Terremoto in Turchia e Sira

La solidarietà del vescovo Tardelli e delle diocesi toscane al vicario di Anatolia Mons. Bizzeti e alla popolazione. Come aiutare tramite la Caritas italiana

A seguito del terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria il vescovo Tardelli, in comunione con i vescovi Toscani, esprime la propria solidarietà alla popolazione colpita dal sisma.

Le diocesi toscane custodiscono da tempo un legame di solidarietà con Mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia e rendono noto il comunicato giunto in queste ore: «La situazione di ora in ora è sempre più drammatica. Si attendono nuove scosse forti». La Cattedrale di Iskenderun è purtroppo crollata, «devastati» l’episcopio e altre strutture diocesane. Il vescovo e i suoi collaboratori sono tutti vivi ma migliaia sono i morti nelle città della zona, secondo una stima destinata a crescere ed assumere proporzioni impressionanti. L’assenza di elettricità rende complicate le comunicazioni e anche le strutture sanitarie sono gravemente colpite.

Per quanti intendessero offrire il proprio aiuto in soccorso della popolazione è possibile una donazione tramite la Caritas Diocesana.

Conto corrente postale n. 347013

oppure bonifico bancario tramite:

Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111;

causale: Terremoto Turchia-Siria 2023




Al via il Sinodo Diocesano. I documenti ufficiali

Giovedì 2 febbraio è stata resa nota alla Diocesi la Bolla di indizione. Pubblicato anche il Regolamento del Sinodo

Giovedì 2 febbraio, in occasione della Messa per la Festa della Presentazione al Tempio e della Celebrazione della Giornata della Vita Consacrata, Mons. Fausto Tardelli ha ufficialmente proclamato l’indizione del XX Sinodo diocesano, il primo dopo il Concilio Vaticano II.

Il Sinodo diocesano si svolgerà in due sessioni, una prima nel 2023, l’altra nel 2024. La prima sessione sarà dedicata a discernere le attese di Vangelo presenti nel cuore delle persone e nella società, quindi dedicato all’ascolto; la seconda fase avrà l’obiettivo di individuare le risposte e i cambiamenti che lo Spirito Santo ci sollecita a dare alle attese individuate.

«Vogliamo metterci in ascolto — si legge nella Bolla di indizione — di quello che lo Spirito Santo dice alla nostra chiesa in questo contesto sociale locale e del mondo. Vogliamo cogliere – come ci ha insegnato il Concilio nella Gaudium et spes – “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” che sono prima di tutto dentro di noi come uomini e donne del mondo e insieme nel cuore dei fratelli e delle sorelle – dei poveri soprattutto – che ci stanno accanto. Sospinti dallo Spirito, si tratta di assumere lo sguardo di Gesù sull’umanità, come ci viene riferito nel Vangelo, quando guardando la folla che lo seguiva, ne ebbe compassione perché erano come pecore che non hanno pastore (Mc 6,30-34).
Così facendo comprenderemo ciò che il Signore ci va dicendo; comprenderemo ancora meglio il suo amore per noi, restandone stupiti e sorpresi; vedremo che cosa dobbiamo cambiare nella nostra vita personale e nella nostra chiesa, nelle nostre comunità; troveremo il modo di rispondere alle attese di Vangelo che sono in noi, negli altri e nella società».

L’apertura del Sinodo è prevista per la Festa dell’Annunciazione della Vergine Maria sabato 25 marzo con una celebrazione liturgica, mentre la fase assembleare, che prevede la partecipazione di centinaia di padri e madri sinodali, avrà luogo nel tempo pasquale.

Di seguito pubblichiamo la Bolla di indizione del Sinodo Diocesano e il Regolamento del Sinodo.

 

Bolla di indizione del Sinodo

Regolamento del Sinodo Diocesano

Decreto con la promulgazione del Regolamento del Sinodo Diocesano

Pistoia, 03 febbraio 2023




Il 2 febbraio l’indizione del Sinodo Diocesano

Un importante passaggio di avvicinamento al Sinodo della Diocesi di Pistoia per il 2023

 

Con una comunicazione inviata a tutte le realtà diocesane, il Vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli, ha annunciato due momenti cruciali nell’avvicinamento al primo Sinodo diocesano pistoiese dopo oltre 85 anni. Un evento storico per la Chiesa locale che intende promuovere una nuova sensibilità di ascolto e coinvolgimento delle comunità e del territorio.

