La Diocesi a Montenero: i pellegrini raccontano

I pellegrini raccontano una giornata indimenticabile di comunione e preghiera

A cura di Daniela Raspollini

Maria ci ha chiamati e noi abbiamo risposto: eccoci Madre nostra! In tanti, circa un migliaio eravamo mercoledì 15 a Montenero. Vedere tanti fratelli e sorelle pellegrini insieme al nostro vescovo per la consegna dell’olio che per un anno intero farà ardere la lampada accesa davanti a Maria, quale segno di una preghiera incessante» è stato davvero motivo di gioia.

Noi della Comunità pastorale del centro storico siamo arrivati a Montenero la mattina con un pullman pieno. Dopo le lodi guidate dal vescovo abbiamo ascoltato la catechesi di P.Antoine Emmanuel, priore della fraternità monastica di a Gerusalemme di Firenze. Il tema dell”incontro era: «Con Maria per formare comunità fraterne e missionarie». L’insegnamento è stato di grande profondità spirituale tanto che, sentendo i commenti, ha toccato il cuore dei presenti! Dopo un tempo di silenziosa meditazione sulla catechesi, sempre guidati dal vescovo abbiamo recitato l’ora media. Grazie alle parole di P. Antoine Emmanuel  abbiamo capito meglio quanto sia importante e necessaria la nostra unione con la Vergine Maria, specialmente in questi tempi così travagliati e pericolosi.

Abbiamo condiviso poi la bellezza della celebrazione del pomeriggio e per la grande partecipazione: tutti cantavamo e pregavamo insieme: la gioia era nei cuori! Ho sentito commosso anche il nostro vescovo. Veramente Maria ci ha chiamati, ha chiamato il popolo di Dio a stare, come l’uccellino dipinto nell’antica immagine di Montenero, sul suo braccio perché è lei che ci porta a suo Figlio Gesù!

Manola (Parrocchia di San Paolo)

 

Il Pellegrinaggio a Montenero è stata un’esperienza molto bella: tanta gente della nostra diocesi insieme per condividere lo stesso amore per la mamma celeste. Tutti in cammino insieme per il Santo Rosario dietro al nostro vescovo Fausto siamo andati a trovare Maria. È stata una cosa meravigliosa. Per la chiesa piena non ho potuto vedere più di tanto, ma le parole del vescovo sono arrivate nel mio cuore. Spero di potere dare tutto ciò che ho ricevuto alle persone che ne hanno bisogno nel mio vivere quotidiano.

Anna Mezzi (Parrocchia di Casalguidi)

Al Pellegrinaggio ho portato un gruppo di parrocchiani di Vicofaro e Ramini. Mi ha fatto piacere trovare nell’ambito della giornata vari parroci che nel tempo ho conosciuto.

Al centro di tutto c’era il nostro vescovo che ha presieduto per tutto il pellegrinaggio – molto partecipato- la preghiera. Il Santuario non ci ha accolto tutti perché eravamo tanti. Ho notato nei pellegrini una sentita presenza: non erano lì per conformismo, ma per fede.

Doriano (Parrocchia di Vicofaro)

 

Pace e serenità sono state le sensazioni che ho provato durante e al ritorno del pellegrinaggio a Montenero.

Quando ci siamo incamminati in processione verso il Santuario ho avuto l’impressione di far parte veramente della Chiesa che camminava verso Maria. Ogni momento della celebrazione è stato per me significativo: dal rinnovo delle promesse battesimali, all’omelia del vescovo, durante la quale ho avvertito proprio la presenza dello Spirito Santo che attraverso Maria aveva riunito parrocchie diverse per farci sentire tutti parte di una stessa Chiesa e figli di un medesimo Padre.

Grazia Nunziati (Parrocchia di Carmignano)

 

Da Montemurlo eravamo in totale circa quaranta pellegrini; tra loro cinque volontari della confraternita della Misericordia di Montemurlo con i propri mezzi, altre associazioni e le autorità locali.

Come volontari della Misericordia abbiamo aiutato le persone durante la processione aiutato ad entrare al Santuario, trovando loro anche i posti a sedere.

Abbiamo partecipato alla Santa Messa: è stato commovente vedere tante persone malate e non, avere la possibilità di partecipare a questo pellegrinaggio. Il vescovo Tardelli Fausto ha ringraziato i presenti, ha parlato in modo semplice, chiaro e spontaneo, in modo da farsi comprendere da tutti. A nome della Confraternita di Montemurlo ci teniamo a ringraziare il nostro Parroco Don Gianni Gasperini che si è impegnato tanto per l’organizzazione. È stata una bella esperienza e ci rendiamo disponibili per la prossima iniziativa della Diocesi.

Brunetta (Confraternita della Misericordia)

Si dice che insieme è più bello …ed è vero! Partendo da questo proposito e sentendoci parte integrante della Chiesa pistoiese abbiamo organizzato, in accordo con Don Roberto Razzoli e la Parrocchia di Valenzatico uno dei tanti pullman di pellegrini che nel pomeriggio di mercoledì 15 Maggio sono saliti in pellegrinaggio a Montenero, in occasione della Festa liturgica della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie (o di Montenero), patrona della Toscana.

