Covid: cambiano le regole in chiesa

Nuove misure anti Covid per la partecipazione alla messa. Via il distanziamento, si torna a ricevere la comunione in processione

 

«Un nuovo inizio per rinnovare la nostra fede, l’impegno pastorale a favore del nostro popolo». Il Vescovo Tardelli invita ad accogliere l’allentamento delle misure anti-Covid come l’occasione di una ripartenza nel cammino di parrocchie e comunità diocesane. Sabato 26 marzo 2022, infatti, la Conferenza Episcopale italiana ha reso note le nuove indicazioni per l’emergenza Covid. Questa volta il protocollo proposto dalla Cei propone un allentamento delle misure che vede importanti novità. Il Vescovo Tardelli le ha presentate al clero, con l’invito di renderle note a tutti i fedeli con una lettera circolare.

Il primo e più rilevante punto riguarda il venir meno dell’obbligo della distanza, quindi finisce la contingentazione dei posti in chiesa. Si chiede solo di:

a. Mantenere la mascherina fino alla fine aprile
b. Igienizzarsi le mani all’ingresso
c. Evitare assembramenti in particolare all’ingresso, all’uscita e quando ci siano persone in piedi

Accanto a queste norme più generali la Cei ricorda anche ripresa di alcune pratiche ordinarie nella celebrazione della messa:

  1. Le processioni, di ogni tipo, si possono riprendere. Sempre con le dovute cautele. In conseguenza di questo si riprenda a tutte le SS. Messe la processione per andare a ricevere la Santa Comunione. Naturalmente evitando calche. È opportuno che riprendendo questo rito, se ne spieghi la ragione e si valorizzi il segno. I ministri che distribuiscono la Comunione devono assolutamente indossare la mascherina e igienizzarsi prima le mani. La S. Comunione sarà distribuita “preferibilmente” in mano. Lo precisa la lettera della Presidenza. Quindi i fedeli possono ricevere la S. Comunione anche in bocca. Non si imponga ciò che non è imposto.
  2. Si può riprendere anche la processione offertoriale
  3. Il cosiddetto “accatto”, non si faccia più dopo la Comunione ma all’offertorio.

Restano vive però alcune cautele:

  1. Acquasantiere: si continui a tenerle vuote;
  2. Scambio di pace: è opportuno continuare a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio;
  3. Igiene ambienti: si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti;
  4. Sintomi influenzali: non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo al COVID-19;

Mons. Tardelli invita i presbiteri a ricordare il valore della messa in presenza, specialmente nel giorno del Signore. Per questo sconsiglia ulteriori celebrazioni in streaming sottolineando che il servizio Rai in ogni domenica e quello del Vaticano sono sufficienti per far partecipare alla meessa,

(Comunicato – Pistoia 28 marz0, 2022)




Preghiera per la Russia e l’Ucraina in Cattedrale

Venerdì 25 marzo alle 17 il Vescovo si unisce alla preghiera del Santo Padre, con la recita del Santo Rosario e la Messa

 

«Venerdì 25 marzo – recita un comunicato della Santa Sede -, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre».

«Ora, accogliendo anche numerose richieste del Popolo di Dio, – scrive il Papa ai vescovi di tutto il mondo – desidero affidare in modo speciale alla Madonna le Nazioni in conflitto».  Volontà del Papa è «compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, in modo particolare della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria. Poiché è bene disporsi a invocare la pace rinnovati dal perdono di Dio».

Un gesto che vuole coinvolgere la Chiesa universale, «che in questo momento drammatico porta a Dio, attraverso la Madre sua e nostra, il grido di dolore di quanti soffrono e implorano la fine della violenza, e affida l’avvenire dell’umanità alla Regina della pace».

Il papa invita i vescovi di tutto il mondo a «unirsi a tale Atto, convocando, nella giornata di venerdì 25 marzo, i sacerdoti, i religiosi e gli altri fedeli alla preghiera comunitaria nei luoghi sacri, così che il Popolo santo di Dio faccia salire in modo unanime e accorato la supplica alla sua Madre».

Anche la Chiesa di Pistoia si unisce alla preghiera del Santo Padre con la recita del Rosario e l’Atto di consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

Venerdì 25 marzo 2022, nella Cattedrale di San Zeno, alle ore 17 S. E. Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia presiede la preghiera del Rosario al termine del quale reciterà la speciale preghiera di Consacrazione e alle ore 18 presiederà la Santa Messa per la pace.

