Conclusione solenne del Sinodo diocesano

Sabato 29 giugno un doppio momento di festa per la Chiesa di Pistoia: la chiusura del Sinodo con la consegna del testo elaborato al Vescovo che nel giorno dei SS. Pietro e Paolo festeggia il 50° anniversario di ordinazione

Un momento di grande festa per la Chiesa di Pistoia quello in programma il prossimo sabato, 29 giugno 2024, giorno dei Santi Pietro e Paolo. Nella celebrazione eucaristica in programma nella Cattedrale di San Zeno alle ore 18.00 la Diocesi di Pistoia vedrà la conclusione del Sinodo, a distanza di due anni dal suo inizio, con la consegna al Vescovo Fausto Tardelli del testo finale, frutto dell’ascolto nelle parrocchie e nelle altre realtà ecclesiali, rielaborato nei circoli minori e votato nelle assemblee generali da circa 400 padri e madri sinodali.
Proprio nella giornata del 29 giugno monsignor Tardelli festeggerà il suo Giubileo d’oro di ordinazione presbiteriale.

Per l’anniversario è giunta dal Vaticano anche una lettera di auguri del Papa.

«Al Venerabile Fratello Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia e di Pescia – esordisce nella sua missiva Papa Francesco – che nella solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, celebra il giubileo d’oro dell’ordinazione presbiterale, ricordando il suo impegno, fruttuosamente esercitato per il bene dei fedeli delle comunità di San Miniato, poi di Pistoia e di Pescia, unite in persona Episcopi, memori anche del suo servizio nella Conferenza Episcopale Italiana e in quella Toscana, lo ringraziamo vivissimamente, tenendo anche in considerazione la sollecitudine apostolica, rivolta con impegno instancabile nei confronti del gregge dei fedeli, e la sollecitudine pastorale con la quale ha svolto il suo incarico ed ha guidato i fedeli, nutrendoli con la parola di Dio e con l’esempio della carità di Gesù Cristo, dando prova di fedeltà ed amore verso tutta la comunità e i suoi singoli membri».

Per quanto riguarda il Sinodo, nel giorno di San Jacopo, patrono della città di Pistoia, giovedì 25 luglio al termine della Messa pontificale delle ore 11 in Cattedrale, avverrà poi la consegna del testo definitivo da parte del Vescovo Tardelli alla Diocesi di Pistoia.




Messa e Processione per il Corpus Domini

Solennità del Corpus Domini Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini.

Il Vescovo Tardelli sarà a Pistoia per presiedere la Messa pontificale in Cattedrale alle ore 18. Al termine della celebrazione seguirà la Processione solenne per le vie del centro con il Santissimo Sacramento.

La Processione, che si dirigerà per un momento conclusivo di adorazione alla chiesa di San Bartolomeo Apostolo, seguirà il seguente tragitto: Piazza del Duomo, via Roma, via Panciatichi, corso Silvano Fedi, Via del Can Bianco, Via Palestro, via Filippo Pacini, Via San Bartolomeo.

Sono invitati a partecipare, con indosso il saio bianco, i bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione quest’anno.




Il Vescovo e la Cei ricordano Luigi Bardelli

Bardelli nel ricordo del vescovo Tardelli. Il messaggio del cardinale Zuppi per le esequie

Centinaia le persone che lunedì 13 maggio hanno partecipato nella chiesa di San Francesco a Pistoia al funerale di Luigi Bardelli, protagonista per oltre sessant’anni nel mondo dell’informazione e dell’associazionismo, ma anche figura fondamentale della vita cittadina e del territorio.

