Mercoledì delle Ceneri
2 marzo 2022 – Pistoia, Cattedrale di San Zeno
«“Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”. È questo il momento favorevole per la nostra conversione. La Quaresima ci ricorda che siamo peccatori, ci ricorda che ognuno di noi ha tradito il Signore, che ognuno di noi è venuto meno alle promesse del Battesimo, all’amore di Dio in mille modi. La Quaresima ci ricorda che siamo peccatori bisognosi di essere salvati che hanno bisogno di rinnovamento profondo».
E se avessimo dei dubbi sul nostro essere peccatori le drammatiche vicende che stiamo vivendo in questi giorni ce lo ricordano, perché la guerra, terribile, orribile, schifosa, ci dice che noi uomini siamo capaci delle peggiori cose: di odio, di violenza, cattiveria, sopraffazione. Siamo capaci di mettere sotto i piedi i comandi del Signore, per la nostra presunzione, per la nostra convinta superiorità. Di questa guerra abbiamo paura. In un mondo globalizzato come il nostro non c’è niente di circoscritto, niente che può restare limitato a un punto del globo. Il tutto si ripercuote su tutti. E dunque sentiamo il pericolo di reazioni a catena che producano un irrimediabile disastro. La guerra ci ricorda che siamo dei peccatori, che noi uomini non sappiamo trovare altra via di soluzione ai nostri problemi se non con la violenza e la morte.
È quanto mai opportuna questa Quaresima, che ci invita a riconoscere che siamo peccatori, ma non per puntare il dito sugli altri che sarebbero più peccatori di noi e dunque meritevoli del nostro biasimo. La Quaresima ci invita a guardare il nostro peccato, il nostro individuale peccato. Il nostro individuale peccato si assomma a quello degli altri e distrugge il mondo. Non esiste un peccato privato che non abbia ripercussioni sociali, che non abbiano ripercussioni sull’andamento del mondo.
Le situazioni drammatiche del mondo sono tra popoli, tra nazioni, ma la radice è sempre nel cuore, nel cuore di ogni uomo e quindi anche nel nostro. Dobbiamo sentirci tutti responsabili delle cose che avvengono nel mondo. Nessuno può dire, “non dipende da me”. “Non in mio nome”, si dice. Ridicola affermazione, perché siamo uniti nell’umanità, siamo uniti dalla responsabilità. Ecco allora quanto è importante che ci sottoponiamo al giudizio della parola di Dio, che con sincerità ci apra il cuore la spada tagliente della parola di Dio, che discerne, distingue, pota.
La Quaresima è il tempo propizio per questo cammino di riconciliazione. Cammino di purificazione durante il quale siamo chiamati a rivedere la nostra vita, a vedere come ci poniamo nelle nostre relazioni, davanti al mondo, davanti a Dio; a vedere le nostre relazioni, a capire se Dio resta per noi un cartellone pubblicitario o se, invece, il Signore Gesù Cristo entra davvero nella nostra esistenza e determina la nostra vita. Un cammino che ci invita a capire se davvero siamo impegnati a rispondere al suo amore con la radicalità del nostro amore per lui.
Il Santo Padre ci ha invitato a vivere il giorno di oggi nel digiuno. Ma il Papa vuole dare anche un particolare significato al digiuno, per la riconciliazione con Dio e tra noi. È un digiuno, una penitenza per fare pace, con Dio e con gli uomini. Perché cessi questa maledetta guerra che ha già fatto tante rovine, tanti morti, tanti lutti, ha creato uno sconquasso umano incredibile. Questa guerra deve cessare! Dobbiamo digiunare e pregare perché cessi questa guerra e si ritrovi la via — difficile certo — ma l’unica via percorribile: quella del dialogo.
La Quaresima è indicata anche come un combattimento, ce lo ricordava la preghiera colletta di oggi. Il linguaggio della guerra ritorna nella liturgia quaresimale. È un combattimento contro le forze del male che sono dentro di noi e condizionano il mondo. Le si combatte con armi spirituali: la preghiera, il digiuno, l’elemosina, la carità.
Termino richiamando un passaggio del Vangelo. Un Vangelo curioso, perché proprio nel giorno del digiuno ci invita a profumarci il capo e a sorridere. Ci invita a non fare le cose per essere visti, a non fare le cose per pubblicità. Noi oggi siamo maestri anche in questo, nel far apparire ciò che non è, nel presentarci in un modo diverso da quello che siamo. Siamo in un mondo di manipolazione delle informazioni dove cerchiamo continuamente di apparire meglio di quello che siamo. Il Vangelo ci invita a fare un cammino serio, interiore.
Non ce ne facciamo nulla delle ceneri che riceviamo in testa, di questo segno esteriore, se non cadono nel nostro cuore, se non avviano un processo di rinnovamento interiore della nostra vita. Non possiamo accontentarci dell’esteriorità. Dobbiamo camminare nella profondità di noi stessi, del nostro animo, davanti a Dio. Ecco perché il Vangelo ci dice: chiuditi in camera tua, dove solo il Padre Tuo ti vede. Lì prega il Signore. A indicare che ognuno deve tornare nella stanza della propria vita, nella camera del proprio cuore. Lì è il combattimento, lì il confronto con Dio, lì è l’ascolto della sua parola, lì è il cambiamento dell’esistenza.
Approfittiamo di questi giorni che ci separano dalla Pasqua: che siano giorni preziosi, giorni favorevoli. Ogni giorno di Quaresima è il giorno favorevole per accogliere il nome del Signore e rinnovare la nostra vita. E continuiamo a pregare con insistenza per la pace nel mondo, perché cessi la guerra e si ritrovi la via della pace.