DUE ANNI DI “CONSILIUM MULIERUM”
“La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune” (At 4,32).
Il Mulierum Consilium, pur lontano dalla originaria comunità evangelica, vuole però in essa radicarsi e ad essa inspirarsi, per questo il documento non è firmato da una donna del gruppo, ma dall’intero Consiglio, che con il tempo è diventato una realtà di comunione e di comunicazione, di confronto e di reciproco rispetto, una condivisione di punti di vista diversi … nella consapevolezza di appartenere ad un disegno imperscrutabile e non sempre comprensibile, ma che scopre che “camminando s’apre cammino”, insieme, sulle ali dello Spirito Santo, accogliendo, con il desiderio di passare ‘inosservate’, mancanze o mutilazioni del proprio pensiero e personalità, perché questa è per noi l’umiltà evangelica.
Questo Consilium, voluto dal vescovo Fausto Tardelli e basato ‘istituzionalmente’ sul Codice di Diritto Canonico (cann.228 § 2; 212,2.3), è profondamente radicato nel mistero trinitario e della Chiesa; Chiesa quale popolo di Dio, in cui tutti sono partecipi e corresponsabili nella costruzione della Sua città.
Il Consilium è la chiamata della donna, laica o consacrata, ad un ‘servizio’ nella nostra Chiesa, … dodici sono le donne con-vocate e questo numero ha un grande valore: gli apostoli, infatti, erano dodici! Queste donne sono molto diverse tra loro, per appartenenza sociale, personalità, professione, formazione, vocazione, esperienze di fede e di vita.
E’ questo il grande discernimento del Vescovo: unire carismi, fragilità, difetti diversi, per creare ‘comunione’ attraverso il dialogo su temi di pesante attualità da cui la Chiesa, oggi come ieri, è interpellata: la formazione e la valorizzazione dei vari carismi; il diaconato permanente; la comunione e corresponsabilità tra il Vescovo e le varie realtà diocesane, per promuovere realizzazioni e processi di crescita della nostra Chiesa; i vari volti della povertà –da quello sociale a quello spirituale; la pedofilia – cercando di impostare un percorso di prevenzione e recupero, in cui sono fondamentali osservazione e vigilanza; la pastorale o forse ‘missione’ tra i giovani; l’uso responsabile dei media – ricordando che oggi ogni parola spesa sui social network diventa pubblica …
Questa particolare attenzione che il Vescovo ha riservato alle donne non risponde ad una questione di ‘quota rosa’ nella diocesi, ma è il tentativo di valorizzare uno specifico femminile, di ascoltare, nella Chiesa istituzionale, il cuore della donna, facendole sentire il polso della situazione in ‘zone periferiche’ alla Chiesa stessa.
Il confronto e lo scambio sono un servizio reso con semplicità: se uno dovesse pensare a dei risultati decisivi e concreti potrebbe rimanere deluso; in realtà la presenza del Consilium rappresenta lo sforzo di comunicare in modo ‘silenzioso’ la presenza apostolica, con lo scopo di giungere là dove il Vescovo, da solo, non può giungere, in quelle regioni del cuore umano spesso scristianizzate, cercando di “farsi tutto a tutti” e ricordando che la vita apostolica non ha nido né tana ove riposare se non nella volontà di Dio.
Crediamo che il Mulierum Consilium possa servire a non lasciare solo il Vescovo, come le donne, con Maria, fecero sotto la croce. Nell’obbedienza alla Santa Madre Chiesa, ci affidiamo al nostro Vesovo, affinchè ci plasmi attraverso il suo carisma e la sua perseverante preghiera.
Il compito fondamentale di ognuno di noi, delle donne e del loro Vescovo, è quello di restare ove sono, prendendo la loro croce per seguire il Cristo, attenti ad ogni ‘sofferenza’ materiale e spirituale, memori di ritrovarsi mai per giudicare ma per vivere l’esser figli di Dio, il che comporta essere sorelle agli altri….
Il Mulierum Consilium è grato al Vescovo Fausto e lo ringrazia di questi due anni trascorsi…che Maria ci aiuti a sentirci un noi ‘senza diritti’ da difendere, un amore orante che copra le ferite di coloro che ci sono a fianco.