Siamo partiti in 55 guidati, dal parroco di Valenzatico don Roberto Razzoli e dall’assistente dell’Unitalsi  don Cesare Tognelli. Il Santuario non riusciva a contenerci tutti, ma, nonostante alcuni disagi, il clima per tutto il pomeriggio è stato quello di raccoglimento e di preghiera in comunione con il nostro vescovo Fausto e gli altri sacerdoti della Diocesi. Una diocesi, un popolo raccolto in preghiera, in cui nessuno si sentiva fuori posto, in cui la sofferenza del vicino è stata condivisa al punto da trasformarsi in un percorso di presa di coscienza che non esistono persone più o meno privilegiate.

Eravamo li per dire il nostro particolare grazie a Maria, nonostante le nostre paure, difficoltà, le nostre preoccupazioni. Abbiamo rinnovato, per bocca del nostro vescovo Fausto, le nostre intenzioni i nostri propositi: essere testimoni dell’amore di Cristo. Consci della nostra debolezza, ma consapevoli di poterci riuscire restando in ascolto della parola di Dio e non di altre voci della nostra quotidianità. Ai piedi di Maria ci siamo proposti di seguire il suo esempio: Maria si donò al Signore sebbene non capisse fino in fondo il disegno di Dio per lei;  ebbe infatti la forza e la fede per affermare: «avvenga in me secondo la tua parola». Anche noi dobbiamo avere la forza per abbandonarci all’amore di Dio. Siamo chiamati a muoverci verso chi abbiamo vicino, verso chi vive nella sofferenza, non solo quella fisica. Lo sappiamo bene noi unitalsiani, ma lo sappiamo anche noi uomini e donne saliti fin qui dalle nostre parrocchie. Dobbiamo abbattere i muri che ci dividono da chi abbiamo accanto e camminare insieme lungo il sentiero della vita. Affidiamoci a Maria, nostra madre, che ci aiuti a fare quanto Cristo, suo figlio a in serbo per noi. Presentiamogli le nostre vite. Maria ha a cuore ognuno di noi. Lo abbiamo ascoltato anche nel Vangelo: «fate quello che vi dirà» …perchè Maria ha a cuore la nostra felicità.

Chiediamo dunque, citando il nostro Vescovo, che non manchi mai nella nostra vita «il vino vero della gioia». Con questo proposito alla fine della celebrazione ognuno è tornato nella propria parrocchia, alla propria vita quotidiana, con una serenità e una gioia data dalla consapevolezza che con la preghiera e l’affidarsi a Maria non saremo mai soli. È stato un bel pomeriggio: un pomeriggio di condivisione, in cui ognuno di noi di è messo al servizio dell’altro verso un unica meta.

Giovanni Giacomelli (Unitalsi)

«Amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta». Questa è la frase che ha caratterizzato questa bellissima esperienza. Eravamo uniti nello stesso cammino, senza nemmeno conoscersi, ci siamo aiutati gli uni con gli altri. Ci siamo riuniti sugli stessi passi, per portare una testimonianza al santuario, la testimonianza della nostra Chiesa. Pistoia, tante persone ma un solo cuore.

Caterina Pelagalli

Una giornata meravigliosa, a cominciare dalla catechesi di Padre Emmanuel: parole che ti entravano nell’anima e ti davano pace. Poi la processione con la recita del Santo Rosario e la celebrazione eucaristica dove si percepiva a pelle la compartecipazione vera di tutti, la voglia di stare insieme raccolti a rendere grazie di quei momenti bellissimi. Se c’erano dei disagi perchè stavamo un po stretti, sono stati superati perchè tutti si sono prodigati per gli altri, prendendoti per mano per aiutarti a camminare o cedendoti il posto a sedere per riposare qualche minuto. Bella la liturgia, belli i canti, molto curati e commoventi.

Giuliana (Parrocchia di Lamporecchio)

Un’esperienza che sicuramente ha lasciato in tutti noi il segno indelebile e la voglia di ripeterla presto, perchè la nostra fede ne ha bisogno per crescere. Ho vissuto questa giornata con grande entusiasmo! È stato come se qualcuno mi avesse preso per mano! Non ho sentito neppure i piedi doloranti: ha agito in me un medicinale che non si trova nelle farmacie: “Lo Spirito Santo”!

Iolanda

 




Pellegrinaggio diocesano a Montenero: le parole del vescovo

Un migliaio di pellegrini ha raggiunto Montenero per il pellegrinaggio diocesano. Nelle parole del vescovo Tardelli il ringraziamento e l’affidamento alla Vergine, ma anche i propositi per il cammino della Chiesa di Pistoia

Larga partecipazione di fedeli per il pellegrinaggio Diocesano a Montenero: sedici i pullman partiti da Pistoia per la festa della Madonna delle Grazie di Montenero, patrona della Toscana. Quest’anno, infatti, la Diocesi era chiamata a portare in omaggio l’olio per la lampada che arde davanti alla venerata e antica immagine del Santuario, consegnato a turno ogni anno dalle singole chiese toscane.

Il vescovo Tardelli, insieme ad alcuni gruppi di pellegrini, è arrivato la mattina per un momento di preghiera e meditazione sulla Vergine Maria curato da P. Antoine Emmanuel della Fraternità Monastica di Gerusalemme di Firenze. Nel primo pomeriggio sono poi arrivati la maggior parte dei fedeli provenienti da numerose parrocchie della Diocesi, accompagnati da alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali, da alcune sezioni della Misericordia, dall’Unitalsi ed altre associazioni di volontariato. Tutti i pellegrini si sono dati appuntamento al parcheggio degli autobus per muoversi verso il Santuario pregando il Santo Rosario.

