Famiglia, scuola e… ragazzi

Uno sguardo su una relazione complicata attraverso le fragilità di oggi

Il centro Famiglia Sant’Anna propone una relazione sul tema: “famiglia, scuola e …ragazzi” a cura del prof. Tiziano Lombardi. L’incontro avrà luogo presso la saletta del Centro Famiglia Sant’Anna di Pistoia (Vicolo de’ Pazzi, 16), sabato 11 gennaio alle ore 9.30. L’evento è organizzato in collaborazione con AIMC, associazione italiana maestri cattolici. Tiziano Lombardi è docente di storia e filosofia presso il Liceo Forteguerri di Pistoia,  pedagogista e volontario del servizio psicopedagogico del Centro Sant’Anna.

Sembrerà banale chiederlo, ma perché la collaborazione tra scuola e famiglia è un presupposto fondamentale in un percorso educativo?

Ogni componente del percorso educativo di un ragazzo è fondamentale per la sua crescita e la sua formazione. In media un adolescente trascorre l’ottanta per cento del suo tempo tra la scuola e la famiglia; se queste due componenti educative non collaborano o peggio ancora inviano messaggi contraddittori, l’obiettivo pedagogico viene meno e il risultato non potrà che essere quello di creare disorientamento e mancanza di fiducia nei confronti del mondo adulto.

Secondo lei, come è cambiato nel tempo questo rapporto tra famiglia, scuola e ragazzi?

È cambiato quanto è cambiata la società. A volte si tende a pensare che “la scuola” o “la famiglia” siano due microcosmi a sè stante che possano andare avanti senza subire le influenze del mondo esterno. Non è così: scuola e famiglia sono il riflesso della nostra società. E i rapporti tra di loro sono influenzati dalla sua velocità di funzionamento. Faccio un esempio. Fino a pochi anni fa un ragazzo che veniva interrogato, tornava a casa e comunicava il voto ai genitori. Adesso un ragazzo che viene interrogato invia immediatamente un messaggio ai genitori per comunicare il risultato. Se prima poteva permettersi di nascondere un voto non eccelso anche per giorni, adesso con il registro elettronico costantemente monitorato dalla famiglia, non può più permetterselo. È tutto più veloce come più veloci sono i rapporti interpersonali e spesso quello che manca nel rapporto odierno tra scuola, famiglia e ragazzi sono i tempi di sedimentazione: se si ritiene che ci sia qualcosa che non va, non si perde tempo e si messaggia immediatamente l’insegnante. Il terrore più grande degli insegnanti elementari oggi, sono i gruppi di genitori su Whatsapp!

C’è una fragilità di fondo all’interno della nostra società che è sempre più evidente. Una fragilità che è figlia dei grandi cambiamenti culturali del nostro tempo. Noi europei viviamo in una società con una popolazione sempre più anziana dal punto di vista anagrafico ma che non è mai stata così giovanilistica. Ovvero, la linea di demarcazione tra la vita adulta e quella giovanile non è più marcata come una volta: gli adulti cercano di restare giovani il più a lungo possibile e i giovani si trovano senza più quelle prerogative che li rendevano “un mondo a parte”. Questo, insieme al passaggio dalla famiglia normativa alla famiglia affettiva, ha delle conseguenze sulle fragilità dei nostri ragazzi; basta analizzare i dati dei servizi di assistenza sanitaria che devono correre a sirene spiegate da un istituto scolastico all’altro per soccorrere i nostri ragazzi sofferenti di attacchi d’ansia. Quindi, ritornando alla domanda, il cambiamento che rilevo nel rapporto tra scuola, famiglia e ragazzi è una perdita di quei punti di riferimento che creavano una certa stabilità e che adesso creano elasticità. Gli elastici possono essere utili e divertenti, ma poco stabili.

È proprio vero che ai ragazzi manca la passione per la scuola rispetto al passato?

Sinceramente una grande passione per la scuola non l’ho mai riscontrata nemmeno in passato. Forse c’era quando la scuola non era un obbligo ma una conquista; l’obbligatorietà inibisce qualunque passione. Non sentiremo mai nessuno dire “ho la passione per il violino perché mi obbligano a suonare”. I ragazzi le passioni ce l’hanno eccome e talvolta, fortunatamente, coincidono con un percorso di studi ben preciso; per questo è fondamentale non influenzare più di tanto le loro scelte scolastiche ma lasciare che possano provare ad esprimersi attraverso le loro aspirazioni.

Secondo la sua grande esperienza quali sono le problematiche più frequenti nel rapporto scuola, famiglia e ragazzi?

La scuola ha delle richieste ben precise legate alla performance e agli obiettivi didattici; la famiglia ha delle richieste in termini di aspettative; i ragazzi sono nel mezzo, a cercare di accontentare e di sopravvivere sia alla scuola sia alla famiglia. Dovremmo smetterla di analizzare gli adolescenti come se fossero una specie a parte. Gli adolescenti sono sempre gli stessi: hanno i brufoli, s’innamorano alla stessa velocità con cui si disinnamorano, hanno la testa tra le nuvole e prendono decisioni ormonali. Erano così prima che iniziassi ad insegnare e lo saranno anche dopo che avrò smesso. Secondo me dovremmo parlare meno di loro e chiedergli più spesso cosa ne pensano, come si sentono e di cosa hanno bisogno.

