Il cammino del Sinodo diocesano

Terminato il lavoro nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali si apre un nuovo tempo di sintesi e confronto con i Circoli minori e le Assemblee generali. Il calendario dei prossimi appuntamenti.

La seconda sessione del Sinodo diocesano è arrivata ad un primo e importante punto di svolta. In questi mesi parrocchie, associazioni e realtà ecclesiali si sono incontrate per lavorare sulla prima parte del Libro Sinodale, il testo che raccoglie le nove proposizioni scaturite dalla prima sessione del Sinodo, conclusa il 25 luglio scorso.

Le proposizioni raccolgono le attese e le priorità segnalate dal Popolo di Dio che è in Pistoia e sono articolate in più temi: i cammini educativi, l’attesa di nuove relazioni e di una dimensione meno individualistica degli stili di vita e della fede, il ruolo della donna, il rapporto tra generazioni (giovani e anziani), i migranti e le attese di una Chiesa chiamata a ripensarsi e rinnovarsi. Da questi contenuti i gruppi sinodali sono quindi stati chiamati a formulare orientamenti e proposte pastorali concrete per la vita della Diocesi di Pistoia da inviare alla segreteria del Sinodo Diocesano.

Verso il nuovo Instrumentum laboris

Ricordiamo che è ancora possibile far pervenire la sintesi del proprio gruppo entro sabato 3 febbraio (tramite mail a sinodo@diocesipistoia.it). A partire da quella data la Segreteria del Sinodo sarà impegnata a comporre una sintesi delle relazioni per la redazione di un nuovo Instrumentum laboris, la traccia di lavoro che costituirà il testo base per le ulteriori assemblee diocesane.

Il nuovo Instrumentum laboris sarà pronto entro l’inizio del mese di marzo, quando sarà inviato a tutti i sinodali, cioè i membri eletti da parrocchie e vicariati per partecipare alle assemblee del Sinodo (quelle dei circoli minori come quelle generali). I sinodali, uomini e donne, laici, presbiteri, consacrati e consacrate, saranno chiamati a studiare – insieme con le comunità di riferimento – i risultati dello strumento di lavoro e a proporre eventuali integrazioni, modifiche, sviluppi.

Quanti tra loro non potessero o non intendessero proseguire il lavoro avviato lo scorso anno dovranno essere sostituiti da nuovi padri o madri sinodali entro il mese di marzo.

Incontro di formazione con l’arcivescovo di Torino

Il primo appuntamento comune a cui sono invitati i sinodali e quanti desidereranno saperne di più sarà giovedì 22 febbraio alle 18 nell’aula liturgica di Valdibrana per un incontro di Formazione con Monsignor Roberto Repole, teologo e arcivescovo di Torino, sul tema: “i ministeri nella Chiesa. Teologia e prospettive pastorali”. Il vescovo Repole è stato uno dei cinque vescovi designati alla Conferenza episcopale italiana per la partecipazione alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si è tenuta in Vaticano dal 4 e al 29 ottobre.

Il calendario dei Circoli minori

Giovedì 14 marzo è invece prevista una prima Assemblea generale dei padri e delle madri sinodali a Valdibrana. Nel mese di aprile si svolgeranno gli incontri dei Circoli Minori, organizzati per favorire la partecipazione e la discussione dei sinodali in cinque diverse aree geografiche: la chiesa di San Francesco a Pistoia (per il vicariato del Centro, della Città e del Suburbio); la chiesa di Capostrada per i vicariati della montagna; la chiesa di San Pietro a Casalguidi per quelli della piana e del Montalbano occidentale; la chiesa di Poggio a Caiano per il vicariato di Poggio, Carmignano e Limite; la chiesa di Fornacelle per i vicariati di Montale e Montemurlo.

Le date dei circoli minori sono le seguenti: mercoledì 3 aprile, lunedì 8 aprile, lunedì 15 aprile. Tutti gli appuntamenti sono alle 21. Con il mese di Maggio i lavori prodotti dai Circoli minori saranno ricomposti e sintetizzati in un nuovo instrumentum laboris che dovrà essere discusso e approvato nelle assemblee generali.

