ineludibili quali i giovani e gli anziani, indicando nel loro incontro una via necessaria da percorre per il bene della nostra società. Come pure quella dei migranti, perché le migrazioni non sono un fatto emergenziale e destinato a sparire nel giro di poco tempo: sono invece una realtà ordinaria del nostro mondo globalizzato che ci interpella profondamente. Infine, è emerso il bisogno di una Chiesa “nuova”, rinnovata profondamente dallo Spirito, più evangelica e testimoniale; più casa accogliente radicata nel Vangelo, gioiosa di vita nuova in Cristo».

Per ogni Dichiarazione sinodale la seconda sessione, conclusa nel giugno 2024, ha individuato altrettante piste concrete per il cammino della Chiesa locale indicate come “Decreti” nel Libro sinodale.

«Le Dichiarazioni e i Decreti sinodali, che ora offro a tutta la Diocesi – scrive ancora il Vescovo -, dovranno pertanto essere ben conosciuti e assimilati da tutte le componenti del popolo di Dio che vivono nel territorio diocesano, in modo particolare dai presbiteri e diaconi operanti in diocesi, nonché dei membri degli Istituti di vita consacrata e dei laici che, a vario titolo e con vari ministeri, collaborano nelle principali attività pastorali della nostra Chiesa particolare».

Il Libro sinodale sarà al centro del lavoro da svolgere in quest’anno pastorale, un testo da leggere e studiare, da far conoscere a tutte le componenti della Chiesa locale e da cui trarre indicazioni per le norme applicative di ogni Dichiarazione e Decreto.

Il Libro sinodale è disponibile presso la Libreria San Jacopo (Via Puccini, 32 – Pistoia).