Caritas, donazione di oltre 9mila euro dalla parrocchia di Santomato
La Caritas diocesana pistoiese ringrazia la parrocchia di Santomato che, attraverso il prezioso servizio che viene svolto dal laboratorio Caritas parrocchiale, ha donato la cifra di 9.780€ per il sostegno alle tante situazioni di povertà del territorio.
“Il laboratorio di Santomato – spiega il direttore Caritas Pistoia, Marcello Suppressa – nasce a seguito della recente crisi economica che ha causato molteplici chiusure di aziende ed i conseguenti licenziamenti di lavoratrici e lavoratori. In questa situazione quattro amiche, unite dalla volontà di essere di aiuto alle famiglie rimaste con redditi decurtati, si sono attivate valorizzando l’intraprendenza, la progettualità e l’abilità manuale. A quel piccolo gruppo si sono aggiunte nel tempo decine e decine di persone ed adesso le attività del laboratorio ne vedono coinvolte circa 40”.
Il laboratorio si svolge nelle stanze della canonica di Santomato dove si ritrovano e si mettono all’opera per trasformare vecchi oggetti in qualcosa di nuovo, utile e piacevole: tovaglioli e camicie diventano delle borse, ritagli di tessuto si trasformano in addobbi per l’albero, piccoli tronchi di legno rinascono come alberelli decorativi, dai barattoli di latta si ricavano porta-mestoli, da banali sassi fioriscono splendide piante grasse e così via …
“Ciò che era ‘scarto’ – sottolinea il direttore Caritas Pistoia, Marcello Suppressa – nelle loro mani riceve nuova vita e bellezza e questo è anche l’obiettivo della Caritas, cioè quello di contrastare la cultura dello scarto che colpisce troppe persone così come più volte richiamato da Papa Francesco, nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto’. Dando nuova vita a questi oggetti, negli anni il laboratorio di Santomato ha donato alla Caritas diocesana importanti contributi in denaro che si sono trasformati in azioni e sostegno a coloro che in questo periodo fanno più fatica. Sicuramente i soldi sono importanti perché ci aiutano ad aiutare, ma è altrettanto importante la capacità di condividere e sostenere le attività della Caritas. A loro ed a tutta la comunità di Santomato la Caritas Diocesana non può che essere riconoscente”.
Mons. Tardelli a Roma per la visita dal Papa
Dal 4 all’8 marzo i vescovi toscani saranno in Vaticano per la visita “ad limina apostolorum”. Un momento importante di confronto e verifica
I vescovi toscani incontrano papa Francesco. Da lunedì 4 marzo a venerdì 8 i vescovi della conferenza episcopale toscana saranno impegnati nella visita ad limina apostolorum.
L’appuntamento arriva a dieci anni di distanza dal precedente e rappresenta un momento di confronto e verifica sullo stato delle chiese toscane che si articola attorno tre momenti: l’udienza con papa Francesco, l’incontro con i dicasteri della Curia romana e il pellegrinaggio sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo (“limina apostoloroum”).
La visita, sottolinea la Costituzione apostolica Praedicate evangelium, rappresenta «il momento più alto delle relazioni dei pastori di ciascuna Chiesa particolare e di ogni Conferenza episcopale e di ogni Struttura gerarchica orientale con il Vescovo di Roma. Egli, infatti, ricevendo i suoi fratelli nell’episcopato, tratta con loro delle cose concernenti il bene delle Chiese e la funzione pastorale dei vescovi, li conferma e sostiene nella fede e nella carità. In tal modo si rafforzano i vincoli della comunione gerarchica e si evidenziano sia la cattolicità della Chiesa che l’unità del Collegio dei vescovi».
In Vaticano, insieme a Monsignor Fausto Tardelli saranno presenti tutti gli altri vescovi toscani. Complessivamente la regione toscana ha le seguenti diocesi (molte delle quali frutto di più o meno recenti unificazioni): Firenze, Prato, Pistoia, Pescia, Fiesole, Lucca, Pisa, San Miniato, Massa Carrara-Pontremoli, Livorno, Volterra, Massa Marittima – Piombino, Grosseto, Pitigliano – Sovana – Orbetello, Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino, Montepulciano – Chiusi – Pienza, Arezzo – Cortona – Sansepolcro, Monte Oliveto Maggiore.