Daniela Raspollini

 

 




Un anno dedicato alla prevenzione delle dipendenze

Mercoledì 19 dicembre alle ore 15.30 sarà presentato il Dossier del Centro Famiglia Sant’Anna

Il Centro famiglia Sant’Anna è un consultorio con servizi di consulenza familiare, psicopedagogica e legale, che offre anche servizi per giovani e un centro di documentazione.

Vi operano a titolo di volontariato professionisti di esperienza pluriennale, stagisti dell’Università degli Studi di Firenze e di scuole di psicoterapia offrendo un servizio gratuito.

La rete di relazioni interne tra i diversi servizi, insieme all’aiuto di esperti e ai contatti con le diverse realtà del territorio, sia religiose che laiche, permette di orientare chi si rivolge al Centro verso le soluzioni più adeguate.

Il Centro famiglia Sant’Anna ha dedicato il 2018 al benessere come stato di equilibrio interno e di buona relazione con il mondo. Il tema delle dipendenze, già oggetto della formazione regionale dei Consultori di indirizzo cattolico, è stato oggetto di un convegno «Agio e disagio dei nostri figli tra libertà e dipendenze» (13 aprile 2018, Seminario Vescovile Pistoia). Ha partecipato fattivamente alla realizzazione del convegno l’Associazione Civile dei Diritti della Famiglia, composta da una équipe di giovani giuristi e avvocati che offrono consulenze legali gratuite a tutti coloro che ne necessitano o sono seguiti per motivi vari dal Centro Famiglia S. Anna. Il convegno, infatti, è stato moderato dal Presidente responsabile della stessa associazione, Avv. Massimo Chiossi, ed ha visto la partecipazione, in qualità di relatore, dell’Avv. Lorenzo Pratesi.

Il benessere individuale e familiare, cardine per la prevenzione delle dipendenze, è sempre stato una delle finalità del nostro lavoro di counseling e di orientamento. A questo affianchiamo azioni con funzione formativa, preventiva e di accompagnamento: incontri con adolescenti, corsi per genitori, corsi di preparazione al matrimonio, incontri per anziani, incontri di spiritualità, tenuti al centro stesso o presso parrocchie, scuole e varie istituzioni che ne fanno richiesta. Promuoviamo il benessere familiare attraverso gruppi dedicati ai genitori e alla terza età finalizzati alla comunicazione ed elaborazione positiva di esperienze. Queste proposte hanno la funzione fondamentale di sostenere la famiglia in tutte le sue età e in molte situazioni di fragilità.

Nel 2018 abbiamo organizzato incontri per i giovani sul tema dell’affettività in undici classi dell’istituto superiore F. Pacini di Pistoia.

Sul ruolo dei genitori abbiamo promosso un incontro per le famiglie dei bambini che iniziano la frequenza presso la scuola dell’infanzia di Via Cino a Quarrata e cinque incontri presso la Parrocchia di Sant’Agostino a cura dalla Pastorale per la famiglia.

Il Centro Famiglia Sant’Anna ha anche collaborato con il Centro S. Lorenzo di Quarrata rivolto alla terza età, con sei incontri sul pensiero creativo.

Molte famiglie si sono rivolte al Centro Sant’Anna: sono aumentate le richieste di mediazione familiare, le coppie genitoriali che chiedono aiuto per i figli in caso di separazione e le consulenze relative al rapporto educativo in presenza di ansia da parte di uno dei genitori che si sente poco supportato dall’altro oppure insicuro ed incapace.

Anche gli adolescenti si rivolgono a noi, talvolta in modo autonomo; molto spesso dietro consiglio dei genitori.

Numerose anche le richieste di aiuto provenienti da famiglie di origine non italiana che oltre a problemi di organizzazione lavorativa si trovano ad affrontare quelli legati alla relazione in un contesto culturale nuovo.

Il 2019 trova il Centro attivo e rafforzato, per la formazione degli operatori e l’acquisto di strumenti aggiornati di lavoro, ma soprattutto per la capacità di fare rete con il territorio e di offrire una varietà di servizi che coprono i bisogni della famiglia per tutto l’arco della vita.

 

Mercoledì 19 dicembre

Incontro con il vescovo Fausto Tardelli

organizzato da:

Centro Famiglia Sant’Anna – Pastorale della Terza età – Convegni culturali di Maria Cristina di Savoia

Programma

Salone del Centro Famiglia Sant’Anna

ore 15.00: Presentazione del Dossier Centro Famiglia

ore 16.00: Meditazione di Mons. vescovo sul tema: “La nascita di Gesù”

 Chiesa di Santo Stefano (Clarisse)

ore 17.00: Santa Messa presieduta dal vescovo Tardelli

Al termine, buffet natalizio con scambio degli auguri.