Cosa cambia con il nuovo Messale

Le novità del testo per imparare a vivere la preghiera cristiana per eccellenza

 

L’edizione del Messale che presto adopreremo nelle nostre parrocchie, presenta alcune novità che è bene imparare gradualmente a conoscere. A un primo colpo d’occhio notiamo che il formato del libro liturgico è diverso dai messali che siamo abituati a vedere nelle nostre chiese e si presenta con una rinnovata veste editoriale.

Le immagini in copertina come all’interno del volume ispirate da miniature di manoscritti medioevali, sono state sostituite da un apparato iconografico in stile moderno affidato all’artista Mimmo Paladino. Sul verso della copertina troviamo l’immagine del Cristo Pantocratore mentre sul recto troviamo l’icona dell’Agnello immolato; queste due immagini che siamo abituati a vedere già sulle copertine del lezionario (il libro verde delle letture) sottolineano questa profonda unità: Messale e Lezionario non sono due libri distinti ed indipendenti fra loro ma sono due volumi dello stesso libro liturgico. Con il Lezionario ci mettiamo in ascolto del Signore che ci parla e meditiamo quanto lui dice nella nostra vita, con il Messale facciamo sì che la Parola, risuonata nel nostro cuore diventi preghiera e azione di grazie.

In apertura del volume c’è una bella presentazione della Conferenza Episcopale Italiana, che illustra le principali caratteristiche della nuova edizione; essa fa da introduzione all’intera opera e ci offre indicazioni preziose per un fruttuoso uso pastorale del libro liturgico. In essa ritroviamo termini che da 50 anni hanno costituito il riferimento per la pastorale liturgica: si parla di sana tradizione, di nobile semplicità, di arte del celebrare… non solo slogan pastorali ma esigenze concrete per quella partecipazione attiva del popolo di Dio tanto raccomandata dal Concilio Vaticano II. Vi sono poi delle precisazioni, volute dai vescovi italiani, e per la verità già presenti nel Messale attualmente in uso che possono aiutarci a rivedere e valorizzare pratiche non ancora consolidate (ad esempio quando si sta seduti e quando ci si alza, come si riceve la santa comunione…) oppure correggere prassi, mai approvate, che sono entrate negli anni nell’uso delle nostre comunità (ad esempio le lunghe liste di defunti nelle messe festive, il canto allo scambio della pace, il tenersi per mano al Padre Nostro o il riempire il silenzio dopo la comunione di avvisi per la vita parrocchiale…). Una bella catechesi, che fa uso di queste premesse e precisazioni potrebbe essere una buona occasione per valorizzare l’uso consapevole della nuova edizione del Messale, espressione di una cura verso la ricchezza simbolica del linguaggio liturgico.

Guardando indietro nella nostra esperienza personale, spesso vediamo come la nostra vita sia costellata di preghiere; spesso le preghiere erano quelle che avevamo imparato sulle ginocchia dei nostri nonni, e che poi si erano aggiornate ed integrate con quelle apprese nei vari momenti del nostro cammino di fede: catechesi, azione cattolica, scout, movimenti ecclesiali. Per molti cristiani è arrivato il Messalino, sempre più accessibile e fornito di commenti, riflessioni e preghiere, e per alcuni anche la Liturgia delle ore, quella preghiera della Chiesa e per la Chiesa che il Concilio ci ha restituito, non solo come santificazione del tempo per preti, diaconi e suore ma come preghiera ufficiale della Chiesa.

Il Messale, che custodisce molta di questa ricchezza della liturgia, diventa quindi il libro della preghiera del popolo di Dio, e la nuova traduzione italiana, pur non andando a travolgere le risposte che spettano all’assemblea, ormai consolidate dall’uso quotidiano, ha apportato piccole variazioni e accorgimenti anche ai dialoghi tra il sacerdote che presiede e l’assemblea, che ci aiutano a entrare e vivere pienamente la partecipazione attiva alla celebrazione.

don Alessio Bartolini (Da “La Vita” del 22/11/2020)

MATERIALI UTILI

Rendiamo disponibile alcuni materiali utili alle parrocchie.

  1. Foglietto da stampare per i fedeli circa le novità del Messale (a cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano)
  2. File immagine per la condivisione sulle novità del Messale
  3. Sussidio CEI per la nuova edizione del Messale