«Con grande gioia comunico alla Chiesa pistoiese la prossima indizione del 20° Sinodo diocesano. Dopo aver iniziato la sua preparazione, e mentre ancora la stiamo completando, è giunto il momento della sua celebrazione. Il prossimo 2 febbraio, festa della Presentazione al tempio del Signore Gesù, procederò all’indizione del Sinodo della Chiesa pistoiese, il primo dopo il Concilio Vaticano II e il primo dopo l’ultimo indetto dal mio predecessore Mons. Giuseppe Debernardi nel 1936».

Il Vescovo aveva reso noto l’avvio del cammino sinodale diocesano lo scorso anno, quando, nella Veglia di Pentecoste del 4 giugno celebrata in Piazza del Duomo, fu ufficialmente aperto dalla preghiera comune l’inizio di un tempo di ascolto e consultazione nelle parrocchie. Oggi, al termine di questa prima fase, grazie alla quale verrà preparato lo strumento di lavoro (Instrumentum laboris) per i “padri e le madri” sinodali, il Vescovo è chiamato a convocare formalmente il Sinodo con un decreto ufficiale di indizione.

L’indizione avverrà solennemente alle ore 12 nella chiesa di Santa Chiara del Seminario vescovile per tutto il clero, e nel pomeriggio alle 18 nella Cattedrale di San Zeno, per la cittadinanza tutta, in occasione della celebrazione liturgica della Presentazione al tempio del Signore e della Giornata della vita consacrata.

Sabato 4 pomeriggio e domenica 5 febbraio in tutte le parrocchie verrà letto il decreto di indizione del Sinodo diocesano. Il Sinodo vedrà il suo solenne ed ufficiale inizio liturgico il 25 marzo prossimo, solennità dell’Annunciazione del Signore, e si svolgerà poi con le assemblee sinodali nel tempo dopo Pasqua.




Domenica 29 la Giornata dei Cresimati

L’evento alle 15.30 in San Giovanni Fuorcivitas

Torna in presenza la Giornata diocesana dei Cresimati. L’evento, che vedrà la partecipazione del vescovo Fausto Tardelli, si svolgerà domenica 29 gennaio alle 15.30 nella Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia.

La preparazione all’incontro è stata affidata ad una Scheda consegnata ad animatori e catechisti.

Per partecipare all’incontro è raccomandata l’iscrizione entro il 22 gennaio per fornire un numero di massima dei ragazzi presenti contando anche gli animatori che li accompagnano. Per iscriversi occorre indicare le presenze al seguente link: Iscrizione Giornata Cresimati 2023

Ai gruppi è chiesto di arrivare con uno striscione o con un cartellone che presenti il gruppo di ragazzi e la loro parrocchia di appartenenza.

Per contatti: ufficiocatechistico@diocesipistoia.it.

 




Per l’Unità dei Cristiani

Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Ecco il programma di incontri tra le comunità delle diverse confessioni presenti sul territorio

 

Una settimana di preghiera che accomuna le tante realtà cristiane del territorio, da sempre collaborative e attive nella costruzione di un percorso comune. Dal 18 al 25 gennaio torna la “Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani” organizzata dalla Diocesi di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Battista di Pistoia, dalla Chiesa evangelica Valdese di Firenze, dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Pistoia e dalla Parrocchia ortodossa del Patriarcato rumeno a Pistoia. Una costruzione collettiva che aspira sempre più a diventare diffusa – cercando di raggiungere tutte le parrocchie del territorio – ed operativa, con progetti avviati già da tempo tra le varie realtà cristiane, come ad esempio quello sulla costituzione delle comunità energetiche.