Le Assemblee generali e la chiusura del Sinodo

La prima assemblea, che servirà a presentare il nuovo testo di lavoro è prevista per lunedì 13 maggio dalle 19 alle 22.30 a Valdibrana. Nelle assemblee successive saranno discusse anche eventuali proposte di modifica o integrazione al testo. L’ultima data disponibile per presentarle sarà venerdì 17 maggio. Venerdì 24 maggio, lunedì 3 e giovedì 13 giugno (dalle 19.30 alle 22.30) i sinodali, dopo aver studiato testo e proposte di modifica, saranno chiamati a esprimere il loro parere con le votazioni in assemblea.

Sabato 29 giugno alle 18 sarà invece celebrata in Cattedrale la chiusura del Sinodo con la consegna dei lavori al Vescovo. Il testo votato dall’assemblea dovrà essere approvato dal Vescovo Tardelli che lo promulgherà, sotto forma di seconda parte del Libro Sinodale, per la Solennità di San Jacopo Apostolo giovedì 25 luglio 2024.




Una giornata per dire ai ragazzi: tu sì che vali

Domenica 28 gennaio in San Giovanni Fuorcivitas il vescovo incontra i cresimati

Domenica 28 gennaio i Cresimati dell’anno 2023 incontreranno il Vescovo, nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas (15-30-17.30). Siamo arrivati alla sesta edizione di questa iniziativa (dal 2019) che è pensata per favorire il passaggio dal percorso catechistico dei ragazzi al gruppo giovanile parrocchiale.

Quest’anno lo slogan dell’incontro è “Tu sì che vali!” l’espressione non vuole richiamare qualche programma televisivo di successo, ma un’altra storia: la scoperta di una presenza viva, carica di valore, capace di accompagnarci nel cammino della vita che è il Signore Risorto e nello stesso tempo, una scoperta tutt’uno con questa e cioè che ciascuno di noi vale, è un vero spettacolo di stupore e di possibilità che proprio la fede fa scoprire e riscoprire.

L’incontro quest’anno ha come filo conduttore i discepoli di Emmaus (Luca 24,13-53), due amici sconsolati e delusi per la morte di colui che avevano seguito con grandi speranze e che era finito in croce, sconfitto, senza mantenere le sue promesse. I due ponenedosi domande rompicapo, a un certo punto della loro angoscia si accorgono di essere stati affiancati da una persona che dopo averli ascoltati, dà loro un nuovo punto di vista dell’accaduto. Scoprono così il valore di quell’amicizia che non aveva tradito le attese, ma aveva attraversato il dolore e la morte per dimostrare la forza dell’amore… riaccesa nel loro cuore da una splendida cenetta illuminata da uno sguardo potente e consolante, capace di spronare e spingere verso gli amici, quelli veri, con cui condividere la vita, ora più che mai bella, piena di possibilità e di gioia.

Questa storia, così parafrasata, pare il racconto dei nostri ragazzi che vivono tempi carichi di possibilità, ma anche pieni di smarrimento e spesso svuotati nelle e delle relazioni umane di riferimento. La storia del Vangelo parla di noi. Parla del gruppo giovani, dei loro partecipanti, dei loro animatori, della dose di coraggio che ci vuole per fare una proposta alternativa ai nostri ragazzi, provando per loro una grande simpatia e fiducia, usando il loro linguaggio per veicolare contenuti di fede e di dono secondo il progetto del Vangelo.

Nell’incontro è previsto quindi l’ascolto di questo brano del Vangelo e la risonanza su di esso; sarà una risonanza animata, la cui comprensione sarà modulata dall’incontro con gli altri ragazzi provenienti da più parrocchie, dalla musica, dalla festa. Sarà questa la bella occasione per conoscere anche le proposte della Pastorale giovanile e sentir parlare quei giovani che hanno continuato il loro cammino di gioia e amicizia anche dopo la Cresima.

Suor Giovanna Cheli, Ufficio Catechistico diocesano

Le info per partecipare

Per prepararsi all’incontro dei Cresimati di domenica 28 gennaio è disponibile un sussidio. Per partecipare all’incontro è opportuno iscriversi entro il 20 gennaio 2024.