«Siamo in tanti oggi qui in questa chiesa – ha esordito il Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli -. Vogliamo dare un saluto pieno di affetto e di riconoscenza al nostro amico Luigi. Un abbraccio forte lo vogliamo dare alla cara sposa Franca, come pure ai suoi tre figli e nipoti. Certamente siamo qui anche per invocare la misericordia di Dio si di lui: nessuno è perfetto e davanti a Dio tutti abbiamo da chiedere perdono. Però siamo qui soprattutto direi, per ringraziare il buon Dio per quello che è stato Luigi per Pistoia e non solo». «Ho conosciuto un uomo di grande fede, un vero laico cattolico, capace di coniugare la solida fede cristiana ed ecclesiale con un impegno sociale, politico e umano di grande statura – ha evidenziato il Vescovo- Sicuramente per Pistoia, Luigi è stata una figura significativa di laico cattolico, al pari dei grandi spiriti alla cui scuola si è messo, che ha incontrato nella sua vita e spesso intervistato. Si possono discutere le idee e le scelte operative ma la testimonianza cristallina di un uomo di fede a tutto tondo che ha saputo far tesoro della lezione conciliare sul laicato, va riconosciuta, apprezzata e per essa dobbiamo dar lode al Signore».

«Un uomo, Luigi, che ha segnato una traccia profonda in Pistoia e non solo, in questa Diocesi e non solo – conclude monsignor Tardelli – Lascia anche una grande eredità umana, sociale, cristiana, fatta di amore, di servizio, di sapiente sguardo al futuro. Una eredità che egli ha saputo raccogliere da un grande sacerdote come don Gargini. Una eredità che non è di qualcuno ma di tutta questa città e della Chiesa pistoiese, perché porti ancora frutti abbondanti di bene, di solidarietà, di riabilitazione alla vita. Io non credo alle coincidenze; credo piuttosto che tutto possa essere un segno, anche se piccolo, dell’attenzione del Signore alla vita di Luigi e un messaggio per noi. Luigi è morto nel giorno dell’Ascensione; quando la Chiesa celebra la salita al cielo della nostra umanità in Cristo. Indicando così il nostro destino di gloria che Luigi ha perseguito in tutta la sua vita. Ma la Domenica dell’Ascensione è anche la giornata mondiale che la Chiesa dedica alle comunicazioni sociali. Una comunicazione che deve essere responsabile, al servizio della verità e di chi non ha voce. Ed è stato questo, un impegno importante nella vita di Luigi. Infine oggi – ha concluso Tardelli – il giorno del suo funerale, il 13 maggio, giorno in cui si ricorda l’apparizione di Maria SS.ma a Fatima. E a Maria Luigi ha voluto affidare tutta l’opera di cura e di attenzione amorevole ai disabili, perché ha visto nella maternità di Maria, il modello di ogni autentica cura».

Un’opera e una vita guidata dalla fede in Cristo, come sottolineato dal messaggio inviato dalla Conferenza Episcopale Italiana a firma del Presidente, Cardinale Carlo Maria Zuppi, e del Segretario generale Monsignor Giuseppe Baturi. «Tutto nasceva – viene sottolineato nella nota inviata dalla Cei – e si nutriva dalla sua fede incrollabile in Cristo, anche nella sofferenza e nella malattia: ne ha dato ennesima testimonianza nell’ultimo periodo della sua esistenza. Per questo, non è un azzardo pensare a quanto Paolo scrive alla comunità di Corinto: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”. Nella fatica della malattia ha aperto, ancora una volta, uno spiraglio di luce. Luigi ha dato forma narrativa a tutto ciò che ha incontrato nel suo percorso. In uno degli ultimi incontri avuti, la sua preoccupazione era quella di portare tutta l’emittenza radiotelevisiva cattolica, di cui è stato umile servitore fino all’ultimo nella presidenza dell’Associazione Corallo (Consorzio Radio-Televisioni Libere Locali, ndr) nel grande percorso sinodale che stiamo vivendo come Chiese in Italia. “È la vita dei nostri territori”, continuava a ripetere. Tante sono le opere che ci ha lasciato: siamo certi che il suo esempio ispirerà e guiderà quanti lo hanno conosciuto. Assicurando il nostro ricordo nella preghiera, affidiamo l’anima del caro Luigi all’abbraccio del Padre misericordioso».

