La Diocesi a Montenero: i pellegrini raccontano

I pellegrini raccontano una giornata indimenticabile di comunione e preghiera

A cura di Daniela Raspollini

Maria ci ha chiamati e noi abbiamo risposto: eccoci Madre nostra! In tanti, circa un migliaio eravamo mercoledì 15 a Montenero. Vedere tanti fratelli e sorelle pellegrini insieme al nostro vescovo per la consegna dell’olio che per un anno intero farà ardere la lampada accesa davanti a Maria, quale segno di una preghiera incessante» è stato davvero motivo di gioia.

Noi della Comunità pastorale del centro storico siamo arrivati a Montenero la mattina con un pullman pieno. Dopo le lodi guidate dal vescovo abbiamo ascoltato la catechesi di P.Antoine Emmanuel, priore della fraternità monastica di a Gerusalemme di Firenze. Il tema dell”incontro era: «Con Maria per formare comunità fraterne e missionarie». L’insegnamento è stato di grande profondità spirituale tanto che, sentendo i commenti, ha toccato il cuore dei presenti! Dopo un tempo di silenziosa meditazione sulla catechesi, sempre guidati dal vescovo abbiamo recitato l’ora media. Grazie alle parole di P. Antoine Emmanuel  abbiamo capito meglio quanto sia importante e necessaria la nostra unione con la Vergine Maria, specialmente in questi tempi così travagliati e pericolosi.

Abbiamo condiviso poi la bellezza della celebrazione del pomeriggio e per la grande partecipazione: tutti cantavamo e pregavamo insieme: la gioia era nei cuori! Ho sentito commosso anche il nostro vescovo. Veramente Maria ci ha chiamati, ha chiamato il popolo di Dio a stare, come l’uccellino dipinto nell’antica immagine di Montenero, sul suo braccio perché è lei che ci porta a suo Figlio Gesù!

Manola (Parrocchia di San Paolo)

 

Il Pellegrinaggio a Montenero è stata un’esperienza molto bella: tanta gente della nostra diocesi insieme per condividere lo stesso amore per la mamma celeste. Tutti in cammino insieme per il Santo Rosario dietro al nostro vescovo Fausto siamo andati a trovare Maria. È stata una cosa meravigliosa. Per la chiesa piena non ho potuto vedere più di tanto, ma le parole del vescovo sono arrivate nel mio cuore. Spero di potere dare tutto ciò che ho ricevuto alle persone che ne hanno bisogno nel mio vivere quotidiano.

Anna Mezzi (Parrocchia di Casalguidi)

Al Pellegrinaggio ho portato un gruppo di parrocchiani di Vicofaro e Ramini. Mi ha fatto piacere trovare nell’ambito della giornata vari parroci che nel tempo ho conosciuto.

Al centro di tutto c’era il nostro vescovo che ha presieduto per tutto il pellegrinaggio – molto partecipato- la preghiera. Il Santuario non ci ha accolto tutti perché eravamo tanti. Ho notato nei pellegrini una sentita presenza: non erano lì per conformismo, ma per fede.

Doriano (Parrocchia di Vicofaro)

 

Pace e serenità sono state le sensazioni che ho provato durante e al ritorno del pellegrinaggio a Montenero.

Quando ci siamo incamminati in processione verso il Santuario ho avuto l’impressione di far parte veramente della Chiesa che camminava verso Maria. Ogni momento della celebrazione è stato per me significativo: dal rinnovo delle promesse battesimali, all’omelia del vescovo, durante la quale ho avvertito proprio la presenza dello Spirito Santo che attraverso Maria aveva riunito parrocchie diverse per farci sentire tutti parte di una stessa Chiesa e figli di un medesimo Padre.

Grazia Nunziati (Parrocchia di Carmignano)

 

Da Montemurlo eravamo in totale circa quaranta pellegrini; tra loro cinque volontari della confraternita della Misericordia di Montemurlo con i propri mezzi, altre associazioni e le autorità locali.

Come volontari della Misericordia abbiamo aiutato le persone durante la processione aiutato ad entrare al Santuario, trovando loro anche i posti a sedere.

Abbiamo partecipato alla Santa Messa: è stato commovente vedere tante persone malate e non, avere la possibilità di partecipare a questo pellegrinaggio. Il vescovo Tardelli Fausto ha ringraziato i presenti, ha parlato in modo semplice, chiaro e spontaneo, in modo da farsi comprendere da tutti. A nome della Confraternita di Montemurlo ci teniamo a ringraziare il nostro Parroco Don Gianni Gasperini che si è impegnato tanto per l’organizzazione. È stata una bella esperienza e ci rendiamo disponibili per la prossima iniziativa della Diocesi.