Tutti i fedeli sono invitati a partecipare e a unirsi alla preghiera.




Lutto in diocesi: è morto don Tommaso Chalupczak

Mercoledì 16 marzo è morto don Tomasz Chalupczak, parroco di Vinacciano, San Pantaleo e Collina. Don Tomasz, malato da tempo, ha affrontato l’ultimo periodo della sua vita con una fede esemplare e un fiducioso abbandono al Signore.

La Diocesi esprime il suo cordoglio a parenti, amici e conoscenti per la perdita di questo suo pastore. «Sono profondamente dispiaciuto per la prematura perdita di don Tomasz – afferma il Vescovo Tardelli —. Lo abbiamo accompagnato con la preghiera nei duri mesi della malattia, durante la quale ha continuato a svolgere con passione ed evangelica dedizione il suo ministero. Il Signore della vita gli conceda la gioia della vita che non muore».

La salma di don Tommaso è esposta alla chiesa di San Pantaleo. Le esequie saranno celebrate sabato mattina alla chiesa di san Pantaleo alle ore 10.

 

Don Tomasz Chalupsczak era nato a Kielce in Polonia 52 anni fa. La sua era una vocazione radicata nell’infanzia e maturata nel contesto familiare. Ordinato presbitero il 4 giugno 1994 ha lavorato per due anni come viceparroco e cappellano dell’ospedale. Dal 1996 al 2003 ha studiato a Roma presso il Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo, dove ha conseguito il dottorato in Sacra Liturgia. Durante il suo periodo di studio don Tomasz ha avuto occasione di prestare servizio nella diocesi di Pistoia. Per circa un mese, in accordo con il vescovo Simone Scatizzi, ha svolto servizio a Vignole, quindi a San Pantaleo per affiancare Mons. Bertini, allora anziano e malato. A San Pantaleo don Tomasz ha trovato subito un ambiente familiare, dove ha incontrato numerosi amici che gli sono stati sempre vicini.

Nell’agosto del 2003, terminati i suoi studi, ha fatto ritorno alla sua diocesi originaria di Kielce. Qui don Tomasz ha svolto servizio prima come viceparroco del Duomo, quindi come segretario del vescovo, docente in Seminario, cerimoniere e moderatore diocesano della liturgia.

Nel 2007 ha fatto ritorno a Pistoia dove ha preso servizio alla parrocchia della Vergine e si è definitivamente incardinato nel febbraio 2010. Dal 2017 è tornato come parroco nelle parrocchie di San Pantaleo, Vinacciano e Collina.




Veglia di preghiera per i missionari martiri

Giovedì 24 marzo presso la Parrocchia di San Biagio in Cascheri a Pistoia

In occasione della trentesima edizione della Giornata dedicata ai Missionari Martiri il Centro Missionario Diocesano ha promosso una Veglia di Preghiera presso la parrocchia di San Biagio in Cascheri. L’appuntamento è per giovedì 24 marzo 2022 alle ore 21. Presiederà la Veglia il vescovo Monsignor Tardelli.

Questa 30 edizione della Giornata intende sottolineare la “voce” dei martiri, espressione, secondo il tema quest’anno, della Voce del Verbo: «La voce dei martiri, che è Voce del Verbo, del Dio fattosi uomo per manifestare la sua vicinanza alla fragilità della vita, diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane». Questo il tema conduttore della Veglia che sarà animata da canti e preghiere.

Durante la celebrazione saranno ricordati i nomi dei martiri del 2021 e sarà letta anche una testimonianza relativa all’uccisione del giovane presbitero don Roberto Malgesini, assassinato a Como il 15 settembre del 2020 da un senzatetto con problemi psichici. Il sacerdote, 51 anni, originario della Valtellina, è stato ucciso nel centro della città, poco distante dalla parrocchia di San Rocco, di cui era collaboratore. Il ricordo di una vita spezzata come quella di don Roberto, definito dalla gente il prete degli ultimi, fa riflettere sull’impegno di tanti altri sacerdoti sparsi in varie parti del mondo che vivono la loro missione nel cuore delle periferie e che senza risparmiarsi rischiano la propria vita in mezzi ai conflitti, alla povertà, al degrado.

«Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, nell’anno 2021 sono stati uccisi nel mondo 22 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 2 religiose, 6 laici. Riguardo alla ripartizione continentale, il numero più elevato si registra in Africa, dove sono stati uccisi 11 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose, 2 laici), cui segue l’America, con 7 missionari uccisi (4 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici) quindi l’Asia, dove sono stati uccisi 3 missionari (1 sacerdote, 2 laici), e l’Europa, dove è stato ucciso 1 sacerdote. Negli ultimi anni sono l’Africa e l’America ad alternarsi al primo posto di questa tragica classifica. Dal 2000 al 2020 — secondo i dati dell’Agenzia Fides —, sono stati uccisi nel mondo 536 missionari» (Leggi qui le loro biografie)

Un elenco che non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, «ma cerca di registrare tutti i cristiani cattolici impegnati in qualche modo nell’attività pastorale, morti in modo violento, non espressamente “in odio alla fede”. Per questo si preferisce non usare il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro».

«Tutti — spiega don Timoteo Bushishi, direttore del Centro Missionario Diocesano — siamo infatti chiamati alla missione. La missione è legata al nostro battesimo: siamo battezzati e inviati. La testimonianza di ogni giorno è il nostro martirio». Un martirio che non arriva, molto spesso, all’effusione del sangue, «un martirio “bianco”, che comunque siamo chiamati a vivere per amore, nel desiderio di testimoniare il Vangelo. Da battezzati abbiamo bisogno di ricordarci che la testimonianza nasce dal nostro impegno quotidiano, dal modo in cui viviamo le nostre giornate alla luce di Dio».

«La Veglia di giovedì 24 — conclude don Bushishi — sarà anche l’occasione di pregare per la pace. Lo faremo con una bella preghiera per il mondo: “Caos nel mondo. Povertà ovunque. Divisione fra gli uomini. Guerra fra i popoli. Abbiamo voltato le spalle al tuo amore, eppure siamo costretti a confidare ancora in te. Da te viene l’aria che respiriamo. Senz’aria siamo morti, incapaci di muoverci, imputriditi. Signore, fa’ che comprendiamo il tuo amore, che restiamo in contatto con i fratelli, neri, bianchi, rossi o gialli che siano. Fa’ del mondo un cesto di colori nella tua mano possente e fa’ che in questo cesto ci sia la pace”».




In cammino verso il diaconato permanente

Quattro nuovi candidati dopo decenni

Domenica 20 marzo nuovo importante appuntamento in Cattedrale. La messa delle 18 sarà infatti presieduta da S. E. Mons. Fausto Tardelli che celebrerà il rito dell’ammissione all’ordine di quattro candidati al diaconato permanente. Dal 2018 infatti il vescovo ha riaperto il cammino al diaconato permanente dopo diversi anni di stop.

Al momento hanno intrapreso il cammino di discernimento in vista dell’ordinazione quattro candidati: Giuseppe Topia, Gianmarco Marianelli, Marco Lo Bracco, Franco Pacini. Il diacono permanente è un ministro ordinato.

Il diacono proclama il Vangelo durante la Messa e può amministrare alcuni sacramenti: presiede il Battesimo e le Esequie, distribuisce la Comunione, benedice il Matrimonio. Il diacono esprime il suo ministero nel servizio ai fratelli, esercitando diverse forme di carità.




Diaconati in Cattedrale

Domenica 13 marzo l’ordinazione di Maximilien Baldi e Alessio Biagioni

Due nuovi diaconi “transeunti”, ovvero temporanei, per la diocesi che riceveranno la consacrazione dalle mani del vescovo Tardelli nella Cattedrale di Pistoia domenica 13 marzo. Sono Alessio Biagioni (42 anni) e Maximilien Baldi (37 anni), i seminaristi che si apprestano a ricevere l’ultimo ministero prima dell’ordinazione sacerdotale.

«Ci sono dei momenti nella vita in cui cerchi la felicità in qualsiasi modo quando non hai gli strumenti giusti – racconta Maximilien Baldi, ricordando le motivazioni della sua scelta –. Io sentivo dentro di me un grido, un desiderio di sentirmi amato, sentivo forte il desiderio di un “per sempre”. In quel periodo la Grazia si è manifestata con forte dolcezza e ho capito che solo con Gesù potevo pensare di poter amare e di farlo per sempre, solo Lui che ha vinto la morte e mi ha mostrato che con il suo amore potevo vincere quella morte che attanagliava la mia anima».