Dario Cafiero

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)




Pasqua, il messaggio del vescovo Tardelli

Un messaggio di speranza. Dal Vescovo l’invito a non arrendersi alla cattiveria dei tempi

«Il mio augurio è che possiamo essere parte di questa schiera di testimoni che non si arrendono alla cattiveria dei tempi e perseverano nel bene».

In un momento storico dove «la situazione del mondo e della nostra società ci spingerebbe alla sfiducia» la risposta non è «rinchiuderci in noi stessi» ma essere conquistati dalla luce della risurrezione e seminare «dentro la storia semi di risurrezione e di speranza».

Il tempo di Pasqua come fulcro della speranza e della perseverazione del bene: questo il cuore del messaggio rivolto alle Diocesi di Pistoia e Pescia, guidate in persona episcopi, da monsignor Fausto Tardelli.
Di seguito il testo integrale del messaggio di monsignor Tardelli:

«Il Signore è risorto! È veramente risorto! Con questo antico saluto pasquale mi rivolgo indistintamente a tutti invitando tutti alla speranza. Sì, è vero, la situazione del mondo e della nostra società ci spingerebbe alla sfiducia e a rinchiuderci in noi stessi. Ma la risurrezione da morte del Signore non è un discorso o una teoria. Non è nemmeno un’ipotesi: è invece un fatto che ha segnato di novità la storia e che ci offre una prospettiva di vita non rassegnata bensì rinnovata nell’amore.

Credere nel Risorto non è facile e sembra non dare risultati immediati. Ma chi crede in Lui e si mette a seguirlo con sincerità di cuore, sperimenta di passare dalla morte alla vita e già gusta in qualche modo quei cieli nuovi e quella terra nuova in cui abitano la giustizia e l’amore e che gli uomini e le donne di ogni tempo e lingua cercano e desiderano. Lo testimonia una moltitudine grande di uomini e donne che si sono lasciati conquistare dalla luce della risurrezione e hanno seminato e seminano dentro la storia semi di risurrezione e di speranza.

Il mio augurio è che possiamo essere anche noi parte di questa schiera di testimoni che non si arrendono alla cattiveria dei tempi e perseverano nel bene.

Carissimi, vi abbraccio tutti nel Signore: possiate trascorrere non solo questi giorni bensì tutta la vostra vita illuminati dalla luce radiosa e gioiosa del mattino di Pasqua».




Le Settimana Santa con il Vescovo Tardelli

Gli appuntamenti in città con Monsignor Tardelli e gli orari delle confessioni

Con la Domenica delle Palme si apre la Settimana Santa, i giorni più importanti dell’anno liturgico nei quali la Chiesa ricorda e celebra i misteri della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Il Vescovo Tardelli quest’anno dividerà i suoi impegni liturgici con la Diocesi di Pescia, cercando di garantire la sua presenza in entrambe le Diocesi secondo il seguente calendario.

Sabato 23 marzo, alle 17.30 come da tradizione, il Vescovo presiede la benedizione dell’olivo e la commemorazione dell’Ingresso di Gesù a Gerusalemme nella chiesa di Sant’Ignazio in piazza dello Spirito Santo. Da qui si muoverà la processione diretta alla Cattedrale di San Zeno, dove il Vescovo presiederà la Messa della Passione del Signore.

Mercoledì 27 marzo alle 21 in Cattedrale il Vescovo presiede la Messa Crismale, la celebrazione in cui i presbiteri rinnovano le promesse fatte il giorno dell’ordinazione sacerdotale, ma soprattutto la Messa in cui il Vescovo consacra gli oli benedetti: l’olio dei catecumeni (per l’unzione pre-battesimale), l’olio degli infermi (per il sacramento dell’Unzione degli infermi) e il santo Crisma (per la celebrazione del sacramento del Battesimo e della Cresima). Gli oli saranno poi distribuiti a tutti i parroci presenti perché ne riforniscano le parrocchie

Con il Giovedì Santo, il 28 marzo si apre il Triduo Pasquale. Il vescovo celebrerà la Messa in Coena Domini alle 21 nella chiesa di San Bartolomeo a Pistoia. Ricordiamo che in quella sera, in tutto il Centro, sarà possibile visitare il Santissimo sacramento collocato negli altari della reposizione, secondo la pratica devota del “giro delle sette chiese”.

