Chi siamo? |
Cos’è Taizé?
La Comunità di Taizé è una comunità cristiana monastica ecumenica fondata nel 1940 nell’omonimo piccolo centro della Borgogna francese da Roger Schutz, meglio conosciuto come frère Roger (fratello Roger).
Giovani che provengono dal mondo intero si ritrovano ancora oggi a Taizé durante tutto l’anno per un percorso spirituale almeno settimanale: in estate le presenze settimanali arrivano a seimila, in rappresentanza di più di settanta nazioni diverse. Tra le colline della Borgogna i giovani cercano di scoprire un senso nella loro vita e si preparano ad assumere responsabilità, al loro rientro, là dove vivono quotidianamente.
La comunità, che non ha mai voluto organizzare i giovani in movimento, li stimola a essere portatori di pace, di riconciliazione e di fiducia nelle loro città e parrocchie: oggi nel mondo il nome Taizé evoca la comunione e l’attesa di una perenne primavera della Chiesa. I valori che permeano Taizé sono: la semplicità, l’accoglienza, la riconciliazione del cuore, che fanno del tempo passato a Taizé una vera e propria esperienza di comunità, il tutto sostenuto dalla preghiera.
La preghiera si distingue per i suoi canti meditativi (usati ormai anche in molte altre celebrazioni cristiane in tutto il mondo), caratterizzati dalla ripetizione, sovrapposta a più voci, di una breve melodia su testi biblici o di santi, in diverse lingue. Nei canti si usano solo poche parole per esprimere realtà fondamentali della fede: quando i versi sono cantati molte volte, queste realtà vengono comprese nel profondo e pervadono efficacemente l’intera esistenza. Il canto meditativo diventa così un modo per ascoltare Dio e permettere a ciascuno di prendere parte a un tempo di preghiera comune, rimanendo insieme in attenta attesa del Signore.
La preghiera di Taizé a Pistoia
La preghiera ecumenica sullo stile di Taizé è presente a Pistoia da moltissimi anni. Di sicuro l’esperienza più importante delle origini pistoiesi si deve all’allora giovane Don Giordano Favillini che, frequentando assiduamente la comunità francese, aveva riproposto la preghiera nella parrocchia di San Paolo, trasformandola nella realtà diocesana di riferimento.
Nel tempo sono sorte anche altre realtà pistoiesi di incontro parrocchiale ispirate alla vita di Taizé, ma la preghiera Diocesana di Pistoia è stata l’unica a non aver mai subito interruzioni e l’unica ad avere una forte connotazione ecumenica. La massima partecipazione si è registrata nel corso degli anni 80-90, in quel periodo i processi di apertura politica ed economica verso l’est Europa, culminati con l’abbattimento del muro di Berlino, hanno spinto tantissimi giovani, allo scambio con giovani di culture differenti, sia sulla collina di Taizé che agli incontri internazionali di fine anno. Il senso di apertura della chiesa, l’accoglienza e la preghiera sono stati percepiti come un soffio di novità dello Spirito. Questo ha permesso a tante persone di avvicinarsi alla fede con fiducia e speranza, tornando nelle proprie realtà carichi di energia positiva pronti ad impegnarsi attivamente.
La comunità di Taizé organizza ogni fine anno, nelle principali capitali europee, incontri di preghiera e scambio per i giovani a cui partecipano in decine di migliaia da ogni nazione. Anche da Pistoia sono stati centinaia i giovani partiti per questi incontri. Hanno sperimentato l’accoglienza nelle famiglie di queste città, persone spesso umili, che ogni anno aprono la loro casa ai giovani di tutta Europa. Lo stesso spirito di accoglienza che si può trovare sulla collina di Taizé, dove aprirsi agli altri e farsi accogliere ci lascia la consapevolezza che non siamo soli ma parte di una comunità fraterna. Queste esperienze sono fondanti nella vita di una persona e sono state fonti ispiratrici per le nostre vite.
Papa Wojtyla diceva: “Si va a Taizé come ad una fonte della fede” la Preghiera di Taizé, in particolar modo quella Diocesana di Pistoia, non si è mai posta come alternativa ai gruppi parrocchiali né ha mai avuto velleità di formare un gruppo stabile se non per il momento di preghiera stesso: ha invece coadiuvato le parrocchie nella crescita spirituale dei giovani e lo ha fatto attraversando le generazioni, lasciando in ognuno un segno indelebile. Sono cambiati i luoghi e le persone ma la luce di questa fiammella di fede non si è mai spenta.
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Che cosa facciamo? |
I cambiamenti sociali, le tecnologie di comunicazione, i nuovi modelli hanno influito sulle esigenze di comunità, di introspezione, di ricerca spirituale. La drastica diminuzione dei gruppi e dei giovani nelle parrocchie si è riflettuta anche sulla partecipazione alla preghiera Diocesana di Taizé ma, nonostante ciò, ancor oggi la preghiera si svolge regolarmente ogni secondo venerdì del mese.
Come noto, ormai da molti anni, nella sala Pantaleo del loro convento ci accolgono le suore Clarisse di Pistoia; a loro va la nostra immensa gratitudine. Un pensiero affettuoso va in particolare a suor Donatella, da qualche anno tornata alla casa del Padre, che ci ha amato e accompagnato, lasciando un’eredità di fulgida fede temprata nella sofferenza: è stata per noi una madre spirituale e ne sentiamo la mancanza. Tuttavia, la preghiera ci consente di essere in comunione con lei.
La preghiera Diocesana di Taizé per la sua centralità e pluralità è un esempio di vero ecumenismo. Il fatto che tutt’oggi venga regolarmente svolta è segno che essa rimane comunque un’esigenza in ognuno di noi. Ci auguriamo che in un’era in cui il qualunquismo e l’appiattimento morale si presentano anche nei luoghi dove la speranza e la carità dovrebbero essere il primo segno distintivo, la preghiera sia fonte di ispirazione e di continuo ritorno alle radici della propria fede.
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