In preghiera e al lavoro per il Sinodo. La Lettera del Vescovo
La ripresa del Sinodo Diocesano al centro della lettera inviata dal Vescovo Tardelli a tutta la Chiesa di Pistoia
È giunto il momento di concentrare l’attenzione con rinnovato impegno sul Sinodo Diocesano. Il cammino del Sinodo, giunto quest’anno alla sua seconda sessione, è ormai a un punto di svolta. Terminata la seconda fase di ascolto e confronto nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali è arrivato il momento di convocare nuovamente le madri e i padri sinodali per le assemblee generali e i circoli minori, in cui sarà discusso il frutto del secondo giro di consultazioni. In attesa della pubblicazione dell’Instrumentum laboris, il testo base per il lavoro dei sinodali che raccoglie e riassume il lavoro fatto sulle Proposizioni emerse dalla prima Sessione del Sinodo, il Vescovo Tardelli invita la Chiesa di Pistoia alla preghiera per la buona riuscita del Sinodo con una lettera da leggere durante le Messe di domenica 3 marzo.
«È giunto il momento – scrive monsignor Tardelli – di metter mano in modo decisivo alla seconda sessione del Sinodo Diocesano. Dopo aver ascoltato quello che lo Spirito Santo ci ha detto attraverso il confronto sinodale e aver quindi individuato 9 sfide da affrontare tutti insieme, quelle cioè indicate nel libro sinodale promulgato da me nel luglio 2023, è ora il momento di vedere ciò che dobbiamo fare, ciò che il Signore ci chiede di fare, cioè le scelte personali e comunitarie da compiere per rispondere alle sfide individuate. Si tratta di capire quali percorsi avviare per collaborare con lo Spirito Santo e rendere la nostra Chiesa in tutte le sue articolazioni come il Signore Gesù la vuole: più fraterna, accogliente e insieme missionaria; aperta al mondo, pronta al servizio e alla testimonianza coraggiosa della misericordia di Dio, protesa all’annunzio di Gesù, morto e risorto per noi, unica speranza dell’umanità».
«Con questa lettera – ha aggiunto il vescovo – chiedo a tutti una piena partecipazione al cammino sinodale della nostra Chiesa: con la preghiera, innanzitutto; poi con l’attenzione a ciò che si sta facendo, poi ancora con la comunicazione e lo scambio di informazioni. Fondamentale per tutti è la sintonia del cuore e della mente. Tutti ci dobbiamo sentire coinvolti nel cercare di rispondere a ciò che lo Spirito Santo ci va dicendo».
Insieme all’invito alla partecipazione e collaborazione dei presbiteri e dei diaconi, come di tutti i sinodali, il vescovo chiede poi «un accompagnamento spirituale da parte di ogni comunità parrocchiale e all’interno di esse, anche dei ragazzi come degli anziani e dei malati perché tutti si preghi per la buona riuscita del Sinodo».
Monsignor Vescovo ha poi fornito ai parroci alcune indicazioni liturgiche per favorire la diffusione della preghiera per il Sinodo nelle messe festive e nella liturgia delle ore.
Servizio civile Caritas Pistoia e Pescia, il 19 marzo i colloqui
Scaduti i termini per la presentazione delle domande per lo svolgimento del Servizio Civile presso le Caritas diocesane di Pistoia e Pescia. Per chi ha presentato correttamente la domanda è stata resa nota la data per le selezioni che si svolgeranno martedì 19 marzo 2024, presso la sede della Caritas diocesana di Pistoia, via San Pietro 36, Pistoia.
Per accedere alla partecipazione attiva del progetto “Al passo degli ultimi- Pistoia e Pescia”, nella giornata del 19 marzo verrà prima svolto un breve corso informativo ed introduttivo ed in seguito ci saranno i singoli colloqui di selezione. La mancata partecipazione al corso introduttivo o al colloquio personale, comporta l’esclusione del candidato dalla selezione, e non sono previsti colloqui online.
Per ogni info i contatti sono gli indirizzi mail caritas@diocesipistoia.it – giovanni.cerri@diocesipistoia.it ed il numero di telefono 0573 768685 (tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00).
Visitazione del Pontormo di Carmignano, nota della Diocesi
Le precarie condizioni delle coperture della chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano mettono in pericolo la conservazione delle opere pittoriche dell’edificio. Grande è stato l’interessamento anche dell’opinione pubblica in merito alla questione ed in particolare alla salvaguardia della Visitazione del Pontormo.
