Fase 2: Messe con il popolo in città

Orario Provvisorio delle Messe

Sabato
18.00: Cattedrale (max 130 posti)

Domenica
08.30: S. Paolo (max 100 posti)
09.00: Chiesa del Tempio (per SS. Annunziata, max 30 posti), S. Ignazio (max 60 posti)
09.30: S. Filippo (max 30 posti)
10.00: S. Bartolomeo (max 100 posti)*.
10.30: S. Andrea (max 50 posti),
11.00: Cattedrale (per S. Giovanni, max 130 posti)
11.30: S. Ignazio (max 60 posti)
17.00: Madonna dell’Umiltà (max 80 posti)
18.00: Cattedrale (max 130 posti)
19.00: S. Bartolomeo (max 100 posti)*, S. Domenico** (max 100 posti)

Giorni feriali

08.00: S. Paolo (max 100 posti)
09.00: S. Ignazio (max 60 posti)
10.30: Madonna dell’Umiltà (max 80 posti)
18.00: Cattedrale (max 130 posti)
18.30: S. Bartolomeo (max 100 posti)

* La messa si svolgerà nel giardino dietro la chiesa di San Bartolomeo.

** nelle prossime domeniche la santa Messa sarà celebrata all’aperto nel chiostro del convento di San Domenico. Per informazioni contattare il 346.6176464.




Covid-19: Indicazioni in vista delle messe con il popolo

La gioia del vescovo, il messaggio Cet e le indicazioni da seguire

«Gioia grande per la possibilità di riprendere la celebrazione». Quasi «un nuovo inizio» per il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, «una vera ripresa che ci permette di capire il valore fondamentale di alcuni aspetti della nostra fede». Da lunedì 18 maggio infatti,  sarà di nuovo possibile celebrare l’eucarestia con la presenza del popolo, ma con le dovute cautele ed evitando assembramenti. I limiti imposti alle celebrazioni rappresentano d’altra parte — aggiunge Tardelli — «una vera sofferenza che però accettiamo per senso di responsabilità».

Il vescovo invita a leggere e a riflettere sul messaggio che i vescovi delle chiese di Toscana hanno lanciato per questo tempo che stiamo per iniziare. «È un messaggio – ricorda mons. Tardelli – che dà il senso di quello che stiamo vivendo, dello spirito con il quale dobbiamo affrontare questi giorni. Soprattutto è un invito alla speranza e a guardare con fiducia avanti».

«Pur nella condivisione del tanto dolore di questi tempi e di quello che ancora sarà e partecipi dei disagi di tutto il nostro popolo, scorgiamo però in questo tempo anche un grande invito del Signore, un’occasione di rinnovamento spirituale, di ripresa della vita delle nostre comunità; sicuramente anche di conversione al padrone della vigna che, da buon agricoltore, pota le nostre esistenze perché producano più frutto».

Accanto alla gioia per la possibilità di celebrare pubblicamente l’eucarestia la Diocesi è infatti consapevole della necessaria attenzione alla sicurezza di tutti per evitare la diffusione del contagio e garantire una serena partecipazione.

Il vescovo Tardelli ha indirizzato ai parroci delle puntuali indicazioni per garantire le misure approvate dalla conferenza episcopale italiana e dal Governo italiano nel “Protocollo circa le celebrazioni con il popolo” del 7 maggio 2020.

Ai fedeli è chiesta piena collaborazione e senso di responsabilità nell’applicare le seguenti misure per la tutela di tutti.

 

 

 




Dal 18 di maggio tornano le messe con il popolo

È stato firmato questa mattina, a Palazzo Chigi, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo.

Ne dà notizia l’Ufficio comunicazioni sociali della Cei. Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza episcopale italiana, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.

Nel predisporre il testo, precisa la nota, “si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale”.

Il Protocollo – firmato dal presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio.

A breve seguiranno ulteriori indicazioni e specifiche rispetto ai punti contenuti nel protocollo.




Rinviato il Sinodo diocesano

Slitta il Sinodo diocesano. Lo ha anticipato il vescovo Tardelli al clero pistoiese in occasione della consueta assemblea mensile, realizzata per la prima volta in videoconferenza. L’emergenza dettata dal coronavirus ha inevitabilmente compromesso anche la preparazione del Sinodo. L’appuntamento era infatti previsto per il gennaio–febbraio 2021. Vista la situazione non è possibile – al momento – dare ulteriori indicazioni circa le date del rinvio. L’emergenza Covid– 19 inciderà probabilmente anche sul tema del Sinodo stesso che potrà tenere conto della presente situazione pastorale.

Alla fine del mese di aprile era fissato il termine per inviare le sintesi delle riflessioni emerse negli incontri in parrocchia. Quanti li avessero svolti potranno comunque inviarli al seguente indirizzo: vicariopastorale@diocesipistoia.it.

