CONVEGNO ECCLESIALE: LA VOCE DEGLI INVIATI #5
Don Paolo Palazzi, vicario generale della Diocesi, riassume così le intense giornate del Convegno Ecclesiale di Firenze.
Si è svolto a Firenze dal 9 al 13 Novembre 2015 il decennale Convegno della Chiesa Italiana convocata dallo Spirito Santo per affrontare una tematica attualissima e di primaria importanza – «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo»- in un contesto culturale relativamente ampio di opinioni sull’uomo.
É stato papa Francesco, col suo intervento ai convegnisti avvenuto nella Cattedrale di Firenze nella mattinata di Martedì, a chiedere l’ascolto dello Spirito e della Parola, ma anche l’ascolto degli ultimi che sono il vero volto della presenza del Signore. Cristo l’uomo nuovo è presente nella sua Chiesa quando questa si spoglia delle vesti del potere, del giudizio, della violenza, del denaro, della gloria umana e di ogni forma di presenza autoreferenziale per indossare le vesti dell’umiltà, del disinteresse e delle beatitudini.
«Ciascuno di voi con tutta umiltà consideri gli altri superiori a se stessi» (Fil 2,5). Una Chiesa umile non pelegiana, è una chiesa libera, una Chiesa che ha misericordia, che sa ascoltare e rispondere con amore a ogni prossimo che si trova sul ciglio della strada. L’umiltà è la sua vera dignità, è la sua veste battesimale sempre bianca. Una Chiesa così sa perdonare e donarsi come Cristo si è donato. Una Chiesa umile non ha paura delle sfide contemporanee, ma è aperta ad esse per essere, come chiede il Signore, luce sale e lievito, sa cioè, morire dentro di esse con Cristo e in lui risorgere e vivere di amore.
Al Convegno i delegati erano circa 2.500: vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e sopratutto laici. Possiamo testimoniare la bellezza, la grandezza e la profondità della vita sinodale della Chiesa, favorita, nelle sessioni di lavoro, da piccoli gruppi di dieci persone guidati da facilitatori scelti e preparati.
Uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare sono le cinque vie per ascoltare l’uomo, per comprendere che l’essere amati è scoprire il vero volto del Signore. Non più una Chiesa autoreferenziale, ma una comunità che testimonia con la vita e con la Parola la bellezza del Vangelo e la sua eterna verità che sa amare tutti, soprattutto gli ultimi, ma anche coloro che sono lontani e che oggi sa accogliere con gioia chi viene da lontano.
2.500 persone, uomini e donne, hanno sperimentato una stupenda relazione di ascolto, di fiducia, di amore, di verità, hanno vissuto una chiesa di comunione e di missione che era certamente riflesso della comunione Trinitaria.
Siamo tornati a casa ricolmi di gioia per questi giorni vissuti a Firenze, nella certezza della nostra debolezza umana, amata da Cristo e sorretta dalla sua grazia, che ci fa annunciare e vivere il mistero pasquale del Signore nell’attesa della Sua venuta.
Don Paolo Palazzi