Dietro pressante richiesta della Soprintendenza, dopo aver chiuso la chiesa di Carmignano, si è messo al riparo la tavola, trasferendola momentaneamente dalla chiesa in locali sicuri e attigui della parrocchia.
Al fine di trovare una collocazione – sempre temporanea – ma più adeguata, sono state prese in considerazione diverse opzioni e valutato ogni caso anche con la Soprintendenza; dietro sua indicazione, la Diocesi, in accordo con il parroco, ha deciso di accogliere la proposta avanzata dal Comune di Poggio a Caiano e dalla Direzione Regionale Musei della Toscana, per esporre presso la Villa Medicea di Poggio a Caiano la Visitazione e presso la “Sala della Giostra” della Palazzina Reale, oggi sala consiliare, i dipinti degli altri cinque altari della chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano.
Tale scelta è stata determinata dal fatto che la Soprintendenza ha sostenuto la collocazione nella Villa di Poggio a Caiano per la vicinanza territoriale (l’orientamento che il Ministero ha manifestato è stato quello di lasciare le opere nel territorio) e tematica della tavola dipinta, data la presenza di affreschi del Pontormo all’interno della Villa, creando un diretto dialogo fra le opere.
La scelta è stata motivata anche dal fatto che il Comune di Poggio a Caiano si è assunto tutti i costi di spostamento da e per la chiesa, assicurazione e allestimento in apposite teche, sia nella Villa di Poggio a Caiano che nella Palazzina Reale, ove sono garantite le condizioni microclimatiche idonee alle opere.
Secondo l’ipotesi di esposizione redatta della Direzione regionale Musei della Toscana la Visitazione potrà essere esposta nella Sala del Fregio, adiacente al Salone di Leone X, dove vi è la lunetta con Vertumno e Pomona, affrescata del Pontormo.
La Direzione della Villa Medicea ed il Comune di Poggio a Caiano si sono inoltre resi disponibili a valutare il prestito della tavola del Pontormo al fine di raccogliere fondi per il restauro della chiesa, sede naturale e originale del dipinto e luogo dove auspichiamo che tornerà al più presto.
Inoltre il Comune di Carmignano, con apposita delibera di Giunta, si è impegnato a promuovere azioni volte a tutela e valorizzazione dell’opera e al reperimento di fondi necessari al restauro del complesso di San Michele.
Vogliamo ringraziare sentitamente il Comune di Prato che da subito si è reso disponibile per accogliere le opere nel Museo di Palazzo Pretorio e per questo ha lavorato, e auspichiamo che sulla scia di questo interessamento si creino le condizioni per collaborazioni proficue e per azioni finalizzate al reperimento di finanziamenti che permettano di eseguire in tempi brevi i lavori indispensabili per la riapertura della chiesa parrocchiale.
Presentazione rapporto Caritas Pistoia e Pescia 2023
Dopo il picco del 2022 con circa 2500 accessi ai servizi della sola Caritas Pistoia, con il 2023 i numeri parlano di un ritorno ai valori, sempre alti, immediatamente precedenti al periodo pandemico. Aumenta però l’età media dei richiedenti aiuto, in particolar modo quelli di nazionalità italiana, e diventano sempre più complesse le situazioni di povertà, ormai strutturali per chi si rivolge ai Centri di Ascolto. Questi i dati principali che emergono dal report Caritas Pistoia e Pescia 2023 esposto questa mattina nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia. Il rapporto è stato presentato alla cittadinanza ed alla stampa dal Vescovo di Pistoia e Pescia, mons. Fausto Tardelli, dalla direttrice della Caritas diocesana di Pescia, Maria Cristina Brizzi, e dal direttore della Caritas diocesana di Pistoia, Marcello Suppressa.
“Questi numeri – dichiara il Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli – non devono risultare fini a loro stessi, essere un esercizio di stile per far vedere il lavoro svolto, ma bensì essere un monito e allarme di una società che è ormai abbondantemente malata, con sacche di povertà dalle quali le persone non riescono ad uscire e a migliorare la propria situazione anche quando viene trovato un lavoro, perché spesso quel lavoro è scarsamente retribuito”.