«Ad oggi — ha aggiunto il vescovo nella stessa occasione — resta in vigore l’idea di mantenere la celebrazione dell’anno santo iacobeo». L’anno giubilare potrà essere proposto, con ancora più evidenza, nella propria dimensione spirituale «come un anno da consacrare al Signore, di intensa preghiera e conversione»

«da La Vita del 3 maggio 2020»




Fase 2: Un decalogo per la celebrazione delle esequie

Novità per i funerali. Dalla trattativa con la CEI indicazioni verso la riapertura ai fedeli delle celebrazioni

In un comunicato del 30 aprile u.s. la Conferenza episcopale italiana ha reso noto un accordo con il Governo circa la possibilità di celebrare le esequie con un numero più ampio di fedeli anche nella celebrazione eucaristica.

«Nel confronto con le Istituzioni governative e il Comitato Tecnico-Scientifico, – si legge nel comunicato – la Segreteria Generale sta affrontando le condizioni con le quali, gradualmente, riprendere le celebrazioni con il popolo e le attività pastorali. Nello specifico delle celebrazioni delle esequie, a complemento del testo del Ministero dell’Interno inviato questa mattina, vengono di seguito indicate alcune misure – già condivise – cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2».

A seguito delle ultime disposizioni governative è dunque possibile tornare a celebrare le esequie in tutta la loro interezza, comprensiva della celebrazione eucaristica. È però assolutamente necessario, a causa della pandemia ancora in corso, assumere atteggiamenti responsabili e osservare le indicazioni seguenti messe a punto dalla diocesi di Pistoia sulla base di quelle della Cei.

(1) Alla celebrazione esequiale possono partecipare i congiunti del defunto, fino a un massimo di 15 persone.

(2) È vietato accedere alla chiesa e partecipare alle celebrazioni esequiali se sono presenti sintomi di influenza o vi è stato contatto con persone positive a Sars–Cov–2 nei giorni precedenti.

(3) Prima dell’accesso in chiesa (ma anche in caso di celebrazioni all’aperto), è obbligatoria la misurazione della temperatura corporea. È vietato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°c.

(4) All’entrata in chiesa le persone dovranno igienizzarsi le mani con il gel messo a disposizione all’ingresso.

(5) Ogni persona dovrà indossare la mascherina durante tutto il tempo della celebrazione.

(6) L’ingresso come l’uscita dalla chiesa vanno svolti uno alla volta, mantenendo la distanza di 1.80 m, mai in gruppo.

(7) Le persone si dispongano a distanza di almeno di 1,80 m.

(8) Sia evitato il contatto fisico e lo scambio del segno della pace.

(9) Per ricevere la comunione i fedeli restino fermi al proprio posto: saranno raggiunti dal celebrante. Allunghino dunque le braccia per ricevere l’Eucarestia. Solo allora sarà possibile togliersi la mascherina.

(10) Una volta terminato il funerale, non si accompagna al cimitero il feretro e non si svolge alcuna celebrazione al cimitero se si sono fatte le esequie in chiesa. I partecipanti dovranno allontanarsi evitando assembramenti.

Materiale:

manifesto covid funerali

Decalogo Covid FB

 




“Datevi al meglio della vita!”: Domenica di preghiera per le vocazioni

Domenica 3 maggio la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Il Seminario di Pistoia ha provato a raccontare la sfida di vivere il discernimento e accogliere la propria chiamata in tempo di coronavirus.

Dall’8 marzo il Seminario di Firenze, in cui svolgono la propria formazione i seminaristi di molte diocesi toscane, compresa quella di Pistoia, ha chiuso i battenti. Così da quella data i cinque seminaristi pistoiesi hanno fatto ritorno a casa e tre di loro, per varie ragioni, sono alloggiati nel Seminario di Pistoia dove vivono con il rettore, cinque sacerdoti anziani e altri due preti qui domiciliati.

Una piccola comunità che porta avanti comunque il cammino di formazione e prega per la città e la diocesi.

Ecco il video che hanno realizzato:

57^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni – Video realizzato dai seminaristi della Diocesi di Pistoia

In occasione della 57^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni di Domenica 3 Maggio 2020, i seminaristi della Diocesi di Pistoia hanno realizzato un video-testimonianza sul dono della vocazione.

Publiée par Seminario di Pistoia sur Samedi 2 mai 2020

Vi invitiamo a pregare per le vocazioni

PREGHIERA PER LA57a GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI

Signore Gesù,

incontrare te è lasciare che il tuo sguardo ci raggiunga lì dove ci siamo nascosti.