Brunetta (Confraternita della Misericordia)

Si dice che insieme è più bello …ed è vero! Partendo da questo proposito e sentendoci parte integrante della Chiesa pistoiese abbiamo organizzato, in accordo con Don Roberto Razzoli e la Parrocchia di Valenzatico uno dei tanti pullman di pellegrini che nel pomeriggio di mercoledì 15 Maggio sono saliti in pellegrinaggio a Montenero, in occasione della Festa liturgica della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie (o di Montenero), patrona della Toscana.

Siamo partiti in 55 guidati, dal parroco di Valenzatico don Roberto Razzoli e dall’assistente dell’Unitalsi  don Cesare Tognelli. Il Santuario non riusciva a contenerci tutti, ma, nonostante alcuni disagi, il clima per tutto il pomeriggio è stato quello di raccoglimento e di preghiera in comunione con il nostro vescovo Fausto e gli altri sacerdoti della Diocesi. Una diocesi, un popolo raccolto in preghiera, in cui nessuno si sentiva fuori posto, in cui la sofferenza del vicino è stata condivisa al punto da trasformarsi in un percorso di presa di coscienza che non esistono persone più o meno privilegiate.

Eravamo li per dire il nostro particolare grazie a Maria, nonostante le nostre paure, difficoltà, le nostre preoccupazioni. Abbiamo rinnovato, per bocca del nostro vescovo Fausto, le nostre intenzioni i nostri propositi: essere testimoni dell’amore di Cristo. Consci della nostra debolezza, ma consapevoli di poterci riuscire restando in ascolto della parola di Dio e non di altre voci della nostra quotidianità. Ai piedi di Maria ci siamo proposti di seguire il suo esempio: Maria si donò al Signore sebbene non capisse fino in fondo il disegno di Dio per lei;  ebbe infatti la forza e la fede per affermare: «avvenga in me secondo la tua parola». Anche noi dobbiamo avere la forza per abbandonarci all’amore di Dio. Siamo chiamati a muoverci verso chi abbiamo vicino, verso chi vive nella sofferenza, non solo quella fisica. Lo sappiamo bene noi unitalsiani, ma lo sappiamo anche noi uomini e donne saliti fin qui dalle nostre parrocchie. Dobbiamo abbattere i muri che ci dividono da chi abbiamo accanto e camminare insieme lungo il sentiero della vita. Affidiamoci a Maria, nostra madre, che ci aiuti a fare quanto Cristo, suo figlio a in serbo per noi. Presentiamogli le nostre vite. Maria ha a cuore ognuno di noi. Lo abbiamo ascoltato anche nel Vangelo: «fate quello che vi dirà» …perchè Maria ha a cuore la nostra felicità.

Chiediamo dunque, citando il nostro Vescovo, che non manchi mai nella nostra vita «il vino vero della gioia». Con questo proposito alla fine della celebrazione ognuno è tornato nella propria parrocchia, alla propria vita quotidiana, con una serenità e una gioia data dalla consapevolezza che con la preghiera e l’affidarsi a Maria non saremo mai soli. È stato un bel pomeriggio: un pomeriggio di condivisione, in cui ognuno di noi di è messo al servizio dell’altro verso un unica meta.

Giovanni Giacomelli (Unitalsi)

«Amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta». Questa è la frase che ha caratterizzato questa bellissima esperienza. Eravamo uniti nello stesso cammino, senza nemmeno conoscersi, ci siamo aiutati gli uni con gli altri. Ci siamo riuniti sugli stessi passi, per portare una testimonianza al santuario, la testimonianza della nostra Chiesa. Pistoia, tante persone ma un solo cuore.

Caterina Pelagalli

Una giornata meravigliosa, a cominciare dalla catechesi di Padre Emmanuel: parole che ti entravano nell’anima e ti davano pace. Poi la processione con la recita del Santo Rosario e la celebrazione eucaristica dove si percepiva a pelle la compartecipazione vera di tutti, la voglia di stare insieme raccolti a rendere grazie di quei momenti bellissimi. Se c’erano dei disagi perchè stavamo un po stretti, sono stati superati perchè tutti si sono prodigati per gli altri, prendendoti per mano per aiutarti a camminare o cedendoti il posto a sedere per riposare qualche minuto. Bella la liturgia, belli i canti, molto curati e commoventi.

Giuliana (Parrocchia di Lamporecchio)

Un’esperienza che sicuramente ha lasciato in tutti noi il segno indelebile e la voglia di ripeterla presto, perchè la nostra fede ne ha bisogno per crescere. Ho vissuto questa giornata con grande entusiasmo! È stato come se qualcuno mi avesse preso per mano! Non ho sentito neppure i piedi doloranti: ha agito in me un medicinale che non si trova nelle farmacie: “Lo Spirito Santo”!

Iolanda