Solennità dell’Immacolata
8 dicembre 2017
Ordinazione sacerdotale di Gianni Gasperini
Tutti noi, carissimi fratelli e sorelle, siamo colpiti dalla bellezza di certi luoghi, magari sperduti in capo al mondo, ma ancora incontaminati. Ne restiamo incantati. Questi luoghi per la verità si fanno sempre più rari nel nostro mondo, ma tutti ne sentiamo il fascino e quando ci è data l’occasione di trovarcisi, siamo contenti, la cosa ci fa star bene e portiamo a lungo negli occhi e nel cuore il ricordo di ciò che abbiamo visto e gustato.
In effetti proviamo una gioia grande e profonda nel contemplare le meraviglie di paesaggi, fatti di valli, montagne e boschi, di distese di acque o di mare. Quanto è bello trovarsi lì nel mezzo, dove ancora l’acqua delle fonti e dei fiumi è così pulita che la si può persino bere e l’aria è pura e luminosa, ricca di ossigeno che ci permette di respirare a pieni polmoni, mentre anche la pioggia bagna e feconda la terra senza inquinarla, e le piante crescono rigogliose insieme agli animali e nessun incendio è lì a devastare ogni cosa!
Quando sperimentiamo una tale bellezza ne godiamo, anche perché in netto contrasto con la quotidiana esperienza dell’inquinamento, delle polveri sottili, delle piogge acide, dei materiali e delle discariche pericolose e via e via….
Questa lunga premessa soltanto per avere anche soltanto una pallida idea della gioia e della contentezza che promanano dalla festa di oggi, quella cioè della Immacolata Concezione di Maria SS.ma. Nel contemplare Maria, noi la vediamo piena di grazia, come le dice l’angelo a nome di Dio, tutta santa, senza macchia alcuna, e proviamo una gioia profonda, intensa: Maria infatti è la creatura non contaminata dal male, non inquinata, non corrotta. Lei è acqua purissima e limpida; è aria salubre e fresca; è mare libero da ogni inquinamento; paesaggio incontaminato e splendido; terra buona, fertile, bellissima. Ecco lo splendore di Maria ed è per noi davvero speranza e gioia. Per noi ancora immersi nel peccato; in quel groviglio inquinante del malaffare e della corruzione; noi spesso dentro le tenebre dell’ingiustizia e della violenza, della cattiveria, della prepotenza, della sopraffazione. Per noi, immersi ogni giorno in un inquinamento che prima di essere ambientale è morale e spirituale, guardare oggi a Maria, alla tutta bella e alla tutta santa, ci da consolazione e speranza. Ci fa capire che è possibile sperare perché quanto dice San Paolo e cioè che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, non è una fandonia e non è nemmeno un modo di dire: è la verità sacrosanta e in Maria, questa verità risplende.
Il cammino di Maria sulla terra non fu però facile. La bellezza della sua purezza, della sua incontaminatezza; l’essere libera da ogni corruzione dell’anima e del corpo, non la preservò affatto dalla fatica, dal dolore, dal buio della fede, dalla pesantezza dei giorni e della carne. Lei dunque ci dice con chiarezza che la docilità all’azione dello Spirito Santo che opera la santificazione dell’uomo, va espressa in un impegno giornaliero che per noi significa passare ogni giorno dalla morte del peccato alla vita nuova dei figli di Dio, lottando e soffrendo perché l’umanità intera e la casa comune di questa umanità, siano terra confiscata alla corruzione del male, perché siano terra fertile per la giustizia, la verità e la pace.
Tra poco ordinerò un nuovo presbitero. Il prete non è senza peccato originale come Maria SS.ma e il peccato attuale segna spesso la sua vita. Eppure, la sua azione apre alla bellezza dei cieli nuovi e della terra nuova. E’ un pover’uomo, alla fine, che è stato afferrato dall’amore di Cristo senza sapere nemmeno lui perché e percome. Forse, avesse seguito il suo comodo, avrebbe fatto altre cose e battuto altre strade. Un giorno però – e ogni prete conosce bene quel giorno e non può scordarlo – gli occhi di Cristo si sono fissati dentro i suoi e sono andati a scavare la sua anima. A quel punto non ha potuto che arrendersi all’amore, accettando di diventando pescatore di uomini, accettando anche di misurare ogni giorno con sofferenza la distanza tra ciò che è diventato per grazia e quello che riesce ad essere. Lo Spirito Santo lo ha invaso, come ora avverrà per Gianni, rendendolo capace di comunicare Cristo al mondo; di generarlo per gli altri, esattamente come è accaduto per Maria. Ciò che il prete porta tra le sue mani, che custodisce nel suo ministero, ciò che comunica con la parola di Dio fatta sacramento di salvezza, che compie in nome di Cristo, aldilà della sua miseria e di tutta la sua debolezza, è ciò che fa nuove tutte le cose: è ciò che disinquina il cuore dell’uomo dal male; è la sorgente dell’acqua pura che disseta per la vita eterna; è l’aria piena di ossigeno che fa vivere; è il mistero d’amore che ha reso tutta santa la Vergine Maria.
E tu, carissimo Gianni, durante il tuo cammino, nei momenti belli come in quelli più faticosi, di fronte alle crisi e prove di ogni genere che dovrai affrontare, ricordati sempre del farmaco di immortalità che porti, del tesoro di grazia e di bellezza che ti è stato affidato e cerca di fare in modo che tutti quelli che attraverseranno la tua vita o che andrai a cercare, lo possano personalmente incontrare.