PENSARE LA CITTÀ TRA TEOLOGIA E FILOSOFIA

Sabato 17 marzo la presentazione del ciclo di conferenze “le città filosofiche” e un momento di riflessione civica

Cos’è la città? Come costruire o immaginare quella ideale? Lo scorso anno, per l’evento Pistoia città della cultura 2017, presso la Biblioteca san Giorgio si è svolto un ciclo di conferenze che ha tracciato alcune tappe fondamentali della storia del pensiero sulla città. Del ciclo sono stati pubblicati gli atti con il titolo “La città tra idealità e realtà” a cura di Edi Natali, Petite plaisance, Pistoia 2017. Il testo sarà presentato sabato 17 febbraio alle ore 11.00 presso l’aula magna del Seminario Vescovile di Pistoia (via Puccini, 36 – Pistoia). Saranno presenti alcuni autori, tra cui il vescovo Tardelli e le autorità civili.

Recuperiamo dal settimanale “La Vita” del 11 marzo 2018 la seguente intervista a Edi Natali.

Edi Natali, curatrice degli atti ci presenta ci racconta la storia di questo lavoro.
Come nasce questo testo e perché iI tema della città?
Il testo raccoglie gli atti di un ciclo di conferenze, tenute alla Biblioteca San Giorgio da studiosi sul tema della città, come riflessione in onore di Pistoia Toscana capitale della cultura 2017. Questo ciclo di incontri si svolge nei mesi di gennaio febbraio da diversi anni, vedendo coinvolti numerosi studiosi che si sono occupati di questioni filosofiche e teologiche di attualità.

Nel libro ogni articolo è seguito da brani antologici. Ci puoi dire il perché di questa scelta?
Gli articoli, pur avendo un carattere scientifico, cercano di rendere il linguaggio filosofico-teologico fruibile anche a chi non è specialista del settore. L’utilizzo di brani antologici ha lo scopo di avvicinare il lettore agli autori affrontati nei diversi articoli.

Quali sono I temi affrontati nel libro?
Si va dai progetti della tradizione utopistica classica (Moro, Campanella Bacone) ai testi della distopia (classica quale Orwell o Houellebecq…), alla società aperta di Popper, alla Firenze di Giorgio La Pira; dal concetto di secolarizzazione di Cox alla Gerusalemme Celeste dell’Apocalisse. All’interno, un prezioso contributo riguarda la città digitale.

Quali sono i rischi di questa città digitale?
Il mondo digitale è una risorsa e, come tutte le risorse, la loro bontà dipende dall’uso che l’uomo ne fa. Certo è che vi sono aspetti su cui occorre riflettere, come ad esempio sul fatto che Google non è uguale per tutti: la medesima pagina aperta da me o da te può dare risultati diversi. Il rischio più grande è quello di trovare su internet quello che uno vuole trovare, col rischio di chiudersi, di non aprirsi ad un pensiero alternativo. Altro grande rischio è schiacciare le relazioni su rapporti virtuali e non più reali e concreti, fatti di incontri.

Qual è il tuo ideale di città?
Una città come luogo di relazioni umane, di opportunità, di cooperazione. Uno spazio in cui possa nascere una comunità che ‘resista’ a tutto ciò che è violenza e diventi luogo di accoglienza, in cui l’uomo eserciti la sua caratteristica primaria, la libertà, non nel dominio degli altri ma nel più totale rispetto.

Di che cosa avrebbe bisogno Pistoia?
Pistoia è una città ricca di potenzialità, sia umane che non, ma assai poco sfruttate. Il suo peggior difetto, a mio parere, è la mancanza di coordinamento tra le varie forze e di collaborazione tra esse ad un progetto unitario, a cui ogni ognuno possa offrire il proprio servizio. Il rischio di una città piccola è che siano ricorrenti gli stessi nomi, perdendo in creatività, lasciando fuori molte voci che potrebbero contribuire positivamente alla nostra comunità cittadina.

Daniela Raspollini




FEDE, RELIGIONE E RELIGIONI OGGI: UNA CONVERSAZIONE TRA MARCO VANNINI E ROBERTO CELADA BALLANTI

Sabato 17 marzo il Centro culturale “J. Maritain” propone una conversazione tra Marco Vannini e Roberto Celada Ballanti

Il prossimo incontro del Centro Culturale Maritain è dedicato alla presentazione del volume “Il muro del paradiso” di Marco Vannini e Roberto Celada Ballanti. Entrambi gli autori saranno presenti per una conversazione che riproporrà i temi del libro. L’incontro, che avrà luogo nell’aula magna del Seminario alle ore 17, sarà moderato da Beatrice Iacopini.