Viste le incerte condizioni meteorologiche il programma si è svolto interamente all’interno del Santuario, dove l’aula della chiesa si è presto rivelata incapace di contenere tutti i fedeli, in parte assiepati nell’atrio e nei corridoi laterali.
Ha così preso il via la liturgia penitenziale battesimale, celebrata in un clima generalmente raccolto e sinceramente partecipe.

Il pellegrinaggio è culminato nella Santa Messa, presieduta dal vescovo e concelebrata da oltre una trentina di presbiteri della Diocesi di Pistoia. Al termine si è svolta una piccola cerimonia per la consegna dell’olio della lampada. Lo stesso vescovo Tardelli ha versato un fiasco d’olio presentato dalla diocesi nella lampada collocata ai piedi dell’altare. Per tutto l’anno sarà rifornita con l’olio offerto dalla nostra chiesa di Pistoia; segno di una devozione popolare vivace e radicata, ma soprattutto gesto di venerazione e affidamento dell’intera diocesi alla Madonna delle grazie.

Proponiamo di seguito l’omelia pronunciata dal vescovo Tardelli durante la santa messa.

 
Credo carissimi amici, fratelli e sorelle, che dobbiamo ringraziare Dio, Maria Santissima che ci ha convocati, in questa bella occasione, che ci fa tutti uniti nella sua memoria, tutti uniti come popolo santo di Dio, come Chiesa di Pistoia che si è mossa per venire qui. Quello che dice la Scrittura nel libro dell’Apocalisse (“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo”, Ap 21,1-2) si realizza qui, nonostante l’incertezza dei nostri passi, nonostante i nostri limiti e difetti: possiamo dire che siamo una città santa, adornata come una sposa, siamo veramente un cielo nuovo e una terra nuova. Lo vediamo qui in questa assemblea, per sentirci una cosa sola: il vescovo, i presbiteri, i religiosi e le religiose, il santo popolo di Dio…; sì, siamo davvero una città santa, un cielo nuovo e una città nuova. Intanto qui oggi sentiamo la vicinanza dei santi, sentiamo Maria tra noi, ci sentiamo già popolo di Dio. Vogliamo riconoscere la grande misericordia di Dio che continua ad avere fiducia in noi.
 
Pensate che c’è stata un’avanguardia nel nostro pellegrinaggio: sono stati qua i giovani e, come è giusto che sia, i giovani hanno fatto da apripista. Devono essere così anche nella nostra Chiesa di Pistoia: gli apripista per osare nelle strade del mondo una testimonianza nuova, di amore e speranza.
 
Siamo qui, oltre che per rendere grazie, ai piedi di Maria per presentare tutte le nostre fragilità, tutte le nostre debolezze. Ognuno di noi porta tutte le sue sofferenze, il volto di un parente di un amico che soffre, qualcuno che è nel buio, nella solitudine nella disperazione. Ecco, noi siamo qui ai piedi di Maria a chiedere e supplicare il suo materno aiuto, presentando tutte le nostre ansie, tutte le nostre preoccupazioni, i nostri lutti, le nostre malattie.. Presentiamo a Maria questo mondo, triste tante volte, vogliamo supplicarla perché sia madre, vogliamo supplicarla per i nostri fratelli perseguitati. Con umiltà con semplicità, vogliamo presentare tutte le nostre domande. Ognuno presenti a Maria quello che sente. Maria ama essere interrogata, ama che ci intratteniamo con lei come una madre. Ha a cuore -lo abbiamo sentito nel Vangelo (il Vangelo delle nozze di Cana, ndr)- che non manchi il vino della gioia. Chiediamo che non manchi mai nella nostra vita il vino vero della gioia, dell’allegria.
 
Abbiamo chiesto a Maria che ci aiuti ad avere intenzioni buone e a metterle in pratica. Vogliamo deporre ai piedi di Maria i nostri propositi come Chiesa di Pistoia. Quali sono le nostre intenzioni i nostri propositi?
 
Innanzitutto vogliamo proporci che vogliamo essere una Chiesa che mette in pratica la parola di Dio.
Vogliamo essere una Chiesa che fa la volontà di Dio, che si sforza di compiere e mettere in pratica la parola di Dio. Sappiamo di essere deboli, però noi vogliamo riproporre questo proposito. Vogliamo essere una Chiesa che ascolta la Parola di Dio e non sta a sentire altre voci che non sono quelle del Signore. Fare sempre la volontà di Dio, facendo proprie le parole di Maria: “avvenga in me secondo la tua parola”.
 
Vogliamo mettere ai piedi di Maria anche un altro proposito: quello di voler prendere Gesù.
Lei Gesù l’ha potato in grembo, gli ha dato la sua carne, lo ha generato, lo ha custodito e allevato. Questo amore a Gesù, questa dedizione a Gesù sia anche quella delle nostre parrocchie e della nostra vita. Vogliamo che Gesù nasca nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, nasca nelle nostre realtà di vita. Vogliamo generare Gesù. Vogliamo crescere nell’amore di Gesù. Quanto ha amato e quanto ama Maria Gesù. Quel Gesù per cui ha vissuto vogliamo che sia il Gesù della nostra vita. Discepoli amati di quel Gesù Cristo che è il nostro salvatore.
 