Solo i tuoi occhi vedono e amano tutto di noi:

donaci la luce del tuo Spirito

perché guardando te

conosciamo il nostro vero volto di figli amati.

Signore Gesù,

scegliere te è lasciare che tu vinca l’amarezza delle nostre solitudini

e la paura delle nostre fragilità;

solo con te la realtà si riempie di vita.

Insegnaci l’arte di amare:

avventura possibile perché tu sei in noi e con noi.

Signore Gesù,

seguire te è far sbocciare sogni e prendere decisioni:

è darsi al meglio della vita.

Attiraci all’incontro con te

e chiamaci a seguirti per ricevere da te il regalo della vocazione:

crescere, maturare e divenire dono per gli altri.

Amen




Tre giorni di grazia e preghiera per la Diocesi

Il primo di maggio monsignor Tardelli celebrerà la Messa dal Santuario di Valdibrana per l’apertura del mese tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria. Al termine della celebrazione il vescovo affiderà la diocesi di Pistoia alla protezione della Madonna delle Grazie di Valdibrana. La Messa sarà in diretta su Tvl (canale 11) alle ore 18. Un’occasione di preghiera in cui rivolgere un pensiero particolare anche al mondo del lavoro del territorio diocesano, duramente segnato dalla pandemia.

Il giorno seguente, sabato 2 maggio, ricorre invece l’anniversario di ordinazione episcopale di monsignor Tardelli, consacrato vescovo nel 2004 dall’allora presule di Lucca Bruno Tommasi nella basilica di San Frediano di Lucca. Dei suoi sedici anni di episcopato Tardelli ne ha trascorsi dieci nella diocesi di San Miniato. L’8 ottobre del 2014 è stato nominato da papa Francesco vescovo di Pistoia. Per la ricorrenza la Chiesa di Pistoia, grata al Signore, è invitata a sostenere e accompagnare il vescovo con la preghiera.

Domenica 3 maggio alle 18, invece, nella Cattedrale di San Zeno di Pistoia riceverà il ministero del lettorato Maximilien Baldi della comunità del Seminario di Pistoia. Il lettorato, conferito nella 57a Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, segna un’ulteriore tappa di avvicinamento al sacerdozio per Maximilien (35 anni), arrivato in seminario dopo un passato da imbianchino e una bella storia di conversione. Iscritto al quarto anno della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale svolge il suo servizio presso la parrocchia della Vergine a Pistoia. Anche questa Messa, celebrata a porte chiuse e senza popolo, sarà presieduta dal vescovo Tardelli e trasmessa in diretta su Tvl.

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Fase 2: il comunicato della CET

I Vescovi della Toscana si uniscono alla Conferenza Episcopale Italiana nell’esprimere l’esigenza di poter riprendere l’azione pastorale e l’attività di culto della Chiesa, nel rispetto delle misure necessarie per il controllo del contagio, ma nella pienezza della propria autonomia.

In queste settimane anche le Chiese della Toscana non solo hanno accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni assunte per far fronte all’emergenza sanitaria, ma le hanno accolte e vissute nell’orizzonte del bene comune. Lo hanno fatto però nella consapevolezza che, come ha affermato Papa Francesco durante la celebrazione eucaristica in Santa Marta lo scorso 17 aprile, “questa non è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile”. “L’ideale della Chiesa – ci ha ricordato il Santo Padre – è sempre con il popolo e con i Sacramenti. Sempre”.

Le Diocesi toscane quindi si dicono pronte a recepire tutte le indicazioni che potranno essere fornite da specifici protocolli di sicurezza, analogamente a quanto stabilito per altri luoghi e attività, nella certezza che le ragioni economiche, culturali e sociali, in base alle quali vengono o verranno presto riaperti fabbriche, negozi e musei, parchi, ville e giardini pubblici, non possono avere una prevalenza rispetto all’esercizio della libertà religiosa, che è tra i principi fondamentali della Costituzione (come sanciscono gli artt. 2, 7 e 19) e definita dal Concordato tra Stato e Chiesa (si vedano gli artt. 1 e 2 dell’Accordo di revisione del Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 18 febbraio 1984).

I Vescovi toscani ricordano che, come in tutta Italia, anche nella nostra Regione la Chiesa è stata in questo tempo difficile vicina alle persone, sia con l’assistenza spirituale resa possibile dai mezzi di comunicazione, sia fornendo attraverso le parrocchie, le Caritas, le associazioni, il volontariato organizzato una serie di servizi socialmente importanti.

Ritengono però che adesso, con l’apertura di una nuova fase, sia necessario consentire una più ampia partecipazione dei fedeli alla vita sacramentale che sta alla base della prossimità caritativa, assicurando la massima disponibilità, come dimostrato finora, ad attenersi con rigore alle indicazioni che saranno date perché questo possa avvenire con il massimo controllo possibile. In questo ci si fa voce anche di tante persone sole, per le quali l’espressione comunitaria della fede è urgenza esistenziale.

