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Lunedì 24 la Veglia per i missionari martiri

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In San Benedetto a Pistoia la preghiera con il Vescovo Tardelli per i testimoni della fede

Il 24 marzo la Chiesa in Italia celebra la trentatreesima Giornata dei Missionari Martiri. Un giorno dedicato al digiuno e alla preghiera per ricordare, come spiega la fondazione Missio «tutte le missionarie e i missionari che hanno donato la propria vita nell’annuncio del Vangelo e nel servizio ai prossimi».

In diocesi sarà proposta una veglia di preghiera nella parrocchia di San Benedetto a Pistoia (via Bindi) lunedì 24 marzo alle ore 21. La Veglia, aperta a tutti, sarà presieduta dal vescovo Fausto Tardelli.

La giornata non è solo un invito a ricordare la testimonianza di sorelle e fratelli nella fede, perché, come ricorda una nota della fondazione Missio, «l’esempio dei tanti missionari, testimoni di una vita piena, ci incoraggia nel rinnovare il nostro impegno nell’aiuto ai più bisognosi, nella lotta alle ingiustizie e nel prendere posizione davanti a atti di prepotenza, ricordandoci che anche nelle situazioni umane più drammatiche può accendersi una luce di Speranza».

Ogni anno l’Agenzia Fides riporta il numero e la biografia dei missionari uccisi nell’anno appena trascorso. Nel 2024 «sono stati uccisi 13 “missionari” cattolici, di cui 8 sacerdoti e 5 laici. Anche quest’anno in Africa e in America si registra il numero più alto di operatori pastorali uccisi: cinque in entrambi i continenti. Negli ultimi anni sono l’Africa e l’America ad alternarsi al primo posto di questa tragica classifica. Nel 2024 due sacerdoti sono morti a seguito di assalti violenti in due Paesi europei. Dal 2000 al 2024 il totale dei missionari e operatori pastorali uccisi è di 608.

Come evidenziano le informazioni, certe e verificate, sulle loro biografie e sulle circostanze della morte – precisa l’agenzia Fides -, i missionari e gli operatori pastorali uccisi non erano sotto i riflettori per opere o impegni eclatanti, ma operavano dando testimonianza della loro fede nella ordinarietà della vita quotidiana, non solo in contesti segnati dalla violenza e dai conflitti».