«Questa Settimana di Preghiera – sottolinea il delegato per l’Ecumenismo della Diocesi di Pistoia, don Roberto Breschi – arriva dopo la collaborazione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti nella stesura del programma. Non vi è un soggetto che chiede la partecipazione: la creazione della Settimana avviene realmente con il pieno coinvolgimento da parte delle varie realtà cristiane. Un percorso di condivisione che non è estemporaneo. La cura del creato è un elemento che va oltre le differenze religiose ed è un fronte comune del nostro tempo, un argine per non spingere l’umanità troppo oltre quel limite di salvaguardia del pianeta che appare sempre più vicino, se non abbondantemente superato».

IL PROGRAMMA

La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2023 segna il ritorno agli appuntamenti in presenza dopo l’ultimo biennio di fermo per via della pandemia. Il programma si svilupperà nella settimana dal 18 al 25 gennaio e vedrà cinque momenti di riflessione e preghiera con tutte le realtà cristiane che porteranno la loro testimonianza.

Il primo incontro è quello in calendario per giovedì 19 gennaio, alle ore 21, presso la Chiesa del Tempio (via S. Pietro) con la Celebrazione ecumenica della Parola di Dio a cura del Pastore della Chiesa Valdese, Francesco Marfé.

Venerdì 20 gennaio alla Chiesa di San Paolo, sempre alle ore 21, la presentazione del libro di don Roberto Breschi “Un prete al Sinodo Valdese”.

Nel fine settimana gli altri tre appuntamenti: si inizia sabato 21 gennaio (ore 21) con l’illustrazione teologica dell’Icona del Battesimo di Gesù Cristo a cura dell’Igùmeno Andrea della Chiesa ortodossa russa; domenica 22 gennaio alle ore 10.45 ed alle ore 17.00 rispettivamente il Culto di adorazione presso la Chiesa evangelica Battista (via Porta San Marco 11) e il Vespro ortodosso rumeno alla Chiesa ortodossa di via San Bartolomeo 14.

 




GMG 2023: sono aperte le iscrizioni

Da Pistoia a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù: come fare per partecipare

Il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile ha aperto le iscrizioni alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. L’evento che raccoglie giovani partecipanti da tutto il mondo, propone momenti di preghiera e catechesi, ma anche di incontro e festa insieme al Papa. Ideate da Giovanni Paolo II, le Gmg sono diventate negli anni degli appuntamenti straordinari della fede, punti di svolta per generazioni di giovani e testimonianze di pace e fraternità per tutto il mondo.

Anche la diocesi di Pistoia parteciperà con numerosi gruppi giovanili.

Per chi volesse saperne di più e iscriversi è ora disponibile il modulo per le iscrizioni con il programma.

DATE DEL PELLEGRINAGGIO

Partiremo nel primo pomeriggio del 29 luglio 2023 (luogo da definire) e ritorneremo il 9 agosto 2023 (mattina). L’orario e il luogo di partenza e ritorno verranno indicati in seguito.

VIAGGO IN BUS

Il viaggio sarà fatto interamente in autobus con una sosta presso la città di Azpeitia (nel nord della Spagna, vicino a San Sebastian) sia in andata che al ritorno. Durante la sosta saremo ospitati nella struttura del Collegio Iraurgi ikastetxea della Diocesi di San Sebastian. Nella comune di Azpeitia si trova anche Loyola, luogo di nascita di Sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti.

TAPPE DEL VIAGGIO

• 29 luglio: PARTENZA nel primo pomeriggio da un luogo della Diocesi ancora da definire.
• 30 luglio: arrivo ad Azpeitia (riposo, pranzo e cena in tavola calda, Messa al Santuario di Sant’Ignazio di Loyola). Dopo cena: partenza per LISBONA (avremo il pranzo al sacco compreso).
• 31 luglio – 7 agosto: partecipazione alla GMG di Lisbona (il programma non è stato ancora presentato).
• 7 agosto: dopo colazione, partenza per Azpeitia.
• 7 agosto: arrivo a Azpeitia per cena (presso tavola calda) e pernottamento.
• 8 agosto: si prevede una giornata distensiva sull’oceano a San Sebastian (pranzo al sacco compreso).
Rientro a Loyola per cena (presso tavola calda) e dopo cena ripartenza per Pistoia.
• 9 agosto: arrivo a casa per la mattina.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

La quota di partecipazione, a persona, prevede una variabile in base al numero dei partecipanti: quota a persona da 800 euro (con 100 partecipanti e due bus) fino a 880 euro (con meno di 100 partecipanti o con necessità di terzo bus non completo).