“La Caritas diocesana di Pescia – sottolinea la direttrice pesciatina, Maria Cristina Brizzi – nonostante abbia pubblicato insieme a Caritas diocesana di Pistoia un dossier delle povertà nel 2008, negli anni, è sempre stata attenta alle Caritas parrocchiali e alla loro formazione, così come ai concetti di ascolto e osservazione. Dal 2020 queste attenzioni si sono concretizzate con l’inizio di un percorso formativo e nel 2021 con la pubblicazione di un Dossier diocesano dal titolo ” Innalzarsi per rialzarsi” che raccontava lo stato dell’arte del nostro territorio. Siamo molto contenti del percorso iniziato ormai 4 anni fa, dei risultati ottenuti fino ad ora e di quelli che sono i propositi futuri. Nel 2023 si è rinnovata la collaborazione con la Caritas diocesana di Pistoia e questo report ne è il frutto. Questo percorso sicuramente continuerà e si intensificherà così da arrivare ad una lettura delle povertà, a livello provinciale, e rispondere a queste in maniera adeguata”.
“Presentiamo i dati dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse all’inizio della Quaresima – evidenzia il direttore pistoiese, Marcello Suppressa – e niente avviene per caso: abbiamo l’occasione di non sprecare questo tempo di grazia, per non lasciare andare l’occasione di cambiare le cose, partendo in primis da noi stessi, dalla nostra famiglia, dalle nostre comunità e magari risvegliare in ciascuno di noi un antico richiamo al senso di giustizia. Nel nostro paese, in questo momento stiamo mettendo a sistema la povertà, manca una misura strutturale di lotta alla povertà. Caritas questo lo osserva quotidianamente nei nostri centri di ascolto: tocchiamo con mano la vita delle persone che chiedono aiuto per le cose basilari, alimenti, sostegno economico, sostegno per i farmaci, le cure … Stiamo vivendo un’illusione di modernità dove tutti siamo “connessi”, ma in realtà sono sempre di più coloro che rimangono indietro e sono esclusi. Per questo dobbiamo ripartire dal diritto all’accesso ai servizi, per tutti e garantire il sostegno a coloro che si trovano in difficoltà. Il report che presentiamo può fare la sua parte, facendoci risvegliare dal torpore, per iniziare ad indignarsi davvero: non dobbiamo aver paura, ma agire nella solidarietà riscoprendo il senso civico e il valore del bene comune”.
Dati generali. Le persone incontrate nel 2023 complessivamente dai centri operativi delle due Caritas diocesane sono state 2.935; valore piuttosto significativo in quanto si attesterebbe poco sopra al 10% del dato complessivo regionale (con riferimento agli ultimi dati disponibili relativi al 2022. Circa il 75% delle persone si sono rivolte ad un servizio di Caritas Pistoia.
Stranieri e italiani. Leggera prevalenza delle richieste da parte di persone straniere (54,3%) sebbene lo scarto con gli italiani non sia enorme; differenza che si assottiglia particolarmente per la Caritas di Pescia (49,1% ITA – 50,9% STR). Con riferimento agli stranieri le nazioni più rappresentate e che da sole compongono quasi la metà della presenza straniera sono Marocco (24,2%) e Albania (23,7%), rilevante anche la presenza di persone provenienti dalla Nigeria (16,0%) che sono anche la prima nazionalità straniera sul territorio di Pescia. Fasce d’età. L’età media delle persone assistite sfiora i 50 anni (49,4), con gli italiani sensibilmente più anziani degli stranieri (57,2 anni contro 42,7), sul territorio della Caritas di Pescia l’età media generale supera i 50 anni (50,6). Quasi la metà delle persone ha un’età compresa tra i 35 ed i 54 anni, gli under 25 sono appena il 2,3% mentre gli anziani sono il 15,5% del totale (il 5,5% ha più di 75 anni). Residenza ed abitazione. Come è facile aspettarsi la maggioranza delle persone dichiara residenza nel comune di Pistoia (43,4%), seguono gli altri comuni con percentuali molto più basse (il secondo è Pescia a 6,6%); il primo comune non appartenente alla provincia di Pistoia è Montemurlo (4,6%). Emerge invece un 7,4% che risulta senza residenza o quanto meno non ne dichiara nessuna. Il 60,0% delle persone incontrate vive in nucleo familiare (con il