Nel loro “Il muro del Paradiso. Dialoghi sulla religione nel terzo millennio” (Lorenzo de’Medici Press, Firenze 2017), Roberto Celada Ballanti, docente di filosofia della religione e del dialogo interreligioso e Marco Vannini, filosofo e studioso di mistica, epigoni degli antichi filosofi che nel tempo dell’otium discutevano amichevolmente le grandi questioni della vita, conversano sul destino della religione e della fede nell’immobile calura estiva di un giardino versiliese: due percorsi di ricerca, due visioni del mondo che si incontrano e si intrecciano, ricchi di dense suggestioni ispirate ad una schiera di autori classici e contemporanei, capaci di affascinare il lettore e stimolarlo ad interrogarsi e approfondire.

I due filosofi, a partire ciascuno dalla propria storia intellettuale, convergono su un punto centrale: che l’elemento religioso, la tensione verso l’Assoluto, è qualcosa non solo di connaturato ma di essenziale nell’uomo; è orizzonte di senso per l’esistenza e denominatore comune dell’umanità. Ispirato il primo dalla luminosa tradizione umanistica di Cusano, Erasmo, Bruno, l’altro dall’amore per la grecità e per quella mistica che in occidente ne ha salvato e tramandato l’essenza, entrambi si fanno araldi di una tradizione alta, in cui filosofare è soprattutto indagare Dio e l’anima, e attingere a ciò che è universale, che appartiene a tutti gli uomini al di là delle connotazioni culturali specifiche.

Percorrere una via del genere oggi può essere arduo, ma denota la presa in carico di un serio compito etico, in tempi in cui una lettura superficiale degli eventi ha gioco facile nel proporre il fatto religioso piuttosto come elemento retrogrado che divide e suscita guerre e oppressioni; in tempi in cui è diffusa e comune la sensazione che nessun orizzonte di senso contenga e illumini il nostro essere nel mondo.

Nel dialogo che il Centro Maritain propone, si alterneranno letture dal testo e interventi dei due autori, in cui avranno occasione di emergere la filosofia profonda e spiazzante di Marco Vannini – una vita dedicata alla traduzione e allo studio di mistici quali Meister Eckhart, Margherita Porete, Enrico Suso, Giovanni Taulero – e l’originale lettura del fenomeno religioso e di nuovi orizzonti di dialogo tra le religioni di Roberto Celada Ballanti.

Beatrice Iacopini




LA MOSTRA DELLA VISITAZIONE CHIUDERÀ DOMENICA 8 APRILE

Il capolavoro robbiano tornerà in San Giovanni Fuorcivitas

PISTOIA – La mostra della “Visitazione” di Luca della Robbia nella chiesa di San Leone chiuderà definitivamente i battenti il prossimo 8 aprile. Dopo nove mesi e un successo senza precedenti volge al termine l’esposizione divenuta l’icona dell’anno di Pistoia capitale della cultura italiana, che tra gli oltre 200.000 visitatori ha ospitato anche il presidente della Repubblica Mattarella.

Al termine della mostra il gruppo Robbiano tornerà nella sua collocazione originaria all’interno della chiesa di San Giovanni Fuorcivitas.




L’INTELLIGENZA PIENA È «SPIRITUALE». UN INTERVENTO DI ANDREA VACCARO

Riprendiamo da Avvenire del 20/2/2018 un articolo di Andrea Vaccaro. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. 
La premurosa misurazione delle capacità cognitive dei bimbi in difficoltà con la scuola da parte dello psicologo Alfred Binet, nei primi del Novecento, potrebbe segnare l’inizio di una ‘storia dell’intelligenza’ dell’età moderna. A tale metodo, infatti, intorno agli anni ’40, David Wechsler s’ispirò per la costruzione delle prime versioni del cosiddetto test del ‘QI’ (quoziente intellettivo), basato fondamentalmente su quesiti di natura logico- matematica. Quando comparve sulla scena l’intelligenza artificiale che presto, proprio sul piano dell’esecuzione di regole e calcoli, prese a umiliare gli umani, si cominciò a congetturare che l’intelligenza non fosse propriamente o esclusivamente, soluzione di problemi di segni. Howard Gardner coniò l’espressione «intelligenza multipla» e individuò ben sette tipi specifici di intelligenza, che poi estese al numero di otto e mezzo (quella accettata solo a metà riguarda proprio l’oggetto di questo articolo).