Un’iscrizione utile per motivi organizzativi da confermare online sul sito diocesano (Laddove si chiede il numero dei partecipanti vanno compresi anche gli accompagnatori) per gestire al meglio l’incontro.

Da ultimo l’invito di Suor Giovanna Cheli: «Ridiciamolo, allora, ai nostri ragazzi: Tu sì che vali! Vale la pena dirselo e guardandosi negli occhi, chissà che non scopriamo tra noi quell’Amico presente che non lascia mai soli e mai smette di valorizzarci e darci fiducia per cominciare e ricominciare!».




Cristiani in preghiera a Pistoia

Dal 18 al 23 gennaio una serie di incontri tra le diverse confessioni cristiane

A Pistoia una settimana di incontri e preghiere tra le diverse confessioni cristiane. Un appuntamento celebrato ogni anno in tutto il mondo ma diventato in città segno di amicizia e occasione di conoscenza per l’impegno e il coinvolgimento della Diocesi di Pistoia, della Chiesa Ortodossa Rumena, della Chiesa Ortodossa Russa, della Chiesa Battista e di quella Valdese.

Il tema scelto quest’anno per la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani (18-25 gennaio) suona particolarmente attuale: «l’amore a Dio e l’amore per il prossimo, così come ci viene raccontato nel Vangelo di Luca 10, 27 (“Ama il Signore Dio tuo […] e ama il prossimo tuo come te stesso”)». Una traccia che accompagnerà la serie di incontri ecumenici organizzati a Pistoia nei prossimi giorni.

Il calendario di incontri si aprirà giovedì 18 gennaio alle 21 presso la Chiesa di San Biagio in Cascheri di Pistoia (via don Minzoni 9) con una condivisione interconfessionale sulla pace dal titolo “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Nella serata i membri delle diverse confessioni cristiane proporranno una lettura di brani sulla pace intercalata da brani musicali.

Venerdì 19 gennaio alle 12 la Chiesa ortodossa russa invita a partecipare alla Liturgia della Grande benedizione delle acque presso la chiesa di Santa Maria a Ripalta. Lo stesso giorno, alle 21.15 nella Sala Pantaleo presso il convento delle Suore Clarisse (accesso dal lato del parcheggio della Misericordia), il gruppo di Taizè di Pistoia proporrà una preghiera ecumenica.

Domenica 21 gennaio alle 10.45, la Chiesa Evangelica Battista di Pistoia, che ha sede in via Porta San Marco, 11 invita a partecipare al culto di adorazione. Lo stesso giorno alle 17 la Chiesa Ortodossa Romena, che ha sede nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, in via San Bartolomeo 13, propone il Vespro ortodosso rumeno.

La conclusione della settimana è prevista martedì 23 gennaio alle 17.30 presso la sala Pantaleo del convento delle Clarisse per la Lectio Divina ecumenica a cura del Pastore Valdese Francesco Marfé.




Bando servizio civile, prorogati i termini al 22 febbraio: otto posti alla Caritas

Un anno di attività per sconfiggere il disagio adulto

Sono stati prorogati al prossimo 22 febbraio, sempre alle ore 14, il bando nazionale per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale.

Sui territori dove sono attive le Caritas diocesane di Pistoia e di Pescia saranno 8 i posti a disposizione, rispettivamente sei e due, rinnovando così la possibilità di intraprendere una nuova occasione formativa e lavorativa importantissima da offrire a giovani con il desiderio e la motivazione per avviare un anno di attività nell’aiuto al disagio adulto dei due territori.

CONSULTA LA SCHEDA DEL PROGETTO CARITAS PISTOIA E PESCIA

Un disagio che, come censito anche dai report della stessa Caritas diffusi nel corso degli anni, aumenta anche sul nostro territorio con sempre più adulti che fanno accesso ai servizi, in particolar modo gli over 65 sempre più presenti con le loro richieste.

Caritas Italiana vede finanziati complessivamente 126 progetti in Italia, per un totale di 1.089 posti, e 13 progetti all’estero per 58 posti. Tutti i progetti proposti dalla Caritas Italiana hanno una durata di 12 mesi. I progetti afferenti alla Caritas saranno probabilmente avviati alla fine di maggio 2024. Tutte le informazioni tecniche sul Bando sono disponibili sul sito del Servizio Civile, dove è possibile consultare nel dettaglio tutte le opportunità presenti in tutte le province d’Italia.