coniuge e/o altri parenti), in questo caso le due Caritas si differenziano particolarmente in quanto a Pescia si rileva una maggiore presenza di persone sole (22,0% più di una su cinque). Similarmente emerge sempre sul territorio diocesano di Pescia una certa presenza di persone che dichiarano di vivere in una struttura alberghiera (sono il 6,9% delle persone assistite dalla Caritas di Pescia). Tuttavia, circa la metà del totale dei soggetti intercettati dichiara di vivere in una casa in affitto (49,9%), solo l’8,7% vive in alloggio ERP (soprattutto sul territorio di Pistoia). Il 5,8% dichiara alloggi di fortuna, mentre il 2,3% è addirittura senza alloggio. Tipologia urgenze. I principali bisogni rilevati afferiscono alla sfera economica (59,2%), in particolare alla mancanza o addirittura assenza di reddito, o anche all’indisponibilità rispetto a spese straordinarie; seguono poi problematiche legate al lavoro (10,5%), soprattutto in riferimento alla disoccupazione, ma anche all’inoccupazione, lavoro nero ed al lavoro precario. Seguono con percentuali più inferiori problemi familiari (6,8%), abitativi (6,8%), salute (5,9%), istruzione (4,3%). Infine con riferimento agli interventi la stragrande maggioranza riguarda l’erogazione di beni e servizi materiali (67,9% del totale degli interventi messi in atto), ci si riferisce cioè all’erogazione di alimenti, vestiario, prodotti per l’infanzia, ma anche all’accesso a servizi mensa ed emporio; il 18,2% ha riguardato invece interventi tramite sussidi economici (pagamento bollette, affitto o contributi per l’abitare, spese sanitarie, spese scolastiche, varie ed eventuali); in percentuali minori si rilevano interventi relativi a sanità (2,0%), consulenza professionale (1,1%), scuola e istruzione (1,0%).
Il 2 febbraio in Cattedrale
Venerdì 2 febbraio alle 18 nella Cattedrale di San Zeno a Pistoia, il Vescovo presiede la Messa della festa della Presentazione al tempio di Gesù.
Nella festa della Candelora ricorre anche la Giornata mondiale per la vita consacrata, un’occasione per conoscere un mondo che è vicino a poveri, malati e “piccoli”. Nella celebrazione saranno ricordati anche gli anniversari di vita consacrata. Quest’anno festeggiano il 60° di professione religiosa due Suore della Congregazione delle Mantellate serve di Maria residenti in Agliana alla scuola Mario Baldi, cioè suor Ilaria Colbachini e suor Claudina Sofia.
Appartengono all’Istituto delle Mantellate, serve di Maria, anche altre tre figure storiche della congregazione che festeggiano invece il 70° di professione religiosa:Suor Aureliana Pagani, suor Costantina Nassetti e Suor Deodata Trevisan.
Alle 19.15 ci sarà il rito della consegna delle Credenziali del Pellegrino a quanti, nel corso dell’anno, si dirigeranno in pellegrinaggio a Santiago de Compostela.
Insieme per la Giornata del malato
Domenica 11 gennaio la celebrazione in Diocesi nel primo pomeriggio
Domenica 11 febbraio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato. La diocesi vivrà questo appuntamento secondo uno schema ormai tradizionale. Alle 15.30 è previsto il ritrovo nella Cattedrale di San Zeno per la preghiera del Santo Rosario. Qui alle 16 il Vescovo presiederà la concelebrazione eucaristica a cui sono invitati malati, infermi, membri della cappellania ospedaliera, operatori socio sanitari, associazioni di volontariato impegnate in ambito socio-sanitario, l’Unitalsi, le Misericordie, il Cisom, e quanti sono sensibili al mondo della malattia.
Come ogni anno papa Francesco indirizza ai fedeli un messaggio per animare questa ricorrenza e suscitare una riflessione in linea con le attese e le difficoltà presenti. Quest’anno il messaggio è intitolato «”Non è bene che l’uomo sia solo”. Curare il malato curando le relazioni”. Il testo sottolinea l’importanza delle relazioni nella cura dei più fragili.
«Fratelli e sorelle – scrive il Papa – la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre.
Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo».
Infine, rivolgendosi ai malati papa Francesco scrive: «A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi».
