Scuola e territorio di fronte all’emergenza educativa

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“Costruire proposte di speranza”: il convegno promosso dall’Ufficio scuola diocesano

Il convegno organizzato il 26 novembre 2024 dall’Ufficio Scuola diocesano ha raccolto nell’Aula Magna del Seminario tante e diverse presenze per una mattinata di riflessione e confronto sul tema dell’emergenza educativa.

L’incontro, introdotto dal vicario episcopale don Cristiano D’Angelo, è stato aperto da un dialogo con don Maurizio Patriciello, il parroco anti camorra di Caivano e ha poi visto l’alternarsi di voci di rilievo del territorio e del mondo educativo: il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Toscana Ernesto Pellecchia, la dirigente dell’Usp di Pistoia e Prato Ilaria Baroni, il consigliere provinciale per la delega alla scuola Matteo Giusti, il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.

«I nostri studenti e i nostri ragazzi – spiega Edoardo Baroncelli, direttore dell’Ufficio scuola diocesano e organizzatore del Convegno – hanno davanti a sè molti ostacoli e tutti gli educatori e gli insegnanti sanno bene che possono pregiudicare il loro futuro. La letteratura scientifica di settore raggruppa questa molteplicità di ostacoli e inciampi in un’espressione: “povertà educativa”. Un tema che non riguarda solo la scuola – che non è la sola casa dell’educare – ma certamente la investe e la interessa. L’art. 3 della Costituzione dice che compito della Repubblica “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Siamo quindi responsabili di organizzare e riflettere sulle modalità con le quali liberare la strada verso il futuro dei nostri giovani.

Uno studio dell’Università di Tor Vergata dice che non si tratta solo di ostacoli di natura economica, e che la risposta va trovata in una formazione e in un’azione formativa di alta qualità. Questi ostacoli vanno dalla dispersione esplicita alla dispersione implicita, dall’esclusione dai circuiti culturali, all’espansione dei livelli d’ansia, ad altissimi e crescenti livelli di disuguaglianza. Come diocesi, già da oltre due anni riflettiamo, studiamo e operiamo su questo tema con uno stile particolare che deriva da una consapevolezza: mettere insieme tutti i soggetti del territorio, perché non possiamo fare tutto da soli. Questo stile vale per tutti, deve valere per tutti. Perché l’emergenza educativa è una sfida che possiamo affrontare soltanto insieme. A piccoli passi, senza pretendere di risolvere tutto immediatamente, con la fatica di tutti coloro che costruiscono, ma con la determinazione a camminare nella direzione giusta.

Il documento che l’Ufficio scuola ha emanato tratteggia e dettaglia possibili risposte che hanno tra loro in comune un nuovo approccio educativo: consentire ai ragazzi di fare esperienze positive, a scuola e fuori da scuola. Soltanto la forza dell’esperienza può costruire persone libere, autonome, capaci di scelte giuste in grado di affrontare il loro futuro».

«A conclusione del convegno di martedì 26, l’impressione è quella di una profonda condivisione e sintonia, testimoniata dal direttore generale dall’Ufficio regionale, dai sindaci presenti, dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti, dalle istituzioni. Il convegno ha evidentemente intercettato il bisogno e la voglia di tentare qualcosa di nuovo tutti insieme».