Infine, ai piedi di Maria, vogliamo fare il proposito di visitare. Visitare come ha fatto lei Elisabetta.
Vogliamo fare il proposito di visitare anche noi gli altri, Vogliamo muoverci, perché quelli che magari sono lontani li possiamo visitare. Vogliamo essere Chiesa che visita chi è nella sofferenza, chi è nel dolore; che si fa compagna di strada a chi è nel dolore, nella miseria, a chi viene da lontano. Siamo chiamati a visitare nell’amore chiunque. Vogliamo proporci di visitare chi ci sta accanto.
 
Ecco carissimi, davvero una bella giornata. Ringraziamo di cuore il Signore che ci fa sperimentare di essere popolo santo di Dio e ci fa già partecipi della gloria santa del Cielo. Proponiamoci sempre di fare sempre la volontà di Dio, di fare spazio a Gesù per generare Gesù, di visitare e fare spazio al nostro prossimo.



Giovanissimi: una giornata “insieme”!

In arrivo la prima giornata diocesana di condivisione e preghiera per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni

Domenica 2 giugno è prevista una giornata di incontro e festa per tutti i giovanissimi della Diocesi.

La giornata, organizzata dall’ufficio di Pastorale Giovanile diocesano, è una bella occasione di incontro e condivisione dedicata a tutti i ragazzi del dopoCresima e agli animatori degli oratori fino ai 18 anni.

La giornata prevede il ritrovo alle ore 15.00 nello spazio sul retro della chiesa di San Bartolomeo a Pistoia (la conclusione è prevista per le 18/18.30). Ci saranno giochi a squadre, la preghiera col vescovo e la merenda insieme. Sarà un’occasione per imparare a conoscersi e a condividere tra gruppi.

L’animazione della giornata seguirà la tematica indicata dal sussidio per gli oratori “Che gusto c’è?” (La fabbrica di cioccolato) che aiuterà i presenti a comprendere l’importanza della parola “insieme”.

Per la buona riuscita della giornata parrocchie e gruppi sono invitati a comunicare entro domenica 26 maggio, il numero approssimativo di partecipanti attraverso una mail all’indirizzo della pg diocesana: pastoralegiovanile@diocesipistoia.it ; oppure contattando padre Simone (cell. 339 2909086).

Non mancate!




Premiato il “coraggio di amare”: una bella storia di aiuto alla vita

È andato a TV Libera il premio nazionale per il concorso annuale FISC “8×1000 senza frontiere”. Il video vincitore, a cura di Paola Bardelli e Andrea Palumbo, racconta una bella e toccante storia di maternità.

Andrea Palumbo, videomaker da anni attivo a TV Libera Pistoia, ci presenta la storia e le sue impressioni su questo lavoro.

Com’è nata l’idea di partecipare a questo concorso nazionale?

L’idea è nata da un invito, ma appena abbiamo deciso di partecipare ci è venuto in mente di fare qualcosa su un tema forse un po’ dimenticato rispetto a questioni più presenti sui mezzi di comunicazione. Il tema della vita ci è sembrato più in secondo piano e così abbiamo seguito questa pista.

Quali sono state le tue impressioni nell’ascoltare e filmare questa storia? Cosa ti ha colpito di più?

La cosa che mi ha toccato di più è stato il fatto che “Maria” avesse superato un momento difficile proprio dopo il parto. Un parto avvenuto ad un’età importante, in un momento familiare complicato che chiedeva di mettere davvero in discussione ogni cosa. Eppure questa nuova nascita è stata una svolta. Ciò che mi ha colpito è stata la forza di questa famiglia, che ha vissuto la sfida, diventando “più famiglia”.

Qual è stata la cosa più difficile nel realizzare il video?

Indubbiamente la cosa più difficile è stata proprio far raccontare questa storia alla mamma. Un conto era parlare con lei a quattrocchi, un conto farle dire quanto detto in privato davanti alla telecamera pur senza inquadrarle il volto per tutelare la sua privacy.

Realizzare filmati è il tuo lavoro quotidiano. Hai sperimentato qualcosa di nuovo nel realizzare questo video?

Per me è stato nuovo l’approccio verso un problema così delicato. Ho compreso come il tema della vita rimanga comunque al centro, sia davvero più che attuale. Ascoltare le storie di persone che si sono trovate nella situazione di dover scegliere -e forse di aver già scelto- ma che hanno poi trovato il coraggio di cambiare, beh, questo mi ha toccato parecchio..

Conoscevi il servizio offerto del movimento per la vita?

No, non conoscevo l’impegno del movimento per la vita. Ho trovato donne coraggiose che con tanto impegno e poveri mezzi sono in grado di fare del bene a tante persone. Da loro ho conosciuto storie di successi, ma anche di fallimenti: non con tutti riescono, però, con tanto impegno continuano ad andare avanti.

L’obiettivo del video, secondo il concorso, era quello di far conoscere le finalità dell’8×1000..