Il cammino del Sinodo diocesano
Terminato il lavoro nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali si apre un nuovo tempo di sintesi e confronto con i Circoli minori e le Assemblee generali. Il calendario dei prossimi appuntamenti.
La seconda sessione del Sinodo diocesano è arrivata ad un primo e importante punto di svolta. In questi mesi parrocchie, associazioni e realtà ecclesiali si sono incontrate per lavorare sulla prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie le nove proposizioni scaturite dalla prima sessione del Sinodo, conclusa il 25 luglio scorso.
Le proposizioni raccolgono le attese e le priorità segnalate dal Popolo di Dio che è in Pistoia e sono articolate in più temi: i cammini educativi, l’attesa di nuove relazioni e di una dimensione meno individualistica degli stili di vita e della fede, il ruolo della donna, il rapporto tra generazioni (giovani e anziani), i migranti e le attese di una Chiesa chiamata a ripensarsi e rinnovarsi. Da questi contenuti i gruppi sinodali sono quindi stati chiamati a formulare orientamenti e proposte pastorali concrete per la vita della Diocesi di Pistoia da inviare alla segreteria del Sinodo Diocesano.
Verso il nuovo Instrumentum laboris
Ricordiamo che è ancora possibile far pervenire la sintesi del proprio gruppo entro sabato 3 febbraio (tramite mail a sinodo@diocesipistoia.it). A partire da quella data la Segreteria del Sinodo sarà impegnata a comporre una sintesi delle relazioni per la redazione di un nuovo Instrumentum laboris, la traccia di lavoro che costituirà il testo base per le ulteriori assemblee diocesane.
Il nuovo Instrumentum laboris sarà pronto entro l’inizio del mese di marzo, quando sarà inviato a tutti i sinodali, cioè i membri eletti da parrocchie e vicariati per partecipare alle assemblee del Sinodo (quelle dei circoli minori come quelle generali). I sinodali, uomini e donne, laici, presbiteri, consacrati e consacrate, saranno chiamati a studiare – insieme con le comunità di riferimento – i risultati dello strumento di lavoro e a proporre eventuali integrazioni, modifiche, sviluppi.
Quanti tra loro non potessero o non intendessero proseguire il lavoro avviato lo scorso anno dovranno essere sostituiti da nuovi padri o madri sinodali entro il mese di marzo.
Incontro di formazione con l’arcivescovo di Torino
Il primo appuntamento comune a cui sono invitati i sinodali e quanti desidereranno saperne di più sarà giovedì 22 febbraio alle 18 nell’aula liturgica di Valdibrana per un incontro di Formazione con Monsignor Roberto Repole, teologo e arcivescovo di Torino, sul tema: “i ministeri nella Chiesa. Teologia e prospettive pastorali”. Il vescovo Repole è stato uno dei cinque vescovi designati alla Conferenza episcopale italiana per la partecipazione alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si è tenuta in Vaticano dal 4 e al 29 ottobre.
Il calendario dei Circoli minori
Giovedì 14 marzo è invece prevista una prima Assemblea generale dei padri e delle madri sinodali a Valdibrana. Nel mese di aprile si svolgeranno gli incontri dei Circoli Minori, organizzati per favorire la partecipazione e la discussione dei sinodali in cinque diverse aree geografiche: la chiesa di San Francesco a Pistoia (per il vicariato del Centro, della Città e del Suburbio); la chiesa di Capostrada per i vicariati della montagna; la chiesa di San Pietro a Casalguidi per quelli della piana e del Montalbano occidentale; la chiesa di Poggio a Caiano per il vicariato di Poggio, Carmignano e Limite; la chiesa di Fornacelle per i vicariati di Montale e Montemurlo.
Le date dei circoli minori sono le seguenti: mercoledì 3 aprile, lunedì 8 aprile, lunedì 15 aprile. Tutti gli appuntamenti sono alle 21. Con il mese di Maggio i lavori prodotti dai Circoli minori saranno ricomposti e sintetizzati in un nuovo instrumentum laboris che dovrà essere discusso e approvato nelle assemblee generali.
Le Assemblee generali e la chiusura del Sinodo
La prima assemblea, che servirà a presentare il nuovo testo di lavoro è prevista per lunedì 13 maggio dalle 19 alle 22.30 a Valdibrana. Nelle assemblee successive saranno discusse anche eventuali proposte di modifica o integrazione al testo. L’ultima data disponibile per presentarle sarà venerdì 17 maggio. Venerdì 24 maggio, lunedì 3 e giovedì 13 giugno (dalle 19.30 alle 22.30) i sinodali, dopo aver studiato testo e proposte di modifica, saranno chiamati a esprimere il loro parere con le votazioni in assemblea.