Per quanto riguarda gli aspiranti operatori volontari, si rinnova anche per quest’anno la modalità di iscrizione: tutti i futuri operatori dovranno infatti presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo

https://www.scelgoilserviziocivile.gov.it/ 

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL e questo avviene, per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero, esclusivamente attraverso l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) con credenziali di livello di sicurezza 2, quelle che prevedono un doppio passaggio di sicurezza in accesso ai portali pubblici, con l’invio di un codice univoco al momento dell’utilizzo. I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Mensa don Siro Butelli Centro Mimmo ed Emporio

Come negli anni scorsi il progetto di attivazione degli operatori volontari di servizio civile è a titolarità di Caritas Italiana ed è svolto in collaborazione con la Caritas diocesana di Pescia. Sono confermati anche per il 2024 le disponibilità sul nostro territorio: resta invariato il totale di posti disponibili, sono 8, rispettivamente 6 a Pistoia e 2 a Pescia.

Nello specifico all’interno della realtà diocesana di Pistoia il servizio verrà svolto presso la Mensa don Siro Butelli, il Centro Mimmo e l’Emporio della Solidarietà. Dopo la domanda ci saranno i colloqui di selezione e l’avvio previsto del servizio dovrebbe essere, così come a livello nazionale, il 25 maggio se tutto procederà senza intoppi.

Dario Cafiero

(pubblicato sul settimanale la Vita – Pistoia Sette, aggiornato il 14 febbraio 2024)




Gli auguri di Natale del vescovo Tardelli

Il Messaggio del vescovo Tardelli per le festività ormai vicine. Un appello ad accogliere il Signore

 

Vedo brillare le luci nelle città e i negozi sfavillare pieni di gente che va e che viene. C’è aria di festa e frenesia di traffico che intralcia le strade. Siamo a Natale, si dice; ed è vero. Se mai ce lo dimenticassimo, la pubblicità ce lo ricorda con gli immancabili panettoni, i pandori e mille altre cose.

Beninteso, non ho niente contro la voglia di far festa che è qualcosa di insito nell’essere umano e di necessario alla sua vita. Non ho niente nemmeno contro l’abitudine di farsi gli auguri e scambiarsi regali. È bello fare e ricevere regali, indubbiamente. Però, però… però sento che il Natale è qualcosa di più di un sentimento di festa che tenta di colorare giorni tristi e pesanti di angoscia e solitudine.

Il mio pensiero allora va a quell’evento che i vangeli raccontano: un bambino che nasce in una grotta che è stalla di animali; nella povertà e nella semplicità. Per quella coppia non c’era altro posto a Betlemme. Attorno a quella madre che partorisce ci sono dei pastori, gente semplice del popolo, infreddolita dalla veglia notturna ai greggi. Il bambino ha la pretesa incredibile di essere Dio stesso incarnato tra noi, vero uomo tra gli uomini.

In quell’evento di amore umile, inaudito e povero, che avviene nel disagio di chi è fuori casa e in un alloggio di fortuna, leggo i tanti drammi del mondo, le immani sofferenze che le guerre e le ingiustizie creano ogni giorno, la cattiveria che uccide e sottomette; penso a chi è solo e in questi giorni di festa sente aumentare la tristezza; penso ai tanti stranieri che vagano nelle nostre strade; penso infine con grande amarezza alle persone e alle aziende messe a terra dalle recenti alluvioni.

In quell’evento antico leggo però anche la forza umile dell’amore che si fa strada nel mondo come l’acqua che scende inesorabile verso il mare. Tutto questo mi scorre davanti agli occhi del cuore e allora sento che gli auguri di Natale acquistano un altro valore oltre quello di una semplice cortesia di maniera. Diventano appello ad accogliere il Signore Dio nella vita, accogliendolo nella fede e nel volto di ogni fratello e sorella che soffre; operando con tenacia per la pace in terra per tutti gli uomini amati dal Signore. Solo così essi sono veri e sanno davvero di speranza.