ISCRIZIONI

Ci si può iscrivere alla GMG dai 17 anni ai 30 anni (oltre i 30 anni è aperta l’iscrizione solo per i responsabili/accompagnatori dei gruppi o per i sacerdoti e religiosi/e).

Modulo per l’iscrizione e tutti i dettagli (pdf)

Info

P. Simone Panzeri (responsabile PG): 339 29 09 086
Don Maximilien Baldi (vice responsabile PG): 340 07 37 733
e-mail: restiamoinsiemepg@gmail.com




L’omaggio della Diocesi a Papa Ratzinger

Martedì 3 gennaio alle 18, nella Cattedrale di San Zeno, il vescovo Tardelli presiederà una Santa Messa in Suffragio del papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, deceduto il 31 dicembre u.s.

Il Vescovo Tardelli, appena ricevuto la comunicazione ufficiale della morte del Papa emerito ha invitato la Chiesa pistoiese a innalzare «preghiere in tutte le parrocchie e a celebrare Messe in suffragio dell’anima sua e per ringraziare il Signore del dono che ci ha fatto attraverso il suo pontificato».

 

Pubblichiamo di seguito questa nota della Conferenza episcopale italiana:

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha invitato le comunità a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».

Il Messale Romano precisa che “questa Messa si può utilizzare dopo aver ricevuto la notizia della morte o per la sepoltura definitiva del defunto, anche nei giorni fra l’Ottava di Natale e nei giorni in cui ricorre una memoria obbligatoria o un giorno feriale che non sia il Mercoledì delle Ceneri o nella Settimana Santa. Le Messe “quotidiane” dei defunti si possono utilizzare nelle ferie del Tempo Ordinario, anche se ricorre una memoria facoltativa, purché siano realmente applicate per i defunti» (MR, p. 976).
Il colore liturgico da usare per la celebrazione eucaristica è il viola.

Avvenire, ha reso disponibile un’edizione straordinaria gratuita tutta dedicata alla figura di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.

 

 




Il messaggio di Natale del Vescovo Tardelli

Nelle parole di Monsignor Tardelli un invito alla riscoperta dalla gioia

Sono belle le feste di Natale. C’è chi brontola e si arrabbia, chi le critica ed è scontento. Si può dire tutto il male che si vuole delle luci, degli addobbi, degli auguri che sanno di ipocrisia. Però, nel fondo di noi stessi, le feste di Natale ci piacciono, non ci lasciano indifferenti. E il motivo è molto semplice: il buon Dio ci ha fatto per la gioia, per la felicità, per lo star bene insieme, per volerci bene, per la vitalità della vita. E le feste di Natale, almeno per un attimo, ci rivelano questa nostra vocazione profonda, radicata in tutte le fibre del nostro essere. Solo che poi, basta un attimo e il nostro io presuntuoso e superbo riprende il sopravvento; la paura di essere defraudati di qualcosa ci rende ostili, il dio denaro che ci permette di fare ciò che si vuole in realtà ci fa schiavi e odiosi. La società diventa allora una giungla ed è la guerra di tutti contro tutti.

Perché non sia questo il destino del mondo, nacque un bambino tanti secoli fa a Betlemme di Giudea che per i cristiani è Dio stesso venuto a restituirci la gioia di vivere. Anche per chi non crede, celebrare la nascita di un bambino è un inno alla vita e un invito a stringersi insieme per accogliere chi ha bisogno di tutto.

Ecco allora il mio messaggio per il Natale: viviamo intensamente e con entusiasmo la festa, tutti, condividendo la gioia; ma facciamo in modo di costruirla ogni giorno questa festa che sia il trionfo della vita nell’amore donato e ricevuto.