Il Venerdì Santo, 29 marzo il Vescovo pregherà la Liturgia delle ore in Cattedrale alle 9, con la recita dell’Ufficio delle letture e le Lodi mattutine. Alle 21, sempre in Cattedrale, presiederà la celebrazione della Passione del Signore.

Sabato 30 marzo alle ore 9 in Cattedrale, preghiera con il Vescovo dell’Ufficio delle Letture e Lodi Mattutine. Il sabato alle 22 Veglia pasquale in Cattedrale presieduta dal Vescovo Tardelli.

 

“Nella Settimana Santa – ricorda l’ufficio liturgico nazionale – la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi  giorni della sua vita, a cominciare dal suo ingresso messianico in Gerusalemme. Il tempo Quaresimale continua fino al Giovedì Santo. Dalla Messa vespertina «cena del Signore» inizia il Triduo Pasquale, che continua il Venerdì Santo «nella passione del Signore» e il Sabato Santo, ha il suo centro nella Veglia Pasquale e termina ai vespri della domenica di risurrezione”.

Ricordando l’importanza della ricezione del Sacramento dell’Eucarestia e della Confessione segnaliamo, infine, gli orari delle confessioni nel Centro Storico.

Cattedrale di San Zeno dal lunedì al sabato:  10-12.30, 15.30-17.30

Ciesa di San Bartolomeo dal martedì al venerdì: 15.30-18

Basilica della Madonna dell’Umiltà: martedì e mercoledì dalle 11 alle 12

Parrocchia di San Paolo: mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 e Sabato Santo dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.




In preghiera e al lavoro per il Sinodo. La Lettera del Vescovo

La ripresa del Sinodo Diocesano al centro della lettera inviata dal Vescovo Tardelli a tutta la Chiesa di Pistoia

È giunto il momento di concentrare l’attenzione con rinnovato impegno sul Sinodo Diocesano. Il cammino del Sinodo, giunto quest’anno alla sua seconda sessione, è ormai a un punto di svolta. Terminata la seconda fase di ascolto e confronto nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali è arrivato il momento di convocare nuovamente le madri e i padri sinodali per le assemblee generali e i circoli minori, in cui sarà discusso il frutto del secondo giro di consultazioni. In attesa della pubblicazione dell’Instrumentum laboris, il testo base per il lavoro dei sinodali che raccoglie e riassume il lavoro fatto sulle Proposizioni emerse dalla prima Sessione del Sinodo, il Vescovo Tardelli invita la Chiesa di Pistoia alla preghiera per la buona riuscita del Sinodo con una lettera da leggere durante le Messe di domenica 3 marzo.

«È giunto il momento – scrive monsignor Tardelli – di metter mano in modo decisivo alla seconda sessione del Sinodo Diocesano. Dopo aver ascoltato quello che lo Spirito Santo ci ha detto attraverso il confronto sinodale e aver quindi individuato 9 sfide da affrontare tutti insieme, quelle cioè indicate nel libro sinodale promulgato da me nel luglio 2023, è ora il momento di vedere ciò che dobbiamo fare, ciò che il Signore ci chiede di fare, cioè le scelte personali e comunitarie da compiere per rispondere alle sfide individuate. Si tratta di capire quali percorsi avviare per collaborare con lo Spirito Santo e rendere la nostra Chiesa in tutte le sue articolazioni come il Signore Gesù la vuole: più fraterna, accogliente e insieme missionaria; aperta al mondo, pronta al servizio e alla testimonianza coraggiosa della misericordia di Dio, protesa all’annunzio di Gesù, morto e risorto per noi, unica speranza dell’umanità».

