I 40 ANNI DELLA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA. MERCOLEDI 19 LA PROLUSIONE DI MONS. ROBERTO FILIPPINI
La storia del passato e le prospettive del futuro
La Scuola diocesana di formazione teologica celebra quest’anno il suo quarantesimo anniversario. Il suo compito era quello di approfondire e aggiornare la preparazione di tutti coloro che hanno un ministero di insegnamento all’interno della chiesa, cioè praticamente a tutti, perché tutti sono chiamati a quest’impegno che i tempi stanno rendendo sempre più difficile. Il fenomeno della incredulità cresce continuamente in mezzo e intorno a noi, sempre più pericoloso perché preparato e accompagnato da ragionamenti cui non è affatto facile saper rispondere. In più, la riflessione ecclesiale ha fatto in questi ultimi anni progressi enormi, particolarmente evidenti dagli anni del concilio Vaticano II.
Dobbiamo dire che la nostra scuola nel lungo periodo della sua esistenza (cui hanno partecipato grosso modo, migliaia di alunni: nel primo anno debuttò col numero record di 220 partecipanti) è stata frequentata da molti che non esercitavano nessun ministero, ma semplicemente per la propria formazione intellettuale e spirituale. E mi piace rendere testimonianza a numerose persone anziane che si son sottoposte ai tre anni di studio e agli esami relativi non di rado con risultati semplicemente sorprendenti. Devo dire anche che tutti coloro che hanno frequentato le lezioni hanno sempre avuto espressioni di elogio e di ringraziamento al corpo insegnante, che ormai ha raggiunto una preparazione e una professionalità notevoli.
Continuiamo ancora il nostro lavoro anche con più ambiziosi progetti. Da più parti sono partite in questi tempi calde raccomandazioni allo studio della Bibbia, della teologia, di tutte le materie che sono fiorite nel tempo intorno a questi due temi. Se l’invito è rivolto a tutti, in particolare esso giunge ai catechisti, che devono prendere piena coscienza dell’importanza della loro funzione e delle responsabilità assunte nei riguardi dei ragazzi, delle loro famiglie e della chiesa, pensando che molto spesso il loro insegnamento è l’unico o quasi che gli alunni riceveranno nella loro vita e che il primo insegnamento ricevuto è normalmente quello che si ricorda più e meglio di tutti gli altri. Si faccia il paragone con la scuola, dove gli insegnanti delle elementari sono quelli che incidono più profondamente nell’animo e nella mente degli alunni, cominciando da noi stessi.
Lo studio è oggi per tutti un dovere e un sacrificio necessario. Non ci si deve accontentare del pressappochismo che conosciamo bene e che genera più problemi di quanti ne risolva. Dio ci liberi dai catechisti che per la loro impreparazione e superficialità sono destinati a fare più male che bene a coloro che la fiducia dei genitori e del parroco hanno loro affidato. I sacerdoti sono ben coscienti di questi risultati tutt’altro che rari ed eccezionali. Vorremmo che questo nostro appello arrivasse dovunque e che tutti coloro che hanno responsabilità ecclesiali se ne facessero eco nei loro ambienti. Quest’anno gli stessi alunni si sono presi spontaneamente l’impegno di propagandare la partecipazione alla scuola, anche perché, come hanno candidamente confessato, essi sono venuti a conoscenza dell’iniziativa soltanto per caso e non per invito diretto loro rivolto, magari nemmeno da chi di dovere.
Ricordiamo anche che la nostra scuola si è arricchita della presenza di due vescovi, il nostro, monsignor Fausto Tardelli e di quello della vicina Pescia, da cui da tempo provengono alunni volenterosi e ben accolti: ambedue studiosi della materia di insegnamento che hanno per anni esercitato nelle scuole di teologia. Al vescovo di Pescia, monsignor Roberto Filippini abbiamo affidato la lectio magistralis dell’inizio di anno, sul tema di una sua recente pubblicazione dedicata al Vangelo della pace.
L’appuntamento è per mercoledì 19 ottobre alle 21 in seminario. Allora, come nelle altre serate del corso, sarà in funzione la segreteria per le opportune iscrizioni. A suo tempo presenteremo anche il corso di approfondimento dell’anno complementare dedicato quest’anno, a richiesta, ai filosofi e Dio, a cui abbiamo invitato anche alcuni docenti delle scuole cittadine.
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G.F.