Alla fine quando uno parla di 8×1000 pensa sempre ai fondi destinati ad aggiustare le chiese, a quelli per le missioni e a quelli per la carità; eppure anche quel poco che viene destinato a questi centri diventa fondamentale. Credo che sia importante far vedere questi piccoli frammenti di bene. Francamente non credevo che contribuisse anche a questo. A fronte di problemi più grandi il contributo dell’8×1000 riesce comunque a fare molto anche con piccole cose.

Dove è possibile vedere il tuo lavoro?

Il video è stato mandato in onda su TVL, ma è possibile vederlo anche online sul canale Youtube di TVL.

A chi vorresti farlo vedere?

A me piacerebbe che lo vedessero tutti quelli che hanno deciso di non portare avanti una gravidanza; come se si trovassero a parlare con una donna che ha scelto il sì. E poi forse, sarebbe bello farlo vedere al figlio che nasce, magari quando è più grande.

Che cosa avete vinto?

Dal bando dovremmo aver vinto un contributo economico, ma anche un viaggio …lavorativo. Ci porteranno, me e Paola Bardelli, in una missione sostenuta dall’8×1000 impegnandoci a realizzare un reportage.

Vuoi ringraziare qualcuno?

Ringrazio la Diocesi che mi ha aiutato a individuare le persone giuste. Ma in primo luogo mi sento di ringraziare soprattutto chi ci ha concesso l’intervista. Per lei è stata l’opportunità di dare una mano ad altre donne. Si è sentita aiutata e desiderosa di aiutarne altre.

Daniela Raspollini

Raccontati nel video di TVL i frutti più belli dell’8×1000

La Federazione italiana settimanali cattolici (FISC) ha presentato recentemente i vincitori del concorso annuale 8×1000 senza frontiere. Il concorso intende contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Finora l’8xmille nelle diocesi italiane e nei Paesi in via di sviluppo ha permesso di mettere in campo volontari, risorse e servizi per oltre 25.000 interventi. Ad essere raggiunti sono milioni di persone, alle quali è stato possibile ridonare fiducia e speranza. Per la sezione video il premio è andato a TV Libera di Pistoia con il filmato di Paola Bardelli e Andrea Palumbo dal titolo “Il coraggio di amare”.

«Per Maria il Natale non sarebbe stato più lo stesso – si legge nella presentazione che accompagna il video- se avesse dato ascolto alla disperazione che le aveva portato la scoperta della quarta gravidanza: il momento economico difficile, il marito che non ne voleva sapere, gli altri figli già grandi. L’incontro con le volontarie del Centro di Aiuto alla Vita porterà alla svolta: a quell’appuntamento già preso per l’interruzione volontaria della gravidanza, Maria non si presenta e si fida delle promesse di aiuto delle volontarie e il suo coraggio è stato ripagato. La sua bella famiglia oggi è più unita che mai e adesso l’obiettivo di Maria è poter aiutare altre donne a trovare il coraggio di amare».

Nel video si racconta anche l’impegno del Centro di Aiuto alla vita di Quarrata, presente in diocesi da anni e che,  anche in questo caso, grazie all’aiuto dell’8×1000 ha potuto far fronte a situazioni  difficili. Un servizio svolto «con pudore, senza clamore, ma che le volontarie del Centro di Aiuto alla vita sentono anche il bisogno di raccontare perché possa essere di aiuto a chi vive una maternità difficile».

Centro di Aiuto alla vita di Quarrata
Gravidanza inattesa? Un aiuto gratuito e tanta amicizia…
cell. 329 8031903 – 0573 775959 – Orario di ricevimento il lunedì pomeriggio dalle ore 15 alle 18.




Caritas Pistoia: novità nei servizi

Con il mese di maggio è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio

Con il mese di Maggio è cambiata l’organizzazione di Caritas Pistoia. Come previsto, dopo l’inaugurazione dell’Hospitium “Mansueto Bianchi” nel Luglio 2018, la Caritas ha lavorato per riportare nei locali del Tempio gli uffici e i servizi di ascolto alle persone.

Dal 6 Maggio, quindi, è in piena funzione la Cittadella della Carità del Tempio.
La Cittadella comprende la mensa “don Siro Butelli”, il Centro di Ascolto Diocesano, l’Hospitium “Mansueto Bianchi”. La mensa è aperta tutti i giorni dell’anno, sia a pranzo che a cena, mentre l’Hospitium attualmente accoglie 12 persone.
A breve distanza, nei locali della Parrocchia di San Bartolomeo, in via del Bottaccio 19, si trova poi il Centro Mimmo per la distribuzione del vestiario.
L’intento di questa riorganizzazione generale è di offrire alle persone in difficoltà una risposta sempre più organizzata e meno burocratica, più vicina ai bisogni della gente e, certamente, in collaborazione con i Servizi del Territorio.

Riportiamo di seguito le nuove modalità di accesso ai nostri servizi di Ascolto:

Il Centro di Ascolto (via San Pietro, 36) è aperto dalle 9 alle 12 per :
– prenotare appuntamenti
– ricevere informazioni
– lasciare bollette autorizzate al pagamento
– lasciare documentazione richiesta (ad es. ISEE…)
– ritirare ricevute delle bollette pagate

Il mercoledì è riservato al Centro di Ascolto per Rom Sinti e Camminanti. Si accede senza appuntamento, dalle 9 alle 12.

Il sabato è riservato al Centro di Ascolto Orientamento Legale. Si accede solo su appuntamento.