«Con questa lettera – ha aggiunto il vescovo – chiedo a tutti una piena partecipazione al cammino sinodale della nostra Chiesa: con la preghiera, innanzitutto; poi con l’attenzione a ciò che si sta facendo, poi ancora con la comunicazione e lo scambio di informazioni. Fondamentale per tutti è la sintonia del cuore e della mente. Tutti ci dobbiamo sentire coinvolti nel cercare di rispondere a ciò che lo Spirito Santo ci va dicendo».

Insieme all’invito alla partecipazione e collaborazione dei presbiteri e dei diaconi, come di tutti i sinodali, il vescovo chiede poi «un accompagnamento spirituale da parte di ogni comunità parrocchiale e all’interno di esse, anche dei ragazzi come degli anziani e dei malati perché tutti si preghi per la buona riuscita del Sinodo».

Monsignor Vescovo ha poi fornito ai parroci alcune indicazioni liturgiche per favorire la diffusione della preghiera per il Sinodo nelle messe festive e nella liturgia delle ore.

Lettera per il sinodo febbraio 2024




Visitazione del Pontormo di Carmignano, nota della Diocesi

Le precarie condizioni delle coperture della chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano mettono in pericolo la conservazione delle opere pittoriche dell’edificio. Grande è stato l’interessamento anche dell’opinione pubblica in merito alla questione ed in particolare alla salvaguardia della Visitazione del Pontormo.

Dietro pressante richiesta della Soprintendenza, dopo aver chiuso la chiesa di Carmignano, si è messo al riparo la tavola, trasferendola momentaneamente dalla chiesa in locali sicuri e attigui della parrocchia.

Al fine di trovare una collocazione – sempre temporanea – ma più adeguata, sono state prese in considerazione diverse opzioni e valutato ogni caso anche con la Soprintendenza; dietro sua indicazione, la Diocesi, in accordo con il parroco, ha deciso di accogliere la proposta avanzata dal Comune di Poggio a Caiano e dalla Direzione Regionale Musei della Toscana, per esporre presso la Villa Medicea di Poggio a Caiano la Visitazione e presso la “Sala della Giostra” della Palazzina Reale, oggi sala consiliare, i dipinti degli altri cinque altari della chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano.

Tale scelta è stata determinata dal fatto che la Soprintendenza ha sostenuto la collocazione nella Villa di Poggio a Caiano per la vicinanza territoriale (l’orientamento che il Ministero ha manifestato è stato quello di lasciare le opere nel territorio) e tematica della tavola dipinta, data la presenza di affreschi del Pontormo all’interno della Villa, creando un diretto dialogo fra le opere.

La scelta è stata motivata anche dal fatto che il Comune di Poggio a Caiano si è assunto tutti i costi di spostamento da e per la chiesa, assicurazione e allestimento in apposite teche, sia nella Villa di Poggio a Caiano che nella Palazzina Reale, ove sono garantite le condizioni microclimatiche idonee alle opere.

Secondo l’ipotesi di esposizione redatta della Direzione regionale Musei della Toscana la Visitazione potrà essere esposta nella Sala del Fregio, adiacente al Salone di Leone X, dove vi è la lunetta con Vertumno e Pomona, affrescata del Pontormo.

La Direzione della Villa Medicea ed il Comune di Poggio a Caiano si sono inoltre resi disponibili a valutare il prestito della tavola del Pontormo al fine di raccogliere fondi per il restauro della chiesa, sede naturale e originale del dipinto e luogo dove auspichiamo che tornerà al più presto.

Inoltre il Comune di Carmignano, con apposita delibera di Giunta, si è impegnato a promuovere azioni volte a tutela e valorizzazione dell’opera e al reperimento di fondi necessari al restauro del complesso di San Michele.

