Una sintesi dell’omelia del vescovo Tardelli per la Messa crismale, celebrata in Cattedrale mercoledì 13 aprile
«Ci sentiamo questa sera depositari di un messaggio di pace per il mondo intero».
Nell’omelia per la messa crismale, celebrata mercoledì 13 aprile in Cattedrale, il vescovo Tardelli si concentra sul tema della pace. «È necessario — spiega — che sentiamo questa responsabilità in modo forte… Oggi più che mai dobbiamo sentirci chiamati senza poterci sottrarre, ad essere operatori di pace; oggi, quando purtroppo proprio tra cristiani ci si uccide e da parte di membri autorevoli delle chiese, si sostengono guerra e ideologie nefaste».
«Siamo ben consapevoli della complessità della storia, delle sue contraddizioni e delle dure necessità. Ma siamo chiamati ad essere dentro la storia allo stesso modo in cui c’è stato Nostro Signore, del quale siamo seguaci, discepoli ed amici: e cioè col suo amore, la sua pazienza e la sua fortezza».
Il vescovo chiama tutti all’impegno: presbiteri, diaconi, laici, tutti investiti, in virtù del battesimo, di dignità e funzione regale, profetica e sacerdotale. La messa crismale, ricorda la missione santificatrice della Chiesa; «Gli oli santi che stasera si consacrano – ha spiegato il vescovo – servono per i sacramenti che donano la pace».
«In questa ora tristissima del mondo, – ha aggiunto – lo Spirito Santo ci spinge con forza a camminare insieme, ad essere una chiesa unita nell’amore, ad essere un’oasi di pace dentro la società; ci spinge ad essere profezia di fraternità, di servizio, di amore disinteressato; spazio umano accogliente e premuroso. A partire dalle nostre parrocchie, che devono arrivare ad essere esemplari nella testimonianza della carità fraterna che si apre alle necessità degli ultimi».