«È stato in un momento di ricerca – confida invece Alessio Biagioni – facevo l’avvocato, avevo tante attività con associazioni culturali ma sentivo che mi mancava qualcosa e quello che stavo facendo non mi permetteva di esprimere tutto me stesso. Allora ho cercato fra le cose che facevo ciò che veramente mi riempiva. Rimaneva da un lato la ricerca di comprendere e penetrare sempre di più i misteri della salvezza e darne testimonianza, dall’altro le relazioni e l’ascolto delle tante persone che incontravo sia come avvocato sia nella produzione di cortometraggi ed eventi. Sono ripartito da queste due cose e ho incominciato un discernimento che poi mi ha portato ad entrare in Seminario dove mi sono sentito “a casa”. Questa sensazione dura fino ad oggi che sono vicino a un passo importante e decisivo».

Due giovani maturi, che hanno abbracciato con coraggio questo cammino, sicuramente controcorrente e così difficile da spiegare, ai più piccoli in particolare: «Ogni giovane ha desideri e sogni, purtroppo però vedo spesso ragazzi a cui hanno rubato i sogni – annota Baldi – perché segnati dagli avvenimenti negativi della vita. Tutta la vita del Signore Gesù invece ci dice che noi meritiamo non di essere semplicemente felici, ma di vivere di una gioia così profonda da non dipendere più dai “parametri mondani” del fare».

La celebrazione solenne è prevista per domenica 13 alle ore 18 in Cattedrale.




Le Via Crucis dei giovani

Ogni martedì di Quaresima una meditazione sulla passione online e in parrocchia

I giovani della Diocesi meditano la passione di Gesù. Gruppi parrocchiali o associativi proporranno la celebrazione di una via Crucis ogni martedì di Quaresima.

Le Via Crucis si svolgeranno in luoghi diversi della diocesi ma sarà possibile seguirle online sulla pagina Facebook del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile (Restiamoinsiemepg).

Per chi lo desidera sarà possibile partecipare anche in presenza. Per farlo è necessario prenotare il proprio posto inviando un messaggio WhatsApp al referente del gruppo che organizza la Via Crucis e che sarà di volta in volta indicato sulla pagina Facebook della pastorale giovanile. Il primo incontro è a cura del gruppo giovani del Rinnovamento nello Spirito Santo e si svolgerà presso la chiesa di San Giuseppe al Nespolo, in via del Roseto, a Pistoia. Il referente è Alessandro (339 7525057). La preghiera prenderà il via alle 21 in punto.

Il calendario delle Via Crucis è il seguente: .

15 marzo: Ferruccia, Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo

22 marzo: Casermette (Pistoia), Parrocchia di San Michele Arcangelo

29 marzo: Pistoia, Parrocchia di San Benedetto

5 aprile: Poggio a Caiano, Parrocchia di Santa Maria del Rosario

 

Info: restiamoinsiemepg@gmail.com




I Quaresimali del vescovo in streaming

Online ogni venerdì sera alle ore 21 sulle pagine social della diocesi

Quest’anno il Quaresimale è in streaming. Il vescovo Tardelli ha infatti pensato di offrire a tutti la possibilità di seguire le sue catechesi in preparazione della Pasqua. Il ciclo di incontri è intitolato Il primato dell’ascolto ed è interamente dedicato al tema della sinodalità, dimensione costitutiva della Chiesa che oggi è sempre più riscoperta.

Sarà possibile seguire tutti gli incontri ogni venerdì sera alle 21 in diretta sulla pagine Facebook e sul canale YouTube diocesano. Questo il programma:

11 marzo: Chiesa popolo di Dio in comunione e missione;

18 marzo: Sinodalità;

25 marzo: La corresponsabilità dei laici e la ministerialità;

1 aprile: Il discernimento dei segni dei tempi.

Concluderà il ciclo di incontri una celebrazione penitenziale in Cattedrale venerdì 8 aprile sempre alle 21.

Il tema suggerito dal vescovo è di particolare attualità: costantemente riproposta dal magistero di papa Francesco la sinodalità sarà al centro del prossimo sinodo dei vescovi. Una scelta che si inserisce nella prospettiva inaugurata dal vescovo Tardelli fin dal suo arrivo a Pistoia con la convocazione dell’Assemblea sinodale (2015) e oggi rilanciata per la celebrazione di un Sinodo diocesano che vedrà un primo momento di apertura nella veglia di Pentecoste.




Ceneri 2022: le parole del Vescovo

Pregare e digiunare perchè cessi la guerra. Cambiare il cuore, perchè il mondo abbia pace

«La Quaresima ci ricorda che siamo peccatori, ci ricorda che ognuno di noi ha tradito il Signore, che ognuno di noi è venuto meno alle promesse del Battesimo, all’amore di Dio in mille modi. La Quaresima ci ricorda che siamo peccatori bisognosi di essere salvati che hanno bisogno di rinnovamento profondo».