Per prenotare un appuntamento:
– per il Centro di Ascolto o il Centro di Ascolto Orientamento legale: telefonare allo 0573 768685 oppure presentarsi di persona negli orari di apertura del CDA.
– per il Centro Mimmo: presentarsi di persona, preferibilmente il lunedì e il venerdì, dalle 9 alle 12 presso il Centro di Ascolto. Non si accettano prenotazioni telefoniche o per altre persone.

Per accedere all’Hospitium “Mansueto Bianchi”, presentarsi il martedì mattina presso il Centro di Ascolto Diocesano dalle 9 alle 12 o, in emergenza, tenere come riferimento la mensa “don Siro Butelli” e chiedere agli operatori, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30.

Presso il Seminario di via Puccini restano soltanto la Direzione e la segreteria amministrativa.




Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio

Domenica 12 maggio si celebra la 56° giornata di preghiera per le vocazioni. Per l’occasione Papa Francesco ha preparato un messaggio dal titolo che qui presentiamo in sintesi.

In questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni vorrei riflettere su come la chiamata del Signore ci rende portatori di una promessa e, nello stesso tempo, ci chiede il coraggio di rischiare con Lui e per Lui.
Vorrei soffermarmi brevemente su questi due aspetti – la promessa e il rischio – contemplando insieme a voi la scena evangelica della chiamata dei primi discepoli presso il lago di Galilea (Mc 1,16-20).

La promessa

Presso il lago di Galilea, Gesù è andato incontro a quei pescatori spezzando la «paralisi della normalità» e subito ha rivolto a loro una promessa: «Vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17).

La chiamata del Signore allora non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante.

Se qualche volta ci fa sperimentare una “pesca miracolosa”, è perché vuole farci scoprire che ognuno di noi è chiamato – in modi diversi – a qualcosa di grande, e che la vita non deve restare impigliata nelle reti del non-senso e di ciò che anestetizza il cuore. La vocazione, insomma, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto.

Il rischio

Naturalmente, abbracciare questa promessa richiede il coraggio di rischiare una scelta. I primi discepoli, sentendosi chiamati da Lui a prendere parte a un sogno più grande, «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18). Ciò significa che per accogliere la chiamata del Signore occorre mettersi in gioco con tutto sé stessi e correre il rischio di affrontare una sfida inedita; bisogna lasciare tutto ciò che vorrebbe tenerci legati alla nostra piccola barca, impedendoci di fare una scelta definitiva…
In sostanza, quando siamo posti dinanzi al vasto mare della vocazione, non possiamo restare a riparare le nostre reti, sulla barca che ci dà sicurezza, ma dobbiamo fidarci della promessa del Signore.

Vocazione battesimale

Penso anzitutto alla chiamata alla vita cristiana, che tutti riceviamo con il Battesimo e che ci ricorda come la nostra vita non sia frutto del caso, ma il dono dell’essere figli amati dal Signore, radunati nella grande famiglia della Chiesa.

Vocazioni diverse

Penso alla scelta di sposarsi in Cristo e di formare una famiglia, così come alle altre vocazioni legate al mondo del lavoro e delle professioni, all’impegno nel campo della carità e della solidarietà, alle responsabilità sociali e politiche, e così via … i contesti sociali e culturali in cui viviamo … hanno bisogno di cristiani coraggiosi e di autentici testimoni del Regno di Dio.

Nell’incontro con il Signore qualcuno può sentire il fascino di una chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato. (…) Non c’è gioia più grande che rischiare la vita per il Signore! In particolare a voi, giovani, vorrei dire: non siate sordi alla chiamata del Signore!

Quale impegno?

Carissimi, non è sempre facile discernere la propria vocazione e orientare la vita nel modo giusto. Per questo, c’è bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutta la Chiesa – sacerdoti, religiosi, animatori pastorali, educatori – perché si offrano, soprattutto ai giovani, occasioni di ascolto e di discernimento. C’è bisogno di una pastorale giovanile e vocazionale che aiuti la scoperta del progetto di Dio, specialmente attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica e l’accompagnamento spirituale.

Guardare a Maria con una domanda

Come è emerso più volte durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Panamá, dobbiamo guardare a Maria (…) La sua missione non è stata facile, eppure lei non ha permesso alla paura di prendere il sopravvento… domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa? Quale promessa porto nel cuore, da portare avanti?

In questa Giornata, ci uniamo in preghiera chiedendo al Signore di farci scoprire il suo progetto d’amore sulla nostra vita, e di donarci il coraggio di rischiare sulla strada che Egli da sempre ha pensato per noi.

 

PREGHIERA PER LA 56° GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI

Gesù buono,
tu vedi in noi
il germinare misterioso del buon seme
che hai gettato nella nostra vita
e il grano che cresce
insieme alla zizzania:
donaci di essere
terra fertile e spighe feconde
per portare il frutto da Te sperato.

Tu vedi in noi il lievito silente
da impastare nella massa del mondo
e l’acqua semplice che diventa
vino nuovo:
donaci di essere fermento vivo
ed efficace
per gonfiare di Te
l’umanità del nostro tempo
e di poter gustare
quel sapore buono ed allegro
della comunione
e del reciproco dono di sé.

Tu vedi in noi il tesoro nascosto
per il quale hai rinunciato
a tutti i tuoi averi
e la perla di grande valore
che hai comprato
a prezzo del tuo sangue:
donaci di desiderare e cercare la santità
come ricchezza inestimabile
per la nostra vita.