+ Fausto Tardelli, vescovo




Martedì 19 la nuova edizione del “Premio Frosini”

Appuntamento nell’aula magna del Seminario, in occasione della premiazione dedicata al teologo pistoiese sul tema aggiornamento teologico

Martedì 19 dicembre, alle 21, nell’aula magna del Seminario vescovile di Via Puccini, si terrà la cerimonia ufficiale di premiazione del Concorso nazionale ‘Mons. Giordano Frosini’ per la Tesi di Dottorato in Teologia che nel biennio 2021-23 abbia maggiormente contribuito all’aggiornamento teologico.

Il Premio, a cadenza biennale e rivolto a tutte le Facoltà teologiche italiane, è ideato dal Comitato ‘Don Frosini’, con il sostegno della Fondazione Caript, per mantenere vivi il ricordo e l’insegnamento di monsignor Frosini che ha dedicato la vita a sollecitare la comunità cristiana sulla necessità di adeguare la propria fede ai tempi che ci è dato di vivere.

Dopo il saluto del Vescovo, la serata si articolerà con un dialogo tra il Presidente del Comitato promotore, dott. Andrea Amadori, e due membri della Commissione valutatrice delle tesi pervenuti, ovvero Giuseppe Lorizio, docente emerito di Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Lateranense e fresco di nomina a Direttore dell’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma, e Basilio Petrà, già Preside della Facoltà Teologica dell’Italia centrale.

Il tema del dialogo, a cui è chiamata a partecipare tutta la cittadinanza e in special modo gli studenti della Scuola Teologica Diocesana, riguarderà la forma della fede nella società e nella cultura contemporanea.

L’incontro culminerà con la designazione della tesi vincitrice e la premiazione del neo Dottore in Teologia, che illustrerà sinteticamente gli esiti del proprio studio di ricerca. Quest’anno il premio è stato assegnato a Rocco Salemme “De Fide”. Rinnovamento culturale e sviluppo teologico del Tractatus oltre la metà del secondo millennio cristiano (Cittadella Editrice, 2023). Ai partecipanti verrà offerta una copia della tesi vincitrice fino ad esaurimento.




Avvento di fraternità

Domenica 17 dicembre si terrà nelle parrocchie la raccolta offerte per sostenere i tanti servizi erogati dalla Caritas diocesana e farne conoscere numeri e progettualità

Una giornata dedicata a sostenere le opere segno della Caritas Diocesana. Domenica 17 dicembre, terza di Avvento, ricorrerà la Giornata di Fraternità, momento in cui condividere e diffondere le azioni che la Caritas rivolge a tutta la popolazione, in particolar modo verso le persone in difficoltà.

Sono 28 le realtà fra centri di ascolto, parrocchie e associazioni che fanno parte della rete Caritas di Pistoia. Attraverso questa rete nel 2022 sono state ascoltato 2484 persone e nel primo semestre 2023 oltre 1814 persone. Tante le possibilità di aiuto messe a disposizione da Caritas. Per quanto riguarda l’accoglienza e il disagio abitativo con “La tenda di Abramo” e “Casa Baobab” sono state sviluppate progettualità volte all’accoglienza a medio termine per richiedenti e titolari di protezione internazionale usciti dal sistema di accoglienza pubblico (CAS, SAI) e per giovani immigrati fuori dalla logica emergenziale, favorendo allo stesso tempo l’inserimento nella società.

Grazie all’opera dell’Hospitium “Mansueto Bianchi” è da anni garantita la prima e pronta accoglienza agli uomini in difficoltà, quasi 40 quelli supportati negli ultimi mesi. Con “L’Apostrofo” invece Caritas consente l’accoglienza a medio e lungo termine di uomini senza fissa dimora. Con il progetto “Welcome” e le accoglienze di Piuvica e Bottegone sono stati aiutati nuclei familiari con o senza figli in stato di disagio abitativo, complessivamente si tratta di 7 nuclei, cioè circa 25 persone.

Grazie alla mensa “don Siro Butelli”, in servizio da oltre 30 anni a Pistoia, la Caritas è vicina alle persone in difficoltà 365 giorni l’anno ed eroga i principali pasti della giornata (colazione, pranzo e cena), ed è aperto a chiunque ne voglia usufruire, senza nessun tipo di limitazione. Un servizio che nel 2023 avrà visto erogati oltre 30.000 pasti e più di 300 persone supportate.