Vogliamo ringraziare sentitamente il Comune di Prato che da subito si è reso disponibile per accogliere le opere nel Museo di Palazzo Pretorio e per questo ha lavorato, e auspichiamo che sulla scia di questo interessamento si creino le condizioni per collaborazioni proficue e per azioni finalizzate al reperimento di finanziamenti che permettano di eseguire in tempi brevi i lavori indispensabili per la riapertura della chiesa parrocchiale.




Presentazione rapporto Caritas Pistoia e Pescia 2023

Dopo il picco del 2022 con circa 2500 accessi ai servizi della sola Caritas Pistoia, con il 2023 i numeri parlano di un ritorno ai valori, sempre alti, immediatamente precedenti al periodo pandemico. Aumenta però l’età media dei richiedenti aiuto, in particolar modo quelli di nazionalità italiana, e diventano sempre più complesse le situazioni di povertà, ormai strutturali per chi si rivolge ai Centri di Ascolto. Questi i dati principali che emergono dal report Caritas Pistoia e Pescia 2023 esposto questa mattina nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia. Il rapporto è stato presentato alla cittadinanza ed alla stampa dal Vescovo di Pistoia e Pescia, mons. Fausto Tardelli, dalla direttrice della Caritas diocesana di Pescia, Maria Cristina Brizzi, e dal direttore della Caritas diocesana di Pistoia, Marcello Suppressa.

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“Questi numeri – dichiara il Vescovo di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli – non devono risultare fini a loro stessi, essere un esercizio di stile per far vedere il lavoro svolto, ma bensì essere un monito e allarme di una società che è ormai abbondantemente malata, con sacche di povertà dalle quali le persone non riescono ad uscire e a migliorare la propria situazione anche quando viene trovato un lavoro, perché spesso quel lavoro è scarsamente retribuito”.

“La Caritas diocesana di Pescia – sottolinea la direttrice pesciatina, Maria Cristina Brizzi – nonostante abbia pubblicato insieme a Caritas diocesana di Pistoia un dossier delle povertà nel 2008, negli anni, è sempre stata attenta alle Caritas parrocchiali e alla loro formazione, così come ai concetti di ascolto e osservazione. Dal 2020 queste attenzioni si sono concretizzate con l’inizio di un percorso formativo e nel 2021 con la pubblicazione di un Dossier diocesano dal titolo ” Innalzarsi per rialzarsi” che raccontava lo stato dell’arte del nostro territorio. Siamo molto contenti del percorso iniziato ormai 4 anni fa, dei risultati ottenuti fino ad ora e di quelli che sono i propositi futuri. Nel 2023 si è rinnovata la collaborazione con la Caritas diocesana di Pistoia e questo report ne è il frutto. Questo percorso sicuramente continuerà e si intensificherà così da arrivare ad una lettura delle povertà, a livello provinciale, e rispondere a queste in maniera adeguata”.

“Presentiamo i dati dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse all’inizio della Quaresima – evidenzia il direttore pistoiese, Marcello Suppressa – e niente avviene per caso: abbiamo l’occasione di non sprecare questo tempo di grazia, per non lasciare andare l’occasione di cambiare le cose, partendo in primis da noi stessi, dalla nostra famiglia, dalle nostre comunità e magari risvegliare in ciascuno di noi un antico richiamo al senso di giustizia. Nel nostro paese, in questo momento stiamo mettendo a sistema la povertà, manca una misura strutturale di lotta alla povertà.  Caritas questo lo osserva quotidianamente nei nostri centri di ascolto: tocchiamo con mano la vita delle persone che chiedono aiuto per le cose basilari, alimenti, sostegno economico, sostegno per i farmaci, le cure … Stiamo vivendo un’illusione di modernità  dove tutti siamo “connessi”, ma  in realtà sono sempre di più coloro che rimangono indietro e sono esclusi. Per questo dobbiamo ripartire dal diritto all’accesso ai servizi, per tutti e garantire il sostegno a coloro che si trovano in difficoltà. Il report che presentiamo può fare la sua parte, facendoci risvegliare dal torpore, per iniziare ad indignarsi davvero: non dobbiamo aver paura, ma agire nella solidarietà riscoprendo il senso civico e il valore del  bene comune”.

