L’ora di aprirsi all’attesa della venuta di Gesù
Le domeniche che preparano al Natale invitano a ripensare alla mèta del nostro cammino e a mettere da parte tutte le “zavorre” che appesantiscono la vita
Ogni anno il tempo di Avvento, che “da il La” al cammino dell’anno liturgico mi pone la stessa domanda: perchè il nostro annuale cammino di fede inizia con una meditazione sulla fine dei tempi?
La risposta è semplice: ogni cammino per essere autentico ha bisogno di una meta. Se vogliamo camminare insieme su quella via che il Signore ha delineato per la nostra vita, dobbiamo sapere dove stiamo andando. Scrive un autore dei nostri tempi che è la meta che decide ogni nostro passo. Questo è tanto più vero ed attuale in questi anni in cui la Chiesa Universale si è messa in stato sinodale e la nostra Chiesa locale lavora per preparare la celebrazione del sinodo diocesano. La vocazione del cristiano, la chiamata alla santità, che ognuno di noi ha ricevuto nel Battesimo e che ci chiede di essere nel mondo sacerdoti, re e profeti, testimoni dell’amore e della misericordia di Dio, decide davvero ogni nostro passo ma direi che ancor meglio ci “dà il passo”, perchè sui cammini di Dio non siamo noi a decidere l’andatura ma è lo Spirito che irrompe nella nostra vita per delineare ed illuminare il nostro cammino.
L’Avvento è allora anche chiamata alla sobrietà, a toglierci di dosso le zavorre che appesantiscono il nostro passo, quelle che il compianto vescovo Mansueto chiamava provocatoriamente «le nostre amate e coccolate schiavitù».
Possiamo dire che la nostra avventura liturgica si apre con un imperativo categorico: puntare in alto! Risvegliando i nostri sensi, vivendo in modo autentico l’incontro con il Cristo veniente nella preghiera personale e comunitaria, per essere davvero partecipi di quel dialogo di amore che lo Spirito Santo soffia nel cuore della Trinità. Accompagnati dai vari personaggi che la Parola di
Dio in queste domeniche ci presenterà: Noè, Giovanni Battista, la Vergine Maria, Giuseppe di Nazareth, camminiamo verso l’incontro con Gesù che bussa alla porta della nostra vita «perchè ogni uomo veda la salvezza di Dio».
Per aiutare la meditazione e la celebrazione dell’Avvento proponiamo il sussidio messo a disposizione dall’Ufficio Liturgico Nazionale della Cei che contiene le indicazioni liturgiche e la proposta musicale del salmo responsoriale di ciascuna celebrazione; i commenti ai brani biblici proposti dal Lezionario festivo; i commenti delle orazioni collette e i suggerimenti per una preghiera inclusiva delle persone con disabilità. All’interno della sezione introduttiva del Sussidio potrete trovare, oltre la presentazione del Tempo di Avvento, i canti consigliati con relative indicazioni, partiture e files audio. Il sussidio è scaricabile sul sito della Cei.
«Il cammino mistagogico dell’anno liturgico – si legge nell’introduzione del Sussidio Cei firmata da Mons. Giuseppe Baturi – ha inizio con l’Avvento, tempo di grazia in cui si intrecciano la
memoria delle attese per la venuta del Figlio di Dio, nato nel tempo dalla Vergine Maria, e la speranza amorosa della Chiesa per il ritorno glorioso del suo Sposo alla fine dei tempi. Accompagnata dalla Vergine Madre, modello per quanti desiderano andare incontro al Salvatore che viene, la comunità cristiana si preparerà così ad accogliere con rinnovato stupore e profonda tenerezza
il manifestarsi di Dio in un bambino che è nato per noi per donarci la pace vera e duratura».
Don Alessio Bartolini, Ufficio Liturgico Diocesano