Fausto Tardelli, vescovo

 

(foto di Mariangela Montanari)




Dossier Caritas 2022. Uno scenario di crisi

Superata per la prima volta quota 2000 assistiti solo nel I semestre 2022. Il 60% degli accessi ai Centri è costituito da donne, età media in aumento. Per l’immediato futuro preoccupano le condizioni abitative

Accessi ai centri Caritas diocesani in ascesa dal 2019, in aumento di oltre il 20% nell’ultimo triennio confrontando i primi semestri, con il 2022 che – secondo le ultime stime – potrebbe diventare in assoluto l’anno con il maggior numero di persone assistite.
Questo uno dei principali dati che emerge dall’annuale Dossier Caritas presentato alla cittadinanza ed alla stampa dal Vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, dal direttore della Caritas diocesana di Pistoia, Marcello Suppressa, dalla vice direttrice Caritas, Francesca Meoni, dal responsabile dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas, Giovanni Cerri, con l’intervento di Mauro Banchini, referente dell’iniziativa “Pistoia nessuno si salva da solo”, che con i suoi oltre 80 aderenti ha contribuito con una somma totale di oltre 95 mila euro alle attività della Caritas diocesana, andando a supportare oltre 280 famiglie.

“La pubblicazione del dossier è un grido di dolore – evidenzia il Vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli – È chiaramente il segno che la nostra società non va bene e deve cambiare. Un mondo che produce “scarti” umani è un mondo ingiusto e violento; la cosa che più inquieta e che più di ogni altra chiede risposte è la mancanza di lavoro e di un lavoro che permetta di vivere dignitosamente. Davanti ai risultati del dossier annuale della Caritas ognuno di noi, come anche la politica e le varie Istituzioni o realtà sociali, si deve semplicemente chiedere: cosa posso fare, cosa devo fare perché le cose cambino?”.

“Il nostro Dossier – sottolinea il direttore della Caritas, Marcello Suppressa – è presentato quest’anno in un contesto generale di estrema precarietà, con un senso di forte incertezza del futuro e paura di non riuscire a farcela nel quotidiano. Questo sentimento è presente in molte, in quasi la totalità di coloro che abbiamo ascoltato. Come Caritas Diocesana abbiamo messo a disposizione tutte le risorse possibili per sostenere e stare accanto a quante più persone e ciò è stato possibile solo con l’aiuto di tanti volontari, istituzioni e cittadini. Da questa situazione ne possiamo uscire solo tutti insieme. Questo tempo che stiamo vivendo ha prodotto forti disuguaglianze che rischiano di provocare tensioni sociali molto forti. C’è bisogno di rimettere al centro le persone e i loro bisogni, non gli interessi di pochi.”

Pandemia e crisi energetica spingono l’aumento degli accessi: oltre 2.000 assistiti nel primo semestre 2022, +25,8% rispetto allo stesso periodo del 2019

La pandemia da Covid-19 è stata un evento che ha radicalmente cambiato il lavoro dei Centri della rete di Caritas Pistoia, e non solo. Oltre a lasciare tutta una serie di precauzioni e timori che mai erano stati ravvisati in passato, la pandemia lascia in carico a Caritas un numero di famiglie sempre maggiore. Nel primo semestre 2022 la rete dei Centri della Caritas diocesana di Pistoia ha assistito ben 2.012 individui/famiglie, superando per la prima volta il tetto dei 2.000 assistiti nel primo semestre, aumentando del 2% rispetto all’anno precedente (1.970).
Per contestualizzare meglio questo valore si consideri come nel primo semestre 2019 gli assistiti fossero 1.599 mentre quelli dell’intero anno fossero 2.137.

Richieste in aumento da parte delle donne, superato il 60%

Un’ulteriore dato, che prima della pandemia si stava assottigliando, è la forbice della richiesta tra donne ed uomini. Le prime sono sempre state la maggioranza nei Centri della rete Caritas pistoiese, tuttavia la differenza registrata nel primo semestre del 2022 porta le donne al 60,5% (39,5% gli uomini) delle persone incontrate da Caritas, in aumento del 6% rispetto a due anni fa.