Sabato 29 giugno alle 18 sarà invece celebrata in Cattedrale la chiusura del Sinodo con la consegna dei lavori al Vescovo. Il testo votato dall’assemblea dovrà essere approvato dal Vescovo Tardelli che lo promulgherà, sotto forma di seconda parte del Libro Sinodale, per la Solennità di San Jacopo Apostolo giovedì 25 luglio 2024.
Una giornata per dire ai ragazzi: tu sì che vali
Domenica 28 gennaio in San Giovanni Fuorcivitas il vescovo incontra i cresimati
Domenica 28 gennaio i Cresimati dell’anno 2023 incontreranno il Vescovo, nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas (15-30-17.30). Siamo arrivati alla sesta edizione di questa iniziativa (dal 2019) che è pensata per favorire il passaggio dal percorso catechistico dei ragazzi al gruppo giovanile parrocchiale.
Quest’anno lo slogan dell’incontro è “Tu sì che vali!” l’espressione non vuole richiamare qualche programma televisivo di successo, ma un’altra storia: la scoperta di una presenza viva, carica di valore, capace di accompagnarci nel cammino della vita che è il Signore Risorto e nello stesso tempo, una scoperta tutt’uno con questa e cioè che ciascuno di noi vale, è un vero spettacolo di stupore e di possibilità che proprio la fede fa scoprire e riscoprire.
L’incontro quest’anno ha come filo conduttore i discepoli di Emmaus (Luca 24,13-53), due amici sconsolati e delusi per la morte di colui che avevano seguito con grandi speranze e che era finito in croce, sconfitto, senza mantenere le sue promesse. I due ponenedosi domande rompicapo, a un certo punto della loro angoscia si accorgono di essere stati affiancati da una persona che dopo averli ascoltati, dà loro un nuovo punto di vista dell’accaduto. Scoprono così il valore di quell’amicizia che non aveva tradito le attese, ma aveva attraversato il dolore e la morte per dimostrare la forza dell’amore… riaccesa nel loro cuore da una splendida cenetta illuminata da uno sguardo potente e consolante, capace di spronare e spingere verso gli amici, quelli veri, con cui condividere la vita, ora più che mai bella, piena di possibilità e di gioia.
Questa storia, così parafrasata, pare il racconto dei nostri ragazzi che vivono tempi carichi di possibilità, ma anche pieni di smarrimento e spesso svuotati nelle e delle relazioni umane di riferimento. La storia del Vangelo parla di noi. Parla del gruppo giovani, dei loro partecipanti, dei loro animatori, della dose di coraggio che ci vuole per fare una proposta alternativa ai nostri ragazzi, provando per loro una grande simpatia e fiducia, usando il loro linguaggio per veicolare contenuti di fede e di dono secondo il progetto del Vangelo.
Nell’incontro è previsto quindi l’ascolto di questo brano del Vangelo e la risonanza su di esso; sarà una risonanza animata, la cui comprensione sarà modulata dall’incontro con gli altri ragazzi provenienti da più parrocchie, dalla musica, dalla festa. Sarà questa la bella occasione per conoscere anche le proposte della Pastorale giovanile e sentir parlare quei giovani che hanno continuato il loro cammino di gioia e amicizia anche dopo la Cresima.
Per prepararsi all’incontro dei Cresimati di domenica 28 gennaio è disponibile un sussidio. Per partecipare all’incontro è opportuno iscriversi entro il 20 gennaio 2024.
Un’iscrizione utile per motivi organizzativi da confermare online sul sito diocesano (Laddove si chiede il numero dei partecipanti vanno compresi anche gli accompagnatori) per gestire al meglio l’incontro.
Da ultimo l’invito di Suor Giovanna Cheli: «Ridiciamolo, allora, ai nostri ragazzi: Tu sì che vali! Vale la pena dirselo e guardandosi negli occhi, chissà che non scopriamo tra noi quell’Amico presente che non lascia mai soli e mai smette di valorizzarci e darci fiducia per cominciare e ricominciare!».