Daniel Goleman, con un’opzione poi assai diffusa, contrappose più schematicamente all’intelligenza logica, specifica dell’emisfero sinistro del cervello, l’intelligenza emotiva, lobo destro. E cosa accadrebbe, si è poi chiesto, qualora potessimo pensare nella sinergia dei due lobi? La risposta di oggi, piuttosto sorprendente e beneaugurante, suona: si accenderebbe l’intelligenza spirituale, un superprocesso di pensiero che, come spiega Richard Griffiths, è correlato alla sincronizzazione emisferica e all’attivazione dell’intero cervello.

Così, da qualche anno, si assiste a un fitto e intricato indagare sulla possibilità di una tale intelligenza che tutti ormai convengono nel denominare ‘spirituale’, con una scelta degna d’interesse. Il territorio vergine ha attirato già diversi esploratori. Cindy Wigglesworth in SQ21 (Armenia 2015) ne ha disposto una mappa in quattro quadranti e 21 abilità. Robert Emmons in Spirituality&Intelligence ne ha identificato le quattro componenti: senso della trascendenza, senso del sacro, stati di coscienza profondi e uso pratico della spiritualità. Danah Zohar ne ha esposto, in Spiritual Quotient, i 12 principi; ha riportato, in Spiritual Capital , la crisi economica dei nostri tempi a una più grave crisi spirituale e ha elaborato un test di misurazione, il ‘SIQ’, capostipite di una discreta serie di succedanei.

Anche Stephen Covey, l’ideatore del ‘principio 10/90’ – per cui la nostra vita è composta per un 10% da eventi e per un 90% dalla nostra rielaborazione interiore degli eventi stessi – aveva elogiato l’intelligenza spirituale quale «guida» che dirige tutte le altre intelligenze verso la felicità. Victor Selman in Spiritual Intelligence/ Quotient propone un confronto chiarificante: i computer hanno un ‘QI’ altissimo perché seguono le regole senza errori; gli animali hanno un ‘QE’ (quoziente d’intelligenza emotiva) elevatissimo perché hanno uno speciale senso della situazione; gli umani sono inferiori in entrambi i quozienti, ma sono anche gli unici in grado di farsi domande sulle regole e immaginare situazioni differenti. Computer e animali si muovono benissimo all’interno del gioco; gli umani, grazie all’intelligenza spirituale, possono oltrepassare le delimitazioni e praticare un ‘gioco infinito’. Yosi Amram, dell’Istituto di psicologia transpersonale di Palo Alto, ha coinvolto nell’indagine 71 maestri di diverse tradizioni spirituali (monaci buddisti e cristiani, yogi, sciamani…) riscontrando una convergenza di contenuto oltre le aspettative e giungendo a ratificare ciò che è indicato dal titolo della ricerca: Le sette dimensioni dell’intelligenza spirituale. Esse sono: ascolto della coscienza, senso del sacro, sentimento di gratitudine e commozione, ricerca del senso degli eventi, elaborazione /accettazione del negativo, senso di fiducioso abbandono, auto-direzionalità. In questo modo, Amram ha offerto le linee per una ‘teoria dell’intelligenza spirituale fondata ecumenicamente’. Colui che è capace di praticare l’insieme di queste dimensioni può dirsi un Einstein della spiritualità.

In pressoché tutti gli studi, poi, torna, come elemento qualificante, l’espressione bigger picture, la percezione di essere inscritti in un disegno più ampio, in cui tutto è collegato e ciò che accade a una parte risuona organicamente, nel bene e nel male, in tutto il resto. Poi sono sopraggiunti gli studi neurologici del fenomeno, gli immancabili corsi di intelligenza spirituale e leadership, i rapporti tra ‘IS’ e benessere psicofisico, lo spiritual coaching … E tornano alla mente anche lontani preconizzatori come quell’Eucherio di Lione, padre della Chiesa, che aveva incentrato le sue formule d’intelligenza spirituale sulla capacità di scoprire i sensi molteplici custoditi nelle sacre Scritture. Perché ogni volta che scaturisce un significato in qualunque ambito, là è un soffio dello Spirito. Una volta scongiurato il rischio di naturalizzare lo spirituale, ovvero di voler riportare a terra ciò che dal basso si eleva (e ci eleva), la nuova area di ricerca può aprire orizzonti e stimolare riflessioni. Specie se, come precisa Francesc Torralba nel suo Inteligencia Espiritual , essa è volta, in un’epoca di ‘anemia spirituale’ come la nostra, a stimolare le nuove generazioni con un’educazione integrale, attenta a cogliere tutte le sfumature e i rimandi dell’esistenza.