Signore Gesù,
guarisci il nostro sguardo
perché nella realtà,
che già ci chiama
ad essere tuoi discepoli,
possiamo vedere l’Invisibile:
illumina i nostri occhi
affinché tutti
riconosciamo
e scegliamo
la bellezza della nostra vocazione.
Amen.




Scopri la tua vocazione e sii te stesso!

Domenica 12 maggio è la Giornata di preghiera per le vocazioni

«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». C’è qualcosa di prezioso, di unico e irripetibile nella tua esistenza che il Signore conosce e ti ha donato. La lapidaria espressione del giovane Carlo Acutis, ce lo ricorda con evidenza. Carlo è morto a 16 anni, ma la sua esistenza aveva trovato una forma già compiuta, era fiorita e maturata sotto il segno della santità. Perché anche la tua vita fiorisca, si compia e porti frutto, hai bisogno di scoprire la tua vocazione. Ma cos’è la vocazione?

Papa Francesco, nella sua esortazione post-sinodale “Christus vivit” ce lo spiega.

«La parola “vocazione” può essere intesa in senso ampio, come chiamata di Dio. Comprende la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via. Questo ha un grande valore, perché colloca tutta la nostra vita di fronte a quel Dio che ci ama e ci permette di capire che

nulla è frutto di un caos senza senso, ma al contrario tutto può essere inserito in un cammino di risposta al Signore, che ha un progetto stupendo per noi.

Ma cosa devo fare per realizzare la mia vocazione?

«Per realizzare la propria vocazione è necessario sviluppare, far germogliare e coltivare tutto ciò che si è. Non si tratta di inventarsi, di creare sé stessi dal nulla, ma di scoprirsi alla luce di Dio e far fiorire il proprio essere: nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. La tua vocazione ti orienta a tirare fuori il meglio di te stesso per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Non si tratta solo di fare delle cose, ma di farle con un significato, con un orientamento. (…)

Gesù cammina in mezzo a noi come faceva in Galilea. Passa per le nostre strade, si ferma e ci guarda negli occhi, senza fretta. La sua chiamata è attraente, è affascinante. Oggi, però, l’ansia e la velocità di tanti stimoli che ci bombardano fanno sì che non ci sia spazio per quel silenzio interiore in cui si percepisce lo sguardo di Gesù e si ascolta la sua chiamata. (…)

Nel frattempo, riceverai molte proposte ben confezionate, che si presentano belle e intense, ma con il tempo ti lasceranno svuotato, stanco e solo. Non lasciare che questo ti accada, perché il turbine di questo mondo ti trascina in una corsa senza senso, senza orientamento, senza obiettivi chiari, e così molti tuoi sforzi andranno sprecati.

Cerca piuttosto quegli spazi di calma e di silenzio che ti permettano di riflettere, di pregare, di guardare meglio il mondo che ti circonda, e a quel punto, insieme a Gesù, potrai riconoscere quale è la tua vocazione in questa terra».

Da dove partire?

La parola del Papa ci suggerisce alcune domande da prendere sul serio. Domande per chi è giovane e per chi forse comincia a non esserlo più. Domande che forse vale la pena tenere presenti in ogni stagione della vita.

Conosci te stesso, al di là delle apparenze e delle tue sensazioni?

Sai cosa dà gioia al tuo cuore e che cosa lo intristisce?

Ti sei mai preso tempo, magari in silenzio o in preghiera, per capire dove va la tua vita?

Quali sono i punti fermi della tua esistenza?

Come puoi servire meglio ed essere più utile al mondo e alla Chiesa?

Per chi sei tu?

Il Signore ti domanda: «Mi vuoi come amico?»; tu cosa gli rispondi?

Chiamate speciali

Esistono anche “chiamate diverse” di speciale consacrazione: sono le vocazioni al sacerdozio o alla vita religiosa. Anche nella nostra diocesi il Signore continua a rivolgere la sua chiamata.

Il Seminario offre il tempo e lo spazio necessari a discernere questa chiamata, a crescere nell’amicizia con il Signore e così formarsi al ministero sacerdotale.

Ti invitiamo a pregare il Signore perché la chiamata che il Signore rivolge possa essere riconosciuta ed accolta. Una preghiera speciale la chiediamo, in questo giorno, per i seminaristi della nostra diocesi.

Il Seminario di Pistoia

Maximilien Baldi ha 34 anni, è nato in Francia e cresciuto in Toscana. Svolge servizio pastorale a Poggio a Caiano ed è al suo quarto anno di seminario.

Alessio Biagioni ha 39 anni ed è nato a Pistoia. Attualmente Alessio, al suo terzo anno di formazione, è alunno dell’Almo Collegio Capranica di Roma, dove frequenta la Pontificia Università Gregoriana. Svolge servizio pastorale presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e presso la parrocchia di San Mattia Apostolo.

Andrea Torrigiani è nato a Pistoia 27 anni fa. Svolge attività pastorale presso le parrocchie di Vignole e Casini, ma anche accompagnando il vescovo nelle celebrazioni per le cresime e la visita pastorale. Questo è il suo terzo anno di seminario.

