L’Avvento sia vera fraternità
Lettera della Caritas in occasione della raccolta fondi straordinaria prenatalizia
Nella prima domenica di Avvento è risuonata la Parola dell’apostolo Paolo «È ormai tempo di svegliarvi dal sonno. Gettiamo via le opere delle tenebre ed indossiamo le armi della luce».
Tutto il tempo dell’Avvento è un pressante invito alla vigilanza, al discernimento ad uno stile di vita che evidenzi come essere cristiani significa essere diversi, rispetto allo stile del mondo. In un tempo in cui come sottolinea Pannikar «la superficialità è il vizio supremo della nostra epoca», non possiamo permettere di farci sorprendere da ciò che è intorno a noi, come ai tempi di Noè (vangelo di Mt, 24,37-44), e scivolare verso una tiepidezza spirituale ed intellettiva che ci porta al sonno della ragione ma anche alla sclerosi del cuore. Abbiamo bisogno di riscoprire la presenza dello Spirito Santo perché ci impedisce di assopirci e ci permette di dilatare il cuore verso la fraternità, la generosità, la tolleranza, la presa in carico delle situazioni più drammatiche della dignità degli uomini.
Mentre i poteri del mondo con le spese folli per le armi, sprecano risorse che potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dei popoli e per la protezione dell’ambiente naturale, come ci ha ricordato Papa Francesco nel discorso tenuto a Nagasaki, noi siamo chiamati a donare il tempo, la mente, il cuore per operare nella carità verso i bisognosi. Sì, non possiamo prepararci al Natale senza un sussulto di indignazione verso le sempre maggiori ingiustizie che gravano sui più poveri e sugli impoveriti del nostro tempo e dei nostri territori.
La riflessione sull’impegno di carità e sulla Giornata della fraternità che si svolgerà il prossimo 15 dicembre, non deve però diventare un ritualismo tipico del buonismo natalizio, né solo un modo per fare un “fioretto spirituale”, ma una presa di coscienza per un chiaro impegno di tutta la chiesa e delle singole comunità parrocchiali, contro le povertà e verso le povertà.
Dai dati del nostro dossier Caritas emerge che tante famiglie, tanti anziani, tanti giovani, tanti disoccupati vivono tristezze, solitudini e disperazioni. Tanti ancora fra gli immigrati, non hanno ancora una casa, un lavoro, una dignità.
Fare la carità non è solo fare un’elemosina, per quanto necessaria, ma è rendersi conto che le povertà di ogni genere ci interpellano e ci chiedono scelte coraggiose, stili di vita più evangelici, capacità di condividere le nostre possibilità economiche per il bene comune.
La Caritas diocesana, pur sapendo che tante parrocchie e singoli credenti fanno molto per i poveri, chiede una giornata di raccolta di offerte per andare incontro a tante esigenze: potenziare le strutture di accoglienza e cercarne ancora perché ce n’è tanto bisogno; rispondere alle esigenze economiche di chi non ha il necessario per vivere o per chi non può pagare le bollette; cercare inserimenti appropriati per persone svantaggiate; andare incontro a tante altre necessità che con grande drammaticità noi riceviamo come esigenze dai nostri centri di ascolto.
È bene ricordarci che la Caritas non è un organo a sé nella Diocesi, ma fa parte integrante del cammino pastorale di questa Chiesa e per questo chiediamo a tutte le comunità parrocchiali di sensibilizzarsi sempre di più in questa raccolta per fare della nostra Diocesi il luogo privilegiato della accoglienza dei poveri. Papa Francesco instancabilmente esorta tutti noi credenti a non sprecare il nostro impegno pastorale in cose di poco spessore ma ad essere incentrati sul primato della carità semplicemente vivendo giorno dopo giorno quello che Gesù ci ha insegnato.
Le offerte che verranno raccolte durante la giornata di fraternità domenica 15 dicembre 2019, saranno devolute ai progetti in atto in CARITAS DIOCESANA, in particolare a:
EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ
Un vero e proprio market alimentare rivolto alle famiglie e persone che vivono in un temporaneo stato di difficoltà economica, che potranno ricevere gratuitamente i beni grazie ad una card punti.
HOSPITIUM “MANSUETO BIANCHI”
Nuova sede per il Centro di ascolto diocesano e di un dormitorio per senza fissa dimora o situazioni di grave emergenza abitativa con 12 posti.
MENSA DON SIRO BUTELLI
Aperta 365 giorni all’anno e fornisce 2800 pasti mensili tra pranzo e cena.
CENTRO MIMMO
Fornisce alle persone che ne hanno necessità di un servizio importante come il vestiario.
TENDA DI ABRAMO e PROGETTO VOLA
Case di accoglienza con 15 posti rivolte a giovani profughi e rifugiati e neo maggiorenni usciti dal sistema di accoglienza.