 

Dati generali. Le persone incontrate nel 2023 complessivamente dai centri operativi delle due Caritas diocesane sono state 2.935; valore piuttosto significativo in quanto si attesterebbe poco sopra al 10% del dato complessivo regionale (con riferimento agli ultimi dati disponibili relativi al 2022. Circa il 75% delle persone si sono rivolte ad un servizio di Caritas Pistoia.

Stranieri e italiani. Leggera prevalenza delle richieste da parte di persone straniere (54,3%) sebbene lo scarto con gli italiani non sia enorme; differenza che si assottiglia particolarmente per la Caritas di Pescia (49,1% ITA – 50,9% STR). Con riferimento agli stranieri le nazioni più rappresentate e che da sole compongono quasi la metà della presenza straniera sono Marocco (24,2%) e Albania (23,7%), rilevante anche la presenza di persone provenienti dalla Nigeria (16,0%) che sono anche la prima nazionalità straniera sul territorio di Pescia.
Fasce d’età. L’età media delle persone assistite sfiora i 50 anni (49,4), con gli italiani sensibilmente più anziani degli stranieri (57,2 anni contro 42,7), sul territorio della Caritas di Pescia l’età media generale supera i 50 anni (50,6). Quasi la metà delle persone ha un’età compresa tra i 35 ed i 54 anni, gli under 25 sono appena il 2,3% mentre gli anziani sono il 15,5% del totale (il 5,5% ha più di 75 anni).
Residenza ed abitazione. Come è facile aspettarsi la maggioranza delle persone dichiara residenza nel comune di Pistoia (43,4%), seguono gli altri comuni con percentuali molto più basse (il secondo è Pescia a 6,6%); il primo comune non appartenente alla provincia di Pistoia è Montemurlo (4,6%). Emerge invece un 7,4% che risulta senza residenza o quanto meno non ne dichiara nessuna. Il 60,0% delle persone incontrate vive in nucleo familiare (con il coniuge e/o altri parenti), in questo caso le due Caritas si differenziano particolarmente in quanto a Pescia si rileva una maggiore presenza di persone sole (22,0% più di una su cinque). Similarmente emerge sempre sul territorio diocesano di Pescia una certa presenza di persone che dichiarano di vivere in una struttura alberghiera (sono il 6,9% delle persone assistite dalla Caritas di Pescia). Tuttavia, circa la metà del totale dei soggetti intercettati dichiara di vivere in una casa in affitto (49,9%), solo l’8,7% vive in alloggio ERP (soprattutto sul territorio di Pistoia). Il 5,8% dichiara alloggi di fortuna, mentre il 2,3% è addirittura senza alloggio.
Tipologia urgenze. I principali bisogni rilevati afferiscono alla sfera economica (59,2%), in particolare alla mancanza o addirittura assenza di reddito, o anche all’indisponibilità rispetto a spese straordinarie; seguono poi problematiche legate al lavoro (10,5%), soprattutto in riferimento alla disoccupazione, ma anche all’inoccupazione, lavoro nero ed al lavoro precario. Seguono con percentuali più inferiori problemi familiari (6,8%), abitativi (6,8%), salute (5,9%), istruzione (4,3%). Infine con riferimento agli interventi la stragrande maggioranza riguarda l’erogazione di beni e servizi materiali (67,9% del totale degli interventi messi in atto), ci si riferisce cioè all’erogazione di alimenti, vestiario, prodotti per l’infanzia, ma anche all’accesso a servizi mensa ed emporio; il 18,2% ha riguardato invece interventi tramite sussidi economici (pagamento bollette, affitto o contributi per l’abitare, spese sanitarie, spese scolastiche, varie ed eventuali); in percentuali minori si rilevano interventi relativi a sanità (2,0%), consulenza professionale (1,1%), scuola e istruzione (1,0%).