Nell’omelia per il mercoledì delle Ceneri il vescovo Tardelli invita a prendere consapevolezza della nostra fragilità e delle realtà di peccato che accompagnano la vita di tutti.

«E se avessimo dei dubbi sul nostro essere peccatori le drammatiche vicende che stiamo vivendo in questi giorni ce lo ricordano, perché la guerra, terribile, orribile, schifosa, ci dice che noi uomini siamo capaci delle peggiori cose: di odio, di violenza, cattiveria, sopraffazione. Siamo capaci di mettere sotto i piedi i comandi del Signore, per la nostra presunzione, per la nostra convinta superiorità».

Di fronte a quanto accade, non possiamo rimanere indifferenti. Il male del mondo ci provoca. Per questo il vescovo ha aggiunto: «La Quaresima ci invita a guardare il nostro peccato, il nostro individuale peccato. Il nostro individuale peccato si assomma a quello degli altri e distrugge il mondo. Non esiste un peccato privato che non abbia ripercussioni sociali, che non abbiano ripercussioni sull’andamento del mondo».

«Le situazioni drammatiche del mondo – proseguiva Tardelli – sono tra popoli, tra nazioni, ma la radice è sempre nel cuore, nel cuore di ogni uomo e quindi anche nel nostro».

«La Quaresima è il tempo propizio per questo cammino di riconciliazione. Cammino di purificazione durante il quale siamo chiamati a rivedere la nostra vita, a vedere come ci poniamo nelle nostre relazioni, davanti al mondo, davanti a Dio; a vedere le nostre relazioni». La Quaresima è «un cammino che ci invita a capire se davvero siamo impegnati a rispondere al suo amore con la radicalità del nostro amore per lui».

In conclusione il vescovo ha richiamato il vangelo proposto dalla liturgia del giorno: «un Vangelo curioso, perché proprio nel giorno del digiuno ci invita  a profumarci il capo e a sorridere. Ci invita a non fare le cose per essere visti, a non fare le cose per pubblicità. Noi oggi siamo maestri anche in questo, nel far apparire ciò che non è, nel presentarci in un modo diverso da quello che siamo. Siamo in un mondo di manipolazione delle informazioni dove cerchiamo continuamente di apparire meglio di quello che siamo. Il Vangelo ci invita a fare un cammino serio, interiore.

Non ce ne facciamo nulla delle ceneri che riceviamo in testa, di questo segno esteriore, se non cadono nel nostro cuore, se non avviano un processo di rinnovamento interiore della nostra vita. Non possiamo accontentarci dell’esteriorità. Dobbiamo camminare nella profondità di noi stessi, del nostro animo, davanti a Dio».

 




Riforma del Centro Storico

Nel cuore della città ci sarà un’unica parrocchia, ma le attività pastorali al momento restano invariate

Una prima svolta era arrivata a novembre scorso, con la nomina di don Luca Carlesi a moderatore parrocchiale del Centro storico, oggi un decreto vescovile compie un altro passo importante nella riforma della pastorale cittadina.

Da mercoledì 2 marzo 2022 alcune realtà storiche della città, cioè Sant’Andrea, San Giovanni Fuorcivitas, San Bartolomeo, Sant’Ignazio, la Basilica della Madonna dell’Umiltà, sono infatti soppresse come parrocchie e configurate come “enti chiesa” dotati canonicamente di personalità giuridica pubblica. Con la qualifica di “parrocchia” resta soltanto San Paolo a cui sono accorpate tutte le altre. Qui, dunque, confluiranno registri parrocchiali e atti amministrativi che saranno gestiti da don Luca Carlesi, moderatore pastorale del Centro Storico.

Non cambia, invece, l’impegno pastorale degli altri presbiteri impegnati nel centro storico che restano parroci in solido, condividendo cioè con don Carlesi le responsabilità pastorali per le diverse chiese del centro. Le attività formative e liturgiche proseguiranno inalterate.

La riforma riflette le trasformazioni della centro città, con lo svuotamento di quartieri storici e il cambiamento della popolazione, che già da anni aveva portato a raccogliere le attività catechistiche nella parrocchia di San Paolo e suggerito una più ampia collaborazione tra comunità e operatori pastorali.

(1 marzo 2022)