Andrea Vaccaro




IL NUOVO VOLTO DEL PALAZZO VESCOVILE: SABATO 3 MARZO LA PRESENTAZIONE DEI RESTAURI

Sabato 3 marzo alle ore 10 si svolgerà presso l’aula magna del Seminario di Pistoia la presentazione dei restauri del palazzo vescovile.

I lavori, a cura dell’architetto Alessandro Suppressa, hanno restituito un rinnovato splendore al palazzo e consegnato un nuovo volto all’intera via Puccini. Il restauro ha permesso di riproporre l’antica coloritura verde chiaro e, soprattutto, ha consolidato una situazione architettonica particolarmente grave dal punto di vista conservativo e statico. Gli interventi sono stati realizzati dalla Ditta IRES .

Di seguito il programma dell’evento:

Saluti e introduzione

S. E. Mons. Fausto Tardelli
Vescovo di Pistoia

Interventi

Arch. Alessandro Suppressa
Direttore dei lavori
Arch. Priscilla Braccesi
Progetto di restauro
Arch. Valerio Tesi
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio




BIBBIA E LETTERATURA: IL NUOVO CORSO ALL’UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO DI PISTOIA

Per il secondo anno consecutivo, l’Università del tempo libero di Pistoia propone un corso su “Bibbia e letteratura”. Il corso, che mira a favorire nel lettore il confronto tra testo biblico e testo letterario, muove dallo straordinario impatto, rilevato da uno dei massimi critici letterari del Novecento, E. Auerbach, che la narrazione evangelica, con il suo rivoluzionario modo di rappresentare la realtà, ha avuto sulla letteratura occidentale. Per Auerbach in effetti “quello che descrivono gli Evangeli e gli Atti degli Apostoli (…) è innegabilmente l’origine di un movimento profondo, lo sviluppo di forze storiche”, dove il coinvolgimento “in gran numero” di “qualunque” persona è da lui giudicato “cosa essenzialissima”. Attraverso i contenuti proposti su poesia, narrativa e teatro, il corso mira poi ad evidenziare la capacità dell’Antico e del Nuovo Testamento tanto di stimolare l’interesse dei lettori, quanto di “generare altri testi o altre opere” (C. Theobald).

Il corso, aperto a tutti, sarà tenuto dal Prof. David Pratesi e da don Vincenzo Arnone.

Docente presso l’ITCS Pacini di Pistoia, David Pratesi ha insegnato Lingua e Traduzione Inglese nelle Facoltà di Lingue delle Università della Tuscia e di Bologna.

Don Vincenzo Arnone, parroco-scrittore di Montebonello-Pontassieve (FI), ha al suo attivo opere di saggistica, narrativa, poesia e teatro. È anche direttore della rivista di letteratura “Sulle tracce del frontespizio”.
Riportiamo qui sotto le informazioni relative a sede, svolgimento, contenuti del corso ed iscrizioni:

Giovedì 15 Febbraio – BIBBIA E LETTERATURA – “(…) fu la storia di Cristo, con la sua spregiudicata mescolanza di realtà quotidiana e d’altissima e sublime tragedia, a sopraffare le antiche leggi stilistiche(E. Auerbach). (Prof. Pratesi).
Giovedì 22 Febbraio – BIBBIA E POESIA – La bellezza della preghiera, la verità della poesia. (Prof. Pratesi).
Giovedì 01 Marzo – BIBBIA E NARRATIVA – I volti di Gesù nella narrativa (Don V. Arnone).
Giovedì 08 Marzo – BIBBIA E TEATRO – Giobbe o la tortura degli amici (F. Hadjadj). (Prof. Pratesi).

Le lezioni si terranno alle ore 17,00 presso la sede dell’Università (Centro di Monteoliveto, Via E. Bindi, 16, Pistoia). Le iscrizioni si ricevono presso la segreteria della stessa, tel 0573 976186. La segreteria è aperta la mattina dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,00 e (solo nei giorni di lezione) il pomeriggio dalle 16,00 alle 18,00.
Per info:qui

David Pratesi




BREVE PAUSA”TECNICA” PER LA MOSTRA IN SAN LEONE

PISTOIA – Da domani, martedì 9 gennaio, a venerdì 12, compresi, la mostra della visitazione in San Leone rimarrà chiusa per un breve riassetto tecnico, anche in vista della proroga dell’esposizione fino a metà marzo. Ulteriori informazioni sulla data ufficiale di chiusura e sulle manifestazioni pubbliche dei prossimi mesi saranno disponibili a breve.
Le visite, completamente gratuite, saranno di nuovo possibili  da sabato 13 gennaio, con gli stessi orari ad oggi vigenti, ovvero dalle 10 alle 17.