L’andamento delle provenienze straniere: al 3,7% l’Ucraina

Una tendenza che invece si conferma per il primo semestre 2022 è l’aumento percentuale degli stranieri, ormai costante dal 2018. Parte dell’aumento è ascrivibile alla crescita di presenza di ucraini, a causa del conflitto bellico, ma il dato si consolida su molte altre provenienze. Sono oltre 60 i paesi di provenienza dell’utenza straniera dei centri Caritas diocesani, con – in termine assoluto – Albania e Marocco le più rappresentate (rispettivamente 24,9% e 23,9%), seguite a distanza dalla Nigeria (13,1%), Romania (5,6%) e da Ucraina e Gambia (3,7% per entrambe).

Età media in aumento, titolo di studio medio basso nel 75% dei casi e condizione abitativa come elemento di maggiore criticità nel prossimo futuro

In leggero aumento il dato dell’età media dei richiedenti, che torna su valori simili a quelli pre-pandemia. L’età media generale delle persone incontrate nel primo semestre 2022 è di 47,5 anni, con l’innalzamento dovuto a causa della presenza di cittadini italiani, mediamente sempre più anziani degli stranieri, che quest’anno superano i 55 anni. Anche gli stranieri raggiungono un’età media piuttosto alta rispetto a quanto rilevato nel recente passato, arrivando a sfiorare i 42 anni di età. Una differenza così netta è dovuta anche al fatto che la quasi totalità degli over 75 sia italiano, così come sono italiani oltre l’80% degli over 65.
Situazione critica, in ottica di reinserimento lavorativo, per quanto riguarda la rilevazione dei titoli di studio. Il 75% degli intervistati ha un titolo pari o inferiore alla licenza media, con un 25% di richiedenti con la licenza elementare e con il 5% di analfabeti (dato identico a quello dei laureati). La richiesta dell’informazione del titolo di studio diventa strategica per poter operare un reinserimento lavorativo e costruire progettualità di lungo periodo per la piena integrazione sociale.

Il disagio legato all’abitazione è tra i problemi più urgenti rilevati. Se pure è vero che buona parte delle persone assistite nel primo semestre del 2022 può usufruire di una abitazione stabile, la maggioranza, oltre la metà, vive sempre in casa in affitto sul mercato privato (52,1%). Questa condizione abitativa espone le persone ad un rischio potenzialmente alto: su una così alta percentuale di richiedenti in affitto, sono ben pochi quelli che riuscirebbero a ritrovare un’abitazione temporanea sul mercato privato oggigiorno qualora ne avessero la necessità. Il costo medio dei canoni di locazione sul nostro territorio (in particolare nelle zone urbane), le sempre maggiori garanzie economiche richieste (spesso uno stipendio non è sufficiente e ne vengono richiesti due full time a tempo indeterminato, talvolta vengono richieste fideiussioni bancarie o addirittura il pagamento in anticipo di 1 anno di affitto), e la forte diffidenza nei confronti di alcune categorie di persone, ritenute appunto non affidabili, in primo luogo gli stranieri, in particolare gli africani, ma in generale qualunque persona si presenti con aiuti di Caritas, dei servizi sociali o di altre realtà del territorio.

 




Domenica 11 è la Giornata di Fraternità

Con una lettera ai parroci il Direttore della Caritas Diocesana Marcello Suppressa presenta la Giornata di Fraternità 2022

 

Rivolgendosi ai parroci della Diocesi di Pistoia Marcello Suppressa, direttore della Caritas Diocesana evidenzia un panorama di grande incertezza e precarietà. «Quello che stiamo vivendo è davvero il periodo più duro e più incerto dal dopoguerra ad oggi in un contesto generale di caos e di estrema precarietà! Non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dagli anni della pandemia (ancora in corso), la guerra in Ucraina e la crisi economica, sociale e politica del nostro paese.