La Chiesa ha dimostrato di saper rispettare, anche quando questo è costato pesanti rinunce, le ragioni della scienza e della politica chiamate a dare indicazioni di carattere sanitario e sociale su come contenere il contagio. Anche chi ha responsabilità scientifiche e politiche però deve dimostrare adesso di saper rispettare le ragioni della fede e riconoscere la capacità della Chiesa di agire con matura responsabili.

27 aprile 2020

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I vescovi delle Diocesi della Toscana




Catechesi: con i discepoli incontro al Risorto

Nuove schede interattive per la catechesi, la preghiera personale e in famiglia

Cari catechisti, famiglie e ragazzi,
Eccoci ancora insieme per condividere la nostra fede e celebrare con tutta la chiesa un fatto importantissimo: il Signore è Risorto! Questo fatto non fu semplice da accettare, da parte dei primi testimoni che faticarono un po’ a credere e a rendersi conto che non stavano sognando ad occhi aperti.

In questa e nelle prossime domeniche seguiremo le loro esperienze di incontro con il Risorto, cercando di riviverle con loro; la nostra ricerca e conoscenza di Gesù infatti non vuole essere una ricerca morta, da libro di storia passata, che insegna sì qualcosa di lontano da noi. Vogliamo cercare una persona viva e che ci parla!

Scarica e diffondi le schede per questa domenica disponibili sulla pagina dell’Ufficio o qui sotto.

Suor Giovanna Cheli, per l’Ufficio Catechistico

 

Per provare a incontrare il Signore e lasciarci parlare da Lui sono disponibili le seguenti proposte:

(D’) ISTANTI VICINI! Terza domenica di Pasqua. L’introduzione a cura di Sr. Giovanna con un’attività per questa domenica di Pasqua per i bambini del catechismo

Una pagina interattiva sul Vangelo della Terza domenica di Pasqua dedicata ai bambini

Una pagina interattiva per la terza Domenica di Pasqua da vivere insieme in famiglia, adatta anche ai ragazzi della cresima

Una pagina interattiva con le letture commentate per la Terza domenica di Pasqua per la preghiera personale

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L’omelia di Pasqua del vescovo: «Pronti a ricostruire il mondo»

Nell’omelia del giorno di Pasqua il vescovo invita a seguire Cristo Con Lui rifiorisce ogni cosa e tutto può cambiare

«La risurrezione non è un discorso, non è una teoria, non è un bel pensiero». «La risurrezione di Cristo — ha affermato il vescovo Tardelli nella sua omelia di Pasqua — resta un atto di fede, ma fu un fatto, non un sentimento». Gesù era stato condannato a morte e la sentenza eseguita: sulla croce.

«Umanamente — ha commentato — avremmo detto che non c’era più niente da fare … Tutto dunque allora sembrava chiuso, senza alcuna prospettiva, inchiodato a un presente senza speranza». «In un contesto del genere, che assomiglia …per certi versi, anche al momento difficile che stiamo attraversando, dove l’angoscia per il presente, si unisce a una grande incertezza per il futuro, la resurrezione di Cristo la si può riscoprire in tutto il suo valore, in tutta la sua forza dirompente, in tutta la sua novità».

«Oggi — ha aggiunto il vescovo —, quando ci sentiamo fiaccati e frustrati da qualcosa di imprevisto che ci ha tolto improvvisamente tante abitudini belle, con la possibilità di incontrarci, di stringerci la mano, di abbracciarci e di guardarci negli occhi con fiducia, la buona notizia di Cristo che ha vinto la morte, che ha sconfitto il potere oscuro della morte, che ha vinto con l’amore la cattiveria del mondo, ci riempie il cuore di emozione e di gioia». «Il Cristo è davvero il

condottiero che ci può condurre oltre le secche della nostra storia di uomini, Colui che ha le chiavi del mondo e della storia, Colui nel quale e per il quale ogni cosa può rifiorire». Concludendo, monsignor Tardelli ha rivolto un invito: «riandiamo ancora, carissimi fratelli a quel mattino di Pasqua. Proviamo ad entrare nel cuore delle donne che non trovarono Gesù nel sepolcro e ascoltarono le parole misteriose degli angeli. E illuminati dalla luce del risorto, guardiamo anche al bene che sta fiorendo dovunque nel mondo». «Corriamo allora dietro a Cristo», ha concluso, «e con Lui e dietro a Lui, mettiamoci a ricostruire il nostro mondo, a farlo migliore, perché dopo la tempesta che stiamo attraversando, questo dovremo fare con tutte le nostre forze: ricostruire!».

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