Domenica delle Palme
(28 marzo 2021 – Cattedrale di San Zeno)
Con la Domenica della Palme inizia la Settimana Santa. Un tempo, quello della Settimana Santa, nel quale facciamo memoria innanzitutto della Passione di Gesù Cristo. Siamo condotti prima di tutto a guardare a Lui e a ripercorrere gli avvenimenti che lo portarono alla morte in croce e alla sepoltura. In questi giorni riviviamo la passione di Gesù, l’incomprensione che lo avvolse, la cattiveria, il tradimento, la cattura, il falso processo e poi le percosse, gli insulti, infine la crocifissione. Riviviamo l’abbandono dei suoi amici, il rinnegamento e le battiture, terribili, della frusta prima e poi dei chiodi. È la passione di Cristo. Dolorosa Passione da contemplare e davanti alla qual commuovere il cuore.
In questa Settima però possiamo vedere anche, nella passione di Cristo, compendiata la passione dell’intera umanità, dall’inizio dei tempi fino ai nostri giorni. Anche l’umanità nella storia vive una passione drammatica. Il fratello uccide il fratello; dovunque sangue, violenza, oppressione e morte. Quante volte è stata calpestata la dignità dell’uomo. Quante volte l’uomo ha infangato l’immagine divina che porta scolpita in se stesso. La storia dell’umanità è davvero una passione, nella quale i giusti, gli onesti, i buoni pagano sempre un prezzo altissimo.
Infine, possiamo vedere in questa settimana santa, anche il tormento che oggi il mondo vive a causa della pandemia che ci ha colpito. È una passione anche questa, quella che viviamo di questi tempi. In questa Settimana non possiamo non riandare con la mente e col cuore ai tantissimi che sono morti a causa del virus o che sono nelle terapie intensive, negli ospedali o a casa isolati. Non possiamo non pensare al nostro paese ma anche agli altri paesi e alle popolazioni del mondo più indifese sulle quali la pandemia ha un effetto davvero devastante.
Una settimana di passione dunque. Sì. Per rivivere la passione di Cristo, renderci conto della passione dell’umanità e dell’uomo, partecipare alla passione di questo momento del mondo.
Però la Settimana Santa non finisce con il sabato. Essa sfocia nella domenica. Per questo, la Settima Santa è anche una settimana di speranza. E noi dobbiamo vivere questa settimana di passione, la passione di Cristo, dell’umanità e dell’uomo e di questo triste tempo, con la certezza nel cuore che la luce della domenica, della Risurrezione e dell’amore è più forte di ogni oscurità.
La passione di Cristo non termina con la chiusura del suo corpo esanime nel sepolcro. No. Essa si apre al sepolcro vuoto e alla pietra rotolata via del mattino di Pasqua. La passione e la morte di Cristo sfocia nella sua risurrezione che è speranza per ogni creatura.
Per questo anche la passione dell’umanità nella storia, la passione dell’uomo, si apre alla certezza che il Regno di Dio non viene meno. Esso avanza nel tempo e si compirà in pienezza perchè tutta la storia è nelle mani di Dio e ci saranno quindi cieli e terra nuovi in cui abita la giustizia.
Così, la passione che stiamo vivendo a causa di questo virus, cesserà anch’essa, non c’è alcun dubbio. Non dobbiamo farci vincere dallo scoraggiamento. Passerà e, siamone certi, si apriranno prospettive nuove e opportunità belle che speriamo solo, possano essere afferrate per migliorare la nostra vita e il mondo.
Viviamo dunque questi giorni santi immersi dentro la passione. Sentiamone il dolore e persino l’angoscia. Però guardiamo anche oltre. Lasciamoci illuminare dalla luce della Pasqua. Facciamo in modo che la potenza delle Risurrezione rischiari la passione e ci dia speranza per riprendere con gioia e fiducia il cammino del tempo.