La maggior parte di noi sta vivendo davvero un senso di forte incertezza del futuro e soprattutto di estrema paura di riuscire a farcela nel quotidiano. Le storie che ascoltiamo attraverso i nostri servizi di prossimità ci raccontano di quel mare silenzioso (uomini e donne, italiani e stranieri), che vive sempre più ai margini della società, sempre più povero, che si barcamena ogni giorno tra lavoretti di fortuna, quasi sempre non in regola, nella costante ricerca di una casa, di una residenza, in una estenuante corsa ad ostacoli per la ricerca della normalità, in un paese che sembra ancora molto, molto lontano dall’aver imboccato la strada per l’abolizione della povertà. Si inaspriscono le disuguaglianza, e con esse l’ondata di ‘nuovi poveri’: tra questi anche chi il lavoro ce l’ha ma non basta per mandare avanti la famiglia.

Tra gli “anelli deboli” ci sono i giovani, colpiti da molte forme di povertà, dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio” (per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito); alla povertà educativa (tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario).

In occasione della Giornata della Fraternità, che si celebrerà l’11 Dicembre 2022, vi invitiamo pertanto a riflettere, insieme alle vostre comunità parrocchiali sul tempo che stiamo vivendo. Come Diocesi siamo in un tempo propizio: il cammino sinodale.

In questo contesto Caritas ha il compito di contribuire a rendere possibile che il Sinodo parta realmente dal basso, che sia uno spazio aperto in cui i diversi carismi possano essere messi a frutto con responsabilità e generare percorsi di dialogo, confronto e condivisione, indispensabili per una reale esperienza ecclesiale. Un altro modo di parlare dei “segni dei tempi”, così come ci ha più volte suggerito il nostro Vescovo Fausto, ma con una particolare attenzione ai più poveri.

Nella III Domenica di Avvento nella quale celebriamo la Giornata della Fraternità leggeremo dal Vangelo questa frase: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». (Lc 3,10-18).  Ecco ciò che bisogna fare in vista della venuta del Signore: condividere l’essenziale: cibo, vestiti, casa, risorse, vicinanza.

La carità è la prima risposta: è andare verso gli altri, che diventano nostri fratelli. In tutto il Vangelo il verbo “amare” si traduce nel verbo “dare”. È la legge della vita, per stare bene l’uomo deve dare. Non si può vivere la gioia da soli, in maniera egoista. Una gioia che non è condivisa, appassisce e muore, come una pianta che è rimasta senza luce per troppo tempo. Non riusciamo ad essere veramente felici da soli: la gioia ha bisogno di espandersi, di circolare, di moltiplicarsi nei cuori.

Allegato alla lettera vi inviamo l’elenco delle attività di sostegno agli ultimi che la Caritas diocesana ha messo in atto nel tempo. A questo vanno aggiunte le tante iniziative di prossimità dei vostri territori. Questa rete è un segno tangibile di attenzione nei confronti dei poveri o di quanti stanno attraversando un momento di difficoltà.

Le necessità sono molteplici e richiedono di “investire” non solo in aiuti concreti ma anche nel creare relazioni significative di condivisione e di accompagnamento. Sappiamo di poter contare sull’aiuto e sulla sensibilità delle nostre comunità.

Il frutto della vostra condivisione ci permetterà di continuare a farci carico di chi si accosta a noi cercando ascolto e aiuto».

Fai la tua parte con…

VOLONTARIATO: chiamando al 0573.359620 o scrivi una mail a caritas@diocesipistoia.it

RISORSE: dona alimenti a lunga conservazione e prodotti per igiene personale e degli ambienti. Puoi portare il tuo contributo direttamente alla sede della mensa in via San Pietro 36, oppure all’Emporio della Solidarietà in Ferraris 7… così è una buona occasione per conoscersi!

CONTRIBUTO: puoi donare a Caritas Diocesana attraverso bonifico
◊ IBAN IT76 A 05034 13800 000000002795 BANCO BPM
◊ IBAN IT62G0760113800001062220445 POSTE ITALIANE
O presso l’ufficio della Caritas Diocesana in via Puccini 36, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 – tel 0573 359620.