Per l’aiuto alimentare è attivo da anni anche l’Emporio della Solidarietà, con oltre 4200 persone assistite negli ultimi 2 anni. Raccolta e distribuzione di vestiario invece, i punti fermi del Centro Mimmo, un servizio fruito da quasi 400 persone solo nell’ultimo anno.

«Occorre operare non “per” i poveri, ma “con” i poveri – sottolinea il direttore Caritas, Marcello Suppressa – rendendoli protagonisti del loro riscatto, non destinatari passivi di iniziative assistenziali o progetti calati dall’alto. Questo è il principale impegno di Caritas, che da 50 anni nella nostra Diocesi, opera per la solidarietà e la promozione umana. Il tempo liturgico dell’Avvento che stiamo vivendo, mentre invita ad attendere nella speranza la venuta del Salvatore e il compimento del disegno divino di salvezza, sollecita le nostre comunità a testimoniare questa speranza con la carità operosa, ricordando che già ora incontriamo il volto del Cristo nei poveri e nei sofferenti».

«Questa rete – conclude Suppressa – è un segno tangibile di attenzione nei confronti dei poveri o di quanti stanno attraversando un momento di difficoltà. Le necessità sono molteplici e richiedono di “investire” non solo in aiuti concreti ma anche nel creare relazioni significative di condivisione e di accompagnamento».

Ma l’aiuto della Caritas diocesana passa anche per i centri d’ascolto che hanno portato sostegno e conforto in vari ambiti – legale, sanitario e psicologico – ad oltre 400 persone. Realtà vive ed attive che silenziosamente cercano di arrivare verso tutti coloro che attraversano un momento di difficoltà.

Dario Cafiero




La diocesi tra passato e futuro. Il Vescovo Tardelli presenta il suo libro

“In punta di penna” la raccolta di riflessioni di Mons. Tardelli dell’ultimo triennio: dalla pandemia al Sinodo, passando per l’Anno santo iacobeo. L’occasione per fare il punto anche sui prossimi avvenimenti

Riflessioni sempre “in punta di penna”, indagando ed approfondendo il presente senza perdere di vista la comunità diocesana. Questo il filo conduttore delle riflessioni raccolte dal Vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli, nel volume “In punta di penna” che sarà presentato pubblicamente sabato 9 dicembre alle ore 10.30 in un incontro che si terrà nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia moderato da don Ugo Feraci, responsabile del settimanale diocesano “La Vita – Pistoia Sette” supplemento di Avvenire.

Il testo raccoglie le riflessioni del Vescovo Tardelli degli ultimi 3 anni a partire dall’inizio del marzo 2020, agli albori del periodo pandemico.

L’incontro – aperto a tutti – sarà poi l’occasione per approfondire anche l’anno che si avvia alla conclusione e le novità che caratterizzeranno il 2024, come l’ingresso di Mons. Tardelli nella Diocesi di Pescia.




Catechesi: la traccia per vivere l’Avvento

Disponibile il sussidio per il tempo di Avvento a cura dell’Ufficio Catechistico diocesano.  La traccia prende spunto dal brano dei Magi e può essere utilizzata anche dai gruppi del Vangelo per prepararsi al Natale

Il tempo di Avvento è un tempo di attesa. Non un’attesa passiva, ma volta a intuire, capire i tempi e i modi in cui il Signore si avvicina all’umanità. Siamo abituati a pensare all’avvento dal punto di vista del Natale, cioè dalla fine dell’attesa e quindi tutta la nostra attesa parte dall’evento giunto alla sua pienezza. Molto più raramente ci poniamo la domanda, senza anticipare la conclusione, di come avranno fatto i contemporanei di Maria e Gesù a riconoscere davvero l’evento e soprattutto ad essere nelle disposizioni di animo di tale riconoscimento. Noi andiamo in fretta alla fine e diciamo: i pastori hanno visto gli angeli, i Magi hanno visto la stella e non ci accorgiamo che questi segni con la lettura del loro significato stanno alla fine dell’attesa e non all’inizio.

