Giornata della Famiglia: testimone del Risorto tra i tuoi
Domenica 10 maggio si celebra a livello diocesano la festa della famiglia. Da qualche anno infatti la seconda domenica del mese di maggio è dedicata a questa realtà: quest’anno il tema che guida la riflessione segue l’indicazione del nostro Vescovo per tutta la diocesi “E di me sarete testimoni“, la Parrocchia ospitante sarebbe stata quella di Casalguidi. Quest’anno però…Il virus che ci sta bloccando negli spostamenti, nella partecipazione alla S. Messa, nel ritrovarsi insieme, non può e non deve fermare il desiderio di festeggiare il bene grande e bello che è la famiglia. Festeggiare nelle nostre case, piccole chiese domestiche.
Quindi invochiamo con ancora più forza lo Spirito Santo affinchè ci istruisca nella creatività di rendere lode a Dio per il nostro sposo, la nostra sposa, i nostri figli. Ringraziamo e lodiamo Dio perchè ha unito le nostre vite: è stato Lui a farci incontrare, è stato Lui che ci ha preparato all’incontro e ci ha aperto gli occhi allo stupore. Ringraziamo e lodiamo Dio perchè ci ha custodito sempre con una passione e premura costante e cammina ogni giorno con noi… è Lui che raddrizza le nostre piccole vie per renderle strade maestre fiorite di gioia. Anche nei momenti difficili? Sì, anche in quelli. Il nostro Signore vede, ci conduce, ci aiuta e ci dona quella misura di gioia che, spesso, straripa per la sua immensità dal nostro cuore. Ringraziamo Dio per i nostri figli: per quelli che ti fanno alzare alle quattro di notte e per quelli desiderati e non ancora nati. Di motivi per commuoversi dell’amore grande che ci è stato donato ce ne sono molti, le parole certamente non sono sufficienti ad esprimerlo. “Se l’amore tanto più è grande quanto più è semplice/ – scrive Karol Wojtyla – se il desiderio più semplice sta nella nostalgia/ allora non è strano che Dio voglia/ essere accolto dai semplici/ da quelli che hanno candido il cuore/ e per il loro amore non trovano le parole” (Canto del Dio nascosto).
Il tema di quest’anno vede la famiglia testimone di Gesù risorto. Quando si affronta questo tema, gli sposi spesso si trovano a rendere ragione della bellezza della vita matrimoniale ai figli in primo luogo, agli amici, al mondo, un annuncio “all’esterno”.
Annunciare con spirito di verità l’indossolubilità del matrimonio, l’intrinseca vocazione alla santità propria del nostro stato di vita, l’inviolabilità e la dignità della vita umana, specialmente quella dei più deboli. Davvero tante occasioni di testimonianza può avere la famiglia.
Eppure… la prima e principale testimonianza della famiglia è quella degli sposi fra di loro, cioè un annuncio “all’interno” della coppia: lo sposo e la sposa devono cercare di rendersi reciprocamente segno della presenza di Cristo.
Nella vita quotidiana, nei gesti semplici di ogni giorno e in quelli grandiosi che la coppia negli anni affronta. “…Perchè amare vuol dire donare la vita attraverso la morte, amare vuol dire sprigionare dalle profondità dell’anima l’acqua viva della sorgente, l’anima che brucia, arde senza fiamma, ma non riesce a ridursi in cenere.” (K. Wojtyla, La bottega dell’orefice).
Irene Ginanni, per l’ufficio pastorale con la famiglia
Preghiera per la giornata della Famiglia
Grazie, Signore,
perché ci hai dato l’amore
capace di cambiare
la sostanza delle cose.
Quando un uomo e una donna
diventano uno nel matrimonio
non appaiono più come creature terrestri
ma sono l’immagine stessa di Dio.
Così uniti non hanno paura di niente.
Con la concordia, l’amore e la pace
l’uomo e la donna sono padroni
di tutte le bellezze del mondo.
Possono vivere tranquilli,
protetti dal bene che si vogliono
secondo quanto Dio ha stabilito.
Grazie, Signore,
per l’amore che ci hai regalato
(San Giovanni Crisostomo)