Gli auguri di Natale del vescovo Tardelli

Il Messaggio del vescovo Tardelli per le festività ormai vicine. Un appello ad accogliere il Signore

 

Vedo brillare le luci nelle città e i negozi sfavillare pieni di gente che va e che viene. C’è aria di festa e frenesia di traffico che intralcia le strade. Siamo a Natale, si dice; ed è vero. Se mai ce lo dimenticassimo, la pubblicità ce lo ricorda con gli immancabili panettoni, i pandori e mille altre cose.

Beninteso, non ho niente contro la voglia di far festa che è qualcosa di insito nell’essere umano e di necessario alla sua vita. Non ho niente nemmeno contro l’abitudine di farsi gli auguri e scambiarsi regali. È bello fare e ricevere regali, indubbiamente. Però, però… però sento che il Natale è qualcosa di più di un sentimento di festa che tenta di colorare giorni tristi e pesanti di angoscia e solitudine.

Il mio pensiero allora va a quell’evento che i vangeli raccontano: un bambino che nasce in una grotta che è stalla di animali; nella povertà e nella semplicità. Per quella coppia non c’era altro posto a Betlemme. Attorno a quella madre che partorisce ci sono dei pastori, gente semplice del popolo, infreddolita dalla veglia notturna ai greggi. Il bambino ha la pretesa incredibile di essere Dio stesso incarnato tra noi, vero uomo tra gli uomini.

In quell’evento di amore umile, inaudito e povero, che avviene nel disagio di chi è fuori casa e in un alloggio di fortuna, leggo i tanti drammi del mondo, le immani sofferenze che le guerre e le ingiustizie creano ogni giorno, la cattiveria che uccide e sottomette; penso a chi è solo e in questi giorni di festa sente aumentare la tristezza; penso ai tanti stranieri che vagano nelle nostre strade; penso infine con grande amarezza alle persone e alle aziende messe a terra dalle recenti alluvioni.

In quell’evento antico leggo però anche la forza umile dell’amore che si fa strada nel mondo come l’acqua che scende inesorabile verso il mare. Tutto questo mi scorre davanti agli occhi del cuore e allora sento che gli auguri di Natale acquistano un altro valore oltre quello di una semplice cortesia di maniera. Diventano appello ad accogliere il Signore Dio nella vita, accogliendolo nella fede e nel volto di ogni fratello e sorella che soffre; operando con tenacia per la pace in terra per tutti gli uomini amati dal Signore. Solo così essi sono veri e sanno davvero di speranza.

+ Fausto Tardelli, vescovo




La diocesi tra passato e futuro. Il Vescovo Tardelli presenta il suo libro

“In punta di penna” la raccolta di riflessioni di Mons. Tardelli dell’ultimo triennio: dalla pandemia al Sinodo, passando per l’Anno santo iacobeo. L’occasione per fare il punto anche sui prossimi avvenimenti

Riflessioni sempre “in punta di penna”, indagando ed approfondendo il presente senza perdere di vista la comunità diocesana. Questo il filo conduttore delle riflessioni raccolte dal Vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli, nel volume “In punta di penna” che sarà presentato pubblicamente sabato 9 dicembre alle ore 10.30 in un incontro che si terrà nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia moderato da don Ugo Feraci, responsabile del settimanale diocesano “La Vita – Pistoia Sette” supplemento di Avvenire.

Il testo raccoglie le riflessioni del Vescovo Tardelli degli ultimi 3 anni a partire dall’inizio del marzo 2020, agli albori del periodo pandemico.

L’incontro – aperto a tutti – sarà poi l’occasione per approfondire anche l’anno che si avvia alla conclusione e le novità che caratterizzeranno il 2024, come l’ingresso di Mons. Tardelli nella Diocesi di Pescia.