Le vie del servizio nel diaconato: la parola ad Alessio, Eusebiu e Fratel Antonio

Un evento di grazia che esprime la vivacità della Chiesa in un tempo di crisi. L’ordinazione di tre diaconi in vista del sacerdozio rappresenta per la nostra diocesi un appuntamento lieto per cui essere grati al Signore, una triplice ordinazione che non cadeva da diversi anni e che vedrà tre nuovi diaconi in vista del sacerdozio.

Tra loro ci sono due seminaristi della nostra diocesi, Eusebiu Farcas e Alessio Bartolini, ma anche Fratel Antonio Benedetto della Fraternità Apostolica di Gerusalemme di Pistoia, da cui è priore del 2017. Tutti riceveranno il sacramento dell’ordine domenica 13 gennaio alle ore 18 presso la cattedrale di Pistoia.

 

Le vie del servizio nel diaconato

I tre diaconandi raccontano se stessi, il rito dell’ordinazione diaconale e il ministero a cui sono chiamati

A cura di Daniela Raspollini

 

Cosa significa per te questo momento? Quali sono le tue impressioni?

Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade «diaconía della liturgia, della predicazione e della carità», con cui serve «il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio». Vivere il ministero del diaconato da religioso mi riempie gioia e di emozione, dal momento che di fronte ai miei occhi ho l’esempio di San Francesco d’Assisi che fin da bambino ho sentito sempre vicino nel mio cammino. All’interno della liturgia ci saranno dei compiti nuovi che sicuramente metteranno alla prova la mia timidezza, come la lettura del Vangelo, la predicazione, ecc., mentre il servizio ai poveri e agli ammalati me lo sento più familiare dal momento che la mia vocazione è nata proprio in un contesto di volontariato nel servizio ai poveri in un pronto soccorso sociale. Ora mi appresto a ricevere questo ministero alla veneranda età di quarantasei anni… spero almeno di poter portare un po’ della mia esperienza passata (con gli ultimi) facendo un buon servizio sia con la mia comunità sia in diocesi.

Avvicinandomi con tremore a questo nuovo servizio, consapevole dei mie limiti e della mia povertà, con lo sguardo rivolto a nostro Signore e alla vergine Maria, confido nella sua grazia e nelle preghiere delle persone che mi vogliono bene.

Fratel Antonio Benedetto

 

C’è qualche aspetto del rito di ordinazione che vi sembra particolarmente significativo? Potete spiegarlo ai non addetti ai lavori?

C’è un gesto particolare che il vescovo compirà su di noi durante il rito di ordinazione: l’imposizione della mani.

È un gesto cosiddetto “epicletico” un gesto cioè per mezzo del quale il vescovo trasmette lo Spirito Santo agli ordinandi, quello spirito che vivifica e consacra e ci renderà diaconi, ad imitazione del Cristo servo.

Insieme alla preghiera di ordinazione è il cuore pulsante dell’intera liturgia di ordinazione di cui è parte essenziale, e attraverso questo gesto ci sarà donata la grazia di Cristo; una grazia, quella del ministero ordinato, che si esprime con tinte diverse ma inseparabili, nei tre gradi che lo costituiscono.

Vescovo, presbiteri e diaconi insieme, costituiscono nella Chiesa la realtà preziosa è imprescindibile del servizio paterno, pastorale, ad immagine di Gesù che «come un pastore fa pascolare il gregge e lo raduna

 col suo braccio, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri…» (Is 40,11).

 

Quale messaggio vi sentite di dare alla comunità diocesana in tempi così aridi?

L’unico ed umile messaggio che ci sentiamo di dare alla comunità diocesana è quello di lasciarsi sempre guidati dallo dallo Spirito, cosi come anche il nostro vescovo scrive negli orientamenti pastorali. Allora crediamo che dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito, per poter aderire a Cristo e fare la Sua volontà. Solo aderendo Cristo possiamo diventare una vera comunità fraterna e missionaria.

 

…e ai giovani? Come spieghereste a un giovane che è possibile fare scelte…”per sempre”?

È sempre bello potersi rivolgere ai giovani, sono la primavera e la freschezza della Chiesa.

È anche vero che i nostri giovani, quelli dell’epoca della postmodernità, se spesso hanno veramente fame e sete della vita vera, in molti casi, a causa dei condizionamenti che quotidianamente subiscono, sono portati a sviluppare una certa diffidenza nei confronti di proposte di vita forti e impegnative come quella cristiana, in cui ogni stato di vita e ogni cammino sono segnati dalla cifra indelebile della donazione e della totalità dell’amore.

C’è bisogno, da parte nostra, di essere testimoni seri e credibili della bellezza dell’incontro con Dio.

Ai giovani mi sentirei di dire: coraggio, non smettete di stupirvi della bellezza di scoprirvi amati, scelti, abbracciati dalla misericordia di Dio.

Il Cristo risorto, ha pervaso la natura umana e l’ha redenta, ci chiede di mettersi in relazione con lui, di rimanere nella sua amicizia di stringere sempre di più la nostra adesione a Lui.

È in questa relazione che è possibile, ancora oggi, dire con slancio il nostro”eccomi” a Cristo che ci ha scelti e ci chiede di rimanere uniti a lui “per sempre”, senza riserve, senza rimpianti, per amore.

Eusebiu e Alessio

 

In quale parrocchia presterete servizio?

Eusebiu: Presto il servizio pastorale nella comunità parrocchiale di San Francesco d’Assisi in Bonistallo (Poggio a Caiano). Precedentemente ho prestato servizio presso la parrocchia di San Marcello in San Marcello Pistoiese e alla parrocchia dell’Immacolata a Pistoia.

Alessio: a Quarrata presso la parrocchia di Santa Maria Assunta, dove presto servizio già da un anno.