Il prossimo 30 giugno saranno ordinati sacerdoti due alunni del nostro seminario, oggi diaconi. Ti invitiamo ad accompagnarli con la preghiera in questo tempo di preparazione imminente al sacerdozio.

Alessio Bartolini (39 anni), presta il suo servizio pastorale presso la Parrocchia di Quarrata come cerimoniere vescovile e membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

Eusebiu Farcas ha 25 anni ed è nato in Romania. Attualmente svolge il suo servizio pastorale presso la parrocchia di San Francesco d’Assisi a Bonistallo.

Dallo scorso anno è stato attivato anche l’anno propedeutico, un percorso di discernimento in vista dell’ingresso in seminario strutturato a livello regionale e diocesano. Il responsabile diocesano è Padre Simone Panzeri, dei Padri di Betharram. Attualmente il corso propedeutico accoglie tre alunni.

Ti chiediamo un preghiera anche per loro.

E ora?

La comunità del Seminario ti invita ad un’esperienza di preghiera e ascolto di Dio all’aria aperta. Una camminata verso il Santuario di Valdibrana venerdì 24 maggio. Se hai voglia di condividere con noi un po’ del tuo tempo, se cerchi un po’ di silenzio e un momento diverso per rompere il ritmo della distrazione o della fatica, se hai bisogno di una sosta di preghiera o di semplice contemplazione e ascolto …ti aspettiamo!

Partiremo alle 16.45 da Piazza Oplà (Pistoia) per incamminarci a piedi verso il Santuario di Valdibrana dove alle 18.00 celebreremo insieme la santa messa. Dopo, per chi vuole, ci fermiamo a mangiare una pizza insieme al circolo. Ti aspettiamo!

Per informazioni: pistoiaseminario@gmail.com –  338 6509437 (don Ugo Feraci)

http://seminariopistoia.blogspot.com/Facebook: Seminario Di Pistoia




Il Papa autorizza i pellegrinaggi a Medjugorje

CITTA DEL VATICANO – Papa Francesco ha deciso di autorizzare i pellegrinaggi a Medjugorje, che dunque potranno d’ora in poi essere ufficialmente organizzati dalle diocesi e dalle parrocchie e non avverranno più soltanto in forma “privataˮ come accaduto finora.

Il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha detto che «Considerati il notevole flusso di persone che si recano a Medjugorje e gli abbondanti frutti di grazia che ne sono scaturiti tale disposizione di Papa Francesco rientra nella peculiare attenzione pastorale che il Santo Padre ha inteso dare a quella realtà, rivolta a favorire e promuovere i frutti di bene».

Tale autorizzazione papale non fa però venir meno la cura di evitare che i pellegrinaggi siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.




Una messa per la Vita

Venerdì 17 maggio una celebrazione diocesana con il vescovo per la difesa della Vita

Il Movimento per la Vita, su invito del vescovo Tardelli, si impegna a riportare all’attenzione di tutta la Chiesa di Pistoia il tema della difesa della Vita dal concepimento alla morte naturale con una celebrazione eucaristica diocesana.

Il Movimento per la Vita, in collaborazione con la Consulta Diocesana delle Associazioni laicali ha dunque organizzato una Messa per la Vita Diocesana che si terrà venerdì 17 Maggio alle ore 21:00 presso la Basilica della Madonna dell’Umiltà e sarà celebrata da Monsignor Vescovo.

Questo vuole essere l’inizio di una serie di momenti e incontri di sensibilizzazione su un argomento per troppo tempo quasi nascosto di fronte a tutte le altre povertà di questo mondo. Gli orientamenti pastorali della Diocesi ci ricordano che dobbiamo essere una Chiesa Fraterna e Missionaria e questa può essere una bella occasione per ritrovare unità nell’impegno per la difesa del più povero tra i poveri, come Santa Madre Teresa definiva il bambino appena concepito e ritrovare in quel piccolo volto quello di tutte le povertà del mondo.

Così potremo essere missionari nelle nostre comunità e nell’intera società nel portare agli tutti la verità sull’essere umano e sui valori fondamentali della Vita per creare insieme un futuro migliore per l’umanità intera.

Elisabetta Michelozzi




Festa della Famiglia: il coraggio di rischiare per la promessa di Dio

Con il titolo Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio, sarà celebrata domenica 12 Maggio presso il centro Giovanni Paolo II della parrocchia della Beata Vergine Maria (La Vergine) la festa diocesana della Famiglia.

La festa si sviluppa nella mattinata con un incontro guidato da Don Ezio Bottacini (Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia) sul tema La missionarietà della famiglia. All’incontro seguirà la celebrazione della Santa Messa.

A seguire pranzo a menù fisso (contributo di 12 € adulti, 5 € bambini , prenotazione richiesta).

Nel pomeriggio è previsto un intrattenimento musicale del gruppo Il Sicomoro e due testimonianze.

Attività di animazione sono previste sia per il mattino che per il pomeriggio. Per info e prenotazioni: Irene 3288852699, Massimo 3332236355, opppure mail a: ufficiofamiglia@diocesipistoia.it.

ECCO IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

ore 9:30     ACCOGLIENZA
ore 10:00   INCONTRO CON DON ENZO BOTTACCINI
ore 11:00    SANTA MESSA
ore 13:00   PRANZO A MENÙ FISSO
ore 15:00   TESTIMONIANZE E INTRATTENIMENTO MUSICALE