Come si sta all’inizio di un’attesa? Inoltre pensando al titolo della tappa del libro sinodale su cui intendiamo lavorare in questo tempo di avvento, e cioè “il tempo che stiamo vivendo”, come si può educarci a leggere nella fede la nostra storia?

Il brano del Vangelo può illuminarci in merito a quello che il Concilio Vaticano II chiamava la lettura dei segni dei tempi in cui la chiesa si doveva impegnare. Essi erano eventi, passaggi culturali, situazioni sociali e quant’altro che si imponevano all’attenzione di tutti gli uomini e dei cristiani chiamati a rispondere ad appelli e attese. I segni dei tempi spesso intrisi di dolore, ansie, difficoltà, contraddizioni (Giovanni XXIII parlava dell’anelito della pace, della questione operaia, della donna ecc.), portano in sé stessi il bene da accompagnare a maturazione, il potenziale da assecondare, la buona volontà da incoraggiare.

Il Sinodo parla del nostro tempo con i suoi ultimi eventi alcuni parzialmente superati, altri di tale e tanta portata che ci vorranno generazioni di uomini impegnati a far volgere il male – ad esempio della guerra, dei cambiamenti ambientali – al bene. Siamo chiamati a saper leggere la storia, il nostro tempo per essere via di speranza per tutta l’umanità. Ci sono eventi d’altronde che pur nascendo dalla precarietà di tante società povere e impoverite dall’occidente sono eventi da saper vivere con il vangelo in mano, come ad esempio la migrazione di tanti poveri del mondo.

Possiamo intendere il brano dei Magi come una mappa da seguire per imparare a leggere la propria storia, il proprio tempo, come tempo della venuta del Signore. Sappiamo che Gesù è venuto tra noi e continua a venire ogni giorno solo che noi siamo presi dalla fretta, distratti da mille cose e anche stravolti da eventi che ci riempiono di paura. Il tempo dei Magi non era molto diverso dal nostro. Basta seguire la struttura del brano per comprendere, la vicinanza tra il tempo in cui Gesù è nato e il nostro.

Il sussidio punta a comunicare ai ragazzi di ogni età che la nostra storia quella di oggi “ci interessa”, come interessò ai Magi la loro.

Anche noi siamo invitati a cercare Gesù come fecero loro. Egli, infatti, ci parla nella nostra storia, ci chiama a vivere il vangelo, ci invita a seguirlo, ci fa trovare la via per amare come lui ha amato. Dobbiamo inoltre formarci al senso di corresponsabilità, come Gesù formò i suoi discepoli: anche noi siamo responsabili nel nostro piccolo di quello che accade.

Scheda di avvento 2023

 




50 anni per la Caritas

Ricorre nel 2023 l’importante anniversario per la realtà diocesana fin dalla nascita attenta a supportare e aiutare il nostro territorio

Sabato 18 novembre alla chiesa della SS. Annunziata si svolgerà, nella chiesa della Santissima Annunziata a Pistoia, il pomeriggio di festa per il 50° anniversario della fondazione della Caritas di Pistoia.

Il programma prevede l’accesso per i partecipanti a partire dalle ore 15.15 con l’introduzione ed il saluto del direttore Caritas Pistoia, Marcello Suppressa, a cui seguiranno i saluti delle autorità presenti. A seguire, alle ore 16.00, la Santa Messa presieduta dal vescovo.

Al termine delle celebrazioni, indicativamente alle ore 18.00, la tavola rotonda con titolo “Caritas ieri e oggi: la nostra presenza sul territorio”, momento in cui è prevista anche la presentazione dell’omonimo volume che raccoglie le testimonianze dei tanti volontari e persone che hanno supportato l’attività della Caritas in questi 50 anni.

Al termine le conclusioni che sono affidate al Vescovo d Pistoia, Mons. Fausto Tardelli. Dalle ore 19 circa è invece previsto l’apericena solidale.

La partecipazione al pomeriggio è libera ma per motivi organizzativi è gentilmente richiesta la conferma della presenza contattando la Caritas Pistoia all’indirizzo email caritas@diocesipistoia.it .